E' stata presentata al Parlamento la deliberazione del Consiglio dei ministri del 19 febbraio 2025 che prevede la partecipazione dell'Italia ad una nuova missione internazionale (Doc. XXV n. 3) e la prosecuzione delle missioni in corso e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per il sostegno ai processi di pace e di stabilizzazione (Doc. XXVI n. 3). Si rinvia anche al dossier per approfondimenti.
Si tratta della prima deliberazione successiva alla riforma della legge quadro sulle missioni internazionali (legge n.145 del 2016) introdotta dalla legge 31 ottobre 2024, n. 168 (per approfondimenti si veda l'apposito tema per l'attività parlamentare).
Il Doc. XXVI n. 3 riguarda la prosecuzione delle missioni internazionali e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2025.
Per lo svolgimento delle missioni oggetto di proroga il Governo quantifica per il 2025 una consistenza massima annuale complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi è pari a 12.109 unità ed una consistenza media è pari a 7.751 unità.
Il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente a euro 1.480.172.377.
La relazione tecnica di quantificazione degli oneri riferiti alla durata programmata tiene conto delle quote di spesa relative all'adempimento di obbligazioni esigibili nell'anno 2025 ovvero nell'anno 2026, in linea con quanto previsto dalla legge n. 196/2009 (Legge di contabilità e finanza pubblica), in materia di impegno e pagamento di spese. Il fabbisogno finanziario complessivo risulta, pertanto, così distribuito:
Per il Ministero della difesa:
- 2025: € 977.123.887;
- 2026: € 503.048.490.
Per il Ministero della giustizia:
- 2025: € 66.542
Il Governo intende prorogare la partecipazione alle seguenti missioni e operazioni internazionali.
In Europa:
- Impiego di un dispositivo militare nei Balcani Occidentali (scheda 1/2025);
- Partecipazione nazionale alle iniziative NATO, UE, di coalizione e bilaterali di supporto all'Ucraina (scheda 2/2025);
In Asia:
- Impiego di un dispositivo militare nell'area del Libano e del Mediterraneo orientale (scheda 3/2025);
- Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo militare volontario della Croce rossa, in Iraq e nel Medio-Oriente (scheda 4/2025);
- Impiego di un dispositivo militare per il contributo nazionale in esito al conflitto Israele-Hamas – Operazione Levante (scheda 5/2025);
In Africa:
- Impiego di un dispositivo militare per attività di assistenza, supporto e cooperazione nell'area del Nord-Africa (scheda 6/2025);
- Impiego di un dispositivo militare nell'area dell'Africa Occidentale (scheda 7/2025);
- Impiego di un dispositivo militare nell'area del Corno d'Africa (scheda 8/2025);
Per quanto concerne il potenziamento dei dispositivi nazionali e della NATO:
- Impiego di un dispositivo multidominio in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza negli spazi marittimi europei ed atlantici (scheda 9/2025);
- Impiego di un dispositivo multidominio in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale (scheda 10/2025);
- Impiego di un dispositivo aereo nazionale per il potenziamento dell'Air Policing e dell'Air Shielding della NATO ed il potenziamento della sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda 11/2025);
- Impiego di un dispositivo militare, incluso il personale del Corpo Militare volontario della Croce Rossa, per il potenziamento della presenza della NATO nell'area est dell'Alleanza - Forward Land Forces (scheda 12/2025);
- Partecipazione di personale militare impiegato nelle missioni istituite dall'ONU (scheda 13/2025);
Per la partecipazione di personale della difesa alle missioni civili dell'UE:
- Partecipazione di personale militare e della magistratura impiegato nelle missioni civili istituite dall'Unione Europea (scheda 14/2025);
Per quanto concerne le esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate, come la stipulazione dei contratti di assicurazione del personale, trasporto del personale, dei mezzi e dei materiali e realizzazione di infrastrutture e lavori connessi con le esigenze organizzative e di sicurezza dei contingenti militari nelle aree in cui si svolgono le missioni internazionali; gli interventi di cooperazione civile-militare disposti dai comandanti dei contingenti militari delle missioni internazionali, si rinvia alla scheda 15/2025.
Sono confermate le esigenze di mantenimento del dispositivo info-operativo dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali e incrementate le attività di cooperazione con le forze di sicurezza locali (scheda 16/2025). Per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell'AISE il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari a euro 32.000.000.
Per quanto concerne le missioni internazionali delle Forze di Polizia, della Guardia di Finanza e del personale della Magistratura, per il periodo 1 gennaio 2025 - 31 dicembre 2025, è intendimento del Governo prorogare la partecipazione alle missioni e operazioni internazionali di seguito indicate.
In Europa:
- European Union Rule of Law Mission in Kosovo-EULEX Kosovo (scheda 17/2025);
- Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica (scheda 18/2025).
In Asia:
− European Union Police Mission for the Palestinian Territories – EUPOL COPPS (scheda19/2025);
In Africa:
- European Union Border Assistance Mission in Libya - EUBAM LIBYA (scheda 20/2025);
- Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica ed alla General Administration for Coastal Security (scheda 21/2025);
Per lo svolgimento di tali missioni è stato autorizzato il fabbisogno finanziario per la durata programmata in misura pari a euro 17.850.614 per il 2025 ed euro 2.823.887 per il 2026 così
ripartiti:
- Ministero dell'interno (Forze di polizia): euro 3.887.202 per il 2025;
- Ministero dell'economia e delle finanze (Guardia di finanza): euro 16.787.299 di cui euro 13.963.412 per obbligazioni esigibili nel 2025 ed euro 2.823.887 per obbligazioni esigibili nel 2026.
Le schede da 22 a 25 del 2025 riguardano gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per l'anno 2025. In particolare:
- la scheda 22/2025 concerne le iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (per un fabbisogno finanziario di 251 milioni di euro per il 2025);
- la scheda 23/2025 è relativa agli interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (per un fabbisogno finanziario di euro 27.357.000 per il 2025);
- la scheda 24/2025 riguarda la partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (per un fabbisogno finanziario di euro 24.601.956 per il 2025);
- la scheda 25/2025 concerne gli interventi operativi di emergenza e sicurezza (per un fabbisogno finanziario di 60 milioni di euro per il 2025).
Con la delibera del Consiglio dei Ministri del 19 febbraio 2025 il Governo ha richiesto inoltre alle Camere l'autorizzazione a costituire un contingente di forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare, con una procedura accelerata, al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza (Doc. XXV n. 3).
La possibilità di costituire tali contingenti è stata introdotta dalla legge 31 ottobre 2024, n. 168, che ha modificato la legge "quadro" sulle missioni (n.145 del 2016).A seguito della citata modifica, il comma 2.1 della legge 145/2015 prevede ora, che, con la procedura prevista per l'attivazione di una nuova missione, il Governo possa individuare forze ad alta e altissima prontezza operativa, da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza, indicando il numero massimo delle unità di personale e il limite massimo del fabbisogno finanziario (nell'ambito delle disponibilità complessive dei fondi).Una volta che l'individuazione di tali forze sia stata autorizzata dal Parlamento, il loro effettivo impiego, al momento del verificarsi della crisi o dell'emergenza, deve essere comunque deliberato dal Consiglio dei ministri, previa comunicazione al Presidente della Repubblica. La deliberazione è trasmessa alle Camere, le quali, entro cinque giorni, con appositi atti di indirizzo, secondo i rispettivi regolamenti, ne autorizzano l'impiego o ne negano l'autorizzazione.Entro novanta giorni dall'approvazione degli atti di indirizzo di autorizzazione, il Governo riferisce alle Camere sul permanere delle situazioni di crisi o di emergenza che hanno determinato l'effettivo impiego delle forze.
Tali potranno essere utilizzate anche per alimentare il contingente nazionale nell'ambito delle Forze di reazione alleate della Nato (Allied Reaction Forces, ARF).
L'area geografica di intervento è indicata in termini molto ampi, e cioè: "Paesi in cui operano personale e contingenti nazionali e Paesi in cui le condizioni di sicurezza richiedano l'esecuzione di uno specifico piano nazionale, nonché all'interno dell'area di responsabilità del Supreme Allied Commander Europe (SACEUR)".
Come si legge nella scheda, l'ARF della NATO:
-è una forza multinazionale altamente reattiva e versatile, pronta a intervenire in qualsiasi momento per proteggere gli interessi degli alleati e garantire la stabilità nella regione euro-atlantica;
- è organizzata in modo da poter essere attivata e schierata in tempi molto brevi, generalmente entro pochi giorni.
Gli scopi principali delle forze in prontezza sono:
- reagire rapidamente a crisi e minacce, in qualsiasi punto del territorio alleato o in zone di crisi al di fuori del territorio NATO;
- dimostrare la solidarietà e la determinazione dell'Alleanza: la rapidità di reazione e la forza dell'ARF sono un chiaro segnale agli avversari potenziali che un attacco a un membro della NATO avrà come conseguenza una risposta immediata e coordinata da parte di tutti gli alleati;
- sostenere le operazioni di mantenimento della pace e di gestione delle crisi: l'ARF può essere utilizzata anche per fornire assistenza umanitaria, evacuare civili e stabilizzare situazioni di crisi.
In sintesi l'ARF "è uno strumento della politica di deterrenza della NATO: la sua esistenza contribuisce a scoraggiare potenziali aggressori e a garantire la sicurezza dei Paesi membri. L'ARF, inoltre, dimostra la capacità dell'Alleanza di agire in modo coordinato e deciso in risposta a qualsiasi minaccia.
La scheda precisa che le forze in esame, laddove ne ricorrano le condizioni, possono essere impiegate in coordinamento con missioni ed operazioni esistenti, come hub per il supporto logistico ed operativo o attraverso il transito di assetti di personale tra le operazioni.
Nella base giuridica di riferimento, oltre alla legge 145/2016, è indicato anche il Trattato NATO.
Le forze in esame sono costituite da un contingente massimo di 2.867 unità, con 359 mezzi terrestri, 4 mezzi navali e 15 mezzi aerei.
L'impegno finanziario della scheda, con esigibilità 2026, e sempre in caso di effettivo impiego delle forze, è fissato in poco meno di 30 milioni di euro (euro 29.973.204).