E' stata esaminata dal Parlamento la deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 sulla partecipazione dell'Italia a quattro nuove missioni internazionali, nonché in ordine alla relazione analitica sulle missioni internazionali svolte nel 2022, anche ai fini della loro prosecuzione per l'anno 2023. La deliberazione è stata trasmessa alle Camere in data 3 maggio 2023 per la discussione e le conseguenti deliberazioni parlamentari.
In particolare:
Nella seduta del 22 giugno 2023 le Commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera hanno approvato la proposta di relazione all'Assemblea presentata dai relatori.
In seguito alla discussione della discussione della relazione delle Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa), l'Assemblea della Camera nella seduta del 29 giugno 2023 ha approvato, con distinte votazioni:
Nella seduta del 27 giugno, l'Assemblea del Senato ha approvato le risoluzioni sulle deliberazione Consiglio ministri sulla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali (Doc. XXIV, n. 6) e sulla relazione analitica sulle missioni internazionali (Doc. XXIV, n. 7), approvate dalla Commissione Esteri e Difesa.
Attualmente è all'esame delle Camere l'A.G. 62, di riparto del Fondo missioni internazionali per l'anno 2023.
La deliberazione del 1° maggio 2023 prevede l'autorizzazione alla partecipazione di personale alle missioni internazionali con una consistenza massima di 11.499 unità, di cui 11.342 unità fanno riferimento alle missioni prorogate e 157 unità alle nuove missioni avviate nel 2023.
Ai fini di una valutazione degli oneri complessivi relativi a tutte le missioni in corso di svolgimento nel 2023 occorre considerare, oltre ai costi relativi alle missioni prorogate (1.708.649.547 euro) i costi relativi alle nuove missioni pari a euro 11.775.029..
Il totale complessivo delle spese per le missioni nel 2023, dalla somma tra il totale delle proroghe e delle nuove missioni, è pertanto pari a euro 1.720.424.576, di cui la maggior parte fa riferimento al Ministero della difesa (1.313.114.005 euro) e al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (358.668.800 euro per gli interventi di cooperazione).
Rispetto al totale delle spese finali rappresentate nello stato di previsione del Ministero della difesa nella legge di bilancio 2023-2025 (pari a 27.748.473.356 euro per l'anno 2023), le spese previste nella delibera del 1° maggio 2023 afferenti allo stesso Ministero ammontano al 4,73 per cento.
Tuttavia, si tenga conto che, fino all'emanazione dei decreti di riparto delle risorse del Fondo missioni internazionali, le risorse del Fondo relative al 2023 sono allocate nel capitolo 3006 dello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Per approfondimenti si rinvia al tema dell'attività parlamentare relativo alle spese per la difesa nel bilancio dello Stato.
La delibera governativa prevede – nel 2023 – l'avvio di 4 nuove missioni:
1. EUMAM Ucraina (scheda 6-bis/2023);
2. EUBAM Libia (scheda 16-bis/2023);
3. EUMPM Niger (scheda 21-bis/2023);
4. Missione bilaterale di supporto in Burkina Faso (scheda 30-bis/2023).
Complessivamente, per lo svolgimento delle nuove missioni da avviare nel 2023:
La missione è stata istituita dal Consiglio Ue il 17 ottobre 2022, rispondendo alla richiesta di sostegno da parte delle autorità ucraine nel settore dell'addestramento militare. L'obiettivo è contribuire al rafforzamento della capacità militare delle forze armate, per consentire all'Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e proteggere i civili.
Per conseguire i suoi obiettivi, la missione fornisce:
- formazione individuale e collettiva al personale delle forze armate ucraine, ai livelli di base, avanzato e specializzato (in particolare nei settori della logistica, protezione da agenti chimici, biologici e radioattivi, supporto ingegneristico, cibersicurezza e ciberdifesa ecc.), compresa la formazione e la preparazione operative, la preparazione alla manovra e alla tattica collettive e la consulenza in materia di pianificazione, preparazione e condotta di esercitazioni;
- formazione alle forze di difesa territoriale;
- coordinamento delle attività di formazione delle forze armate ucraine condotte in via bilaterale dagli Stati membri.
Le attività si svolgono nel territorio dell'Ue.
Il quartier generale della missione è costituito presso il Military Planning and Conduct Capability (MPCC), a Bruxelles, che assicura anche il coordinamento generale. Come per tutte le missioni militari Ue, il controllo politico e la direzione strategica sono assicurate dal Comitato politico e di sicurezza (CoPS, composto di rappresentanti degli Stati membri), sotto la responsabilità dell'Alto rappresentante e del Consiglio. Il CoPS effettua una valutazione strategica della missione e del suo mandato, sei mesi dopo il suo avvio.
In tale ambito, l'Italia contribuisce alla missione attraverso specifici moduli addestrativi condotti sul territorio nazionale.
In occasione del consiglio Affari esteri del 24 aprile 2023, l'Alto Rappresentante Borrell ha dichiarato che la missione ha già raggiunto il suo obiettivo iniziale (la formazione di 16 000 soldati ucraini) e che l'obiettivo aggiornato è di formare un totale di 30 000 soldati entro la fine del 2023.
La consistenza massima del contingente nazionale impiegato, per il 2023, è di 80 unità.
Il fabbisogno finanziario è di euro 9.192.876.
La missione, istituita dal Consiglio Ue nel 2013 (e più volte in seguito modificata) ha lo scopo di assistere le autorità libiche nel rafforzamento delle strutture statuali preposte alla sicurezza, in particolare nei settori della gestione delle frontiere e della giustizia penale, al fine di contribuire agli sforzi per smantellare le reti della criminalità attive nel traffico di migranti, nella tratta di esseri umani e nel terrorismo.
L'Italia partecipa alla missione anche con personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza (vedi scheda 46/2023).
Al fine di conseguire tale obiettivo, la missione sostiene:
- l'elaborazione di un libro bianco sulla gestione integrata delle frontiere nonché di una strategia per la sicurezza marittima, fornendo capacità ed eseguendo progetti per le autorità libiche responsabili dell'applicazione del diritto marittimo e della gestione delle frontiere terrestri;
- l'assistenza alla pianificazione strategica nell'ambito del Ministero degli interni (anche per quanto riguarda le forze di polizia) e del Ministero della giustizia, anche in ausilio alla missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL);
- il coordinamento strategico tra i donatori e l'attuazione dei progetti finanziati.
Dal 1° febbraio 2021 la missione è guidata da Natalina Cea (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, da tempo impegnata in ambito internazionale).
La delibera prevede, per ottimizzare il contributo della Difesa, il possibile transito di aliquote di personale militare tra le diverse missioni civili dell'Ue, cioè, oltre a quella in esame, EULEX Kosovo (scheda 2/2023), EUAM Iraq (scheda 12/2023), dell'UE EUCAP Sahel Mali (scheda 19/2023), EUCAP Sahel Niger (scheda 20/2023), EUCAP Somalia (scheda 26/2023), nel rispetto del numero massimo delle unità di personale e del volume finanziario complessivamente previsti per tali missioni.
La partecipazione di personale militare, per il 2023, è fissata in 3 unità di personale.
Il fabbisogno finanziario è di euro 275.095.
La missione, istituita dal Consiglio Ue il 12 dicembre 2022, ha lo scopo di sostenere le forze armate del Niger nella lotta contro i gruppi terroristici armati e nella protezione della popolazione civile.
A tal fine, la missione:
-sostiene l'istituzione di un Centro per la formazione dei tecnici delle forze armate,
- sostiene lo sviluppo delle capacità specializzate delle forze armate del Niger, fornendo formazione specializzata su richiesta;
- sostiene la creazione di un battaglione di sostegno alle comunicazioni e al comando, fornendo formazione e tutoraggio alle sue unità e alla sua catena di comando.
In concomitanza con l'avvio della missione, il 7 marzo il Consiglio Ue ha adottato una misura di assistenza del valore di 40 milioni a favore delle forze armate nigerine, nell'ambito dello Strumento europeo per la pace (EPF).
La delibera sottolinea che le attività di formazione, addestramento, assistenza e mentoring previste nell'ambito di ciascun settore potranno essere svolte con la collaborazione e il coordinamento delle missioni bilaterali in Niger (scheda 21/2023) e in Burkina Faso (scheda 30-bis/2023). Saranno quindi possibili transiti di assetti e personale nazionale tra le diverse missioni. In tal senso, eventuali incrementi in EUMPM Niger saranno compensati da corrispondenti riduzioni di assetti e personale delle suddette missioni bilaterali, nel rispetto del numero massimo delle unità di personale e del volume finanziario complessivamente previsti per le tre missioni.
La consistenza massima del contingente nazionale, per il 2023, è di 20 unità di personale.
Il fabbisogno finanziario è di euro 939.037.
La missione ha l'obiettivo di sviluppare e rafforzare le capacità di difesa e sicurezza delle forze armate del Burkina Faso.
Al fine di conseguire l'obiettivo, sono previsti:
- supporto del capacity building delle forze armate burkinabé;
- sviluppo delle forze di sicurezza per l'incremento di capacità volte al contrasto del fenomeno dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza;
- supporto al contrasto dei flussi migratori illegali e del terrorismo internazionale;
- supporto per la stabilizzazione dell'area e il rafforzamento delle capacità di controllo del territorio, nei Paesi del G5 Sahel (Niger, Mali, Mauritania, Chad e Burkina Faso);
- attività di formazione, addestramento, consulenza, assistenza, supporto e mentoring a favore delle forze di sicurezza e delle istituzioni governative, da svolgere in Italia e in Burkina Faso, in particolare in settori come forze speciali, sanità militare, contrasto agli esplosivi improvvisati, ricerca e soccorso aeroportati, polizia di stabilità e formazione della Gendarmeria Nazionale.
La delibera prevede una area di intervento che comprende anche Niger, Mali, Mauritania, Chad, Nigeria, Senegal, Costa d'Avorio, Guinea, Togo, Ghana e Benin.
In analogia con quanto previsto nella scheda precedente, la delibera chiarisce che le attività di formazione, addestramento, consulenza, assistenza e mentoring potranno essere svolte con la collaborazione e il coordinamento della missione bilaterale in Niger (scheda 21/2023) e della missione EUMPM Niger (scheda 21-bis/2023). Saranno quindi possibili supporti a favore degli altri contingenti mediante il transito di assetti e personale nazionale tra le diverse operazioni in area. In tal senso – continua la delibera - eventuali incrementi in Burkina Faso saranno compensati da corrispondenti riduzioni di assetti e personale per la missione EUMPM e per la missione bilaterale in Niger, nel rispetto del numero massimo delle unità di personale e del volume finanziario complessivamente previsti per le tre missioni.
La base giuridica della missione è indicata nell'Accordo tra i due Paesi sulla cooperazione nel settore della Difesa, fatto a Roma il 1° luglio 2019, ratificato dalla legge 29 aprile 2021, n. 72.
La consistenza massima del contingente nazionale, per il 2023, è di 50 unità.
Il fabbisogno previsto è di euro 1.368.021.
Il Doc. XXVI n. 1 fa riferimento alla deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023, concernente la Relazione del Governo sull'andamento delle missioni internazionali e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo nell'anno 2022, anche ai fini della loro proroga nell'anno 2023 (articolo 3, comma 1, primo periodo, della "legge quadro sulle missioni internazionali").
Per quanto riguarda le missioni di cui la deliberazione del 1° maggio 2023 propone la proroga nell'anno 2023, la consistenza massima annuale complessiva dei contingenti delle Forze armate impiegati nei teatri operativi è pari a 11.342 unità; la consistenza media è pari a 7.720 unità.
Il corrispondente fabbisogno finanziario per la durata programmata, a carico del Ministero della difesa, è pari ad euro 1.301.338.976, di cui 1.026.873.976 euro per obbligazioni esigibili nell'esercizio finanziario 2023 e 274.465.000 euro per obbligazioni esigibili nell'esercizio finanziario 2024.
A questi oneri si aggiungono, sempre per quanto concerne le sole missioni di cui si propone la proroga,
Il fabbisogno finanziario complessivamente necessario per la proroga delle missioni nel 2023 è quindi di euro 1.708.649.547.
Le seguenti missioni vengono prorogate limitatamente al periodo 1° gennaio – 31 maggio 2023:
- European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq (EUAM Iraq - scheda 12/2023);
- MINUSMA in Mali (scheda 18/2023);
- EUCAP Sahel Mali (scheda 19/2023);
- United Nations Assistance Mission in Somalia - UNSOM (scheda 27/2023).
Con riferimento a tali missioni, il Governo precisa che il ritiro dei contingenti nazionali avverrà secondo le modalità previste nell'ambito delle organizzazioni internazionali interessate.
Per quanto riguarda l'Europa, la richiesta di proroga per il periodo 1° gennaio 2023 - 31 dicembre 2023 concerne la partecipazione di personale militare alle seguenti missioni internazionali:
- NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda 1/2023);
- European Union Rule of Law Mission in Kosovo - EULEX Kosovo (scheda 2/2023);
- EUFOR ALTHEA in Bosnia-Erzegovina (scheda 3/2023);
- United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (scheda 4/2023);
- NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda 5/2023);
- EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda 6/2023);
Nel continente europeo hanno luogo altresì la missione di cui alla scheda 42/2023, concernente la partecipazione di 17 unità di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione Europea denominata EULEX Kosovo, la missione di cui alla scheda 43/2023, riguardante la partecipazione di una unità di personale della Polizia di Stato alla missione UNMIK delle Nazione Unite e la missione di cui alla scheda 44/2023 relativa alla partecipazione 89 di Forze di Polizia e Guardia di finanza alla Missione di assistenza alla Polizia albanese.
Con riferimento all'Asia la richiesta di proroga per il periodo 1° gennaio 2023 - 31 dicembre 2023 concerne la partecipazione di personale militare alle seguenti missioni internazionali:
- United Nations Interim Force in Lebanon - UNIFIL (scheda 7/2023);
- Missione bilaterale di addestramento delle forze armate libanesi MIBIL (scheda 8/2023);
- Missione bilaterale di addestramento delle forze di sicurezza palestinesi (scheda 9/2023);
- Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (scheda 10/2023);
- NATO Mission in Iraq (scheda 11/2023);
- United Nations Military Observer Group in India and Pakistan - UNMOGIP (scheda 13/2023);
- personale militare impiegato negli Emirati Arabi Uniti, in Kuwait, in Bahrain, Qatar e a Tampa per le esigenze connesse con le missioni in Medio Oriente e Asia (scheda 14/2023).
Si ricorda che la missione European Union Advisory Mission in support of Security Sector Reform in Iraq - EUAM Iraq (scheda 12/2023) viene prorogata limitatamente al periodo 1° gennaio – 31 maggio 2023.
Nel continente asiatico hanno altresì luogo le missioni di cui alle schede 33/2023, 34/2023 e 45/2023, concernenti, rispettivamente, la proroga della partecipazione italiana al dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nello Stretto di Hormuz (EMASOH, 200 unità, 1 mezzo navale e 3 mezzi aerei), la missione NATO Implementation of the Enhancement of the Framework for the South e la partecipazione di 3 unità di personale della Polizia di Stato e 1 magistrato fuori ruolo alla missione EUPOL COPPS.
Per quanto riguarda l'Africa, la richiesta di proroga per il periodo 1° gennaio 2023 - 31 dicembre 2023 concerne la partecipazione di personale militare alle seguenti missioni internazionali:
- United Nations Support Mission in Libya - UNSMIL (scheda 15/2023);
- Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (scheda 16/2023);
- Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (scheda 17/2023);
- EUCAP Sahel Niger (scheda 20/2023);
- Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (scheda 21/2023);
- United Nations Mission for the Referendum in Western Sahara - MINURSO (scheda 22/2023);
- Multinational Force and Observers in Egitto - MFO (scheda 23/2023);
- EUNAVFOR ATALANTA (scheda 24/2023);
- European Union Training Mission Somalia - EUTM Somalia (scheda 25/2023);
- EUCAP Somalia (scheda 26/2023);
- Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane, dei funzionari
- yemeniti e delle forze armate gibutiane (scheda 28/2023);
- Personale impiegato presso la base militare nazionale nella Repubblica di Gibuti per le esigenze connesse con le missioni internazionali nell'area del Corno d'Africa e zone limitrofe (scheda 29/2023);
- EUTM Mozambico (scheda 30/2023).
Si ricorda che le seguenti missioni nel continente africano vengono prorogate limitatamente al periodo 1° gennaio – 31 maggio 2023:
- MINUSMA in Mali (scheda 18/2023);
- EUCAP Sahel Mali (scheda 19/2023);
- United Nations Assistance Mission in Somalia - UNSOM (scheda 27/2023).
Hanno inoltre luogo in Africa le missioni di cui alle schede 32/2023, 34/2023, 46/2023 e 47/2023 concernenti, rispettivamente, la proroga di:
- impiego di un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (scheda 32/2023);
- partecipazione di personale della Polizia di Stato e di un Ufficiale della Guardia di finanza alla missione civile dell'Unione Europea denominata EUBAM Libya (European Union Border Assistence Mission in Libya - scheda 46/2023);
- partecipazione di personale del Corpo della Guardia di finanza alla missione bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini marittimi (scheda 47/2023).
La Relazione analitica di cui al Doc XXVI n. 1 riferisce lle Camere anche:
sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per il periodo 1° gennaio 2022 - 31 dicembre 2022;
sugli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione da porre in essere nel periodo 1° gennaio 2023- 31 dicembre 2023.
Con riferimento alle risorse previste dalla "Deliberazione del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022 per iniziative di stabilizzazione e sviluppo e interventi umanitari (cfr. scheda n. 48/2022) il Governo, nella Relazione analitica di cui al Doc XXVI n.1 ("Proroga missioni e interventi di cooperazione per l'anno 2023")
segnala che le circostanze eccezionali legate all'invasione Russa dell'Ucraina hanno determinato un ritardo rispetto al passato nella procedura di approvazione della Deliberazione del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022, con la conseguenza che in alcune aree geografiche si è registrato uno scostamento importante tra quanto assegnato originariamente e quanto effettivamente allocato.
Nel dettaglio, l'Asia e l'Europa hanno visto diminuire consistentemente le risorse effettivamente destinate loro dalla Deliberazione Missioni del giugno 2022.
La ragione di tale scostamento è stata determinata dall'impossibilità, per quanto riguarda l'Europa, di attendere le tempistiche di erogazione dei fondi della Deliberazione Missioni 2022", previste per ottobre 2022, considerata l'intervenuta, urgente necessità di rispondere alla crisi ucraina esplosa nel febbraio 2022.
Alla crisi ucraina è stato quindi possibile destinare risorse provenienti da una diversa fonte di finanziamento, ovvero parte dei contributi erogati in applicazione dei provvedimenti di autorizzazione delle missioni internazionali adottati fino all'anno 2020 destinati al sostegno alle forze armate e di sicurezza afghane (fondi ANATF e LOTFA), restituite dalle competenti organizzazioni internazionali. Tali somme sono state utilizzate per un ammontare pari a 40 milioni di euro. In questo modo, spiega il Governo nella Relazione in esame, "la Cooperazione Italiana è stata in grado di intervenire nell'immediato per rispondere agli Appelli presentati dal sistema delle Nazioni Unite e dal Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in favore dell'Ucraina e dei Paesi limitrofi senza dover aspettare che i fondi previsti dalla Deliberazione Missioni fossero effettivamente disponibili".
Nella Relazione analitica di cui al Doc XXVI n.1 si spiega anche il calo dell'ammontare destinato agli interventi per l' Asia (circa 30 milioni di euro), rispetto a quanto previsto nella Deliberazione del Consiglio dei ministri del 15 giugno 2022, dovuto principalmente al fatto che tali risorse venivano tradizionalmente allocate soprattutto per programmi di sviluppo oggi in gran parte sospesi in Afghanistan a causa degli eventi dell'agosto 2021, così come in Myanmar e in Pakistan in seguito all'aggravarsi del clima politico e securitario in tali Paesi e dell'impossibilità di intrattenere relazioni politiche con la giunta militare birmana e le autorità di fatto talebane.
La riduzione delle risorse attribuite all'Europa e all'Asia rispetto agli stanziamenti indicati nella relazione di previsione ha determinato per l'Africa un incremento di risorse derivanti dalla 2Deliberazione Missioni 2022" di circa 12,8 milioni di euro e di circa 32,9 milioni di euro per il Medio Oriente.
Ciò ha permesso di rispondere all'acuirsi delle crisi legate all'insicurezza alimentare e alla siccità nel corno d'Africa e nel Sahel, che hanno accresciuto la necessità di intervenire con iniziative di emergenza e aiuto umanitario.
Il Governo fa, infine, presente, che oltre agli stanziamenti previsti dalla "delibera missioni 2022" sono stati altresì erogati 40 milioni di euro a titolo di reintegro nella disponibilità dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo del contributo di 110 milioni di euro erogato con delibera del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale del 27 febbraio 2022 alla Tesoreria dello Stato ucraino quale sostegno al bilancio generale dell'Ucraina. Tale importo è stato utilizzato per l'attuazione degli interventi e delle altre iniziative di cooperazione internazionale rientranti nella programmazione ordinaria, senza i vincoli geografici e settoriali espressi dalla Deliberazione Missioni.
Le schede nn. 48/2023, 49/2023, 50/2023 e 51/23 della richiamata deliberazione del Consiglio dei Ministri del 1° maggio 2023 (DOC XXVI n.1) descrivono diverse iniziative di cooperazione da avviare nell'anno 2023 attraverso le risorse del richiamato "Fondo Missioni Internazionali 2023" (cfr. quadro normativo).
Il fabbisogno complessivo di tali interventi per l'anno 2023 è pari a euro 358.668.800.
Si segnala che a ciascuna delle seguenti schede corrisponde un'apposita relazione tecnica che reca anche informazioni di dettaglio sulla ripartizione dello stanziamento complessivo indicato nelle richiamate schede.
La scheda n. 48 individua il fabbisogno finanziario relativo ad iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario da realizzare nell'anno 2023.
La quantificazione del fabbisogno finanziario per i richiamati interventi (sia di cooperazione, sia di sminamento) è di euro 251.000. 000 (cfr. infra la ripartizione prevista per le singole aree geografiche).
Nel 2022 il fabbisogno stimato è stato pari a 290.661.229 euro di cui 40.000 per obbligazioni esigibili nel 2023.
Nel 2021 la quantificazione del fabbisogno finanziario è stata pari a euro 135.000.000, di cui 10.000.000 per obbligazioni esigibili nel 2022.
La scheda 49 fa a sua volta riferimento ad interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza in Nord Africa e Medio Oriente (in particolare Libia, Tunisia, Giordania, Siria, Libano, Iraq e Yemen), Afghanistan, Africa sub-sahariana (Paesi del Como d'Africa e Unione Africana, Mali e regione del Sahel, Africa centrale e occidentale, regine dei Grandi Laghi e Mozambico) e America latina e caraibica (compresi Argentina, Bolivia, Colombia, Guatemala, Messico, Honduras, Venezuela, Paraguay e Perù, Paesi CARICOM, Cuba e Repubblica Dominicana), Europa e Paesi non UE dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro. Macedonia del Nord, Serbia).
Per tali esigenze, la quantificazione del fabbisogno finanziario per l'anno 2023 è di euro 29.950.000. Nel 2022 il fabbisogno stimato è stato pari a 47.300.000 euro, di cui euro 23.100.000 per obbligazioni esigibili nell'anno 2023. Nel 2021 la quantificazione è stata pari a 21.300.000 euro.
L'area geografica di riferimento della scheda 50 riguarda Nord Africa, Medio Oriente, Sahel ed altre aree di crisi in cui l'ONU svolge attività di prevenzione dei conflitti e sostegno ai processi di pace, stabilizzazione, post-conflitto e transizione democratica; Paesi destinatari di programmi della NATO di rafforzamento delle istituzioni e degli enti di sicurezza e difesa; Paesi in cui si svolgono le Missioni civili dell'OSCE; Paesi della sponda sud del Mediterraneo Partner dell'OSCE e membri dell'Unione per il Mediterraneo; Paesi in cui si svolgono le Missioni civili dell'UE; Unione Europea, con riferimento sia ad attività a cura del SEAE (seminari, eventi formativi) che a quelle dell'European lnstitute of Peace, del Centro di Eccellenza per il contrasto alle minacce ibride con sede ad Helsinki in Finlandia e del Centro di Eccellenza per la gestione civile delle crisi con sede a Berlino; Paesi non-UE dell'Iniziativa Centro-Europea, dell'Iniziativa Adriatico Ionica (Albania, Bosnia e Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia) e del Regional Cooperation Council, Paesi non-UE in Asia, Africa e Sud Est Europa beneficiari di iniziative di prevenzione e contrasto dell'estremismo violento.
Per tali esigenze, la quantificazione del fabbisogno finanziario per l'anno 2023 è pari a 17.718.800. Nel 2022 il fabbisogno stimato è stato pari 22.230.000 euro, di cui euro 6.750.000 per obbligazioni esigibili nell'anno 2023. Si ricorda che nell'esercizio 2021 lo stanziamento è stato di 16.800.000 euro.
La scheda 51 fa riferimento alle aree di crisi (Afghanistan, Arabia Saudita, Egitto, Guinea, Iraq, Kosovo, Libano, Libia, Niger, Nigeria, Pakistan, Palestina, Repubblica democratica del Congo, Somalia, Sud Sudan, Venezuela) e ovunque il grado di protezione esistente non garantisca adeguatamente la sicurezza delle sedi e l'incolumità del personale e degli utenti degli uffici diplomatico-consolari.
Per tali esigenze, la quantificazione del fabbisogno finanziario relativa all'anno 2023 è pari a euro 60.000.000. Nel 2022 il fabbisogno stimato è stato pari a euro 48.500.000, così come previsto nel 2021.
La relazione tecnica riferita alla scheda in esame fa presente che lo stanziamento in esame appare necessario anche per garantire la sostituzione temporanea, in occasione dei periodi di congedo, di Carabinieri in servizio quadriennale presso le Sedi, nonché per assicurare il rafforzamento temporaneo dei contingenti di personale dell'Arma destinati a servizi di vigilanza o di scorta.
In data 2 agosto 2023 il Governo ha trasmesso alle Camere la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per l'anno 2023 (A.G. n. 62).
Il riparto riguarda l'intero anno 2023, anche se una parte del fabbisogno finanziario è per obbligazioni esigibili nell'esercizio finanziario 2024.
Il totale ripartito con lo schema di decreto A.G. n. 62, pari a euro 1.443.524.748 per l'anno 2023 e euro 276.900.000 per il 2024, risulta dal fabbisogno finanziario totale di 1.720.424.576 derivante dalle proroghe delle missioni internazionali in corso (1.431.749.719 euro per obbligazioni esigibili nel 2023 e euro 276.899.828 nel 2024, per un totale di 1.708.649.547) e dalle nuove missioni (11.775.029 euro per obbligazioni esigibili nel 2023).
Da un punto di vista formale lo schema di decreto in esame è composto da due articoli e da un Allegato che illustra nel dettaglio il riparto tra le varie missioni internazionali e i singoli interventi di cooperazione.
Nello specifico, ai sensi dell'articolo 1, le risorse del Fondo per le missioni internazionali (istituito nello stato di previsione del MEF - programma 5.8, cap. 3006/1 - ai sensi dell'articolo 4, comma 1 della legge n. 145 del 2016) pari a euro 1.443.524.748 per l'anno 2023 (comprensivi della decurtazione per euro 177.158.071 relativa all'adempimento delle obbligazioni esigibili nel 2023 previste per le missioni internazionali del 2022 e dei rimborsi per euro 22.341.104 e a euro 6.865.928 relativi ai pagamenti effettuati dall'ONU come corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell'ambito delle missioni internazionali e dell'integrazione di euro 44.000.000 di cui all'articolo 24, comma 1 del decreto-legge n. 34/2023) e pari a euro 276.900.00 per l'anno 2024, sono ripartite, ai sensi dell'articolo 34, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, per euro 1.443.524.748 per l'anno 2023, e per euro 276.899.828 per il 2024, tra le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione indicati nelle deliberazioni del Consiglio dei Ministri del 1° maggio 2023 e autorizzati dalla Camera dei Deputati e dal Senato della Repubblica con le rispettive risoluzioni, nelle misure indicate all'allegato 1 del presente decreto, per coprire il fabbisogno finanziario relativo al periodo ivi indicato.
L'articolo 2 dello schema di decreto in esame reca una specifica disposizione concernente l'indennità di missione da riconoscere al personale delle forze armate che partecipa alle missioni internazionali oggetto dello schema di decreto in esame.
Per approfondimenti, si rinvia al relativo dossier.