tema 26 gennaio 2024
Studi - Bilancio I Fondi europei per la politica di coesione 2021-2027

L'Unione Europea, attraverso la politica di sviluppo regionale mira a raggiungere la coesione economica, sociale e territoriale riducendo le disparità fra le diverse regioni degli Stati membri. Per il raggiungimento di tali obiettivi, l'Unione europea - sulla base di accordi stipulati con i singoli Stati membri (Accordi di Partenariato) e secondo regole condivise – assegna, in un arco temporale di sette anni (Ciclo di programmazione), specifiche risorse finanziarie a cui si aggiungono quelle nazionali messe a disposizione dai medesimi Stati Membri. L'utilizzo e il funzionamento di tali Fondi sono disciplinati da Regolamenti della Commissione europea.

L'Accordo di partenariato tra l'UE e l'Italia, approvato il 19 luglio 2022, reca l'impianto strategico e la selezione degli obiettivi di policy su cui si concentrano gli interventi finanziati dai Fondi europei per la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027. Si tratta, nel complesso, di circa 43,1 miliardi di risorse comunitarie assegnate all'Italia, di cui oltre 42,7 miliardi destinati specificamente a promuovere la politica di coesione economica, sociale e territoriale la gran parte dei quali destinata alle regioni meno sviluppate (oltre 30 miliardi). Ai contributi europei si aggiungono le risorse derivanti dal cofinanziamento nazionale, per un totale di risorse finanziarie programmate nell'Accordo di Partenariato per il periodo di programmazione 2021-2027 pari a oltre 75 miliardi di euro complessivi.

L'impostazione strategica dell'Accordo di partenariato è articolata su 5 Obiettivi strategici di policy (per un'Europa più intelligente; più verde; più connessa; più sociale e inclusiva; più vicina ai cittadini), attuati attraverso i Programmi Regionali promossi da tutte le Regioni e le Province Autonome (cui sono riservati circa 48,5 miliardi di euro) e 10 Programmi Nazionali (cui sono riservati 25,6 miliardi di euro), a titolarità della Amministrazioni centrali. 

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La coesione economica, sociale e territoriale è uno degli obiettivi fondamentali dell'UE (articolo 3 TUE). Secondo l'articolo 174 del TFUE, l'Unione deve mirare a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite o insulari. Una attenzione particolare viene rivolta alle zone rurali, alle zone interessate da transizione industriale e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici.

L'attuazione della politica regionale 2021-2027 passa attraverso i seguenti fondi:

  • Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), destinato a contribuire alla correzione dei principali squilibri regionali esistenti nell'Unione, partecipando allo sviluppo e all'adeguamento strutturale delle regioni in ritardo di sviluppo nonché alla riconversione delle regioni industriali in declino (articolo 176 TFUE);
  • Fondo sociale europeo Plus (FSE+), profondamente innovato rispetto al precedente ciclo 2014-2020, che rappresenta il principale strumento dell'Unione Europea (UE) per investire nelle persone, destinato a sostenere l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali, sostenere l'occupazione e creare una società equa e socialmente inclusiva. Fornirà inoltre le risorse per la ripresa delle società ed economie degli Stati membri dopo la crisi del Coronavirus (articolo 162 TFUE). Il FSE+, nella sua nuova versione, riunisce quattro strumenti di finanziamento che erano separati nel periodo di programmazione 2014-2020: l'ex Fondo Sociale Europeo (FSE), l'Iniziativa per l'Occupazione Giovanile (YEI), il Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti (FEAD) e il Programma Europeo per l'Occupazione e l'Innovazione Sociale (EaSI);
  • Fondo di coesione (FC), istituito per l'erogazione di contributi finanziari a progetti in materia di ambiente e di reti transeuropee nel settore delle infrastrutture di trasporto (articolo 177 TFUE) negli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media dell'UE-27 (nella programmazione 2021-2027 Bulgaria, Cechia, Estonia, Grecia, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Slovenia, e quindi non l'Italia);
  • Fondo per la giusta transizione (JTF), un nuovo strumento della politica di coesione 2021-2027, primo pilastro del Meccanismo per una transizione giusta nel contesto del Green Deal europeo con l'obiettivo di raggiungere la neutralità climatica dell'UE entro il 2050. Esso sostiene l'obiettivo specifico di consentire alle regioni e alle persone di affrontare gli effetti sociali, occupazionali, economici e ambientali della transizione verso gli obiettivi 2030 dell'Unione per l'energia e il clima e un'economia dell'Unione climaticamente neutra entro il 2050, sulla base dell'accordo di Parigi.

 

Tra i Fondi europei che sostengono la politica di coesione 2021-2027 si aggiunge il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura (FEAMPA), che promuove la pesca e l'acquacoltura sostenibili, il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche, l'economia blu nelle aree costiere, insulari e interne, sostiene lo sviluppo di comunità della pesca e dell'acquacoltura, aiuta la governance internazionale per mari e oceani sicuri, protetti, puliti e gestiti in modo sostenibile.

 

Il FESR, il FSE+, il Fondo di coesione e il JTF contribuiscono alle azioni dell'Unione intese a rafforzare la sua coesione economica, sociale e territoriale perseguendo i seguenti obiettivi:

a) Obiettivo «Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita - IOC» negli Stati membri e nelle regioni, con il sostegno del FESR, del FSE+, del Fondo di coesione e del JTF;

b) Obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg), con il sostegno del FESR.

 

L'indirizzo strategico delle risorse della coesione per il ciclo 2021-2027 – che analogamente ai precedenti cicli di programmazione, sono finanziate da risorse europee, cui è associato un cofinanziamento nazionale obbligatorio – è stato definito in coerenza con i contenuti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR). Le risorse messe a disposizione dall'Unione europea, si ricorda, sono aggiuntive, mai sostitutive, rispetto alle normali fonti di finanziamento delle diverse politiche in capo a ogni Stato membro, sulla base del principio dell'addizionalità.

 

Il quadro normativo comunitario che definisce gli obiettivi e gli strumenti finanziari di intervento per il nuovo ciclo di programmazione 2021-2027 è definito dal Regolamento (UE) n. 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021, recante disposizioni comuni su otto Fondi europei, tra cui quelli specificamente destinati alla politica di coesione.

La disciplina relativa ai singoli Fondi della politica di coesione è contenuta nei seguenti Regolamenti:

Regolamento (UE) 2021/1058, relativo al Fondo Europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo di Coesione (FC),

Regolamento (UE) 2021/1057 relativo al Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+),

Regolamento (UE) 2021/1056 relativo al Fondo per una transizione giusta (JTF), nonché nel

Regolamento (UE) 2021/1059 recante disposizioni specifiche per l'obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg) sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno.

-  Regolamento (UE) 2021/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 luglio 2021 che istituisce il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA).

 

A seguito dell'entrata in vigore del quadro legislativo della politica di coesione 2021-2027, la Commissione UE ha adottato la Decisione di esecuzione 2021/1130 del 5 luglio 2021, con la quale sono state individuate le aree ammesse a beneficiare del finanziamento dei Fondi strutturali.

Quanto alle risorse, con la Decisione di esecuzione 2021/1129 del 5 luglio 2021 la Commissione ha definito la ripartizione annuale delle dotazioni disponibili per Stato membro a titolo del Fondo per una transizione giusta e, con la Decisione di esecuzione 2021/1131 del 5 luglio 2021, la ripartizione tra gli Stati membri degli stanziamenti complessivi destinati dalla UE alla politica di coesione 2021-2027, a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e Fondo di coesione (del quale l'Italia tuttavia non beneficia essendo destinato ai paesi più arretrati).

 

Gli stanziamenti complessivi della UE per la politica di coesione 2021-2027 - indicati in coerenza con l'accordo generale sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 - sono pari in termini di impegni, a 392 miliardi di euro (a prezzi correnti, che tengono conto di un tasso d'inflazione annuo del 2%), quasi un terzo del bilancio totale dell'UE.

Di questi, 378,2 miliardi di euro, sono destinati alla politica di coesione mediante l'attuazione, come nella precedente programmazione, dei due obiettivi:

a)    Obiettivo "Investimenti per la crescita e l'occupazione";

b)    Obiettivo "Cooperazione Territoriale Europea" (Interreg).

All'obiettivo "Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita" sono destinate 369 miliardi di euro (circa il 92% delle risorse totale disponibili).

Le risorse residue (circa 9 miliardi) sono destinate all'Obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg), corrispondenti al 2% delle risorse globali disponibili per gli impegni di bilancio a titolo dei Fondi per il periodo 2021-2027.

 

L'obiettivo «Investimenti» interessa le seguenti categorie di regioni:

  • regioni meno sviluppate, ovvero con un PIL pro capite inferiore al 75% della media UE-27, con assegnazioni iniziali pari a 227 miliardi di euro (72,5%);
  • regioni in transizione, con un PIL pro capite fra il 75% e il 100% della media UE, con assegnazioni iniziali pari a 53,5 miliardi di euro (17,1%);
  • regioni più sviluppate, con un PIL pro capite superiore al 100% della media dell'UE, con assegnazioni iniziali pari a 30,5 miliardi di euro (9,7%);
  • lo 0,6% del totale (vale a dire, circa 2,1 miliardi di euro) è assegnato specificamente a finanziamenti supplementari per le regioni ultraperiferiche.

Per quel che concerne l'individuazione delle categorie di regioni, si evidenzia che, nell'ottica di ampliare il novero delle regioni beneficiarie, nella programmazione 2021-2027 viene innalzata la soglia prima prevista per la categoria delle regioni cosiddette in transizione, prevedendosi, ora, infatti, un rapporto RNL pari o superiore al 75% e inferiore al 100% della media UE (in luogo della precedente forbice 75-90% richiesta nella programmazione 2014-2020).

Il Fondo di coesione continua a sostenere gli Stati membri il cui RNL pro capite è inferiore al 90% del RNL medio pro capite dell'UE-27 per lo stesso periodo di riferimento. Tale fondo, però, non interessa l'Italia.

 

Nella tabella che segue è riportata la ripartizione tra gli Stati membri delle risorse comunitarie complessivamente destinate ai fondi per la coesione, a prezzi correnti (cioè comprensivi degli effetti dell'indicizzazione annuale), ai sensi delle Decisioni UE n. 2021/1131 (riparto risorse FESR, FSE Plus e Fondo di coesione nell'ambito dell'obiettivo «Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita» e dell'obiettivo «Cooperazione territoriale» e n. 2021/1129 (riparto JTF).

Si segnala, che in base ai nuovi Regolamenti, gli importi nazionali iniziali per Fondo possono variare grazie alla notevole flessibilità concessa agli Stati membri dalla normativa relativa alla programmazione 2021-2027, che consente trasferimenti delle dotazioni nazionali iniziali tra fondi UE e anche tra categorie di regioni. Tali trasferimenti possono essere decisi durante l'approvazione degli Accordi di partenariato degli Stati membri, nonché durante l'approvazione e la modifica dei programmi nazionali e regionali.

 

Per approfondimenti sulla politica regionale europea, si rinvia al seguente sito della Commissione UE e alla pagina " La politica di coesione 2021-2027: il bilancio in breve".
ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2024

Il Regolamento (UE) 2021/1060 reca le regole comuni per i fondi dell'UE per il periodo 2021-2027 a gestione concorrente.

In particolare esso prevede:

-   la definizione di un quadro strategico comune per otto fondi: Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR); Fondo di coesione (FC); Fondo sociale europeo Plus (FSE+); Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (EMFAF); Fondo per una transizione giusta (JTF); Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (AMIF); Strumento per la gestione delle frontiere e i visti; e Fondo per la sicurezza interna. Resta escluso il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) che unitamente al Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA), trova copertura in un apposito Regolamento sull'attuazione dei Piani strategici della Politica Agricola Comune (PAC);

-  la concentrazione dell'intervento dei fondi su un ristretto numero di obiettivi tematici comuni, individuati dal Regolamento recante le disposizioni comuni sull'uso dei fondi a gestione concorrente (Reg. UE 2021/1060), per un'Europa 1) più intelligente; (2) più verde; (3) più connessa; (4) più sociale; (5) più vicina ai cittadini;

-  particolare attenzione ai principi dello sviluppo sostenibile e del miglioramento della qualità ambientale, specificando in un articolo dedicato il meccanismo di adeguamento in materia di clima, ai fini del raggiungimento degli obiettivi climatici previsti per il bilancio dell'Unione, in termini di contributo percentuale sulla dotazione complessiva;

-  l'espresso richiamo al principio di "non arrecare danni significativi" all'ambiente (DNSH);

-  la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi a carico degli organismi di gestione (riduzione delle verifiche di gestione, "principio di audit unico", ecc.) rispetto ai fondi 2014-2020, mantenendo un adeguato livello di garanzia di legittimità e regolarità delle operazioni e delle spese. Una delle misure di semplificazione più importanti per ridurre i costi e gli oneri amministrativi è il rafforzamento delle "opzioni di costo semplificato", che, collegando spesso la performance realizzativa al trasferimento finanziario delle risorse, consentono di unire alla semplificazione procedurale una riscontrabilità della performance attuativa in termini di risultato e prodotti da realizzare. Lo strumento dei c.d. costi semplificati - già attivato a partire dal ciclo 2007-2013 ma reso effettivo con la revisione operata dal Regolamento (Ue, Euratom) 2018/1046 – consiste in una modalità di rendicontazione che può, infatti, non tener direttamente conto dei costi effettivi sottostanti e che consente di calcolare i progetti in base a metodi predefiniti basati sugli output o sui risultati.

Le opzioni di costo semplificato costituiscono, di fatto, si rammenta, l'unica modalità di rendicontazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) verso la Commissione europea. Lo strumento del Recovery and Resilience FaciIity, che si attua attraverso l'approvazione di specifici Piani nazionali, non prevede, infatti, una rendicontazione puntuale delle spese, ma i rimborsi accordati dalla Commissione europea sono legati all'effettivo raggiungimento di target e milestone.
ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2024

Nel complesso, all'Italia sono assegnati 43,1 miliardi di euro a prezzi correnti di fondi UE, comprensivi delle quote desinate al Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund – JTF) e alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE).

Se si considerano anche gli stanziamenti assegnati per il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA), pari a 518,2 milioni di euro, l'Italia ha ottenuto un finanziamento complessivo, per la parte comunitaria, pari a circa 43,6 miliardi di euro.

Di questi, circa 42,7 miliardi sono destinati a promuovere la coesione economica, sociale e territoriale, con una assegnazione particolarmente rilevante per le regioni meridionali, cui sono dedicati più di 30 miliardi di euro del Fondo europeo regionale e di sviluppo (FESR) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+).

 

(milioni di euro -prezzi correnti)      
 
Obiettivo "Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita - IOC"
Fondo Transizione Giusta (JTF
Obiettivo
"Cooperazione territoriale"
TOTALE
 
FESR e FSE Plus
Obiettivo IOC
Strumento europeo ripresa
Regioni meno sviluppate
Regioni in transizione
Regioni più sviluppate
Italia
30.087,9
1.528,4
9.533,7
450,8
578,8
951,2
43.130,8

 

Le risorse europee assegnate all'Italia sono così ripartite:

1)    Obiettivo Investimenti: oltre 41,150 miliardi a valere sui Fondi FESR e FSE+, di cui:

  • Regioni meno sviluppate (per l'Italia, in base alla Decisione n. 2021/1130, rientrano in questa categoria Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna): 30,1 miliardi;
  • Regioni in transizione (Abruzzo, Umbria e Marche): 1,5 miliardi;
  • Regioni più sviluppate (restanti regioni del centro-nord): 9,5 miliardi;

2)    Obiettivo cooperazione territoriale: 951 milioni.

3)    Fondo per la giusta transizione (JTF), circa 1 miliardo, interamente destinato alla categoria delle regioni meno sviluppate, di cui 451 milioni per l'Obiettivo Investimenti.

 

Per quel che concerne l'individuazione delle regioni italiane nelle tre categorie (regioni meno sviluppate, in transizione e più sviluppate), si registrano alcune variazioni dovute al fatto che nella programmazione 2021-2027 - come già sopra ricordato - è stata innalzata la soglia prevista per la categoria delle regioni cosiddette in transizione, prevedendosi un rapporto RNL pari o superiore al 75% e inferiore al 100% della media UE (in luogo della precedente forbice 75-90% del ciclo 2014-2020).

Pertanto, rispetto alla programmazione 2014-2020, nell'attuale ciclo 2021-2027 tra le regioni meno sviluppate vengono ad essere ricomprese oltre a Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, anche Sardegna e Molise, prima rientranti nelle regioni in transizione.

Tra le regioni in transizione, nell'attuale programmazione sono ricomprese, oltre all'Abruzzo, che si conferma in questa categoria, anche le Marche e Umbria, precedentemente incluse tra quelle "più sviluppate" (senza più Sardegna e Molise, tornate nella categoria precedente delle meno sviluppate).

Tra le regioni italiane più sviluppate  sono considerate, nell'attuale programmazione, Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana e Lazio (quindi senza più Marche e Umbria, rientranti ora tra le regioni in transizione).

ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2024

La strategia e le priorità nell'uso dei Fondi europei sono definite da un Accordo di Partenariato che viene stipulato da ogni Stato membro con Bruxelles, ai sensi del Regolamento (UE) n. 2021/1060.

Successivamente all'approvazione dell'Accordo di Partenariato gli Stati membri provvederanno alla definizione dei Programmi Operativi sostenuti dalle risorse europee per la coesione e dal relativo cofinanziamento nazionale obbligatorio. I Programmi Operativi (nazionali e regionali) vanno presentati alla Commissione entro 90 giorni dalla presentazione dell'Accordo di Partenariato, ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento (UE) 2021/1060 recante le disposizioni comuni sui fondi. In base all'articolo 23 del predetto Regolamento, la Commissione può formulare osservazioni su ciascun Programma entro tre mesi dalla rispettiva data di presentazione. Lo Stato membro rivede il programma tenendo conto delle osservazioni formulate dalla Commissione che adotta, mediante un atto di esecuzione, una decisione che approva il programma entro 5 mesi dalla data della sua prima presentazione. 

L'Accordo di Partenariato tra Italia e Commissione europea relativo al ciclo di programmazione 2021-2027 è stato approvato con Decisione di esecuzione C(2022) 4787 final del 15 luglio 2022 e firmato il 19 luglio 2022

L'interlocuzione informale con la Commissione europea per la definizione dell'Accordo ha avuto corso a partire dal novembre 2020. Con la delibera CIPESS 22 dicembre 2021, n. 78 è stata approvata la proposta di Accordo di partenariato (AP) 2021-2027, dopo l'intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni il 16 dicembre 2021. Il testo è stato quindi inviato il 17 gennaio 2022 a Bruxelles dal Dipartimento per le politiche di coesione per l'apertura del negoziato formale con la Commissione.

La strategia sostenuta dall'Accordo di partenariato 2021-2027, anche in coerenza con le Raccomandazioni specifiche del semestre europeo, indirizza i fondi disponibili verso interventi rivolti al conseguimento dei traguardi fissati in sede europea per un'economia climaticamente neutra (Green Deal europeo) e per una società più giusta e inclusiva (Social Pillar europeo) nel più ampio contesto di adesione all'Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile e in coerenza con le Strategie nazionali e regionali di Sviluppo sostenibile.

L'impostazione strategica dell'Accordo di partenariato è in particolare articolata su 5 Obiettivi strategici di policy, corrispondenti a quelli individuati dal Regolamento (UE) 2021/1060, declinati nell'Accordo di Partenariato sulla base delle esigenze del nostro Paese: 1. un'Europa più intelligente; 2. un'Europa più verde; 3. un'Europa più connessa; 4. un'Europa più sociale e inclusiva; 5. un'Europa più vicina ai cittadini.

Ad essi si aggiunge l'ulteriore obiettivo specifico del Fondo per la giusta transizione (JTF), finalizzato a consentire alle regioni e alle persone di affrontare gli effetti sociali, occupazionali, economici e ambientali della transizione verso gli obiettivi 2030 dell'Unione per l'energia e il clima e un'economia climaticamente neutra dell'Unione entro il 2050, basati sull'accordo di Parigi. Il JTF è indirizzato alle due aree del Mezzogiorno dove si concentrano le attività di produzione ad alta intensità di carbonio: l'area del Sulcis Iglesiente in Sardegna e l'area funzionale di Taranto in Puglia.

 Nell'Accordo di partenariato si ribadisce che le azioni promosse attraverso i Fondi europei sono complementari rispetto a quelle finanziate con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e agli investimenti nazionali del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC).

Nella tabella che segue, riportata nell'Accordo di partenariato, è indicata l'allocazione finanziaria, a livello nazionale, delle risorse comunitarie assegnate all'Italia a valere sui fondi FESR, FSE+, JTF e FEAMPA, per Obiettivi strategici di policy e per Obiettivo specifico del JTF per un totale di 42,7 miliardi di euro. 

Dotazione finanziaria preliminare a carico di ciascuno dei fondi oggetto dell'accordo di partenariato (FESR, JTF, FSE+ e FEAMPA) per obiettivo strategico, obiettivo specifico del JTF e assistenza tecnica
(importi in milioni di euro)
 
FESR
JTF
FSE+
FEAMPA
Totale

1. Un'Europa più intelligente

9.511,1
 
 
 
9.511,1

2. Un'Europa più verde

8.776,1
 
 
487,1
9.263,2

3. Collegare l'Europa

1.587,7
 
 
 
1.587,7
4. Europa sociale e inclusiva
2.854,3
 
14.227,7
 
17.082,0
5. Un'Europa più vicina ai cittadini
2.209,4
 
 
 
2.209,4
-  Obiettivo specifico del JTF
 
988,4
 
 
988,4
-  Assistenza tecnica
1.402,7
41,2
580,9
31,1
2.055,9
TOTALE
26.341,3
1.029,6
14.808,6
518,2
42.697,7

Per l'attuazione della politica di coesione 2021-2027, l'Accordo di partenariato italiano considera oltre 75 miliardi di euro a prezzi correnti, composti dai 42,7 miliardi di euro di contributo UE tra FESR, FSE+, JTF e FEAMPA e dai 32,4 miliardi di contributo nazionale di cofinanziamento, come illustrato dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale, nel Documento "Fondi strutturali europei 2021-2027 – Presentazione dell'Accordo di Partenariato".

Ripartizione risorse Fondi Strutturali
Fondo
Valore dei programmi
Di cui contributo UE
Di cui contributo nazionale
FESR 1
44.216,11
26.341,32
17.874,78
FSE+
28.639,94
14.808,62
13.831,32
JTF
1.211,28
1.029,59
181,69
FEAMPA
987,29
518,22
469,07
Totale
75.054,62
42.697,75
32.356,87
(1)    È esclusa la quota FESR a valere sui Programmi CTE
ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2024

Come riportato nella precedente tabella, la gran parte delle risorse comunitarie (complessivi 42,7 miliardi) per la politica di coesione sono assegnate a titolo dei due Fondi principali per la coesione:  Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo sociale europeo plus (FSE)+, per un importo di 41,1 miliardi euro (in luogo dei 32,7 miliardi della precedente programmazione).

A titolo di Fondo per la giusta transizione (JTF) sono assegnate risorse per circa 1 miliardo di euro; a titolo di Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura (FEAMPA), sono assegnati 518 milioni di euro.

Considerando anche le risorse del cofinanziamento nazionale, circa 32,4 miliardi, la politica di coesione per il ciclo 2021-2027 dispone di 75 miliardi di euro programmati nell'ambito dell'Accordo di partenariato.

La programmazione prevede la realizzazione di numerosi Programmi cofinanziati a valere sui Fondi Strutturali:

  • 10 Programmi nazionali (PN) gestiti dalle Amministrazioni centrali (compreso il JTF), ai quali si aggiunge 1 ulteriore PN finanziato dal FEAMPA;
  • 38 Programmi regionali (PR) gestiti dalle Regioni, a valere sui due Fondi FESR e FSE+;
  • 10 Programmi Interreg, riguardanti la Cooperazione territoriale europea.
 

Nel complesso, ai 10 Programmi Nazionali sono riservati 25,57 miliardi di euro, considerando sia il finanziamento europeo (per 14,8 miliardi) che il cofinanziamento nazionale (10,8 miliardi).

Considerando anche il Programma Nazionale finanziato dal FEAMPA, cui è assegnato circa 1 miliardo di euro, si raggiunge un totale di risorse per i PN pari a 26.562,65 milioni di euro.

(importi in milioni di euro)
PROGRAMMI NAZIONALI
Valore dei programmi
di cui contributo UE
di cui contributo nazionale
PN Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale (FESR)
5.636,00
3.723,00
1.913,00
PN Sicurezza e legalità (FESR)
235,29
200
35,29
PN Salute (FESR-FSE+)
625
375
250
PN Inclusione e lotta alla povertà (FESR-FSE+)
4.079,87
2.143,61
1.936,25
PN Giovani, donne e lavoro (FSE+)
5.088,67
2.682,53
2.406,13
PN Scuola e competenze (FESR-FSE+)
3.780,99
2.013,59
1.767,39
PN METRO plus e città medie sud (FESR-FSE+)
3.002,50
1.590,00
1.412,50
PN Cultura (FESR)
648,33
389
259,33
PN Capacità per la Coesione AT (CPR Art 36.4) (FESR-FSE+)
1.267,43
617,2
650,23
PN JTF (JTF)
1.211,28
1.029,59
181,69
Programma Operativo Nazionale finanziato dal FEAMPA 2021-2027
987,29
518,22
469,07
Totale  PN
26.562,65
15.281,74
11.280,91
 

Rappresentano una novità, rispetto al precedente ciclo di programmazione, il Programma collegato al Fondo per la Transizione Giusta introdotto per la prima volta a livello europeo nel ciclo 2021-2027, il nuovo Programma dedicato all'equità nella salute nelle regioni meno sviluppate e il potenziamento di quello rivolto alle città metropolitane, che si estende anche alle città medie del Sud.

Una quota più ampia di risorse, pari a 48,492 miliardi di euro, è destinata ai Programmi Regionali, promossi da tutte le Regioni e le Province Autonome, di cui 27,4 miliardi di risorse europee e circa 21,1 miliardi di cofinanziamento nazionale.

(importi in euro)
Programmi regionali
Valore dei programmi
di cui contributo UE
di cui contributo nazionale
Categoria Regioni Più sviluppate
 
 
 
Valle d'Aosta
174,05
69,62
104,43
Piemonte
2.812,43
1.124,98
1.687,46
Liguria
1.087,53
435,01
652,52
Lombardia
3.507,36
1.402,94
2.104,41
PA Trento
340,67
136,26
204,4
PA Bolzano
396,57
158,63
237,94
Veneto
2.062,58
825,02
1.237,54
Friuli-Venezia Giulia
738,63
295,45
443,18
Emilia-Romagna
2.048,42
819,38
1.229,06
Toscana
2.312,47
924,98
1.387,48
Lazio
3.419,84
1.367,93
2.051,90
TOTALE
18.900,54
7.560,20
11.340,32
 
 
 
 
Categoria Regioni in transizione
 
 
 
Marche
881,81
440,9
440,9
Umbria
813,35
325,34
488,02
Abruzzo
1.087,64
435,06
652,58
TOTALE
2.782,80
1.201,30
1.581,50
 
 
 
 
Categoria Regioni Meno sviluppate
 
 
 
Molise
402,49
281,74
120,75
Campania
6.973,13
4.881,19
2.091,94
Puglia
5.577,27
3.792,54
1.784,73
Basilicata
983,05
688,13
294,91
Calabria
3.173,08
2.221,15
951,92
Sicilia
7.374,54
5.162,17
2.212,36
Sardegna
2.325,06
1.627,54
697,51
TOTALE
26.808,62
18.654,46
8.154,12
 
 
 
 
TOTALE PR
48.491,97
27.415,96
21.075,94
Fonte: Accordo di partenariato – 2021-2027 e     Bollettino IGRUE, Monitoraggio - Situazione al 31 ottobre 2023 .

Escludendo la quota riservata alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE), le risorse europee e nazionali dei Fondi per la coesione si distribuiscono come segue tra le tre aree:
• regioni meno sviluppate: circa 46,6 miliardi di euro;
• regioni in transizione: circa 3,6 miliardi di euro;
• regioni più sviluppate: circa 23,9 miliardi di euro.

 Nel documento del Ministro per il Sud e la coesione territoriale di Presentazione dell'Accordo di Partenariato è riportata la seguente tabella che evidenzia la distribuzione delle risorse comunitarie tra le categorie di regioni, a raffronto con le risorse del precedente periodo di programmazione 2014-2020.

Distribuzione delle risorse per categorie di regioni
(milioni di euro)
 
Contributo UE 2021-2027
Cofinanziamento
2021-2027
  Risorse complessive
coesione 2021-2027
 
Contributo
UE
%
su totale
Confronto
con '14-'20 *
Regioni meno sviluppate
(compreso JTF)
31.117
78,8%
+5.628
15.457
46.575
Regioni in transizione
1.528
3,6%
+260
2.083
3.611
Regioni più sviluppate
9.534
22,6%
+1.947
14.348
23.881
TOTALE
42.180
100%
+7.832
31.888
74.067
*     Comprende solo il contributo UE. Nel ciclo 2014-2020 non sono considerate le risorse aggiuntive di React-EU. Inoltre, la composizione delle categorie di regioni è riportata anche per il 2014-2020 a quella del 2021-2027.
Fonte: Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Fondi strutturali europei 2021-2027 – Presentazione dell'Accordo di Partenariato.

Sul sito di Opencoesione è riportata una Tavola interattiva con l'elenco dei Programmi attuativi Nazionali e Regionali del ciclo 2021-2027 delle politiche di coesione, con informazioni circa la dotazione di risorse, l'atto di adozione, il testo del programma e altri link utili.  

ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2024

Come già ricordato, ai fini della politica di coesione, oltre alle risorse comunitarie vanno considerate, per il principio di addizionalità, le risorse provenienti dal cofinanziamento nazionale, posto a carico del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie (c.d. Fondo IGRUE), pari a circa 32,4 miliardi, stanziati con la legge di bilancio per il 2021.

In particolare, l'articolo 1, comma 51 e seguenti, della legge n. 178 del 2020 (legge di bilancio 2021) ha stabilito che il Fondo IGRUE provvede alla copertura degli oneri relativi alla quota di cofinanziamento nazionale nella misura del 100 per cento per gli interventi attribuiti alla titolarità delle amministrazioni centrali dello Stato (comma 53) e per il 70 per cento per gli interventi, attribuiti alla titolarità delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano (comma 52), ponendo la restante quota del 30 per cento fa carico ai bilanci delle regioni e delle predette province autonome, nonché degli eventuali altri organismi pubblici partecipanti a tali programmi.

Ulteriori informazioni circa l'ammontare delle risorse del cofinanziamento nazionale sono contenute nella delibera n. 78 del 22 dicembre 2021, con la quale il CIPESS ha approvato la proposta di Accordo di partenariato, poi approvato dalla UE il 15 luglio 2022.

Nella delibera sono definite le percentuali massime di cofinanziamento dei singoli programmi finanziati dai fondi FESR e FSE Plus dell'Obiettivo Investimenti, differenziati per categoria di regioni, nonché dei programmi JTF, CTE e FEAMPA.

Il valore effettivo delle risorse di cofinanziamento, da porre a carico del Fondo di rotazione e dei bilanci delle regioni e delle provincie autonome, sarà stabilito, nel rispetto dei limiti fissati dalla delibera CIPE n. 78/2021, in occasione dell'adozione dei singoli Programmi Nazionali e Regionali.

La Tabella 2 allegata alla delibera CIPESS n. 78/2021 indica i valori massimi delle risorse destinate al cofinanziamento nazionale dei programmi europei 2021-2027, indicando la quota di cofinanziamento a carico del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie (Fondo IGRUE).

(milioni di euro):

Risorse per Cofinanziamento nazionale
IGRUE
Investimenti per l'occupazione e la crescita su FESR e FSE+, di cui:
39.839,0
31.180,8
- Programmi Nazionali
10.978,2
10.978,2
Regioni meno sviluppate
7.469,3
7.469,3
Regioni in transizione
501,6
501,6
Regioni più sviluppate
3.007,3
3.007,0
- Programmi Regionali
28.860,8
20.202,6
Regioni meno sviluppate
15.718,5
11.003,0
Regioni in transizione
1.802,0
1.261,4
Regioni più sviluppate
11.340,3
7.938,2
 
 
 
Programma JTF Fondo per una transizione giusta
181,7
181,7
 
 
 
Programmi CTE - Cooperazione territoriale europea (Interreg)
299,3
299,3
 
 
 
Programma FEAMPA – Pesca e acquacultura
469,1
469,1
 
 
 
Programma complementare MEF-RGS
358,0
358,0
 
 
 
TOTALE
41.147,0
32.488,8

 

Le risorse del Fondo di rotazione resesi disponibili a seguito dell'adozione, con decisione della Commissione europea, di programmi con un tasso di cofinanziamento nazionale inferiore alla misura massima stabilita dalla delibera CIPESS concorrono al finanziamento di interventi complementari destinati ai medesimi territori.

Si rammenta, infatti, che  l'art. 1, comma 54, della legge n. 178 del 2020, stabilisce che il Fondo IGRUE concorre, nei limiti delle proprie disponibilità quali risultanti dalla differenza tra i limiti massimi fissati dalla delibera CIPESS n. 78/2021 e il tasso di cofinanziamento nazionale effettivo dei singoli programmi, al finanziamento degli oneri relativi all'attuazione di eventuali interventi complementari rispetto ai programmi cofinanziati dai fondi europei per il periodo di programmazione 2021-2027.

ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2024

Nell'ambito della programmazione delle politiche di coesione, un ruolo determinante è svolto dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), nel quale sono iscritte le risorse finanziarie aggiuntive nazionali, destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese, nonché a incentivi e investimenti pubblici.

La legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 2020), all'articolo 1, comma 177, ha disposto una prima assegnazione di risorse aggiuntive in favore del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027, nell'importo di 50 miliardi destinate esclusivamente a sostenere interventi per lo sviluppo, volti a ridurre i divari socio-economici e territoriali tra le diverse aree del Paese.

La legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021), in Seconda Sezione, ha disposto un rifinanziamento del FSC di 23,5 miliardi per le annualità dal 2022 al 2029. A seguito di successivi rifinanziamenti, la dotazione del FSC per il periodo 2021-2027 ha raggiunto l'importo di 75,8 miliardi.

La normativa prevede la destinazione dell'80 per cento delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione a favore del Mezzogiorno.

L'articolo 1, comma 178, della legge di bilancio per l'anno 2021 (legge n. 178/2020) prevede altresì che la dotazione finanziaria relativa al ciclo di programmazione 2021-2027 sia impiegata in coerenza anche con le politiche di investimento e di riforma previste nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), nonché con le missioni previste nel Piano Sud 2030, fermi restando i principi di complementarietà e addizionalità.

In base alle nuove disposizioni introdotte dal D.L. n. 124/2023 (articolo 1) - che riformula integralmente la disciplina di programmazione e gestione del Fondo Sviluppo e coesione 2021-2027 - gli interventi finanziati con le risorse del Fondo saranno attuati non più mediante i "Piani Sviluppo e Coesione", predisposti da ciascuna Amministrazione titolare di risorse del Fondo ed articolati per aree tematiche, ma attraverso appositi Accordi per la coesione, che saranno definiti tra il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR e ciascun Ministro interessato ovvero tra il Ministro e ciascun Presidente di regione o di provincia autonom.

Nelle more della definizione dei Piani di sviluppo e coesione per la programmazione 2021-2027 (ora sostituiti dagli Accordi per la coesione), una quota parte delle risorse per il ciclo 2021-2027 è peraltro già stata utilizzata per il finanziamento di interventi introdotti da specifiche disposizioni di legge, con corrispondete riduzione dell'importo del Fondo, o mediante "preallocazioni", che saranno poi formalizzate da delibere del CIPESS. 

Per approfondimenti in merito alla disciplina e all'utilizzo delle risorse del FSC, si rinvia al Tema "Il Fondo per lo sviluppo e la coesione".

ultimo aggiornamento: 26 gennaio 2024
 
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