tema 5 marzo 2025
Studi - Bilancio Il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020: stato di attuazione

Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) è, congiuntamente ai Fondi strutturali europei, lo strumento finanziario nazionale principale attraverso cui vengono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali in attuazione dell'articolo 119, comma 5, della Costituzione italiana e dell'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea

 Per il ciclo di programmazione 2014-2020, la dotazione del Fondo sviluppo ha raggiunto l'importo complessivo di 68,8 miliardi di euro, che è stato programmato mediante delibere del CIPE o disposizioni legislative.

Con il D.L. n. 34/2019, al fine di portare ad unitarietà la programmazione delle risorse nazionali del FSC a valere sui tre periodi di programmazione 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020, è stato introdotto il "Piano Sviluppo e Coesione" (PSC) quale nuovo strumento classificatorio dei dispositivi esistenti per attingere alle risorse del FSC, e dei progetti in essi ricompresi, con riferimento ai periodi di programmazione sopra citati. I PSC, approvati con apposite Delibere del CIPESS, sono complessivamente 43 così distribuiti: • 21 a titolarità delle Amministrazioni regionali e Province Autonome; • 10 a titolarità delle Amministrazioni centrali; • 12 a titolarità delle Città metropolitane.

Nel Bollettino di Monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato (IGRUE) - che riporta i dati aggiornati al 30 dicembre 2024 – si evidenzia che sul totale delle risorse del Fondo programmate nell'ambito dei Piani sviluppo e coesione (PSC) di ciascuna Amministrazione centrale, regionale e locale, pari a 80 miliardi, risultano impegni per circa 58 miliardi di euro, con una percentuale di avanzamento del 72,5%, e pagamenti per 36,1 miliardi, con una percentuale di avanzamento del 45%.

apri tutti i paragrafi

Il Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) - disciplinato dal D.Lgs. n. 88 del 2011 - reca le risorse finanziarie aggiuntive nazionali destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale, nonché a incentivi e investimenti pubblici.

Il requisito dell'aggiuntività è espressamente precisato dalla disciplina istitutiva del Fondo, laddove si dispone (articolo 2 del D.Lgs. n. 88/2011) che le risorse non possono essere sostitutive di spese ordinarie del bilancio dello Stato e degli enti decentrati, in coerenza con l'analogo criterio dell'addizionalità previsto per i fondi strutturali dell'Unione europea.

Il Fondo per lo sviluppo e la coesione è finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese. Il Fondo ha carattere pluriennale, in coerenza con l'articolazione temporale della programmazione dei Fondi strutturali dell'Unione europea, garantendo l'unitarietà e la complementarietà delle procedure di attivazione delle relative risorse con quelle previste per i fondi comunitari. L'intervento del Fondo è destinato al finanziamento di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia di carattere immateriale, di rilievo nazionale, interregionale e regionale, aventi natura di grandi progetti o di investimenti articolati in singoli interventi tra loro funzionalmente connessi.

 

Per quanto concerne l'utilizzo delle risorse del Fondo, la normativa attribuisce al CIPE (ora CIPESS) il compito di ripartirne la dotazione, con proprie deliberazioni, secondo la chiave di riparto che ne prevede la destinazione dell'80 per cento alle aree del Mezzogiorno e del 20 per cento alle aree del Centro-Nord.

Il CIPE, si rammenta, dal 1° gennaio 2021 ha assunto la denominazione di Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo sviluppo sostenibile ( CIPESS) (ai sensi dell'art. 1-  bis del D.L. 14 ottobre 2019, n. 111).

Le risorse del Fondo sono gestite in una apposita contabilità speciale del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche nazionali - IGRUE, il quale gestisce anche le altre contabilità speciali relative alle risorse dei Fondi strutturali (sia quelle nazionali di cofinanziamento sia quelle provenienti dall'Unione europea) nonché ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

 

È previsto, infine, che il Ministro delegato per la politica di coesione territoriale presenti al CIPESS, entro il 10 settembre di ogni anno, una relazione sullo stato di avanzamento degli interventi finanziati dal Fondo, ai fini della definizione della Nota di aggiornamento del DEF e del disegno di legge di bilancio di previsione.

Il Ministro delegato per la politica di coesione territoriale è altresì tenuto a presentare alle Camere, entro il 10 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento, in allegato al DEF, un'unica relazione di sintesi sugli interventi realizzati nelle aree sottoutilizzate (art. 7, del D.Lgs. n. 88/2011 e art. 10, comma 7, della legge di contabilità nazionale n. 196/2009).

ultimo aggiornamento: 5 marzo 2025

Per il ciclo di programmazione 2014-2020, la dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione è stata autorizzata dall'articolo 1, comma 6, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) nella misura di 54,8 miliardi di euro, destinati esclusivamente al sostegno di interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, a finalità di riequilibrio economico e sociale, secondo la chiave di riparto che ne assicura l'80 per cento alle aree del Mezzogiorno e il 20 per cento alle aree del Centro-Nord.

Le risorse per il ciclo 2014-2020 sono state incrementate dalle successive leggi di bilancio per il 2018, 2019 e 2020. Nel complesso, le risorse autorizzate per il Fondo sviluppo e coesione della programmazione 2014-2020 ammontano a 68,8 miliardi di euro.

Tali risorse sono state programmate mediante delibere del CIPE o disposizioni legislative. 

La gran parte delle risorse del FSC 2014-2020 (circa 53,3 miliardi) sono state programmate con delibere del CIPE, attraverso l'assegnazione di risorse alle seguenti tipologie di strumenti di programmazione (cfr., per una analisi di dettaglio delle assegnazioni, i focus allegati al presente paragrafo):

a)    Piani stralcio, per circa 6 miliardi, approvati dal CIPE negli anni 2014-2016 nelle more dell'adozione della delibera di ripartizione per aree tematiche, destinati a confluire nei Piani Operativi;

b)    Piani Operativi, approvati dal CIPE per area tematica per circa 24 miliardi, ed assegnati con la delibera CIPE n. 25/2016 e successivi Addendum. Considerando le assegnazioni dei Piano stralcio che sono stati fatti riconfluite nella programmazione dei Piani Operativi, l'ammontare delle risorse per i suddetti Piani è divenuta pari a 31,2 miliardi di euro;

c)    Piani Territoriali, per complessivi 14,5 miliardi, elaborati attraverso la predisposizione di appositi accordi interistituzionali a livello politico, di cui 13,4 miliardi destinati ai Patti per il Sud (delibera CIPE n. 26/2016) e 1,1 miliardi destinati ai Patti per il Centro-Nord (delibere CIPE n. 56/2016, n. 75/2017 e n. 76/2017);

d) preallocazioni ope legis, per circa 4,8 milioni di euro, disposte con disposizioni di legge che hanno disposto soltanto la "destinazione" delle risorse del FSC, rinviandone l'assegnazione effettiva a successive delibere del CIPESS;

e) altri interventi specifici disposti dal CIPE in sede di programmazione, per 4,8 miliardi.

Circa 10,3 miliardi di euro sono state assegnate nel corso degli anni direttamente da disposizioni di legge (la maggior parte delle quali contenute nelle leggi di stabilità e di bilancio), intervenute in favore della crescita economica, della realizzazione o miglioramento di infrastrutture e più in generale del conseguimento di obiettivi di sviluppo e di riequilibrio territoriale.

Tra le delibere del CIPESS vanno considerate anche quelle adottate, tra il 2020 ed il 2021, per l'assegnazione specifica (ex novo) di risorse del FSC 2014-20 in favore di Regioni o Province Autonome e Amministrazioni Centrali al fine di fronteggiare direttamente o indirettamente le esigenze connesse all'emergenza pandemica, per un importo complessivo di circa 4,153 miliardi

Si ricorda che nel corso del 2020-2021 la dotazione del FSC 2014-2020 è stata oggetto di impieghi e riprogrammazioni per fronteggiare esigenze connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19. In particolare, il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (articolo 241) ha autorizzato per gli anni 2020 e 2021 l'utilizzo in via eccezionale delle risorse del FSC rinvenienti dai cicli programmatori 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020 per qualsiasi tipologia di intervento connesso a fronteggiare l'emergenza sanitaria, economica e sociale conseguente alla pandemia da Covid-19.
Secondo quanto riportato nella Relazione  sullo stato di attuazione della politica di coesione europea e nazionale - programmazione 2014-2020 (Doc. XXVII, n. 4), presentata al Parlamento il 21 febbraio 2023, tra il 2020 ed il 2021, sono state approvate numerose delibere di assegnazione specifica (ex novo) di risorse del FSC 2014-20 in favore di Regioni o Province Autonome e Amministrazioni Centrali al fine di fronteggiare direttamente o indirettamente le esigenze connesse all'emergenza pandemica, per un importo complessivo di circa 4,2 miliardi.

Consulta qui la tabella che riporta analiticamente gli interventi finanziati con le risorse del Fondo sviluppo e coesione della programmazione 2014-2020, alla data di dicembre 2024, con distinta evidenza delle assegnazioni operate in via legislativa e delle assegnazioni deliberate dal CIPE.

Nonostante le risorse del FSC 2014-2020 risultino interamente programmate, il D.L. n. 50 del 2022 (c.d. decreto aiuti), nel recare misure in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina, ha utilizzato a copertura degli oneri finanziari del provvedimento, tra gli altri, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della programmazione 2014-2020 (art. 58, comma 4, lettera f)), nell'importo complessivo di 6 miliardi, di cui: 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024 e 3 miliardi di euro per l'anno 2025.

L'importo usato a copertura è stato imputato a valere sugli interventi definanziati per il mancato rispetto dei termini per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV), la cui scadenza è prevista al 31 dicembre 2022 (ai sensi dell'art. 44, comma 7, lett. b), del D.L. n. 34/2019, come modificato dal D.L. n. 52/2021).

Il termine per l'assunzione delle OGV a valere sulle risorse del Fondo è stato peraltro esteso fino al 30 giugno 2023 dall'articolo 56 del medesimo D.L. n. 50/2022 (attraverso l'nserimento del comma 7-bis nell'art. 44 del D.L. n. 34/2019) nel caso di interventi infrastrutturali aventi valore finanziario complessivo superiore a 25 milioni di euro per i quali, pur risultando la mancanza di OGV a giugno 2022, intervenga entro il 30 novembre 2022 una apposita delibera del CIPESS, volta a definire un cronoprogramma finanziario e procedurale, con specifici obiettivi (iniziali, intermedi e finali) e termini temporali di conseguimento, finalizzato proprio ad evitare il definanziamento dell'intervento.

La   ricognizione   degli interventi rientranti nell'ambito di applicazione dell'articolo 56, comma 3, del decreto legge n. 50 del 2022, è stata approvata con la  delibera CIPESS n. 48 del dicembre 2022, su proposta del Ministro per il Sud e la coesione territoriale, individuando:
  1. gli interventi infrastrutturali, privi al 30 giugno 2022 dell'obbligazione giuridicamente vincolante (OGV) di cui al punto 2.3 della delibera CIPESS n. 26 del 2018, aventi valore finanziario superiore a 200 milioni di euro, corredati dei relativi obiettivi iniziali, intermedi e finali;
  2. gli interventi infrastrutturali, privi al 30 giugno 2022 dell'OGV di cui al punto 2.3 della delibera CIPESS n. 26 del 2018, aventi valore finanziario superiore a 25 milioni di euro e inferiore a 200 milioni di euro, corredati dei relativi obiettivi iniziali, intermedi e finali;
  3. gli interventi privi di OGV sottoposti a commissariamento governativo;
  4. gli interventi infrastrutturali privi di OGV inclusi nei Contratti istituzionali di sviluppo.
Per ciascun intervento sono indicati gli obiettivi iniziali, intermedi e finali.

Al fine di reperire le risorse necessarie alla predetta copertura, l'articolo 56 del D.L. n. 50/2022 prevede che il CIPESS, con una o più delibere da adottare entro 90 giorni dalla scadenza dei termini per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti (31 dicembre 2022 ovvero 30 giugno 2023), provveda ad accertare il valore degli interventi definanziati.

Qualora le risorse recuperate della programmazione 2014-2020 dovessero risultare insufficienti, la norma prevede la corrispondente riduzione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione della programmazione 2021-2027. Nelle more della procedura di definanziamento degli interventi 2014-2020, una quota di risorse, pari a 6 miliardi di euro, sono state pertanto rese indisponibili sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, programmazione 2021-2027.

In merito ai definanziamenti, nell'audizione del 19 maggio 2022 presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, l'allora il Ministro per il Sud e la coesione territoriale aveva indicato in circa 12,8 miliardi l'importo delle risorse già programmate ma non ancora spese, che risultavano soggette ad un rischio elevato di possibile revoca per mancata assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti.

Tale problematica è stata oggetto di ampia illustrazione nella " Prima relazione annuale sull'andamento degli interventi dei Piani Sviluppo e Coesione sui dati riferiti al 31/12/2021", presentata dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale al CIPESS il 14 aprile 2022 in sede di audizione.
Nella citata Relazione è riportata una prima stima dell'entità delle risorse delle Sezioni ordinarie dei Piani Sviluppo e Coesione (riferite ai cicli 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020) per le quali, sulla base dei dati inseriti nel Sistema nazionale di monitoraggio, a quella data, non risultavano  essere conseguite le relative obbligazioni giuridicamente vincolanti (OGV).
Nella Relazione si riporta in particolare che "La dotazione di risorse effettivamente monitorabili che rientra nell'area maggiormente a rischio di mancato conseguimento di OGV ad un anno dalla scadenza fissata dalla norma ammonta a 12,8 miliardi di euro, che deriva dalla sommatoria del valore dei progetti non avviati, pari a 3,7 miliardi di euro (…), e dei 9,1 miliardi di euro associati a opere pubbliche ancora in corso di progettazione (…). Tra le risorse a rischio di mancato conseguimento di OGV devono essere considerate, almeno in parte, anche gli 8,5 miliardi di euro al momento non visibili nel monitoraggio in quanto associabili a progetti non ancora inseriti nel SNM [Sistema Nazionale di Monitoraggio] ".
Nella Relazione si trovano tavole di dettaglio con le prime stime dei rischi per il conseguimento di OGV entro il 31/12/2022 per le diverse tipologie di interventi e di Amministrazioni titolari.

Solo di recente, con delibera CIPESS 23 aprile 2024, n. 14  (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 17 luglio 2024, n.166) sono stati accertati i primi interventi da definanziare, per un valore complessivo di 299 milioni di euro.

In particolare, il definanziamento riguarda gli interventi delle sezioni ordinarie dei seguenti PSC: Regione Abruzzo, Regione Calabria, Regione Emilia Romagna, Regione Friuli-Venezia Giulia, Regione Lazio, Regione Liguria, Regione Lombardia, Regione Marche, Regione Piemonte, Regione Toscana, Regione Umbria, Regione Valle d'Aosta, Regione Veneto, Regione Basilicata, Regione Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Citta' Metropolitana di Bologna, Città Metropolitana di Firenze, Citta' Metropolitana di Genova, Citta' Metropolitana di Milano, Citta' Metropolitana di Reggio Calabria, Citta' Metropolitana di Venezia.

Il definanziamento degli interventi - indicati analiticamente nell'Allegato 2 della delibera - è determinato in esito alle verifiche di cui all'art. 44, comma 7, lettera b, e comma 7-bis, del D.L. 30 aprile 2019, n. 34 per un valore complessivo di circa 299 milioni di euro.

In conseguenza del suddetto definanziamento, le dotazioni delle sezioni ordinarie dei singoli PSC sono state rideterminate in diminuzione.

Ulteriori interventi da definanziare, per un valore complessivo di 338,7 milioni di euro, sono stati accertati con la delibera CIPESS 9 luglio 2024, n. 40 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 30 ottobre 2024, n. 255). Il definanziamento riguarda gli interventi delle sezioni ordinarie del PSC della Regione Siciliana e dei PSC delle Città metropolitane di Catania, Messina e Palermo.

ultimo aggiornamento: 5 marzo 2025

I ritardi nella realizzazione di alcuni programmi e/o interventi nonchè la difficoltà di gestione dei molteplici strumenti di programmazione delle risorse, ha portato nel 2019 ad un intervento di forte semplificazione della programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, ad opera del D.L. 30 aprile 2019, n. 34 (D.L. crescita).

In particolare, l'articolo 44 del D.L. 34 del 2019 - come successivamente modificato dall'art. 1, co. 309, della legge di bilancio 2020 – ha previsto:

  • una complessiva riclassificazione di tutti i documenti di programmazione delle risorse del Fondo sviluppo e coesione afferenti ai vari cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013, 2014-2020 ancora attivi, ad opera dell'Agenzia per la coesione;
  • la predisposizione di un unico Piano operativo denominato «Piano sviluppo e coesione» per ciascuna Amministrazione centrale, Regione o Città metropolitana titolare di risorse del Fondo (in sostituzione della pluralità dei precedenti documenti programmatori variamente denominati), con modalità unitarie di gestione e controllo (art. 44, commi 1, 2 e 15);
  • la costituzione di appositi Comitati di sorveglianza (art. 44, commi 2 e 4);
  • la disciplina dei compiti delle Amministrazioni titolari dei piani operativi (art. 44, commi 5 e 8).

 

E' stato assegnato all'Agenzia per la coesione territoriale il compito di procedere alla predisposizione dei Piani sviluppo e coesione per ciascuna Amministrazione titolare di risorse, articolati per aree tematiche - in analogia agli obiettivi tematici della programmazione dei Fondo Strutturali Europei (SIE) - fermo restando il vincolo di destinazione territoriale delle risorse secondo la chiave di riparto 80% alle aree del Mezzogiorno e 20% alle aree del Centro-Nord.

Nei Piani sviluppo e coesione sono rientrati gli interventi dotati di progettazione esecutiva o con procedura di aggiudicazione avviata, nonché gli interventi che, pur non rientrando nella precedente casistica, siano stati valutati favorevolmente da parte del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell'Agenzia per la coesione territoriale, fermo restando l'obbligo di generare obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2021. Tale termine è stato poi differito al 31 dicembre 2022 dall'art. 11-novies del D.L. n. 52 del 2021. Ciascun Piano, predisposto dall'Agenzia per la coesione territoriale, è stato sottoposto al CIPESS per la sua approvazione.

 

In attuazione dell'art. 44 del D.L. n. 34/2019, il CIPESS con la delibera n. 2 del 29 aprile 2021 ha approvato le "Disposizioni quadro per il piano sviluppo e coesione" del Fondo sviluppo e coesione.

In pari data sono state altresì adottate 30 delibere (da n. 3 a n. 32) di approvazione dei Piani sviluppo e coesione delle 19 regioni, delle 2 Province autonome e di 9 amministrazioni centrali.

In data 27 luglio 2021, sono state adottate ulteriori due delibere, con le quali sono stati approvati i Piani di sviluppo e coesione delle città metropolitane di Milano (n. 50/2021) e Napoli (n. 51/2021); con delibere del 3 novembre 2021 sono stati approvati i PSC del Ministero del turismo (n. 58/2021) e del Ministero della cultura (n. 59/2021) – sostitutivi dell'originario PSC relativo all'ex MIBACT -  nonché quelli delle città metropolitane di Genova, Venezia, Bari, Firenze, Bologna, Cagliari (da n. 60 a n. 65). Infine, con delibere del 22 dicembre 2021 sono stati approvati i PSC delle città metropolitane di Reggio Calabria, Palermo, Catania e Messina (da n. 81 a n. 84). Infine, con la delibera n. 86 del 22 dicembre 2021 il CIPESS ha definito le modalità unitarie di gestione e trasferimento delle risorse FSC.

In ciascun PSC sono state consolidate le risorse del Fondo sviluppo e coesione relative ai cicli di programmazione 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020, rivenienti dalla ricognizione effettuata dall'Agenzia per la coesione, ancora utilizzabili da ciascuna Amministrazione, in quanto assegnate a interventi ancora attivi, rispondenti ai requisiti di cui all'art. 44, co. 7, del D.L. n. 34 del 2019.

Le risorse in ciascun Piano sono articolate sulla base di 12 aree tematiche: 1. Ricerca e innovazione; 2. Digitalizzazione; 3. Competitività imprese; 4. Energia; 5. Ambiente e risorse naturali; 6. Cultura; 7. Trasporti e mobilità; 8. Riqualificazione urbana; 9. Lavoro e occupabilità; 10 Sociale e salute; 11 Istruzione e formazione; 12 Capacità amministrativa.

Nei PSC a titolarità di amministrazioni centrali è evidenziato il riparto delle risorse tra Centro-nord e Mezzogiorno e tra settori di intervento che costituiscono la sezione ordinaria del PSC.

Nei PSC è data, inoltre, evidenza, ove sussistenti, delle risorse assegnate ai Contratti istituzionali di sviluppo (CIS), delle risorse assegnate con disposizioni di legge, nonché delle risorse assegnate o riprogrammate per l'emergenza COVID-19, ai sensi degli articoli 241 e 242 del D.L. n. 34 del 2020. Queste ultime, costituiscono sezioni speciali all'interno dei PSC; per esse è indicata la data del 31 dicembre 2025 quale termine finale per l'assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti.

Ciascuna amministrazione titolare del Piano provvede all'istituzione di un Comitato di Sorveglianza (CdS). Con cadenza annuale, su proposta del Ministro per il sud e la coesione territoriale, il Comitato presenta al CIPESS una relazione sull'andamento e sullo stato di attuazione dei Piani sviluppo e coesione, previa sottoposizione alla Cabina di regia. Ogni triennio il CdS provvede all'approvazione di una relazione finale di chiusura parziale del Piano, a partire dal dicembre 2024.

Nel complesso, nei Piani sviluppo e coesione sono stati consolidati 79 miliardi rivenienti dai vari cicli di programmazione, di cui 17,6 miliardi afferenti al ciclo 2000-2006, 15,6 miliardi al ciclo 2007-2013 e 45,9 miliardi al ciclo 2014-2020.

Nei Piani sono state altresì consolidate alcune assegnazioni ai PSC, effettuate nel corso del 2020-2021 in ragione dell'emergenza Covid-19, per oltre 2,8 miliardi complessivi, che costituiscono le Sezioni speciali dei PSC.

Successive delibere di integrazione delle risorse dei PSC o di modifica degli stessi (come nel caso dello scorporo dell'originario PSC MIBACT nei due PSC del Ministero Cultura e del Ministero Turismo, a seguito dell'istituzione di quest'ultimo con il D.L. n. 22/2021, e s.m.i.) hanno infine portato il totale complessivo del valore dei Piani Sviluppo e Coesione a 82,5 miliardi di euro, come anche illustrato nella citata Prima relazione sull'attuazione dei Piani Sviluppo e Coesione alla data del 31 dicembre 2021, presentata dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale al CIPESS il 14 aprile 2022. 

Il valore complessivo dei PSC è stato, tuttavia, successivamente ridotto a seguito della modifica del Piano sviluppo e coesione del Ministero dello sviluppo economico (disposta con delibera CIPESS n. 9 del 14 aprile 2022), in conseguenza dell'attribuzione di quota parte delle risorse del Piano alla Presidenza del Consiglio dei ministri - Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale (MITD) (effettuata con DM economia del 6 agosto 2021) per un valore complessivo di 1,212 miliardi di euro relativi agli interventi del Piano Banda ultra larga.

In coerenza con l'art. 14, comma 2, del D.L. n. 77 del 2021, al fine di assicurare unitarietà di gestione delle risorse destinate ai suddetti piani di interventi del PNRR a titolarità del MITD, tali risorse sono confluite nella contabilità del fondo Next Generation EU - Italia, con cadenza annuale, in coerenza con il cronoprogramma della spesa degli interventi.

Stante quanto sopra descritto, il valore complessivo dei Piani sviluppo e coesione è risultato ammontare 81,1 miliardi di euro, come riportato nella successiva tabella.

(milioni di euro)

Del. CIPESS

Piani Sviluppo Coesione

TOTALE

 

PSC AMMINISTRAZIONI CENTRALI

30.543,5

n. 3/2021

Infrastrutture e mobilità sostenibile

16.920,4

n. 4/2021

Agricoltura

542,6

n. 5/2021

Salute

200,0

n. 6/2021 e 47/2022

Transizione ecologica 

3.747,2

n. 7 e 59/2021, 45/2022

Cultura

1.590,6

n. 8/2021

Istruzione

485,9

n. 9 e 85/2021, 9 e 46/2022

Sviluppo economico

5.726,2

n. 10/2021

Università e ricerca

1.033,8

n. 11/2021

PCM - Dipartimento dello Sport

250,0

n. 58/2021

Turismo

46,8

 

PSC AMMINISTRAZIONI REGIONALI

48.176,6

 

Centro-Nord

9.052,5

n. 28/2021

Valle d'Aosta

77,1

n. 25/2021

Piemonte

1.522,4

n. 23/2021

Liguria

661,4

n. 31/2021

Lombardia

1.195,3

n. 13/2021

PA Trento

120,8

n. 12/2021

PA Bolzano

143,1

n. 30/2021 e 26/2023

Veneto

878,2

n. 19/2021

Friuli-Venezia Giulia

322,4

n. 22/2021

Emilia Romagna

595,1

n. 26/2021

Toscana

1.350,6

n. 27/2021

Umbria

541,0

n. 24/2021

Marche

366,1

n. 29/2021

Lazio

1.279,74

 

Mezzogiorno

39.124,1

n. 21 e 49/2021

Abruzzo

 2.112,4

n. 20/2021

Molise

 1.744,5

n. 16 e 49/2021

Campania

 9.323,0

n. 17 e 49/2021

Puglia

 7.765,6

n. 18 e 49/2021

Basilicata

 2.244,3

n. 14 e 79/2021

Calabria

 3.912,5

n. 32 e 79/2021

Sicilia

 7.019,6

n. 15 e 49/2021

Sardegna

 5.002,2

 

PSC CITTA' METROPOLITANE

2.403,0

 

Centro-Nord

547,0

n. 60/2021

Genova

110,0

n. 50/2021

Milano

110,0

n. 61/2021

Venezia

110,0

n. 64/2021

Bologna

107,0

n. 63/2021

Firenze

110,0

 

Mezzogiorno

1.856,0

n. 51/2021

Napoli

311,0

n. 62/2021

Bari

233,0

n. 81/2021

Reggio Calabria

136,0

n. 84/2021

Messina

335,0

n. 82/2021

Palermo

335,0

n. 83/2021

Catania

335,0

n. 65/2021

Cagliari

171,0

 

TOTALE

81.123,2

   Le risorse consolidate nei PSC delle Amministrazioni regionali (circa 48,2 miliardi di euro) sono pari a circa il 59% delle risorse totali e risultano superiori a quelle consolidate nel PSC delle Amministrazioni centrali (30,5 miliardi di euro, pari al 38%). Più contenuto risulta naturalmente il valore delle risorse consolidate nei PSC delle Città Metropolitane (2,4 miliardi di euro circa) rispetto al totale (3%).

Secondo le analisi riportate nel Paper del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio (gennaio 2022), guardando al ciclo di provenienza delle risorse, si può evidenziare come per i PSC delle Amministrazioni centrali, la gran parte delle risorse (oltre il 98% delle risorse) afferisce alla programmazione 2014-2020; solo 501,9 milioni di euro sono relativi alla programmazione 2007-2013. Non risultano invece risorse afferenti alla vecchia  programmazione 2000-2006.

Ben diversa è invece la situazione per i PSC delle Amministrazioni regionali, per i quali, circa il 37% è relativo alla programmazione 2000–2006, il 32% rientra nella programmazione 2007–2013 e il 31% circa è riferito alla programmazione 2014–2020. Più nel dettaglio, tutte le Regioni italiane e le due Province autonome risultano ancora titolari di risorse FSC afferenti alla programmazione 2000-2006 e ben 9 Regioni presentano una quota più elevata rispetto alla media nazionale sopra citata (37%).

Per maggiori informazioni di dettaglio relativamente alle risorse consolidate all'interno di ciascun Piano Sviluppo Coesione per ciascuna amministrazione, si rinvia anche al Paper del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio (gennaio 2022) e alla Prima relazione annuale sull'andamento degli interventi dei Piani Sviluppo e Coesione sui dati riferiti al 31/12/2021 del Ministro per il Sud.

Rispetto alla tabella sopra riportata, il valore complessivo dei Piani Sviluppo e Coesione è stato ridotto di oltre 700 milioni di euro, a seguito dell'intervento di alcune delibere del CIPESS. 

In particolare, con alcune delibere di inizio 2024 il CIPESS nell'adottare i Programmi operativi complementari (POC) 2014-2020 di alcune regioni (finanziati principalmente con le risorse derivanti dalla rendicontazione delle spese emergenziali anticipate dallo Stato ai sensi dell'art. 242, co. 2, del D.L. n. 34/2020) ha disposto la riduzione del relativo Piano di sviluppo e coesione per l'importo oggetto di rendicontazione dell'anticipazione (che vengono pertanto trasferite al relativo POC).

Nello specifico, il PSC Abruzzo risulta ridotto di 78,3 milioni (delibera n. 2 del 29 febbraio 2024), il PSC Lazio di 222,9 milioni (delibera n. 8 del 21 marzo 2024), il PSC Marche di 1,9 milioni (delibera n. 9 del 21 marzo 2024), il PSC Piemonte di 103,2 milioni (delibera n. 10 del 21 marzo 2024), il PSC Friuli-Venezia Giulia di 36,6 milioni (delibera n. 43 del 9 luglio 2024) e il PSC Trento di 20 milioni (delibera n. 44 del 9 luglio 2024).

Sono in corso di pubblicazione le delibere n. 80 del 2024 sul definanziamento del PSC Lombardia e n. 3 del 2025 sul PSC Valle d'Aosta (in favore dei relativi POC).

Va inoltre ricordato che, con la delibera CIPESS 23 aprile 2024, n.14, sono stati accertati i primi interventi da definanziare, al fine di garantire la copertura finanziaria del D.L. n. 50/2023, prevista nell'importo di 6 miliardi di euro (vedi paragrafo precedente).

 In particolare, il definanziamento per un valore complessivo di 299 milioni di euro riguarda gli interventi delle sezioni ordinarie dei seguenti PSC: Regione Abruzzo, Regione Calabria, Regione Emilia Romagna, Regione Friuli-Venezia Giulia, Regione Lazio, Regione Liguria, Regione Lombardia, Regione Marche, Regione Piemonte, Regione Toscana, Regione Umbria, Regione Valle d'Aosta, Regione Veneto, Regione Basilicata, Regione Molise, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Citta' Metropolitana di Bologna, Citta' Metropolitana di Firenze, Citta' Metropolitana di Genova, Citta' Metropolitana di Milano, Citta' Metropolitana di Reggio Calabria, Citta' Metropolitana di Venezia.

Il definanziamento degli interventi - indicati analiticamente nell'Allegato 2 della predetta delibera - è determinato in esito alle verifiche di cui all'art. 44, comma 7, lettera b, e comma 7-bis, del D.L. 30 aprile 2019, n. 34.

In conseguenza del suddetto definanziamento, le dotazioni delle sezioni ordinarie dei singoli PSC sono state rideterminate in diminuzione, come esplicitato nella tabella, allegata alla delibera.

Ulteriori interventi da definanziare, per un valore complessivo di 338,7 milioni di euro, sono stati accertati con la delibera CIPESS 9 luglio 2024, n. 40. Il definanziamento ha riguardato gli interventi delle sezioni ordinarie del PSC della Regione Siciliana e dei PSC delle Città metropolitane di Catania, Messina e Palermo, secondo gli importi indicati nella tabella, allegata alla delibera.

E' successivamente intervenuta la delibera CIPESS 7 novembre 2024, n. 69 che ha definanziato gli interventi delle sezioni ordinarie del PSC Campania e del PSC della città metropolitana di Napoli, per complessivi 135,9 milioni (di cui 126,3 milioni per il PSC Campania e 9,6 milioni per il PSC Napoli).

Infine, nella seduta del 29 novembre 2024 il CIPESS (delibera n. 78 del 2024 in corso di pubblicazione) ha disposto il definanziamento di interventi ricompresi nei PSC delle seguenti amministrazioni centrali: Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE); Ministero della Cultura (MIC); Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT); Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT); Ministero dell'Università e della Ricerca (MUR) nonché del PSC riferito al Dipartimento dello Sport. Il valore complessivo dei definanziamenti approvati non è tuttavia stato fornito in sede di comunicato dell'esito della seduta.

Da ultimo, nella seduta del 30 gennaio 2025 il CIPESS (delibera n. 4 del 2025 in corso di pubblicazione) ha definanziato gli interventi rientranti nell'ambito delle sezioni ordinarie dei PSC, rispettivamente, della regione Puglia, della regione Sardegna, della Città metropolitana di Bari e della Città metropolitana di Cagliari, per un valore complessivo di 437,5 milioni.

Nel complesso - al netto dei definanziamenti disposti con la delibera n. 78/2024 (i cui importi non sono stati resi noti) - risultano al momento disposti definanziamenti a valere sugli interventi FSC 2014-2020 per 1,2 miliardi di euro

 

Pertanto, alla luce dei dati riportati nel Bollettino di monitoraggio aggiornato ad dicembre 2024, dell'IGRUE, le risorse complessive dei Piani Sviluppo e Coesione 2014-2020 risultano pari a 80 miliardi di euro (in luogo degli originari 81,1 miliardi di euro)..

ultimo aggiornamento: 5 marzo 2025

Si riporta nella Tavola seguente lo Stato di attuazione dei Piani di Sviluppo e Coesione, tratti dal Bollettino di Monitoraggio aggiornato a dicembre 2024, predisposto dalla Ragioneria generale dello Stato - IGRUE.

(milioni di euro)
Stato di attuazione dei Piani Sviluppo e Coesione Valore del programma
(A)
Impegni
 (B)
Pagamenti
(C)
%
Avanzamento
(B/A)
%
 Avanzamento
 (C/A)
Piano Sviluppo e Coesione FSC città metropolitana di Napoli delibera n. 51/2021 311,00 301,43 139,02 96,92% 44,70%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-Agricoltura delibera n.4/2021 542,60 397,51 261,95 73,26% 48,28%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-PCM Sport delibera n.11/2021 250,00 154,81 41,00 61,93% 16,40%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Bari delibera n. 62-2021 233,00 152,99 86,80 65,66% 37,25%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Bologna delibera n. 64-2021 107,00 102,64 76,10 95,93% 71,12%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Cagliari delibera n. 65-2021 171,00 142,77 56,46 83,49% 33,02%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Catania delibera n. 83/2021 282,37 93,45 63,77 33,09% 22,58%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Firenze delibera n. 63-2021 82,45 79,35 55,62 96,24% 67,45%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Genova delibera n. 60-2021 109,70 106,46 103,38 97,05% 94,24%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Messina delibera n. 84/2021 207,67 158,00 75,51 76,08% 36,36%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Palermo delibera n. 82-2021 277,98 135,65 66,37 48,80% 23,88%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Reggio Calabria delibera n. 81-2021 134,82 124,28 65,23 92,18% 48,30%
Piano sviluppo e coesione città metropolitana di Venezia delibera n. 61-2021 109,10 106,54 101,22 97,66% 92,78%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Friuli V.Giulia delibera n. 19/2021 285,82 269,66 245,39 94,34% 85,86%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- PA Bolzano delibera n. 12/2021 143,13 130,45 128,57 91,14% 89,83%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- PA Trento delibera n. 13/2021 100,86 69,79 69,55 69,20% 68,95%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Abruzzo delibere nn.21 e 49/2021 2.024,45 1.677,70 1.512,07 72,87% 74,69%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Autonoma Valle d'Aosta delibera n. 28/2021 77,09 61,17 59,16 79,34% 76,75%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Basilicata delibera nn.18 e 49/2021 2.145,17 1.727,08 1.464,11 80,51% 68,25%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Calabria delibere nn.14 e 79/2021 3.814,37 3.052,58 1.557,39 80,03% 40,83%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Campania delibere nn.16 e 49/2021 9.323,04 7.931,73 5.590,51 85,08% 59,96%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Emilia Romagna delibera n. 22/2021 594,08 549,76 460,62 92,54% 77,53%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Lazio delibera n. 29/2021 1.041,25 857,25 712,20 82,33% 68,40%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Liguria delibera n. 23/2021 661,41 599,88 586,20 90,70% 88,63%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Lombardia delibera n. 31/2021 1.194,95 942,45 792,16 78,87% 66,29%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Marche delibera n. 24/2021 362,82 342,19 317,41 94,31% 87,48%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Molise delibera n. 20/2021 1.696,45 1.482,12 1.283,49 87,37% 75,66%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Piemonte delibera n. 25/2021 1.417,15 1.184,36 1.093,69 83,57% 77,18%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Puglia delibere nn.17 e 49/202114 7.765,59 5.731,13 3.518,17 73,80% 45,30%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Sardegna delibere nn.15 e 49/2021 5.002,17 3.043,97 2.141,42 60,85% 42,81%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Sicilia delibere nn.32 e 79/2021 6.917,81 4.092,32 3.062,15 59,16% 44,26%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Toscana delibera n. 26/2021 1.350,62 1.215,43 1.150,67 89,99% 85,20%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Umbria delibera n. 27/2021 541,01 469,37 438,76 86,76% 81,10%
Piano Sviluppo e Coesione FSC- Regione Veneto delibera n. 30/2021 878,17 796,24 749,48 90,67% 85,35%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-città metropolitana di Milano delibera n. 50/2021 109,95 109,95 95,67 100,00% 87,01%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-Cultura delibere nn. 7-59/2021 1.590,57 995,32 501,13 62,58% 31,51%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-infrastr.mobilità sostenibili delibera n. 3/2021 16.920,42 9.592,93 2.925,77 56,69% 17,29%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-Istruzione delibera n. 8/2021 485,85 382,16 307,13 78,65% 63,21%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-Salute delibera n. 5/2021 200,00 198,76 21,24 99,38% 10.62%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-Sviluppo economico delibera n. 9/2022 5.726,18 5.710,85 2.915,70 99,73% 50,92%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-Trans.ecologica delibera n. 6/2021 3.747,20 2.157,08 917,73 57,57% 24,49%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-Turismo delibera n. 58/2021 46,84 43,74 9,99 93,38% 21,32%
Piano Sviluppo e Coesione FSC-Università e ricerca delibera n. 10/2021 1.033,77 496,09 249,52 47,99% 24,14%
Totale complessivo
80.016,88
57.969,33
36.069,48
72,45%
45,08%

Nel Bollettino di Monitoraggio della Ragioneria generale dello Stato (IGRUE) - che riporta i dati aggiornati al 30 dicembre 2024 – si evidenzia che sul totale delle risorse dei Piani sviluppo e coesione (PSC) pari a 80 miliardi (comprensivi di risorse FSC 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020), risultano impegni per circa 58 miliardi di euro, con una percentuale di avanzamento del 72,5% e pagamenti per 36 miliardi, con una percentuale di avanzamento del 45%.

Nel Bollettino si fa presente che i valori finanziari riportati nella tabella riguardano la sola sola quota FSC che, insieme a risorse di diversa natura, contribuisce alla realizzazione degli interventi che, alla data del 31 dicembre 2024, risultano monitorati all'interno del Sistema Nazionale di Monitoraggio (ciclo di programmazione 2014-2020 per i Programmi diversi dai PSC e cicli 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020 per i PSC).

In particolare, nel Bollettino di precisa che, come previsto dall'art. 6 della citata Delibera 2/2021, le Amministrazioni titolari dei PSC rendono disponibili i dati di avanzamento fisico, finanziario e procedurale dei progetti al Sistema Nazionale di Monitoraggio secondo le regole di colloquio telematico riferite al periodo 2014-2020.

A tal riguardo, l'IGRUE, in collaborazione con il Dipartimento per le Politiche di Coesione (DPCOE), il Nucleo di Valutazione e Analisi per la Programmazione (NUVAP) e l'Agenzia per la Coesione Territoriale (ACT), ha diffuso alle Amministrazioni coinvolte un apposito documento tecnico che fornisce regole comuni per la corretta migrazione dei progetti dagli originari contenitori programmatici finanziati con le risorse FSC delle programmazioni 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020 verso i nuovi PSC. 

ultimo aggiornamento: 5 marzo 2025
 
focus
 
temi di Politiche di coesione