Francia
In Francia esiste un vero e proprio statuto delle agenzie di stampa , che costituisce un'eccezione rispetto ad altri ordinamenti. L'esistenza di tale statuto, approvato inizialmente con l'Ordonnance n. 45-2646_du_2_novembre_1945 portant réglementation des agences de presse [1], fa sì che le agenzie risultino ben identificate e tutelate contro ogni forma di abuso. La disciplina prevista intende, infatti, proteggere sia le imprese titolari, sia i lettori.
La normativa del 1945 è stata poi modificata nel 2012 dall'art. 100 della Legge sulla semplificazione delle procedure amministrative (Loi n. 2012-387 du 22 mars 2012 relative à la simplification du droit et à l'allégement des démarches administratives).
In seguito a tali modifiche, sono considerate agenzie di stampa le imprese commerciali che, sotto la propria responsabilità, raccolgono, trattano, sistematizzano e forniscono a titolo professionale tutti le notizie di informazione sottoposte a trattamento giornalistico e la cui cifra d'affari provenga almeno per la metà dalla fornitura di tali notizie a imprese editrici di pubblicazioni a stampa, a editori di quotidiani on line al pubblico e ad agenzie di stampa.
Le agenzie di stampa non possono prestarsi ad alcuna forma di pubblicità in favore di terzi. Ad esse è inoltre vietata la possibilità di fornire gratuitamente elementi d'informazione a editori di pubblicazioni a stampa e di quotidiani on line, nonché ad altre agenzie di stampa.
L'attività delle agenzie è inoltre, sin dall'avvio, costantemente sottoposta a controllo pubblico. Possono, infatti, utilizzare la denominazione di "agenzia di stampa" esclusivamente gli organismi iscritti in una lista formata congiuntamente dai Ministeri della Comunicazione e del Bilancio, su proposta di una commissione presieduta da un membro del Consiglio di Stato e comprendente, in modo paritario, una parte di rappresentanti dell'amministrazione e una parte di rappresentanti delle agenzie di stampa.
Si tratta, più esattamente, della Commission paritaire des publications et agences de presse (CPPAP) , che si pronuncia su tutte le richieste volte ad ottenere l'iscrizione da parte di una nuova agenzia. Le autorizzazioni rilasciate vengono, inoltre, periodicamente monitorate.
Al fine di ottenere l'iscrizione nella lista da parte della CPAAP, la normativa vigente prevede che una società che desideri farne parte debba essere già attiva prima di presentare la richiesta di iscrizione: è necessario, pertanto, dimostrare che l'oggetto principale della propria attività sia quello di agenzia di stampa. La Commissione richiede, inoltre, che siano certificati, attraverso fatture o contratti, almeno 6 mesi di attività svolta anteriormente alla domanda d'iscrizione.
La Commissione può richiedere tutti i documenti che ritiene necessari per la valutazione della domanda e procedere allo svolgimento di qualsiasi verifica reputi opportuna. In particolare, la Commissione ha il potere di verificare che la società che ha presentato la richiesta produca effettivamente degli elementi di informazione e che il fatturato della società sia costituito in massima parte da media (televisioni, radio, ecc.).
Come anticipato in precedenza, al termine dell'istruttoria la commissione formula un parere - positivo o negativo - sulla domanda presentata.
In caso di esito positivo della domanda, viene emanato un decreto interministeriale, a firma dei Ministeri della Comunicazione e del Bilancio, e successivamente pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
Qualora una domanda d'iscrizione venga respinta, la stessa può essere ripresentata con un nuovo dossier. Entro due mesi dalla notifica della decisione può, inoltre, essere presentato un ricorso amministrativo o un ricorso presso il giudice amministrativo. Se si è prima presentato ricorso amministrativo, il termine per la presentazione del ricorso presso il giudice è prorogato.
Nel caso in cui non venga rigettata subito la domanda e vi sia un parere non favorevole all'iscrizione, anche tale parere può, a determinate condizioni, essere impugnato davanti al giudice amministrativo.
L'iscrizione nel registro vale al massimo per 5 anni, mentre la prima iscrizione ha una durata massima di 2 anni.
La forma per l'esercizio dell'attività deve essere necessariamente quella della società commerciale, ma dal 1° luglio 2015 non è più necessario registrare l'atto di creazione della società. Lo statuto, viceversa, deve essere registrato.
È fatto obbligo alle agenzie di stampa nominare come direttore della pubblicazione la persona che ne è proprietaria o la gestisce ovvero detiene la maggioranza del capitale o dei diritti di voto dell'agenzia. È inoltre obbligatorio nominare un co-direttore nel caso in cui il direttore goda dell'immunità parlamentare. Le agenzie non possono ricevere contributi economici o vantaggi di altro tipo da parte di alcun governo straniero.
Altre conseguenze giuridiche relative all'ottenimento dello status di agenzia di stampa sono le seguenti:
- applicazione di una aliquota Iva ridotta sulla fornitura degli elementi di informazione (art. 298 octies del codice generale delle imposte);
- esenzione dall'applicazione della quota finanziaria dovuta dalle imprese (art. 1458 del codice generale delle imposte);
- sovvenzioni possibili attraverso il Fonds stratégique pour le développement de la presse (fondo strategico per lo sviluppo della stampa);
- obbligo di consegnare ai collaboratori la carta dei giornalisti professionisti.
Entro un mese le agenzie di stampa sono, inoltre, obbligate a informare il pubblico di tutti le cessioni che riguardano più di un terzo del capitale sociale e di tutti cambiamenti relativi ai quadri dirigenziali della società.
Se i locali in cui viene esercitata l'attività sono aperti al pubblico devono, infine, essere rispettate tutte le norme relative alla sicurezza, in particolare per quel che riguarda gli incendi.
La lista aggiornata delle agenzie di stampa autorizzate è contenuta nell'Arrêté du 19 février 2016 fixant la liste des organismes constituant des agences de presse au sens de l'ordonnance n. 45-2646 du 2 novembre 1945 portant réglementation des agences de presse [2].
Germania
Nell'ordinamento tedesco, la normativa sulla stampa (Presse), nel senso tradizionale del termine, rientra nella competenza dei Länder. Ogni Land ha pertanto la propria legge sulla stampa (Pressegesetze). Dette leggi disciplinano gli standard giornalistici di diligenza, gli obblighi circa l'indicazione di determinate informazioni e fonti, l'accesso ad informazioni, gli obblighi di smentita, determinate responsabilità anche di natura penale, aspetti disciplinari ed altri profili ancora.
La Germania è uno dei Paesi con la più grande densità mediale e la maggiore offerta di organi di stampa al mondo. Centinaia di giornali, migliaia di riviste e milioni di utenti attivi in internet garantiscono un ampio spettro di opinioni. Esistono circa 350 quotidiani e 2300 riviste. La diffusione dei quotidiani raggiunge il 71,4% della popolazione.
Per quanto riguarda, in particolare, il mercato delle agenzie di stampa tedesche, esso ha vissuto negli ultimi anni una vera crisi. L'11 aprile 2013 la dapd Nachrichtenagentur, seconda tra le maggiori agenzie di stampa tedesche dopo la Deutsche Presse-Agentur , ha cessato la sua attività.
Oggi la Deutsche Presse-Agentur (DPA) è la più grande agenzia stampa tedesca. Fondata nel 1949 con sede ad Amburgo e con una sede redazionale a Berlino, è una società a responsabilità limitata con circa 182 soci.
I soci sono costituiti esclusivamente da imprese che operano nel settore dei media, come editori di quotidiani e riviste, enti e società radiofoniche di diritto pubblico e privato. I singoli soci possono possedere, al massimo, l'1,5% del capitale sociale. Inoltre, sono stabiliti importi massimi per evitare posizioni dominanti: fino al 15% per gli enti radiofonici di diritto pubblico e fino al 25% per le società radiofoniche di diritto pubblico e privato.
La DPA è nata con l'intento di diventare una grande agenzia di stampa a diffusione mondiale a mezzo stampa, radio, televisione, on line, telefoni cellulari, ed in collaborazione con le agenzie di stampa nazionali. Oggi l'agenzia possiede 58 uffici su tutto il territorio federale e le sue news sono disponibili in tedesco, inglese, spagnolo e arabo. La sua rete di corrispondenti comprende uffici e collaboratori in oltre 100 paesi nel mondo. Sono circa 1300 i giornalisti che collaborano in tutto il mondo, 450 dei quali sono fissi. La DPA conta 680 impiegati con un volume d'affari di circa 94 milioni di euro (dati del 2016).
La flessione delle tirature ha rappresentato un problema per le agenzie di stampa tedesche, soprattutto per la DPA che, alcuni anni fa, fu criticata a causa dei costi elevati. Da allora, l'agenzia ha abbassato i costi e ha offerto nuovi servizi in abbonamento; i servizi regionali sono ora integrati nei servizi di base e non devono più essere sottoscritti dall'abbonato separatamente. Inoltre, qualche anno fa l'agenzia ha subito una grossa perdita con l'abbandono di uno dei suoi maggiori clienti, il gruppo Waz , che conta in tutta la Germania 38 giornali e 148 redazioni locali. La Waz decise di provvedere da sola al proprio fabbisogno giornaliero di notizie, senza dover pagare commissioni ad altri fornitori. Internet ha fatto il resto: la velocità con cui viaggiano le notizie ha fatto sì che, sempre più spesso, il ruolo delle agenzie venga saltato nel processo informativo.
L'altra agenzia di stampa, attualmente seconda in Germania per importanza, è la sussidiaria tedesca dell'americana Associated Press (AP).
Spagna
L'agenzia di stampa è indicata in spagnolo come agencia de información o agencia de noticias. Le agenzie possono essere pubbliche o private.
La più importante agenzia di stampa spagnola è la EFE . Appartiene al gruppo pubblico SEPI (Sociedad Estatal de Participaciones Industriales ).
EFE è una società di informazioni multimediali che impiega più di tremila professionisti di sessanta nazionalità diverse, che copre tutti i settori dell'informazione e distribuisce tre milioni di notizie l'anno, attraverso una rete di giornalisti in tutto il mondo, 24 ore al giorno, da più di 180 città in 110 paesi e con quattro edizioni: Madrid e Bogotà in spagnolo, Il Cairo (arabo) e Rio de Janeiro (portoghese). La EFE fu fondata nel 1939, come agenzia di stampa del Governo nazionalista, dal leader della Falange spagnola Ramón Serrano Súñer, Ministro dell'interno, e dal giornalista Manuel Aznar Zubigaray con sede a Burgos, nel 1940 fu trasferita a Madrid[3].
Per quanto concerne il quadro normativo ("Marco legal "), la EFE è una società commerciale statale con la forma di una società anonima[4], il cui unico azionista è la Sociedad Estatal de Participaciones Industriales (SEPI).
La EFE società anonima ha la sede legale a Madrid ed è registrata nel Registro delle imprese di Madrid.
Il Consiglio dei ministri nella seduta del 25 maggio 2001 ha disposto, ai sensi della legge 7/2001, che modifica la legge sul patrimonio statale (Ley 7/2001 , de 14 de mayo, de modificación de la Ley del Patrimonio del Estado, texto articulado aprobado por Decreto 1022/1964, de 15 de abril), la trasmissione alla SEPI delle azioni rappresentative del 100% del capitale sociale dell'Agenzia EFE.
L'Agenzia EFE è regolata dall'ordinamento giuridico di diritto privato, principalmente dalla legge sulle società di capitali (Real Decreto Legislativo 1/2010 , de 2 de julio, por el que se aprueba el texto refundido de la Ley de Sociedades de Capital), tranne che nelle materie in cui trova applicazione la normativa di bilancio, contabilità, controllo finanziario e contrattazione. EFE è soggetta alla legge generale di bilancio (Ley 47/2003 , de 26 de noviembre, General Presupuestaria), alla legge sui contratti del settore pubblico (Real Decreto Legislativo 3/2011 , de 14 de noviembre, por el que se aprueba el texto refundido de la Ley de Contratos del Sector Público) e alla legge organica sul Tribunale dei conti (Ley Orgánica 2/1982 , de 12 de mayo, del Tribunal de Cuentas).
Tra le altre agenzie di stampa spagnole si segnalano la Europa Press , un'agenzia privata di notizie[5], e la Agència Catalana de Notícies (ACN ), che copre la Comunità autonoma della Catalogna e altri territori di lingua catalana, ed è di natura pubblica. Quest'ultima, fondata nel 1999, è di proprietà della società di capitale pubblico Intracatalònia SA.
[1] Il testo è già comprensivo delle modifiche apportate nel 2012 (v. oltre).
[2] Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina Presse: inscription auprès de la CPPAP sul portale governativo Service-public.
[3] V. anche "EFE (agenzia di stampa) " (Wikipedia).
[4] La società anonima (S.A. o SA) è la denominazione formale di una società di capitali.
[5] V. "Europa Press " (Wikipedia, es).