La possibilità di fare ricorso alle Forze armate per far fronte a talune gravi emergenze di ordine pubblico sul territorio nazionale è stata contemplata per la prima volta nel corso della XI legislatura (1992-1994).
Nelle successive legislature in diverse occasioni e attraverso specifici provvedimenti legislativi, si è nuovamente disposto l'invio di contingenti di personale militare da affiancare alle forze dell'ordine nell'ambito di operazioni di sicurezza e di controllo del territorio e di prevenzione dei delitti di criminalità organizzata.
Attualmente l'operazione "Strade sicure", operativa dal 2008, rappresenta la più capillare e longeva operazione delle Forze armate sul territorio nazionale, al fianco delle Forze dell'ordine, in funzione anti criminalità e terrorismo in numerose città italiane.
La legge di bilancio per il 2022 (legge n. 234/2021 , comma 620) ne ha prorogato l'operatività fino al 31 dicembre 2023, autorizzando un contingente di personale militare pari a 5.000 unità. La medesima legge ha, altresì, disposto la proroga, fino al 31 marzo 2022, dell'ulteriore contingente di 753 unità destinato all'operazione "Strade sicure" a seguito dell'insorgere dell'emergenza COVID-19.
I diversi profili organizzativi e funzionali del dispositivo sono stati esaminati dalla Commissione difesa della Camera che nel corso della XVIII legislatura ha svolto un'indagine conoscitiva sulle condizioni del personale militare impiegato nell'operazione "Strade sicure" .
L'impiego dei soldati al fianco delle Forze dell'ordine viene fatto generalmente risalire ai primi anni novanta quando il Governo decise di avviare l'operazione "Forza paris", per consentire all'Esercito di collaborare con le Autorità di Pubblica Sicurezza nel controllo delle zone più impervie dell'entroterra sardo, anche al fine di limitare lo spazio di manovra della criminalità locale, particolarmente attiva nei sequestri di persona a scopo di estorsione.
Nel corso dell'operazione "Forza paris" furono mobilitati 4 mila soldati, in buona parte alpini o comunque militari abituati a muoversi in ambienti montagnosi.
L'operazione "Forza paris" fu poi ripetuta con cadenza annuale fino al 22 settembre del 1997, consentendo alla Forza Armata di fornire un proprio contributo alle Forze di Polizia nelle attività di prevenzione degli incendi boschivi.
Complessivamente all'operazione "Forza paris" parteciparono più di 11.000 militari, tutti di leva.
All'indomani delle stragi di Capaci del 23 maggio e di via D'Amelio del 19 luglio 1992, in un momento di straordinaria emergenza nella guerra dello Stato contro "Cosa Nostra", il Governo, con il decreto legge n. 349, decise di avviare l'operazione "Vespri Siciliani".
L'operazione, inizialmente prevista fino al 31 dicembre del 1992 e successivamente prorogata fino al 30 giugno 1998, coinvolse complessivamente circa 150 mila militari.
Successivamente, con il decreto legge n. 550 del 1993, il Governo decise di avviare operazioni simili all'operazione "Vespri siciliani" in altre regioni d'Italia, con compiti del tutto analoghi e finalizzati sia al controllo del territorio, sia al recupero di personale delle Forze di Polizia da attività non strettamente di natura investigativa e giudiziaria (cfr. operazioni "Riace", "Partenope" e "Salento").
L'operazione "Domino" venne avviata il 13 novembre 2001 in risposta ai noti eventi terroristici dell'11 settembre 2001, circostanza per la quale il Governo autorizzò l'impiego di un contingente massimo di 4.000 militari per la durata di sei mesi (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 ottobre 2001 e decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 novembre 2001), allo scopo di garantire la sicurezza di obiettivi sensibili su tutto il territorio nazionale lasciando così le forze dell'ordine libere di svolgere controlli e indagini antiterrorismo.
L'operazione si è protratta fino al 2006 con l'impiego di contingenti di personale variabili in funzione delle momentanee esigenze di sorveglianza e controllo.
L'operazione si è caratterizzata per due elementi particolarmente significativi: il primo elemento ha riguardato la partecipazione di personale militare femminile all'operazione, essendo nel frattempo entrata in vigore la legge n. 380 del 1999 che ne consentiva l'arruolamento nelle Forze armate; il secondo elemento di rilievo è riferito alla presenza, per la prima volta, di militari professionisti all'operazione, in conseguenza dell'approvazione della legge 14 novembre 2000, n. 331, recante norme per l'istituzione del servizio militare professionale. Tale normativa, come noto, aveva previsto la graduale sostituzione, al termine di un periodo transitorio, dei militari in servizio obbligatorio con militari "di carriera".
A partire dal 1° gennaio 2005 il servizio di leva è stato sospeso ed in tutte le missioni successive sono intervenuti militari reclutati sulla base del nuovo modello di difesa professionale.

L'operazione "Strade sicure" risale alla legge n. 125 del 2008, di conversione del legge n. 92 del 2008, con la quale è stato autorizzato l'impiego di un contingente militare per specifiche ed eccezionali esigenze di contrasto e prevenzione della criminalità sul territorio nazionale, ponendolo a disposizione dei prefetti di alcune selezionate province.
Il contingente aveva quale tetto massimo il limite di 3.000 unità e avrebbe dovuto operare per un periodo limitato di 6 mesi, estendibile a un anno.
Nel medesimo provvedimento venivano introdotti importanti aspetti, tuttora vigenti, riguardanti l'attribuzione della qualifica di agente di pubblica sicurezza al personale militare e il porre gli assetti a disposizione dei prefetti delle province per lo svolgimento di servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché di perlustrazione e pattuglia in concorso e congiuntamente alle Forze di polizia.
La natura straordinaria che ha connotato il lancio dell'operazione "Strade sicure" nel 2008 ha da tempo lasciato il posto a un dispositivo più strutturato e continuativo.
La legge di bilancio per il 2022 (legge n. 234/2021 , comma 620) ha prorogato l'operatività del dispositivo fino al 31 dicembre 2023, autorizzando un contingente di personale militare pari a 5.000 unità. La medesima legge ha, altresì, disposto la proroga, fino al 31 marzo 2022, dell'ulteriore contingente di 753 unità destinato all'operazione "Strade sicure" a seguito dell'insorgere dell'emergenza COVID-19.
L'operazione "Strade sicure" rappresenta la più capillare e longeva operazione delle Forze armate sul territorio nazionale, al fianco delle Forze dell'ordine, in funzione anti criminalità e terrorismo in numerose città italiane.
I provvedimenti normativi successivi al 2008, originati a seguito dell'evoluzione del contesto di sicurezza o in risposta a calamità naturali o grandi eventi, hanno progressivamente prorogato la durata dell'intervento e aumentato il numero massimo del contingente, fino a superare le 7.500 unità.
L'operazione è svolta in massima parte dall'Esercito, con contributi di Marina Aeronautica e Carabinieri, questi ultimi soprattutto in funzione di comando e controllo nelle sale operative.
Per l'Esercito rappresenta, a tutt'oggi, l'impegno più oneroso in termini di uomini, mezzi e materiali.
Da ultimo, la legge di bilancio per il 2022 (legge n. 234/2021 , comma 620) ha prorogato l'impiego del dispositivo in esame fino 31 dicembre 2023.
Rispetto alle precedenti esperienze il dato innovativo recato dalla legge del 2008 è rappresentato dalla previsione di una applicazione d'impiego dei militari tendenzialmente riferita all'intero territorio nazionale.
A seguito dell'insorgere dell'emergenza COVID-19 i militari impegnati nell'operazione "Strade sicure" sono stati chiamati a svolgere, oltre ai tradizionali compiti assegnati al dispositivo, anche una serie di attività volte a fronteggiare il diffondersi del virus.
In considerazione di questi nuovi compiti il dispositivo è stato più volte incrementato attraverso i diversi provvedimenti d'ugenza adottati dal Governo per fronteggiare l'emergenza pandemica.
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fino al 31 dicembre 2014 dal comma 264 dell'articolo 1 della legge n. 147 del 2013
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fino al 31 marzo 2015 dal comma 4 dell'articolo 5 del decreto legge n. 192 del 2014
(c.d. "mille proroghe");
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fino al 30 giugno 2015 dall' articolo 5 del decreto-legge 18 febbraio 2015, n. 7
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fino al 31 dicembre 2015 dall'articolo 5- bis del decreto legge n. 78 del 2015
(c.d. "enti territoriali").
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fino al 31 dicembre 2016 dalla legge n. 131 del 2016
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fino al 31 dicembre 2017 dalla legge n. 232 del 2016
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fino al 31 dicembre 2019 dalla legge n. 205 del 2017 (proroga biennale)
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fino al 31 dicembre 2020 dal comma 132 dell'articolo 1 della legge di bilancio n. 160 del 2019;
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dai commi 1023 e 1024 dell'articolo 1 della leggedi bilancio n. 178 del 2020, fino al 30 giugno 2021 per un contingente di 7.050 unità, dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 per un contingente di 6.000 unità e dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022 (prorogato al 31 dicembre 2023 dalla legge di bilancio per il 2022, articolo 1, comma 620) per un contingente di 5.000 unità. In proposito si veda anche il D.M. 20 luglio 2021
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Grafico n. 1 – Numeri personale impiegato per anno (2008-2019)
Grafico n. 2 – Numero di personale impiegato per Forza Armata (2019)
Grafico n. 3 – Risultati complessivi dell'operazione nel periodo 2008-2019