Politica economica e finanza pubblica

Le Raccomandazioni europee 2017

Nel luglio del 2017 il Consiglio Europeo ha approvato per l'Italia, ai fini dell'adozione dei necessari provvedimenti nel 2017 e nel 2018, quattro Raccomandazioni, concernenti rispettivamente gli aggiustamenti di bilancio e la fiscalità, la giustizia civile ed il contrasto alla corruzione, i crediti deteriorati ed il settore bancario, il mercato del lavoro e la spesa sociale.

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Sulla base del testo approvato dalla Commissione UE il 22 maggio 2017  , il Consiglio dell'Unione Europea il successivo 11 luglio ha formulato per l'Italia quattro raccomandazioni  , concernenti la prima gli aggiustamenti di bilancio e la fiscalità, la seconda la giustizia civile, la terza i crediti deteriorati e il settore bancario e la quarta il mercato del lavoro e la spesa sociale.

Tali raccomandazioni intervengono a chiusura del ciclo del semestre europeo avviato nel novembre del 2016 con l'Analisi annuale della crescita   e proseguita poi, nel febbraio 2017, con la Relazione per paese relativa all'Italia  , Documento dei servizi della Commissione in cui vengono valutati, con riferimento alle raccomandazioni dell'anno precedente, i progressi compiuti dall'Italia in materia di riforme strutturali e di correzione degli squilibri macroeconomici. In tale documento in cui la Commissione ha rilevato come il nostro Paese presenti squilibri macroeconomici eccessivi, a partire dall'elevato debito pubblico e alla dinamica ancora debole della produttività, fattori questi che entrambi comportano rischi con rilevanza transfrontaliera nel contesto dell'elevato volume di crediti deteriorati e della forte disoccupazione. Viene pertanto segnalata la necessità di mettere in campo azioni efficaci per ridurre il rischio di ripercussioni negative sull'economia e, date le dimensioni e la rilevanza transfrontaliera dell'economia italiana, utili ad evitare ricadute negative sulla stessa UE. Il successivo 27 aprile l'Italia ha presentato, mediante il Documento di economia e finanza 2017   ed all'esito del passaggio presso le Camere dello stesso, il proprio programma di stabilità ed il programma nazionale di riforma, sulla cui base la Commissione, ha valutato, confermando quanto già espresso l'anno precedente, che sulla base di quanto da essi previsto non risultassero necessari altri interventi nel quadro della procedura per gli squilibri macroeconomici eccessivi.

Va segnalato come, chiuso il semestre 2017, sia stata nel frattempo avvaiata la procedura del ciclo europeo per l'anno succeivo,  con la presentazione da parte della Commissione, nel novembre 2017, dell'Analisi annuale della crescita 2018  , cui ha fatto poi seguito nel  successivo mese di febbraio la Relazione per paese   relativa all'Italia 2018.

Va premesso come per l'anno 2017 prosegua l'orientamento seguito dalle autorità europee negli anni più recenti, volto ad una riduzione del numero delle raccomandazioni rivolte a ciascun paese, e, nel contempo, ad una maggiore focalizzazione sulle priorità identificate nell'analisi annuale della crescita, connesse ai tre pilastri strategici: rilancio degli investimenti, proseguimento delle riforme strutturali e gestione responsabile delle politiche di bilancio. Questo nell'ottica promuovere le politiche in grado di rafforzare la ripresa e rendere meno dipendente la crescita europea dalle esogene internazionali. Tale orientamento trova conferma anche nel caso dell'Italia, nei cui confronti si registra il proseguimento del percorso di diminuzione del numero delle raccomandazioni già avviatosi con il 2015 (n.6 raccomandazioni contro le n.8 avutesi nel 2014), registrandosi nel 2017 solo n. 4 raccomandazioni dopo che nel 2016 ne erano state formulate 5 sul programma di stabilità dello scorso anno.

Quanto al contenuto delle stesse, rivolte in via generale alla adozione dei necessari provvedimenti nel 2017 e nel 2018, la prima raccomandazione concerne gli aggiustamenti di bilancio ela  fiscalità. In essa in primo luogo, Il Consiglio UE raccomanda il perseguimento di una politica di bilancio in linea con i requisiti del bilancio preventivo del piano di stabilità e crescita, che dovrà tradursi in un consistente sforzo di bilancio anche per il 2018. In particolare, afferma che le misure adottate dovrebbero mirare a conseguire una posizione di bilancio che contribuisca, sia a rafforzare la ripresa in corso che ad assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche dell'Italia. Sul piano della riforma del prelievo fiscale, il governo italiano dovrebbe adottare ogni utile iniziativa volta a trasferire il carico fiscale gravante sui fattori produttivi, verso imposte meno penalizzanti per la crescita, con esiti che si palesino neutri per il bilancio, mediante un'azione decisa per ridurre il numero e l'entità delle agevolazioni fiscali (tax expeditures), con la riforma dell'obsoleto sistema catastale e con la reintroduzione dell'imposta sulla prima casa a carico delle famiglie con reddito elevato. In aggiunta, viene raccomandato l'ampliamento dell'uso obbligatorio dei sistemi elettronici di fatturazione e pagamento.

La seconda raccomandazione è volta al contrasto alla corruzione ed alla giustizia civile, auspicando di proseguire nell'adozione di misure volte alla riduzione della durata del processo civile mediante una gestione efficiente dei procedimenti e norme per assicurare la maggiore celerità della disciplina processuale. Nel contempo, andrebbe potenziata la lotta contro la corruzione, in particolare riformando l'istituto della prescrizione. Ulteriori obiettivi sono individuati poi nel completamento della riforma del pubblico impiego e nel miglioramento dell'efficienza delle imprese pubbliche nonché nell'adozione della legge sulla concorrenza (poi com'è noto intervenuta mediante la legge 14 agosto 2017, n.124) procedendo alla adozione di iniziative tese alla rimozione delle rimanenti restrizioni alla concorrenza.

I crediti deteriorati e il settore bancario formano oggetto della terza raccomandazione, in cui si osserva come a seguito al rapido aumento registrato durante la crisi, lo stock lordo di crediti deteriorati del settore si sia stabilizzato solo di recente a circa 329 miliardi di euro (il 16,5% dei prestiti verso la clientela). Poiché la necessità di accantonare ulteriori riserve per perdite su crediti, i margini bassi sui tassi di interesse e i costi operativi relativamente elevati hanno messo a dura prova la redditività delle banche e la loro capacità di reperire nuovi capitali, to, dovrebbe assumere ogni iniziativa volta ad accelerare la riduzione dello stock dei crediti deteriorati e rafforzare gli incentivi alla ristrutturazione e al risanamento dei bilanci (in particolare nel segmento delle banche soggette alla vigilanza nazionale) congiunto alla la revisione complessiva del quadro normativo in materia di insolvenza e di escussione delle garanzie.

Al mercato del lavoro ed alla spesa sociale è infine dedicata la quarta raccomandazione, ove si osserva come l'attuazione della riforma delle politiche attive del mercato del lavoro, compreso il rafforzamento dei servizi pubblici per l'impiego, sia ancora nelle prime fasi e come la contrattazione a livello aziendale non sia molto diffusa, il che ostacola la distribuzione efficace delle risorse e l'adeguamento delle retribuzioni alle condizioni economiche. Viene pertanto raccomandato di attuare la riforma delle politiche attive, con particolare riguardo all'incremento dell'efficienza dei servizi per l'impiego ed all'incentivazione del lavoro dei componenti delle famiglie che costituirebbero la seconda fonte di reddito. Sul fronte delle spesa sociale viene raccomandato di razionalizzare la stessa e migliorarne la composizione.