tema 24 ottobre 2022
Studi - Bilancio Gli scostamenti di bilancio della XVIII legislatura: un quadro d'insieme

La XVIII legislatura è stata segnata dalla successione di una serie eterogenea e in gran parte inedita di eventi eccezionali produttivi di rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale del Paese. Tra questi, in particolare: l'emergenza epidemiologica da Covid-19, a partire da febbraio 2020, la quale ha messo a dura prova la tenuta del sistema sanitario e del tessuto economico e sociale nazionale; a partire dalla seconda metà del 2021, l'eccezionale aumento dei prezzi dei prodotti energetici e, conseguentemente, dell'inflazione; infine, da febbraio 2022, l'impatto della guerra tra Russia e Ucraina sugli approvvigionamenti di fonti di energia, sui prezzi dei prodotti energetici, di beni alimentari e di materie prime, nonché sugli incrementi eccezionali del tasso di inflazione.

In ragione delle conseguenze economiche ad ampio spettro determinate da tali eventi eccezionali, i Governi succedutisi nel corso della legislatura hanno sottoposto al Parlamento, complessivamente, 12 richieste di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento e all'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di Medio Termine (OMT) individuato per ciascuno Stato membro, ai sensi del Patto di stabilità e crescita (PSC), sulla base dei criteri stabiliti dall'ordinamento dell'Unione europea.

Le richieste di autorizzazione allo scostamento di bilancio e al maggiore indebitamento sono state sottoposte mediante Relazioni al Parlamento indicanti, ai sensi dell'art. 6 della legge n. 243 del 2012 e conformemente all'articolo 81, secondo comma, della Costituzione – come modificato nel 2012 – gli eventi eccezionali posti a fondamento della richiesta, le finalità e le destinazioni delle maggiori risorse acquisite e il piano di rientro verso l'OMT. Tutte le Relazioni sono state approvate a maggioranza assoluta dei membri di ciascuna Camera.

Per un'analisi dei profili di carattere quantitativo, attinenti alle autorizzazioni al maggior indebitamento intervenute nel corso della XVIII legislatura, all'utilizzo delle relative risorse e ai conseguenti riflessi sul percorso programmatico verso l'Obiettivo di medio termine, si rinvia allo specifico tema predisposto dal Servizio Bilancio dello Stato.

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Le Relazioni sullo scostamento dal percorso di rientro all'obiettivo di medio termine (OMT) sono presentate dal Governo alle Camere ai sensi della legge n. 243 del 2012 (c.d. legge "rinforzata"), di attuazione del nuovo articolo 81 della Costituzione, come modificato dalla legge costituzionale n. 1 del 2012, il quale stabilisce, al comma 2, che il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.

In attuazione della citata disposizione costituzionale, l'articolo 6 della legge n. 243 del 2012 prevede che scostamenti temporanei del saldo strutturale dall'obiettivo programmatico siano consentiti in caso di eventi eccezionali (comma 1). La disposizione considera eventi eccezionali "periodi di grave recessione economica" ed "eventi straordinari, al di fuori del controllo dello Stato, ivi incluse le gravi calamità naturali, con rilevanti ripercussioni sulla situazione finanziaria generale del Paese" (comma 2).

Al verificarsi di tali casi, la legge n. 243 del 2012 consente al Governo, pertanto, scostamenti temporanei del saldo strutturale dall'obiettivo programmatico, sentita la Commissione europea e previa autorizzazione approvata dalle Camere, a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti. Tale autorizzazione, per la quale le Camere hanno fatto ricorso all'atto di indirizzo della risoluzione in Assemblea, è deliberata a seguito della presentazione, da parte del Governo, di una Relazione contenente l'aggiornamento degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, la durata e la misura dello scostamento, le finalità cui le risorse rese disponibili in conseguenza dello scostamento sono destinate e il piano di rientro rispetto all'obiettivo di medio termine, da attuare a partire dall'esercizio successivo a quelli per i quali lo scostamento è autorizzato, tenuto conto del ciclo economico (comma 3). Il comma 5 prevede che il piano di rientro rispetto all'obiettivo di medio termine possa essere aggiornato (con le modalità di cui al comma 3) "al verificarsi di ulteriori eventi eccezionali" ovvero qualora, in relazione all'andamento del ciclo economico, il Governo intenda apportarvi modifiche.

L'OMT è definito dalla legge n. 243 (articolo 2, comma 1) come il valore del saldo strutturale di bilancio individuato sulla base dei criteri stabiliti dall'ordinamento dell'Unione europea. Il saldo strutturale è definito, a sua volta, come il saldo del conto consolidato corretto per gli effetti del ciclo economico al netto delle misure una tantum e temporanee e, comunque, definito in conformità all'ordinamento dell'Unione europea.

Ai sensi del Patto di stabilità e crescita (PSC) dell'Unione europea, ciascuno Stato membro deve raggiungere e mantenere il proprio OMT oppure seguire un percorso di avvicinamento ad esso. L'OMT è diverso per ciascun paese essendo determinato sulla base del potenziale di crescita, del livello del debito e delle passività implicite della sua economia. L'OMT è riferito al saldo di bilancio strutturale. Quest'ultimo è dato, nello specifico, dal saldo del conto economico delle amministrazioni pubbliche corretto per l'impatto del ciclo economico e delle misure di bilancio una tantum.

Per un approfondimento sulla metodologia di calcolo dell'OMT si rinvia al dossier dei Servizi di documentazione della Camera e del Senato "Finanza Pubblica e Regole Europee: guida alla lettura e sintesi dei dati principali".

ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022

La XVIII legislatura si è caratterizzata per la successione di una serie piuttosto variegata e inedita di eventi eccezionali, i quali hanno determinato conseguenze notevoli sugli andamenti macroeconomici e sulle dinamiche di finanza pubblica. Tra gli eventi eccezionali occorsi si segnalano, in particolare: la pandemia da Covid-19 e le sue conseguenze sul sistema sanitario e sul tessuto economico e sociale del Paese; l'eccezionale rialzo dei prezzi dei prodotti energetici e il connesso aumento dell'inflazione; infine, il conflitto bellico originatosi a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina.

In ragione delle conseguenze economiche ad ampio spettro determinate dai suddetti eventi eccezionali, i Governi succedutisi nel corso della legislatura hanno sottoposto a più riprese al Parlamento richieste di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento, mediante la predisposizione, di Relazioni finalizzate ad esporre, ai sensi del menzionato articolo 6 della legge n. 243 del 2012, gli eventi eccezionali addotti a fondamento della richiesta di autorizzazione allo scostamento di bilancio, nonché le finalità e le destinazioni delle maggiori risorse acquisite attraverso l'autorizzazione all'indebitamento e il piano di rientro verso l'obiettivo di medio termine previsto dalle regole di bilancio europee.

Delle 12 richieste di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento sottoposte dal Governo alle Camere nel corso della legislatura, 3 sono state inserite all'interno di Relazioni annesse al Documento di economia e finanza, presentato ai due rami del Parlamento entro il 10 aprile di ogni anno (DEF 2020, DEF 2021 e DEF 2022), 3 sono contenute all'interno di Relazioni annesse alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, presentata alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno (NADEF 2018, NADEF 2019 e NADEF 2020). Le altre 6 richieste di autorizzazione sono contenute in Relazioni al Parlamento presentate anche al di fuori delle ordinarie fasi del ciclo di bilancio, in quanto motivate dal verificarsi di eventi eccezionali temporalmente disallineati dalla programmazione di bilancio e, in particolare, dai termini di presentazione del DEF e della NADEF (marzo 2020, luglio 2020, novembre 2020, gennaio 2021, luglio 2022 e settembre 2022).

Per quanto riguarda, invece, la cronologia delle diverse richieste di autorizzazione al ricorso al maggiore indebitamento, la XVIII legislatura può essere suddivisa in tre segmenti temporali principali, individuati sulla base della tipologia di eventi eccezionali posti a fondamento dell'autorizzazione allo scostamento di bilancio:

1) nel primo segmento temporale, relativo agli anni 2018 e 2019, è possibile collocare le prime due richieste di autorizzazione della XVIII legislatura, nell'ambito delle quali il ricorso all'indebitamento è stato motivato sulla base di eventi eccezionali di natura essenzialmente economico-sociale, legati anche all'evoluzione del contesto europeo e internazionale;

2) nel secondo segmento, comprendente gli anni 2020 e 2021, si situano le sette richieste di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento motivate, principalmente, dagli eventi eccezionali di vasta e straordinaria portata connessi all'avvio e alla successiva evoluzione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, in particolare sul fronte delle conseguenze determinate da quest'ultima sul sistema sanitario, produttivo e sociale del Paese;

3) nel terzo segmento è possibile includere, infine, le tre richieste di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento sottoposte al Parlamento nel corso del 2022, accomunate, sul piano degli eventi eccezionali occorsi, per un verso, da un affievolimento dell'incidenza delle conseguenze della pandemia da Covid-19; per l'altro, dall'irruzione di eventi eccezionali di nuovo conio, quali l'aumento dell'inflazione e dei prezzi del settore energetico e, da ultimo, la guerra tra Russia e Ucraina, con le relative ulteriori conseguenze sul piano dell'aumento dei prezzi dell'energia, degli alimenti e delle materie prime.

Nei paragrafi che seguono le richieste di autorizzazione presentate dal Governo al Parlamento nel corso della XVIII legislatura sono esaminate sotto il profilo ordinamentale, con particolare riguardo alle tipologie di eventi eccezionali posti a fondamento della richiesta di ricorso al maggiore indebitamento.

ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022

La prima fase della XVIII legislatura, caratterizzata da un orientamento di politica economica di tipo tendenzialmente espansivo e da indirizzi di politiche di bilancio non restrittive – al fine, soprattutto, di sostenere il rilancio della domanda interna e la spesa per investimenti – è stata contrassegnata dal rinvio del raggiungimento degli obiettivi di medio termine fissati per l'Italia nell'ambito del Patto di stabilità e crescita (PSC), anche attraverso un ampio ricorso ai margini di flessibilità previsti dal quadro normativo europeo in materia, pur nella condivisione dell'obiettivo della riduzione del debito pubblico in rapporto al PIL.

In quest'ottica, il Governo Conte I, in occasione della presentazione della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2018, ha trasmesso al Parlamento, il 4 ottobre 2018, una Relazione annessa alla NADEF, ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, con la quale è stata richiesta l'autorizzazione delle Camere all'aggiornamento del piano rientro verso l'obiettivo di medio termine per la finanza pubblica. A fondamento di tale richiesta di autorizzazione, il Governo ha addotto il mancato pieno recupero dei livelli di reddito pro capite rispetto ai valori precedenti alla crisi economica del 2008, nonché la persistenza e l'ampliamento dei divari territoriali tra le aree del Paese, la revisione al ribasso della crescita effettiva e l'aumento del numero di persone in condizioni di povertà, con un conseguente allontanamento dall'obiettivo di Europa 2020.

A fronte di uno scenario macroeconomico caratterizzato, sul fronte interno, da un rallentamento della crescita del PIL nel secondo semestre 2018 e da tassi di crescita dell'occupazione eccessivamente bassi, sul fronte internazionale, da un deterioramento delle prospettive macroeconomiche – anche per l'emergere di politiche commerciali e industriali di stampo protezionistico – il Governo ha pertanto richiesto alle Camere l'autorizzazione parlamentare al ricorso a maggiore indebitamento, al fine di acquisire le risorse necessarie ad attuare un programma di investimenti in infrastrutture, ricerca e innovazione, anche al fine di ridurre il divario di crescita nei confronti dell'Europa. La Relazione ha specificato, altresì, che il percorso di convergenza verso l'OMT sarebbe ripreso solo dopo il consolidamento della crescita economica e il ritorno del tasso di crescita del PIL reale e del tasso di disoccupazione ai valori pre-crisi.

La richiesta di ricorso a maggiore indebitamento è stata autorizzata, in data 11 ottobre 2018, con l'approvazione della Risoluzione n. 6-00018 della Camera e della Risoluzione n. 6-00012 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili da tale autorizzazione sarebbero state destinate, quasi integralmente, al finanziamento delle misure poi contenute nel decreto-legge n. 119 del 2018 e nella legge di bilancio 2019.

Un anno più tardi, in occasione della presentazione della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2019, il Governo Conte II, in data 1° ottobre 2019, ha trasmesso al Parlamento una nuova Relazione ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, con la quale è stata richiesta l'autorizzazione parlamentare al ricorso a maggiore indebitamento, con una previsione di ripresa del percorso di convergenza verso l'Obiettivo di Medio Termine nel biennio 2021-2022.

A supporto della richiesta a procedere al secondo scostamento di bilancio della legislatura, il Governo ha evidenziato, in particolare, i seguenti eventi eccezionali: una dinamica di crescita dell'economia italiana inferiore al livello potenziale nel corso del 2019; livelli di disoccupazione (soprattutto giovanile e femminile) elevati; persistenti diseguaglianze sociali e territoriali di elevata intensità; revisioni al ribasso delle stime di crescita del PIL nel corso del 2019; sul fronte internazionale, alcuni fattori di rischio in grado di incidere in misura negativa sulla produzione industriale interna (flessione della crescita della produzione industriale negli Stati Uniti e in Cina, tensioni commerciali e politiche, shock di offerta nel mercato del petrolio in Medioriente). Alla luce di tale quadro, la richiesta di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento è stata orientata all'acquisizione di risorse ritenute necessarie al rilancio degli investimenti pubblici, in particolare in ottica ambientale e in conformità con la strategia del Green New Deal contestualmente avviata dalla Commissione europea.

La Relazione presentata dal Governo è stata approvata, in data 10 ottobre 2019, con la Risoluzione n. 6-00084 della Camera e, in data 9 ottobre 2019, con la Risoluzione n. 6-00073 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili da tale autorizzazione sono state destinate, quasi integralmente, al finanziamento delle misure poi contenute nel decreto-legge n. 124 del 2019 e nella legge di bilancio 2020.

ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022

L'emergenza epidemiologica da Covid-19, manifestatasi in Italia a partire da febbraio 2020, ha innescato l'adozione di una lunga serie di provvedimenti di limitazione della libertà di circolazione e delle attività economiche caratterizzate da un più elevato rischio di contatto sociale e di assembramento. L'entrata in vigore di tali provvedimenti, primariamente finalizzati al contenimento dell'emergenza sanitaria scaturita dalla pandemia e all'attenuazione delle sue conseguenze più gravi sulla salute dei cittadini, ha determinato, al contempo, rilevanti conseguenze economiche e sociali, conseguenti soprattutto alla limitazione dei contatti interpersonali e alla chiusura di numerose attività economiche e produttive.

Al fine di far fronte agli eventi di carattere eccezionale legati all'emergenza pandemica, il Governo ha sottoposto al Parlamento, nel corso del 2020, 5 relazioni ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, con le quali è stata richiesta l'autorizzazione parlamentare allo scostamento temporaneo del saldo di bilancio strutturale dagli obiettivi programmatici precedentemente stabiliti. Tali spazi di manovra sono stati resi possibili, tra l'altro, dall'attivazione, operata dalla Commissione europea a partire da marzo 2020, della Clausola Generale di Salvaguardia (general escape clause) prevista dal Patto di Stabilità e Crescita (PSC), che ne ha comportato una sospensione temporanea, idonea a permettere agli Stati membri un più ampio perimetro di manovra del bilancio, nel quadro di una deviazione temporanea dal percorso di convergenza verso l'Obiettivo di Medio Termine.

Elemento comune alle molteplici richieste di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento sottoposte al Parlamento nel corso del 2020 è stato, pertanto, la conferma dell'Obiettivo di medio termine (OMT) con il contestuale differimento, ad una o più annualità successive, del suo raggiungimento. Le motivazioni addotte dal Governo sono state per lo più riferite ad evoluzioni del quadro macroeconomico più negative di quanto previsto, nonché alla necessità di attenuare la correzione fiscale al fine di rafforzare la crescita del Paese.

Il 5 marzo 2020 il Governo ha presentato al Parlamento la prima Relazione per fronteggiare le conseguenze dell'epidemia da COVID-19, successivamente integrata l'11 marzo, ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012. I nuovi obiettivi di finanza pubblica sono stati autorizzati dal Parlamento con l'approvazione, l'11 marzo, della Risoluzione n. 6-00103 della Camera e della Risoluzione n. 6-00102 del Senato. Si tratta del primo "scostamento di bilancio" autorizzato nel 2020. Le risorse finanziarie rese disponibili da tale autorizzazione sono state impiegate, quasi integralmente, per finanziare le misure contenute nel decreto-legge n. 18 del 2020 e, in parte, per finanziare le misure del decreto-legge n. 23 del 2020 e del decreto-legge n. 34 del 2020.

Poche settimane più tardi, in occasione della presentazione del Documento di economia e finanza (DEF) 2020, in data 24 aprile 2020 il Governo ha presentato al Parlamento una seconda Relazione ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge 243 del 2012. I nuovi obiettivi di finanza pubblica, che rappresentano il secondo "scostamento di bilancio" autorizzato nel 2020, sono stati autorizzati dal Parlamento con l'approvazione, rispettivamente il 29 e il 30 aprile 2020, della Risoluzione n. 6/00107 della Camera e della Risoluzione n. 6/00106 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dalla seconda autorizzazione al maggiore indebitamento sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure introdotte dal decreto-legge n. 34 del 2020.

Il 23 luglio 2020 il Governo ha presentato la terza Relazione al Parlamento, ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, in cui ha illustrato l'ulteriore aggiornamento del piano di rientro verso l'obiettivo di bilancio di medio termine (OMT). I nuovi obiettivi di finanza pubblica, nei quali si è condensato il terzo "scostamento di bilancio" del 2020, sono stati autorizzati dal Parlamento con l'approvazione, il 29 luglio, della Risoluzione n. 6/00123 della Camera e della Risoluzione n. 6/00124 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dalla terza autorizzazione al maggiore indebitamento sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure introdotte dal decreto-legge n. 104 del 2020.

Il 7 ottobre 2020, in occasione della presentazione della Nota di aggiornamento del DEF 2020, il Governo ha trasmesso al Parlamento una nuova Relazione, che illustra un ulteriore aggiornamento del piano di rientro verso l'OMT (quarto "scostamento di bilancio" del 2020), autorizzato dalle Camere il 14 ottobre 2020 con l'approvazione della Risoluzione n. 6/00145 della Camera e della Risoluzione n. 6/00138 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dalla quarta autorizzazione al maggiore indebitamento sono state quasi integralmente impiegate ai fini della revisione del quadro tendenziale per il 2020 e per il finanziamento delle misure introdotte dalla legge di bilancio 2021.

Il 21 novembre 2020, il Governo ha trasmesso una quinta Relazione al Parlamento in cui viene aggiornato, per il solo 2020, il piano di rientro previsto nella NADEF 2020, in ragione della necessità di reperire le risorse da destinare all'adozione di nuove misure per il contrasto degli effetti della pandemia alla luce della recrudescenza dei contagi da COVID-19 e delle conseguenti misure restrittive adottate a partire da ottobre 2020. Si tratta del quinto "scostamento di bilancio" del 2020, autorizzato dalle Camere il 26 novembre 2020 con l'approvazione della Risoluzione n. 6/00154 della Camera e della Risoluzione n. 6/00152 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dalla quinta autorizzazione al maggiore indebitamento sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure introdotte dalla legge di bilancio 2021, nonché dal decreto-legge n. 137 del 2020.

Per un riepilogo esaustivo delle cinque Relazioni presentate dal Governo nel corso del 2020 e delle motivazioni di volta in volta addotte ai fini della richiesta di autorizzazione alla revisione del piano di rientro verso l'Obiettivo di Medio Termine, nonché per una visione complessiva delle risorse derivanti da tali autorizzazioni allo scostamento di bilancio, si rinvia al "Rapporto sulla politica di bilancio 2021", pubblicato a dicembre 2020 dall'Ufficio parlamentare di bilancio.

ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022

Il 15 gennaio 2021 il Governo Conte II ha trasmesso alle Camere la sesta Relazione ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012. La Relazione ha illustrato l'aggiornamento del piano di rientro verso l'Obiettivo di Medio Termine (OMT) rispetto a quanto indicato nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2020 (NADEF 2020), già aggiornata con la Relazione al Parlamento approvata il 26 novembre 2020 dalle Camere, in relazione alle ulteriori misure che il Governo si apprestava ad approvare nell'ambito delle azioni di contrasto agli effetti del protrarsi della pandemia da Covid-19 nell'anno 2021.

Alla base del primo scostamento di bilancio del 2021 – sesto scostamento motivato dalle conseguenze della pandemia da Covid-19 e dalla necessità di destinare risorse alle misure di contrasto agli effetti economici e sociali da essa derivanti – il Governo ha evidenziato la eccezionale contrazione dell'attività economica registratasi nell'ultimo trimestre del 2020, a fronte di un rimbalzo del PIL nel trimestre precedente, nonché le cadute molto accentuate in alcuni comparti dei servizi maggiormente penalizzati dalle misure di distanziamento sociale e di restrizione della mobilità legate al contrasto all'emergenza epidemiologica. La Relazione ha posto in risalto, inoltre, la ripresa dei contagi e dei ricoveri ospedalieri occorsa all'inizio del 2021, la quale ha imposto un rafforzamento delle misure precauzionali, malgrado l'avvio della campagna di distribuzione e somministrazione di vaccini anti-Covid-19.

La richiesta di scostamento di bilancio è stata autorizzata dal Parlamento con l'approvazione, il 20 gennaio scorso, della Risoluzione n. 6-00169 della Camera e della Risoluzione n. 6-00169 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dalla prima autorizzazione al maggiore indebitamento del 2021 sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure previste nel decreto-legge n. 7 del 2021, nel decreto-legge n. 30 del 2021 e nel decreto-legge n. 41 del 2021.

In data 15 aprile 2021, il Governo Draghi, unitamente al Documento di economia e finanza 2021, ha trasmesso al Parlamento, quale documento annesso, una ulteriore Relazione ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243, la quale ha illustrato l'aggiornamento del piano di rientro verso l'OMT per la finanza pubblica, ai fini dell'autorizzazione parlamentare allo scostamento di bilancio necessario al finanziamento di ulteriori interventi urgenti connessi alla necessità di fronteggiare l'emergenza epidemiologica da Covid-19.

L'evento eccezionale posto a fondamento della seconda richiesta di scostamento di bilancio del 2021 è consistito, in particolare, nella contrazione del PIL registrata nel primo trimestre 2021 e negli effetti negativi di cui il settore dei servizi ha continuato a risentire a causa delle misure sanitarie adottate all'inizio del 2021 per contrastare l'aumento dei contagi da Covid-19 a seguito della ripresa delle infezioni registratasi nel quadro della cd. seconda e terza ondata. Accanto a tale motivazione, peraltro, il Governo ha evidenziato, altresì, la necessità di anticipare, con interventi immediati di sostegno e rilancio dell'economia, l'avvio della ripresa attesa in ragione dei risultati della campagna di vaccinazione anti-Covid-19 e del forte stimolo fornito, in una prospettiva di medio termine, dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La richiesta di autorizzazione è stata approvata il 22 aprile 2021 a maggioranza assoluta con la Risoluzione n. 6-00185 della Camera e con la Risoluzione n. 6-00184 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dalla seconda autorizzazione al maggiore indebitamento del 2021 sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure di sostegno all'economia e alle imprese più colpite dalle restrizioni adottate per contenere il contagio di cui al decreto-legge n. 59 del 2021 e al decreto-legge n. 73 del 2021.

Per un riepilogo esaustivo delle Relazioni presentate dal Governo nel corso del 2021 e delle motivazioni di volta in volta addotte ai fini della richiesta di autorizzazione alla revisione del piano di rientro verso l'Obiettivo di Medio Termine, nonché per una visione complessiva delle risorse derivanti da tali autorizzazioni allo scostamento di bilancio, si rinvia al "Rapporto sulla politica di bilancio 2022", pubblicato a dicembre 2021 dall'Ufficio parlamentare di bilancio.

ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022

A partire dagli ultimi mesi del 2021, il quadro economico nazionale è entrato in una nuova fase di criticità, connessa non solo al nuovo incremento consistente dei contagi da Covid-19 causato dalla diffusione della variante Omicron, ma anche all'eccezionale aumento dei prezzi del gas naturale, cui si è associata la conseguente crescita delle tariffe elettriche. A livello internazionale si è assistito, pertanto, a una crescita del tasso di inflazione, il quale ha innescato, nel corso del 2022, una revisione degli orientamenti di politica monetaria delle principali banche centrali dei Paesi a economia avanzata in una direzione restrittiva.

A partire da febbraio 2022, i riflessi notevoli determinati sugli andamenti macroeconomici e sulle dinamiche di finanza pubblica dall'inflazione e del rialzo dei prezzi dei prodotti energetici si sono ulteriormente acuiti e aggravati per effetto dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, a seguito dell'invasione di quest'ultima da parte dell'esercito russo, alla quale l'Unione europea, il G7 e altri Paesi hanno risposto con numerose sanzioni economiche nei confronti della Russia. All'inizio della guerra è seguito, infatti, un ulteriore, poderoso rialzo dei prezzi dell'energia, di numerosi beni alimentari, nonché di altre materie prime, accentuandosi conseguentemente anche il rialzo dell'inflazione al consumo e dell'inflazione di fondo.

In conseguenza dei nuovi scenari di incertezza cui gli eventi bellici e le tensioni inflattive hanno sottoposto le prospettive di crescita dell'economia, il Governo, in data 7 aprile 2022, ha richiesto, con una Relazione annessa al Documento di economia e finanza 2022, l'autorizzazione alla revisione del percorso di avvicinamento all'Obiettivo di Medio Termine. Rispetto al quadro tendenziale risultante dagli obiettivi di finanza pubblica definiti con la NADEF 2021, i quali prevedevano una riduzione dell'indebitamento netto dal -5,6 per cento del PIL nel 2022 al -3,9 per cento nel 2023 e al -3,3 per cento nel 2024, la Relazione ha confermato gli obiettivi programmatici nominali di indebitamento netto per gli anni dal 2022 al 2024, fissando al -2,8 per cento il saldo nel 2025. In termini strutturali, invece, l'indebitamento netto programmatico delle amministrazioni pubbliche è stato fissato al -5,9 per cento del PIL nel 2022, al -4,5 per cento nel 2023, al -4 per cento nel 2024 e al -3,6 per cento nel 2025.

La richiesta di autorizzazione è stata approvata il 20 aprile 2022 a maggioranza assoluta con la Risoluzione n. 6-00221 della Camera e con la Risoluzione n. 6-00217 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dall'autorizzazione parlamentare al maggiore indebitamento – margine emerso a seguito di una revisione al ribasso (5,1 per cento del PIL) dell'indebitamento netto tendenziale per il 2022 rispetto al 5,6 per cento indicato nella NADEF 2021 – sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento degli interventi volti a contenere l'aumento dei prezzi dell'energia e dei carburanti, anche in favore degli enti territoriali, degli interventi finalizzati ad assicurare la necessaria liquidità alle imprese e al rafforzamento delle politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini, nonché delle misure volte ad adeguare i fondi destinati alla realizzazione di investimenti pubblici alla dinamica di rialzo imprevisto dei costi dei prodotti energetici e delle materie prime. Tali interventi sono stati successivamente inseriti all'interno del decreto-legge n. 38 del 2022 – poi confluito all'interno del decreto-legge n. 21 del 2022, convertito con modificazioni dalla legge n. 51 del 2022 – e, soprattutto, all'interno del decreto-legge n. 50 del 2022, convertito con modificazioni dalla legge n. 91 del 2022.

Nel corso dell'estate 2022, l'incremento dell'inflazione, trainata soprattutto dai prezzi dei prodotti energetici e alimentari e delle materie prime, le criticità legate alla situazione internazionale e al conflitto russo-ucraino, il perdurare della diffusione del virus Covid-19 e le ripercussioni legate al prolungato periodo di siccità hanno indotto il Governo a sottoporre al Parlamento, in data 26 luglio 2022, alcuni giorni dopo lo scioglimento anticipato delle Camere, una nuova Relazione ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012.

Con tale Relazione il Governo ha dato atto di un miglioramento del quadro tendenziale di finanza pubblica registratosi malgrado l'evoluzione della situazione internazionale. Tale miglioramento è stato stimato in una previsione di indebitamento netto inferiore di 0,8 punti percentuali di PIL rispetto alla stima dell'indebitamento netto programmatico formulata all'interno del DEF 2022 (-5,6 per cento), equivalente, in valore assoluto, a circa 14,3 miliardi di euro. Tale cifra è stata ricondotta dal Governo a una revisione al rialzo della previsione delle entrate, in particolare di quelle tributarie, trainate dal risultato dei versamenti in autoliquidazione e dalla sostenuta crescita del gettito IVA, conseguente all'incremento dei prezzi dell'energia importata e alla conseguente impennata dell'inflazione.

La richiesta di autorizzazione al ricorso all'indebitamento è stata approvata il 28 luglio 2022 con la Risoluzione n. 6-00228 della Camera e il 27 luglio 2022 con la Risoluzione n. 6-00231 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dall'autorizzazione parlamentare al maggiore indebitamento sono state impiegate per il finanziamento delle misure volte a contrastare gli effetti dell'incremento dei prezzi dei prodotti energetici e dell'inflazione, della prolungata siccità, nonché a ristorare le amministrazioni centrali dello Stato per le risorse utilizzate a copertura di precedenti provvedimenti di urgenza adottati nel corso dell'esercizio finanziario, contenute all'interno del decreto-legge n. 115 del 2022.

Da ultimo, in data 9 settembre 2022, il Governo, in considerazione della prolungata fase di incremento dell'inflazione spinta dai prezzi dell'energia e delle materie prime, ha sottoposto alle Camere l'ultima Relazione contenente la richiesta di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento, con la quale si è dato atto di un miglioramento del quadro tendenziale di finanza pubblica in base alla quale la previsione di indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche per il 2022 risulterebbe inferiore, rispetto alla stima formulata in occasione della Relazione al Parlamento del 26 luglio 2022, di 0,3 punti percentuali di PIL, pari, in valori assoluti, a circa 6,2 miliardi di euro. Tale spazio fiscale è riconducibile alla revisione al rialzo della previsione delle entrate, attribuibile alla componente tributaria e, in particolare, al risultato dei versamenti per imposte dirette, in particolare IRPEF e IRES.

La richiesta di autorizzazione al ricorso all'indebitamento è stata approvata il 15 settembre 2022 con la Risoluzione n. 6-00229 della Camera e il 13 settembre 2022 con la Risoluzione n. 6-00232 del Senato. Le risorse finanziarie rese disponibili dall'autorizzazione parlamentare al maggiore indebitamento sono state impiegate per il finanziamento delle misure volte a contrastare gli effetti su famiglie, imprese ed enti dell'aumento dei prezzi dei prodotti energetici, a sostenere gli enti territoriali, compresa la sanità, e a prolungare la sterilizzazione dei prezzi dei carburanti, nonché ad attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, contenute nel decreto-legge n. 144 del 2022.

ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022

Relazione contenente la richiesta di autorizzazione all'indebitamento

Motivazione (contenuta nel paragrafo "I presupposti dell'intervento" all'interno di ciascuna Relazione)

4 ottobre 2018 - Relazione annessa alla NADEF 2018 (Doc. LVII, n. 1-bis Annesso)

Mancato recupero dei valori del PIL pre-crisi 2008; ampliamento dei divari territoriali tra Nord, Centro e Sud; aumento del numero di persone che si trovano in condizioni di povertà e conseguente ampliamento del divario nei confronti dell'Europa

Utilizzi: DL n. 119 del 2018 e Legge di bilancio 2019

1 ottobre 2019 - Relazione annessa alla NADEF 2019 (Doc. LVII, n. 2-bis Annesso)

Dinamica di crescita dell'economia italiana nel 2019 inferiore al potenziale; Livelli di disoccupazione elevati; Revisioni al ribasso delle previsioni di crescita del PIL; Fattori di rischio internazionali che incidono sulla produzione industriale interna (manifatturiero, servizi, costruzioni, shock di offerta nel mercato del petrolio)

Utilizzi: DL n. 124 del 2019 e Legge di bilancio per il 2020

5 Marzo 2020 - Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6 legge n. 243 del 2012 (Doc. LVII-bis, n. 1)

Emergenza epidemiologica da Covid-19 e relative conseguenze di natura sanitaria e socio-economica

Utilizzi: DL n. 18 del 2020, n. 23 del 2020 e n. 34 del 2020

24 Aprile 2020 - Relazione annessa al DEF 2020 (Doc. LVII, n. 3 Annesso)

Emergenza sanitaria; Ripercussioni della pandemia da Covid-19 sul sistema sociale e sul tessuto produttivo; Necessità di rimozione dei fattori economici che possano minare i margini di recupero dell'economia

Utilizzi principali: DL n. 34 del 2020

23 Luglio 2020 - Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6 legge n. 243 del 2012 (Doc. LVII-bis, n. 2)

Impatto estremamente negativo della crisi generata da Covid-19 sulle attività economiche, sul sistema produttivo, sull'occupazione, sul reddito dei cittadini e sulla domanda interna

Utilizzi: DL n. 104 del 2020

7 Ottobre 2020 - Relazione annessa alla NADEF 2020 (Doc. LVII, n. 3-bis Annesso)

Emergenza epidemiologica da Covid-19: crollo della capacità produttiva e dell'attività economica del Paese rispetto ai livelli del 2019 e contenimento degli effetti economici e sociali causati dalla pandemia; revisione al ribasso della previsione di variazione del PIL rispetto alla previsione del DEF 2020; caduta delle esportazioni italiane

Utilizzi: revisione del  tendenziale 2020 e Legge di bilancio 2021

21 novembre 2020 - Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6 legge n. 243 del 2012 (Doc. LVII-bis, n. 3)

Forte accelerazione dei nuovi contagi da Covid-19: aggravamento della situazione sanitaria ed elevata probabilità di una nuova contrazione dell'attività economica; Conseguenze negative per le attività economiche maggiormente interessate dalle misure restrittive; Peggioramento delle stime sull'attività corrente e sulla produzione nel settore dei servizi;

Utilizzi: Legge di bilancio 2021 e DL n. 137 del 2020

15 Gennaio 2021 - Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6 legge n. 243 del 2012 (Doc. LVII-bis, n. 4)

Contrazione dell'attività economica nel quarto trimestre del 2020, con cadute più accentuate nei settori produttivi più penalizzati dalle misure di distanziamento sociale e dalle restrizioni alla mobilità; ripresa dell'andamento dei contagi e dei ricoveri ospedalieri, malgrado l'inizio della campagna di distribuzione e somministrazione di vaccini anti-Covid-19

Utilizzi: DL n. 7 del 2021, DL 30/2021 e 41/2021

15 Aprile 2021 - Relazione annessa al DEF 2021 (Doc. LVII, n. 4 Annesso)

Contrazione del PIL nel primo trimestre del 2021 ed effetti negativi sul settore dei servizi a causa delle misure sanitarie di contenimento dei contagi da Covid-19 nel corso della seconda e della terza ondata; Necessità di anticipare l'avvio della ripresa economica rispetto al forte stimolo fornito, nel medio termine, dall'attuazione del PNRR

Utilizzi: DL n. 59 del 2021 e n. 73 del 2021

7 Aprile 2022 - Relazione annessa al DEF 2022 (Doc. LVII, n. 5 Annesso)

Criticità del quadro economico a causa dell'impennata dei contagi da Covid-19 causata dalla diffusione della variante Omicron e dall'eccezionale aumento del prezzo del gas naturale con conseguente rialzo delle tariffe elettriche e del tasso di inflazione. A seguito dell'attacco da parte della Russia in Ucraina, ulteriore impennata dei prezzi dell'energia, degli alimentari, dei metalli e di altre materie prime. Prospettive di crescita economica più deboli che a inizio anno

Utilizzi: DL n. 38 del 2022 e n. 50 del 2022 (Aiuti maggio 2022)

26 Luglio 2022 - Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6 legge n. 243 del 2012 (Doc. LVII-bis, n. 5)

Malgrado l'evoluzione della situazione internazionale, miglioramento del quadro tendenziale di finanza pubblica, con una previsione di indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche inferiore di 0,8 punti percentuali (14,3 miliardi di euro) rispetto alla stima formulata nel DEF 2022, dovuta alla revisione al rialzo della previsione delle entrate, principalmente per la notevole crescita del gettito IVA legata all'incremento dei prezzi dell'energia importata e all'impennata dell'inflazione

Utilizzi: DL n. 115 del 2022 (Aiuti-bis agosto 2022)

9 Settembre 2022 - Relazione al Parlamento ai sensi dell'articolo 6 legge n. 243 del 2012 (Doc. LVII-bis, n. 6)

Malgrado l'evoluzione della situazione internazionale, miglioramento del quadro tendenziale di finanza pubblica, con una previsione di indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche inferiore di 0,3 punti percentuali (6,2 miliardi di euro) rispetto alla stima formulata in occasione della Relazione al Parlamento del 26 luglio 2022, dovuta alla revisione al rialzo della previsione delle entrate, principalmente per il risultato dei versamenti per imposte dirette (IRPEF e IRES)

Utilizzi: DL n. 144 del 2022 (Aiuti-ter settembre 2022)

ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2022
 
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