Difesa e Sicurezza internazionaleDefence and international security

Il personale militare femminile nelle forze armate

Female military personnel in Armed Forces

ITALIANO ENGLISH

In Italia, il servizio militare femminile, avviato nell'anno 2000 a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 380/1999, costituisce uno dei grandi cambiamenti che hanno segnato il processo di trasformazione del mondo militare dell'ultimo ventennio.

Attualmente le Forze Armate e l'Arma dei Carabinieri, incluse le capitanerie di porto, registrano la presenza di quasi 18 mila unità di personale militare femminile (oltre il 6 per cento del totale del personale militare).

Il personale militare femminile è stato impiegato in 21 missioni internazionali nel corso del 2021, secondo la Relazione analitica relativa alle missioni internazionali (DOC. XXVI n. 5  ) presentata al Parlamento nel luglio 2022.

In Italy, female military service, which began in 2000 following the entry into force of Law No 380/1999, was one of the major changes that marked the transformation of the military world over the last twenty years.

The Armed Forces and the Carabinieri, including the Harbourmasters' Offices, currently have almost 18 thousands female military personnel (more than 6 % of all military personnel).

Female military personnel were deployed on 21 international missions during 2021, according to the analytical report on international missions (DOC. XXVI No 5  ) presented to Parliament in July 2022.

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Secondo gli ultimi dati disponibili (relativi al 30 dicembre 2020) le Forze Armate e l'Arma dei Carabinieri, incluse le capitanerie di porto, hanno registrato la presenza di 17.945 unità di personale femminile (in crescita rispetto alle 15.995 unità presenti alla fine del 2018 e alle 17.707 a fine 2019), così ripartite:

  • 1.924 Ufficiali;
  • 2.663 Sottufficiali;
  • 12.694 Graduati e Militari di truppa;
  • 664 Allievi di accademie e scuole militari.

 

Grafico 1 – Composizione del personale femminile per grado (anno 2020)

 

Fonte: Rielaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa – su dati tratti dalla Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2020) –  Doc. XXXVI n. 5  , pag. 48.

La tabella seguente mostra la ripartizione del personale femminile al 31 dicembre 2020 per Forza armata e per categoria.

 

Tabella 1 – Personale femminile al 31 dicembre 2020

  *C.E.M.M.= Corpo degli equipaggi militari marittimi
Fonte: Rielaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa – su dati tratti dalla Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2020) –  Doc. XXXVI n. 5  , pag. 48.

Grafico 2 – Percentuale di personale femminile per Corpo al 31/12/2020

Legenda:  CP = Capitanerie di Porto;  EI = Esercito Italiano;  CEMM = Corpo degli equipaggi militari marittimi;
                CC = Arma dei Carabinieri;  AM = Aeronautica Militare.
Fonte: Rielaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa – su dati tratti dalla Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2020) –  Doc. XXXVI n. 5  , pag. 48.

Per quanto riguarda il reclutamento, non esistono percorsi differenziati di selezione se non per quanto riguarda le prestazioni richieste per agilità, forza e resistenza che prevedono, in alcuni concorsi, parametri diversi tra uomini e donne, alla stregua di quanto avviene per la valutazione delle prestazioni sportive degli atleti.

 

La tabella seguente espone il personale femminile reclutato nel corso dell'anno 2020.

 

Tabella 2 – Personale femminile reclutato nel 2020


(*) dato non definitivo – procedure concorsuali in atto
Fonte: Rielaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa – su dati tratti dalla Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2020) –  Doc. XXXVI n. 5  .

Nel campo della formazione e dell'addestramento della componente femminile non sussistono particolari differenziazioni tra uomini e donne, in quanto tutto il personale frequenta i medesimi corsi presso gli istituti militari e le scuole di addestramento. Particolari forme di tutela sono previste per il personale femminile che, durante i corsi di formazione e di specializzazione, risulti in stato di gravidanza e per il personale frequentatore di corsi di formazione di base con figli fino al dodicesimo anno di età.

Relativamente alla progressione di carriera nella Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2020) si evidenzia che, secondo una proiezione teorica, il primo Ufficiale donna sarà valutato per l'avanzamento al grado di Colonnello tra circa 3 anni. L'Arma dei Carabinieri ha già Ufficiali donna nei gradi di Generale di Brigata e Colonnello provenienti dal Corpo Forestale e dalla Polizia di Stato.

Per quanto riguarda l'impiego, il personale militare femminile svolge incarichi che non comportano particolari differenziazioni rispetto alla componente maschile, sia sul tenitorio nazionale, sia in tutti i principali teatri operativi, nei diversi ruoli/corpi e specialità. Nessuna differenziazione di genere è prevista per la scelta del personale da impiegare presso gli organismi internazionali in Italia e all'estero: la selezione operata viene fatta sulla base dei requisiti individuali e professionali posseduti.

Con riferimento alle professionalità operative personale femminile è impiegato come piloti di aerei e di elicotteri, come equipaggi di carri armati, sottomarini, nel controllo del territorio e come responsabili di importanti Porti lungo le coste del Paese.

Nelle missioni all'estero, in particolare, la Difesa italiana sta continuando a favorire le candidature di personale militare femminile per la copertura di posizioni quali Ufficiali di Staff e Osservatori militari all'interno delle missioni a guida ONU, in virtù della sua adesione al progetto delle Nazioni Unite di incrementare il numero di donne schierate nei teatri operativi. Lo spirito di iniziative come quella promossa dalle Nazioni Unite è da ricercare nel fatto che le donne militari, in alcuni contesti operativi in cui la popolazione femminile locale è particolarmente esposta a violazioni dei diritti umani, rappresentano uno strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo della missione. Proprio nel 2000, anno di avvio del personale femminile nelle Forze armate, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha approvato all'unanimità la Risoluzione 1325   su "Donne, Pace e Sicurezza", che per la prima volta menziona il contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole e fissa tra i vari obiettivi l'adozione di una "prospettiva di genere" e una maggiore partecipazione delle donne nei processi di mantenimento della pace e della sicurezza.

 Come unico caso di impiego differenziato sulla base del genere di appartenenza si ricordano i Female Engagement Team (FET), nuclei specializzati formati da personale militare femminile specializzate nell'interagire con la popolazione locale femminile dei territori dove operano, al fine di accrescere il consenso della comunità locale verso il personale militare e creare un ambiente di cooperazione ottimale per il raggiungimento degli obiettivi della missione (cfr. pagina 46 della Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate, anno 2020 Doc. XXXVI n. 5  ).

 

La Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso, che il Governo presenta annualmente alle Camere, presenta, fra l'altro, l'andamento di ciascuna missione e i risultati conseguiti, anche con riferimento esplicito alla partecipazione delle donne e all'adozione dell'approccio di genere nelle diverse iniziative, per attuare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1325 del 31 ottobre 2000 e le risoluzioni successive, nonché i Piani d'azione nazionali previsti per l'attuazione delle stesse.

La citata Risoluzione 1325 su "Donne, Pace e Sicurezza"per la prima volta menziona il contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole e fissa tra i vari obiettivi l'adozione di una "prospettiva di genere" e una maggiore partecipazione delle donne nei processi di mantenimento della pace e della sicurezza.

Dalla Relazione analitica presentata al Parlamento nel luglio 2022 (DOC. XXVI n. 5  ) si evince che nel 2021 sono state 53 le unità di personale femminile impiegate nella missione UNIFIL in Libano (erano 42 nel 2020), 45 nell'operazione "Mare sicuro" (nel 2020 il contingente era stimato nel 10 per cento del totale), 16 nella missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia, 15 nella missione IRINI (anche in questo caso nel 2020 il contingente era stimato nel 10 per cento del totale), 15 nella missione NATO Resolute support in Afghanistan, 10 nella missione UE Atalanta (10 per cento del totale nel 2020), 9 nella missione EUTM Somalia, 9 nella missione Joint enterprise nei Balcani, 6 nel dispositivo aeronavale nel Golfo di Guinea (10 per cento del totale nel 2020), 5 nella missione Nato Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (10 per cento del totale nel 2020). Numerose altre missioni impiegano personale femminile, in contingenti inferiori alla decina di unità.

Nel 2021, personale militare femminile è stato impiegato in 21 missioni. Le unità di personale femminile impiegate, secondo i dati comunicati nella Relazione analitica, assommano a 242 unità, di cui 96 unità in Europa, 49 in Africa e 97 in Asia.

Nel 2021 le donne impiegate nelle missioni internazionali sono il 2,5 per cento del contingente massimo di personale autorizzato per l'anno (9.594 unità). La percentuale di donne sale tuttavia al 3,7 per cento se rapportata alla consistenza media del personale impiegato nelle missioni internazionali per l'anno 2021 (di poco superiore a 6.500 unità).

Le seguenti tabelle riepilogano la presenza di personale femminile nelle missioni internazionali, mettendo a confronto gli anni 2020 e 2021 (ultimi anni disponibili) e suddividendo i dati per continente.

Sul piano metodologico si segnala che, mentre nella Relazione analitica per il 2020 i contingenti di personale femminile impiegati erano stimati in una certa percentuale del totale (8 o 10 per cento), nella Relazione per il 2021 i dati sono comunicati nella loro consistenza media effettiva. Ciò rende poco significativo il confronto in termini di variazioni assolute dei valori.

Fonte: Elaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa su dati tratti dalle relazioni analitiche DOC. XXVI n. 4   e DOC. XXVI n. 5  .

Fonte: Elaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa su dati tratti dalle relazioni analitiche DOC. XXVI n. 4   e DOC. XXVI n. 5  .

Fonte: Elaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa su dati tratti dalle relazioni analitiche DOC. XXVI n. 4   e DOC. XXVI n. 5  .