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Pubblica amministrazione

Nel corso della XVIII legislatura, l'emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 e la necessità di promuovere una decisa ripresa economica hanno indotto il legislatore ad intervenire nel campo dell'attività della pubblica amministrazione, al fine di renderla più efficiente ed efficace con singoli interventi mirati nell'ottica della semplificazione dei rapporti con il privato cittadino e le imprese.

In tale ambito, numerose novità, alcune delle quali dapprima introdotte in via temporanea in relazione al superamento dell'emergenza pandemica (con il c.d. decreto-legge rilancio - D.L. 34/2020), sono state stabilizzate con il D.L. n. 76 del 2020 (c.d. decreto-semplificazioni) e con il D.L. n. 77 del 2021, apportando diverse modifiche alla disciplina del procedimento amministrativo e alla legge di riferimento n. 241 del 1990. Le novità hanno riguardato in particolare il rispetto dei termini procedimentali e le misure volte ad accelerare alcune procedure, la disciplina del potere sostitutivo e del silenzio-assenso, i correttivi alle previsioni in materia di c.d. preavviso di rigetto e di annullamento d'ufficio. Tra le novità di rilievo, vi è anche l'aggiornamento della normativa in materia di autocertificazione ed il rafforzamento dell'uso degli strumenti digitali e della telematica.

Con riguardo all'organizzazione delle PA, con il D.L. 80/2021 è stato introdotto un documento unico di programmazione e governance per le pubbliche amministrazioni, che intende superare la frammentazione degli strumenti finora in uso: è il PIAO, il Piano integrato di attività e organizzazione, che accorpa tra gli altri i piani della performance, dei fabbisogni del personale, della parità di genere, del lavoro agile e dell'anticorruzione. 

In materia di lavoro pubblico gli interventi legislativi sono stati diretti ad incrementare le assunzioni nella PA, attraverso una ridefinizione delle facoltà assunzionali, anche con la rimozione delle limitazioni al turnover.

In particolare, a decorrere dal 2019 per le amministrazioni statali la percentuale del personale che si può assumere è tornata ad essere pari al 100 per cento della spesa relativa al medesimo personale cessato nell'anno precedente, mentre la disciplina delle assunzioni a tempo indeterminato da parte degli enti locali è stata ridisegnata dal decreto legge n. 34 del 2019, che parametra tali assunzioni non più ai risparmi prodotti dalle uscite dell'anno precedente (o in corso, ricorrendo determinate condizioni), ma al rapporto percentuale fra la spesa per il personale e le entrate correnti. Inoltre, in tema di stabilizzazione del personale, sono stati prorogati i termini entro cui adottare la specifica procedura prevista dalla normativa vigente o entro cui bandire specifiche procedure concorsuali riservate, rispettivamente al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2024.

Si segnala, altresì, l'approvazione di alcune norme transitorie relative alle procedure concorsuali bandite nel corso della fase emergenziale e l'introduzione, a regime, di una nuova procedura semplificata per lo svolgimento dei concorsi pubblici relativi al reclutamento del personale delle pubbliche amministrazioni. Le nuove disposizioni consentono l'utilizzo di strumenti informatici e digitali nell'espletamento delle procedure concorsuali. La nuova procedura, introdotta a regime, prevede inoltre, per i concorsi banditi successivamente al 1° maggio 2022, l'espletamento di almeno una prova scritta e che la prova orale comprenda l'accertamento della conoscenza di almeno una lingua straniera.
Inoltre, è stato istituito un Portale unico del reclutamento dove, dal 1° novembre 2022, le amministrazioni centrali e le autorità amministrative indipendenti dovranno pubblicare i propri bandi di concorso e acquisire le domande di partecipazione. Specifiche modalità di reclutamento e deroghe ai limiti di spesa per il personale sono state poi disposti, per l'assunzione di personale e il conferimento di incarichi ad esperti professionisti da parte delle amministrazioni impegnate nell'attuazione di interventi previsti dal PNRR.

Anche il tema della dirigenza pubblica è stato al centro del dibattito parlamentare e di varie iniziative di riforma.

Nella XVIII legislatura sono intervenute alcune disposizioni normative volte a modificare, in primo luogo, la disciplina dell'accesso alla dirigenza nelle amministrazioni statali, come previsto in particolare dal decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80 che: ha reso effettive le modalità di reclutamento concorsuale per l'accesso alla qualifica di dirigente di prima fascia; ha dettato nuove disposizioni sui criteri di valutazione e sulle prove dei concorsi; ha introdotto una nuova modalità di accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia, costituita da procedure comparative bandite dalla Scuola nazionale dell'amministrazione con riferimento a ciascuna amministrazione e riservate al personale in servizio a tempo indeterminato.

Altri interventi normativi hanno riguardato le disposizioni sul conferimento degli incarichi dirigenziali: in particolare, al fine di potenziare la capacità delle amministrazioni attuatrici del PNRR, è stata disposta una deroga sui limiti percentuali previsti dalla legge per l'attribuzione di incarichi dirigenziali a soggetti esterni, nonché sono state dettate norme per l'attribuzione di incarichi dirigenziali a funzionari italiani impiegati nell'UE o nelle organizzazioni internazionali.

E' stata infine modificata con misure specifiche la normativa relativa alla Scuola Nazionale dell'Amministrazione (SNA), con particolare riguardo alle risorse umane, finanziarie e organizzative. È prevista la possibilità di istituire poli formativi su tutto il territorio nazionale, nonché di erogare corsi di alta formazione e di perfezionamento post lauream.

Nell'ambito del più generale processo di riorganizzazione della P.A., il tema della transizione digitale (centrale anche nell'ambito del PNRR) è stato affrontato in diverse disposizioni contenute prevalentemente in provvedimenti di urgenza del Governo. Con la legge di bilancio 2020 e il decreto-legge n. 162 del 2019, recante proroga di termini e altre disposizioni, sono state previste diverse misure volte a promuovere e valorizzare l'informatizzazione della pubblica amministrazione. L'opera di diffusione dell'amministrazione digitale è proseguita nel 2020 con i decreti-legge n. 34 e n. 76/2020. Successivamente, sul tema è intervenuto il decreto-legge n. 22 del 2021 che, oltre a riordinare le attribuzioni di alcuni ministeri, ha inciso anche sulle funzioni del Governo in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale prevedendo che il Presidente del Consiglio promuova, indirizzi e coordini l'azione del Governo in diverse materie, tra cui la strategia italiana per la banda ultra larga; la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese; le infrastrutture digitali materiali e immateriali. Viene poi istituito il Comitato interministeriale per la transizione digitale, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal Ministro delegato per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale.

Su un altro versante, nell'ambito delle politiche contro la corruzione, la trasparenza delle pubbliche amministrazioni ha assunto, negli ultimi anni, un ruolo centrale. In tale ambito, il decreto-legge n. 34 del 2019, recante misure in materia di crescita, ha introdotto alcune disposizioni sulla trasparenza dei contributi pubblici, mentre il decreto-legge n. 162 del 2019  è intervenuto in ordine agli obblighi di pubblicazione relativi ai dirigenti della P.A.

La disciplina dei servizi pubblici locali di interesse economico generale ha subito numerose modifiche normative nel corso degli anni, con interventi non omogenei tra loro, molti dei quali realizzati attraverso la decretazione d'urgenza, dovuti anche alla necessità di armonizzare la normativa nazionale con i principi dell'ordinamento UE e di tener conto di un'abrogazione referendaria. Per mettere ordine a questo quadro normativo stratificato e complesso, la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 reca una delega al Governo per una organica riforma della materia. Lo schema di decreto è stato approvato in esame preliminare del Consiglio dei ministri del 16 settembre 2022.

Infine, nel corso della legislatura sono state approvate specifiche misure per il potenziamento e la valorizzazione delle Forze di Polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco (decreti legislativi n. 127 del 2018 e n. 172 del 2019).

 
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