Il conflitto israelo-palestinese, nel più ampio contesto regionale mediorientale, costituisce da sempre interesse prioritario del Parlamento, che ne segue gli sviluppi attraverso attività di informazione e di indirizzo al Governo.
Dal 7 ottobre 2023 l'attacco lanciato da Hamas a Israele dalla Striscia di Gaza - durante i festeggiamenti della settimana di Sukkot, a pochi giorni dal cinquantesimo anniversario della guerra del '73 - ha innescato una drammatica escalation, portando il governo israeliano all'assedio totale di Gaza.
Giovedì 9 ottobre 2025 la portavoce del governo israeliano Shosh Bedrosian ha confermato che nella mattinata è stata firmata la bozza finale relativa alla prima fase dell'Accordo tra Israele e Hamas.
Il Piano di pace per Gaza
Il 29 settembre 2025, la Casa Bianca ha pubblicato un Piano di pace per Gaza, composto da 20 punti.Con l'accettazione di Israele e Hamas, il 9 ottobre è partita la Fase 1 del Piano, con cessate-il-fuoco immediato, liberazione degli ostaggi, ripresa della distribuzione degli aiuti e riposizionamento delle truppe israeliane ( Israel Defense Forces, IDF) nella parte esterna della Striscia (una porzione pari al 53% della sua superficie).Al vertice di Sharm el-Sheikh del 13 ottobre, alla presenza di una trentina di leader, soprattutto di Paesi arabi ed europei, l'accordo per la fine della guerra a Gaza è stato firmato da tutti i Paesi mediatori dell'intesa (Stati Uniti, Egitto, Turchia e Qatar) ed è iniziata la Fase 2 del Piano, in cui si dovranno specificare regole e norme con cui procedere alla ricostruzione e stabilizzazione del territorio.In particolare, il punto 9 del Piano prevede che Gaza sarà governata da un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle municipalità, composto da palestinesi qualificati ed esperti internazionali, senza alcuna affiliazione politica. Tale comitato opererà sotto la supervisione e il controllo di un nuovo organismo internazionale di transizione, il "Consiglio di pace" ( Board of peace), presieduto dal Presidente Trump, con il compito di definire il quadro di riferimento e gestire i finanziamenti per la ricostruzione di Gaza fino a quando " l'Autorità Palestinese non avrà completato il suo programma di riforme, come delineato in varie proposte, tra cui il piano di pace del Presidente Trump del 2020 e la proposta saudita-francese, e potrà riprendere in modo sicuro ed efficace il controllo di Gaza".Il punto 13 del Piano prevede poi che " Hamas e le altre fazioni accettano di non svolgere alcun ruolo nella governance di Gaza, né direttamente, né indirettamente, né in alcuna altra forma. Tutte le infrastrutture militari, terroristiche e offensive, compresi i tunnel e gli impianti di produzione di armi, saranno distrutte e non ricostruite. Ci sarà un processo di smilitarizzazione di Gaza sotto la supervisione di osservatori indipendenti, che includerà la messa fuori uso definitiva delle armi attraverso un processo concordato di smantellamento, supportato da un programma di riacquisto e reintegrazione finanziato a livello internazionale, il tutto verificato dagli osservatori indipendenti. La nuova Gaza si impegnerà pienamente a costruire un'economia prospera e a coesistere pacificamente con i propri vicini".Inoltre, " i partner regionali forniranno una garanzia per assicurare che Hamas e le fazioni rispettino i loro obblighi e che la nuova Gaza non rappresenti una minaccia per i suoi vicini o per la sua popolazione" ( punto 14) e " gli Stati Uniti collaboreranno con i partner arabi e internazionali per costituire una forza internazionale di stabilizzazione (ISF) temporanea da dispiegare immediatamente a Gaza. L'ISF addestrerà e fornirà supporto alle forze di polizia palestinesi controllate a Gaza e si consulterà con la Giordania e l'Egitto, che hanno una vasta esperienza in questo campo. Questa forza costituirà la soluzione a lungo termine per la sicurezza interna. L'ISF collaborerà con Israele ed Egitto per contribuire a garantire la sicurezza delle zone di confine, insieme alle forze di polizia palestinesi appena addestrate. È fondamentale impedire l'ingresso di munizioni a Gaza e facilitare il flusso rapido e sicuro di merci per ricostruire e rivitalizzare Gaza. Le parti concorderanno un meccanismo di risoluzione dei conflitti" ( punto 15). Da notare, comunque, che in un passaggio del punto 16 si sottolinea come l'IDF si ritirerà progressivamente, cedendo territorio alla Forza di stabilizzazione internazionale " fatta eccezione per una presenza di sicurezza perimetrale che rimarrà fino a quando Gaza non sarà adeguatamente protetta da qualsiasi minaccia terroristica".Il punto 18 richiama l'avvio di " un processo di dialogo interreligioso basato sui valori della tolleranza e della coesistenza pacifica per cercare di cambiare la mentalità e la narrativa dei palestinesi e degli israeliani, sottolineando i benefici che possono derivare dalla pace". L'obiettivo finale è quello riportato nei punti 19 e 20, ovvero creare " le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la statualità palestinese", riconosciuta come " aspirazione del popolo palestinese", affinché Israele e i palestinesi concordino " un orizzonte politico per una coesistenza pacifica e prospera".
Il 3 luglio 2025 le Commissioni riunite III e IV Camera e 3a Senato hanno svolto l'audizione dei Ministri Tajani e Crosetto sugli esiti del vertice NATO tenutosi a L'Aja dal 24 al 25 giugno.
Il 23 giugno 2025 il Presidente del Consiglio Meloni ha reso all'Assemblea della Camera dei deputati le Comunicazioni in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, in cui ha ribadito le priorità italiane sui diversi scenari di crisi, ricordando il sostegno a Kiev nonché la necessità di un cessate-il-fuoco a Gaza e del ritorno ad un tavolo di negoziato con l'Iran.
Il 14 giugno 2025, a seguito dell'attacco di Israele all'Iran del giorno precedente (operazione Leone nascente), le Commissioni Riunite III e IV Camera e 3a Senato hanno svolto l'audizione del Ministro Tajani, che ha collegato la crisi Israele-Iran con l'urgenza del ripristino del cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza, sottolineando che le crisi in Medio Oriente sono strettamente interconnesse e che occorre un approccio olistico per giungere ad una de-escalation a livello regionale.
Il 27 marzo e il 1° aprile 2025 le Commissioni Riunite III e IV Camera e 3a Senato hanno svolto le Comunicazioni del Ministro Tajani e del Ministro Crosetto nell'ambito dell'esame congiunto della Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025, adottata il 19 febbraio 2025, nonché della Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2024, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2025.
Dal 12 al 16 gennaio 2025 si è svolta una missione della III Commissione esteri della Camera in Israele e Palestina, con un programma fitto di incontri con esponenti delle Istituzioni israeliane e dell'Autorità nazionale palestinese, vittime della violenza e delle violazioni dei diritti umani e rappresentanti delle associazioni israeliane e palestinesi che si ocupano dei diritti dei detenuti.
Il 24 ottobre 2024, nell'ambito dei lavori del Comitato permanente per i diritti umani nel mondo, la Commissione Affari esteri e comunitari della Camera ha svolto l' audizione di una delegazione di attivisti israeliani e palestinesi, che hanno denunziato gravi e massicce violazioni dei diritti umani in Israele, soprattutto verso alcune categorie di cittadini, quali palestinesi (che non hanno diritto di voto), israeliani dissidenti e obiettori di coscienza che non vogliono prestare il servizio militare ("refusenikim"), obbligatorio nel Paese per uomini e donne.
Il 2 ottobre 2024 le Commissioni riunite Affari esteri della Camera e Affari esteri e Difesa del Senato hanno svolto le audizioni del Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, sui più recenti sviluppi in Medio Oriente, soprattutto alla luce dell' attacco missilistico dell'Iran a Israele e dell' invasione di terra da parte delle forze israeliane in Libano del giorno precedente.
Il 18 giugno 2024, in altra audizione congiunta Camera e Senato, il Ministro Tajani aveva sottolineato l'impegno dell'Italia a sostenere il Piano Biden in tre fasi per il Medio Oriente annunciato lo scorso 31 maggio ed a promuovere la soluzione due popoli-due Stati, pur ribadendo che il riconoscimento della Palestina - come Stato che riconosce Israele ed è al contempo da esso riconosciuto - "è legato all'esistenza di un'effettiva potestà di governo dell'Autorità nazionale palestinese sul territorio, in questo momento messa in dubbio dal comportamento di Hamas, che sembra procedere in maniera autonoma nelle trattative con Israele".
In precedenza, il 14 novembre 2023, presso le medesime Commissioni, si è svolta l' audizione del Ministro Tajani sul conflitto Israele-Hamas e sulle principali questioni dell'agenda europea e internazionale.
Il 15 aprile 2023 presso le Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato ha avuto luogo una informativa del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e del Ministro della Difesa sui recenti sviluppi della crisi in Medio Oriente.
il 30 gennaio 2023, presso le stesse Commissioni riunite ha avuto luogo l' audizione del Ministro Tajani sugli esiti del Consiglio Affari esteri dell'Unione europea del 22 gennaio 2024 e sulle priorità della presidenza italiana del G7.
Con riferimento all'attività di informazione e indirizzo la Camera ha esaminato varie mozioni concernenti iniziative volte al riconoscimento dello Stato di Palestina, anche successive al riconoscimento effettuato da Spagna, Norvegia e Irlanda il 28 maggio 2024 con l'obiettivo di sostenere la soluzione «due popoli, due Stati». Volontà comune di tali atti è, principalmente, quella di impegnare il Governo a sostenere nelle opportune sedi europee e internazionali le azioni volte ad arrivare in tempi brevi a: 1) un cessate-il-fuoco a Gaza; 2) la liberazione incondizionata degli ostaggi; 3) il ritiro di Israele dai territori palestinesi occupati; 4) una posizione comune in seno alle Istituzioni dell'UE per il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Unione.
Nella seduta del 28 maggio 2025, ha avuto luogo l'informativa urgente del Governo, con la partecipazione del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Tajani, sulla situazione della Striscia di Gaza.
Nella seduta del 21 maggio 2025 la Camera ha esaminato le mozioni concernenti iniziative in relazione all'evoluzione della situazione in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza e ha: respinto la mozione Bonelli, Conte, Schlein ed altri n. 1-00432 (Nuova formulazione); approvato la mozione Boschi ed altri n. 1-00441, limitatamente ai capoversi 1, 2, 3, 5 e 6 del dispositivo, respingendone le restanti parti con distinta votazione; approvato la mozione Orsini, Calovini, Formentini, Carfagna ed altri n. 1-00442 e respinto la mozione Richetti ed altri n. 1-00443.
In precedenza, nella seduta del 28 gennaio 2025 la Camera ha esaminato alcune mozioni concernenti iniziative in merito al conflitto in corso a Gaza e agli obblighi di cooperazione e assistenza giudiziaria nei confronti della Corte penale internazionale ed ha approvato: la mozione Fratoianni ed altri n. 1-00370, (Nuova formulazione) limitatamente ai capoversi 2 e 3 del dispositivo, respingendone le restanti parti con distinte votazioni; la mozione Riccardo Ricciardi ed altri n. 1-00375 (Nuova formulazione), limitatamente al capoverso 3 del dispositivo, respingendone le restanti parti con distinte votazioni; la mozione Faraone ed altri n. 1-00381 (Nuova formulazione) riformulata; la mozione Richetti ed altri n. 1-00386 riformulata, ad eccezione dei capoversi 10 e 11 della premessa, respinti con distinta votazione; la mozione Orsini, Calovini, Formentini, Tirelli ed altri n. 1-00387 (Nuova formulazione). La Camera ha invece respinto la mozione Braga ed altri n. 1-00394.
L'anno precedente, nella seduta del 4 luglio 2024 la Camera ha respinto con distinte votazioni la mozione Riccardo Ricciardi ed altri n. 1-00291 riformulata e il dispositivo della mozione Zanella ed altri n. 1-00299 mentre ha approvato con distinte votazioni la mozione Orsini, Calovini, Formentini, Tirelli ed altri n. 1-00301; ha poi respinto la mozione Provenzano ed altri n. 1-00302 e approvato il dispositivo della mozione Rosato ed altri n. 1-00304 (respingendone la premessa con distinta votazione), il dispositivo della mozione Faraone ed altri n. 1-00305 riformulata (respingendone la premessa con distinta votazione) e i capoversi 1, 2 riformulato e 4 della mozione Della Vedova ed altri n. 1-00306 (respingendone la restante parte con distinta votazione).
Anteriormente, nella seduta di martedì 13 febbraio 2024 la Camera ha esaminato le mozioni concernenti iniziative in merito alla crisi in Medio Oriente ed ha approvato: la mozione Schlein ed altri n. 1-00233, limitatamente ai capoversi 1 riformulato, 2, 5 e 9 del dispositivo, respingendone le restanti parti; la mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00222 (Nuova formulazione), limitatamente ai capoversi 2, 9, 14, riformulato, e 16 del dispositivo, respingendone le restanti parti; la mozione Rosato ed altri n. 1-00234 (Nuova formulazione), riformulata; la mozione Faraone ed altri n. 1-00236, riformulata, ad eccezione del capoverso 6; la mozione Orsini, Calovini, Formentini, Tirelli ed altri n. 1-00238; il capoverso 5 della mozione Fratoianni ed altri n. 1-00239 (Ulteriore nuova formulazione), respingendone le restanti parti.
Nella seduta del 25 ottobre 2023 la Presidente del Consiglio dei ministri aveva reso comunicazioni all'Assemblea della Camera in vista della riunione del Consiglio europeo del 26-27ottobre 2023. Al termine della discussione la Camera aveva approvato le risoluzioni Foti, Barelli, Lupi ed altri n. 6-00060, Del Barba ed altri n. 6-00063 e Richetti ed altri n. 6-00065.
Nella seduta della Camera del 10 ottobre 2023 il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajania aveava reso all'Assemblea comunicazioni del Governo sulla situazione e le prospettive in Medio Oriente a seguito degli attacchi di Hamas contro Israele. Si era svolto, quindi, il relativo dibattito al termine del quale la Camera aveva approvato le risoluzioni Richetti ed altri n. 6-00048, Molinari, Barelli e Lupi n. 6-00049, nel testo riformulato, Magi e Della Vedova n. 6-00050 e Braga, Francesco Silvestri e Zanella n. 6-00052, nel testo riformulato, ad eccezione del 5° capoverso della premessa nel quale si legge che "il processo di pace, negli ultimi anni, è stato messo in grave crisi da iniziative unilaterali da entrambe le parti, come i continui attacchi missilistici prevenienti da Gaza e l'allargamento, sostenuto direttamente e indirettamente dal Governo israeliano in carica, degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania". Sempre il 10 ottobre 2023 il Senato, a conclusione della discussione di mozioni sulla situazione in Medio Oriente, a seguito degli attacchi di Hamas contro Israele, avevva approvato le mozioni nn. 75 (testo 2), 77 e, con votazioni per parti separate, 76 (testo 2).
La Commissione affari esteri della Camera, nel corso della seduta del 26 ottobre 2023 ha approvato la risoluzione n. 7-00160 Onori sull'apertura di corridoi umanitari a Gaza, come riformulata e la risoluzione n. 7-00164 Tremonti sugli attacchi di Hamas sul territorio israeliano.
Nel dettaglio la risoluzione n. 7-00164 Tremonti impegna il Governo ad adoperarsi, in sede europea e mondiale, affinché venga ribadita con forza la condanna degli attacchi di Hamas ed il diritto a difendersi dello Stato di Israele e affinché Hamas venga considerata organizzazione terroristica dalla comunità inter- nazionale; ad operare affinché nello scenario del conflitto sia garantito il rispetto del diritto internazionale umanitario, così come sancito dalla risoluzione del Parlamento UE del 19 ottobre 2023; ad appoggiare ogni iniziativa, a livello europeo ed internazionale in genere, che tenga conto degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas e che ne solleciti la salvaguardia e la liberazione; ad assumere ogni iniziativa, a livello europeo ed internazionale in genere, affinché siano aperti passaggi sicuri che per- mettano alle popolazioni civili di allontanarsi dal nord della Striscia di Gaza, teatro delle operazioni militari, e corridoi umanitari per l'ingresso nella Striscia dei necessari aiuti umanitari.
A sua volta la risoluzione Onori impegna il Governo ad adoperarsi con urgenza a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale per consentire l'immediata e duratura apertura di adeguati corridoi umanitari al fine di consentire l'ingresso di aiuti umanitari e, al contempo, permettere l'evacuazione dei civili più vulnerabili, tra cui i feriti in gravi condizioni, bambini e anziani.