Nell'ultimo ventennio le tematiche degli italiani all'estero hanno fatto registrare un crescente interesse, a partire da quando, con la legge 27 dicembre 2001, n. 459 - approvata nella XIV Legislatura - sono state dettate norme per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero. Successivamente il Parlamento è tornato spesso ad occuparsi di tali tematiche, intervenendo sia sul piano legislativo, sia con attività conoscitive, di indirizzo e controllo.
Sono, inoltre, da tempo oggetto di confronto tra Governo e Parlamento le questioni relative al potenziamento delle strutture amministrative incaricate di supportare i connazionali all'estero, come pure quelle cui è affidata la diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo.
La Commissione Affari esteri della Camera ha rinnovato la costituzione, anche nella XIX legislatura, di un apposito Comitato permanente per le questioni degli italiani all'estero.
Nel corso della seduta del 14 settembre 2023 si è svolta la prima seduta del Comitato permanente sugli italiani nel mondo la cui costituzione era stata previamente annunciata nel corso della seduta del 27 luglio 2023 della Commissione affari esteri e comunitari.
Con riferimento al programma dei lavori del Comitato, nel corso della citata prima seduta è stato fatto presente dal Presidente On. Billi che i temi di interesse attengono sia ad aspetti organizzativi del Ministero degli affari esteri e della sua rete periferica quanto ad aspetti normativi relativi ai connazionali che risiedono in Paesi esteri. Si è, quindi, convenuto di approfondire prioritariamente: il potenziamento della rete consolare; il supporto alle attività del Ministero, ai Comites e al Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE); la riforma della legge elettorale all'estero, limitatamente ai profili di competenza della Commissione; la promozione e l'insegnamento della lingua e cultura italiana nel mondo, con particolare riferimento alla razionalizzazione ed efficienza degli enti gestori: le proposte di modifica alla normativa relativa al cosiddetto «rientro dei cervelli»; il riconoscimento reciproco dei titoli e delle esperienze professionali maturate all'estero e in Italia, tenuto conto delle segnalazioni di scuole e consolati; la tutela del patrimonio immobiliare all'estero, con un focus sulla «Casa d'Italia» a Zurigo; la promozione del Made in Italy attraverso le istituzioni nazionali, Camere di Commercio, associazioni ed ICE, nei limiti della competenza della Commissione; la situazione degli italiani nel Regno unito dopo la Brexit.
Il Comitato ha svolto:
- l'audizione del Sottosegretario di Stato Silli sui servizi consolari e le principali questioni riguardanti i cittadini italiani residenti all'estero il 22 novembre 2023;
- l'audizione di rappresentanti del Comites di Londra sulle attività relative alla tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani residenti nella circoscrizione consolare nella nuova fase apertasi con la Brexit il 18 ottobre 2023;
- audizioni informali del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero (CGIE) il 27 novembre 2024 e il 1° aprile 2025.
Con riferimento all'attività di sindacato ispettivo, sono state svolte presso la Commissione affari esteri le seguenti interrogazioni;
- Interrogazione n. 5-01123 Billi: Sull'apertura del Consolato d'Italia a Madrid;
- Interrogazione n. 5-01124 Billi: Sull'istituzione di un Consolato d'Italia a Bruxelles;
- Interrogazione n. 5-00335 Porta: Sugli adeguamenti retributivi del personale a contratto delle sedi estere;
- Interrogazione n. 5-00337 Formentini: Sull'apertura di un Consolato Generale d'Italia a Tangeri.
Si segnala che nella citata Audizione del Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Giorgio Silli sui servizi consolari e le principali questioni riguardanti i cittadini italiani residenti all'estero, il Sottosegretario Silli ha evidenziato l'ampiezza della nostra diaspora, considerato che "i cittadini italiani residenti all'estero sono attualmente 7 milioni, un numero enorme che richiede un'attenta gestione dei servizi loro dedicati". Inoltre, "a questi 7 milioni si aggiungono gli italo-discendenti, cioè il numero di persone che, ai sensi della legge italiana sulla cittadinanza n. 91 del 1992, possono vantare il diritto ad acquisire la cittadinanza italiana". Nello specifico nel corso dell'audizione è stata preannunciata l'intenzione del Governo di migliorare i servizi consolari, anche nell'ottica di una loro digitalizzazione ove possibile, e di ampliare la partecipazione della Comunità italiana all'estero alla vita democratica del nostro Paese, attraverso i COMITES, le scuole e le associazioni italiane o con nuovi strumenti mutuabili, con i dovuti aggiustamenti, da altri ordinamenti (ad esempio il voto elettronico utilizzato dalla Francia per far votare i propri cittadini all'estero). Il Sottosegretario Silli ha inoltre citato nel suo intervento la proposta di legge A.C. 994 On. Onori, in corso di esame presso la III Commissione, relativa alla creazione di un Portale unico telematico per gli italiani all'estero, volto all'unificazione ed omogeneizzazione di tutte le informazioni disponibili sui servizi consolari che possono essere erogati on line. Il Portale potrebbe rispondere alle esigenze di tre macro-gruppi di cittadini italiani: coloro che sono in procinto di andare all'estero, coloro che sono già residenti all'estero e coloro i quali desiderano legittimamente ritornare nel nostro Paese.
Nella seduta del 1° agosto 2024 l'Assemblea della Camera dei deputati ha approvato in prima lettura il provvedimento A.C. 960 con il nuovo titolo "Disposizioni per il finanziamento di interventi volti al rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all'estero", approvando alcuni emendamenti al testo presentato dalla Commissione, in particolare in relazione al parere della Commissione Bilancio. Il provvedimento, il cui esame era iniziato alla Camera il 26 luglio 2023, è stato poi definitivamente approvato dal Senato (A.S. 1210) il 21 novembre 2024 e nella Gazzetta Ufficiale n. 290 dell'11 dicembre 2024 è stata pubblicata la conseguente Legge 28 novembre 2024 n. 188.
Il provvedimento è costituito da un unico articolo, composto da tre commi. Il primo comma istituisce nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale un fondo, con una dotazione pari a 4 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025, per il finanziamento di interventi destinati al rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all'estero, con priorità per i servizi maggiormente richiesti. Le risorse del fondo sono ripartite annualmente tra gli uffici diplomatico-consolari in proporzione al numero dei passaporti ordinari rilasciati da ciascun ufficio nell'anno precedente.
Il comma 2 richiede la pubblicazione sul sito del MAECI di una relazione contenente i dati aggregati relativi all'utilizzo di tali somme, entro il 31 marzo di ogni anno a decorrere dal secondo anno successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge.Il comma 3 riguarda la copertura degli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, pari a 4 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025, a cui si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2024-2026, nell'ambito del programma « Fondi di riserva e speciali » della missione « Fondi da ripartire » dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2024, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Principali servizi consolari
Fra i principali servizi consolari si annoverano:
- L'assistenza ai detenuti: visite periodiche in carcere; suggerimento di nominativi di legali di riferimento in loco; cura dei contatti con i familiari, previo consenso espresso del detenuto; fornitura, quando necessario e consentito dalle norme locali, di generi di conforto al detenuto; piccoli aiuti economici sotto forma di sussidi occasionali; mediazione per favorire il trasferimento in Italia del detenuto, qualora stia scontando la pena in Paesi aderenti alla Convenzione di Strasburgo sul trasferimento dei detenuti del 1983 o con cui siano in vigore accordi bilaterali con l'Italia; mediazione per sostenere le domande di grazia presentate dal detenuto o dal suo legale.
- L'assistenza economica: l'Ufficio consolare, compatibilmente con i fondi disponibili, può eccezionalmente erogare al cittadino italiano che risiede stabilmente residente nella propria circoscrizione consolare e che si trovi in situazione di comprovata indigenza un sussidio. Può altresì erogare al cittadino italiano temporaneamente all'estero e residente in Italia o in altra circoscrizione consolare che non possa avvalersi dell'aiuto dei familiari a ciò tenuti per legge (art. 433 c.c.) o di terze persone un prestito con promessa di restituzione all'Erario entro 90 giorni.
- L'assistenza in caso di furto o smarrimento dei documenti: qualora il cittadino italiano si trovi in una situazione di emergenza (ad esempio un turista in transito che deve ripartire ed ha smarrito o è stato derubato del proprio passaporto) e non si faccia in tempo ad esperire la necessaria istruttoria per l'emissione di un nuovo passaporto, la Rappresentanza consolare rilascia un documento provvisorio di viaggio (E.T.D, Emergency Travel Document) con validità per il solo viaggio di rientro in Italia, nel Paese di stabile residenza all'estero o, in casi eccezionali, per una diversa destinazione.
- La collaborazione con le competenti Autorità italiane (Questure, Agenzia delle Entrate) per il rilascio di passaporti e codici fiscali.
- La collaborazione con i Comuni italiani per la tenuta dell'Anagrafe degli Italiani residenti all'estero (AIRE) e la gestione dei registri di stato civile (cittadinanza, nascita, matrimonio e morte), che includono gli atti di stato civile formati dalla Rappresentanza diplomatico-consolare e quelli emessi dalle Autorità straniere nonché altri provvedimenti stranieri (ad es. sentenze di divorzio, adozione) trasmessi ai Comuni italiani per la trascrizione.
- La celebrazione del matrimonio consolare e della costituzione di unioni civili, se non vi si oppongano le leggi locali.
- La gestione del processo di voto all'estero dei cittadini italiani iscritti AIRE per le elezioni politiche, i referendum abrogativi e costituzionali di cui agli artt. 75 e 138 della Costituzione, le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia e, ove costituiti nelle circoscrizioni consolari in cui risiedano almeno 3.000 italiani, l'elezione dei Comitati degli italiani residenti all'estero (COMITES).
- Il voto all'estero per le elezioni politiche e i referendum nazionali, regolato dalla Legge 27 dicembre 2001, n. 459 e dal relativo regolamento attuativo D.P.R. 2 aprile 2003, n. 104. Il voto all'estero per l'elezione dei rappresentanti dell'Italia al Parlamento europeo è invece regolato dalla Legge 24 gennaio 1979, n. 18 e dal Decreto-legge 24 giugno 1994, n. 408 convertito in Legge 3 agosto 1994, n. 483. Il voto per i COMITES è regolato dalla Legge 23 ottobre 2003, n. 286. Possono essere ammessi al voto per le elezioni politiche, del Parlamento europeo e per i referendum nazionali anche i cittadini temporaneamente domiciliati all'estero per un periodo di almeno 3 mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche, previa apposita istanza da presentare alla Rappresentanza diplomatico-consolare competente in base al temporaneo domicilio.
- La collaborazione con il Ministero dell'Interno nella gestione delle domande di cittadinanza italiana presentate all'estero, inclusi l'identificazione del richiedente, l'acquisizione in originale della documentazione pertinente e gli altri adempimenti necessari al perfezionamento dell'istanza.
- La notifica all'estero degli atti giudiziari ed extragiudiziari italiani in materia civile e commerciale.
- Il rilascio a favore di cittadini italiani che si trovano all'estero in via permanente o temporanea di alcuni atti notarili (procure, testamenti, atti notori, autenticazioni di sottoscrizioni apposte a scritture private).
- La legalizzazione e traduzione di atti e documenti stranieri emessi dalle Autorità di Paesi che non hanno sottoscritto la Convenzione de L'Aia del 5 ottobre 1961 relativa all'abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri.
- Il rimpatrio consolare, in collaborazione con gli enti italiani territorialmente competenti (Prefetture, Questure, Comuni, Aziende Sanitarie Locali, Servizi Sociali), di cittadini italiani residenti all'estero che versino in gravi condizioni di indigenza e di minori italiani in stato di abbandono, subordinatamente alla verifica della disponibilità dei congiunti ad assumersi in Italia le responsabilità connesse con il mantenimento e l'assistenza del rimpatriando. In assenza di tale disponibilità, il rimpatrio è coordinato con i Servizi Sociali del Comune di ultima residenza o di origine in Italia, ovvero attraverso il ricorso a fondi regionali mentre il rimpatrio di minori in stato di abbandono è effettuato a carico dell'Erario, di concerto con il Tribunale dei Minori competente e i Servizi Sociali del Comune di residenza.
- Il rimpatrio di salme di cittadini italiani deceduti all'estero, in collaborazione con il Comune italiano competente per la tumulazione della salma o delle ceneri.
- La collaborazione con la Commissione Adozioni Internazionali (CAI), Autorità centrale per l'Italia per l'applicazione della Convenzione de L'Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale, per il buon esito delle procedure di adozione.
- La collaborazione con l'INPS per il pagamento delle pensioni all'estero.
Occorre inoltre sottolineare che le Rappresentanze diplomatico-consolare svolgono un significativo lavoro relativamente alla concessione dei visti di ingresso in Italia nei casi previsti dalla normativa vigente.Per un approfondimento della normativa concernente i servizi consolari cfr. https://www.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/normativa_consolare/serviziconsolari/ Per un approfondimento della normativa concernente il rilascio dei visti di ingresso cfr. https://www.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/normativa_consolare/visti/Si ricorda infine che, ai sensi dell'art. 23 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, l'Ufficio consolare può prestare assistenza anche ai cittadini dell'Unione europea nel caso in cui lo Stato membro di cittadinanza non disponga nel Paese in cui si opera di alcuna Ambasciata, Consolato o Console onorario. Allo stesso modo, nei Paesi in cui l'Italia non è rappresentata, ma vi è un'Ambasciata o un Consolato di un altro Stato membro dell'UE, il connazionale ha il diritto di essere tutelato alle stesse condizioni dei cittadini di tale Stato.
La previgente disciplina di riassegnazione dei proventi derivanti dal contributo per la domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana
Il comma 641 della Legge di bilancio 2025 abroga la disciplina previgente (articolo 1, comma 429, Legge n. 232/2016) in materia di riassegnazione dei proventi di cui al già richiamato art. 7-bis (sezione I, tabella allegata al decreto legislativo n. 71/2011). Ai sensi di tale disciplina si prevedeva:- la riassegnazione con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 30% dei proventi richiamati allo stato di previsione della spesa dell'esercizio in corso del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale;- il trasferimento con decreto del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale di tali risorse ai Consolati di ciascuna circoscrizione consolare che hanno ricevuto il contributo, in proporzione ai versamenti ricevuti;- la destinazione delle somme accreditate ai Consolati al rafforzamento dei servizi consolari per i cittadini italiani residenti o presenti all'estero, con priorità per la contrattualizzazione di personale locale da adibire, sotto le direttive e il controllo dei funzionari consolari, allo smaltimento dell'arretrato riguardante le pratiche di cittadinanza presentate presso i medesimi Uffici consolari.
Si ricorda, in proposito, che l' articolo 24 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, ha previsto che tutte le Amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 28 febbraio 2021, utilizzino esclusivamente le identità digitali e la carta di identità elettronica, ai fini dell'identificazione dei cittadini che accedano ai propri servizi in rete. A decorrere da quella stesso termine (28 febbraio 2021) è stato posto per le Amministrazioni pubbliche il divieto di rilasciare o rinnovare credenziali per l'identificazione e l'accesso dei cittadini ai propri servizi in rete, diverse da SPID, carta d'identità elettronica o carta nazionale dei servizi. Rimane fermo l'utilizzo di quelle già rilasciate fino alla loro naturale scadenza e, comunque, non oltre il 30 settembre 2021.
Nel dettaglio, la disposizione ha utorizzato l'assunzione del richiamato personale mediante apposita procedura concorsuale, stabilendo che il 50% dei posti messi a concorso deve essere riservato ai dipendenti di cittadinanza italiana assunti a contratto a tempo indeterminato in servizio presso le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari e gli istituti italiani di cultura all'estero, che siano in possesso dei requisiti previsti per l'accesso all'area degli assistenti e che abbiano compiuto almeno tre anni di servizio continuativo e lodevole. Con riferimento agli impiegati a contratto cessati dal servizio, di cui al secondo comma dell'articolo 160 del D.P.R. n. 18 del 1967 (ovvero gli impiegati che siano cessati da servizio per gravi e documentati motivi personali dopo aver prestato lodevole servizio per almeno cinque anni presso un ufficio estero), ai fini del computo dei tre anni di servizio continuativo e lodevole, si tiene conto del periodo di servizio antecedente alla cessazione.
Come esposto dal Governo nella relazione tecnica allegata al disegno di legge , per la quantificazione dello stanziamento, in assenza di una serie storica di dati derivante dalla novità del settore dell'intelligenza artificiale, si è tenuto conto di progetti sperimentali per l'uso dell'intelligenza artificiale già avviati dal MAECI e di altre organizzazioni pubbliche e private anche simili con esigenze analoghe a quelle del predetto Ministero, il cui valore medio è stato di circa 75.000€ per un anno. Nel biennio considerato si è pertanto considerata la possibilità di avviare quattro iniziative (di durata biennale) di valore medio comparabile a quello del progetto sperimentale già avviato. La disposizione è espressamente redatta come un tetto di spesa e non è quindi suscettibile di comportare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica superiori a quelli espressamente quantificati nel testo normativo. Agli oneri si provvede mediante corrispondente riduzione delle disponibilità della Tabella A, voce Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, che presenta le necessarie disponibilità. Si precisa che la riduzione non compromette l'attività di ratifica dei trattati internazionali e il connesso adempimento degli obblighi internazionali.
Il Piano Mattei
Il "Piano Mattei" è "un piano strategico" per la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati Africani, la cui governance è stata con il decreto-legge n. 161 del 2023, mentre le sue linee operative, nella fase iniziale, formano oggetto del DPCM del 7 ottobre 2024, il documento che rappresenta una base programmatica, suscettibile di aggiornamento nel corso dell'attuazione del Piano.
Alla luce della grandezza del Continente africano - che si compone di oltre 50 Nazioni - in una prima fase, salvi progetti transnazionali ritenuti di cruciale importanza per il Continente, il Piano si declina attraverso progetti pilota in nove Nazioni: quattro del quadrante nord africano (Egitto, Tunisia, Marocco e Algeria) e cinque del quadrante subsahariano (Kenya, Etiopia, Mozambico, Repubblica del Congo e Costa d'Avorio).
In una seconda fase il Piano si estenderà, secondo una logica incrementale, ad altri Stati del Continente.
Il Piano si sviluppa su sei direttrici d'intervento:
1) In tema di istruzione/formazione, punta a sviluppare nel Continente africano l'acquisizione di competenze, l'occupazione e l'indipendenza economica personale e familiare, con particolare attenzione ad un'istruzione tecnica in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro locale, alla diffusione dell'e-learning e alla collaborazione con le imprese;
2) In tema di agricoltura, mira alla diminuzione dei tassi di denutrizione e malnutrizione, al superamento dell'agricoltura di sussistenza e all'aumento del reddito degli agricoltori, soprattutto attraverso partenariati e uso di nuove tecnologie;
3) In tema di salute, persegue il rafforzamento delle strutture sanitarie e del contrasto alle malattie infettive endemiche nel Continente africano, anche avvalendosi della consolidata esperienza italiana in materia di salute e della diffusione delle nuove tecnologie applicate alle esigenze medico-sanitarie;
4) In tema di energia, si prefigge l'obiettivo di ampliare l'accesso all'energia per le popolazioni locali, soprattutto attraverso la promozione degli investimenti nelle energie rinnovabili, la diffusione di nuove tecnologie e lo sviluppo di filiere energetiche sostenibili, come quella dei biocarburanti. Nel quadro di una complementarietà di Europa e Africa dal punto di vista energetico - la prima carente di fonti energetiche e la seconda di risorse finanziarie e competenze tecniche - ad avviso del Governo la fortunata posizione geografica dell'Italia può renderla il naturale hub di approvvigionamento di energia per l'intera Europa;
5) In tema di acqua, si propone di sviluppare il settore idrico nel Continente africano, con riguardo a tutto il ciclo idrico, dall'approvvigionamento della risorsa, alla sua distribuzione e riutilizzo, in particolare attraverso l'avvio di attività di progettazione, costruzione, gestione e manutenzione di infrastrutture idrauliche complesse e di impianti di depurazione e controllo della qualità dell'acqua;
6) Il tema di infrastrutture fisiche e digitali, trasversali a tutte le precedenti cinque direttrici individuate dal Piano, l'obiettivo è potenziare la connettività satellitare, la trasformazione digitale e la modernizzazione dei servizi postali delle Nazioni africane.
Oltre ai citati principali settori di intervento, vengono poi individuate altre aree tematiche all'interno delle quali potranno essere sviluppate iniziative e programmi di formazione, come ad esempio in ambito culturale, spaziale, dello sport e delle politiche giovanili, della gestione del rischio di catastrofi naturali.
Per approfondimenti si rinvia al Tema dell'attività parlamentare Iniziative italiane per l'Africa (piano Mattei).
L'AI Hub per lo sviluppo sostenibile
Nell'ambito dei lavori G7, i Ministri dell'Industria hanno affermato nella Dichiarazione Ministeriale Industria, Tecnologia e Digitale adottata il 15 marzo scorso, la necessità di rafforzare gli ecosistemi digitali locali e la volontà di collaborare con partner chiave nelle economie emergenti e nei Paesi in via di sviluppo per garantire che l'Intelligenza Artificiale (IA) sia inclusiva, responsabile ed equa.
La Presidenza italiana del G7 ha proposto di costituire, in partenariato con United Nations Development Programme (UNDP), un "Artificial Intelligence Hub per lo sviluppo sostenibile" ("AI Hub for Sustainable Development"), quale piattaforma aperta a governi, imprese e centri di ricerca che sia da perno per iniziative internazionali sull'intelligenza artificiale.
Al fine di raccogliere idee ed individuare strumenti a sostegno della collaborazione multistakeholder con i Paesi in via di sviluppo, il Ministero delle imprese e del made in Italy – Dipartimento per il digitale, la connettività e le nuove tecnologie - ha avviato una procedura di consultazione pubblica.
Inoltre, la presidenza italiana del forum del G7, l'UNDP e l'istituto di ricerca Aapti hanno pubblicato il primo report sulla costituzione di un HUB di IA per lo sviluppo sostenibile.
I 3 assi cardine di ricerca e cooperazione su cui il Report fonda la struttura dell'HUB per l'IA in Africa sono:
- Pipeline di dati (l'HUB promuove la costruzione di architetture sicure di dataset pubblici nonché modelli gestionali partenariali, che rappresentano la popolazione, il contesto locale e, per l'effetto, riducono i rischi di errori o i distorsioni. Il fondamento di questo pilastro è il controllo nell'uso dei dati. Difatti solo 36 paesi su 54 hanno adottato una legislazione sulla privacy e una regolazione dei dat);
- Infrastruttura di calcolo (l'HUB mira ad attrarre i player mondiali per investire sulle infrastrutture fondamentali);
- Talenti (l'HUB sostiene l'integrazione delle competenze in intelligenza artificiale a tutti i livelli di istruzione. L'obiettivo ambizioso è quello di formare, da un lato nuovi talenti, nuova forza lavoro, specialisti dei casi d'uso dell'IA in specifici domini, idonea per creare un'offerta del mercato del lavoro sostenibile, in grado di frenare la fuga dei cervelli in IA; dall'altro democratizzare l'IA portando i servizi delle sue applicazioni alle fasce di popolazione meno abbienti e più remote).
Per approfondimenti si rinvia alla pagina "Hub di IA: un ponte tech tra il G7 e l'Africa per lo sviluppo sostenibile" (https://www.agendadigitale.eu/smart-city/hub-di-ia-un-ponte-tech-tra-il-g7-e-lafrica-per-lo-sviluppo-sostenibile).
L'articolo 14, comma 5, del provvedimento autorizza poi la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025 per adeguare le retribuzioni del personale assunto a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari di prima categoria, dagli istituti italiani di cultura e dalle delegazioni diplomatiche speciali ai parametri specificati dall'articolo 157 del DPR n. 18 del 1967, recante Ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri.
Alla copertura degli oneri derivanti dal comma in esame si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2025-2027, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2025, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Il D.P.R. n. 18 del 1967
Il Titolo VI (artt. 152-161) del DPR n. 18 del 1967, recante Ordinamento dell'Amministrazione degli affari esteri riguarda gli impiegati assunti a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari e dagli istituti di cultura. L'articolo 152 consente alle rappresentanze diplomatiche, agli uffici consolari di prima categoria, agli istituti italiani di cultura e alle delegazioni diplomatiche speciali l'assunzione di personale a contratto per le proprie esigenze di servizio, previa autorizzazione dell'Amministrazione centrale, nel limite di un contingente complessivo pari a 3.200 unità.
I primi 3 commi del citato articolo 157 del DPR n. 18/1967, come sostituiti dall'articolo 1, comma 1, lettera e) della legge n. 62 del 29 aprile 2021, stabiliscono che la retribuzione annua base dei suddetti dipendenti sia fissata dal contratto individuale sulla base del costo della vita, delle retribuzioni, comprensive di tutti i benefici aggiuntivi, corrisposte nella stessa sede da organizzazioni internazionali, rappresentanze diplomatiche, uffici consolari e istituzioni culturali di altri Paesi, in primo luogo dell'Unione europea, nonché delle condizioni del mercato del lavoro locale, pubblico e privato, per mansioni lavorative assimilabili a quelle svolte da tali impiegati. Il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale a tale fine si avvale, ove possibile, di agenzie specializzate a livello internazionale, tenendo altresì conto delle indicazioni fornite annualmente dalle organizzazioni sindacali, anche sulla scorta delle risultanze fornite dalle suddette agenzie specializzate, fermo restando che la retribuzione deve comunque essere congrua e adeguata a garantire l'assunzione degli elementi più qualificati. La retribuzione annua base è suscettibile di revisione in relazione alle variazioni dei predetti termini di riferimento ed è determinata in modo uniforme per Paese e per mansioni omogenee, pur potendo essere consentita eccezionalmente, nello stesso Paese, una retribuzione diversa per le sedi che presentino un divario particolarmente sensibile nel costo della vita.
Il quarto comma dell'articolo 157 del DPR n. 18/1967, infine, dispone che la retribuzione sia di norma fissata e corrisposta in valuta locale, salva la possibilità di ricorrere ad altra valuta in presenza di particolari motivi e che il corrispettivo in lire (oggi euro) della retribuzione corrisposta all'estero viene calcolato secondo un tasso di ragguaglio stabilito ai sensi dell'art. 209 del suddetto DPR (e cioè dal Ministero degli affari esteri di concerto con quello dell'Economia e delle finanze).
Si segnala che, per le medesime finalità di potenziamento riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, il D.L. 44/2023 (articolo 6, comma 1-bis) ha autorizzato per la spesa di euro 1 milione per l'anno 2023 e di euro 1.800.000 annui a decorrere dall'anno 2024 e la legge di bilancio per il triennio 2024-2026 (legge n. 213/2023, articolo 1, comma 397) ha autorizzato la spesa di 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024
E' all'esame della III Commissione Affari esteri e comunitari la proposta di legge A.C. 994, che propone l'istituzione del Portale unico telematico degli italiani all'estero allo scopo di "racchiudere in un unico contenitore virtuale tutte le informazioni di maggiore utilità per gli italiani all'estero inclusi gli aggiornamenti in tema di agevolazioni, votazioni, normativa di riferimento" (cfr. relazione illustrativa).
A tal proposito si ricorda che nella XVIII legislatura, la Commissione Affari esteri aveva approvato la risoluzione conclusiva 8/00081, che impegnava il Governo ad adottare iniziative affinché il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale istituisse il portale in questione " nel quale inserire tutte le informazioni utili per gli italiani nel mondo e in particolare per quelli che intendano trasferire la loro residenza all'estero, per coloro che siano già residenti all'estero, nonché per i connazionali rimpatriati, e che comprenda univoche indicazioni sui servizi consolari erogati online dalla rete di ambasciate e consolati, con l'obiettivo di omogeneizzare gli standard comunicativi, coordinare i flussi informativi, armonizzare il funzionamento della rete dei terminali dello Stato all'estero e migliorare la capacità di interazione con i cittadini". La risoluzione impegnava, inoltre, il Governo " a sviluppare l'applicazione Unità di crisi", prevedendo che le comunicazioni pubblicate sui siti istituzionali di Ambasciate e Consolati, legate ad una emergenza in corso, venissero pubblicate anche nelle schede Paese sul sito www.viaggiaresicuri.it e a consentire che l'utente del Portale potesse esercitare un'opzione opt-in, al fine di ricevere tutti gli aggiornamenti pubblicati dall'Ambasciata e dal Consolato del Paese in cui si trova. Infine, la risoluzione conteneva anche l'impegno al Governo ad assumere iniziative per stanziare risorse e rimodulare il personale e le dotazioni dell'Unità di crisi della Farnesina, allo scopo di potenziarne i servizi di assistenza erogati e di rafforzare la sala operativa posta a sua disposizione.
La III Commissione Affari esteri è attualmente chiamata ad esprimere un parere, per i profili di competenza, alla XII Commissione Affari sociali sulla proposta di legge di iniziativa parlamentare A.C. 1042 relativa alla modifica all'articolo 19 della L. n. 833/1978 e altre disposizioni in materia di assistenza sanitaria in territorio italiano in favore di cittadini italiani iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE) residenti in Paesi che non appartengono all'Unione Europea e non aderiscono all'Associazione europea di libero scambio (EFTA), previo pagamento di un contributo su base annua (salvo eccezioni specificate).
Va ricordato che attualmente, ai sensi dell'articolo 19 della legge istitutiva del SSN (L. n. 833/1978), una condizione essenziale per l'utenza dei servizi ASL è la residenza nello stesso territorio dell'azienda sanitaria. Il comma 3 del citato articolo 19 (Prestazioni delle unita' sanitarie locali), infatti, dispone che gli utenti del servizio sanitario nazionale sono iscritti in appositi elenchi periodicamente aggiornati presso l'unita' sanitaria locale nel cui territorio hanno la residenza. Gli utenti hanno diritto di accedere, per motivate ragioni o in casi di urgenza o di temporanea dimora in luogo diverso da quello abituale, ai servizi di assistenza di qualsiasi unita' sanitaria locale.L' Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (A.I.R.E.) è stata istituita con Legge 27 ottobre 1988, n. 470. Essa è gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze consolari all'estero. L'esercizio concreto di molti diritti fondamentali previsti dalla Costituzione dipende dall'iscrizione anagrafica, che se non effettuata correttamente può comportare conseguenze negative in relazione, ad esempio, ai diritti elettorali, sanitari, sociali e fiscali, civili e personali. L' iscrizione all'A.I.R.E. è un diritto-dovere del cittadino (art. 6, L. 470/1988) e costituisce il presupposto per usufruire dei servizi consolari forniti dalle Rappresentanze all'estero, nonché per l'esercizio di importanti diritti, quali per esempio:- la possibilità di votare per corrispondenza in occasione di elezioni politiche e di referendum, di cui agli articoli 75 e 138 della Costituzione, come previsto dalla L. n. 459/2001;- la possibilità di votare in occasione delle elezioni dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo presso seggi istituiti dalla rete diplomatico-consolare nei Paesi appartenenti all'U.E.;- la possibilità di ottenere il rilascio di documenti di identità e di viaggio;- la possibilità di richiedere il rilascio di certificazioni di competenza delle Rappresentanze all'estero;- la possibilità di rinnovare la patente di guida (solo in Paesi extra U.E.; per i dettagli consultate la sezione Autoveicoli – Patente di guida).Sono tenuti ad iscriversi all'AIRE:
- i cittadini che fissano all'estero la dimora abituale;
- quelli che già vi risiedono, sia perché nati all'estero che per successivo acquisto della cittadinanza italiana a qualsiasi titolo.
Non devono iscriversi all'A.I.R.E.:
- i cittadini che si recano all'estero per un periodo di tempo inferiore ad un anno;
- i lavoratori stagionali;
- i dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all'estero, che siano notificati ai sensi delle Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari rispettivamente del 1961 e del 1963;
- i militari italiani in servizio presso gli uffici e le strutture della NATO dislocate all'estero.
La relazione illustrativa alla proposta di legge in esame sottolinea che il mancato possesso della tessera sanitaria da parte dei cittadini iscritti all'A.I.R.E. determina sostanzialmente un ostacolo al diritto all'assistenza sanitaria in Italia e può costituire un disincentivo all'iscrizione all'A.I.R.E., anche perché, qualora il cittadino risieda in Stati non appartenenti all'Unione europea, non sempre sussiste una convenzione sanitaria con l'Italia. Viene d'altra parte ricordato che, ai sensi del D.M. 1 febbraio 1996 (Determinazione delle tariffe relative alle cure urgenti ospedaliere prestate dal Servizio sanitario nazionale ai cittadini italiani e stranieri non assicurati), il cittadino italiano avente lo status di emigrato o titolare di pensione corrisposta da enti previdenziali italiani e privo di una copertura assicurativa pubblica o privata ha diritto gratuitamente alle prestazioni ospedaliere urgenti fino ad un periodo massimo di novanta giorni.Per un approfondimento si veda il rewlativo Dossier
Fonte: Rapporto italiani nel mondo 2024
Fonte: Rapporto italiani nel mondo 2024
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