tema 17 ottobre 2025
Studi - Affari esteri Attività parlamentare sulla situazione in Medio Oriente a seguito degli attacchi di Hamas contro Israele

 Il conflitto israelo-palestinese, nel più ampio contesto regionale mediorientale, costituisce da sempre interesse prioritario del Parlamento, che ne segue gli sviluppi attraverso attività di informazione e di indirizzo al Governo.

Dal 7 ottobre 2023 l'attacco lanciato da Hamas a Israele dalla Striscia di Gaza - durante i festeggiamenti della settimana di Sukkot, a pochi giorni dal cinquantesimo anniversario della guerra del '73 - ha innescato una drammatica escalation, portando il governo israeliano all'assedio totale di Gaza.

Giovedì 9 ottobre 2025  la portavoce del governo israeliano Shosh Bedrosian ha confermato che nella mattinata è stata firmata la bozza finale relativa alla prima fase dell'Accordo tra Israele e Hamas.

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Il  15 ottobre il Ministro  Tajani ha reso in Aula un' informativa urgente sul Piano di pace per la Striscia di Gaza lanciato dall'Amministrazione statunitense e firmato a Sham el-Sheikh due giorni pirma.
Il Ministro ha in primo luogo sottolinenado che il successo dell'iniziativa di pace avviata dal Presidente degli Stati Uniti potrebbe costituire una svolta per il Medio Oriente e per il Mediterraneo, anche se molte sono ancora le variabili non definite, come le modalità effettive dello smantellamento della struttura militare di Hamas. Oggi - continua il Ministro - finalmente ci sono le condizioni per giungere " ad uno Stato palestinese vero, democratico, pacifico, non confessionale, affidato ad una Autorità nazionale palestinese profondamente rinnovata negli uomini e nei metodi. Uno Stato pacifico riconosciuto da Israele e che riconosca Israele". In questo scenario - ha aggiuto il Ministro - " il riconoscimento dello Stato della Palestina, quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento, è più vicino". Il Ministro ha poi sottolineato come l'Italia abbia giocato fin dal'inizio un ruolo attivo sia con Israele che con l'Autorità nazionale palestinese, mentre molti altri Paesi non hanno preservato un dialogo con entrambe le parti. Anche nella futura ricostruzione di Gaza l'Italia è pronta ad impegnarsi, soprattutto nell'assistenza alimentare e sanitaria e nell'addestramento della polizia palestinese. Il Ministro ha infatti dichiarato che " già dallo scorso anno abbiamo finanziato con 5 milioni la pianificazione per la ricostruzione da parte dell'Autorità nazionale palestinese, mettendo a disposizione le eccellenze dell'Università di architettura di Venezia. Una squadra di esperti è già al lavoro per gettare le fondamenta della pianificazione. Una missione tecnica della cooperazione italiana sarà a Ramallah nei prossimi giorni per proseguire nel raccordo con l'Anp. In questa fase è fondamentale portare assistenza immediata alla popolazione. Per questo lavoriamo per rafforzare e ampliare Food for Gaza, coinvolgendo tutte le migliori forze del sistema italiano che ho voluto riunire al ministero all'indomani della cerimonia di Sharm El Sheikh. Stiamo lavorando per un nuovo invio urgente di aiuti alimentari. Il più grande finora realizzato. Abbiamo già definito un primo pacchetto di aiuti da 60 milioni di euro dedicato alla sicurezza alimentare, alla sanità, all'assistenza dei malati feriti e mutilati e in tema di formazione per sostenere la costruzione della nuova leadership palestinese in ambito sanitario. Attraverso una stretta collaborazione sinergica con il ministro dell'Università Bernini, metteremo a disposizione le eccellenze dei nostri ospedali come il Bambin Gesù, il Gemelli, il Rizzoli di Bologna o il Meyer di Firenze. Faremo anche rete con gli ospedali italiani in Egitto, in Giordania, eccellenze assolute che vogliamo rafforzare e valorizzare in collaborazione anche con il ministro della Sanità". In merito al dispiegamento a Gaza di una forza internazionale di stabilizzazione, il Ministro ha inoltre fatto presente che " l'Italia è pronta a fare la propria parte anche in queste eventualità, forte della solita e riconosciuta esperienza maturata negli anni in tanti quadranti internazionali complessi. Naturalmente il Parlamento verrà coinvolto in tutte le decisioni che riguarderanno la nostra partecipazione alla Forza Internazionale di Stabilizzazione e mi auguro che su questo argomento si possa trovare una unità di intenti tra tutte le forze politiche". Sul piano operativo, infine, il Ministro Tajani ha annunciato la nomina dell' Ambasciatore Bruno  Archi  come nuovo Inviato speciale per l'Italia nella Striscia di Gaza, con il compito di coordinare i progetti umanitari e di sviluppo. L'Italia - ha concluso il Ministro - ritiene prioritaria la ricostruzione materiale e morale di Gaza quale primo argine contro nuove forme di radicalizzazione, ed è pronta a realizzare con i Paesi arabi un'iniziativa analoga alla Conferenza tenutasi a Roma nello scorso luglio per la ricostruzione dell'Ucraina.
Il Piano di pace per Gaza
Il  29 settembre 2025, la Casa Bianca ha pubblicato un  Piano di pace per Gaza, composto da  20 punti.
Con l'accettazione di Israele e Hamas, il  9 ottobre è partita la  Fase 1 del Piano, con cessate-il-fuoco immediato, liberazione degli ostaggi, ripresa della distribuzione degli aiuti e riposizionamento delle truppe israeliane ( Israel Defense Forces, IDF) nella parte esterna della Striscia (una porzione pari al 53% della sua superficie).
Al vertice di Sharm el-Sheikh del  13 ottobre, alla presenza di una trentina di leader, soprattutto di Paesi arabi ed europei,  l'accordo per la fine della guerra a Gaza è stato firmato da tutti i Paesi mediatori dell'intesa (Stati Uniti, Egitto, Turchia e Qatar) ed è iniziata la  Fase 2 del Piano, in cui si dovranno specificare regole e norme con cui procedere alla ricostruzione e stabilizzazione del territorio.
In particolare, il  punto 9 del Piano prevede che  Gaza sarà governata da un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle municipalità,  composto da palestinesi qualificati ed esperti internazionali, senza alcuna affiliazione politica. Tale comitato opererà sotto la supervisione e il controllo di un nuovo  organismo internazionale di transizione, il "Consiglio di pace" ( Board of peace), presieduto dal Presidente Trump, con il compito di definire il quadro di riferimento e gestire i finanziamenti per la ricostruzione di Gaza fino a quando " l'Autorità Palestinese non avrà completato il suo programma di riforme, come delineato in varie proposte, tra cui il piano di pace del Presidente Trump del 2020 e la proposta saudita-francese, e potrà riprendere in modo sicuro ed efficace il controllo di Gaza".
Il  punto 13 del Piano prevede poi che " Hamas e le altre fazioni accettano di non svolgere alcun ruolo nella governance di Gaza, né direttamente, né indirettamente, né in alcuna altra forma. Tutte le infrastrutture militari, terroristiche e offensive, compresi i tunnel e gli impianti di produzione di armi, saranno distrutte e non ricostruite. Ci sarà un processo di smilitarizzazione di Gaza sotto la supervisione di osservatori indipendenti, che includerà la messa fuori uso definitiva delle armi attraverso un processo concordato di smantellamento, supportato da un programma di riacquisto e reintegrazione finanziato a livello internazionale, il tutto verificato dagli osservatori indipendenti. La nuova Gaza si impegnerà pienamente a costruire un'economia prospera e a coesistere pacificamente con i propri vicini".
Inoltre, " i partner regionali forniranno una garanzia per assicurare che Hamas e le fazioni rispettino i loro obblighi e che la nuova Gaza non rappresenti una minaccia per i suoi vicini o per la sua popolazione" ( punto 14) e " gli Stati Uniti collaboreranno con i partner arabi e internazionali per costituire una forza internazionale di stabilizzazione (ISF) temporanea da dispiegare immediatamente a Gaza. L'ISF addestrerà e fornirà supporto alle forze di polizia palestinesi controllate a Gaza e si consulterà con la Giordania e l'Egitto, che hanno una vasta esperienza in questo campo. Questa forza costituirà la soluzione a lungo termine per la sicurezza interna. L'ISF collaborerà con Israele ed Egitto per contribuire a garantire la sicurezza delle zone di confine, insieme alle forze di polizia palestinesi appena addestrate. È fondamentale impedire l'ingresso di munizioni a Gaza e facilitare il flusso rapido e sicuro di merci per ricostruire e rivitalizzare Gaza. Le parti concorderanno un meccanismo di risoluzione dei conflitti" ( punto 15). Da notare, comunque, che in un passaggio del  punto 16 si sottolinea come  l'IDF si ritirerà progressivamente, cedendo territorio alla Forza di stabilizzazione internazionale " fatta eccezione per una presenza di sicurezza perimetrale che rimarrà fino a quando Gaza non sarà adeguatamente protetta da qualsiasi minaccia terroristica".
Il  punto 18 richiama l'avvio di " un processo di dialogo interreligioso basato sui valori della tolleranza e della coesistenza pacifica per cercare di cambiare la mentalità e la narrativa dei palestinesi e degli israeliani, sottolineando i benefici che possono derivare dalla pace". L'obiettivo finale è quello riportato nei  punti 19 e 20, ovvero creare " le  condizioni per un   percorso credibile verso l'autodeterminazione e la statualità palestinese", riconosciuta come " aspirazione del popolo palestinese", affinché Israele e i palestinesi concordino " un orizzonte politico per una coesistenza pacifica e prospera".
Si ricorda che mercoledì 28 ottobre 20225 si è svolto presso la Commssione Affari esteri della Camera un incontro informale con il Rappresentante dell'Unione europea per il processo di pace in Medio Oriente, Christophe Bigot,
Il  2 ottobre 2025 si sono svolte le  Comunicazioni in Aula del Ministro degli esteri Tajani sui recenti sviluppi della situazione nella Striscia di Gaza.
Nell'informativa il Ministro ha posto l'accento sul fatto che «I sraele e l'Autorità Nazionale Palestinese hanno accolto il piano di pace americano, molti importanti Paesi arabi e musulmani hanno fatto la stessa cosa, per Gaza si profila un futuro governato da rappresentanti arabi, un graduale ma rapido ritiro delle forze di Israele, un ambizioso piano di ricostruzione con capitali sauditi, americani e non solo. Tutto ora dipende da Hamas, dalla risposta che darà. La salvezza o la tragedia per la popolazione di Gaza dipendono dalle loro scelte». Ha poi ribadito che « l'Italia è pronta a fare la sua parte» e che « la crisi umanitaria a Gaza è inaccettabile»
Al termine del dibattito la Camera: ha approvato la risoluzione Bignami, Molinari, Barelli, Lupi, Richetti e Marattin n.  6-00199 (che impegna il Governo "a compiere ogni attività utile a sostenere e favorire l'iniziativa di pace messa in campo dagli USA, che oggi costituisce l'unica prospettiva realistica per porre fine ad un conflitto sanguinoso"); ha respinto la risoluzione Bonelli, Conte, Schlein, Fratoianni ed altri n.  6-00200; ha approvato le risoluzioni Boschi ed altri n.  6-00201 e Calovini, Billi, Orsini e Carfagna ed altri n.  6-00202; infine ha approvato la risoluzione Magi e Della Vedova n.  6-00203, ad eccezione della premessa e del capoverso 4 del dispositivo, respinti con distinta votazione.
In precedenza, il  25 settembre 2025 si è svolta l' informativa urgente del Ministro della Difesa Crosetto in Aula in ordine all'aggiornamento relativo alla sicurezza dei nostri connazionali a bordo della  Global Sumud Flotilla (missione umanitaria diretta a Gaza per portare cibo e altri beni essenziali) e su quanto in corso sul fronte Est dell'Europa.
In particolare, con riferimento al primo punto, il Ministro ha espresso la più ferma condanna degli attacchi con droni che il 24 settembre hanno colpito alcune imbarcazioni della Flotilla. " Attacchi ad imbarcazioni civili in campo aperto" - sottolinea il Ministro - "sono totalmente inaccettabili... Dopo la fregata Fasan, ho disposto l'invio verso l'area dove naviga la Flotilla di un'altra nave, la Alpino, che dispone di altre capacità se mai servisssero...  Il clima è preoccupante e dico che noi non siamo in grado fuori dalle acque internazionali di garantire la sicurezza delle imbarcazioni. Su questo voglio essere chiaro e consiglio dunque di accettare la soluzione di portare gli aiuti a Cipro attraverso la Chiesa...il nostro obiettivo adesso deve essere prendere atto e far capire il rischio che si può correre, indipendentemente dal fatto che stiano andando a fare del bene: la possibilità di reazione una volta che saranno al di fuori delle acque internazionali, quando entrano nelle acque di un altro Stato, che considera questa operazione della Flotilla quasi un atto ostile".
L' 11 settembre 2025, due giorni dopo il bombardamento israeliano in Qatar nel quadro di un'operazione contro i vertici di Hamas, ha avuto luogo in Assemblea l' informativa urgente del Ministro degli Esteri Tajani sui recenti sviluppi delle crisi in Ucraina e Medio Oriente, nonché in materia di commercio internazionale.
In particolare, il Ministro ha ribadito la condanna sia della spirale di violenza innescata da Hamas sia delle reazioni non proporzionate del Governo israeliano che violano i principi del diritto internazionale umanitario.
In Siria l'Italia continua a sostenere la transizione politica e in Libano ha favorito la decisione delle Nazioni Unite di prolungare il mandato della missione UNIFIL fino alla fine del 2026, continunando in parallelo la missione bilaterale di addestramento delle locali forze armate.

Il 3 luglio 2025 le Commissioni riunite III e IV Camera e 3a Senato hanno svolto l'audizione dei Ministri Tajani e Crosetto sugli esiti del vertice NATO tenutosi a L'Aja dal 24 al 25 giugno.

Nel corso dell'audizione il Ministro Tajani ha ribadito il costante impegno italiano sul fronte umanitario a Gaza (Italia, Egitto e Qatar hanno finora accolto il maggior numero di persone uscite dalla Striscia) e nel sostenere le iniziative multilaterali per un cessate-il-fuoco ed il raggiungimento dell'obiettivo due popoli-due Stati.

Il 23 giugno 2025 il Presidente del Consiglio Meloni ha reso all'Assemblea della Camera dei deputati le Comunicazioni in vista della riunione del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, in cui ha ribadito le priorità italiane sui diversi scenari di crisi, ricordando il sostegno a Kiev nonché la necessità di un cessate-il-fuoco a Gaza e del ritorno ad un tavolo di negoziato con l'Iran.

Al termine della discussione la Camera: ha approvato la risoluzione Mantovani, Candiani, Rossello, Pisano ed altri n.  6-00189; ha respinto con distinte votazioni la risoluzione Riccardo Ricciardi ed altri n.  6-00190; ha respinto con distinte votazioni la risoluzione Zanella ed altri n.  6-00191; ha respinto con distinte votazioni la risoluzione Braga ed altri n.  6-00192; ha respinto con distinte votazioni la risoluzione Boschi ed altri n.  6-00193; ha approvato con distinte votazioni la risoluzione Richetti ed altri n.  6-00194 limitatamente ai capoversi del dispositivo nn. 1, 4 riformulato, 5, 6 riformulato, 8 e 9 riformulato, respingendone le restanti parti con distinte votazioni.

 

Il 14 giugno 2025, a seguito dell'attacco di Israele all'Iran del giorno precedente (operazione Leone nascente), le Commissioni Riunite III e IV Camera e 3a Senato hanno svolto l'audizione del Ministro Tajani, che ha collegato la crisi Israele-Iran con l'urgenza del ripristino del cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza, sottolineando che le crisi in Medio Oriente sono strettamente interconnesse e che occorre un approccio olistico per giungere ad una de-escalation a livello regionale.

 

Il 27 marzo e il 1° aprile 2025  le Commissioni Riunite III e IV Camera e 3a Senato hanno svolto le Comunicazioni del Ministro Tajani e del Ministro Crosetto nell'ambito dell'esame congiunto della Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2025, adottata il 19 febbraio 2025, nonché della Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2024, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2025.

 

In quell'ambito, il Ministro Tajani ha sottolineato come desta  forte preoccupazione la perdurante instabilità nella Striscia di Gaza, che rischia di compromettere i delicati progressi verso il rilascio degli ostaggi, la piena ripresa delle consegne di aiuti umanitari e l'auspicata cessazione permanente delle ostilità. La priorità italiana  è il ripristino del cessate-il-fuoco, passaggio imprescindibile anche per evitare pericolose  escalation nell'intera regione. Prosegue l' impegno italiano attraverso «Food for Gaza» e per curare in Italia bambini gazawi. L'Italia ha accolto con favore l' iniziativa araba per un piano per la ricostruzione della Striscia, che potrebbe permettere un rapido miglioramento delle condizioni di vita dei residenti attraverso il dispiegamento di una  missione di peacekeeping a guida araba nella Striscia. Per quanto riguarda il Libano, l'Italia intende continuare a  sostenere il Governo di Beirut nel processo di rafforzamento istituzionale, a partire dalle Forze armate. L'Italia è sempre in prima fila in  UNIFIL e per il comando della missione è stata proposta la candidatura del Generale Diodato Abagnara. In Siria l'Italia sostieme la nuova amministrazione di Damasco, facendosi promotore in Europa di una linea di progressivo e prudente allentamento delle sanzioni, necessaria per accompagnare il nuovo Governo verso il consolidamento istituzionale, per la ripresa economica e anche per favorire il rientro dei profughi. Il Governo è impegnato anche nel  Mar Rosso, dove non accenna a diminuire l'aggressività degli Houthi, promuovendo un maggiore coinvolgimento europeo attraverso la  missione navale Aspides, di cui l'Italia detiene il comando operativo.

 

Dal 12 al 16 gennaio 2025 si è svolta una missione della III Commissione esteri della Camera in Israele e Palestina, con un programma fitto di incontri con esponenti delle Istituzioni israeliane e dell'Autorità nazionale palestinese, vittime della violenza e delle violazioni dei diritti umani e rappresentanti delle associazioni israeliane e palestinesi che si ocupano dei diritti dei detenuti.

 

Tra le altre cose, la delegazione ha incontrato il presidente della Commissione esteri e difesa della Knesset, al quale sono state manifestate preoccupazioni per la repressione delle manifestazioni contro la guerra e per le misure adottate nei riguardi degli obiettori di coscienza e dei deputati di opposizione che contestano la linea del governo. Sono state altresì espresse riserve sulla legge approvata dal Parlamento israeliano che prevede la cessazione delle attività dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNRWA) nonché sanzioni per la Corte penale internazionale.
Per un approfondimento si vedano le  comunicazioni del Presidente del 29 gennaio 2025 sugli esiti della missione.

Il 24 ottobre 2024, nell'ambito dei lavori del Comitato permanente per i diritti umani nel mondo, la Commissione Affari esteri e comunitari della Camera ha svolto l' audizione di una delegazione di attivisti israeliani e palestinesi, che hanno denunziato gravi e massicce violazioni dei diritti umani in Israele, soprattutto verso alcune categorie di cittadini, quali palestinesi (che non hanno diritto di voto), israeliani dissidenti e obiettori di coscienza che non vogliono prestare il servizio militare ("refusenikim"), obbligatorio nel Paese per uomini e donne.

Il 2 ottobre 2024 le Commissioni riunite Affari esteri della Camera e Affari esteri e Difesa del Senato hanno svolto le audizioni del Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, e del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, sui più recenti sviluppi in Medio Oriente, soprattutto alla luce dell' attacco missilistico dell'Iran a Israele e dell' invasione di terra da parte delle forze israeliane in Libano del giorno precedente.

 

I due Ministri hanno ribadito la  necessità di un cessate-il-fuoco sia a Gaza che in Libano, facendo pressioni su Hezbollah, Houti e Hamas e  mantenendo canali di dialogo aperti con l'Iran e con i Paesi arabi moderati (come Egitto e Marocco).  Il Ministro Tajani ha, quindi, ribadito la necessità di tenere viva "la prospettiva della creazione di uno Stato palestinese, che dovrà nascere da un percorso negoziale e fondarsi sul reciproco riconoscimento con Israele.  Il futuro Stato palestinese" ha precisato il Ministro " dovrà unire la Striscia di Gaza e la Cisgiordania sotto un unico Governo nazionale e democratico,  anche con il sostegno di una Missione ONU a guida araba". L'Italia" ha riferito il Ministro Tajani " è pronta a dare il suo contributo e a sostenere con convinzione l'Autorità nazionale palestinese, puntando sul rafforzamento delle sue Istituzioni; è cruciale che questa possa sviluppare capacità istituzionali solide e affidabili, non solo per garantire i servizi essenziali alla popolazione, ma anche per assumere il futuro controllo della Striscia di Gaza".  Il Ministro Tajani ha altresì confermato la  forte preoccupazione del Governo italiano per le conseguenze del conflitto in corso sulla popolazione, prevedendo, oltre alle iniziative in favore della popolazione palestinese ( Food for Gaza), di stanziare altri 17 milioni di Euro per rispondere all'esigenze della popolazione sfollata.

 

Il 18 giugno 2024, in altra audizione congiunta Camera e Senato, il Ministro Tajani aveva sottolineato l'impegno dell'Italia a sostenere il Piano Biden in tre fasi per il Medio Oriente annunciato lo scorso 31 maggio ed a  promuovere la soluzione due popoli-due Stati, pur ribadendo che il riconoscimento della Palestina - come Stato che riconosce Israele ed è al contempo da esso riconosciuto - "è legato all'esistenza di un'effettiva potestà di governo dell'Autorità nazionale palestinese sul territorio, in questo momento messa in dubbio dal comportamento di Hamas, che sembra procedere in maniera autonoma nelle trattative con Israele".

 

Il Ministro ha aggiunto che " il Governo italiano è comunque favorevole alla ricostruzione dell'unità territoriale palestinese attraverso la partecipazione di militari italiani ad una missione, anche militare, sotto l'egida delle Nazioni Unite e con forte coinvolgimento dei Paesi arabi...Nei confronti di Israele l'Italia vuole mantenere relazioni di amicizia, pur nel rispetto della legge italiana, che non prevede la possibilità di vendere materiale bellico ad un Paese in guerra. Per questa ragione dal 7 ottobre 2023 non sono più state concesse nuove autorizzazioni per la vendita di armi allo Stato di Israele, mentre le licenze autorizzate prima di quella data sono state analizzate caso per caso e, in base alle caratteristiche dei materiali, sono stati inviati ad Israele solo quelli che non possono essere utilizzati contro la popolazione civile".

 

In precedenza, il 14 novembre 2023, presso le medesime Commissioni, si è svolta l' audizione del Ministro Tajani sul conflitto Israele-Hamas e sulle principali questioni dell'agenda europea e internazionale.

Il 15 aprile 2023 presso le Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato ha avuto luogo una informativa del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e del Ministro della Difesa sui recenti sviluppi della crisi in Medio Oriente.

il  30 gennaio 2023, presso le stesse Commissioni riunite ha avuto luogo l' audizione del Ministro Tajani sugli esiti del Consiglio Affari esteri dell'Unione europea del 22 gennaio 2024 e sulle priorità della presidenza italiana del G7.

 

In tale ambito il Ministro ha  aggiornato le Commissioni sul conflitto in Medio Oriente ribadendo che per l'Italia l'unica " via d'uscita dalla crisi non è di natura militare, ma politica: con passi graduali verso la pace, nella prospettiva di due popoli- due Stati, con una Autorità Palestinese rafforzata e responsabilizzata. E un vero Stato palestinese che possa vivere in pace con Israele, rispettandone le esigenze di sicurezza".

 

 

Con riferimento all'attività di informazione e indirizzo la Camera ha esaminato varie mozioni concernenti iniziative volte al riconoscimento dello Stato di Palestina, anche successive al riconoscimento effettuato da Spagna, Norvegia e Irlanda il 28 maggio 2024 con l'obiettivo di sostenere la soluzione «due popoli, due Stati». Volontà comune di tali atti è, principalmente, quella di impegnare il Governo a sostenere nelle opportune sedi europee e internazionali le azioni volte ad arrivare in tempi brevi a: 1) un cessate-il-fuoco a Gaza; 2) la liberazione incondizionata degli ostaggi; 3) il ritiro di Israele dai territori palestinesi occupati; 4) una posizione comune in seno alle Istituzioni dell'UE per il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'Unione. 

 

Nella seduta del 28 maggio 2025, ha avuto luogo l'informativa urgente del Governo, con la partecipazione del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Tajani, sulla situazione della Striscia di Gaza.

 

In tale circostanza il Ministro ha dichiarato che la legittima reazione del governo israeliano ad un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili, che i bombardamenti devono finire, l'assistenza umanitaria deve riprendere al più presto e il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato. Inoltre, «l'espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un'opzione accettabile» e l'unica prospettiva possibile per la pace resta l'avvio di un processo politico che porti a due Stati che convivano in pace e sicurezza. Il Ministro Tajani ha messo in evidenza che l'Italia sta lavorando «con un'azione a 360 gradi con tutti i nostri Partner, a partire da quelli europei e dal segretario di Stato Rubio, con cui stiamo portando avanti un'intensa azione diplomatica per riannodare i fili del dialogo e fermare la catastrofe».

 

Nella seduta del 21 maggio 2025 la Camera ha esaminato le mozioni concernenti iniziative in relazione all'evoluzione della situazione in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza e ha: respinto la mozione Bonelli, Conte, Schlein ed altri n. 1-00432 (Nuova formulazione); approvato la mozione Boschi ed altri n. 1-00441, limitatamente ai capoversi 1, 2, 3, 5 e 6 del dispositivo, respingendone le restanti parti con distinta votazione; approvato la mozione Orsini, Calovini, Formentini, Carfagna ed altri n. 1-00442 e respinto la mozione Richetti ed altri n. 1-00443.

 

In precedenza, nella seduta del 28 gennaio 2025 la Camera ha esaminato alcune mozioni concernenti iniziative in merito al conflitto in corso a Gaza e agli obblighi di cooperazione e assistenza giudiziaria nei confronti della Corte penale internazionale ed ha approvato: la mozione Fratoianni ed altri n. 1-00370, (Nuova formulazione) limitatamente ai capoversi 2 e 3 del dispositivo, respingendone le restanti parti con distinte votazioni; la mozione Riccardo Ricciardi ed altri n. 1-00375 (Nuova formulazione), limitatamente al capoverso 3 del dispositivo, respingendone le restanti parti con distinte votazioni; la mozione Faraone ed altri n. 1-00381 (Nuova formulazione) riformulata; la mozione Richetti ed altri n. 1-00386 riformulata, ad eccezione dei capoversi 10 e 11 della premessa, respinti con distinta votazione; la mozione Orsini, Calovini, Formentini, Tirelli ed altri n. 1-00387 (Nuova formulazione). La Camera ha invece respinto la mozione Braga ed altri n. 1-00394.

 

L'anno precedente, nella seduta del 4 luglio 2024 la Camera ha respinto con distinte votazioni la mozione Riccardo Ricciardi ed altri n.  1-00291 riformulata e il dispositivo della mozione Zanella ed altri n.  1-00299 mentre ha approvato con distinte votazioni la mozione Orsini, Calovini, Formentini, Tirelli ed altri n.  1-00301; ha poi respinto la mozione Provenzano ed altri n.  1-00302 e approvato il dispositivo della mozione Rosato ed altri n.  1-00304 (respingendone la premessa con distinta votazione), il dispositivo della mozione Faraone ed altri n.  1-00305 riformulata (respingendone la premessa con distinta votazione) e i capoversi 1, 2 riformulato e 4 della mozione Della Vedova ed altri n.  1-00306 (respingendone la restante parte con distinta votazione).

 

Anteriormente, nella seduta di martedì 13 febbraio 2024 la Camera ha esaminato le mozioni concernenti iniziative in merito alla crisi in Medio Oriente ed ha approvato: la mozione Schlein ed altri n. 1-00233, limitatamente ai capoversi 1 riformulato, 2, 5 e 9 del dispositivo, respingendone le restanti parti; la mozione Francesco Silvestri ed altri n. 1-00222 (Nuova formulazione), limitatamente ai capoversi 2, 9, 14, riformulato, e 16 del dispositivo, respingendone le restanti parti; la mozione Rosato ed altri n. 1-00234 (Nuova formulazione), riformulata; la mozione Faraone ed altri n. 1-00236, riformulata, ad eccezione del capoverso 6; la mozione Orsini, Calovini, Formentini, Tirelli ed altri n. 1-00238; il capoverso 5 della mozione Fratoianni ed altri n. 1-00239 (Ulteriore nuova formulazione), respingendone le restanti parti.

 

Nella seduta del 25 ottobre 2023 la Presidente del Consiglio dei ministri aveva  reso comunicazioni all'Assemblea della Camera in vista della riunione del Consiglio europeo del 26-27ottobre 2023. Al termine della discussione la Camera aveva approvato le risoluzioni Foti, Barelli, Lupi ed altri n. 6-00060, Del Barba ed altri n. 6-00063 e Richetti ed altri n. 6-00065.

 

Nella seduta della Camera del 10 ottobre 2023 il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajania aveava  reso all'Assemblea comunicazioni  del Governo sulla situazione e le prospettive in Medio Oriente a seguito degli attacchi di Hamas contro Israele. Si era svolto, quindi, il relativo dibattito al termine del quale la Camera aveva approvato le risoluzioni Richetti ed altri n. 6-00048, Molinari, Barelli e Lupi n. 6-00049, nel testo riformulato, Magi e Della Vedova n. 6-00050 e Braga, Francesco Silvestri e Zanella n. 6-00052, nel testo riformulato, ad eccezione del 5° capoverso della premessa nel quale si legge che "il processo di pace, negli ultimi anni, è stato messo in grave crisi da iniziative unilaterali da entrambe le parti, come i continui attacchi missilistici prevenienti da Gaza e l'allargamento, sostenuto direttamente e indirettamente dal Governo israeliano in carica, degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania". Sempre il 10 ottobre 2023 il Senato, a conclusione della discussione di mozioni sulla situazione in Medio Oriente, a seguito degli attacchi di Hamas contro Israele, avevva approvato le mozioni nn. 75 (testo 2), 77 e, con votazioni per parti separate, 76 (testo 2). 

ultimo aggiornamento: 29 ottobre 2025

La Commissione affari esteri della Camera, nel corso della seduta del 26 ottobre 2023 ha approvato la risoluzione n. 7-00160 Onori sull'apertura di corridoi umanitari a Gaza, come riformulata e la risoluzione n. 7-00164  Tremonti sugli attacchi di Hamas sul territorio israeliano.

Nel dettaglio la risoluzione n. 7-00164  Tremonti  impegna il Governo ad adoperarsi, in sede europea e mondiale, affinché venga ribadita con forza la condanna degli attacchi di Hamas ed il diritto a difendersi dello Stato di Israele e affinché Hamas venga considerata organizzazione terroristica dalla comunità inter- nazionale; ad operare affinché nello scenario del conflitto sia garantito il rispetto del diritto internazionale umanitario, così come sancito dalla risoluzione del Parlamento UE del 19 ottobre 2023; ad appoggiare ogni iniziativa, a livello europeo ed internazionale in genere, che tenga conto degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas e che ne solleciti la salvaguardia e la liberazione; ad assumere ogni iniziativa, a livello europeo ed internazionale in genere, affinché siano aperti passaggi sicuri che per- mettano alle popolazioni civili di allontanarsi dal nord della Striscia di Gaza, teatro delle operazioni militari, e corridoi umanitari per l'ingresso nella Striscia dei necessari aiuti umanitari.

A sua volta la risoluzione Onori impegna il Governo ad adoperarsi con urgenza a tutti i livelli, internazionale, europeo e bilaterale per consentire l'immediata e duratura apertura di adeguati corridoi umanitari al fine di consentire l'ingresso di aiuti umanitari e, al contempo, permettere l'evacuazione dei civili più vulnerabili, tra cui i feriti in gravi condizioni, bambini e anziani.

ultimo aggiornamento: 9 ottobre 2024
 
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