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Ricerca

In Italia, l'attività di ricerca e  innovazione tecnologica rappresenta la chiave di volta per sostenere la produttività e il miglioramento del tenore di vita e rappresenta dunque una sfida-chiave per il Paese. In questo quadro, nella XVII legislatura, ha assunto un'importanza rilevante il Piano"Industria 4.0", volto a modernizzare i processi di produzione e a sostenere gli investimenti innovativi. Rilievo hanno assunto anche l'adozione del Programma nazionale per la ricerca (PNR)   per il quinquennio 2015-2020, le misure di sostegno alle start-up e PMI innovative e gli interventi fiscali nel settore della ricerca. Il Fondo per la crescita sostenibile si è posto l'obiettivo di promuovere i progetti di ricerca strategica, il rafforzamento della struttura produttiva e la presenza internazionale delle imprese nazionali.

Nel corso della XVII legislatura sono state adottate una serie di misure volte a sostenere il sistema di ricerca e innovazione tecnologica, fra le quali:

  • l'adozione del Programma nazionale per la ricerca (PNR)   per il quinquennio 2015-2020, con delibera del CIPE 1 maggio 2016  , pienamente operativo dal luglio 2016, e basato sulle priorità del programma quadro Horizon 2020;
  • la strategia "Industria 4.0", che consiste in un pacchetto di misure finanziarie e fiscali volte a modernizzare i processi di produzione e a sostenere gli investimenti innovativi. Si rinvia, sul punto, anche all'area tematica "sviluppo economico e politiche energetiche";
  • l'implementazione delle misure di sostegno alle start-up innovative e l'estensione di tale disciplina di sostegno alle "PMI innovative", 
  • gli interventi fiscali nel settore della ricerca, con l'obiettivo di sostenere la competitività delle imprese italiane e di promuovere la crescita del Paese; tale scopo è stato perseguito attraverso misure di agevolazione, tra cui il cd. "patent box" e il credito di imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo. In sostanza, sono state rese agevolabili tutte le spese relative a ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale: costi per personale altamente qualificato e tecnico, contratti di ricerca con università, enti di ricerca, imprese, quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, competenze tecniche e privative industriali;
  • la ripartizione fra le università di almeno tre quinti della quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) sulla base dei risultati conseguiti nella valutazione della qualità della ricerca (VQR) e il finanziamento quinquennale dei dipartimenti universitari di eccellenza, valutati – fra l'altro - sulla base dei risultati della stessa VQR;
  • l'adesione dell'Italia alla cooperazione rafforzata a livello dell'UE sulla tutela brevettuale unitaria.

 

Per ciò che riguarda il settore della ricerca spaziale, nel corso della legislatura, è stata approvata la legge n. 7/2018 che contiene misure per il coordinamento della politica spaziale e aerospaziale e disposizioni concernenti l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia spaziale italiana. La legge, allo scopo di assicurare il coordinamento delle politiche spaziali e aerospaziali,  ha attribuito al Presidente del Consiglio dei ministri "l'alta direzione, la responsabilità politica generale e il coordinamento delle politiche dei Ministeri relative ai programmi spaziali e aerospaziali, nell'interesse dello Stato".

 

Nella XVII legislatura è stato poi operato un intervento di riforma rivolto a 20 enti pubblici di ricerca – di cui, 14 vigilati dal MIUR e 6 da altri Ministeri - allo scopo di inquadrare la ricerca pubblica in un sistema di regole più snello e più appropriato a gestire la peculiarità dei tempi e delle esigenze del settore. L'intervento ha creato, per la prima volta, un riferimento normativo comune, ferme restando, comunque, per quanto non previsto, le disposizioni specifichei relative ai singoli enti.

In particolare, è stata conferita a tutti gli enti pubblici di ricerca autonomia statutaria e regolamentare, sono state agevolate, dall'anno 2017, le assunzioni, è stata prevista la valorizzazione del merito di ricercatori e tecnologi. Inoltre, sono state estese a tutti gli enti previsioni in precedenza rivolte solo a quelli vigilati dal MIUR, con specifico riferimento alla elaborazione di un Piano triennale di attività e alla valutazione dei risultati della ricerca. Infine, sono stati disciplinati il riconoscimento del dissesto e il commissariamento. Dal 2018 i Ministeri vigilanti effettuano, annualmente, il monitoraggio sull'attuazione delle nuove prescrizioni da parte degli enti vigilati. Gli esiti dell'attività di monitoraggio sono esposti in una relazione annuale trasmessa al Parlamento.

Si segnala infine che, nel campo della ricerca sanitaria, nella XVII legislatura, gli interventi hanno riguardato in particolare due aspetti: la protezione degli animali da laboratorio con il recepimento della relativa direttiva europea in materia  e la disciplina dell'attività di ricerca negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS).