Nell'ambito dell'emergenza COVID-19 sono state introdotte numerose disposizioni volte a potenziare le risorse umane e strumentali a disposizione dei servizi sanitari delle Forze armate, fortemente impegnati nel contrastare l'emergenza sanitaria connessa al diffondersi del virus.
La sanità militare, ovvero il complesso dell'organizzazione sanitaria delle Forze armate del Paese, opera attraverso i servizi sanitari di ciascuna delle Forze armate e dell'Arma dei carabinieri. Ha il compito di assicurare l'assistenza sanitaria in operazioni e in addestramento, sia all'interno che al di fuori del territorio nazionale, nonché, in subordine, di concorrere all'assistenza e al soccorso della collettività nazionale e internazionale nei casi di pubbliche calamità.
Secondo il Codice ordinamento militare (D.lgs. n. 66/2010 , artt. 181-213), il Servizio sanitario militare (SSM) è un sistema di strutture e servizi che deve assicurare prioritariamente il complesso delle attività che concorrono a garantire l'efficienza psicofisica del personale militare e civile della Difesa. La sanità militare costituisce un settore di centrale interesse per la Difesa.
L'Ispettorato Generale della Sanità Militare è l'elemento di organizzazione competente per la direzione e il coordinamento dell'attività e dei servizi sanitari militari, nonché della formazione del personale sanitario, tecnico e specializzato militare e civile destinato a enti e reparti sia centrali che periferici.
La Corte dei conti (delibera 16/2019/G ) ha effettuato una dettagliata analisi sul Servizio sanitario militare relativamente all'anno 2018. I beneficiari principali dei servizi della sanità militare, come definiti dal D.M. Sanità-Difesa del 4 marzo 2015, costituiscono un bacino di potenziali utenti (personale in servizio e in congedo dell'Esercito, Marina, Aeronautica, Arma Carabinieri, Guardia di Finanza, dipendenti civili della Difesa, e loro familiari) stimabile, secondo la Corte dei conti in almeno di 400.000 unità.
L'organizzazione territoriale della sanità militare è schematizzata dalla Corte dei conti nel diagramma seguente:

Il sistema della sanità militare, nel corso del 2018, si è avvalso complessivamente di circa 6.300 unità, comprendenti medici, infermieri, aiutanti di sanità, tecnici, e relativo supporto logistico operativo, articolato su due aliquote: quella della sanità di sostegno (o territoriale), a carattere ospedaliero e pari a 2.460 unità, e la sanità di aderenza, operante a contatto con gli appartenenti alla Difesa, pari a 3.838 unità. Si segnala che, per sanità di aderenza, in ambito militare si intende la componente sanitaria organicamente inquadrata in ciascuna unità combattente, e che con essa si sposta, per assicurare l'assistenza a favore del personale dell'unità stessa, durante le attività di caserma, di addestramento e di effettivo impiego operativo.
Restringendo il campo alla sanità territoriale, la medesima delibera riporta i dati relativi alla consistenza del personale dedicato alla sanità territoriale e i relativi costi (tab. 1 pag. 35). Nell'anno 2018:
- per l'Esercito, compreso il Policlinico militare del Celio, la consistenza del personale ammonta a 1.486 unità, con un costo lordo di circa 77 milioni di euro;
- per la Marina, la consistenza del personale è di 553 unità, con un costo di 30,8 milioni;
- per l'Aeronautica, la consistenza del personale è di 354 unità, con un costo di 21,3 milioni;
- per i Carabinieri, la consistenza del personale è di 18 unità, con un costo di 1,3 milioni.
In totale, comprese le strutture interforze, il personale della sanità territoriale militare ammonta a 2.446 unità, e il costo totale a 134,3 milioni per l'anno 2018.
Durante la pandemia da COVID-19, la sanità militare è stata notevolmente rafforzata.
Nel primo anno dell'emergenza, numerose disposizioni volte a potenziare il servizio sanitario militare sono state varate con il Decreto-legge n. 18/2020 (cd. "Cura Italia"), il Decreto-legge n. 34/2020
(cd. "Rilancio"), il decreto cd. "Ristori" (decreto-legge n. 137 del 2020
) e dalla legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 2020
). Nel luglio del 2020 la Commissione Difesa della Camera ha inoltre approvato la risoluzione n. 7-00493
, volta sia alla salvaguardia e alla tutela della salute del personale militare e civile della difesa, che al miglioramento delle prestazioni della sanità militare.
Nel 2021, ulteriori misure sono state previste dai decreti cd. "Sostegni" (decreto-legge n. 41 del 2021 ) e "Sostegni-bis" (decreto-legge n. 73/2021
), dal decreto-legge n. 221/2021
(cd. "Covid-dicembre"), dalla legge di bilancio per il 2022 e dal decreto di proroga termini per il 2022 (decreto-legge n. 228/2021
).
Le principali misure concernenti la sanità militare emanate nel 2022 sono contenute nel decreto "sostegni-ter" (decreto-legge n. 4/2022 ) e nel decreto "semplificazioni fiscali" (decreto-legge n. 73/2022
).
Nel triennio 2020/2022 le Forze Armate hanno indetto, nell'alveo della specifica normativa per il contrasto alla pandemia da COVID-19, procedure straordinarie per l'arruolamento a chiamata diretta di personale militare medico e infermieristico. Il personale reclutato con tali modalità non è fornito di rapporto d'impiego, prestando servizio attivo per la sola durata della ferma contratta.
La durata della ferma dei medici e degli infermieri militari arruolati in relazione all'emergenza COVID-19 è stata prorogata al 31 dicembre 2022, con il consenso degli interessati e per il personale in servizio al 30 giugno 2022, dal decreto-legge n. 73/2022 (decreto "semplificazioni fiscali", articolo 36, comma 2).
Secondo le stime della relazione tecnica, la ferma eccezionale riguarda n. 30 ufficiali medici, con il grado di tenente o grado corrispondente, e n. 224 sottufficiali infermieri, con il grado di maresciallo o grado corrispondente, in servizio alla data del 30 giugno 2022.
Più nel dettaglio, il personale in servizio, cha ha aderito alla proroga sino 30 giugno 2022, è così ripartito:
- Esercito italiano: n. 16 ufficiali medici e n. 141 sottufficiali infermieri;
- Marina militare: n. 2 ufficiali medici e n. 31 sottufficiali infermieri;
- Aeronautica militare: n. 9 ufficiali medici e n. 52 sottufficiali infermieri;
- Arma dei carabinieri: n. 3 ufficiali medici.






- il comma 1 dell'articolo 7 del decreto-legge n. 18/2020
ha autorizzato l'Esercito di arruolare in via straordinaria e per un anno (dal 15 aprile 2020 al 15 aprile 2021, come specificato nella relativa relazione tecnica), 120 medici e 200 infermieri militari, da inquadrare, rispettivamente, con il grado di tenente (gli ufficiali medici) e di maresciallo (i sottufficiali infermieri);
- il comma 1 dell'articolo 19, comma 1, del decreto-legge n. 34/2020
ha autorizzato per l'anno 2020 l'arruolamento eccezionale, a domanda, di personale della Marina militare, dell'Aeronautica militare e dell'Arma dei carabinieri in servizio temporaneo, con una ferma eccezionale della durata di un anno, nelle seguenti misure per ciascuna categoria e Forza armata:


Il decreto-legge n. 34/2020 (decreto "rilancio") ha previsto, inoltre, il reclutamento, in via eccezionale per l'anno 2020, di 60 marescialli in servizio permanente (n. 30 per l'Esercito italiano, n. 15 per la Marina militare e n. 15 per l'Aeronautica militare), mediante concorso riservato al personale in servizio appartenente ai ruoli dei sergenti e dei volontari in servizio permanente, in possesso di laurea per la professione sanitaria infermieristica e relativa abilitazione professionale. L'anno successivo, è stata prevista la possibilità un ulteriore concorso nell'anno 2021 per il reclutamento straordinario di marescialli in possesso di laurea per le professioni sanitarie e relativa abilitazione professionale, per i posti eventualmente non coperti con il concorso del 2020 (con l'articolo 30 del D.L. 73 del 2021
, cd. Sostegni-bis). Sempre con il decreto "Sostegni-bis" è stato previsto l'arruolamento temporaneo, a domanda, di 16 ufficiali medici e 7 sottufficiali infermieri (articolo 30, commi 7-bis e 7-ter).
Nell'ambito dell'emergenza Covid-19 è stato necessario conferire incarichi temporanei a funzionari tecnici per la biologia, la chimica e la fisica, che nel complesso hanno riguardato 25 unità di personale e sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2022. Per un massimo di 15 unità, selezionate tra il personale che ha superato le procedure concorsuali semplificate indette in relazione all'emergenza Covid-19, il Ministero della Difesa è stato autorizzato con il decreto "sostegni-ter" ad assumere con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.










Oltre alle richiamate norme riguardanti il personale, nel corso dell'emergenza da COVID-19, sono state emanate numerose disposizioni - rappresentate soprattutto da autorizzazioni di spesa - volte al potenziamento delle strutture e alla digitalizzazione della sanità militare.
Misure per il potenziamento e lo sviluppo del Servizio sanitario militare
Con la finalità principale dell'aumento delle capacità di ricovero sul territorio nazionale, sia in strutture sanitarie militari esistenti che in strutture campali appositamente destinate, e del rafforzamento della capacità di trasporto aereo e terrestre di pazienti in alto biocontenimento, nel 2020 sono stati stanziati 34,6 milioni di euro dal decreto "Cura Italia" (D.L. n.18 del 2020 ), che ha anche autorizzato lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze alla produzione e distribuzione di disinfettanti e sostanze ad attività germicida o battericida, nel limite di spesa di 704.000 euro per il 2020.
Il decreto "Rilancio" (D.L. n. 34/2020) ha successivamente stanziato 88,818 milioni di euro per sostenere le attività e l'ulteriore potenziamento dei servizi sanitari militari.
Per l'approvvigionamento di dispositivi medici e di presidi igienico sanitari e per incrementare le capacità di prevenzione, diagnostiche, di profilassi e di cura del servizio Sanitario militare, per l'anno 2021 sono stati stanziati 7,8 milioni di euro dal D.L. 137/2020 (cd. Ristori) e 5 milioni di euro dal D.L. n. 41/2021
(decreto "Sostegni").
Con il decreto "Sostegni-bis" (articolo 30 del D.L. 73 del 2021 ) sono stati stanziati 63.249.247 euro per il 2021 per il potenziamento della Sanità militare e 16.500.000 euro per la realizzazione di un reparto di infialamento dei farmaci, da costituirsi all'interno dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze.
Per incrementare le capacità diagnostiche dei laboratori militari, in particolare per il supporto all'analisi e alla refertazione per il tracciamento dei casi positivi al COVID nelle scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2021-2022, il D.L. n. 221/2021 (cd. decreto "Covid-dicembre") ha autorizzato la spesa di 9 milioni di euro per l'anno 2021.
Lo stesso decreto ha stanziato 6 milioni di euro per l'anno 2022 per la realizzazione e l'allestimento, da parte del Ministero della difesa, di una infrastruttura presso un sito militare idoneo a consentire lo stoccaggio e la conservazione delle dosi vaccinali per le esigenze nazionali. Si ricorda che, al fine di assicurare la ricezione, in un unico punto di arrivo delle dosi vaccinali anti COVID-19, il Ministero della Difesa ha reso disponibile alla Struttura di supporto al Commissario Straordinario per l'emergenza COVID l'"Hangar "Butler ", che costituisce una struttura strategica per l'Aeronautica militare presso il sedime aeroportuale di Pratica di Mare (ordinanza del 4 gennaio 2021
).
Per il potenziamento dei servizi sanitari militari e, in particolare, del Dipartimento scientifico del Policlinico militare del Celio, il D.L. 4/2022 (decreto sostegni-ter) ha autorizzato la spesa di 8 milioni di euro per l'anno 2022. Lo stanziamento è destinato all'adeguamento infrastrutturale e bioinformatico delle strutture e all'approvvigionamento di dispositivi medici, macchinari e presìdi igienico-sanitari per il potenziamento dei servizi sanitari militari e del Dipartimento scientifico del Policlinico militare del Celio.
Misure per la digitalizzazione del Servizio sanitario militare
Con riferimento alla digitalizzazione del Servizio sanitario militare, la legge di bilancio per il triennio 2021-2023 (legge n. 178 del 2020 ) ha istituito, nello stato di previsione del Ministero della difesa, un Fondo con dotazione di 4 milioni di euro a decorrere dall'anno 2021, finalizzato all'adeguamento tecnologico e digitale delle strutture, dei presidi territoriali, dei servizi e delle prestazioni della Sanità militare. La dotazione del Fondo finalizzato all'adeguamento tecnologico e digitale delle strutture, dei presidi territoriali, dei servizi e delle prestazioni della Sanità militare è stata portata a 5,5 milioni per l'anno 2022 e 8 milioni di euro a decorrere dall'anno 2023 dalla legge di bilancio per il triennio 2022-2024 (legge n. 234/2021
).
Per procedere alla dematerializzazione degli archivi della Sanità Militare il D.L. 73 del 2021 (decreto "Sostegni bis") ha autorizzato per l'anno 2021 la spesa di 10 milioni di euro.
Durante la Legislatura XVIII è stato istituito un Fondo destinato a fornire un contributo economico ai familiari del personale delle Forze Armate deceduto per una patologia contratta in relazione al contagio dal virus, con l'articolo 74-ter del D.L. 73 del 2021 , recante «Misure urgenti connesse all'emergenza Covid-19, per le imprese, i giovani, la salute e i servizi territoriali».
Tale Fondo è stato istituito nello stato di previsione del Ministero della Difesa e il contributo grazie ad esso erogato opera nel limite di spesa di 1,5 milioni di euro per l'anno 2021.
I destinatari del Fondo sono i familiari del personale delle Forze Armate impegnato nelle azioni di contenimento, contrasto e gestione dell'emergenza COVID-19 che, durante lo stato d'emergenza abbiano contratto, in conseguenza dell'attività di servizio prestata, una patologia dalla quale sia conseguita la morte per effetto diretto o come concausa del contagio da COVID-19.
Con decreto del Ministro della Difesa, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottarsi entro 30 giorni, saranno individuati i soggetti che possono fruire del contributo e le misure applicative della disposizione.
In G.U. n. 42 del 19 febbraio 2022 è pubblicato il Decreto 29 dicembre 2021 del Ministero della difesa recante "Individuazione soggetti beneficiari e misure applicative del contributo economico in favore dei familiari del personale appartenente alle Forze armate, impegnato nelle azioni di contenimento, contrasto e di gestione dell'emergenza epidemiologica, deceduto per causa di una patologia diretta o come concausa, del contagio da COVID-19".
Il decreto individua le misure per l'attribuzione del contributo economico previsto in favore dei familiari del personale delle Forze armate, ivi compresa l'Arma dei Carabinieri, impegnato nelle azioni di contenimento, di contrasto e di gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, che durante lo stato di emergenza abbia contratto, in conseguenza dell'attività di servizio prestata, una patologia dalla quale sia conseguita la morte per effetto, diretto o come concausa, del contagio da COVID-19.
Il contributo economico è pari ad euro 25.000,00 per evento luttuoso ed è corrisposto in unica soluzione ai familiari del personale deceduto secondo il seguente ordine di priorità:
a) coniuge e figli;
b) genitori;
c) fratelli e sorelle.
L'articolo 2, comma 4, del D.L. 30/12/2021, n. 228 (Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi) ha previsto che le risorse del Fondo non utilizzate nell'anno 2021 possono essere utilizzate anche nell'anno 2022.
La figura del soccorritore militare è prevista dal Codice dell'ordinamento militare (art. 213, comma 1, lettera b)), nel libro primo, titolo V, dedicato alla sanità militare.
Il soccorritore militare è un militare che non appartiene al personale sanitario ma è autorizzato ad applicare tecniche di primo soccorso, attualmente regolamentate dal Protocollo d'intesa del 17 novembre 2008 tra Ministero della difesa, Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Nel corso della Legislatura XVIII, con il decreto "aiuti" (decreto-legge n. 50/2022, articolo 51, commi 8-ter e 8-quater) è stata istituita la qualifica del soccorritore militare per le forze speciali delle Forze Armate, in considerazione delle specifiche e particolari circostanze che caratterizzano le operazioni svolte dalle forze speciali delle Forze armate e della necessità di garantire l'immediatezza e la continuità degli interventi di soccorso.
Il «soccorritore militare per le forze speciali» deve essere in possesso di titolo conseguito all'esito della frequentazione di appositi corsi di formazione, Può effettuare manovre per il sostegno di base e avanzato delle funzioni vitali e per il supporto di base e avanzato nella fase di gestione pre-ospedaliera del traumatizzato.
Con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro della salute sono stabiliti:
- i criteri e i percorsi di formazione, da attivare nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente per le finalità formative, per l'accesso alla qualifica di soccorritore militare per le forze speciali;
- i limiti e le modalità di intervento dei soccorritori militari per le forze speciali.
Durante la Legislatura XVIII l'istituzione della figura del soccorritore militare per le forze speciali è stata oggetto di dibattito presso la Commissione Difesa della Camera, in relazione all'esame di atti di sindacato ispettivo tra cui si ricordano le risoluzioni in Commissione, approvate il 27 luglio 2021, 7-00689 Rizzo e 8-00129
Perego di Cremnago, mirate a definire le funzioni di soccorso che possono essere assegnate al soccorritore militare che opera presso le Forze speciali dei Corpi armati.