Il PNRR dell'Italia considera le seguenti fonti di finanziamento:
a)
il Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza (RRF), pari a 191,5 miliardi, di cui 68,9 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto e 122,6 miliardi di prestiti da impiegare per il raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi fissati per il periodo 2021-2026;
b)
il fondo europeo REACT-EU (Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d'Europa), per 14,4 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto , di cui 9,45 miliardi (pari al 67,6% del totale, al netto delle spese per assistenza tecnica) sono rivolti al Mezzogiorno, da impiegare nel periodo 2021-2023;
c)
il fondo nazionale del Piano per gli investimenti complementari, per un importo pari a 30,6 miliardi, destinato a finanziare specifiche azioni che integrano e completano il Piano.
Un
dossier del Servizio Bilancio dello Stato e del Servizio Studi del Senato esamina, in particolare, i profili di finanza pubblica del principale dispositivo che finanzia il PNRR, ovvero il RRF, con l'obiettivo di illustrane gli effetti sul deficit e sul debito tali effetti sono individuati sia in termini cumulati, che considerandone la modulazione temporale attesa, sulla base dell'andamento delle entrate derivanti da risorse europee e delle spese per il finanziamento di interventi.
Sono quindi esaminati gli utilizzi disposti mediante destinazione delle risorse in via amministrativa e attraverso finalizzazioni individuate in via legislativa.
Infine, viene illustrato l'impatto macroeconomico atteso in considerazione degli interventi inclusi nel Piano.
ultimo aggiornamento: 9 novembre 2022