tema 20 luglio 2023
Studi - Bilancio La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) e il Fondo di sostegno per i comuni marginali

La Strategia nazionale per le aree interne del Paese costituisce una delle linee strategiche di intervento dei Fondi strutturali europei dei cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027, definite nell'ambito dell'Accordo di Partenariato, e rappresenta una azione diretta al sostegno della competitività territoriale sostenibile, al fine di contrastare, nel medio periodo, il declino demografico che caratterizza talune aree del Paese, definite come quelle aree più lontane dai poli di servizio essenziale primario e avanzato.

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La Strategia nazionale per le aree interne 2014-2020  costituisce una delle linee strategiche di intervento dei Fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2014-2020. Essa è sostenuta sia dai fondi europei (FESR, FSE e FEASR), per il cofinanziamento di progetti di sviluppo locale, sia da risorse nazionali.

La strategia ha lo scopo di contrastare, nel medio periodo, il declino demografico che caratterizza talune aree del Paese, definite come quelle aree più lontane dai poli di servizio essenziale primario e avanzato, al fine di creare nuove possibilità di reddito e di assicurare agli abitanti maggiore accessibilità ai servizi essenziali, con riferimento prioritariamente ai servizi di trasporto pubblico locale, di istruzione e socio-sanitari.

Si definiscono "interne" quelle aree caratterizzate da una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi (Salute, Scuola, Mobilità), ma anche da una disponibilità elevata di importanti risorse ambientali (idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e risorse culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere). Nel breve periodo, la Strategia ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e la qualità dei servizi di Salute, Scuola e Mobilità (cosiddetti servizi di cittadinanza), e di promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato). Nel lungo periodo, l'obiettivo della Strategia nazionale per le aree interne è quello di invertire le attuali tendenze demografiche delle aree interne del Paese.

Per la Strategia Nazionale per le Aree Interne il legislatore ha stanziato risorse nazionali a partire dall'esercizio 2014 per complessivi 591,2 milioni fino al 2023, a valere sulle risorse del Fondo per l'attuazione delle politiche comunitarie (art. 5 della legge n. 187 del 1983, c.d. Fondo IGRUE).

Le risorse nazionali destinate alla "Strategia Nazionale per le Aree Interne" (SNAI), autorizzate originariamente dall'articolo 1, comma 13, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) nell'importo di 90 milioni di euro (3 milioni per il 2014 e di 43,5 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016), sono state successivamente integrate dall'articolo 1, comma 674, della legge di stabilità 2015 (legge n. 190/2014) di ulteriori 90 milioni di euro per il triennio 2015-2017; di 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018 dall'articolo 1, comma 811, della legge di stabilità 2016 (legge n. 208/2015); di ulteriori 91,2 milioni per il triennio 2019-2021, dall'articolo 1, commi 895-896, della legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205/2017). Ulteriori 200 milioni sono stati autorizzati dall'articolo 1, comma 314, della legge di bilancio 2020 per le annualità 2021-2023 (di cui 60 milioni per il 2021 e 70 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023) e 110 milioni dall'articolo 28 del D.L. n. 104 del 2020, di cui 10 milioni per il 2020 e 100 milioni per il 2021.

 I finanziamenti statali sono stati finora assegnati dal CIPE con le delibere 28 gennaio 2015, n. 9 (90 milioni), 10 agosto 2016, n. 43 (90 milioni), 7 agosto 2017, n. 80 (10 milioni),  25 ottobre 2018, n. 52 (91,2 milioni), CIPESS 2 agosto 2022, n. 41 (198,6 milioni) e CIPESS 2 agosto 2022, n. 42 (11,4 milioni): nel complesso si tratta di ripartizioni per 491,2 milioni.

Gli indirizzi operativi della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne 2014-2020 sono stati definiti dal CIPE con la delibera 28 gennaio 2015, n. 9. La struttura di governance è stata individuata attraverso la costituzione di un apposito "Comitato tecnico aree interne" (CTAI), coordinato dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri.

La politica di coesione, tramite gli Accordi di partenariato, ha definito una modalità di identificazione di questi territori collegata alla loro perifericità rispetto ai centri urbanizzati di offerta di servizi essenziali di salute, istruzione e mobilità. La Strategia nazionale per le aree interne si rivolge, in particolare, alle aree interne non a densa urbanizzazione, utilizzando un modello d'intervento basato su strategie territoriali espresse da coalizioni locali con collegati progetti integrati d'area, finalizzati al potenziamento della fruizione di servizi di cittadinanza e a iniziative per lo sviluppo economico e l'occupazione.

Il criterio prevalente utilizzato per l'individuazione delle aree, come specificato nell'Accordo di Partenariato, è quello che identifica l'area interna preliminarmente nella "lontananza" dai servizi essenziali. Utilizzando tale metodo, in considerazione della maggiore o minore facilità nel raggiungimento dei cd. Poli (ossia i comuni in grado di offrire una serie di servizi essenziali integrati, ovvero un'articolata offerta scolastica secondaria, un ospedale sede di DEA di I livello e almeno una stazione ferroviaria di categoria silver), le aree interne 2014-2020 sono state distinte in: Aree di Cintura (20 minuti di automobile per il raggiungimento dei Poli), Aree Intermedie (fino a 40 minuti di percorrenza di automobile), Aree Periferiche (fino a 75 minuti di percorrenza di automobile) ed, infine, Aree Ultraperiferiche (oltre 75 minuti di percorrenza di automobile). Sulla base di tale mappatura, l'Accordo di partenariato identifica le aree interne come il complesso dei comuni afferenti alle aree intermedie, periferiche e ultra periferiche.

La procedura per il finanziamento dei singoli progetti sul territorio si articola in tre fasi principali:

  • selezione delle aree, attraverso una procedura di istruttoria pubblica, svolta congiuntamente da tutte le Amministrazioni centrali presenti all'interno del Comitato Tecnico Aree Interne e dalla Regione o Provincia autonoma interessata;
  • approvazione della Strategia d'area da parte del Dipartimento per le Politiche di Coesione;
  • sottoscrizione dell'Accordo di Programma Quadro (APQ), attraverso cui le Amministrazioni Centrali, le Regioni e i territori assumono gli impegni per l'attuazione degli obiettivi definiti nelle Strategie d'area.

L'articolo 58 del D.L. n. 77/2021 (c.d. semplificazioni) è intervenuto sul procedimento di attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), con finalità di semplificazione, prevedendo che all'attuazione degli interventi si provveda mediante nuove modalità rispetto allo strumento dell'Accordo di programma quadro, che saranno individuate da una apposita delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS). In attuazione è intervenuta la delibera 2 agosto 2022, n. 41.

Inoltre il D.L. n. 120/2021 ha disposto l'utilizzo di quota parte delle risorse assegnate alla SNAI, e non utilizzate, alla specifica finalità della prevenzione degli incendi boschivi nelle aree interne.

Più in particolare, l'articolo 4 del citato decreto-legge dispone che, nell'ambito della Strategia Nazionale per lo sviluppo delle Aree Interne del Paese (SNAI), una quota delle risorse non impegnate autorizzate dall'articolo 1, comma 314, della legge n. 160/2019 (legge di bilancio 2020), nell'importo di 20 milioni per l'anno 2021 e di 40 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, venga destinata al finanziamento di interventi volti a prevenire gli incendi boschivi nelle aree interne del Paese in cui il rischio di incendio è elevato, anche con riguardo alle aree naturali protette di cui all'articolo 8 della legge n. 353/2000 (legge quadro in materia di incendi boschivi). Tali risorse sono state ripartite con delibera CIPESS 14 aprile 2022, n. 8. In particolare, la delibera assegna  20 milioni di euro (annualita' 2021), al Ministero dell'interno-Corpo nazionale dei vigili del fuoco; 39,8 milioni di euro (annualita' 2022), per il finanziamento di interventi ricadenti nelle 72 aree interne del ciclo 2014-2020, in ragione di quote uguali di circa 553 mila euro per ciascuna area interna; 200.000 euro (annualita' 2022), all'Agenzia per la coesione territoriale per la gestione di una misura di accompagnamento e di assistenza tecnica in favore dei territori coinvolti.

Con il decreto-legge n. 34/2020 (art. 243), è stato inoltre previsto lo specifico stanziamento pari a 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, da destinare al finanziamento di borse di studio per dottorati nei Comuni delle aree interne, anche in forma associata. In data 22 giugno 2021, con Decreto Ministeriale n. 725 del Ministro dell'Università e della Ricerca di concerto con il Ministero per il Sud e la coesione territoriale, sono stati definiti i criteri e le modalità per la stipula delle convenzioni tra i Comuni e le università per l'utilizzo delle risorse, nonché dei contenuti scientifici e disciplinari dei "Dottorati comunali". 

La SNAI trova continuità nella programmazione 2021-2027, in base a quanto indicato nell'Accordo di Partenariato per l'Italia, adottato con Decisione di esecuzione della Commissione C(2022) 4787 del 15 luglio 2022, che conferma la SNAI all'interno delle più complessive strategie territoriali collegate prevalentemente all'Obiettivo strategico di policy 5 "Un'Europa più vicina ai cittadini".

Gli indirizzi operativi della SNAI 2021-2027 sono stati definiti con la delibera CIPESS 2 agosto 2022, n. 41.

Le aree interne SNAI 2014-2020

Il processo di selezione delle aree della SNAI 2014-2020 è stato completato nel 2017, con l'individuazione di 72 aree, composte da 1.060 Comuni, con una popolazione di circa 2 milioni di abitanti (dato al 2020) e un territorio di circa 51mila kmq, e rappresentano:

- il 13,4% di tutti i Comuni italiani e il 26% dei Comuni classificati come aree Interne;

- il 3,4% della popolazione nazionale e il 15,5% della popolazione residente nei Comuni classificati come aree Interne;

- il 17% di tutta la superficie nazionale e il 28,4% del totale della superficie di tutte le aree Interne italiane.

Come illustrato nell'ultima Informativa sullo stato di avanzamento dell'attuaione degli APQ nell'ambito della Strategia, dell'Agenzia per la coesione (marzo 2022), nel 2021 si è conclusoanche il processo di approvazione delle strategie di tutte le 72 aree, con la sottoscrizione di 72 Accordi di programma quadro (ApQ), per un complesso di interventi programmati che ammontano circa a 1 miliardo e 179 milioni di euro, di cui 720 milioni coperti da Fondi Strutturali e di Investimento Europei e la restante parte dal bilancio dello Stato o, in minima parte, da altre fonti finanziarie.

Le aree SNAI 2014-2020

Fonte Opencoesione: Informativa sullo stato di avanzamento dell'attuazione degli APQ nell'ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne (9 febbraio 2022)

Le aree interne SNAI 2021-2027

La SNAI trova continuità nella programmazione 2021-2027, in base a quanto indicato nell'Accordo di Partenariato per l'Italia, con la previsione di ulteriori nuove 56 aree interne e la conferma di 67 delle 72 aree interne individuate nel ciclo 2014-2020.

Le nuove aree progetto sono state selezionate dal Dipartimento politiche di coesione su iniziativa delle Regioni, dando priorità a comuni periferici e ultraperiferici e considerando, contestualmente, indicatori demografici, economici, sociali o ambientali che evidenzino maggiori criticità rispetto alle altre aree regionali (sull'istruttoria relativa alla Mappatura delle aree interne 2021-2027, si rinvia al documento del Dipartimento per le politiche di coesione, Criteri per la selezione delle nuove Aree Interne da sostenere nel ciclo 2021-2027, di gennaio 2022).

Il processo di selezione delle nuove Aree Interne si è concluso nel 2022. Sono state ammesse al cofinanziamento Nazionale SNAI 2021-2027 43 nuove aree interne, a cui si aggiungono 13 coalizioni qualificate come aree interne con finanziamento non nazionale, per un totale di 56 nuove aree.

Sono state altresì confermate 67 delle 72 aree SNAI 2014-2020, alcune delle quali con una nuova perimetrazione.

Complessivamente, dunque, la SNAI 2021-2027 riguarda 124 Aree di progetto, che coinvolgono 1.904 Comuni, in cui vivono 4.570.731 abitanti, di cui:

  • 56 nuove Aree 2021-2027, che complessivamente coinvolgono 764 Comuni (dato al 2020), in cui risiede una popolazione pari a 2.056.139;
  • 37 Aree identificate nel 2014-2020, che sono state confermate senza alcuna variazione del perimetro iniziale: esse coinvolgono 549 Comuni in cui risiede una popolazione pari a 977.279 abitanti;
  • 30 Aree identificate nel 2014-2020 che presentano un nuovo perimetro rispetto alla configurazione originaria a seguito dell'annessione e/o esclusione di comuni: si tratta di 556 Comuni in cui risiede una popolazione pari a 1.324.220 abitanti;
  • Il "progetto speciale Isole Minori" che coinvolge i 35 Comuni sui quali insistono le Isole, con una popolazione totale di 213.093 abitanti.

Le 43 nuove aree interne risultano assegnatarie di risorse da parte del CIPESS con la delibera 2 agosto 2022, n. 41, per un importo complessivo di 172 milioni, pari a 4 milioni per ciascuna area (a valere sulle risorse ancora disponibili autorizzate dall'art. 1, comma 314, della legge di bilancio 2020, n. 160/2019).

La delibera ha definito altresì le strategie d'area, gli strumenti attuativi di cooperazione, gli organismi di governance, nonché le modalità di trasferimento delle risorse e le attività di monitoraggio.

Con la successiva delibera 2 agosto 2022, n. 42, il CIPESS ha inoltre assegnato una quota delle risorse dedicate alla SNAI ancora disponibili, pari a 11,4 milioni di euro, in favore del Progetto speciale Isole minori (a valere sullo stanziamento disposto dall'art.1, comma 314, legge n. 160/2019), per l'annualità 2021.

In merito al finanziamento per il nuovo progetto speciale isole minori, a valere sulle risorse SNAI, la Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 21 giugno 2022 si è espressa favorevolmente, richiamando, altresì, la Risoluzione del Parlamento europeo del 7 giugno 2022 «sulle isole dell'UE e la politica di coesione: situazione attuale e sfide future (2021/2079(INI)», la quale riconosce l' insularità come uno svantaggio strutturale permanente e manifesta la necessità di elaborare strategie complementari che consentano alle isole di affrontare le sfide e superare gli ostacoli che la loro propria natura insulare comporta (cfr. il " Rapporto di istruttoria per la selezione delle Aree interne 2021-2027 Isole minori"., del Dipartimento per le politiche di coesione, dicembre 2021). 

ultimo aggiornamento: 20 luglio 2023

Il PNRR nell'ambito della Missione 5, Componente 3 (Interventi speciali di coesione territoriale) prevede il rafforzamento della Strategia Nazionale per le Aree Interne attraverso misure a supporto dei livelli e della qualità dei servizi scolastici, sanitari e sociali, con un finanziamento complessivo di 825 milioni (sovvenzioni). L'investimento per le aree interne si articola in due sub-investimenti: il Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità (725 milioni) e i Servizi sanitari di prossimità territoriale (100 milioni). Il Piano complementare stanzia ulteriori 300 milioni destinati al miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade nelle aree interne.

Il primo intervento del PNRR mira ad agevolare la soluzione di problemi legati all'esclusione e alla marginalità sociali nelle aree interne, con il Potenziamento dei servizi di istruzione, salute e mobilità: il meccanismo di erogazione consiste nella concessione di sovvenzioni ai comuni. 

L'obiettivo è di fornire servizi sociali ad almeno 2 milioni di cittadini residenti in comuni delle aree interne, di cui almeno 900.000 abitanti delle otto regioni del Mezzogiorno. La legge di bilancio per il 2020 (n. 160 del 2019, commi 311-312) ha assegnato ai comuni situati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia un contributo complessivo di 300 milioni, nella misura di 75 milioni annui per ciascuno degli anni 2020-2023, da destinare a investimenti in infrastrutture sociali ("Fondo infrastrutture sociali").

I contributi sono stati ripartiti con il D.P.C.M. 17 luglio 2020. Con il D.P.C.M. 12 gennaio 2022 è stato previsto che per utilizzare la quota 2020, bisogna avere iniziato i lavori entro il 31 marzo 2022, mentre per la quota 2021 il termine è fissato al 30 giugno 2022. Per i contributi relativi al 2022 e al 2023 i lavori dovranno partire entro il 31 dicembre dello stesso anno. La legge di bilancio 2020 finanziava questa misura con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020; il Fondo infrastrutture sociali è stato quindi ricompreso nel PNRR, quale progetto in essere (225 milioni per gli anni 2021-2023).

Il 30 marzo 2022 è stato pubblicato l'avviso pubblico che mette a disposizione 500 milioni di euro per potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità nelle aree interne. L'Agenzia per la Coesione Territoriale ha pubblicato il 12 dicembre 2022 la graduatoria delle domande ammesse e idonee, con l'allegato recante i punteggi. Ulteriori notizie sono reperibili a questa pagina dell'Agenzia per la Coesione Territoriale.

Dal Regis si apprende che con la pubblicazione della graduatoria relativa ai progetti ammessi a finanziamento si considera conseguita la milestone M5C3-1. Il target sarà raggiunto sia attraverso i nuovi progetti finanziati dall'avviso di marzo 2022, sia con i "progetti in essere", con esclusione, per questi ultimi, degli interventi che ricadono in comuni del Sud situati al di fuori delle aree interne.
Sono stati ammessi a finanziamento n. 792 progetti, con un target potenziale di 5.727.264 beneficiari residenti, di cui 3.774.246 nelle 8 regioni del Mezzogiorno. Risultano inoltre "idonei" ulteriori n. 1394 progetti.
Successivamente all'emanazione del decreto di approvazione della graduatoria dei progetti ammessi a finanziamento, il giorno 19/12/2022 l'Agenzia ha inviato ad ogni Soggetto attuatore apposita PEC nella quale viene riportato l'indicazione del progetto ammesso e del finanziamento assegnato, allegando inoltre il testo dell'"Accordo di concessione del finanziamento" da stipularsi tra l'Agenzia e l'Amministrazione stessa. Con tali adempimenti si intende conseguita la Milestone M5C3-1.
Per quanto concerne i "progetti in essere", l'ACT ha avviato una istruttoria formale per verificare la rispondenza dei progetti ai criteri e i requisiti PNRR. A chiusura, verrà adottato un decreto di ammissione a finanziamento sul PNRR, ai sensi della circolare MEF n. 30 del 11.08.22.

 

Il secondo intervento del PNRR a favore delle Strutture sanitarie di prossimità territoriale mira a consolidare le farmacie rurali convenzionate (almeno 2.000 farmacie entro il 2026) rendendole strutture in grado di erogare servizi sanitari territoriali nei centri delle aree interne con meno di 3.000 abitanti. 

Con il decreto n. 305 del 28 dicembre 2021 dell'Agenzia per la coesione territoriale è stato approvato un avviso pubblico per la presentazione di proposte d'intervento per la selezione di progetti volti a consolidare le farmacie rurali per un ammontare complessivo di risorse pari a 100 milioni di euro. Sono state ammesse al finanziamento 1103 farmacie (tutte le informazioni a questa pagina dell'Agenzia per la coesione territoriale).

Dal Regis si apprende che alla data del 31 maggio 2023 sono state finanziate 534 farmacie, per un valore di oltre 10 milioni di euro.
L'articolo 34 del D.L. n. 144 del 2022 ha esteso anche alle farmacie rurali che si trovano al di fuori delle Aree interne del Paese la possibilità di accedere ai finanziamenti stanziati con il citato avviso pubblico. A tal fine è prevista la copertura dell'onere di 28 milioni a valere sul FSC 2021-2027. Al 31 maggio risultano finanziate 273 farmacie rurali al di fuori delle aree interne, per un importo di circa 5 milioni di euro a valere sul FSC 2021-2027.
Nella terza Relazione sull'attuazione del PNRR, il Governo evidenzia che la misura presenta due elementi di debolezza relativi ad "Eventi e circostanze oggettive: squilibrio offerta/domanda, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo" e "Ridefinizione CID e OA (errori, rimodulazione target, indicatori per rendicontazione ecc.)".

La Strategia ha inoltre ricevuto ulteriori finanziamenti nell'ambito del Piano complementare agli interventi del PNRR, disciplinato dal D.L. n. 59/2021. In particolare 300 milioni di euro sono destinati per gli anni dal 2021 al 2026 al finanziamento del programma per il miglioramento dell'accessibilità e della sicurezza delle strade (articolo 1, comma 2, lett. c) n. 12). Le risorse sono finalizzate ad interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria

Il D.M. 12 ottobre 2021 ha assegnato i 300 milioni di euro previsti dal Fondo nazionale complementare (FNC) al PNRR per la manutenzione straordinaria delle strade delle aree interne. Dei 300 milioni previsti, circa il 47 per cento sarà destinato al Sud. Una volta ripartiti i fondi tra le singole aree, saranno le rispettive assemblee dei sindaci a individuare gli interventi prioritari sulla rete viaria regionale, provinciale e comunale al fine di migliorare l'accessibilità del territorio ricompreso nell'area interna.

La legge di bilancio per il 2022 ha incrementato di 50 milioni tale finanziamento (20 milioni per l'anno 2023 e 30 milioni per l'anno 2024 (articolo 1, comma 418, della legge n. 234/2021). I criteri di ripartizione di tali risorse aggiuntive restano gli stessi già previsti per il riparto delle risorse autorizzate dal Piano complementare; riguardo ai soggetti beneficiari, si prevede che si tenga conto anche delle nuove Aree interne nell'ambito del ciclo di programmazione 2021-2027 (comma 419).

Le risorse sono state ripartite con il D.M. Infrastrutture e trasporti 19 luglio 2023, recante miglioramento dell'accessibilita' e della sicurezza delle strade, inclusa la manutenzione straordinaria anche rispetto a fenomeni di dissesto idrogeologico o a situazioni di limitazione della circolazione, destinate al finanziamento degli interventi relativi a programmi straordinari di manutenzione delle 43 aree interne individuate dalla strategia SNAI nell'ambito del ciclo di programmazione 2021 - 2027.

ultimo aggiornamento: 20 luglio 2023

 Nell'ambito della strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne, la legge di bilancio 2020 (art. 1, co. 313, lett. d), della legge n. 160 del 2019)  ha previsto l'stituzione, presso il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri, di un Fondo destinato al sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali dei comuni rientranti nelle aree interne, con una dotazione di 30 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2020, 2021 e 2022. Il fondo è ripartito tra i comuni presenti nelle aree interne con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale, che ne stabilisce termini e modalità di accesso e rendicontazione.

A seguito dell'emergenza sanitaria da Covid-19, il D.L. n. 34/2020 ne ha previsto il rifinanziamento, nella misura di 60 milioni per il 2020 e di 30 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022, allo scopo di consentire ai Ccomuni presenti nelle aree interne di far fronte alle maggiori necessità di sostegno del settore artigianale e commerciale conseguenti al manifestarsi dell'epidemia da Covid-19, nonché nella misura di ulteriori 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, al fine di realizzare interventi di sostegno alle popolazioni residenti nei comuni svantaggiati. Le risorse di tale fondo sono reperite a valere sulle disponibilità del Fondo sviluppo e coesione (FSC) della programmazione 2014-2020.

Con il D.P.C.M. 24 settembre 2020 si è provveduto a ripartire il Fondo, per un ammontare di 210 milioni per il triennio 2020-2022 tra i comuni presenti nelle aree interne (90 milioni per il 2020, 60 per il 2021 e 60 per il 2022).

La legge di bilancio 2021 (articolo 1, commi 196-200) ha ridenominato il "Fondo di sostegno alle attività economiche, artigianali e commerciali dei comuni delle aree interne" in "Fondo di sostegno ai comuni marginali", destinando le sue risorse al finanziamento di interventi a supporto della coesione sociale e dello sviluppo economico nelle aree del Paese maggiormente colpite dal fenomeno dello spopolamento e con limitata offerta di servizi alle persone e alle attività economiche. 

Il nuovo Fondo è stato quindi ulteriormente integrato di 30 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 a valere sulle disponibilità del Fondo sviluppo e coesione della programmazione 2021-2027.

Le risorse 2021-2023 sono state ripartite con il DPCM 30 settembre 2021 – Fondo di sostegno ai comuni marginali per gli anni 2021-2023. Si tratta in totale di 180 milioni euro assegnati a 1.187 comuni, selezionati per le loro condizioni particolarmente svantaggiate, in quanto a forte rischio di spopolamento, con un Indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM) elevato e con un basso livello di redditi della popolazione residente. Secondo le informazione fornite dal Ministro per il sud e la coesione sociale, l DPCM - adottato su proposta del ministro per il Sud e la Coesione territoriale - individua 1.101 comuni meridionali, ai quali andranno oltre 171 milioni di euro (il 95,2% del totale), 52 comuni dell'Italia centrale (per 5,5 milioni di euro) e 34 del Nord (3,1 milioni di euro). L'elenco completo dei comuni beneficiari e del relativo contributo assegnato è disponibile qui.

La legge di bilancio 2021 ha ulteriormente rifinanziato il Fondo, nell'importo di 48 milioni per il 2021, di 43 milioni  per il 2022 e di 45 milioni per il 2023, per la finalità specifica di realizzare, in comuni di specifici territori, interventi di sostegno alle attività economiche finalizzati al contrasto dei fenomeni di deindustrializzazione e impoverimento del tessuto produttivo, di cui 15 milioni a valere sulle risorse del FSC 2021-2027.

Al riparto di tali risorse del Fondo si provvede con DPCM. Tale ulteriore finanziamento è destinato a quei territori indicati all'articolo 3 della legge n. 646 del 1950 (Aree di intervento della Cassa per il Mezzogiorno) che non siano ricomprese nelle regioni del Mezzogiorno.

Da ultimo, il D.L. n. 73/2021 (c.d. Sostegni-bis) è intervenuto a precisare che le risorse del Fondo di sostegno ai comuni marginali destinate a specifici territori per contrastare fenomeni di deindustrializzazione, sono assegnate, in pari misura, ai consorzi industriali ricadenti nei territori beneficiari, e non già agli enti comunali.

ultimo aggiornamento: 9 marzo 2023
 
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