In quest'area sono trattate le tematiche del lavoro e della previdenza sociale di particolare rilevanza alla luce delle novità legislative introdotte negli ultimi anni.
Tra le riforme attuate nel corso delle ultime legislature, si segnalano, in particolare, quelle che hanno portato alla definizione di un nuovo sistema di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e in caso di disoccupazione.
Il D.Lgs. n. 22/2015, da ultimo modificato con Legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022) disciplina la Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI), indennità mensile di disoccupazione avente la funzione di fornire una tutela di sostegno al reddito ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione, e l'indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (DIS-COLL), riconosciuta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.
Per i lavoratori agricoli l'ordinamento prevede una distinta indennità, in forza dell'obbligo di assicurazione stabilito dalla legge n. 264/1949.
In via sperimentale, per gli anni 2021-2023, la legge n. 178/2020 (legge di bilancio 2021) ha istituito una specifica Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e operativa per i lavoratori autonomi (ISCRO), mentre il D.L. 73/2021 ha istituito una analoga indennità a carattere strutturale per i lavoratori autonomi dello spettacolo (ALAS).
Si ricorda poi che il sistema di ammortizzatori sociali è stato integrato con l'istituzione del Reddito di cittadinanza, beneficio ad integrazione del reddito dei nuclei familiari in stato di bisogno, introdotto dal D.L. 4/2019 e sostanzialmente modificato dalla legge di bilancio 2023 (L. 197/2022), che lo ha reso fruibile sino al 31 dicembre 2023, nonché dal D.L. 48/2023 che ha previsto l'introduzione di due nuove misure: l'Assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024 e il Supporto formazione e lavoro dal 1° settembre 2023.
Il riconoscimento di tali benefici è subordinato, salvo in alcuni casi in cui è oggettivamente difficile il reinserimento nel mondo del lavoro, alla ricerca attiva di una nuova occupazione e alla partecipazione a percorsi di riqualificazione offerti dai servizi per le politiche del lavoro, nelle modalità disciplinate dal D.Lgs. n. 150/2015.
Il sistema di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro è disciplinato dal D.Lgs. n. 148/2015, da ultimo modificato con Legge di bilancio 2022. Gli ammortizzatori in esame, che si sostanziano nei trattamenti ordinari e straordinari di integrazione salariale, sono finalizzati a sostenere economicamente il reddito dei lavoratori di imprese che si trovano in determinate situazioni connesse alla sospensione o riduzione dell'attività lavorativa. Essi comprendono la Cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO) e straordinaria (CIGS), la Cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA), i Fondi di solidarietà bilaterali, il Fondo di integrazione salariale (FIS), il contratto di espansione (previsto fino al 2023), nonché l'assegno di ricollocazione previsto dal D.Lgs. n. 148/2015.
Gli istituti a sostegno della conciliazione vita-lavoro comprendono i congedi a supporto della genitorialità e per l'assistenza a familiari disabili, previsti rispettivamente dal D.Lgs. n. 151/2001 e dalla legge n. 104/1992. Ad essi si aggiungono l'istituto del part time, disciplinato dal D.Lgs. 81/2015, e del lavoro agile, introdotto con Legge n 81/2017.
Il quadro normativo è stato di recente modificato dal D.Lgs. n. 105/2022, di attuazione della direttiva (UE) 2019/1158 in tema di equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Eventuali disposizioni integrative potranno essere adottate dal Governo entro il 13 agosto 2024, ai sensi dell'articolo 31 della legge n. 234/2012.
Sempre in tema di conciliazione vita lavoro, si segnalano le deleghe contenute agli articoli 3 e 4 della legge n. 32/2022, esercitabili dal Governo entro il 12 maggio 2024, nonché le misure volte a garantire parità salariale e pari opportunità nel mondo del lavoro.
Il 4 ottobre 2022 il Consiglio dell'UE ha approvato in via definitiva la direttiva UE volta alla promozione di salari minimi adeguati negli Stati membri, che dovrà essere recepita entro i due anni successivi alla sua data di entrata in vigore. L'atto non impone agli Stati membri l'introduzione di un salario minimo legale, laddove la formazione dei salari sia garantita esclusivamente mediante contratti collettivi, né quello di dichiarare un contratto collettivo universalmente applicabile. Tuttavia, indica agli Stati membri che prevedono un salario minimo legale i criteri da rispettare in sede della loro determinazione e del loro aggiornamento. Chiede, inoltre, ai Paesi, come l'Italia, in cui la definizione del salario minimo è affidato alla contrattazione collettiva, l'adozione di un piano d'azione per la promozione della contrattazione collettiva e il raggiungimento di una copertura dei contratti collettivi dell'80 per cento (in Italia, l'OIL stima che la copertura sia già pari al 99 per cento). Infine, prescrive l'adozione di misure che rendano effettiva la tutela garantita dal salario minimo e istituisce a tal fine un sistema di monitoraggio a livello unionale.
In materia di politiche previdenziali, si riportano i principali istituti previsti dall'ordinamento vigente per l'accesso al trattamento pensionistico o ad un'indennità temporanea nelle more della maturazione dei requisiti per la pensione, alla luce delle modifiche da ultimo intervenute con la legge di bilancio 2023 con riferimento, in particolare, alle forme di pensionamento anticipato denominate Quota 103, Opzione donna e Ape sociale e al meccanismo della perequazione automatica.
Per quanto concerne la disciplina del rapporto di lavoro, si segnalano, in particolare, le modifiche apportate alla disciplina del lavoro occasionale dalla legge di bilancio 2023, la quale ha altresì introdotto, in via sperimentale per il biennio 2023-2024, una disciplina speciale per il settore agricolo
Si segnalano, infine, le diverse misure di sostegno al reddito adottate per mitigare gli effetti della crescita dei prezzi.