tema 12 novembre 2024
Studi - Agricoltura Politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca

Il sostegno alla competitività e alla qualità delle filiere agroalimentari e della pesca e dell'acquacoltura è garantito principalmente, attraverso il sostegno di alcuni Fondi tra cui, il Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura e il Fondo complementare al PNRR.

Alcune filiere agricole rilevano per l'importanza che rivestono per l'export italiano, altre sono incluse nel Piano nazionale strategico della PAC (ortofrutticoli, apicoltura, luppolo, olio d'oliva e settore vitivinicolo).

Anche il settore biologico è cresciuto a livello nazionale e internazionale a ritmi elevati guadagnando sempre più spazio nelle politiche agroalimentari, presso i consumatori e nelle strategie commerciali dell'intera filiera agricola.

La politica nazionale sulla pesca - in particolare quella marittima - fortemente condizionata dalla competenza in materia da parte dell'Unione europea, è principalmente focalizzata sulla tutela dei lavoratori del settore, assicurando un reddito agli imbarcati nel caso di sospensione dell'attività per ragioni di fermo biologico e per dare continuità agli interventi previsti a livello nazionale nel programma triennale della pesca.

In relazione all'agricoltura e l'innovazione tecnologica, l'agricoltura di precisione assume un ruolo rilevante. Essa può definirsi come quell'insieme di tecnologie e strumenti applicati ai processi produttivi in agricoltura posti in essere al fine di migliorare la produzione, minimizzare i danni ambientali ed elevare gli standard qualitativi dei prodotti agricoli ed ha assunto rilievo anche nell'ambito del dibattito politico europeo.

Le misure di sostegno al reddito agricolo (fiscali, previdenziali ecc.) risultano essenziali per contemperare l'imprevedibilità dell'offerta di prodotti agricoli dovuta al rischio atmosferico, rischi ambientali, vischiosità stagionali, deperibilità dei prodotti, difficoltà di riconvertire la produzione, circolazione dei fondi rustici e all'incapacità delle imprese agricole di contrapporsi alla domanda centralizzata dell'industria di trasformazione e delle grandi imprese di distribuzione che, nella maggioranza dei casi, fissa il prezzo del prodotto.

Al fine di favorire la creazione di nuova imprenditorialità, il sostegno ai giovani e alle donne è essenziale per la creazione di aziende agricole sempre più innovative ed ecologiche.

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La strategia per potenziare la competitività delle imprese agroalimentari, per implementare l'aspetto organizzativo delle filiere e per limitare gli effetti dell'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime a causa del conflitto Russo-ucraino è incentrata principalmente su risorse stanziate nel Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole e della pesca e dell'acquacoltura, nel PNRR e nel Fondo complementare al PNRR. Vi sono poi altri Fondi per finanziare altri interventi più settoriali.

Con l'istituzione del Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura - di cui all'articolo 1, comma 128, della L. 178/2020 – con risorse pari a 300 milioni di euro per l'anno 2021;  il legislatore ha creato un bacino di risorse da indirizzare alle diverse filiere agricole.

Si rinvia al tema "Politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca" paragrafo "Competitività delle filiere agroalimentari" per la dotazione finanziaria del predetto Fondo e per la distribuzione delle risorse (anni 2021-2022 fino al mese di settembre).

Riparto delle risorse anni 2022 (dal mese di settembre)-2023:

  • decreto 16 settembre 2022  risorse pari a 15 milioni di euro per il 2022 in favore del settore del riso in crisi;
  • decreto  19 ottobre 2022  risorse pari a 25 milioni per il settore florovivaistico per compensare i maggiori costi energetici sostenuti dalle imprese;
  • decreto 19 ottobre 2022 risorse pari a 10 milioni di euro per le aziende del settore avicolo, che hanno subito danni indiretti dalle misure sanitarie di restrizione alla movimentazione di prodotti avicoli e volatili vivi nel periodo 1° gennaio - 31 maggio 2022; dm 5 aprile 2023 che sostituisce il dm 19 ottobre 2022; dm 1 agosto 2024 che integra il dm 5 aprile 2023;
  • decreto 23 dicembre 2022 risorse pari a 10 milioni di euro per il sostegno della riduzione dei maggiori costi produttivi sostenuti dalle imprese ortofrutticole produttrici di prodotti di IV gamma, modificato dal decreto 22 maggio 2023;
  • decreto 5 settembre 2023 risorse pari a 25 milioni di euro interventi per le filiere agroalimentari DOP e IGP;
  • decreto 13 novembre 2023 risorse pari a 10 milioni di euro a favore dei Consorzi, delle cooperative, delle imprese della pesca e dell'acquacoltura per contenere gli effetti della crisi economica generata dalla prolificazione della specie granchio blu (Callinectes sapidus e portunus segnis);
  • decreto 13 novembre 2023 risorse pari a 22 milioni di euro a favore delle filiere frutticole della pera (Pyrus communis L.)(18 milioni) e del kiwi (Actinidia chinensis) (5 milioni) per l'anno 2023 (vedi anche altro dm 13 novembre 2023, modificato dal dm 18 settembre 2024); per sostenerte la filiera frutticola della pera è stato adottato il dm 13 settembre 2024 con cui sono stati destinati 15 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura.
  • decreto 5 giugno 2024 risorse pari a 2 milioni di euro per l'anno 2024 a favore di detentori e proprietari di allevamenti ovini e caprini IGP;
  • decreto 19 dicembre 2024 risorse pari a 10 milioni di euro a favore degli allevatori per razze autoctone;
  • decreto 19 dicembre 2024 risorse pari a  4,5 milioni di euro per le imprese di allevamento di bovini da carne che allevano in Italia bovini nati nel 2024 sul  territorio nazionale.
  • decreto  2 dicembre 2024 risorse pari a 10 milioni di euro a favorre degli imprenditori apistici sulla base del numero degli alveari detenuti alla data del 31 dicembre 2023.

Col fine di fronteggiare la crisi economica in cui versano le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura derivante da diverse congiunture connesse, tra l'altro, alla guerra in Ucraina, è stato previsto che le risorse del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura sopra menzionato, nel limite complessivo di 32 milioni di euro, siano destinate ai produttori di grano duro e dell'intera filiera produttiva cerealicola, nonché ad imprese e consorzi della pesca e dell'acquacoltura per interventi di conto capitale destinati al sostegno e allo sviluppo della filiera ittica e di contrasto alla crisi economica generata dalla proliferazione del granchio blu (D.L. n. 63/2024, articolo 1, comma 5).

Nel PNRR le risorse destinate alle filiere agricole e della pesca fanno riferimento principalmente alla Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica- Componente 1 – Economia circolare e agricoltura sostenibile. Quelle gestite direttamente dal MASAF sono allocate sui seguenti investimenti:

  1. Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (M2-C1-II.2.1) con risorse per 800 milioni di euro destinate ad aziende singole e associate, organizzazioni di produttori, cooperative e consorzi, operatori di trasporto, autorità portuali, amministrazioni pubbliche, autorità locali;
  2. Fondo Rotativo Contratti di Filiera (FCF) per il sostegno dei contratti di filiera dei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (M2C1 –II. 3.4), con una dotazione di 2 miliardi di euro.

Rilevanti poi sono le risorse del Fondo complementare del PNRR- pari a circa 1,2 miliardi di euro -finalizzate al finanziamento dei "Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo". Inoltre, il 25 per cento delle predette somme è destinato esclusivamente alle produzioni biologiche italiane ottenute conformemente alla normativa europea e a quella nazionale di settore.

Si rinvia al tema PNRR- Politiche pubbliche per l'Agricoltura per l'attuazione delle misure su descritte.

Il Fondo per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali e certificati  - di cui all'articolo 1, commi 826-827, L. n. 234/2021 - dotato di risorse pari ad 1 milione di euro per il 2022, ha lo scopo di sostenere interventi per la transizione ecologica della ristorazione per la promozione di iniziative sul territorio nazionale volte a sviluppare azioni tese a garantire una offerta adeguata di produzioni alimentari tipiche (PAT), ad indicazione geografica e biologica, al fine di incrementare l'offerta di tali produzioni nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi, favorendone la conoscenza e divulgazione presso i consumatori. Tali risorse sono state ripartite su base regionale con decreto 15 settembre 2022.

Tra le altre risorse previste, si segnala il Contributo a favore dei produttori di vino DOP e IGP nonche dei produttori di vino biologico che investono in moderni sistemi digitali- di cui all'articolo 1, commi 842-843, L. n. 234/2021 (Cap. 7055) - dotato di risorse pari ad 1 milione di euro per il 2022 che persegue la duplice e concomitante finalita' di favorire la promozione dei territori, anche in chiave turistica, e di recuperare le antiche tradizioni legate alla cultura enogastronomica del Paese. Tali risorse sono statte ripartite con decreto 20 giugno 2022 esclusivamente tra i soggetti che esercitino altresi' l'attivita' agrituristica ovvero l'attivita' enoturistica ai sensi della normativa nazionale e regionale.

Inoltre, è stato disposto il collegamento tra i registri dematerializzati dei prodotti vitivinicoli di cui all'articolo 147, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1308/2013 (recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli) e lo schedario viticolo di cui all'articolo 8 della legge 12 dicembre 2016, n. 238 ("Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino"). Si prevede che tale collegamento sia realizzato attraverso la digitalizzazione degli adempimenti connessi ai registri e allo schedario (D.L. n. 63/2024, articolo 3-bis).

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Il Fondo di parte corrente e il Fondo di parte capitale per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell'agroalimentare italiano - di cui all'articolo 1, comma 868, L. n. 234/2021- dotato di risorse pari a 6 milioni di euro per l'anno 2022 e 14 milioni di euro per l'anno 2023 (parte corrente) e una dotazione di 25 milioni di euro per l'anno 2022 e 31 milioni di euro per l'anno 2023 (parte capitale), ha lo scopo di promuovere e sostenere le eccellenze della ristorazione e della pasticceria italiana nonche' di valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano, anche mediante interventi in favore dei giovani diplomati nei servizi dell'enogastronomia e dell'ospitalita' alberghiera.

Per l'utilizzo del Fondo di parte capitale (25 milioni di euro per l'anno 2022 e 31 milioni di euro per l'anno 2023) si veda:

  • il decreto 4 luglio 2022  che ne ha definito le modalita' di utilizzazione, in particolare per investimenti in macchinari professionali e altri beni strumentali durevoli;
  • l'articolo 24, comma 4, D.L 34/2023  che ne ha previsto l'incrementato di 200 mila euro per l'anno 2023;
  • il decreto 24 gennaio 2024.

Per l'utilizzo del Fondo di parte corrente (6 milioni di euro per l'anno 2022 e 14 milioni di euro per l'anno 2023) si veda si veda il decreto 21 ottobre 2022  e il decreto 24 gennaio 2024  che ne hanno definito i criteri e le modalita' di utilizzazione, in particolare ai fini della sottoscrizione di contratti di apprendistato tra le imprese stesse e giovani diplomati nei servizi dell'enogastronomia e dell'ospitalita' alberghiera.

Al fine di rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale, anche attraverso interventi finalizzati alla tutela e alla valorizzazione del cibo italiano di qualita', alla riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole, al sostegno delle filiere agricole, alla gestione delle crisi di mercato, garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari, e' istituito il Fondo per la sovranita' alimentare, con una dotazione di 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023-2026 (articolo 1, commi 424-425, L.n. 197/2022, legge di bilancio 2023).

Con decreto 9 agosto 2023 sono stabiliti i criteri e le modalità di attuazione del predetto fondo prevedendo il riparto delle risorse disponibili nel seguente modo: mais: 8 milioni di euro; proteine vegetali (legumi e soia): 5 milioni di euro; frumento tenero: 4 milioni di euro; orzo: 3 milioni di euro; carni bovine collegate alla linea «vacca-vitello» e delle carni bovine SQNZ: 5 milioni di euro. Tale decreto, per ciò che attiene il riparto relativo alle carni bovine, è stato da ultimo modificato con decreto 30 dicembre 2024.

Successivamente, il D.L. n. 63/2024 ha disposto l'incremento della dotazione del Fondo per la sovranità alimentare (1 milione di euro per l'anno 2024 e di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026), nonché l'estensione degli obiettivi perseguiti dallo stesso Fondo, includendovi il rafforzamento del sistema nazionale della pesca e dell'acquacoltura e, tra gli interventi, la copertura, totale o parziale, degli interessi passivi dei finanziamenti bancari di credito agrario e peschereccio erogati (art. 1, c. 3).

Contestualmente, il comma 4 del suddetto articolo 1 statuisce che, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge, i decreti attuativi delle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 424-425, della legge di bilancio 2023, vengano modificati al fine di renderli coerenti con le modifiche previste dal comma 3.

       

Il Fondo per la gestione delle emergenze in agricoltura generate da eventi non prevedibili - con una dotazione finanziaria pari a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024-2026 - è finalizzato a sostenere gli investimenti delle imprese che operano nel settore agricolo, agroalimentare, zootecnico e della pesca (articolo 1, commi 443-445, L. n.213/2023).

Per favorire la capitalizzazione delle imprese attraverso la concessione di garanzie - di cui all'articolo 17, d.lgs 102/2004 - sono assegnati a ISMEA 80 milioni di euro (articolo 1, comma 393, L. n. 197/2022).

Per il finanziamento dei contratti di sviluppo per i programmi di sviluppo industriale, ivi compresi i programmi riguardanti l'attivita' di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale è autorizzata la spesa di 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 (articolo 1, comma 389, L. n. 197/2022).

Al fine di incentivare e sviluppare le potenzialità della filiera nazionale foresta-legno e di favorire il riposizionamento strategico delle aziende italiane rispetto alla concorrenza dei mercati esteri, anche potenziando le possibilità di approvvigionamento della materia prima, non è richiesta l'autorizzazione prevista agli articoli 146, 147 e  159 del D.Lgs n. 42/2004 (articolo 5-bis, D.L. n.104/2023)

Al fine di migliorare la conoscenza, favorire la divulgazione, garantire la salvaguardia e sostenere lo sviluppo del patrimonio agroalimentare, ittico e forestale italiano sono concessi contributi per la realizzazione di programmi e attività di informazione e di comunicazione. Le risorse sono pari a 3 milioni di euro per il biennio 2023-204 e 2 milioni di euro per il 2025 (D.M. 4 agosto 2023)

Il Fondo per la tutela e il rilancio delle filiere apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio - di cui all'art. 1, comma 138, L. n. 178/2020, n. 178 -  con risorse allocate sul capitolo di spesa 7099 - ha una dotazione finanziaria pari a 10 milioni di euro per l'anno 2021, 12,75 milioni di euro per l'anno 2022 e di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024. Di tali risorse per per l'anno 2022, una somma di 7,75 milioni è destinata all'apicoltura (articolo 1, comma 860 L. n. 234/2021).

Il fondo è stato così ripartito: 

- DM 24 dicembre 2021500 mila filiera apistica, 3.5 milioni di euro filiera brasicola, 3 milioni filiera canapa, 3 milioni filiera frutta a guscio - anno 2021 ;

- DM 20 luglio 2022;  circa 6,9 milioni di euro al settore apistico e 800 mila ai quattro Centri di riferimento tecnico ;

- DM 12 maggio 2023: 800 mila euro ai quattro Centri di riferimento tecnico della filiera apistica, previa approvazione dei rispettivi programmi operativi presentati per l'esercizio 2022;

- DM 5 marzo 2024: circa 14 milioni di euro appostate sul capitolo di spesa 7099 - pg1, (circa 4 milioni di euro, quali fondi residui dell'esercizio 2022, 5 milioni di euro, quali fondi dell'esercizio 2023, e 5 milioni di euro quali fondi dell'esercizio 2024)  a favore della filiera della frutta a guscio (castagno da frutto, il nocciolo, il mandorlo, il noce, il pistacchio, il carrubo).

Col fine di fronteggiare la crisi economica in cui versano le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura derivante da diverse congiunture connesse, tra l'altro, alla guerra in Ucraina sono state previste diverse misure quali uno stanziamento per la ristrutturazione delle imprese agricole del settore olivicolo-oleario, del settore agrumicolo e di quello lattiero-caseario del comparto del latte ovino e caprino, demandando ad un decreto del MASAF la determinazione delle modalità di concessione. Sono parimenti determinati gli oneri finanziari, quantificati in euro 15 milioni, da dividere tra i tre settori in parti uguali (5 milioni rispettivamente). Si specifica che tali contributi sono concessi tramite ISMEA (articolo 1, commi 4-bis, 4-ter, 4-quater, D.L. n. 63/2024). Con il DM 18 ottobre 2024 è stata attuata la misura in oggetto.

Con la legge di bilancio 2025 si è proceduto il rifinanziamento dell'autorizzazione di spesa relativa alla "Nuova Sabatini", misura di sostegno agli investimenti in beni strumentali da parte di micro, piccole e medie imprese. Il rifinanziamento della "Nuova Sabatini" è di 400 milioni di euro per l'anno 2025, di 100 milioni di euro per l'anno 2026 e 400 milioni per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029. Possono beneficiare dell'agevolazione le micro, piccole e medie imprese operanti in tutti i settori, inclusi agricoltura e pesca, eccettuati il settore finanziario e assicurativo e le attività connesse all'esportazione e per gli interventi subordinati all'impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione. La "Nuova Sabatini" sostiene l'acquisto, o l'acquisizione in leasing, da parte di micro, piccole e medie imprese (MPMI) di beni strumentali materiali - macchinari, impianti, beni strumentali d'impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware - o immateriali (software e tecnologie digitali) a uso produttivo (art. 1, comma 461, L. 207/2024).

Sempre con la legge di bilancio 2025 sono state introdotte misure per il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese italiane, che intendono effettuare investimenti in America Centrale o meridionale e in Africa (art.1, commi 463-470, L. 207/2024).

Il settore biologico

Nel corso degli ultimi 15 anni, il settore biologico è cresciuto a livello nazionale e internazionale a ritmi elevati guadagnando sempre più spazio nelle politiche agroalimentari, presso i consumatori e nelle strategie commerciali dell'intera filiera agricola.La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell'azienda agricola e di produzione alimentare, basato sull'interazione tra le migliori prassi in materia di ambiente e azione per il clima e di salvaguardia delle risorse naturali e, grazie all'applicazione di norme rigorose di produzione, contribuisce alla qualità dei prodotti, alla sicurezza alimentare, al benessere degli animali, allo sviluppo rurale, alla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, alla salvaguardia della biodiversità e al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell'intensità delle emissioni di gas a effetto serra, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Con il piano d'azione comunitario per lo sviluppo dell'agricoltura biologica COM (2021) 141 final  l'agricoltura biologica gioca un ruolo centrale nel conseguimento della ripresa europea, che dovrà essere verde e digitale, dando impulso al reddito degli agricoltori. Essa riguarda in genere filiere più corte e offre maggiori opportunità ai piccoli agricoltori, grazie anche alle nuove disposizioni introdotte nel regolamento (UE) 2018/848entrato in vigore il 1° gennaio 2022 e successive modifiche - relativo alla produzione biologica, che punta a modernizzare il settore e ad armonizzare le norme, garantendo un quadro normativo stabile. 

Si ricorda che Il tema della produzione agricola, agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico è stato un argomento che ha impegnato l'attività parlamentare nel corso della XVIII Legislatura ed è confluito nell'approvazione della legge 9 marzo 2022 n.23 all'interno della quale è stato istituito il Fondo per lo sviluppo della produzione biologica (articolo 9). Con il decreto 22 dicembre 2022 sono previste le modalita' di funzionamento, i requisiti e i criteri per la definizione dei soggetti e delle iniziative che possono essere finanziate con le risorse del Fondo medesimo. In data 3 ottobre 2023 la XIII Commissione (Agricoltura) ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto ministeriale recante la quota di destinazione del Fondo per lo sviluppo della produzione biologica A.G. n. 68. Con decreto 29 dicembre 2023 è stato ripartito il predetto Fondo (pari ad euro 6.752.846) tra le seguenti finalità: realizzazione del marchio biologico italiano di cui all'art. 6; finanziamento del piano nazionale delle sementi biologiche di cui all'art. 8; finanziamento dei programmi di ricerca e innovazione di cui all'art. 11, comma 2, lettera d); finanziamento del Piano d'azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici di cui all'art. 7.

Con il decreto 28 dicembre 2022 sono disciplinati i requisiti e le condizioni per la costituzione e il riconoscimento dei distretti biologici e dei biodistretti, come definiti dall'art. 13 della legge su richiamata.

Con decreto 19 luglio 2023 e' stato adottato il Piano nazionale per le sementi biologiche come previsto dall'articolo 8, comma 1 della predetta legge. 

Con decreto 19 dicembre 2023 è stato adottato il Piano d'azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici, come previsto dall'articolo 7.

 

All'interno del Piano strategico nazionale 2023-2027 (PSP)  è inserito il target del 25% di produzioni biologiche prevedendo peraltro di conseguire il risultato anticipatamente al 2027 e portando così l'estensione della SAU biologica nazionale a 3,15 milioni di ettari.  Infatti, i 2,11 miliardi di euro attivati dallo sviluppo rurale interesseranno oltre 1,48 milioni di ettari, contribuendo significativamente al target suddetto come dimostra il raggiungimento dell'11,88% stimato, per l'indicatore di risultato R.29 (Percentuale della SAU sovvenzionata dalla PAC per l'agricoltura biologica). Nel 2014-2021 l'incidenza delle risorse destinate alla Misura 11 – Agricoltura biologica, rappresenta il 12,5% del budget dei PSR italiani, nella programmazione 2023-2027 tale percentuale raggiunge il 16,3%. Inoltre, gli obiettivi di superficie vanno considerati in un contesto nazionale che attualmente vede circa il 50% della superficie biologica certificata non coperta da impegno a valere dello Sviluppo rurale 2014- 2021. Molte aziende agricole biologiche ben affermate sui mercati, anche esteri, risultano competitive senza il sostegno a superficie. Va inoltre precisato che tendenzialmente i PSR regionali finanziano le aziende agricole biologiche meno estese e talvolta con maggiori difficoltà di commercializzazione.  Le superfici biologiche senza sostegno dello sviluppo rurale possano aumentare anche durante la programmazione 2023-2027 quando le aziende biologiche potranno contare su una serie di altri strumenti di supporto specifici previsti nell'ambito dei contratti di filiera e di distretto del Fondo complementare in favore del biologico, che dovrà assicurare un rafforzamento degli attori della filiera sul mercato e delle azioni di sviluppo del Piano d'azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici.

L'obiettivo di destinare il 25% delle risorse alle produzioni biologiche  è anche inserito all'interno del Fondo complementare al PNRR a favore di interventi che rientrano nell'ambito delle finalità della Missione 2, in particolare della Componente 1, all'interno della quale sono stanziati 1,2 miliardi di euro - negli anni dal 2021 al 2026. Tali risorse - allocate nel cap. 7373 - sono finalizzate al finanziamento dei "Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura, della silvicoltura, della floricoltura e del vivaismo".

Per quanto concerne poi la legislazione nazionale, un sostegno concreto è stato dato con:

Il Fondo per l'agricoltura biologica - di cui all'articolo 1, comma 522, L.n. 160/2021 -  con una dotazione pari a 5 milioni di euro a decorrere dal 2021 a cui sono state aggiunte risorse pari a 15 milioni di euro solo per il 2021 (articolo 68, comma 15-bis, D.L. n. 73/2021). In attuazione della disposizione è stato emanato il decreto 14 ottobre 2022 contenente i criteri e modalità per l'attuazione degli interventi volti a favorire le forme di produzione agricola a ridotto impatto ambientale e per la promozione di filiere e distretti di agricoltura biologica, modificato da ultimo dal decreto 23 maggio 2023;

il Fondo per le mense scolastiche biologiche - di cui all'articolo 64, comma 5-bis, D.L. n. 50/2017 -  con una dotazione pari a 5 milioni di euro a decorrere dal 2020 contribuisce alla promozione del consumo di prodotti biologici nell'ambito dei servizi di refezione scolastica. Per il riparto del fondo per l'anno 2023 si veda il decreto 8 agosto 2023. Il decreto 29 aprile 2024 ha modificato i criteri e i requisiti delle mense scolastiche biologiche disciplinati dal decreto 18 dicembre 2017;

il Fondo per lo sviluppo delle colture di piante aromatiche e officinali biologiche - di cui all'articolo 1, commi 865-867, L. n. 234/2021 - con una dotazione di 500.000 euro per ciascuno degli anni 2022 -2024. Con decreto 8 luglio 2024 sono stabiliti i criteri e le modalita' di riparto del Fondo. 

Infine, la legge di delegazione europea 2021 (L. n. 127/2022), ha previsto, attraverso una delega al Governo, un ulteriore adeguamento della normativa interna al citato regolamento (UE) 2018/848. In attuazione della disposizione la Commissione XIII (Agricoltura) in data 3 ottobre 2023 ha espresso parere favorevole con condizioni sullo schema di decreto legislativo recante adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2018/848, relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, e alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625, relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l'applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari A.G. n.73. Successivamente il governo ha adottato il Decreto legislativo n.148/2023.

I dati del biologico

La superficie agricola biologica europea ha raggiunto i 16,9 milioni di ettari nel 2022 e, tra i Paesi europei, l'Italia, la Francia, la Spagna e la Germania ne rappresentano oltre il 60%. 

I dati del 2023 riferiti alla SAU biologica nazionale, anche grazie al sostegno offerto dalla PAC, registrano, nel complesso, un'ulteriore crescita raggiungendo i 2,5 milioni di ettari (+4,5% rispetto al 2022, pari a 106 mila ettari in più). Con tale incremento la superficie biologica italiana rappresenta circa un quinto di quella complessiva (19,8%), un punto percentuale in più di incidenza rispetto alla quota del 2022, che accorcia ulteriormente le distanze dal target del 25% di SAU biologica da raggiungere entro il 2030 come prefissato dalla Commissione europea nell'ambito della Strategia Farm to Fork.

Dal punto di vista territoriale, la SAU biologica si concentra per il 57,9% nel Mezzogiorno, per il 24,6% nel Centro e per il 17,5% nel Nord del Paese.

 Sono già sei le regioni che hanno superato il target del 25% in riferimento alla propria SAU regionale: Toscana, Marche, Lazio, Basilicata, Calabria e Sicilia. Nel 2023, vi è un incremento su base annua degli operatori biologici dell'1,8%, con un tasso di crescita ben più modesto rispetto al +7,7% registrato nel 2022. Nel complesso, il comparto degli operatori biologici raggiunge le 94.441 unità, con un incremento complessivo di 1.642 unità sul 2022. 

Lo sviluppo della zootecnica biologica, invece, appare ancora piuttosto limitato, anche a causa degli standard di certificazione degli allevamenti biologici, più elevati rispetto a quelli per gli allevamenti tradizionali.

Per quanto riguarda i consumi domestici di prodotti biologici, nel 2023 sono aumentati del 5%, sebbene si registri una flessione della quota del biologico sul valore totale dell'agroalimentare, anche per effetto dell'inflazione.

 

Per ulteriori approfondimenti:

i dati dell'Osservatorio SANA 2022 di Nomisma sul biologico; Bio in cifre 2023 - sito Sinab.it; infografiche - sito Sinab.it;

Appuntamento con il Bio - sito ISMEA.it

Bio in cifre 2024- SINAB Sistema d'informazione Nazionale sull'Agricoltura Biologica;

Rapporto sull'agroalimentare italiano 2024 - ISMEA.

ultimo aggiornamento: 13 settembre 2024

La politica nazionale sulla pesca - in particolare quella marittima - fortemente condizionata dalla competenza in materia da parte dell'Unione europea, è principalmente focalizzata sulla tutela dei lavoratori del settore, assicurando un reddito agli imbarcati nel caso di sospensione dell'attività per ragioni di fermo biologico e per dare continuità agli interventi previsti a livello nazionale nel programma triennale della pesca e dell'acquacoltura.

Per l'erogazione, anche per il 2025, dell'indennità giornaliera onnicomprensiva prevista per i lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima nel periodo di sospensione dell'attività lavorativa, a causa delle misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio, vengono stanziate risorse nel limite di 30 milioni di euro per il medesimo anno 2025, a carico del Fondo sociale per occupazione e formazione.

La suddetta indennità è pari ad un importo non superiore a 30 euro giornalieri ed è riconosciuta ad ogni lavoratore dipendente da imprese adibite alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca (comma 188, art. 1, L. 207/2024). Si ricorda che la misura in oggetto è stata rifinanziata più volte, da ultimo dalla legge di bilancio 2024 (art. 1, c. 169, L. 213/2023) e dalla legge di bilancio 2023 (art. 1, comma 326, L. n. 197/2022).

Lo strumento nazionale di indirizzo e coordinamento delle politiche applicate alla pesca e all'acquacoltura è il Programma nazionale della pesca e dell'acquacoltura - attualmente adottato con D.M. 24 dicembre 2021 ed incrementato  di 8 milioni di euro per il 2023 (articolo 1, comma 439, L.n. 197/2022) - Gli indirizzi in esso contenuti debbono essere strettamente integrati a quelli dell'Unione europea ed a quelli assegnati alle Regioni. Nel Programma è stabilita la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell'acquacoltura- di cui all'articolo 14, decreto legislativo n. 154 del 2004 -per interventi di prevenzione, per far fronte ai danni alla produzione e alle strutture produttive nel settore della pesca e dell'acquacoltura, a causa di calamità naturali, avversità meteorologiche e meteomarine di carattere eccezionale. La dotazione del predetto Fondo è stata incrementata di 4 milioni di euro per gli anni 2023-2025 (articolo 1, comma 440, L. n. 197/2022). Inoltre, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 il termine per l'attuazione delle azioni del Programma Nazionale triennale della pesca e della acquacoltura 2022-2024 ed è contestualmente incrementano di 4 milioni di euro per l'anno 2024 (articolo 13, commi da 3-quinquies a 3-septies, D.L. n. 215/2023). Tale proroga del Programma Nazionale triennale della pesca e della acquacoltura 2022-2024 è stata riproposta fino al 31 dicembre 2025 limitatamente alle azioni di cui agli artt. 16 (promozione della cooperazione), 17 (promozione dell'associazionismo) e 18 (promozione a favore dei lavoratori dipendenti) del d.lgs. n. 154/2004. A tal fine sono state incrementate di 2 milioni di euro per l'anno 2025 le risorse del Programma Nazionale triennale della pesca e della acquacoltura 2022-2024 (art. 19-bis, D.L. n. 202/2024).

Con la legge di bilancio 2025 (art.1, comma 563, L. 207/2024) si è proceduto ad incrementare le risorse a favore del Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura, da adottarsi entro il 30 gennaio 2025, di 250.000 euro per il 2025 e di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.

Un altro strumento di pianificazione per le politiche della pesca è Il Piano del mare - previsto dall'articolo 12, comma 8, D.L. 173/2022 . Esso è approvato dal Comitato interministeriale per le politiche del mare (CIPOM, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri) con cadenza triennale e  costituisce riferimento per gli strumenti di pianificazione di settore. In attuazione della disposizione sono state presentate dal Governo le relative relazioni sullo stato di attuazione (DOC CCXXVII).

La legge di bilancio 2025 (comma 725, art. 1, L. 207/2024) ha istituito, nello stato di previsione del MEF, un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro nell'anno 2025 e 5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2026 finalizzato a promuovere un'economia e una crescita blu sostenibili, tenendo conto di tutte le componenti dell'economia marittima e avendo particolare riguardo alla valorizzazione dei mari, degli oceani, della biodiversità e dell'uso sostenibile delle risorse marine. I criteri per il riparto delle risorse sono definiti con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Comitato interministeriale per le politiche del mare.

Per quanto attiene le politiche unionali di intervento al settore ittico, lo strumento prioritario è il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura 2021-2027 (FEAMPA) - istituito dal reg. (UE) 2021/1139 - che contribuisce alla transizione blu per bilanciare in modo più equo le opportunità di pesca con le capacità sostenibili.

Con D.M. 29 novembre 2024 del MEF si è disposto il Cofinanziamento nazionale pubblico per il 2023, a carico del Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183, per il Programma operativo che beneficia del sostegno del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) 2021-2027, pari a 71.899.826,11 euro.


Altri atti unionali di rilievo sono la Politica Comune della Pesca dell'Unione Europea (PCP), la Direttiva quadro sulla Strategia per l'ambiente marino, la politica marittima integrata e gli accordi internazionali dell'UE sulla governance degli oceani. Inoltre, rilevano anche gli obiettivi globali dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e alle priorità delineate nel Green Deal europeo, nonché le strategie dell'UE sulla Biodiversità, Farm to Fork e alla Strategia europea per la plastica nell'economia circolare e per la lotta ai cambiamenti climatici.

Altre misure nazionali in favore della pesca

Al fine di mitigare gli effetti economici derivanti dal perdurare dell'aumento eccezionale del prezzo del gasolio e della benzina utilizzati come carburante, il legislatore ha previsto un credito d'imposta – pari al 20 per cento della spesa sostenuta - per l'acquisto di carburante effettuato ai fini dell'esercizio dell'attività agricola e della pesca (da ultimo, articolo 8-bis, D.L. n.51/2023 ;utilizzabile fino a 30 settembre 2023).

 

E' prevista la proroga, dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024, dell'efficacia delle concessioni e dei rapporti in essere su beni demaniali marittimi, lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative e sportive (articolo 12, comma 6- sexies, D.L. 198/2022).

 E' prevista la proroga al 31 dicembre 2023 di tutte le certificazioni e i collaudi dei motopescherecci adibiti alla pesca professionale e delle navi (articolo 10, comma 11-novies).

E' stato prorogato al 31 dicembre 2025 il termine per l'adempimento dell'obbligo assicurativo per coprire i danni ai beni materiali causati da calamità naturali ed eventi catastrofali come terremoti, alluvioni, frane e inondazioni da parte delle imprese della pesca e dell'acquacoltura con sede in Italia, o con una sede stabile nel Paese (art. 19, comma 1-quater, D.L. 202/2024).

 Granchio blu

A favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura e della pesca che provvedono alla cattura ed allo smaltimento del granchio blu è autorizzata dal 1° agosto scorso la spesa di 2,9 milioni di euro per l'anno 2023. Con decreto del MASAF sono individuati le aree geografiche colpite dall'emergenza della diffusione del granchio blu, i beneficiari del sostegno previsto, le modalità di presentazione delle domande per accedere al predetto sostegno, i costi sostenuti dai consorzi e dalle imprese della pesca e dell'acquacoltura ammissibili ai sostegni ed i criteri di riparto delle risorse. 

Nelle more della ridefinizione dei requisiti per l'accesso ai benefici è istituito un Fondo, con una dotazione di 500.000 euro per il 2023 per il riconoscimento di contributi per un esonero parziale, nel limite del 50 per cento, dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti dalle suddette imprese anche per i loro dipendenti. Le modalità di erogazione delle predette somme sono definite con decreto  (articolo 10, D.L. n. 104/2023). In attuazione della disposizione è stato emanato il decreto 15 dicembre 2023 succesivamente modificato dal decreto 26 febbraio 2024.

Con il decreto 13 novembre 2023 sono previste risorse pari a 10 milioni di euro a favore dei Consorzi, delle cooperative, delle imprese della pesca e dell'acquacoltura per contenere gli effetti della crisi economica generata dalla prolificazione della specie granchio blu (Callinectes sapidus e portunus segnis).

In data 17 ottobre 2023 la Commisssione XIII (Agricoltura) ha approvato le risoluzioni n. 8-00027 e  n. 8-00028.

Con decreto del 19 marzo 2024,  è stata dichiarata l'esistenza del carattere di eccezionalità dell'evento di diffusione della specie Granchio blu nei territori della regione Veneto, con decreto 19 marzo 2024 l'eccezionalità della diffusione del Granchio blu è stata dichiarata per la regione Friuli-Venezia Giulia e con decreto 23 maggio 2024 per la regione Emilia Romagna. Tali decreti sono emanati ai sensi dell'art. 6 del decreto legislativo n. 102 del 2004. Tale ultima disposizione individua le procedure e le modalità per l'attivazione di interventi di soccorso su richiesta della regione o provincia autonoma interessata, demandando al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste la dichiarazione del carattere di eccezionalità degli eventi avversi, l'individuazione dei territori danneggiati, le provvidenze concedibili, nonché la ripartizione periodica delle risorse finanziarie del Fondo di solidarietà nazionale.

Inoltre, è stato previsto che le risorse del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura sopra menzionato, nel limite complessivo di 32 milioni di euro, siano destinate, tra l'altro, a imprese e consorzi della pesca e dell'acquacoltura per interventi di conto capitale destinati al sostegno e allo sviluppo della filiera ittica e di contrasto alla crisi economica generata dalla proliferazione del granchio blu (D.L. n. 63/2024, art.1, comma 5).

L'articolo 7 del D.L. n. 63/2024 ha previsto la nomina, fino al 31 dicembre 2026, di un Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti volti a contenere e a contrastare il fenomeno della diffusione della specie invasiva del granchio blu (Callinectes sapidus). La stessa disposizione disciplina, inoltre, la struttura a supporto del Commissario straordinario ed il contingente di personale ad essa preposto (commi 2 e 3); il piano di intervento (comma 5) per la cui attuazione sono assegnati, 1 milione di euro per l'anno 2024, 3 milioni di euro per l'anno 2025 e 6 milioni di euro per il 2026 (comma 9).

Si rappresenta che con DPCM del 12 settembre 2024 il dottor Enrico Catarino è stato nominato Commissario straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della diffusione e proliferazione della specie granchio blu. Il suddetto decreto non risulta, al momento, essere stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Il 22 gennaio 2025 è stato presentato al MASAF il "Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu", la cui finalità è la tutela della biodiversità degli habitat colpiti, attraverso il contenimento e il contrasto della proliferazione della specie invasiva.  Il Piano, inoltre, mira a prevenire ulteriori danni economici e promuovere la ripresa delle attività di allevamento e pesca. Tra le principali misure si segnalano il contenimento e lo smaltimento del granchio blu, la protezione delle strutture di acquacoltura, la valorizzazione delle biomasse attraverso utilizzi alternativi e il sostegno economico alle imprese del settore.

 

Interventi a valere sul Fondo di solidarietà nazionale (D.Lgs 102/2004)

Decreto 9 febbraio 2024 -Gestione degli interventi compensativi dei danni subiti nel settore della pesca e dell'acquacoltura, nelle aree colpite da calamità naturali;

decreto 9 febbraio 2024 - Gestione degli interventi compensativi dei danni subiti nel settore della pesca e dell'acquacoltura, nelle aree colpite da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali o eventi di portata catastrofica, da epizoozie, da organismi nocivi e vegetali, nonché ai danni causati da animali protetti e da eventi di diffusione eccezionale di specie aliene invasive.

ultimo aggiornamento: 30 luglio 2024

Per Agricoltura di precisione (Adp) si intende un insieme di tecnologie e strumenti applicati ai processi produttivi in agricoltura posti in essere al fine di migliorare la produzione, minimizzare i danni ambientali ed elevare gli standard qualitativi dei prodotti agricoli. La "precisione" introdotta da tali tecnologie consente di effettuare una distribuzione mirata dei principali fattori di produzione (acqua, fertilizzanti, fitofarmaci) solo dove serve e nella quantità corrispondente al reale fabbisogno della coltivazione in atto.

Per Agricoltura 4.0 si intende la versione più evoluta dell'agricoltura di precisione. L'agricoltura di precisione è stata incentivata dal legislatore interno nelle ultime leggi di bilancio e nel PNRR essa è presente all'interno della missione M2C1 "Economia circolare e agricoltura sostenibile". In questa ultima componente è ricompreso, infatti, l'investimento 2.3 riguardante l'Innovazione e la meccanizzazione del settore agricolo e alimentare" la cui dotazione finanziaria ammonta a 500 milioni di euro.

Si rinvia al tema PNRR- Politiche pubbliche per l'Agricoltura per l'attuazione della misura su descritta.

Si ricorda che le "Linee guida per lo sviluppo della Agricoltura di precisione in Italia" approvate nel 2017, con il DM n. 33671 del 22 dicembre 2017 hanno rappresentato un primo documento di analisi volto a verificare lo stato di diffusione del processo innovativo nell'agricoltura italiana e le potenzialità delle tecnologie offerte analizzando le criticità del sistema al fine di creare i presupposti per un suo ulteriore sviluppo. Nel suddetto documento è emerso che l'impiego di tecnologie applicate all'agricoltura deve fare i conti, con i problemi strutturali dell'agricoltura italiana quali la frammentazione delle aziende agricole in imprese di piccole e medie dimensioni (la conseguente difficoltà di investimenti in tecnologia e formazione), la vetustà del parco macchine agricolo nonché la scarsa diffusione della banda larga.

Al fine di favorire l'innovazione finalizzata all'incremento della produttività attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell'impresa, per l'utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell'acqua e la riduzione dell'impiego di sostanze chimiche, nonche' per l'utilizzo di sottoprodotti, e' istituito, nello stato di previsione del MASAF, il Fondo per l'innovazione in agricoltura, con una dotazione di 75 milioni di euro per gli anni 2023-2025 (articolo 1, commi 428-431, D.L. n. 197/2022). Di tale dotazione sono destinati alle imprese con sede operativa nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023 (delibere del Consiglio dei ministri 4 maggio 2023, 23 maggio 2023 e 25 maggio 2023)  10 milioni di euro per l'anno 2023, di 30 milioni di euro per l'anno 2024 e di 35 milioni di euro per l'anno 2025 (articolo 12, comma 8, D.L. 61/2023). Con il D.M. 9 agosto 2023 sono definiti i criteri e le modalità di accesso agli interventi.

Per l'attività di ricerca e sperimentazione in campo agricolo, svolta da enti, istituti e laboratori nazionali, la raccolta, elaborazione e diffusione di informazioni e di dati, compreso il sistema informativo agricolo nazionale, il sostegno delle associazioni ed unioni nazionali di produttori agricoli, il miglioramento genetico vegetale e del bestiame, svolto dalle associazioni nazionali, la tutela e valorizzazione della qualità  dei prodotti agricoli e la prevenzione e repressione delle frodi, nonchè il sostegno delle politiche forestali nazionali è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024. Una quota di tali disponibilità  può essere destinata a progetti speciali in materia agricola predisposti da università  degli studi e da altri enti pubblici di ricerca (articolo 1, comma 456, L. n. 197/2022). Anche per gli anni 2024-2026 tale attività è finanziata con 10 milioni di euro (articolo 1, comma 447, L. n. 2013/2023).

Al fine di contenere la diffusione dell'organismo nocivo « Phoma tracheiphila », detto « mal secco degli agrumi »,- specificatamente alle cultivar IGP - è istituito il Fondo a sostegno delle attivita' di ricerca , con una dotazione pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023-2025 (articolo 1, comma 426, L. n. 197/2022). Gli obiettivi del Fondo sono stati ampliati includendo nelle relative finalità il supporto della ricerca per promuovere la competitività dell'agricoltura italiana attraverso lo sviluppo di tecnologie digitali per la meccatronica in agricoltura e la modellizzazione dei sistemi agroalimentari (art. 1, comma 550, L. 207/2024).

Digitalizzazione

Per la prosecuzione del Progetto LEO (Livestock Environment Opendata), è autorizza la spesa di 3 milioni di euro per l'anno 2023 e di 5 milioni di euro per l'anno 2024. Il progetto ha come obiettivo principale quello di racchiudere in un'unica banca dati digitale tutte le informazioni relative al comparto zootecnico per fornire informazioni accessibili ad allevatori, studiosi, ricercatori, operatori del settore e professionisti. Per effetto delle modifiche inserite dalla Camera, vengono inoltre eliminati i riferimenti normativi alle tariffe dovute dagli operatori per la gestione e l'aggiornamento della base dati informatizzata nazionale degli animali terrestri detenuti (BDN) e viene a tali fini autorizzata la spesa di 4.450.000 euro annui a decorrere dall'anno 2026 (articolo 31, D.L. n. 75/23). Anche per gli anni 2025,2026 e 2027 è autorizzata la spesa di 3 milioni di euro per la prosecuzione del Progetto LEO (art. 1, comma549, L. 207/2024).

Per consentire la completa realizzazione della Carta dell'uso dei Suoli nell'ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN)- è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per l'anno 2023 e di 18 milioni di euro per l'anno 2024 (articolo 32, D.L. n. 75/2023) .

I dati dell'agricoltura di precisione

La crescita e la diffusione delle tecnologie di Agricoltura di precisione è stata determinata anche dall'introduzione di incentivi e dalle ulteriori misure introdotte dal legislatore. Alcuni recenti studi confermano il livello di interesse raggiunto da parte degli agricoltori negli ultimi anni che si è manifestato attraverso incremento delle spese sostenute dagli agricoltori per servizi di Agricoltura 4.0, che, secondo una stima, ammonterebbero a circa 540 milioni di euro di fatturato nel primo semestre del 2020, a 1,3 miliardi a fine 2020 fino ad  arrivare a 1,6 miliardi nel 2021[Smart Agrifood: raccogliamo i frutti dell'innovazione digitale - Osservatorio Smart AgriFood - marzo 2022].

 Lo studio compiuto dall'Osservatorio evidenzia come il mercato dell'Agricoltura 4.0 è aumentato del 19% rispetto al 2022, raggiungendo i 2,5 miliardi di euro. Gli ambiti di investimento delle aziende agricole registrano una variazione: sebbene i macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo dei mezzi rappresentano ancora circa metà del mercato, diversi fattori – tra cui la progressiva riduzione degli incentivi statali – ha portato un calo di queste due voci (rispettivamente -7% e -10%) a favore di software che permettono di analizzare i dati raccolti. 

Il 72% delle aziende agricole italiane utilizza soluzioni di Agricoltura 4.0 (una cifra sostanzialmente invariata rispetto al 2022) e a investire sono principalmente le aziende che hanno già intrapreso percorsi di digitalizzazione negli anni passati. Per la stessa ragione, la crescita della superficie italiana coltivata con tecnologie digitali risulta moderata, passando dall'8% del 2022 al 9% del 2023. Tra le soluzioni maggiormente adottate, dopo i software gestionali aziendali, si trovano i sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature e di terreni e coltivazioni, seguiti dai DSS e dalle soluzioni basate su dati satellitari per la mappatura di coltivazioni e terreni.

Sulla base del rapporto Istat "Previsioni di semina per le coltivazioni cerealicole" maggio 2024, si evidenzia come il 28,5% delle aziende chiamate a fornire le intenzioni di semina per l'annata agraria 2023-2024 ha affermato di utilizzare strumenti e tecniche proprie dell'agricoltura di precisione. Nelle aree del Nord-ovest (32,1%) e del Nord-est (33%) si registra la maggiore concentrazione delle aziende che si avvalgono delle tecniche dell'agricoltura di precisione si riscontra . Inoltre, sono soprattutto le aziende di grandi dimensioni a fare ricorso a tali tecnologie: tra le aziende con SAU superiore ai 100 ettari, il 41,1% ha affermato di utilizzare strumenti e tecniche proprie dell'agricoltura di precisione, mentre tale quota tocca il 29,4% per le aziende tra 50 e 100 ettari; le aziende di piccole dimensioni (fino a 15 ettari) si fermano alla quota del 9,6%.

ultimo aggiornamento: 10 gennaio 2024

Per agevolare i diversi settori dell'attività agricola il legislatore utilizza anche misure di carattere fiscale e previdenziale allo scopo di prevedere un trattamento di favore: ciò in base al presupposto che l'agricoltura è attività esposta a fattori meteorologici imprevisti e imprevedibili e svolge un'azione di presidio del territorio. Le misure più utilizzate sono: esenzioni e agevolazioni IRPEF, proroghe di versamenti, crediti d'imposta, riduzione delle imposte sui trasferimenti a titolo oneroso, esonero o riduzione del versamento IVA, detrazioni fiscali.

Inoltre, allo scopo di integrare le riforme e gli investimenti in materia di politiche del lavoro è necessario il rafforzamento della lotta al lavoro sommerso nei diversi settori dell'economia, tra cui l'agricoltura..

Misure fiscali e previdenziali

Al fine di contemperare aumenti di prezzo eccezionalmente elevati e imprevisti, in particolare per quanto riguarda il gas naturale e l'energia elettrica, il legislatore è intervenuto con il  riconoscimento di un credito d'imposta a favore delle imprese esercenti attività agricola, della pesca e agromeccanica pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante effettuato nel terzo trimestre solare dell'anno 2022 (articolo 18, comma 1, D.L. 21/2022 e successive modifiche).  

Tale agevolazione è, altresì, estesa per le sole imprese esercenti attività agricola e della pesca, anche alla spesa sostenuta per l'acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all'allevamento degli animali (articolo 1, commi 45-51, L. n. 197/2022 fino al primo trimestre 2023 - articolo 2-bis, D.L. n.176/2022 fino al 30 giugno 2023).

Per agevolare coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola è' prevista in loro favore, l'esenzione ai fini IRPEF - già prevista per gli anni dal 2017 al 2022 - dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni anche per l'anno 2023 (articolo 1, comma 80, L. n. 197/2022 vedi anche articolo 13, commi 3-bis - 3-quater, D.L. n. 215/2023).

Per quanto riguarda i terreni edificabili e con destinazione agricola, con la legge di bilancio per 2025 (l. n. 207/2024, art. 1, comma 30, lettera b)), si introduce a regime la possibilità di avvalersi della rideterminazione del costo di acquisto delle partecipazioni, negoziate e non negoziate, e dei terreni edificabili e con destinazione agricola. Si prevede che, entro il 30 novembre di ciascun anno, i contribuenti possono optare, mediante il pagamento di un'imposta sostitutiva, per la rivalutazione dei terreni edificabili e con destinazione agricola posseduti alla data del 1^ gennaio dello stesso anno, ai fini della determinazione delle plusvalenze. Per effetto dell'opzione, nella determinazione delle plusvalenze, si considera il valore del terreno al 1^ gennaio dell'anno di esercizio dell'opzione, in luogo del costo o del valore d'acquisto dello stesso. Inoltre, l'imposta sostitutiva per la rivalutazione dei terreni debba essere pari al 18% e versata entro il 30 novembre dell'anno di esercizio dell'opzione.

Tale disciplina sostituisce la normativa previgente, che prevedeva il versamento di un'imposta sostitutiva con aliquota al 16% per  la rideterminazione dei valori di acquisto  dei terreni edificabili e con destinazione agricola posseduti alla data del 1° gennaio 2023  (articolo 1, commi 107-109, L.n. 197/2022), e l'estensione delle disposizioni in materia di rivalutazione dei valori di acquisto delle partecipazioni negoziate e non negoziate in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione e dei terreni edificabili e con destinazione agricola anche agli asset posseduti alla data del 1° gennaio 2024 prevedendo, anche per tali operazioni, un'imposta sostitutiva con aliquota al 16% (articolo 1, commi 52-53, L. n. 213/2023). Tale misura era stata prorogata dal 30 giugno al 30 novembre 2024 (art. 7, comma 3, D.L. n. 113/2024).

Per i giovani agricoltori è prevista l'l'estensione di agevolazioni - cioè le imposte di registro ed ipotecaria nella misura fissa e l'imposta catastale nella misura dell'1 per cento - previste per la piccola proprietà contadina anche agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti, posti in essere a favore di persone fisiche di età inferiore a quaranta anni  (articolo 1, comma 110, L.n. 197/2022).

A favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, nonché delle cooperative agricole che conducono direttamente i terreni, i trasferimenti immobiliari di fondi rustici nei territori montani sono esenti dall'imposta catastale e di bollo e l'assoggettamento all'imposta ipotecaria e di registro è in misura fissa (articolo 1, comma 111, L.n. 197/2022).

 In favore dei soggetti colpiti da eventi calamitosi o da altri eventi eccezionali in conseguenza dei quali sia dichiarato lo stato di emergenza è prevista l'esenzione dall'imposta di bollo per le domande presentate per la richiesta di contributi (articolo 12, comma 3, D.L. n. 173/2022).

A fronte di spese sostenute per investimenti in nuovi impianti di colture arboree pluriennali (alberi da frutto e viti)con esclusione dei costi relativi all'acquisto dei terreni è consentito per il triennio 2023-2025, di incrementare del venti per cento la quota di ammortamento deducibile ai fini della determinazione delle imposte sui redditi (comma 509, L.n.160/2019 e successive modifiche).

In favore del settore della birra, per i piccoli birrifici artigianali con produzione annua non superiore a 10.000 ettolitri (c.d. microbirrifici) per il 2025 si applicano le procedure semplificate di accertamento sulla birra, già previste per il 2022 e il 2023, e, per tale birra l'aliquota di accisa ridotta del 50 per cento, già prevista per gli anni 2023 e 2022, è estesa al 2025. Inoltre viene estesa al medesimo anno 2025 l'aliquota di accisa ridotta (del 30 o del 20 per cento, secondo il volume della produzione) già disposta nel 2023 e 2022 in favore dei piccoli birrifici, ovvero con produzione da 10.000 a 60.000 ettolitri (L. 207/2024, art. 1, commi 72 e 73). 

Per quanto riguarda l'aliquota dell'accisa sulla birra, si ricorda che è stata abbassata da 2,99 a 2,97 euro per l'anno 2023 e riportando la misura a 2,99 euro per ettolitro e per grado-Plato a decorrere dal 2024 (articolo 15-bis, D.L. 198/2022).

Il decreto-legge n. 34/2023 dispone una deroga alla disciplina vigente sulla determinazione del reddito imponibile correlato alla produzione di energia oltre le soglie di 2.400.000 kWh anno per fonti rinnovabili agroforestali, e di 260.000 kWh anno per fonti fotovoltaiche. La deroga si applica esclusivamente al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2022 (articolo 6).

In favore di terreni condotti in affitto o in comodato, contraddistinti da particella fondiaria di estensione inferiore a 5.000 metri quadrati e situati in comuni montani in zone svantaggiate, nonché comuni prealpini, pedemontani o della pianura non irrigua sono previste disposizioni inerenti all'accesso a talune agevolazioni fiscali per gli oli minerali impiegati nei lavori agricoli (articolo 7, comma 1-bis,D.L. n. 145/2023).

E' proroga al 31 dicembre 2024 il termine entro il quale è consentito alle amministrazioni pubbliche posticipare al momento del saldo le verifiche richieste per la conformità dei provvedimenti di elargizione dei sussidi, previsti dall'articolo 78 del decreto legge n. 18 del 2020, alla regolarità contributiva e fiscale (articolo 13, comma 1, D.L. n. 215/2023).

 In materia di esenzioni ai fini IRPEF per i redditi dominicali e agrari è prorogata agli anni 2024 e 2025 il regime di agevolazione per i coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con alcune eccezioni rispetto a quanto previsto: totale fino a 10.000 euro, al 50 per cento oltre 10.000 euro e fino a 15.000 euro, non vi è esensione oltre 15.000 euro, .Gli oneri derivanti dal comma 3-bis, sono pari a 220,1 milioni di euro per l'anno 2025 e in 130,3 milioni di euro per l'anno 2026 (articolo 13, commi 3-bis - 3-quater, D.L. n. 215/2023, vedi anche articolo 1, comma 80, L. n. 197/2022).

E' posticipata al 1° luglio 2026 la decorrenza dell'efficacia della c.d. plastic tax e al 1° luglio 2025 la decorrenza della c.d. sugar tax, istituite dalla legge di bilancio 2020 (articolo 9-bis comma 7, D.L. n.39/2024);

In materia di IVA per la cessione di cavalli vivi destinati a finalità diverse da quelle alimentari, si applica un'aliquota del 5%. Le cessioni dovranno essere effettuate entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di nascita (art. 5, commi 4-5, D.L. n. 113 del 2024);

La Legge n.111/2023 (Delega fiscale) 

Le disposizioni di rilevo per il comparto agricolo riguardano l'articolo 5, comma 1, lettera b), che prevede, per i redditi agrari, come princìpi e criteri direttivi specifici:

  • l'introduzione, per le attività agricole di coltivazione di cui all'articolo 2135, primo comma, del codice civile, di nuove classi e qualità di coltura, al fine di tenere conto dei più evoluti sistemi di coltivazione, riordinando il relativo regime di imposizione su base catastale e individuando il limite oltre il quale l'attività eccedente è considerata produttiva di reddito d'impresa;
  • la riconducibilità dei redditi relativi ai beni, anche immateriali, derivanti dalle attività di coltivazione e allevamento che concorrono alla tutela dell'ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici, entro limiti predeterminati, ai redditi ottenuti dalle attività agricole di cui al citato articolo 2135 con eventuale assoggettamento a imposizione semplificata;
  • l'introduzione di procedimenti, anche digitali, che consentano, senza oneri aggiuntivi per i possessori e i conduttori dei terreni agricoli, di aggiornare, entro il 31 dicembre di ogni anno, le qualità e le classi di coltura indicate nel catasto con quelle effettivamente praticate;
  • la revisione, a fini di semplificazione, del regime fiscale dei terreni agricoli su cui i titolari di redditi di pensione e i soggetti con reddito complessivo di modesto ammontare svolgono attività agricole. 

In data 4 luglio 2023 la Commissione XIII (Agricoltura) ha espresso parere favorevole sull' A.C.1038

Lavoro occasionale in agricoltura

Con la legge di bilancio 2023 (L. n. 197/2022), si è introdotta in via sperimentale per il biennio 2023-2024, una disciplina speciale, che consente il ricorso alle prestazioni occasionali da parte delle imprese agricole per un massimo di 45 giornate lavorative per ciascun lavoratore (articolo 1, commi 343-352). Sulla possibilità di estendere il beneficio anche per il 2025 si segnala la risposta del Governo all'interrogazione Soumahoro n. 5-03181.

L'articolo 29, comma 6, del D.L. n. 19/2024 modifica le disposizioni contenute al comma 354 dell'art. 1 della L. n. 197/2022, prevedendo la trasformazione del rapporto di lavoro occasionale in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato in caso di superamento del limite di durata di 45 giorni e l'applicazione di una sanzione, a carico del datore di lavoro, per un ammontare che va da 500 euro a 2.500 euro, per ogni giornata in cui risulti accertata una violazione da parte del datore di lavoro.

Lotta al lavoro sommerso e contrasto al caporalato

Il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso per il triennio 2023-2025 (entrato in vigore il 21 dicembre 2022) è stato adottato con DM del 19 dicembre 2022, n. 221, come predisposto dal Tavolo tecnico (istituito dal DM 24 febbraio 2022, n. 32). Il Piano nazionale tiene conto delle sinergie con il Tavolo per la definizione di una strategia di contrasto al caporalato, inizialmente costituito per un triennio (2020-2022) e i cui lavori sono stati prorogati sino al 3 settembre 2025 dal DM del 17 giugno 2022.

Qui l'ultima relazione al Parlamento sull'attuazione del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato.

Si segnala che nel PNRR Missione 5 – Inclusione e coesione con riferimento alla Componente 2 – Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, nell'ambito di intervento 2 "Rigenerazione urbana e housing sociale", le risorse di interesse per il settore agricolo, ma gestite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali sono quelle relative all'Investimento 2.2.a Piani Urbani Integrati – Superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura (M5-C2-II.2.2.a), pari a 200 milioni di euro. Per la finalità di assicurare il conseguimento degli obiettivi della Missione su richiamata il legislatore è intervenuto con la nomina di un Commissario straordinario che ha il compito di adottare tutti gli atti necessari per l'esecuzione dei progetti, coordinando le varie amministrazioni coinvolte e operando in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, nel rispetto di alcuni principi e vincoli. Viene prevista la creazione di una struttura di supporto al Commissario, composta da massimo di 12 unità di personale, il cui trattamento economico è definito dalle norme in esame. Gli oneri derivanti dalla misura sono pari a 1.372.637 euro per l'anno 2024 e a 1.647.164 euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 (articolo 7, D.L. 56/2024)

Sul tema è intervenuto il D.L. n. 63/2024 con le seguenti misure:

  • al fine di rafforzare l'attività di controllo in materia di prevenzione e di contrasto al caporalato, anche il personale ispettivo del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro in forza presso l'INL può avere accesso a tutte le informazioni ed alle banche dati trattate dall'INPS (articolo 2-ter);
  • l'istituzione, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del Sistema informativo per la lotta al caporalato nell'agricoltura, al fine di contrastare il fenomeno del caporalato e di monitorare e vigilare sul fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori agricoli (articolo 2-quater);
  • l'istituzione, presso l'INPS, di una banca dati degli appalti in agricoltura allo scopo di rafforzare i controlli in materia di lavoro e legislazione sociale nel settore agricolo (articolo 2-quinques).

Il D.L. n. 145/2024 ha previsto nuove misure di contrasto al fenomeno del caporalato, attraverso l'introduzione del permesso di soggiorno per gli stranieri vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, estendendo, inoltre, l'accesso al programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale anche alle vittime del reato di acquisto e alienazione di schiavi (art. 5). Si riconosce al lavoratore titolare di un permesso di soggiorno per casi speciali, rilasciato al lavoratore straniero che contribuisce all'emersione dei casi di sfruttamento lavorativo, la possibilità di essere ammessi a determinate misure di assistenza, finalizzate alla formazione e all'inserimento sociale e lavorativo e i destinatari delle misure di assistenza in oggetto possono beneficiare dell'assegno di inclusione (artt. 6-7).

Anche il D.L. n. 160/2024 è intervenuto in materia, al fine di favorire e incentivare l'emersione e l'adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità delle aziende agricole in regola con le norme in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e sul valore aggiunto. La disposizione interviene sulla disciplina relativa agli avvisi pubblicati dall'INAIL per l'accesso al Fondo per gli acquisti di macchinari agricoli o forestali innovativi sotto il profilo dell'abbattimento delle emissioni inquinanti, stabilendo che negli avvisi devono essere indicati anche i criteri di premialità per le imprese che risultano iscritte alla Rete del lavoro agricolo di qualità (art. 1, comma 3).

Con la legge di bilancio 2025 si è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, un fondo per il contrasto dei fenomeni di ‘reclutamento illegale' della manodopera straniera, a cui possono accedere gli enti del terzo settore, iscritti nella prima sezione del registro delle associazioni e degli enti che svolgono attività in favore degli immigrati, che svolgono attività di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro da parte di lavoratori stranieri attraverso piattaforme on line accreditate presso Sviluppo Lavoro Italia Spa (art. 1, commi 888-891, L. 207/2024).

Si ricorda che le Commissioni riunite IX e XIII della Camera dei deputati hanno svolto, nel corso della XVIII legislatura, una indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto caporalato in agricoltura, approvando il relativo documento conclusivo il 12 maggio 2021.

Occupazione agricola (dati statistici)

Dal Rapporto Giovani e agricoltura 2024: nuove leve fondamentali per il futuro del settore – emergono una serie di dati e tendenze che evidenziano come il ruolo dei giovani nel settore agricolo sia cambiato nel corso del tempo.

Nel 2022 la componente più giovane (e cioè gli under 35) registra una crescita di 8 mila lavoratori su base annua, pari al 4,8%, raggiungendo le 183 mila unità. L'andamento dell'agricoltura, per questa fascia di età, è di poco inferiore a quello degli altri macrosettori economici e al totale economia, ma si rileva come di recente il settore delle costruzioni, fortemente sostenuto dai bonus edilizi, sia risultato più attrattivo, mettendo a segno una crescita dell'11% rispetto al 2021 e del 19% rispetto al periodo pre-pandemico. Se si estende l'analisi alla fascia di età fino a 40 anni, la crescita degli occupati agricoli appare ancora più marcata (+6,7% su base annua); le 290 mila unità per questa fascia di età rappresentano circa un terzo dei lavoratori agricoli totali e segnano un ritorno ai livelli pre-covid. In generale, in un contesto in cui la carenza di manodopera e di competenze è una delle maggiori preoccupazioni per l'agricoltura, dalla lettura dei dati del quinquennio 2018-22 emerge dunque una discreta capacità di attrazione dei giovani da parte del settore primario in termini lavorativi: +2,8% gli under 35 e +1,8% gli under 40.

Misure temporanee per emergenza COVID e crisi Ucraina

In considerazione del perdurare della crisi determinata dall'emergenza da COVID-19 nonche' della crisi energetica collegata alla guerra in Ucraina ed al fine di garantire liquidita' alle aziende agricole, è prorogata fino al 31 dicembre 2023 la possibilità per le aziende agricole di accedere ad aiuti, benefici e contributi finanziari a carico delle risorse pubbliche, rinviando l'adempimento di alcune verifiche relative alla concessione degli stessi, alla fase della corresponsione del saldo (articolo 15, comma 3-quater, D.L. n. 198/2022).

E' prevista la proroga dei termini per la registrazione di taluni aiuti di Stato COVID-19 - conferiti in via automatica ovvero il cui importo è determinabile solo a seguito della presentazione della dichiarazione resa ai fini fiscali in cui sono dichiarati - presso il SIAN, per il settore agricolo, e presso il SIPA, per il settore della pesca (articolo 7, comma 4, D.L. n.39/2024).

Al fine di fronteggiare la crisi economica in cui versano le imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura derivante da diverse congiunture connesse, tra l'altro, alla guerra in Ucraina, il D.L. 63/2024 ha disposto diverse misure, quali: 

  • la riformulazione della disciplina specifica per il credito di imposta per investimenti nella zona economica speciale (ZES) unica, applicabile al settore della produzione primaria di prodotti agricoli oltre che a quello della pesca e dell'acquacoltura (40 milioni di euro per l'anno 2024(articolo 1, commi 7 e 9). Con D.M. 18 settembre 2024 si è proceduto all'attuazione della misura ;
  • il differimento dei termini di presentazione di alcune dichiarazioni necessarie per avvalersi dell'agevolazione fiscale relativa alle aliquote ridotte di accisa (c.d. sistema Carta dell'uso dei suoli) relative ad alcuni prodotti energetici. In particolare,  è previsto, per gasolio, nella misura del 22 per cento dell'aliquota normale, un'esenzione per gli oli vegetali non modificati chimicamente, per la benzine nella misura del 49 per cento dell'aliquota normale, per il gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre adibite a colture florovivaistiche, accisa nella misura del 10 per cento dell'aliquota normale (articolo 1, comma 9-ter).

ZES unica per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell'acquacoltura

 

L'art. 16-bis del D.L. 124/2023 (introdotto dall'art. 1, commi 7 e 9, del D.L. n. 63/2024) ha riformulato la disciplina per credito di imposta per investimenti nella zona economica speciale (ZES) unica, applicabile al settore della produzione primaria di prodotti agricoli oltre che a quello della pesca e dell'acquacoltura. In merito, il comma 1 del summenzionato articolo 16-bis concede, per l'anno 2024, alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell'acquacoltura, con esclusivo riferimento all'acquisto di beni strumentali di cui al comma 2 destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise, ammissibili alla deroga prevista dall'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, e nelle zone assistite della regione Abruzzo, ammissibili alla deroga prevista dall'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022 – 2027, un credito d'imposta, nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico, nel limite massimo di spesa di 40 milioni di euro per l'anno 2024.

Il comma 2 del medesimo articolo individua gli investimenti agevolabili con la predetta misura fiscale. Nello specifico, vengono ricompresi tutti gli investimenti effettuati fino al 15 novembre 2024, finalizzati all'acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio, nonché all'acquisto di terreni e all'acquisizione, alla realizzazione ovvero all'ampliamento di immobili strumentali agli investimenti, che rispettino le condizioni previste dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico.

Si prevede, altresì, con riguardo al valore dei terreni e degli immobili, un limite pari al 50% del valore complessivo dell'investimento agevolato. Infine, restano esclusi dall'agevolazione i progetti di investimento di importo inferiore a 50 mila euro.

A tal proposito, il nuovo regime prevede alcune particolarità rispetto a quello già disciplinato dall'articolo 16 del decreto legge, 19 settembre 2023, n. 124:

  • sono presi in considerazione gli investimenti effettuati fino al 15 novembre 2024 (nel vigente comma 4, per i soli investimenti immobiliari, sono previsti i seguenti termini: dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024);
  • viene introdotta l'esclusione dall'agevolazione dei progetti di investimento di importo inferiore a 50 mila euro (200 mila euro nel vigente comma 4).

 

Infine, il comma 3 dello stesso articolo 16-bis prevede che le modalità di accesso al beneficio, nonché i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d'imposta di cui al comma 1 e dei relativi controlli, anche al fine di assicurare il rispetto del limite di spesa di cui al comma 1, siano definiti con decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.

Con D.M. 18 settembre 2024 si è proceduto all'attuazione della misura.

Con la legge di bilancio per il 2025 è stata prevista l'estensione del credito d'imposta per investimenti nella ZES unica per il settore della produzione primaria di prodotti agricoli e della pesca e dell'acquacoltura anche all'anno 2025 nel limite massimo di spesa di 50 milioni di euro per gli investimenti effettuati dal 1°gennaio 2025 al 15 novembre 2025 (art. 1, commi da 544 a 546, L. 207/2024).

Credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno

La legge, 28 dicembre 2015, n. 208, all'articolo 1, commi da 98 a 108, ha istituito un credito di imposta a favore delle imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, nella misura massima del 20 per cento per le piccole imprese, del 15 per cento per le medie e del 10 per cento per le grandi.

L'art. 1, comma 175, della legge n. 234 del 2021, ha riformulato il comma 98 dell'art. 1 della legge n. 208 del 2015, adeguando il perimetro geografico di applicazione del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, per l'anno 2022, a quanto previsto dalla nuova Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.

Tale credito d'imposta è stato esteso agli investimenti effettuati nell'anno 2023dall'articolo 1, comma 265, della legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio 2023).

Con la legge di bilancio per il 2025 sono state introdotte disposizioni di completamento della disciplina del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno per gli anni dal 2018 al 2022.

A tal fine, si autorizza il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste all'adempimento dei relativi obblighi di registrazione sul Registro nazionale degli aiuti di Stato previsti per gli aiuti individuali non subordinati all'emanazione di provvedimenti di concessione o di autorizzazione alla fruizione comunque denominati (art. 1, commi 541-543, L. 207/2024).

Lavoratori stranieri

 I datori di lavoro operanti nel settore agricolo che non siano risultati assegnatari di manodopera, pur avendo presentato regolare domanda ai sensi del decreto flussi, è riconosciuta la possibilità di ottenerne l'assegnazione con priorità sulla base di quanto previsto dai successivi decreti sui flussi emanati nel corso del triennio 2023-2025 (articolo 5, comma 1,D.L.n. 20/2023).

Eccezionali situazioni climatiche

Eventi alluvionali del maggio 2023

A seguito degli eventi straordinari per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con determinate delibere del Consiglio dei ministri del maggio 2023:

  • ai lavoratori agricoli impossibilitati a prestare l'attività lavorativa è riconosciuta una integrazione salariale coperta da contribuzione figurativa, concessa dall'INPS (articolo 7, comma 1, D.L. n. 61/2023);
  • alle società e alle imprese che hanno subito danni dagli eventi alluvionali, la sospensione dal 1° maggio 2023 al 30 giugno 2023, tra gli altri, del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere, ivi incluse le operazioni di credito agrario (articolo 11, D.L. 61/2023);
  • per le imprese agricole operanti in alcuni territori delle regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana, colpiti da eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023, si prevede, per i periodi di contribuzione previdenziale compresi tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024, una riduzione - pari al 68 per cento - dei premi e contributi previdenziali (articolo 2 del D.L. n. 63/2024);
  • ISMEA è autorizzato a concedere le garanzie di cui all'articolo 17, comma 2, del d.lgs. n. 102/2004 a in favore delle ditte sementiere colpite direttamente o indirettamente dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023 (art. 1, commi 647-648, L. n. 207/2024).

Straordinarie ondate di calore

A seguito degli eventi straordinari legati a particolari ondate di calore:

  • è estesa, in via transitoria, l'applicabilità del trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) ai casi in cui l'attività degli operai agricoli (a tempo indeterminato) sia ridotta, in ragione di intemperie stagionali, in misura pari alla metà dell'orario giornaliero contrattualmente previsto (articolo 2, comma 1, D.L. n.98/2023).
  • è stata estesa, in via transitoria, l'applicabilità del trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) ai casi in cui l'attività degli operai agricoli (a tempo indeterminato) sia ridotta, in ragione di intemperie stagionali, in misura pari alla metà dell'orario giornaliero contrattualmente previsto; l'estensione vale fino al 31 dicembre 2024. Parimenti, si dispone, in materia di trattamenti ordinari di integrazione salariale, una deroga transitoria alla norma che stabilisce, per le imprese di specifici settori e a differenza di quanto già previsto a regime per gli altri settori, l'applicazione di determinati limiti di durata complessiva anche per l'ipotesi in cui i trattamenti siano concessi per eventi oggettivamente non evitabili. La deroga transitoria concerne i trattamenti relativi alle sospensioni o riduzioni dell'attività lavorativa comprese nel periodo 1° luglio 2024-31 dicembre 2024 (articolo 2-bis del D.L. n. 63/2024).
ultimo aggiornamento: 12 novembre 2024

Al fine di favorire la creazione di nuova imprenditorialità, il sostegno dei giovani e delle donne è essenziale per la creazione di aziende agricole sempre più innovative ed ecologiche.

Anche il PNRR infatti prevede il «Sistema di certificazione della parità di genere» (M5C1, Investimento 1.3) il cui obiettivo è la definizione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere.

Inoltre, alcune missioni del PNRR prevedono misure che possono influire indirettamente in favore dei giovani, in particolare, le più incisive sono quelle su istruzione e ricerca (M4), coesione e inclusione (M5), digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (M1).

Con riferimento allo sviluppo e al consolidamento delle aziende agricole condotte da giovani agricoltori e/o donne  il legislatore è intervenuto soprattutto con la concessione di mutui a tasso zero o agevolati per investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. A tal fine, è stato istituito nello stato di previsione del MIPAAF ( ora MASAF) un fondo rotativo con una dotazione finanziaria iniziale di 15 milioni di euro per il 2020 (articolo 1, commi 504-506, L. n. 160/2019) rifinanziato successivamente con ulteriori risorse (L. n. 234/2021, articolo 1 comma 524) pari a 5 milioni di euro per il 2022. Tale misura è stata attuata con il Decreto 20 luglio 2022

Per il trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze qualificati come agricoli, posti in essere a favore di persone fisiche di età inferiore a 40 anni, sono previste alcune agevolazioni fiscali come l'imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e l'imposta catastale pari all'1% (articolo 1, comma 110, L. 197/2022).

Con riferimento alla previdenza agricola, è prevista la proroga  al 31 dicembre 2023 per effettuare le nuove iscrizioni per fruire, per un periodo massimo di 24 mesi, dell'esonero dal versamento del 100 per cento dell'accredito contributivo presso l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità , la vecchiaia ed i superstiti, in favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, con età  inferiore a quarant'anni (articolo 1, comma 300, L. 197/2022).

A favore dell'imprenditoria giovanile e femminile - di cui al titolo I, capo III, del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, la legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 301, L.n. 197/2022).ha previsto uno stanziamento di 20 milioni di euro per il 2023.

SI ricorda che le misure agevolative di cui al Titolo I, Capo III del D.Lgs. n. 185/2000 già riservate alla giovane imprenditorialità agricola (dai 18 ai 40 anni) sono state estese alle imprese condotte da donne, a prescindere dall'età, dal D.L. n. 73/2021 (art. 68, comma 9). La legge di bilancio 2022 ha poi precisato che l'estensione dei benefici opera anche per le imprese composte, per oltre la metà delle quote di partecipazione, da donne [art.1, co. 523, lett. b), L. n. 234/2021].

La legge di bilancio 2020 ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentari e delle foreste (MASAF) il Fondo rotativo per favorire lo sviluppo dell'imprenditoria femminile in agricoltura con una dotazione finanziaria iniziale di 15 milioni di euro per il 2020 (articolo 1, commi 504-506, L. n. 160/2019) rifinanziato successivamente con ulteriori risorse (L. n. 234/2021, articolo 1 comma 524) pari a 5 milioni di euro per il 2022. Tale misura è stata attuata con il Decreto 20 luglio 2022 con il quale sono statI individuati i requisiti soggettivi per poter accedere alle agevolazioni (art. 2) che consistono nella concessione di mutui agevolati, a un tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del  periodo  di preammortamento e di importo non  superiore  al  sessanta  per  cento della spesa ammissibile, nonche' nell'erogazione di un contributo a fondo  perduto  fino al trentacinque per cento della spesa ammissibile (art.3). Ritenuto necessario adeguare il decreto del 20 luglio 2022 al nuovo regolamento (UE) 2022/2472 della Commissione del 14 dicembre 2022 è stato emanato il decreto 23 febbraio 2024

 

Per operazioni di riordino fondiario realizzate da ISMEA vengono destinati a 28 milioni di euro (art. 23, comma 3, D.L. n.44/2023);

Il Piano strategico nazionale della PAC 2023-27 ha individuato, nell'ambito degli interventi strategici trasversali, il tema portante  "giovani e capitale umano" riservando ai giovani agricoltori una dotazione pari a 672,73 milioni di euro nel periodo 2023-2027. Gli interventi previsti nel PSP sono affiancati in maniera sinergica e complementare da una serie di strumenti e iniziative nazionali, gestiti da ISMEA, infatti con il decreto Sostegni Bis la garanzia di ISMEA può essere concessa a titolo gratuito nei limiti dei massimali previsti dai regolamenti in materia del de minimis, per tutte le aziende anche a conduzione giovanile. In caso di aziende a conduzione giovanile, la garanzia ISMEA può coprire fino all'80% del finanziamento richiesto (in luogo del 70% previsto per le altre aziende).

La legge n. 36/2024 è volta alla promozione e al sostegno dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo e al rilancio del sistema produttivo agricolo mediante interventi per favorire l'insediamento e la permanenza dei giovani - di età superiore a diciotto anni e inferiore a quarantuno anni compiuti - e il ricambio generazionale nel settore agricolo, nel rispetto della normativa dell'Unione europea. A tal fine, per il primo insediamento delle imprese giovanili è istituito un Fondo con la dotazione di 15 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024; è previsto un regime fiscale agevolato ed un credito d'imposta per le spese sostenute per la partecipazione a corsi di formazione. Per favorire la permanenza dei giovani nel settore agricolo sono previste agevolazioni fiscali per l'ampliamento delle superfici coltivate, un regime di prelazione nel caso di più confinanti e, infine, servizi di sostituzione. Vengono poi introdotti alcuni strumenti di coordinamento istituzionale tra cui l'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria e il lavoro giovanile nell'agricoltura.

Per approfondimenti consulta l'iter e i dossier.

Misure per giovani diplomati

Il Fondo di parte corrente per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell'agroalimentare italiano - di cui all'articolo 1, comma 868, L. n. 234/2021- dotato di risorse pari a 6 milioni di euro per l'anno 2022 e 14 milioni di euro per l'anno 2023 ha lo scopo di promuovere e sostenere le eccellenze della ristorazione e della pasticceria italiana nonche' di valorizzare il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico italiano, anche mediante interventi in favore dei giovani diplomati nei servizi dell'enogastronomia e dell'ospitalita' alberghiera.

Per l'utilizzo del Fondo di parte corrente (6 milioni di euro per l'anno 2022 e 14 milioni di euro per l'anno 2023) si veda il decreto 21 ottobre 2022  e il decreto 24 gennaio 2024  che ne hanno definito i criteri e le modalita' di utilizzazione, in particolare ai fini della sottoscrizione di contratti di apprendistato tra le imprese stesse e giovani diplomati nei servizi dell'enogastronomia e dell'ospitalita' alberghiera.

I dati

Dal Rapporto Giovani e agricoltura 2024: nuove leve fondamentali per il futuro del settore – emergono una serie di dati e tendenze che evidenziano come il ruolo dei giovani nel settore agricolo sia cambiato nel corso del tempo.

Alla fine del 2023 le imprese agricole giovanili, cioè quelle gestite da imprenditori under 35, presenti nel Registro delle imprese presso le Camere di Commercio sono 52.717 (su un totale di 703.975 imprese agricole), in calo dell'8,5% rispetto al 2018, ma soprattutto con una brusca riduzione (-4,8%) registrata nel corso dell'ultimo anno. Complessivamente, tra il 2018 e il 2023 sono scomparse, o sono ‘invecchiate' – nel senso che i titolari hanno superato i 35 anni senza essere state rimpiazzate – 4.904 imprese agricole giovanili, pari a 2,3 aziende al giorno, con un calo medio annuo dello stock dell'1,8%.

Alla fine del 2023 le imprese agricole giovanili, cioè quelle gestite da imprenditori under 35, presenti nel Registro delle imprese presso le Camere di Commercio sono 52.717 (su un totale di 703.975 imprese agricole), in calo dell'8,5% rispetto al 2018, ma soprattutto con una brusca riduzione (-4,8%) registrata nel corso dell'ultimo anno. Complessivamente, tra il 2018 e il 2023 sono scomparse, o sono ‘invecchiate' – nel senso che i titolari hanno superato i 35 anni senza essere state rimpiazzate – 4.904 imprese agricole giovanili, pari a 2,3 aziende al giorno, con un calo medio annuo dello stock dell'1,8%.

Entrando più nel dettaglio della tipologia di imprese, il calo di quelle giovanili ha riguardato soprattutto quelle con coltivazioni non permanenti (-12,3%), con coltivazioni associate all'allevamento di animali (-12%) e con allevamenti (-10,4%). Seppur più contenuto in termini relativi (-5,5%), è significativo anche il decremento registrato tra le imprese con coltivazioni permanenti, in flessione anche le imprese della pesca (-21,3%) mentre, in controtendenza, risultano in decisa crescita (+35,6%) le attività di supporto all'agricoltura e successive alla raccolta (contoterzismo e prima lavorazione di prodotti agricoli) a dimostrazione della crescente rilevanza delle attività remunerative connesse per le imprese condotte dai giovani imprenditori agricoli che stanno rapidamente evolvendo anche attraverso lo sviluppo di attività extra agricole che aggiungono valore ai prodotti delle coltivazioni e degli allevamenti.

 

I dati territoriali evidenziano come l'andamento degli stock di imprese agricole giovanili nel periodo 2018-23 sia stato diversificato nelle diverse zone del Paese: il Centro (-12,4%) e il Mezzogiorno (-11,4%) sono le macroaree dove, tranne poche eccezioni regionali, si è concentrato quasi tutto il calo. Al Nord, infatti, la flessione è stata di entità molto più lieve (-1,3%). Quasi un terzo della riduzione complessiva del numero di imprese agricole under 35 è riconducibile al notevole balzo indietro della Campania (-22,4% con quasi 1.500 imprese in meno) che, pur rimanendo una delle regioni a maggiore intensità di imprenditoria giovanile (il 9,2% delle imprese agricole è under 35), vede la propria quota sul totale nazionale calare, tra il 2018 e il 2023, dall'11,6% al 9,8%. Gli stock di imprese giovanili risultano in forte calo anche in Molise, Lazio, Calabria e Sardegna, mentre sono in crescita, in controtendenza rispetto all'andamento nazionale, in quattro regioni, di cui tre del Nord e una del Mezzogiorno, l'Abruzzo. Il Friuli Venezia Giulia è la regione con il maggior incremento relativo (+9,4%) mentre è il Trentino-Alto Adige la regione che mette a segno la maggior crescita in termini assoluti (+179 imprese; Tab. 2.4). Osservando la dinamica degli stock complessivi di imprese agricole nel periodo 2018-23 si osserva come, contrariamente a quanto accaduto per le imprese giovanili, la riduzione sia stata più intensa al Centro e al Nord rispetto al Sud. In conseguenza di ciò l'incidenza delle imprese agricole giovanili nel Nord, pur essendo ancora inferiore alla media nazionale, risulta in crescita. Al contrario, nel Centro e, soprattutto, nel Mezzogiorno la quota di imprese under 35 è in calo.

Nonostante il calo registrato, la tenuta delle imprese agricole giovanili rispetto alle dinamiche del complesso dell'economia può essere attribuita anche al sostegno operato dalle politiche pubbliche, e in particolare alla possibilità di accedere alle risorse messe a disposizione dalla PAC con i suoi due pilastri (pagamenti diretti e sviluppo rurale); i dati infatti evidenziano un incremento del numero di iscrizioni ai registri camerali da parte delle imprese agricole giovanili negli anni immediatamente successivi all'avvio della programmazione 2014-22, cioè a partire dalla fine del 2015, quando  hanno avuto l'avvio la maggior parte delle misure a sostegno del ricambio generazionale.

 

Per ulteriori approfondimenti

 Annuario dell'agricoltura italiana 2022 - CREA;

Osservatorio imprenditorialità giovanile in agricoltura 

Osservatorio imprenditorialità femminile in agricoltura

I giovani agricoltori secondo i dati del 7° Censimento generale dell'agricoltura

GIOVANI E AGRICOLTURA - RAPPORTO 2022

Rapporto Giovani e agricoltura 2024: nuove leve fondamentali per il futuro del settore

Per l'analisi di impatto di genere sui provvedimenti legislativi all'esame della Commissione XIII (Agricoltura) della XIX legisltura si rinvia ai seguenti dossier: 

Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo;

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'agricoltura contadina

Disciplina dell'attività di guida professionale di pesca

Disposizioni per il riconoscimento della figura dell'agricoltore custode dell'ambiente e del territorio

Interventi per il settore ittico

Istituzione del premio di "Maestro dell'arte della cucina italiana"

Delega al Governo in materia di florovivaismo

ultimo aggiornamento: 15 aprile 2024
 
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