Nella XVII legislatura è stato previsto che la tutela, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale rientrano fra i livelli essenziali delle prestazioni, e che l'apertura al pubblico dei luoghi della cultura costituisce un servizio pubblico essenziale.
Inoltre, si è registrato uno sforzo rivolto ad aumentare le risorse finalizzate alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, sia attraverso l'incremento di quelle provenienti dal bilancio dello Stato, sia incentivando, con il c.d. ART-BONUS, le erogazioni liberali da parte di privati, enti non commerciali e aziende.
Con riferimento a luoghi particolarmente pregevoli, si è registrato un forte intervento finalizzato a tutelare e valorizzare l'area archeologica di Pompei, in particolare prevedendo la nomina di un Direttore generale di progetto, di una unità di supporto e di una segreteria tecnica di progettazione.
Infine, è stata reintrodotta la categoria del "monumento nazionale" e sono state adottate specifiche previsioni per garantire l'erogazione dei servizi nei luoghi della cultura.
apri tutti i paragrafiL'art. 01 del D.L. 146/2015 (L. 182/2015 ) ha stabilito che "in attuazione dell'articolo 9 della Costituzione, la tutela, la fruizione e la valorizzazione del patrimonio culturale sono attività che rientrano tra i livelli essenziali delle prestazioni di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione".
Al riguardo, il rappresentante del Governo, intervenendo nella seduta della V Commissione della Camera del 21 ottobre 2015 , aveva fatto presente che la concreta attuazione di tale previsione avrebbe richiesto l'emanazione di successivi provvedimenti legislativi che dovevano essere comunque adottati nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica.
Inoltre, l'art. 1 dello stesso D.L. 146/2015 ha stabilito che, in relazione alla tutela dell'ambiente e del patrimonio storico-artistico, rientrano tra i servizi pubblici essenziali non solo i servizi di protezione ambientale e di vigilanza sui beni culturali, ma anche l'apertura al pubblico di musei e altri istituti e luoghi della cultura appartenenti a soggetti pubblici, di cui all'art. 101, co. 3, del d.lgs. 42/2004 .
Nel corso della XVII legislatura sono intervenute varie disposizioni finalizzate ad aumentare le risorse a disposizione del MIBACT per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale. Inoltre, sono state incentivate, con il c.d. ART-BONUS, le erogazioni liberali da parte di privati, enti non commerciali e aziende.
1) Nuove autorizzazioni di spesa
Un primo filone è rappresentato da nuove autorizzazioni di spesa che, in taluni casi, hanno previsto l'istituzione nello stato di previsione del Mibact di appositi Fondi.
In particolare, l'art. 7, co. 1, del D.L. 83/2014 (L. 106/2014 ) ha previsto l'adozione – entro il 31 dicembre di ogni anno – del Piano strategico "Grandi Progetti Beni culturali", che individua beni o siti di eccezionale interesse culturale e di rilevanza nazionale per i quali sia necessario e urgente realizzare interventi organici di tutela, riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale, anche a fini turistici.
Per la realizzazione degli interventi del Piano, ha autorizzato la spesa di € 5 mln per il 2014, € 30 mln per il 2015 ed € 50 mln per il 2016. Quanto agli anni successivi, il meccanismo di finanziamento previsto originariamente dal D.L. 83/2014 è stato superato con l'art. 1, co. 337, della L. 208/2015 (L. di stabilità 2016), che ha autorizzato la spesa di € 70 mln per il 2017 e di € 65 mln annui dal 2018.
L'art. 1, co. 9 e 10, della L. 190/2014 (L. di stabilità 2015) ha istituito nello stato di previsione del Mibact il Fondo per la tutela del patrimonio culturale, con una dotazione iniziale di € 100 mln per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020. Le risorse devono essere utilizzate per la realizzazione degli interventi inclusi in un programma triennale che il Ministro trasmette, previo parere delle Commissioni parlamentari, al CIPE.
Fra le ulteriori autorizzazioni di spesa intervenute nella XVII legislatura, si ricordano, inoltre, le seguenti:
- l'art. 5, co. 3-bis, del D.L. 91/2013 (L. 112/2013 ) ha destinato € 1 mln per il 2013 ed € 7 mln per il 2014 alla tutela dei beni culturali che presentavano gravi rischi di deterioramento.
Inoltre, l'art. 6, co. 5-bis, ha destinato € 5 mln annui dal 2014 al funzionamento della Fondazione MAXXI di Roma;
- l'art. 1, co. 106, della L. 147/2013 (L. di stabilità 2014) ha autorizzato la spesa di € 2,5 mln per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 per il finanziamento di interventi di recupero e valorizzazione dei luoghi della memoria della lotta al nazifascismo, della Resistenza e della Guerra di liberazione.
Inoltre, il co. 308, al fine di consentire la realizzazione di interventi urgenti per la messa in sicurezza, il restauro e il ripristino del decoro dei luoghi della memoria nel quadro degli eventi programmati per la celebrazione del Centenario della prima Guerra mondiale, ha autorizzato la spesa di € 8 mln per il 2014 e di € 5 mln per ciascuno degli anni 2015, 2016, 2017 e 2018.
A sua volta, l'art. 1, co. 333, della L. 205/2017 (L. di bilancio 2018) ha autorizzato la spesa di € 1 mln per il 2018, ed € 2,5 mln dal 2019, per la tutela e per la promozione del patrimonio morale, culturale e storico di alcuni specifici luoghi della memoria della lotta al nazifascismo, della Resistenza e della Guerra di liberazione;
- l'art. 1, co. 241, della L. 190/2014 (L. di stabilità 2015) ha autorizzato la spesa di € 5,5 mln per il 2015 per la tutela e la promozione del patrimonio culturale e storico.
- l'art. 1, co. 321, della L. 208/2015 (L. di stabilità 2016) ha incrementato di € 5 mln annui, dal 2017, l'autorizzazione di spesa prevista dalla legge finanziaria per il 2007 (art. 1, co. 1142, L. 296/2006), finalizzata a consentire interventi nel settore dei beni culturali e paesaggistici, anche al verificarsi di emergenze. In seguito, tuttavia, tale autorizzazione di spesa è stata ridotta di 0,5 mln annui, sempre dal 2017, dall'art. 11, co. 3-quater, del D.L. 244/2016 (L. 19/2017 ), che ha destinato tali risorse alla stabilizzazione della Scuola dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Inoltre, il co. 349 ha autorizzato la spesa di € 30 mln annui, a decorrere dal 2016, per il funzionamento degli Istituti afferenti al settore degli archivi e delle biblioteche, nonché degli Istituti centrali e di quelli dotati di autonomia speciale del Mibact, mentre il co. 354 ha autorizzato la spesa di € 10 mln annui per il funzionamento degli Istituti afferenti al settore museale. Anche a queste autorizzazioni di spesa, peraltro, si è attinto in seguito per il finanziamento di ulteriori, varie, esigenze;
- l'art. 1, co. 321, della L. 205/2017 (L. di bilancio 2018) ha autorizzato € 1 mln per il 2018 ed € 0,5 mln annui dal 2019 per il funzionamento dei soggetti giuridici creati o partecipati dal Mibact al fine di rafforzare l'azione di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale.
2) L'ART-BONUS
Un secondo filone è rappresentato da disposizioni volte a favorire l'afflusso di risorse provenienti da privati, enti non commerciali e aziende.
In particolare, l'art. 1 del D.L. 83/2014 (L. 106/2014 ) aveva inizialmente introdotto il c.d. ART-BONUS – un credito d'imposta di cui possono usufruire le persone fisiche e giuridiche che effettuano erogazioni liberali in denaro a favore della cultura (oltre che dello spettacolo) – per il periodo 2014-2016. I contribuenti potevano usufruire di tale credito nella misura del 65% per le erogazioni effettuate nel 2014 e nel 2015 e del 50% per quelle effettuate nel 2016.
Successivamente, a seguito delle modifiche apportate dall'art. 1, co. 318 e 319, della L. 208/2015 (L. di stabilità 2016), l'ART-BONUS è stato reso permanente. A decorrere dal 2016, la misura del credito d'imposta è del 65%.
Le erogazioni devono essere rivolte - per quanto qui interessa - ad interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici e al sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (art. 101 del d.lgs. 42/2004 : musei, biblioteche e archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali).
A sua volta, il DM 28 gennaio 2016 , recante il programma triennale 2016-2018 degli interventi finanziati con le risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, ha destinato € 45 mln nel triennio al cofinanziamento di interventi finanziati con l'ART-BONUS, nel caso in cui l'erogazione non completi il fabbisogno finanziario.
Da ultimo, l'art. 17 del D.L. 189/2016 (L. 229/2016 ) ha previsto che il credito di imposta spetta anche per le erogazioni liberali effettuate a favore del MIBACT per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali di interesse religioso presenti nei comuni delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dagli episodi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016, anche appartenenti ad enti ed istituzioni della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose.
Spetta, altresì, per le erogazioni liberali per il sostegno dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro, dell'Opificio delle pietre dure e dell'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, al fine di favorire gli interventi di restauro del patrimonio culturale nelle aree colpite da eventi calamitosi.
3) Riassegnazione di risorse
Un terzo filone è rappresentato da interventi finalizzati a consentire al Mibact di disporre di risorse provenienti da proprie articolazioni.
In particolare, l'art. 40, co. 1, del D.L. 69/2013 (L. 98/2013 ) ha previsto la possibilità che siano riassegnate al MIBACT, per l'attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, le risorse disponibili nei conti di tesoreria delle Soprintendenze dotate di autonomia speciale. Tale possibilità è stata estesa agli utili conseguiti dalla società in house Ales S.p.A. – al netto della quota destinata alla riserva legale – dall'art. 1, co. 311, della L. 205/2017 (L. di bilancio 2018).
Inoltre, l'art. 3 del D.L. 91/2013 (L. 112/2013 ) ha disposto la riassegnazione al MIBACT, a decorrere dal 2014, dei proventi (biglietti di ingresso, canoni di concessione o corrispettivi per la riproduzione di beni culturali) relativi a istituti o luoghi della cultura appartenenti o in consegna allo Stato, al fine di garantirne la regolare apertura al pubblico.
Successivamente, l'art. 14, co. 1-ter, del D.L. 193/2016 (L. 225/2016 ) ha previsto che tali introiti sono destinati, oltre che alla realizzazione di interventi per la sicurezza e la conservazione e al funzionamento degli istituti e luoghi della cultura appartenenti o in consegna allo Stato, nonché all'espropriazione e all'acquisto di beni culturali, anche mediante l'esercizio della prelazione, anche alla valorizzazione dei medesimi istituti e luoghi della cultura.
4) Risorse provenienti da altri stati di previsione
Un quarto filone è rappresentato dalla destinazione agli interventi di competenza del Mibact di risorse provenienti da altri stati di previsione.
In particolare, l'art. 1, co. 338, della L. 208/2015 (L. di stabilità 2016) ha stabilito che una quota delle risorse relative agli interventi infrastrutturali, quantificata in € 30 mln per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019, è destinata ad interventi di conservazione, manutenzione, restauro, nonché valorizzazione, dei beni culturali.
Le risorse – provenienti dagli stati di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze – sono state individuate con D.I. 9 settembre 2016 , mentre il programma degli interventi è stato approvato con D.I. 560 del 2 dicembre 2016 .
Sulla base di quanto disposto dall'art. 1, co. 703, lett. d), della L. 190/2014 (L. di stabilità 2015), il CIPE ha approvato, nella riunione del 1° maggio 2016, il Piano stralcio «Cultura e turismo », presentato dal MIBACT, per un valore di € 1.000 mln, da finanziare a carico delle risorse del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 (istituito nello stato di previsione del MEF).
In particolare, la delibera CIPE ha individuato tre macroaggregati:
- sistema museale italiano, a cui sono stati destinati € 645 mln;
- sistemi territoriali turistico-culturali (cammini, percorsi, aree vaste), a cui sono stati destinati € 185 mln;
- interventi di completamento particolarmente significativi e nuovi interventi – da individuare con DPCM –, a cui sono stati destinati € 170 mln. Di questi, € 150 mln sono stati riservati a interventi, non superiori a € 10 mln, afferenti al progetto di recupero di luoghi culturali dimenticati, denominato «Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati», ed € 20 mln a favore di interventi di particolare strategicità.
L'assegnazione delle risorse nel periodo è stata così suddivisa: € 64 mln per il 2016, € 90 mln per il 2017, € 196 mln per il 2018, € 237 mln per il 2019, € 194 mln per il 2020, € 125 mln per il 2021 ed € 94 mln per il 2022.
Nelle riunioni del 22 dicembre 2017 e del 28 febbraio 2018 , il CIPE ha poi approvato due Addendum al Piano stralcio «Cultura e turismo», con assegnazione di ulteriori risorse pari.
In particolare, nella riunione del 28 febbraio 2018 sono stati assegnati € 740.000.000, sempre a valere sul Fondo sviluppo e la coesione 2014-2020.
Infine, la L. 205/2017 (L. di bilancio 2018) ha trasferito nello stato di previsione del Mibact risorse per complessivi € 92,5 mln per il 2018, provenienti dal Fondo investimenti (di cui all'art. 1, co. 140, della L. 232/2016 ), anch'esso istituito nello stato di previsione del MEF, destinati a spese per il restauro, la conservazione, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio architettonico, storico, artistico, dell'architettura, dell'arte contemporanea e del paesaggio, del patrimonio archeologico, del patrimonio archivistico e del patrimonio librario.
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per il settore "edilizia pubblica, compresa quella scolastica" complessivi € 200,1 mln, di cui € 45 mln per il 2018;
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per il settore "prevenzione del rischio sismico" complessivi € 372,0 mln, di cui € 44,5 mln per il 2018;
- per il settore "investimenti per la riqualificazione urbana e per la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia" complessivi € 25 mln, di cui € 3 mln per il 2018.
5) Destinazione di quote dell'IRPEF
Un quinto filone è rappresentato dalla destinazione di quote dell'IRPEF alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali.
In particolare, l'art. 1, co. 985, della L. 208/2015 (L. di stabilità 2016) ha previsto che per il 2016 i contribuenti potevano destinare il 2 per mille dell'IRPEF a favore di una associazione culturale iscritta in un elenco appositamente istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. A tal fine, è stata autorizzata la spesa di € 100 mln. Le somme non impegnate nel 2016 potevano essere impegnate nel 2017.
Tale novità si è aggiunta a quanto previsto dall'art. 23, co. 46, del D.L. 98/2011 (L. 111/2011 ), che dal 2012 consente di destinare una quota pari al cinque per mille dell'IRPEF al finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, e a quanto previsto dall'art. 47, commi secondo e terzo, della L. 222/1985 e dal DPR 76/1998 , che consente di destinare alla conservazione dei beni culturali la quota dell'otto per mille dell'IRPEF.
Con riguardo all'otto per mille, l'art. 21-ter del D.L. 8/2017 (L. 45/2017 ) ha previsto che le corrispondenti risorse derivanti dalle dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2016 al 2025 sono destinate agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis al D.L. 189/2016 (L. 229/2016 ).
Nella XVII legislatura si è registrato un forte intervento finalizzato a tutelare e valorizzare l'area archeologica di Pompei, in particolare prevedendo la nomina di un Direttore generale di progetto, di una unità di supporto e di una segreteria tecnica di progettazione.
- Dal programma straordinario al Grande progetto Pompei
Nella XVI legislatura, l'art. 2 del D.L. 34/2011 (L. 75/2011) aveva disposto l'adozione, da parte del Ministro per i beni e le attività culturali, di un programma straordinario ed urgente di interventi conservativi di prevenzione, manutenzione e restauro da realizzare nell'area archeologica di Pompei e nei luoghi ricadenti nella competenza territoriale della Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e di Pompei.
Il 29 marzo 2012, la Commissione europea, con decisione n. C(2012) 2154, ha finanziato il programma straordinario quale Grande Progetto Comunitario a valere su risorse del Programma Operativo Interregionale "Attrattori culturali, naturali e turismo" FESR 2007-2013 (POIn)". In particolare, il progetto è stato finanziato con 74,2 milioni di fondi Ue e 29,8 di fondi nazionali .
Successivamente, con decisione C(2016) 1497 final del 10 marzo 2016 – che ha modificato la decisione C(2012) 2154 –, accedendo alla richiesta presentata dall'Italia, la Commissione europea ha deciso che lo stesso è articolato in due fasi :
- la fase I, a valere sulle risorse del Programma operativo interregionale "Attrattori culturali, naturali e turismo"-FESR 2007-2013;
- la fase II, a valere sulle risorse del PON "Cultura e sviluppo" - FESR 2014-2020.
La data prevista per il completamento è il 31 dicembre 2018.
- Le azioni per accelerare la realizzazione del Grande Progetto Pompei
All'inizio della XVII legislatura, l'art. 1, co. da 1 a 7, del D.L. 91/2013 , al fine di accelerare la realizzazione del Grande Progetto Pompei , ha previsto la nomina di un Direttore generale di progetto, coadiuvato da una struttura di supporto, e di un Vice Direttore generale vicario. Al Direttore generale di progetto sono stati affidati specifici compiti, da svolgere in stretto raccordo con la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, della quale lo stesso D.L. ha previsto la costituzione e della quale rimanevano fermi compiti e attribuzioni in ordine alla gestione ordinaria del sito.
Ha previsto, altresì, la costituzione dell'Unità "Grande Pompei" – cui è stato preposto il medesimo Direttore generale di progetto, che ne ha assunto la rappresentanza legale –, dotandola di autonomia amministrativa e contabile, al fine di consentire il rilancio economico sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei comuni interessati dal piano di gestione Unesco "Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata".
Successivamente, l'art. 2, co. 5-ter, del D.L. 83/2014 – come modificato, da ultimo, dall'art. 1, co. 308, della L. 205/2017 (legge di bilancio 2018) – ha stabilito che lo svolgimento delle funzioni del Direttore generale di progetto, nonché le attività dell'Unità "Grande Pompei", del Vice Direttore generale vicario e della struttura di supporto, sono prorogate fino al 31 gennaio 2019, stabilendo che, successivamente, le funzioni del Direttore generale di progetto rientrano nella competenza ordinaria del Parco archeologico di Pompei.
Inoltre, ha previsto l'attivazione, da parte del Direttore generale di progetto, di un Contratto istituzionale di sviluppo per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli interventi previsti nel piano strategico relativo ai comuni interessati dal piano di gestione Unesco sopra indicato.
A sua volta, al fine di rispettare i termini per l'attuazione del Grande Progetto Pompei e di accelerare la progettazione degli interventi ivi previsti, il co. 5 dello stesso art. 2 del D.L. 83/2014 – come modificato, da ultimo, dall'art. 11, co. 1, D.L. 244/2016 (L. 19/2017 ) – ha costituito presso la Soprintendenza speciale una segreteria tecnica di progettazione, composta da non più di 20 unità di personale, alle quali possono essere conferiti incarichi di collaborazione per la durata massima di 36 mesi.
Da ultimo, l'art. 1, co. 309, della L. 205/2017 ha previsto l'avvio, entro il 31 marzo 2018, da parte del Mibact, di una selezione per titoli e colloquio finalizzata all'inquadramento nei profili di archeologo, architetto e ingegnere, dei soggetti che, reclutati a seguito di procedura selettiva pubblica, abbiano prestato servizio, entro la medesima data, per almeno 36 mesi, nell'ambito della segreteria tecnica di progettazione.
L'art. 6 della L. 153/2017 , modificando l'art. 10, co. 3, lett. d), del Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 42/2004 ), ha previsto che la dichiarazione di interesse culturale di cui all'art. 13 dello stesso Codice, che accerta, ai fini della definizione di "bene culturale", la sussistenza, nelle cose indicate, di un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte, della scienza, della tecnica, dell'industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell'identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose, può comprendere anche, su istanza di uno o più comuni, o della regione, la dichiarazione di "monumento nazionale", qualora le stesse cose rivestono, altresì, un valore testimoniale o esprimono un collegamento identitario o civico di significato distintivo eccezionale.
Prima di tale intervento legislativo, il Codice dei beni culturali e del paesaggio non prevedeva una specifica procedura da porre in essere per la dichiarazione di monumento nazionale.
Pur in assenza di tale categoria nel Codice, peraltro, nella prima parte della legislatura sono state approvate la L. 64/2014 , recante dichiarazione di monumento nazionale della Basilica Palladiana di Vicenza, e la L. 207/2016 , recante dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza.
Successivamente alla reintroduzione della categoria nel Codice, la L. 213/2017 ha dichiarato monumento nazionale la Casa Museo Matteotti in Fratta Polesine.
Nella XVII legislatura sono state introdotte disposizioni finalizzate ad accelerare l'affidamento in concessione dei servizi negli istituti e nei luoghi della cultura.
In particolare, l'art. 16, co. 1, del D.L. 78/2015 (L. 125/2015 ) ha previsto che, per accelerare l'avvio e lo svolgimento delle procedure di gara per l'affidamento in concessione dei servizi negli istituti e nei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, le amministrazioni aggiudicatrici possono avvalersi di Consip S.p.a.
Per l'attuazione del disciplinare è, poi, stata costituita, con DM 82 dell'11 gennaio 2016 , una cabina di regia composta da rappresentanti del Mibact e di Consip, che doveva terminare i lavori entro il 31 dicembre 2016, elaborando una relazione per il Ministro. Il termine è stato prorogato al 31 dicembre 2017 con DM 282 del 26 giugno 2017.