Difesa e Sicurezza

Iniziative parlamentari nel campo della Difesa

Nel settore della difesa le iniziative normative di origine  parlamentare che hanno concluso il relativo iter legislativo riguardano i seguenti provvedimenti:

  1. legge n. 2 del 2015  , concernente nuovi parametri fisici per il reclutamento del personale delle Forze armate e per l'accesso ai ruoli del personale delle Forze di polizia a ordinamento civile e militare e nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco;
  2. legge n. 9 del 2017  , recante l'istituzione della giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo;
  3. legge n. 114 del 114   del 2017, in merito al conferimento della medaglia d'oro alla Brigata ebraica.

Per  un approfondimento della  legge n. 145 del 2016  , si rinvia all'apposito tema " La nuova disciplina della partecipazione dell'italia alle missioni internazionali".

Con le deliberazione del 30 giugno   e 4 novembre   2015 della Camera dei Deputati sono state, inoltre, istituite due Commissioni monocamerali dinchiesta, in relazione alle quali la Commissione difesa della Camera aveva previamente conferito ai rispettivi relatori mandato di riferire in senso favorevole all'Assemblea. Si tratta della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del militare Emenauele Scieri e della  Commissione monocamerale d'inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni.

Nel corso della legislaturasono state, inoltre, svolte dalla commissione Difesa della Camera tre indagini conoscitive concluse con l'approvazione di un documento conclusivo

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La legge n. 2 del 2015,   nel novellare la lettera d) del comma 1 dell'articolo 635 del D.Lgs. n. 66 del 2010   (Codice dell'ordinamento militare), ha disposto che ai fini del reclutamento nelle Forze armate occorre rientrare nei parametri fisici correlati alla composizione corporea, alla forza muscolare e alla massa metabolicamente attiva, secondo le tabelle stabilite da un apposito regolamento, eliminando, quindi, l'originaria previsione normativa che richiedeva un limite minimo di altezza per l'accesso nelle carriere iniziali dell Forze armate (articolo 635 comma 1, capoverso lettera d) del Codice dell'ordinamento militare).

La richiamata legge ha quindi rinviato ad un apposito regolamento di esecuzione il compito di modificare le norme del testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare che prevedono un limite di altezza ai fini del reclutamento nelle forze armate, adeguandole al nuovo parametro. Al medesimo regolamento è stato, inoltre, affidato il compito di fissare parametri fisici unici ed omogenei per il reclutamento del personale delle Forze armate e per l'accesso ai ruoli del personale della forze di polizia ad ordinamento militare e civile e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, potendo differenziarli esclusivamente in relazione al sesso maschile o femminile del candidato.

In attuazione della legge è stato adottato il D.P.R. n. 207 del 2015  , pubblicato nella gazzetta Ufficiale dello scorso 29 dicembre ed entrato in vigore il 13 gennaio 2016 che individua i parametri fisici unici e omogenei - differenziati in relazione al sesso maschile o femminile del candidato - che sono applicati quali requisiti, in sostituzione di quello generale del limite di altezza, a tutte le procedure per il reclutamento e per l'accesso ai ruoli del personale militare delle Forze armate, delle Forze di polizia a ordinamento militare e civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

Ai sensi dell'articolo 6 del richiamato DPCM non è più applicabile alcuna disposizione di natura regolamentare o amministrativa che preveda limiti di altezza in materia di reclutamenti del personale delle Forze armate e per l'accesso ai ruoli del personale delle Forze di polizia a ordinamento militare e civile e del Corpo dei vigili del fuoco.

Le nuove disposizioni non si applicano alle procedure di reclutamento e per l'accesso ai ruoli del personale militare delle Forze armate, delle Forze di polizia a ordinamento militare e civile e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco da destinare ai gruppi sportivi in qualità di atleti o di istruttori.

Il Regolamento reca, inoltre, un allegato (Allegato "A") contenente la Tabella per la valutazione dei parametri fisici di cui all'articolo 3, comma 1, del regolamento stesso.

La legge n. 9 del 2017  , prevamente approvata in sede legislativa dalla Commissione difesa della Ccamera e non modificata dal Senato, prevede l'istituzione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo. Scopo della proposta di legge, come precisato dal medesimo articolo 1, è quello di conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e di tutti i conflitti nel mondo e di promuovere la cultura della pace e del ripudio della guerra. La data dell'istituenda ricorrenza è individuata nella giornata del 1° febbraio.

 In merito alle celebrazioni previste in occasione della ricorrenza in esame, gli organi competenti di ciascuna Provincia o ente territoriale di livello equivalente, - secondo quanto previsto dalla legge 7 aprile 2014, n. 56   -, o dagli specifici ordinamenti degli enti locali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, sono invitati a promuovere ed organizzare cerimonie, eventi, incontri e testimonianze su quanto vissuto dalla popolazione civile nel corso delle guerre mondiali e sull'impatto dei conflitti successivi sulle popolazioni civili di tutto il mondo.

Viene, inoltre, specificato che la ricorrenza in esame non è considerata solennità civile ai sensi dell'art. 3 della legge n. 260 del 1949  .

Il provvedimento, in considerazione dell'alto valore educativo, sociale e culturale che riveste la "Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo", attribuisce, inoltre, ad apposite direttive emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il compito di coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado, senza oneri a carico del proprio bilancio nella promozione delle iniziative di cui al precedente articolo 2. Il medesimo articolo precisa, altresì, che alla realizzazione delle iniziative in esame sono chiamati a partecipare, sulla base di un protocollo d'intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, l'Associazione nazionale vittime civili di Guerra Onlus e il suo Osservatorio internazionale sulle vittime civili dei conflitti.

Infine viene precisato che all'attuazione delle disposizioni della legge le amministrazioni interessate provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Nel corso della seduta del 10 maggio 2017 la Commissione difesa della Camera ha approvato in sede legislativa la proposta di legge C. 3187  , concernente il Conferimento della medaglia d'oro al valore militare per la Resistenza alla Brigata ebraica. Il provvedimento è stato poi trasmesso al Senato (A.S. 2832) ed è stato approvato con L. 114 del 2017  .

Scopo del provvedimento, come si legge nella relazione illustrativa allegata alla proposta di legge, "è quello di «tutelare la memoria di quei giovani che, per liberare il mondo dalla potenza distruttrice delle forze dell'Asse e per porre fine alla Shoah, lasciarono la terra della sicurezza e sfidarono l'odio razziale e il pericolo del fronte".

La Brigata ebraica è stata una formazione militare costituita nel 1944 ed inquadrata nell'esercito britannico, operativa durante la seconda guerra mondiale in vari scenari di guerra. A comandare il contingente fu nominato il brigadiere generale canadese Ernest Frank Benjamin, anch'egli ebreo.Fecero parte della Brigata ebraica oltre agli ebrei provenienti dalla futura terra di Israele, anche quelli che vivevano nelle nazioni soggette al controllo britannico (Canada, Sudafrica ed Australia), cui si sarebbero uniti poi altri militari ebrei, di origine polacca e russa. La Brigata Ebraica combatté in Italia dal 3 marzo al 25 aprile 1945. Alcune delle Compagnie collaborarono allo sbarco di Anzio nel febbraio del 44 e alla liberazione di Roma nel giugno dello stesso anno. I combattimenti più duri si svolsero a nord di Ravenna, sul Senio. I caduti di quelle battaglie sono nel cimitero di Piangipane e in altri piccoli cimiteri della zona. A Ravenna una lapide ricorda i 45 ebrei caduti nella liberazione della città.

Nel corso dell'esame in sede referente la Commissione difesa ha modificato il testo della proposta di legge per precisare che la Brigata ebraica era «composta da volontari di cittadinanza italiana o straniera».

Il testo approvato dalla Camera e non modificato dal Senato corrisponde al contenuto della L. 114 del 2017  .

Nel corso della legislatura la Commissione difesa ha esaminato in sede referente due proposte istitutive di Commissioni monocamerali d'inchiesta, successivamente deliberate dall'Aula della Camera.

Si tratta, in particolare, delle seguenti Commissioni:

  1. Commissione monocamerale d'inchiesta sui casi di morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano impiegato in missioni militari all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti di deposito di munizioni, in relazione all'esposizione a particolari fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno e da somministrazione di vaccini, con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di materiale bellico e a eventuali interazioni (deliberazione del 30 giugno 2015 della Camera dei Deputati), cfr. Doc. XXII, n. 9   e n. 39  ) . Oltre ai compiti già delineati dal titolo, la richiamata delibera ha attribuito alla Commissione anche il compito di indagare sulle specifiche condizioni ambientali dei diversi contesti operativi, sull'adeguatezza della raccolta e delle analisi pidemiologiche dei dati sanitari relativi al personale militare e civile, sulle componenti dei vaccini somministrati al personale militare e sulle modalità della loro somministrazione, sul monitoraggio delle condizioni immunitarie dei soggetti osservati. Su tale ultimo aspetto si stabilisce che la Commissione debba tener conto dei risultati del progetto SIGNUM (Studio sull'impatto genotossico nelle unità militari). Ulteriori compiti fanno riferimento all'accertamento dei rischi associati alla presenza di gas radon e di materiali contenenti amianto negli ambienti in cui il personale militare è chiamato a prestare servizio e l'adeguatezza degli istituti di indennizzo, di natura previdenziale o di sostegno al reddito in favore dei soggetti colpiti da patologie correlate agli oggetti dell'indagine. La Commissione ha approvato, il 26 maggio 2016, la Relazione sulla sicurezza sul lavoro e sulla tutela previdenziale nelle Forze armate e, il 19 luglio 2017, un'ulteriore Relazione intermedia sull'attività d'inchiesta in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale nelle Forze armate. La relazione finale è stata adottata dalla Commissione nella seduta del 7 febbraio 2018 Doc XXII-bis N. 23   .

 

  1. Commissione monocamera d'inchiesta sulla morte del militare Emenauele Scieri (delibera del 4 novembre 2015 della Camera dei Deputati, cfr. testo unificato delle proposte di inchiesta parlamentare Doc. XXII, n. 46   e n. 51  ).  La delibera ha attribuito alla Commissione il compito di stabilire la dinamica dei fatti per accertare le cause e i motivi della morte di Emanuele Scieri e raccogliere gli elementi utili per l'identificazione dei responsabili,accertare eventuali  responsabilità di coloro che erano preposti al controllo all'interno della caserma «Gamerra», e. effettuare un'indagine approfondita sulla gestione della caserma «Gamerra», in particolare accertando l'eventuale esistenza di direttive diffuse da parte di ufficiali, sottufficiali o graduati della medesima caserma atte a rendere operanti comportamenti gravemente lesivi del codice penale militare e dei regolamenti militari. La Commissione ha concluso i propri lavori approvando la relazione finale nel corso della seduta del 6 dicembre 2017 Doc. XXII-bis, n. 17  

Nel corso della XVII legislatura la Commissione difesa della Camera ha concluso, approvando un apposito documento conclusivo, le seguenti indagini conoscitive, riguardanti, rispettivamente:

  • i sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo del dicembre 2013
  • la sicurezza e la difesa dello spazio cibernetico;
  • le servitù militari.

Per quanto concerne le prime due indagini si rinvia ai seguenti temi: "Il controllo parlamentare sui programmi di acquisizione dei sistemi d'arma" e la "difesa cibernetica" .  In relazione all'indagine sulle servitù militari la finalità di questa iniziativa è stata qulla di effettuare una ricognizione sullo stato attuale delle servitù militari e di definire eventuali correttivi alla disciplina vigente, anche in vista di un possibile riequilibrio dei vincoli sul territorio nazionale, da realizzare individuando anche in ambito europeo possibili soluzioni alle esigenze addestrative delle Forze armate.  L'indagine si è conclusa il 31 luglio del 2014 con l'approvazione di un documento conclusivo  .

I principali elementi emersi nel corso delle audizioni hanno riguardato la situazione di alcuni comuni della regione Sardegna, della Puglia e del Friuli Venezia Giulia.Più in particolare:

  • i poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca., il poligono Interforze di Salto di Quirra, le servitù militari nell'arcipelago de La Maddalena;
  • il caso di Taranto e il Parco Nazionale dell'Alta Murgia;
  • Il caso della Regione Friuli Venezia Giulia.

Il dibattito ha coinvolto numerosi soggetti   sia istituzionali che del mondo civile.

Sulla base degli elementi acquisiti, la Commissione è pervenuta a talune considerazioni conclusive e alla formulazione di proposte di lavoro, in estrema sintesi è emerso che:

  • la tutela di un diritto fondamentale, quale la salute umana (articolo 32 Cost.), e di beni costituzionalmente garantiti, come l'ambiente e il paesaggio (articolo 9 Cost.), rappresentano un prius rispetto all'esigenza di assicurare le necessarie attività addestrative e sperimentali dello strumento militare, pur se finalizzate al « sacro dovere del cittadino » di difesa della Patria;
  • la quantità e qualità dell'assetto attuale di servitù militari esistenti sull'intero territorio nazionale deve ldeve essere ripensato e rivalutato;
  • la convocazione periodica di una Conferenza nazionale sulle servitù militari è necessaria al fine di far convergere in essa tutti gli interessi civili e istituzionali.