tema 24 maggio 2024
Studi - Affari esteri Studi - Difesa Autorizzazione e proroga delle missioni internazionali nel 2024

Nella seduta di mercoledì 8 maggio l'Assemblea della Camera ha approvato la risoluzione sulla delibera del Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 2024 (relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche  al fine della relativa proroga per l'anno 2024Doc. XXVI, n. 2), approvata dalle Commissioni (Doc. XVI, n. 3), a conclusione dell'esame di deliberazioni del Governo ai sensi della legge quadro sulle missioni internazionali (articolo 3, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145).

Al Senato, la 3ª Commissione permanente (Affari esteri e difesa), al termine dell'esame della deliberazione, ha approvato la risoluzione Doc. XXIV n. 19.

Con la medesima delibera era stato disposto l'avvio di tre nuove missioni internazionali per il 2024 (Doc. XXV n. 2), il cui esame si è concluso lo scorso 5 marzo, all'esito delle comunicazioni sulle missioni e gli impegni operativi internazionali da avviare nel 2024. Nel corso di tale seduta, l'Assemblea della Camera dei deputati  ha approvato, con distinte votazioni, la risoluzione Calovini, Formentini, Orsini, Bicchielli ed altri n. 6-00090; la risoluzione Braga ed altri n. 6-00091, respingendone il 18° capoverso della premessa; le risoluzioni Richetti ed altri n. 6-00092, riformulata, e Faraone ed altri n. 6-00093 ; la risoluzione Zanella ed altri n. 6-00094  limitatamente al 1° impegno del dispositivo, respingendone la premessa con distinta votazione e risultando precluse le restanti parti del dispositivo; la risoluzione Francesco Silvestri ed altri n. 6-00095 (Vedi All. A).

L'Assemblea del Senato ha approvato le proposte di risoluzione n. 3 della maggioranza e nn. 1 (testo 2) (sen. Calenda (Misto-Az) e altri), 4 (sen. Patuanelli (M5S) e altri), 5 (sen. Enrico Borghi (IV) e altri) e, in un testo riformulato, 6 (sen. Alfieri (PD) e altri).

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In data 24 aprile 2024 le Commissioni riunite III e IV della Camera dei deputati si sono riunite per deliberare la proposta di relazione all'Assemblea sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all'anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l'anno 2024.

Nel corso dell'esame, le Commissioni hanno approvato la proposta di relazione di cui l'on. Paolo Formentini e l'on. Paola Maria Chiesa erano relatori rispettivamente per la III e IV Commissione, come risultante a seguito dell'approvazione dell'emendamento 5 Graziano, riformulato dal Governo; in particolare, tale proposta emendativa, intervenendo sulla missione di cui alla scheda 35/2024, concernente le esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate, è  volta ad impegnare il Governo, alla luce delle fragilità e maggiore volatilità dell'attuale contesto internazionale, a prevedere ulteriori risorse finanziare per sostenere le attività di cooperazione civile-militare intese a fronteggiare, nei casi di necessità e urgenza, le esigenze di prima necessità della popolazione locale, ed in particolare, i progetti di ricostruzione, le attività di assistenza umanitaria, sanitaria e gli interventi nei settori dell'istruzione e dei servizi di pubblica utilità.

 

Per un approfondimento si rinvia al resoconto sommario della seduta delle Commissioni III e IV del 24 aprile 2024.

ultimo aggiornamento: 2 maggio 2024

Il Doc. XXVI n. 2 riguarda la prosecuzione delle missioni internazionali e delle iniziative di cooperazione allo sviluppo per il periodo 1° gennaio 2024 - 31 dicembre 2024.

Missioni che impiegano personale delle Forze Armate

Per lo svolgimento delle missioni oggetto di proroga il Governo quantifica per il 2024 una consistenza massima annuale complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi è pari a 11.166 unità ed una consistenza media è pari a 7.632 unità.

Il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari complessivamente a euro 1.365.148.673.

La relazione tecnica di quantificazione degli oneri riferiti alla durata programmata tiene conto delle quote di spesa relative all'adempimento di obbligazioni esigibili nell'anno 2024 ovvero nell'anno 2025, in linea con quanto previsto dalla legge n. 196/2009 (Legge di contabilità e finanza pubblica), in materia di impegno e pagamento di spese. Il fabbisogno finanziario complessivo risulta, pertanto, così distribuito:

- per il 2024: euro 1.075.798.673,00;

- per il 2025: € 289.350.000. 

Il Governo intende prorogare la partecipazione alle seguenti missioni e operazioni internazionali.

In Europa:

- NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda 1/2024);

- EUFOR ALTHEA in Bosnia-Erzegovina (scheda 2/2024);

- United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (scheda 3/2024);

- NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda 4/2024);

- EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda 5/2024);

- EUMAM Ucraina (scheda 6/2024).

In Asia:

- United Nations Interim Force in Lebanon - UNIFIL (scheda 7/2024);

- Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi MIBIL (scheda 8/2024);

- Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda 9/2024);

- Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda 10/2024);

- NATO Mission in Iraq (scheda 11/2024);

- United Nations Military Observer Group in India and Pakistan - UNMOGIP (scheda 12/2024);

- Personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Kuwait, in Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni in Medio Oriente e Asia (scheda 13/2024).

In Africa:

- United Nations Support Mission in Libya - UNSMIL (scheda 14/2024);

- Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda 15/2024);

- Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda 16/2024);

- Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda 17/2024);

- United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara - MINURSO (scheda 18/2024);

- Multinational Force and Observers in Egitto - MFO (scheda 19/2024);

- European Union Training Mission Somalia - EUTM Somalia (scheda 20/2024);

- Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda 21/2024);

- Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda 22/2024);

- EUTM Mozambico (scheda 23/2024);

- EUMPM Niger (scheda 24/2024);

- Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Burkina Faso (scheda 25/2024);

Per quanto concerne il potenziamento dei dispositivi nazionali e della NATO:

- "Mediterraneo Sicuro": dispositivo aeronavale nazionale nel Mar Mediterraneo, nel cui ambito è inserita la missione bilaterale in supporto alla Marina libica (scheda 26/2024);

- Impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda 27/2024);

- NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South (scheda 28/2024).

- NATO: dispositivo per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda 29/2024);

- NATO: dispositivo per la sorveglianza navale dell'area sud dell'Alleanza (scheda 30/2024);

- NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell'Alleanza (scheda 31/2024);

- NATO: dispositivo per la presenza nell'area sud-est dell'Alleanza (enhanced Vigilance Activities - Forward Land Forces) (scheda 32/2024);

- NATO: dispositivo per la presenza in Lettonia (enhanced Forward Presence - Forward Land Forces) (scheda 33/2024);

Per la partecipazione di personale della difesa alle missioni civili dell'UE:

- Personale militare impiegato nelle missioni civili istituite dall'Unione Europea (scheda 34/2024).

Per quanto concerne le esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate, come la stipulazione dei contratti di assicurazione del personale, trasporto del personale, dei mezzi e dei materiali e realizzazione di infrastrutture e lavori connessi con le esigenze organizzative e di sicurezza dei contingenti militari nelle aree in cui si svolgono le missioni internazionali; gli interventi di cooperazione civile-militare disposti dai comandanti dei contingenti militari delle missioni internazionali, si rinvia alla scheda 35/2024.

Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE) della Presidenza del Consiglio dei ministri

Sono confermate le esigenze di mantenimento del dispositivo info-operativo dell'Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE) a protezione del personale delle Forze armate impiegato nelle missioni internazionali e incrementate le attività di cooperazione con le forze di sicurezza locali (scheda 36/2024). Per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell'AISE il fabbisogno finanziario per la durata programmata è pari a euro 30.000.000.

Missioni internazionali delle Forze di Polizia, della Guardia di Finanza e del personale della Magistratura

Per quanto concerne le missioni internazionali delle Forze di Polizia, della Guardia di Finanza e del personale della Magistratura, per il periodo 1 gennaio 2024 - 31 dicembre 2024, è intendimento del Governo prorogare la partecipazione alle missioni e operazioni internazionali di seguito indicate.

In Europa:

− European Union Rule of Law Mission in Kosovo-EULEX Kosovo (scheda 37/2024);

− United Nations Mission in Kosovo - UNMIK (scheda 38/2024);

− Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell'area balcanica (scheda 39/2024).

In Asia:

− European Union Police Mission for the Palestinian Territories – EUPOL COPPS (scheda 40/2024).

In Africa:

- European Union Border Assistance Mission in Libya - EUBAM LIBYA (scheda 41/2024);

- Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica ed alla General Administration for Coastal Security (scheda 42/2024).

Per lo svolgimento di tali missioni è stato autorizzato il fabbisogno finanziario per la durata programmata in misura pari a euro 22.764.563 così suddivisi:

- Ministero dell'interno - Forze di polizia: euro 3.864.387

- Ministero dell'economia e delle finanze - Guardia di finanza: euro 18.816.279

- Ministero della Giustizia: euro 83.897.

Interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione (MAECI)

Le schede da 43 a 46 (2024) riguardano gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione. In particolare:

- la scheda 43 (2024) concerne le iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (per un fabbisogno finanziario di 251 milioni di euro per il 2024);

- la scheda 44 (2024) è relativa agli interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (per un fabbisogno finanziario di euro 28.850.000 per il 2024);

- la scheda 45 (2024) riguarda la partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (per un fabbisogno finanziario di euro 21.747.000 per il 2024);

- la scheda 46 (2024) concerne gli interventi operativi di emergenza e sicurezza (per un fabbisogno finanziario di 60 milioni di euro per il 2024).

ultimo aggiornamento: 4 marzo 2024
Con  la   delibera del Consiglio dei Ministri del 26 febbraio 2024 il Governo ha, altresì, disposto l'avvio di tre nuove missioni internazionali per il 2024 ( Doc. XXV n. 2), il cui esame  si è concluso lo scorso 5 marzo, all'esito delle comunicazioni sulle missioni e gli impegni operativi internazionali da avviare nel 2024.
Nel corso di tale seduta, l 'Assemblea della Camera dei deputati  ha approvato, con distinte votazioni, la risoluzione Calovini, Formentini, Orsini, Bicchielli ed altri n. 6-00090; la risoluzione Braga ed altri n. 6-00091, respingendone il 18° capoverso della premessa; le risoluzioni Richetti ed altri n. 6-00092, riformulata, e Faraone ed altri n. 6-00093 ; la risoluzione Zanella ed altri n. 6-00094  limitatamente al 1° impegno del dispositivo, respingendone la premessa con distinta votazione e risultando precluse le restanti parti del dispositivo; la risoluzione Francesco Silvestri ed altri n. 6-00095 (Vedi All. A).
L'Assemblea del Senato  ha approvato le proposte di risoluzione n. 3 della maggioranza e nn. 1 (testo 2) (sen. Calenda (Misto-Az) e altri), 4 (sen. Patuanelli (M5S) e altri), 5 (sen. Enrico Borghi (IV) e altri) e, in un testo riformulato, 6 (sen. Alfieri (PD) e altri).
In sintesi per il 2024 il  Doc. XXV n. 2 ha previsto l'avvio delle seguenti 3 nuove missioni.
L'Operazione Levante 

La scheda 13-bis/2024 prevede la partecipazione, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, di 192 unità di personale militare, 10 mezzi terrestri, una unità navale e una unità aerea al dispositivo militare, definito "Operazione Levante".

A tal riguardo nella richiamata scheda il Governo fa presente che a seguito dello scoppio del conflitto Israele-Hamas, avvenuto il 7 ottobre 2023, "la Difesa italiana è stata chiamata a fornire contributi per fronteggiare una situazione che prefigura una potenziale escalation e impone un approccio integrato".

 

Il contributo italiano all' "Operazione Levante" è pertanto finalizzato a:

  1. trasportare beni di prima necessità a favore di civili;
  2. schierare un ospedale da campo e una unità navale con capacità sanitaria, in supporto alla popolazione civile;
  3. predisporre misure precauzionali per l'eventuale evacuazione di connazionali o l'"estrazione delle forze italiane dalla regione";
  4. rafforzare la presenza nel Mediterraneo Orientale.

 

 Si precisa, inoltre, che il dispositivo in esame potrà interagire con altre missioni internazionali già attive ed in particolare con il dispositivo aeronavale "Mare sicuro".

L'area geografica dell'Operazione è la seguente; Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza, Libano, Egitto, Giordania, Cipro, EAU, Qatar e regione del Mediterraneo Orientale

 

Il fabbisogno finanziario dell'Operazione, per il periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2024 è stimato in euro 3.213.780 euro.

Il potenziamento dispositivi nazionali dell'Unione europea

La scheda 26-bis/2024 riguarda "la proroga dell'impiego di un dispositivo multidominio in iniziative di presenza, sorveglianza e sicurezza nell'area del Mar Rosso e Oceano Indiano Nord-Occidentale".

Il nuovo impegno operativo ricomprende alcune missioni già attive, cui nella delibera di autorizzazione per il 2023 erano dedicate singole schede, e missioni nuove.

Tra queste ultime la più significativa è la nuova operazione dell'Unione europea EUNAVFOR ASPIDES, avviata in occasione del Consiglio Ue dello scorso 19 febbraio.  

L'area geografica dei dispositivi che rientrano nella scheda in esame è la seguente: Mar Mediterraneo, Mar Rosso e Paesi rivieraschi, Golfo di Aden, Mar Arabico, bacino somalo, Canale del Mozambico, Oceano Indiano, Stretto di Hormuz, Golfo Persico, Golfo di Oman, Bahrain, Gibuti, Emirati Arabi Uniti e altri Paesi rivieraschi.

 

L'operazione EUNAVFOR ASPIDES

 L'operazione Aspides ("Scudo" in lingua greca) è stata istituita per la durata di un anno, con l'obiettivo di proteggere le navi civile in transito davanti alle coste dello Yemen dagli attacchi provenienti dalla terraferma.

L'obiettivo dell'operazione – si legge nella scheda in esame – è contribuire alla salvaguardia della libera navigazione e alla protezione del naviglio mercantile in transito in un'area di Operazioni che include Mar Rosso, Golfo di Aden e Golfo Persico, con compiti eminentemente difensivi, estesi alla difesa del naviglio mercantile nella sola area prospiciente lo Yemen e nel Mar Rosso,

Il Consiglio Ue ha affidato ad ASPIDES i seguenti compiti:

a) garantire la conoscenza della situazione marittima e accompagnare le navi nell'area di operazione;

c) proteggere le navi da attacchi multi-dominio in mare, nel pieno rispetto del diritto internazionale, compresi i principi di necessità e proporzionalità.

I documenti preparatori del Consiglio UE affrontano il tema dei confini del diritto di auto-difesa e della differenza tra il compito di "accompagnamento" e quello di "protezione". Da tali documenti emerge che gli assetti di Aspides, nel rispetto dei princìpi di necessità e proporzionalità, dovranno avere la capacità di neutralizzare i diversi tipi di minaccia alle navi commerciali in transito, che possono venire da droni e missili, senza escludere gli attacchi marittimi o aerei.

Il Comando operativo dell'operazione ha sede a Larissa in Grecia e il comandante è il commodoro greco Vasilios Griparis. Il Force commander (che guida le operazioni nel teatro operativo, a bordo della nave ammiraglia) è il contrammiraglio italiano Stefano Costantino.

Come per tutte le missioni e operazioni militari PSDC, il controllo politico e la direzione strategica spetterà al Comitato politico e di sicurezza (PSC), composto di rappresentanti degli Stati. Il Comitato militare UE, composto dai Capi di Stato maggiore, e il suo Presidente, dovranno svolgere un ruolo di interfaccia tra il comandante dell'operazione e il vertice politico.

Le "spese comuni" dell'operazione, il cui importo di riferimento è fissato a 8 milioni di euro, saranno a carico dello Strumento europeo per la pace (EPF), fondo fuori bilancio dell'UE (si tratta dello stesso fondo che rimborsa gli aiuti militari all'Ucraina). Il resto lo metteranno gli Stati nazionali, finanziando la propria partecipazione nazionale.

In occasione dell'audizione alle commissioni congiunte di Camera e Senato dello scorso 31 gennaio, il ministro della difesa, Crosetto, ha indicato che l'Italia metterà a disposizione una delle tre navi.

La nuova operazione dovrà coordinarsi strettamente con le altre iniziative presenti nell'area, in particolare con l'operazione UE Atalanta (che opera in un'area parzialmente sovrapposta), la missione multinazionale europea EMASOH e la coalizione Combined Marittime Forces. Così come per Atalanta, anche per Aspides sarà essenziale un efficace canale di comunicazione con le compagnie di navigazione, per assicurare una protezione tempestiva.

EUNAVFOR Aspides – si legge della decisione del Consiglio Ue che l'ha istituita - coopera con le autorità competenti degli Stati membri, con gli organi e gli organismi competenti dell'Unione, in particolare il Centro satellitare dell'Unione europea (Satcen), nonché con la missione militare dell'Unione europea volta a contribuire alla formazione delle forze di sicurezza somale (EUTM Somalia) e con la missione dell'Unione europea per lo sviluppo delle capacità in Somalia (EUCAP Somalia). Inoltre, EUNAVFOR Aspides gode del sostegno del Centro dell'Unione europea di situazione e di intelligence per la raccolta delle informazioni necessarie allo svolgimento dei suoi compiti.

 

L'operazione EUNAVFOR Atalanta

 ATALANTA è un'operazione esecutiva dell'Unione europea, avviata nel dicembre del 2008, con due compiti principali: fornire protezione alle navi di aiuti umanitari del Programma alimentare mondiale (WFP) diretti in Somalia e proteggere la libera navigazione delle navi mercantili transitanti nell'area geografica di intervento.

Tale area ricomprende: Mar Mediterraneo, Mar Rosso, Golfo di Aden, Mar Arabico, bacino somalo, Canale del Mozambico e Oceano Indiano. Tale area è stata estesa dalla decisione 2012/174/PESC del Consiglio dell'Unione europea nel senso di consentire, in presenza di determinate condizioni, azioni anche a terra (limitatamente a una definita fascia costiera).

Il quartier generale della missione (EU OHQ) attualmente ha sede a Rota (Spagna).

Fino al 2 marzo del 2022, Atalanta ha potuto esercitare i suoi compiti principali anche all'interno delle acque territoriali somale, in virtù di un mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Da quella data le attività anti-pirateria devono invece limitarsi alle acque internazionali. Il governo somalo si è infatti opposto al rinnovo della risoluzione delle Nazioni Unite, ritenendo raggiunti gli obiettivi dell'operazione e dichiarando la propria intenzione di farsi direttamente carico della sicurezza marittima delle proprie acque territoriali.

Tra i compiti secondari di Atalanta figurano l'implementazione dell'embargo alle armi nei confronti della Somalia (sancito dal Consiglio di sicurezza dell'ONU nel 2014) e il contrasto al traffico di stupefacenti al largo della Somalia. Compiti secondari non esecutivi sono la sorveglianza su altri fenomeni illeciti (pesca illegale, traffico di carbone da legna) e il supporto alle altre iniziative UE (a cominciare dalle missioni EUTM e EUCAP sulla terraferma somala) e internazionali.

Dal 12 dicembre 2022 Atalanta ha assunto la nuova denominazione di "operazione militare volta contribuire alla sicurezza marittima nell'Oceano Indiano occidentale e nel Mar Rosso".

Nel 2023 il Parlamento ha autorizzato l'operazione (scheda 24) con 198 unità di personale, 1 mezzo navale e 2 mezzi aerei, per un costo previsto di quasi 27 milioni di euro.

Il Comando dell'operazione è a Rota (Spagna). Dal 12 febbraio 2024 il Force Commander dell'operazione è il contrammiraglio Francesco Saladino.

 

L'operazione EMASOH/Agenor

 Agenor è la componente militare di EMASOH (European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz), che non è una missione dell'UE, ma un'iniziativa multilaterale di singoli Stati membri (e paesi associati). La missione è stata avviata su proposta dalla Francia, a margine del Consiglio Affari esteri del gennaio 2020, e ha visto poi l'adesione di Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Portogallo e Norvegia, oltre che dell'Italia.

Il quartier generale della missione si trova nella base francese ad Abu Dhabi.

L'obiettivo della missione è salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza delle navi in transito nello stretto di Hormuz, quadrante delicatissimo per il traffico commerciale e arteria essenziale per il trasporto di petrolio, minacciato dalle crescenti tensioni regionali.

I dispositivi aeronavali dei paesi che aderiscono all'iniziativa svolgono attività di presenza, sorveglianza e sicurezza per proteggere il naviglio mercantile nazionale (anche con attività di scorta); supportare il naviglio mercantile non nazionale (con attività di accompagnamento ma non protezione diretta); effettuare attività di ricognizione e raccolta informativa e rafforzare la cooperazione con gli altri assetti internazionali.

L'area geografica di intervento ricomprende: Stretto di Hormuz, Golfo Persico, Golfo di Oman, Mare Arabico, Golfo di Aden, Oceano Indiano, Mar Rosso.

L'iniziativa non ha un termine di scadenza predeterminato.

Il Parlamento ha autorizzato, per il 2023 (scheda 33) la partecipazione alla missione con un contingente massimo 200 unità di personale, 1 mezzo navale e 3 mezzi aerei, per un costo previsto di 19.702.823 euro.

In aggiunta al previsto dispositivo, a protezione degli interessi nazionali, potranno essere impiegati gli assetti aerei nazionali presenti nell'ambito della Coalizione anti Daesh.

 

Presenza e sorveglianza nell'ambito dell'iniziativa a guida USA Combined Maritime Forces CMF

La Combined Maritime Forces – si legge nella scheda in esame - è una forza marittima multinazionale che opera nelle acque medio-orientali di Mar Rosso, Oceano Indiano e Golfo Persico, e il cui scopo è di migliorare la sicurezza marittima nella regione. Il personale nazionale riveste, in aggiunta alle altre funzioni (tra cui il contributo nelle attività di capacity building nei paesi inclusi nella propria area di operazioni), ruoli di staff, anche imbarcato. La sede del Comando è in Bahrain, presso le strutture del Comando Americano di USNAVCENT.

Si segnala che ad aprile l'Italia assumerà il Comando della Combined Task Force CTF-153, che opera nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.

 

La scheda in esame ricomprende anche i seguenti due ulteriori impegni operativi (che non vengono ulteriormente dettagliati):

- attività di presenza e sorveglianza navale nelle acque internazionali del Canale del Mozambico di interesse strategico nazionale;

- attività di presenza e sorveglianza a tutela degli interessi nazionali nell'area (che deve intendersi quella complessiva dei diversi impegni), anche svolte in coordinamento con iniziative multilaterali e/o di organizzazioni internazionali.

 

L'impegno complessivo, per tutte le missioni indicate nella scheda in esame, è il seguente:

-      fino a 642 unità di personale;

-      3 mezzi navali;

-      5 mezzi aerei.

 

Il fabbisogno finanziario è di euro 42.550.121, di cui 10.650.000 esigibili nel 2015.

La partecipazione di personale di magistratura alla missione civile dell'Unione europea EUAM Ukraine - European Union Advisory Mission

La scheda n. 34-bis/2024 riguarda una missione internazionale in Europa con cui viene disposta la partecipazione di personale di magistratura alla missione civile dell'Unione europea EUAM Ukraine (European Union Advisory Mission). Si tratta di una missione che l'Italia aveva già istituito nel 2021, come risulta dal Doc. XXV n. 4 della XVIII legislatura, e che non era stata rinnovata per gli anni successivi.

Istituita a seguito della crisi ucraina il 22 luglio 2014 con la decisione 2014/486/PESC del Consiglio dell'Unione europea, modificata, da ultimo, con la decisione (PESC) 2021/813 del Consiglio, del 20 maggio 2021, la missione civile non armata e senza compiti esecutivi dell'Unione europea EUAM Ukraine ha iniziato le operazioni il 1º dicembre 2014. Il suo obiettivo generale è sostenere l'Ucraina nello sviluppo di servizi di sicurezza sostenibili, responsabili ed efficienti che rafforzino lo Stato di diritto; essa risulta così incentrata principalmente su tre questioni traversali: i diritti umani e di genere, il buon governo e la lotta alla corruzione.

A sostegno degli impegni assunti dall'Ucraina per le riforme del settore della sicurezza, la missione civile in esame si propone di offrire ai competenti organi ucraini tutoraggio e consulenza per elaborare rinnovate strategie in materia di sicurezza e mettere quindi in atto opportuni sforzi di riforma globali e coerenti, al fine di:

  • creare un quadro concettuale per la pianificazione e l'attuazione di riforme che porti a servizi di sicurezza sostenibili in grado di garantire lo stato di diritto, in modo tale da contribuire a rafforzarne la legittimità e accrescere la fiducia dell'opinione pubblica, nel pieno rispetto dei diritti umani e coerentemente con il processo di riforma costituzionale;
  • riorganizzare e ristrutturare i servizi di sicurezza in modo da ripristinare il controllo e la responsabilità su di essi.

Nell'ambito del proprio mandato iniziale la missione presta assistenza nel processo operativo della riforma del settore della sicurezza civile, sostenendo la rapida preparazione e attuazione delle misure di riforma.

Il personale dell'EUAM Ucraina è costituito da personale distaccato dagli Stati membri, dalle istituzioni dell'Unione o dal Servizio Europeo per l'Azione Esterna (SEAE).

Tutti i costi connessi alla partecipazione del personale distaccato sono a carico dell'istituzione o dello Stato membro di rispettiva appartenenza, incluse le spese di viaggio per e dal luogo di schieramento, gli stipendi, la copertura sanitaria e le indennità. L'EUAM Ucraina ha tuttavia la facoltà di assumere personale internazionale e locale su base contrattuale se le mansioni richieste non possono essere fornite da personale distaccato dagli Stati membri.

Lo status dell'EUAM Ucraina e del relativo personale compresi, se del caso, i privilegi, le immunità e le altre garanzie necessarie ai fini del compimento e del buon funzionamento dell'EUAM Ucraina, è oggetto di un accordo concluso ai sensi dell'articolo 37 TUE e secondo la procedura di cui all'articolo 218 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea., concluso in data 21 novembre 2014 fra l'Unione europea e l'Ucraina.

L'Italia parteciperà a tale missione con l'invio di 1 unità di personale della magistratura, per un fabbisogno finanziario pari a 66.543 euro.

La missione decorre dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024.

ultimo aggiornamento: 3 maggio 2024
 
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