tema 26 ottobre 2023
Studi - Bilancio Lo stato di attuazione dei Fondi strutturali del ciclo 2014-2020

L' Accordo di partenariato tra l'UE e l'Italia, adottato il 29 ottobre 2014 e successivamente revisionato nel febbraio 2018, reca l'impianto strategico e la selezione degli obiettivi tematici su cui si concentrano gli interventi finanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento europei (Fondi SIE) 2014-2020. Si tratta, nel complesso, di circa 44,8 miliardi di risorse comunitarie assegnate all'Italia, di cui oltre 36 miliardi destinati specificamente alla politica di coesione, a valere sul Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR) e Fondo Sociale Europeo (FSE). La gran parte di queste risorse, unitamente al cofinanziamento nazionale pari a oltre 19 miliardi di euro, è stata destinata all'Obiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione".

A partire dal 2020, per affrontare la crisi sanitaria pubblica conseguente all'epidemia da COVID-19, a seguito di specifiche iniziative adottate dalla Commissione europea, è stata introdotta una flessibilità eccezionale nell'impiego dei Fondi Strutturali europei, concedendo agli Stati membri la possibilità di procedere ad una riprogrammazione dei Programmi Operativi attuativi, con l'applicazione di un tasso di cofinanziamento fino al 100 per cento a carico dei Fondi europei, per le spese destinate a contrastare gli effetti generati dall'epidemia. Inoltre, con l'iniziativa denominata "REACT-EU", la Commissione UE ha assegnato alla politica di coesione ulteriori risorse per gli anni 2021 e 2022, oltre 14 miliardi di euro per l'Italia, destinate a promuovere il superamento degli effetti della crisi sanitaria da COVID-19, che hanno portato l'importo complessivo delle risorse dei Fondi strutturali (FESR e FSE), comunitarie e di cofinanziamento nazionale, a oltre 65,8 miliardi di euro.

Infine, nel contesto dell'intervento dell'Unione per far fronte ai prezzi elevati dell'energia derivanti dall'impatto del conflitto bellico russo-ucraino, con il Regolamento (UE) 2023/435, dedicato al REPowerEU nell'ambito dei Piani nazionali di Ripresa e Resilienza, è stato inserito un nuovo art. 25-ter nel Regolamento n.1303/2013 di disciplina del Fondi SIE 2014-2020, che ha previsto la possibilità di finanziare nell'ambito delle politiche di coesione 14-20 misure emergenziali a sostegno di famiglie e imprese attraverso un'iniziativa denominata SAFE. In particolare, è stato consentito di rendicontare le spese effettuate per tali misure dal 1° febbraio 2022, imputandole alle disponibilità residue dei Fondi FESR e FSE della programmazione 2014-2020, con un tetto massimo del 10% del totale delle risorse, comprese quelle derivanti dalla misura REACT-EU, con l'applicazione di un tasso di cofinanziamento al 100% a carico della UE.

In merito all'attuazione finanziaria, secondo i dati più recenti forniti nel Bollettino di Monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato, alla data del 30 giugno 2023, lo stato di utilizzo dei Fondi strutturali FESR e FSE si attesta per ciò che attiene agli impegni, ad un valore pari al 90,3% delle risorse programmate, mentre i pagamenti hanno raggiunto oltre 42,7 miliardi, corrispondenti a circa il 64,9% delle risorse programmate.

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Con il Regolamento (UE) 2017/2305 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2017 (che ha modificato il precedente regolamento (UE) n. 1303/2013), le risorse europee per la coesione economica, sociale e territoriale disponibili per gli impegni di bilancio per il periodo 2014-2020 sono pari a 329,978 miliardi di euro, a prezzi 2011, di cui 325,9 miliardi destinati ai fondi strutturali (FESR, FSE e Fondo di coesione, quest'ultimo peraltro non interessa l'Italia). 

Gran parte delle risorse, oltre 317 miliardi di euro (in luogo dei 313 miliardi prima previsti) è destinata all'obiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione", che interessa le seguenti tre categorie di regioni, individuate sulla base del prodotto interno lordo rispetto alla media UE:

  • Regioni meno sviluppate: con un PIL pro capite inferiore al 75% della media europea;
  • Regioni in transizione: con un PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media europea;
  • Regioni più sviluppate: con un PIL pro capite superiore al 90% della media europea.

Per il raggiungimento di tali obiettivi, l'Unione europea - sulla base di accordi stipulati con i singoli Stati membri (Accordi di Partenariato) e secondo regole condivise - assegna in un arco temporale di sette anni (Ciclo di programmazione) specifiche risorse finanziarie a cui si aggiungono quelle nazionali messe a disposizione dai medesimi Stati Membri.

L'Accordo di Partenariato con l'Italia è stato approvato dalla Commissione Europea il 29 ottobre 2014. L'accordo è stato poi modificato – come sopra ricordato – a febbraio 2018 con la Decisione di esecuzione C(2018)598 final, al fine di ricomprendere nella sua impostazione le maggiori risorse comunitarie assegnate all'Italia (con la Decisione di esecuzione (UE) 2016/1941), a seguito dell'adeguamento "tecnico" del Quadro Finanziario Pluriennale 2014-2020, effettuato in conformità dell'articolo 92, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1303/2013.

Nel corso del 2016, la Commissione ha infatti provveduto ad un riesame delle assegnazioni totali degli Stati membri nel quadro dell'Obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione della politica di coesione, a norma degli articoli 6 e 7 del Regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020. Si tratta di un adempimento di verifica previsto dalla normativa a metà del ciclo di programmazione, anche in considerazione all'adeguamento tecnico del Quadro finanziario pluriennale connesso all'evoluzione del reddito nazionale lordo (RNL). La Commissione ha presentato i risultati di tale riesame in una Comunicazione al Consiglio e al Parlamento europeo del 30 giugno 2016, concernente l'adeguamento tecnico del quadro finanziario per il 2017 all'evoluzione del reddito nazionale lordo (RNL) e  l'adeguamento delle dotazioni per la politica di coesione.
L'effetto netto totale di tali adeguamenti consiste nell' aumento delle risorse comunitarie complessive per la coesione economica, sociale e territoriale di complessivi  4 miliardi di euro. Di questi, 1,6 miliardi sono stati assegnati all'Italia.

A seguito dell'adeguamento tecnico, all'Italia risultano assegnati circa 44,8 miliardi di risorse comunitarie per 4 Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE), attraverso i quali si realizza la politica di coesione, di cui:

  • 33,9 miliardi a valere sui Fondi strutturali FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) e FSE (Fondo sociale europeo). 
  • 10,4 miliardi di euro a titolo di Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e 537 milioni di euro a titolo di Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

Ulteriori risorse sono assegnate per il Fondo europeo per l'aiuto agli indigenti - FEAD (672,6 milioni di euro) e per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile (YEI), pari a 567,5 milioni di euro. Queste ultime attuate mediante un apposito Programma Operativo Nazionale.

A seguito dell'emergenza sanitaria legata all'epidemia da COVID-19le risorse finanziarie a titolo dei Fondi strutturali (FESR, FSE) sono state ridefinite al fine di consentire agli Stati membri di affrontare gli effetti negativi gravi prodotti dalla crisi sanitaria sulle economie e sulle società dell'UE.

La Commissione europea ha adottato specifiche iniziative denominate "Coronavirus Response Investment Initiative (CRII)" e "Coronavirus Response Investment Initiative plus (CRII+)", per affrontare la crisi sanitaria pubblica conseguente all'epidemia COVID-19, al fine di garantire agli Stati membri l'immediata disponibilità di risorse finanziarie derivante dai Fondi UE. Il Regolamento (UE) 2020/558 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 aprile 2020, in particolare, modifica i regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 introducendo misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVID-19, offrendo agli Stati membri la possibilità di richiedere l'applicazione di un tasso di cofinanziamento del 100% alle spese emergenziali dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021, per i programmi sostenuti dal FESR, dal FSE o dal Fondo di coesione. Tale possibilità è stata estesa anche al periodo contabile 2021-2022 ai sensi dell'art.1 del Regolamento UE 562/2022, che ha modificato l'art. 25 bis del Regolamento (UE) n. 1303/2013, nonché alle spese emergenziali sostenute per far fronte alle sfide migratorie conseguenti alla crisi ucraina.

 

In particolare, con il Regolamento (UE) 2020/558 del 23 aprile 2020 è stata introdotta una flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali europei, per mobilitare tutto il sostegno finanziario a titolo dei fondi della politica di coesione alla risposta alla pandemia. E' stata concessa agli stati membri la riprogrammazione dei Programmi Operativi, con la possibilità di richiedere l'applicazione del tasso di cofinanziamento fino al 100 per cento a carico dei Fondi UE, per le spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021, destinate a contrastare gli effetti sanitari, economici e sociali generati dall'epidemia di Covid-19, per uno o più assi prioritari di un programma sostenuto dal FESR, dal FSE o dal Fondo di coesione.

La legislazione nazionale si è adeguata alle iniziative europee con l'articolo 242 del D.L. n. 34/2020, il quale ha disposto che le risorse erogate dall'UE a rimborso delle spese rendicontate per le misure emergenziali vengano riassegnate alle stesse Amministrazioni che hanno proceduto alla rendicontazione, fino a concorrenza dei rispettivi importi, per essere destinate alla realizzazione di Programmi operativi complementari (POC) vigenti o da adottarsi, assicurando così la salvaguardia delle finalità proprie della politica di coesione. Ai POC sono altresì destinate le risorse di cofinanziamento nazionale a carico del Fondo di Rotazione IGRUE, che si sono "liberate" per effetto dell'integrazione fino al 100% del tasso di cofinanziamento UE dei Programmi Operativi.

La medesima modalità di destinazione delle risorse ai Programmi complementari 2014- 2020 è stata prevista dall'art. 48, commi 1 e 2, del D.L. n. 50/2022, relativamente alle spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile 2021-2022 con tasso di cofinanziamento fino al 100% a carico dei Fondi UE, ivi comprese le spese emergenziali sostenute per far fronte alle sfide migratorie conseguenti alla crisi ucraina.

 Secondo i dati riportati nella Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale - programmazione 2014-2020, predisposta dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR (Doc. XXVII, n. 4), presentata al Parlamento il 21 febbraio scorso - e presenti sul sito del Ministero - tale percorso di riprogrammazione, portato avanti sia sul FESR che sul FSE, ha raggiunto il valore complessivo di circa 12 miliardi di euro, di cui 5,4 miliardi di euro a valere sui PON e 6,5 miliardi a valere sui POR.

Inoltre, sempre nell'ambito della strategia di contrasto all'epidemia da COVID-19, la Commissione europea ha assegnato risorse supplementari del bilancio UE 2021-2027 alla politica di coesione 2014-2020 per gli anni 2021 e 2022 attraverso l'iniziativa REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe) destinata a promuovere il superamento degli effetti negativi della crisi sanitaria sull'economia, sull'occupazione e sui sistemi sociali nelle regioni colpite dalla pandemia di COVID-19 e favorire, al contempo, la transizione verde, digitale e resiliente di economia e società, nonché risorse ad integrazione dello sviluppo rurale.

Con l'iniziativa "REACT-EU", sono state assegnate all'Italia 14,4 miliardi di euro, di cui 11,3 miliardi per l'annualità 2021 (Decisione di esecuzione della Commissione C(2021)843 del 12/2/2021) e 3 miliardi di euro per l'annualità 2022 (Decisione di esecuzione C(2021)8271 del 23/11/2021), a cui si è aggiunto il cofinanziamento nazionale nella misura di 186,4 milioni di euro previsto per le misure di assistenza tecnica. La quota del REACT-EU è stata programmata all'interno dei Programmi Operativi Nazionali (PON), attraverso l'introduzione di uno specifico Asse.

 

Le implicazioni economiche derivanti dall'evento bellico in Ucraina hanno richiesto un intervento dell'Unione teso a fronteggiare la difficile crisi energetica generata dal conflitto. Per far fronte ai prezzi elevati dell'energia derivanti dall'impatto del conflitto, il Regolamento (UE) 2023/435 (di modifica del Dispositivo di Ripresa e Resilienza, per l'inserimento nei PNRR nazionale dei capitoli dedicati al piano REPowerEU), con l'introduzione del nuovo art. 25 ter all'interno del regolamento n.1303/2013 (recante la disciplina generale dei Fondi SIE), ha previsto la possibilità di finanziare nell'ambito delle politiche di coesione 2014-2020 misure emergenziali a sostegno di famiglie e imprese attraverso un'iniziativa denominata SAFE, prevedendo, inoltre, la possibilità di rendicontare le spese effettuate per tali misure a decorrere dal 1 febbraio 2022, imputandole alle disponibilità residue dei Fondi FESR e FSE assegnate per il periodo di programmazione 2014-2020, con un tetto massimo del 10% del totale delle risorse, comprese quelle derivanti dalla misura REACT-EU, con l'applicazione di un tasso di cofinanziamento al 100%.

 

Secondo i dati forniti dal Bollettino di monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato (IGRUE), alla data del 30 giugno 2023 le risorse finanziarie complessivamente derivanti dai Fondi SIE (FESR, FSE, FEASR e FEAMP) destinate alla realizzazione di interventi di sviluppo socioeconomico ammonta complessivamente a 94,7 miliardi di euro, di cui 63,6 miliardi di contributo UE.

Secondo i dati forniti dal Bollettino di monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato (IGRUE), alla data del 30 giugno 2023 le risorse finanziarie complessivamente derivanti dai Fondi SIE (FESR, FSE, FEASR e FEAMP) ammontano a 94,7 miliardi di euro, di cui 63,6 miliardi di contributo UE.

(In milioni di euro)

Fondo

Risorse programmate

Di cui contributo UE

Di cui contributo nazionale

FESR

38.407,02

28.577,74

9.829,28

FSE

27.450,21

20.152,20

7.298,01

FEASR

27.878,38

14.349,75

13.528,63

FEAMP

979,50

537,26

442,23

Totale

94.715,50

63.616,925

31.098,15

Si rammenta qui, per completezza, che ai fondi UE e di cofinanziamento, in Italia si affiancano le risorse nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) che attua l'obiettivo costituzionale di "rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio della persona" (in attuazione dell'articolo 119, comma 5, della Costituzione italiana e dell'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea). 

Ulteriori risorse nazionali sono destinate agli interventi della cosiddetta "Programmazione complementare". Si tratta di interventi, programmati al fine di evitare di incorrere nel taglio dei finanziamenti a causa delle criticità emerse in termini di capacità di spesa delle risorse europee, coerenti con quanto stabilito dall'Accordo di Partenariato e destinati a perseguire le medesime finalità strategiche dei Fondi UE. Tale programmazione è finanziata con le risorse del Fondo di Rotazione resesi disponibili a seguito dell'adozione di programmi con tassi di cofinanziamento nazionale inferiori a quanto stabilito.

ultimo aggiornamento: 26 ottobre 2023

L'impostazione strategica dell'Accordo di partenariato 2014-2020, articolata su 11 obiettivi tematici, considera il complesso delle risorse comunitarie assegnate all'Italia:

  • a titolo dei due Fondi strutturali per la politica di coesione - Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo sociale europeo (FSE);
  • a titolo di Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e di Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

Con riferimento specifico ai Fondi strutturali 2014-2020 (FESR e FSE), che più degli altri attuano la politica di sviluppo regionale, le risorse programmate raggiungono l'importo complessivo di oltre 65,8 miliardi di euro, di cui 48,7 miliardi di contributo comunitario. Tale importo è comprensivo delle risorse assegnate alla politica di coesione 2014-2020 a seguito dell'iniziativa europea denominata "REACT-EU", destinata a rafforzare le misure di risposta alla crisi generata dal Covid-19, nell'ambito di un nuovo obiettivo tematico, che va ad aggiungersi agli 11 obiettivi tematici sopra richiamati. 

 

Risorse Fondi strutturali FESR e FSE al 30 giugno 2023
(In milioni di euro)
Fondo
Risorse programmate
Di cui contributo UE
Di cui contributo nazionale
FESR*
38.407,42
28.577,74
9.829,68
FSE**
27.450,21
20.152,20
7.298,01
Totale
65.857,64
48.729,94
17.127,69
* Comprensivo della quota IPA a valere sui Programmi CTE
** Comprensivo della quota a valere sul fondo Iniziativa Occupazione Giovani (IOG) programmata nel PON Iniziativa Occupazione Giovani a titolarità dell'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL)

Le tavole successive - riprese dall'ultimo Bollettino di Monitoraggio fornito dalla Ragioneria generale dello Stato - riportano le informazioni sullo stato di utilizzo dei fondi strutturali (quota europea + cofinanziamento nazionale) alla data del 30 giugno 2023 con riferimento agli impegni e i pagamenti rispetto alle risorse disponibili.

Sulle risorse complessivamente programmate (65,8 miliardi), comprensive del REACT-EU, lo stato di attuazione dei Fondi strutturali si attesta, per ciò che attiene agli impegni complessivamente assunti, ad un valore pari al 90,3% delle risorse programmate. Il livello dei pagamenti ha raggiunto oltre 42,7 miliardi, corrispondenti a circa il 64,9% delle risorse programmate. Il FESR mostra uno stato di avanzamento appena superiore rispetto ai programmi del FSE.

 

Stato attuazione per fondo strutturale (comprensive delle risorse del REACT-EU)

al 30 giugno 2023

(In milioni di euro)

Fondo

Risorse programmate
(A)

Impegni
(B)

Pagamenti
(C)

% Avanzamento
(B/A)

% Avanzamento
(C/A)

FESR*

38.407,02

39.132,14

27.502,83

101,89%

71,61%

FSE**

27.450,21

20.331,37

15.220,08

74,07%

55,45%

Totale

65.857,64

59.463,51 42.722,91

90,29%

64,87%

*  Comprensivo della quota IPA a valere sui Programmi CTE
** Comprensivo della quota a valere sul fondo Iniziatica Occupazione Giovani (IOG) programmata nel PON Iniziativa Occupazione Giovani a titolarità dell'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL)

I dati sullo stato di attuazione della programmazione 2014-2020 al 30 giugno 2023, che emergono dal Sistema nazionale di monitoraggio (BDU), evidenziano un ritardo nell'avanzamento finanziario dei Programmi Operativi - peraltro già ribadito dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, nella sua Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale - programmazione 2014-2020 (Doc. XXVII, n. 4), presentata al Parlamento il 21 febbraio scorso - con una spesa ancora da realizzare nel 2023 (ultimo anno di spesa dei fondi  2014-2020) di circa 23 miliardi sugli oltre 65,8 miliardi programmati.

 Di questi, circa 10 miliardi sono relativi all'Iniziativa REACT-EU, con pagamenti per circa 4,3 miliardi su un complesso di risorse programmate di quasi 14,4 miliardi, essendo stata avviata nel 2021, come meglio evidenziato nella tabella successiva, che riporta lo stato di attuazione dei Programmi attuativi regionali e nazionali (POR e PON) dei fondi strutturali 2014-2020, nonché l'avanzamento del PON IOG (giovani), dei Programmi CTE (Cooperazione Territoriale) e dei fondi del REACT-EU.

 

Si rammenta, infatti che le risorse dei Fondi strutturali (FESR e FSE) sono gestite attraverso 59 Programmi Operativi, di cui:

  • 12 a titolarità di Amministrazioni centrali (Programmi Operativi Nazionali – PON);
  • 39 a titolarità di Amministrazioni regionali (Programmi Operativi Regionali – POR);
  • 8 a titolarità di Amministrazioni regionali (Programmi di cooperazione Territoriale – PO CTE).

Le risorse (escluse quelle destinate all'obiettivo CTE) sono assegnate per categoria di regione, a seconda del livello di PIL pro-capite rispetto alla media UE. Tale criterio distingue le regioni in:

  • regioni meno sviluppate, con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE: per l'Italia, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
  • regioni in transizione, con un PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media UE: Abruzzo, Molise e Sardegna;
  • regioni più sviluppate, con un PIL pro capite superiore al 90% della media UE: restanti regioni del Centro-Nord.

  

La tabella che segue riepiloga lo stato di avanzamento finanziario dei Programmi attuativi dei fondi strutturali 2014-2020, POR e PON, per categoria di regione, con riferimento agli impegni e ai pagamenti rispetto alle risorse disponibili, nonché del PON IOG (giovani), dei Programmi CTE (Cooperazione Territoriale) e dei fondi del REACT-EU.

Stato attuazione Fondi strutturali (FESR e FSE) per categoria di regione e tipologia di Programma
al 30 giugno 2023
(In milioni di euro)
Categoria di Regione
Tipologia Programma
Risorse programmate
(A)
Impegni
(B)
Pagamenti
(C)
% Avanzamento
(B/A)
% Avanzamento
(C/A)
In transizione
PON
951,00
874,84
665,59
91,99%
69,99%
POR
1.918,82
1.754,40
1.323,47
91,43%
68,97%
Meno sviluppate
PON
13.130,67
12.274,54
9.186,38
93,48%
69,96%
POR
17.595,30
18.641,30
12.416,87
105,94%
70,57%
Più sviluppate
PON
2.760,50
2.485,86
1.999,14
90,05%
72,42%
POR
13.194,94
13.476,05
11.494,13
102,13%
87,11%
Totale Fondo IOG
940,10
746,79
638,86
79,44%
67,96%
Totale REACT EU
14.374,78
8.338,99
4.283,74
58,01%
29,80%
Totale PO CTE
991,54
870,74
714,73
87,85%
72,11%
Totale Generale
65.857,24
59.463,52
42.722,91
90,29%
64,87%

Confrontando i dati di avanzamento finanziario dei POR tra categorie di regioni, si registra un ritardo delle regioni meno sviluppate e in transizione, in termini di pagamenti, con percentuali intorno al 69-70%, inferiori di circa 17 punti percentuali rispetto alle regioni più sviluppate, che hanno raggiunto, in media, oltre l'87% dei pagamenti.

Particolarmente modesto risulta ancora l'avanzamento finanziario dell'Iniziativa REACT-EU, con pagamenti intorno al 30% delle risorse programmate (4,3 miliardi su quasi 14,4 miliardi complessivi), essendo stata avviata soltanto nel 2021.

 

Anche nel confronto tra i Paesi dell'Unione europea, i dati forniti dalla Commissione Europea (Cohesion Open Data Platform - rilevazione a giugno 2023) rispetto allo stato di attuazione della politica di coesione collocano l'Italia al secondo posto per ammontare di risorse assegnate, ma al penultimo in termini di implementazione, davanti alla Spagna, con una percentuale di spesa pari al 68 per cento del programmato, contro una media europea dell'82 per cento.

 

Si riportano, nei paragrafi che seguono, i dati - estrapolati dall'ultimo Bollettino di Monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato - IGRUE , aggiornato alla data del 30 giugno 2023 – sullo stato di attuazione  dei singoli Programmi attuativi dei fondi strutturali 2014-2020, distintamente per i Programmi Operativi Regionali (POR) e Programmi Operativi Nazionali (PON), finanziati con i fondi strutturali FESR e FSE e con il Fondo REACT-EU, in termini di  impegni e pagamenti rispetto alle risorse programmate.

Per i POR, i dati sono presentati con riferimento alle diverse categorie di regioni meno sviluppate, più sviluppate e in transizione.

L'elenco completo dei Programmi Operativi Nazionali e Regionali, con i link ai relativi siti internet, è consultabile sul sito Opencoesione, con la possibilità di filtrarli sulla base di diversi criteri, compreso il territorio sul quale insistono. Anche i l monitoraggio periodico sull'attuazione dei singoli progetti finanziati con i Fondi strutturali 2014-2020 può essere consultato su Opencoesione.

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ultimo aggiornamento: 26 ottobre 2023

Riguardo ai PON 2014-2020, il totale di risorse programmate è pari a circa 32,2 miliardi di euro, comprensivo degli importi del "REACT-EU", che ha assegnato alla politica di coesione 2014-2020 ulteriori risorse per gli anni 2021 e 2022 (oltre 14,4 miliardi di euro) per il sostegno alla crisi sanitaria causata dal COVID, la cui quota è stata programmata all'interno dei Programmi Operativi Nazionali (PON) attraverso l'introduzione di uno specifico Asse "Promuovere il superamento degli effetti della crisi nel contesto della pandemia di COVID-19 e preparare una ripresa verde, digitale e resiliente".

Lo stato di avanzamento dei PON risente della programmazione delle risorse del REACT-EU, avviata nel 2021.

Stato attuazione PON (FESR e FSE)
al 30 giugno 2023
In milioni di euro
Tipologia
Risorse programmate
(A)
di cui
Contributo UE
Impegni
(B)
Pagamenti
(C)
% Avanzamento
(B/A)
% Avanzamento
(C/A)
PON
32.157,04
26.658,34
24.721,03
16.773,72
76,88%
52,16%

In generale, per i 12 PON 2014-2020 risulta un complessivo avanzamento del 76,9% in termini di impegni e del 52,2% in termini di pagamenti.

Sulle suddette percentuali incide il livello di attuazione ancora basso del Fondo REACT-EU, che si trova in una fase ancora iniziale, e che registra al 30 giugno 2023, sui circa 14,4 miliardi programmati, impegni per 8,3 miliardi di euro, pari al 58%, e pagamenti per 4,3 miliardi di euro, pari al 29,8% del totale.

 

Nella tabella seguente è illustrato in dettaglio lo stato di avanzamento di ciascuno dei 12 PON, ripartiti per aree geografiche, con specifica indicazione in ogni PON della quota REACT-EU in esso programmata.

La gran parte delle risorse REACT-EU sono programmati nell'ambito del PON Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione (circa 6,1 miliardi); ulteriori 2,2 miliardi sono programmati nel PON Imprese e Competitività, 1,6 miliardi nel PON Governance e Capacità Istituzionale, 1,3 miliardi nel PON per la Scuola, 1,2 miliardi nel PON Ricerca e Innovazione, 1,1 miliardi nel PON Città Metropolitane, e 670 milioni nel PON Infrastrutture e reti.

Stato attuazione PON (FESR e FSE) – Dettaglio
al 30 giugno 2023
milioni di euro
Programma Operativo
Risorse programmate
(A)
Impegni
(B)
Pagamenti
(C)
% Avanzamento
(B/A)
% Avanzamento
(C/A)
PON Cultura e Sviluppo
490,93
282,27
209,78
57,50%
42,73%
Regioni Meno Sviluppate
490,93
282,27
209,78
57,50%
42,73%
PON Governance e Capacità Istituz.
2.490,75
2.336,61
2.112,26
93,81%
84,80%
Regioni In Transizione
38,56
47,33
36,60
122,74%
94,92%
Regioni Meno Sviluppate
665,03
734,26
572,23
110,41%
86,05%
Regioni Più Sviluppate
102,00
117,79
91,62
115,48%
89,82%
NA - REACT EU
1.685,16
1.437,23
1.411,82
85,29%
83,78%
PON Imprese e Competitività
5.544,93
6.386,77
4.477,83
115,18%
80,76%
Regioni In Transizione
249,55
269,78
219,25
108,11%
87,86%
Regioni Meno Sviluppate
2.978,56
3.152,07
2.565,83
105,83%
86,14%
Regioni Più Sviluppate
98,77
48,92
48,38
49,53%
48,98%
NA - REACT EU
2.218,04
2.916,00
1.644,37
131,47%
74,14%
PON Inclusione
1.269,04
1.276,54
678,27
100,59%
53,45%
Regioni In Transizione
76,17
69,32
41,93
91,01%
55,05%
Regioni Meno Sviluppate
762,67
757,53
352,66
99,33%
46,24%
Regioni Più Sviluppate
336,60
392,64
283,69
116,65%
84,28%
NA - REACT EU
93,60
57,05
-
60,95%
0,00%
PON Infrastrutture e Reti
2.234,45
2.195,97
1.267,54
98,28%
56,73%
Regioni Meno Sviluppate
1.564,43
1.483,78
1.223,38
94,84%
78,20%
NA - REACT EU
670,02
712,20
44,16
106,30%
6,59%
PON Iniziativa PMI
322,50
322,50
322,50
100,00%
100,00%
Regioni In Transizione
27,66
27,66
27,66
100,00%
100,00%
Regioni Meno Sviluppate
294,84
294,84
294,84
100,00%
100,00%
PON Legalità
666,03
504,62
392,91
75,77%
58,99%
Regioni In Transizione
23,51
11,54
9,10
49,09%
38,71%
Regioni Meno Sviluppate
480,80
404,66
303,67
84,16%
63,16%
Regioni Più Sviluppate
161,71
88,42
80,14
54,68%
49,56%
PON Città Metropolitane
1.992,33
1.667,64
970,28
83,70%
48,70%
Regioni In Transizione
42,08
34,00
28,05
80,80%
66,66%
Regioni Meno Sviluppate
543,63
465,39
371,13
85,61%
68,27%
Regioni Più Sviluppate
286,56
275,05
230,06
95,98%
80,28%
NA - REACT EU
1.120,07
893,20
341,04
79,75%
30,45%
PON Ricerca e Innovazione
2.375,15
2.260,07
1.154,49
95,15%
48,61%
Regioni In Transizione
127,50
143,33
107,75
112,42%
84,51%
Regioni Meno Sviluppate
1.062,19
1.123,35
769,55
105,76%
72,45%
NA - REACT EU
1.185,46
993,40
277,19
83,80%
23,38%
PON Per la Scuola
4.036,30
3.817,35
2.497,14
94,58%
61,87%
Regioni In Transizione
174,69
143,70
97,08
82,26%
55,57%
Regioni Meno Sviluppate
1.618,66
1.445,21
1.111,09
89,28%
68,64%
Regioni Più Sviluppate
939,19
898,53
723,82
95,67%
77,07%
NA - REACT EU
1.303,76
1.329,91
565,16
102,01%
43,35%
PON Sistemi di Politiche Attive per l'Occupazione
7.904,75
1.791,19
1.069,83
22,66%
13,53%
Regioni In Transizione
53,88
50,10
37,49
92,98%
69,58%
Regioni Meno Sviluppate
1.641,87
1.635,56
981,31
99,62%
59,77%
Regioni Più Sviluppate
110,34
105,53
51,02
95,64%
46,24%
NA - REACT EU
6.098,67
-
-
0,00%
0,00%
PON Iniziativa Occupazione Giovani (IOG)
2.829,88
1.879,50
1.620,89
66,42%
57,28%
NA - REACT EU
137,41
78,09
60,69
56,83%
44,17%
Regioni In Transizione
1.027,04
495,64
430,93
48,26%
41,96%
Regioni Meno Sviluppate
725,32
558,98
490,40
77,07%
67,61%
Regioni Più Sviluppate
940,10
746,79
638,86
79,44%
67,96%
Totale Complessivo
32.157,04
24.721,03
16.773,72
76,88%
52,16%
di cui Regioni In Transizione
950,99
874,84
665,59
91,99%
69,99%
di cui Regioni Meno Sviluppate
13.130,67
12.274,54
9.186,38
93,48%
69,96%
di cui Regioni Più Sviluppate
2.760,50
2.485,86
1.999,14
90,05%
72,42%
di cui Fondo IOG
940,10
746,79
638,86
79,44%
67,96%
di cui REACT EU
14.374,78
8.338,99
4.283,74
58,01%
29,80%

Guardando ai pagamenti, da segnalare, il PON Iniziativa PMI, interamente realizzato, con pagamenti al 100,0% del programmato.

Evidenziano un livello di pagamenti superiore alla media, il PON Governance e capacità istituzionale con pagamenti pari all'84,8% delle risorse stanziate, il PON imprese e competitività, con pagamenti all'80,8%, il PON per la Scuola con pagamenti al 61,9%, il PON Legalità, con pagamenti al 59% e il PON Infrastrutture e Reti, con pagamenti pari al 56,7%.

Il PON Iniziativa Occupazione Giovani (IOG) ha raggiunto un livello di attuazione al 57,3%.

ultimo aggiornamento: 26 ottobre 2023

Attuazione Categoria regioni meno sviluppate

Nella tabella seguente è illustrato lo stato di attuazione al 30 giugno 2023 dei POR 2014-2020 rientranti nella categoria delle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), distinto per i Fondi FESR e FSE.

 

Stato attuazione POR (FESR e FSE) - Categoria di regione meno sviluppate
al 30 giugno 2023
In milioni di euro
Programma operativo
Risorse programmate
(A)
Impegni
(B)
Pagamenti
(C)
% Avanzamento
(B/A)
% Avanzamento
(C/A)
Basilicata
840,31
818,40
592,86
97,39%
70,55%
FESR
550,69
601,30
423,75
109,19%
76,95%
FSE
289,62
217,10
169,11
74,96%
58,39%
Calabria
2.260,53
1.675,55
1.163,43
74,12%
51,47%
FESR
1.860,75
1.414,36
933,76
76,01%
50,18%
FSE
399,79
261,18
229,66
65,33%
57,45%
Campania
4.950,72
4.518,12
3.409,16
91,26%
68,86%
FESR
4.113,55
3.695,54
2.799,95
89,84%
68,07%
FSE
837,18
822,57
609,21
98,26%
72,77%
Puglia
4.450,60
6.664,35
4.207,76
149,74%
94,54%
FESR
3.485,09
5.125,76
3.295,06
147,08%
94,55%
FSE
965,51
1.538,59
912,70
159,35%
94,53%
Sicilia
5.093,14
4.964,89
3.043,66
97,48%
59,76%
FESR
4.273,04
4.292,13
2.637,63
100,45%
61,73%
FSE
820,10
672,76
406,03
82,03%
49,51%
Totale complessivo
17.595,30
18.641,30
12.416,87
105,94%
70,57%
di cui FESR
14.283,11
15.129,10
10.090,16
105,92%
70,64%
di cui FSE
3.312,19
3.512,20
2.326,71
106,04%
70,25%

Con riguardo ai Programmi per le Regioni meno sviluppate, rispetto al totale di risorse programmate a valere sul FESR e sul FSE, circa 17,6 miliardi di euro, si registrano percentuali di attuazione mediamente avanzate, con un livello di impegni intorno al 106% e di pagamenti al 70,6%.

I risultati più avanzati si registrano per il POR Puglia, con pagamenti oltre il 94,5% delle risorse programmate.

Alcuni Programmi regionali presentano, invece, percentuali di impegni e pagamenti inferiori alla media. Tra questi principalmente il POR Calabria, che registra una percentuale di impegni al 74% e di pagamenti intorno al 51,5% e il POR Sicilia che registra uno stato di avanzamento nei pagamenti al 59,8%, con impegni al 97,5% del programmato.

Attuazione Categoria di regione in transizione

Nella tabella seguente è illustrato lo stato di attuazione al 30 giugno 2023 dei POR 2014-2020 rientranti nella categoria delle regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna), distinto per i Fondi FESR e FSE.

Stato attuazione POR (FESR e FSE) - Categoria di regione in transizione
al 30 giugno 2023
In milioni di euro
Programma Operativo
Risorse programmate
(A)
Impegni
(B)
Pagamenti
(C)
% Avanzamento
(B/A)
% Avanzamento
(C/A)
Abruzzo
414,01
346,83
256,77
83,77%
62,02%
FESR
275,51
215,70
169,30
78,29%
61,45%
FSE
138,50
131,13
87,47
94,68%
63,15%
Molise
129,03
130,41
82,73
101,07%
64,12%
FESR
88,96
97,81
58,19
109,95%
65,41%
FSE
40,07
32,60
24,54
81,36%
61,24%
Sardegna
1.375,78
1.277,16
983,97
92,83%
71,52%
FESR
930,98
856,92
684,61
92,04%
73,54%
FSE
444,80
420,24
299,36
94,48%
67,30%
Totale complessivo
1.918,82
1.754,40
1.323,47
91,43%
68,97%
Di cui: FESR
1.295,45
1.170,43
912,10
90,35%
70,41%
Di cui: FSE
623,38
583,97
411,37
93,68%
65,99%

La Tabella mostra che le Regioni in transizione, rispetto al totale di risorse programmate (circa 1,9 miliardi di euro), raggiungono un livello di avanzamento per i POR del 91,4% in termini di impegni e di circa il 69% in termini di pagamenti.

Il POR Sardegna evidenzia un livello di avanzamento superiore alla media, con pagamenti pari al 71,5% del programmato.

Attuazione Categoria di regione più sviluppate

Con riguardo alle Regioni più sviluppate, nella tabella seguente è illustrato lo stato di attuazione al 30 giugno 2023  dei POR 2014-2020 (per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Toscana, Umbria, Veneto, Valle d'Aosta), distinti per i Fondi FESR e FSE.

 

Stato attuazione POR (FESR e FSE) - Categoria di regione più sviluppate
al 30 giugno 2023
In milioni di euro
Programma Operativo
Risorse programmate
(A)
Impegni
(B)
Pagamenti
(C)
% Avanzamento
(B/A)
% Avanzamento
(C/A)
Emilia Romagna
1.268,15
1.471,18
1.374,18
116,01%
108,36%
FESR
481,90
526,25
497,72
109,20%
103,28%
FSE
786,25
944,94
876,46
120,18%
111,47%
Friuli Venezia Giulia
507,21
552,38
509,66
108,91%
100,48%
FESR
230,78
269,96
251,10
116,98%
108,80%
FSE
276,43
282,43
258,56
102,17%
93,54%
Lazio
1.871,60
1.897,29
1.617,30
101,37%
86,41%
FESR
969,07
901,32
773,43
93,01%
79,81%
FSE
902,53
995,96
843,86
110,35%
93,50%
Liguria
747,09
718,75
584,81
96,21%
78,28%
FESR
392,55
360,14
318,11
91,74%
81,04%
FSE
354,54
358,61
266,70
101,15%
75,22%
Lombardia
1.940,95
1.913,86
1.538,54
98,60%
79,27%
FESR
970,47
955,46
657,14
98,45%
67,71%
FSE
970,47
958,40
881,40
98,76%
90,82%
Marche
873,36
849,93
575,45
97,32%
65,89%
FESR
585,38
592,92
356,89
101,29%
60,97%
FSE
287,98
257,01
218,56
89,25%
75,89%
PA Bolzano
273,24
349,00
272,62
127,73%
99,77%
FESR
144,82
171,92
138,47
118,72%
95,61%
FSE
128,42
177,08
134,15
137,89%
104,46%
PA Trento
218,65
187,42
177,86
85,72%
81,34%
FESR
92,21
73,80
73,06
80,03%
79,24%
FSE
126,44
113,62
104,79
89,86%
82,88%
Piemonte
1.838,13
1.853,60
1.663,68
100,84%
90,51%
FESR
965,84
889,60
752,37
92,11%
77,90%
FSE
872,29
964,00
911,31
110,51%
104,47%
Toscana
1.525,42
1.630,82
1.401,50
106,91%
91,88%
FESR
779,03
920,89
729,96
118,21%
93,70%
FSE
746,39
709,93
671,54
95,12%
89,97%
Umbria
649,82
519,41
464,63
79,93%
71,50%
FESR
412,29
339,59
304,24
82,37%
73,79%
FSE
237,53
179,82
160,39
75,70%
67,52%
Valle d'Aosta
116,97
127,85
110,86
109,30%
94,78%
FESR
64,35
71,98
59,89
111,86%
93,06%
FSE
52,62
55,87
50,98
106,17%
96,87%
Veneto
1.364,34
1.404,55
1.203,05
102,95%
88,18%
FESR
600,31
519,27
468,69
86,50%
78,08%
FSE
764,03
885,28
734,35
115,87%
96,12%
Totale complessivo
13.194,94
13.476,05
11.494,13
102,13%
87,11%
di cui FESR
6.689,00
6.593,10
5.381,07
98,57%
80,45%
di cui FSE
6.505,94
6.882,95
6.113,05
105,79%
93,96%

La situazione relativa all'attuazione finanziaria, alla data del 30 giugno 2023, evidenzia come queste Regioni mostrino risultati più performanti, sia sul FESR che sul FSE, con una percentuale complessiva degli impegni del 102%, sul totale di risorse programmate (circa 13,2 miliardi di euro) e dei pagamenti intorno all'87%.

Il prospetto evidenzia come il POR Emilia Romagna abbia raggiunto il livello più alto con una media del 116% di impegni giuridicamente vincolanti sul programmato ed una percentuale di pagamenti al 108,4%.

Percentuali molto elevate di attuazione si registrano anche per POR Friuli Venezia Giulia, con impegni al 109% e pagamenti al 100,5%, per il POR PA Bolzano, con impegni al 127,7% e pagamenti al 99,8% e per il POR Valle d'Aosta, con una percentuale di impegni al 109,3% e di pagamenti al 94,8%

Percentuali inferiori alla media sono registrate, invece, per il PON Marche, che presenta impegni al 97% ma pagamenti ancora inferiori al 66%, e per il PON Umbria, con impegni fermi all'80% e pagamenti al 71,5%.

  

Percentuale pagamenti POR per regione

ultimo aggiornamento: 26 ottobre 2023

Nell'ambito della Programmazione 2014-2020, le Amministrazioni titolari di Programmi operativi sono tenute al rispetto di specifici target di spesa il cui mancato raggiungimento comporta la perdita di risorse finanziarie pari alla differenza rispetto al target da raggiungere (disimpegno automatico).

Tali target seguono la cosiddetta regola comunitaria N+3 (stabilita dall'articolo 136 del Regolamento UE 1303/2013) secondo la quale le Amministrazioni titolari di Programmi operativi devono presentare alla Commissione europea domande di pagamento, ossia richieste di rimborso, relative a spese sostenute e controllate entro il 31 dicembre del terzo anno successivo all'impegno di bilancio riferito ai Programmi medesimi.

Il 31 dicembre 2022 è stata l'ultima scadenza per l'applicazione della regola del "disimpegno automatico (n+3).

Come riportato nel Comunicato dell'Agenzia per la coesione del 5 gennaio 2023, al 31 dicembre 2022 tutti i 51 Programmi Operativi cofinanziati dai fondi UE hanno raggiunto l'obiettivo fissato per l'N+3 dell'anno 2022. La spesa complessivamente certificata alla Commissione europea è risultata pari a 35,02 miliardi di euro - con un incremento di 6,4 miliardi di euro rispetto all'importo di 28,6 miliardi di euro conseguito al 31 dicembre 2021 - e raggiunge il 54% del totale delle risorse programmate pari, dopo la riprogrammazione REACT-EU, a 64,87 miliardi di euro.

Per quanto riguarda le risorse comunitarie a valere sul bilancio UE il livello del loro utilizzo si è attestato a circa 28 miliardi di euro a fronte del target minimo per evitare il disimpegno automatico fissato a 18,5 miliardi di euro. 

Tale risultato è stato agevolato dalla previsione, per i periodi contabili 2020-2021 e 2021-2022, della possibilità per i PO di avvalersi della facoltà di certificare le spese sostenute a un tasso di cofinanziamento UE pari al 100 per cento. Le risorse di cofinanziamento nazionale liberate sono confluite nell'ambito dei Programmi Operativi Complementari a titolarità delle medesime amministrazioni.

Come messo in evidenza nella Relazione sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale - programmazione 2014-2020, presentata dal Ministro Fitto a febbraio 2022, restano ancora da richiedere alla Commissione europea oltre 19 miliardi euro di risorse comunitarie, con una spesa complessiva da realizzare nel 2023, ultimo anno della programmazione, di oltre 29 miliardi di euro (circa il 46 per cento del valore delle risorse programmate).

Anche tutti i 19 Programmi di Cooperazione Territoriale Europea hanno raggiunto il target N+3 fissato al 31 dicembre 2022, certificando una spesa complessiva pari a 1,8 miliardi di euro, rispetto all'importo di 1,37 miliardi conseguito al 31 dicembre 2021 e raggiunge il 59,8 % del totale delle risorse programmate, pari a 2,96 miliardi di euro.

I risultati raggiunti hanno consentito ad ogni PO di superare le soglie di spesa previste al 31 dicembre 2022, pur in una situazione di persistente criticità dovuta al protrarsi degli effetti socio economici conseguenti alla pandemia da Covid 19 ed alla crisi ucraina.

 

ultimo aggiornamento: 3 luglio 2023

All'attuazione delle della politica di coesione 2014-2020 concorrono altresì le risorse nazionali destinate gli interventi della cosiddetta "Programmazione complementare" (POC) e le risorse aggiuntive nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).

Programmi Operativi Complementari (POC) 2014-2020 perseguono le medesime finalità strategiche dei Fondi SIE e concorrono al maggiore impatto degli interventi operativi e dell'efficiente esecuzione finanziaria dei medesimi.

Tali programmi sono finanziati - in base a quanto disposto dalla Delibera CIPE n. 10 del 28 gennaio 2015 - con le risorse del Fondo di rotazione (c.d. Fondo IGRUE) resesi disponibili a seguito dell'adozione di Programmi operativi, POR e PON, ai sensi del Regolamento UE n.1303/2013, con tassi di cofinanziamento nazionale inferiori, rispettivamente, al 50% e al 45%.

Tali risorse del Fondo IGRUE vengono pertanto trasferite al di fuori dei programmi operativi stessi, a favore di interventi definiti, appunto, complementari rispetto alla programmazione dei fondi strutturali.

I Programmi complementari di Azione e Coesione 2014/2020 sono adottati con Delibera del CIPE, sentita la Conferenza Stato-Regioni, su proposta dell'Amministrazione centrale avente il coordinamento dei Fondi SIE di riferimento, in partenariato con le Regioni interessate, d'intesa con il Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Essi sono stati introdotti e disciplinati dalla legge di stabilità 2014 alla luce delle precedenti esperienze relative ai ritardi nell'utilizzo delle risorse comunitarie del ciclo 2007-2013 e al rischio di non poterne beneficiare per effetto del c.d. disimpegno automatico a cui le risorse dei fondi strutturali sono assoggettate.

Il CIPE, con la delibera 28 gennaio 2015, n. 10, nel definire i criteri per il cofinanziamento nazionale dei programmi europei per il periodo 2014-2020 ha assegnato oltre 7,4 miliardi agli interventi complementari.

 

Il cofinanziamento nazionale dei Programmi Operativi attuativi dei Fondi UE 2014-2020 è stato fissato dalla legge di stabilità per il 2014 (art. 1, commi 240 e 241, legge n. 147/2013) nei seguenti termini:
  • per i Programmi operativi gestiti dalle Amministrazioni centrali dello Stato (PON), la quota di cofinanziamento è posta interamente a carico del Fondo di rotazione nella misura del 100%; 
  • per i Programmi a titolarità delle regioni (POR) la quota di cofinanziamento nazionale è invece fissata nella misura massima del 70% degli importi previsti nei piani finanziari dei singoli Programmi. La restante quota del 30% è a carico dei bilanci delle regioni e delle province autonome, nonché degli eventuali altri organismi pubblici partecipanti ai programmi (cofinanziamento di fonte regionale).
L'entità del cofinanziamento nazionale a favore di ciascun Programma Operativo, da porre a carico del Fondo di rotazione, è stabilito in sede di definizione dei Programmi operativi medesimi.

Il  CIPE, con la  delibera 28 gennaio 2015, n. 10 ha definito i  criteri  per il cofinanziamento nazionale dei programmi europei per il periodo 2014-2020 e per la  programmazione degli  interventi complementari. Dell'ammontare complessivo del cofinanziamento nazionale, pari a  24 miliardi:
  • ai  POR sono destinate circa  10,3 miliardi (cui si sono aggiunti ulteriori  4,4  miliardi di cofinanziamento regionale, a valere sui bilanci delle  regioni);
  • ai  PON sono destinati  5,4 miliardi.
  • oltre  7,4 miliardi sono riservati agli interventi complementari.

Si ricorda, inoltre, che per assicurare il cofinanziamento nazionale delle risorse addizionali europee riconosciute all'Italia dalla Commissione europea in esito all'adeguamento tecnico del Quadro finanziario pluriennale connesso all'evoluzione del reddito nazionale lordo (circa +1,6 miliardi assegnate con la Decisione UE 2016/1941) il CIPE, nella seduta del 10 luglio 2017 ha assegnato un importo fino a 800 milioni. Tali risorse aggiuntive non sono poste a carico posto del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie (c.d. Fondo IGRUE), bensì a carico del Fondo Sviluppo e Coesione della programmazione 2014-2020 (delibera CIPE 10 luglio 2017, n. 50).

La delibera ha finalizzato tali risorse alle seguenti priorità strategiche: Iniziativa occupazione giovani; Strategia nazionale di specializzazione intelligente; migrazione e marginalità sociale;  SME Initiative (Iniziativa Piccole e Medie imprese); prevenzione dei rischi sismici e ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto nel 2016.

I programmi complementari 2014-2020

La programmazione dei 7,4 miliardi originari si è articolata in 16 Programmi Operativi Complementari, di cui 11 nazionali a titolarità delle Amministrazioni centrali e 5 regionali, e in assegnazioni ad Amministrazioni regionali e nazionali destinate a consentire il completamento di interventi relativi alla programmazione 2007-2013.  Nel 2020 e 2021, il CIPE ha adottato due ulteriori POC con le risorse incrementali del Fondo di rotazione, provenienti da successive riprogrammazioni dei POR e dei PON, in accordo con la UE.

Si segnala, inoltre, l'esistenza di un ulteriore POC CTE relativo alla Cooperazione territoriale europea (12 milioni di euro).

In particolare, nel  2015 sono stati approvati:
  • il Programma complementare della Regione Siciliana, per l'importo di 780,219 milioni (delibera n. 94/2015). Con successiva delibera n. 52/2017 è stata completata la programmazione delle risorse "Programma operativo complementare della Regione Siciliana 2014-2020", approvando la versione definitiva del Programma, la cui dotazione è stata portata a 1.882,3 milioni di euro. Da ultimo la delibera CIPESS n. 67/2021 ha riprogrammato il POC Regione Siciliana, fissandone la dotazione in 2.071,7 milioni;
  • il "Programma complementare di azione e coesione per la governance dei sistemi di gestione e controllo 2014-2020", assegnando ad esso un importo complessivo di 142,2 milioni (delibera n. 114/2015)
Nel corso del  2016, sono stati approvati dal CIPE i  seguenti Programmi complementari:
  • il Programma complementare "Imprese e competitività", per un importo di 696,25 milioni di euro (delibera n. 10/2016). Il Programma interviene esclusivamente nelle cinque Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e si pone in funzione complementare rispetto al Programma operativo nazionale Imprese e competitività 2014-2020.
  • il Programma Operativo Complementare 2014-2020 (POC), presentato dalla Regione Campania, la cui disponibilità ammonta a 1.732,75 milioni di euro, di cui 1.236,21 milioni di euro per interventi coerenti con la programmazione del POR Campania FESR 2014-2020, e 496,54 milioni di euro sono destinati al completamento dei progetti inseriti nei programmi FESR 2007- 2013 non conclusi alla data del 31 dicembre 2015 (delibera n. 11/2016). La successiva delibera n. 56/2017 ha approvato la riprogrammazione del "Programma operativo complementare della Regione Campania 2014-2020", originariamente adottato con la delibera n. 11/2016, aumentandone il valore complessivo da 1.236,2 milioni di euro a 1.336,2 milioni di euro;
  • il Programma Operativo Complementare al PON "Ricerca e innovazione 2014-2020"- Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, con dotazione pari a 412 milioni di euro (delibera n.44/2016). La delibera n. 55/2017 ha modificato il "Programma operativo complementare Ricerca e Innovazione 2014-2020" del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca riducendone il valore complessivo da 412 milioni di euro a 312 milioni. Pù di recente, la delibera n. 16/2019 ha aumentato il valore complessivo del Programma operativo complementare a 408,3 milioni;
  • il Programma Operativo Complementare al PON "Cultura e Sviluppo (FESR) 2014-2020" del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il cui valore è pari a 133,622 milioni di euro (delibera n.45/2016). La delibera n. 73/2019 ha poi aumentato a 163,4 milioni le risorse del Piano;
  • il Programma Operativo Complementare al PON "Città Metropolitane 2014-2020" dell'Agenzia per la Coesione territoriale, il cui valore è pari a 206,012 milioni di euro (delibera n.46/2016). Il valore complessivo del Programma e' aumentato a 240 milioni con delibera n. 11/2019 e successivamente a 523,4 milioni con delibera CIPESS n. 33/2021;
  • il Programma Operativo Complementare al PON "Governance e Capacità istituzionale 2014–2020" dell'Agenzia per la Coesione territoriale, il cui valore è pari a 247,199 milioni di euro (delibera n.47/2016), poi integrato dalla delibera CIPE n. 31/2019 (294,1 milioni) e dalla delibera n. 36/2020 (+465 milioni).;
  • il Programma operativo complementare al PON "Infrastrutture e reti" 2014-2020 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per un importo pari a 670 milioni di euro (delibera n. 58/2016 ), che derivano dalla riduzione del cofinanziamento nazionale del Programma operativo nazionale Infrastrutture FESR 2014-2020.
Nel  2017, il CIPE ha, altresì, approvato:
  • il Programma operativo complementare di azione e coesione Legalità 2014-2020, la cui dotazione è pari a circa 81 milioni di euro (delibera n. 6/2017), popi elevato a 79 milioni dalla delibera n. 5/2020;
  • il Programma Complementare al POR della Regione Calabria 2014-2020, la cui dotazione è pari a 720 milioni di euro (delibera n. 71/2018);
  • il Programma operativo complementare "Energia e sviluppo dei territori" 2014-2020, la cui dotazione è pari a 72,5 milioni (delibera n. 54/2017). 2018.

Nel  2018, il CIPE ha, altresì, approvato:
  • il Programma operativo complementare della Regione Basilicata 2014-2020, la cui dotazione è pari a 275,3 milioni di euro (delibera n. 7/2018). Il Programma è stato finanziato con le risorse incrementali del Fondo di rotazione, derivanti dalla variazione del tasso di cofinanziamento nazionale di alcuni Programmi Operativi;
  • il Programma operativo complementare «Sistemi di politiche attive per l'occupazione» 2014-2020, con una dotazione di 602,4 milioni (Delibera n. 22/2018);
  • Programma operativo complementare «Per la scuola. Competenze e ambienti per l'apprendimento» 2014-2020, con una dotazione di 59,7 milioni (Delibera n. 21/2018), poi elevata a 171 milioni dalla delibera n. 3/2019.

Nel  2019, il CIPE ha, altresì, approvato:
  • il Programma operativo complementare della Regione Molise 2014-2020, la cui dotazione è pari a 24,6 milioni di euro (delibera n. 44/2019).

Nel  2020, il CIPE ha, altresì, approvato:
  • il Programma operativo complementare della Regione Puglia 2014-2020, la cui dotazione è pari a 2.670,4 milioni di euro (delibera n. 47/2020).
Nel  2021, il CIPESS ha, altresì, approvato:
  • il Programma operativo complementare "Inclusione" 2014-2020, la cui dotazione è pari a 71,0 milioni di euro (delibera n. 40/2021), poi aumentato a 273,3 milioni dalla delibera CIPESS n. 37/2022.

Rispetto agli originari 7,4 miliardi, ai POC sono state assegnate ulteriori risorse nel corso del 2018, in quanto le Amministrazioni responsabili di alcuni Programmi Operativi (PON 2014-2020 "Governance e capacità istituzionale", "Città metropolitane", "Ricerca e innovazione", "Scuola e inclusione sociale"), nonché le Amministrazioni regionali (responsabili dei POR FESR 2014-2020 del "Molise", della "Basilicata" e della "Sicilia") hanno concordato con la Commissione europea di ridurre il tasso di cofinanziamento nazionale del proprio Programma operativo, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento n. 1303/2013, rispetto a quello definito in sede di prima adozione del Programma, destinando le risorse così liberate ai Programmi complementari (circa 769 milioni di euro).

Nel corso del 2020-2021, inoltre, i POC hanno beneficiato delle risorse rivenienti dalla riprogrammazione dei Fondi europei per l'emergenza COVID-19.

In particolare - a seguito delle modifiche ai Regolamenti europei, che hanno consentito l'utilizzo delle risorse dei fondi FESR e FSE per interventi di contrasto degli effetti economico e sociali dell'emergenza epidemiologica da COVID-19  – il Regolamento UE 2020/58 ha consentito alle Autorità di Gestione dei Programmi Operativi finanziati con i Fondi strutturali 2014-2020 di richiedere l'applicazione del tasso di cofinanziamento fino al 100 per cento a carico dei fondi UE per le spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile 2020-21, anche a valere sulle spese emergenziali anticipate a carico dello Stato destinate al contrasto e alla mitigazione degli effetti generati dall'epidemia di Covid-19.

L'art. 242, comma 2, del DL 34/2020, ha stabilito che le risorse erogate dall'UE a rimborso delle spese rendicontate per le spese emergenziali, dovute al COVID-19, fossero riassegnate alle stesse Amministrazioni che hanno effettuato la rendicontazione per essere destinate alla realizzazione di Programmi Complementari già vigenti o da adottarsi.

Unitamente ai rimborsi, sono confluite sui POC anche le risorse a carico della quota nazionale del Fondo di Rotazione che si sono rese disponibili a seguito dell'integrazione al 100 per cento del tasso di cofinanziamento erogate dall'Unione europea.

La medesima modalità di destinazione delle risorse ai Programmi complementari 2014- 2020 è stata prevista dall'art. 48, commi 1 e 2, del DL n. 50/2022, relativamente alle spese dichiarate nelle domande di pagamento nel periodo contabile 2021-2022 con tasso di cofinanziamento fino al 100% a carico dei Fondi UE, ivi comprese le spese emergenziali sostenute per far fronte alle sfide migratorie conseguenti alla crisi ucraina.

In attuazione del citato articolo 242 del D.L. n. 34/2020, con la delibera 9 giugno 2021, n. 41, il CIPESS ha approvato il quadro complessivo dei Programmi Operativi Complementari 2014-2020, prevedendo l'istituzione di nuovi Programmi Operativi, per le amministrazioni centrali e regionali che non avevano ancora un POC, ed aggiornando la stima della dotazione di quelli già esistenti, sulla base degli importi indicativi che in essi potranno confluire a seguito dei rimborsi derivanti dalla rendicontazione di spese emergenziali anticipate a carico dello Stato.

Va tenuto conto, tuttavia, che sono tuttora in corso le operazioni di rendicontazione, a cura delle Autorità di gestione dei programmi dei fondi strutturali europei, delle spese anticipate a carico dello Stato, ai sensi della suddetta normativa e che soltanto con la chiusura del relativo periodo contabile (1° luglio 2020 - 30 giugno 2021) potrà essere definito con certezza l'ammontare delle risorse rimborsate dall'Unione europea che confluiscono nei programmi complementari già adottati o ancora da adottare. Una volta completate le operazioni di rendicontazione, il CIPESS procederà alla rimodulazione o approvazione dei Programmi Complementari definitivi, adeguandone le rispettive dotazioni finanziarie.

In attuazione di tale disposizione il CIPESS, con delibera 3 agosto 2023, n. 26, ha approvato il Programma operativo complementare della Regione Veneto, con una dotazione finanziaria di 253,4 milioni di euro.

Per quel che concerne lo stato di utilizzo delle risorse programmate negli attuali POC, i dati forniti nel Bollettino IGRUE sul "Monitoraggio delle politiche di coesione – programmazione 2014-2020 – Situazione al 30 giugno 2023", evidenziano un utilizzo ancora contenuto delle risorse assegnate ai Programmi complementari.

Al 30 giugno 2023, rispetto al valore complessivo dei Programmi complementari vigenti, pari a 16,7 miliardi di euro, risulta un avanzamento del 17,5% in termini di impegni e del 9,5% in termini di pagamenti.

 

Nell'importo di 16,7 miliardi di euro, sono ricompresi circa 5 miliardi di euro che, alla data del 30 giugno 2023, risulta affluito complessivamente in favore dei Programmi complementari interessati, a seguito delle rendicontazioni di spesa presentate alla Commissione europea secondo quanto sopra descritto.

 

Va ricordato, infine, che la data di scadenza per l'attuazione dei POC 2014-20 è fissata al 31 dicembre 2026 (ai sensi dell'art.242, comma 7 del D.L 34/2020, modificato con D.L 152/21).

Stato di attuazione Programmi complementari di Azione Coesione 2014-202
al 30 giugno2023
milioni di euro
Programma
Valore programma
(A)
Impegni
(B)
Pagamenti
(C)
% Avanzamento
(B/A)
%
Avanzamento
(C/A)
Programma complementare "Energia e sviluppo dei territori"
353,24
69,60
14,05
19,70%
3,98%
Programma complementare CTE
12,00
6,77
4,31
56,41%
35,94%
Programma complementare per la Governance dei sistemi di gestione e controllo 2014/2020
302,23
123,51
84,56
40,87%
27,98%
Programma complementare PON Città Metropolitane
351,29
59,86
35,15
17,04%
10,01%
Programma complementare PON Cultura
196,12
60,36
25,39
30,78%
12,95%
Programma complementare PON Governance e Capacità Istituzionale
956,98
392,18
38,52
40,98%
4,03%
Programma complementare PON Imprese e competitività
2.616,21
157,31
84,74
6,01%
3,24%
Programma complementare PON Inclusione
312,97
0,00
0,00
0,00%
0,00%
Programma complementare PON Infrastrutture e reti
796,16
141,58
70,97
17,78%
8,91%
Programma complementare PON Legalità
355,85
0,00
0,00
0,00%
0,00%
Programma complementare PON Per la Scuola
657,79
263,62
114,17
40,08%
17,36%
Programma complementare PON Ricerca e Innovazione
531,23
269,15
117,69
50,67%
22,15%
Programma complementare PON SPAO
965,59
29,78
21,44
3,08%
2,22%
Programma complementare POR Basilicata
369,40
37,08
12,67
10,04%
3,43%
Programma complementare POR Calabria
978,92
151,56
122,98
15,48%
12,56%
Programma complementare POR Campania
1.836,46
1.034,47
799,36
56,33%
43,53%
Programma complementare POR Molise
62,34
7,09
1,64
11,37%
2,62%
Programma complementare POR Sicilia
2.078,67
114,54
45,27
5,51%
2,18%
Programma complementare POR Puglia
2.989,52
4,39
0,17
0,15%
0,01%
TOTALE
16.723,08
2.922,86
1.593,09
17,48%
9,53%

*     Il valore dei programmi comprende le risorse trasferite ai sensi dell'art. 242 DL 34/2020. Tali risorse potranno essere attivate dalle Amministrazioni titolari, secondo quanto previsto dalla Delibera CIPESS 41/2021.

Nella  Relazione  sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale - programmazione 2014-2020 (Doc. XXVII, n. 4), presentata dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR il 21 febbraio scorso, si rileva che la rappresentazione dello stato di avanzamento dei POC non è completa in quanto i valori relativi ad impegni e pagamenti riportati nelle Tavole sono riferiti ai soli progetti monitorati, che rappresentano una percentuale ridotta delle risorse complessive dei POC. Il disallineamento tra dati di programmazione e dati in monitoraggio nel caso dei POC, non dipende solo da ragioni tecniche o responsabilità delle singole amministrazioni: "la sovrapposizione delle diverse iniziative e dispositivi speciali di riprogrammazione – connessi alle esigenze emergenziali o di razionalizzazione degli strumenti programmatori della politica di coesione nazionale, con effetti anche dal punto di vista contabile – ha dato luogo a necessari adattamenti nel monitoraggio, con frequenti casi di solo progressivo riallineamento delle informazioni e situazioni di perfezionamento ancora in atto". Si rimanca, ad esempio, l'assenza di dati relativi al POC della Regione Puglia dovuta a problemi tecnici del sistema di monitoraggio.
La Relazione sottolinea, dunque, come la previsione di pochi adempimenti per la loro realizzazione (non sono previsti specifici organismi di sorveglianza, né relazioni di attuazione o finali, né un sistema di valutazione) e l'aggiornamento discontinuo dei dati sul sistema di monitoraggio RGS IGRUE non consente di monitorare e valutare con sufficiente tempismo ed efficacia l'avanzamento dei Programmi stessi.
Per tutto questo, i POC da un lato si sono dimostrati strumenti molto duttili e flessibili, che permettono alle Amministrazioni titolari di programmare interventi di qualsiasi tipologia, nel rispetto della normativa nazionale ed europea ed operando in complementarità con la programmazione europea; dall'altro, a causa di tale flessibilità, i POC sono stati utilizzati più per mettere al sicuro le risorse europee che per realizzare, in modo complementare, gli stessi obiettivi strategici dei programmi europei.
ultimo aggiornamento: 26 ottobre 2023
 
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