Il disegno di legge costituzionale sull'elezione diretta del Presidente del Consiglio, all'esame della Camera, prevede che nella legge elettorale vi sia un premio di maggioranza su base nazionale tale da garantire alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere.
Dal 25 luglio 2024 è operativa la piattaforma per la raccolta on-line delle firme per i referendum e per le proposte di legge di iniziativa popolare. L'accesso alla piattaforma avviene attraverso Spid, Cie o altri sistemi di identità digitale e consente ai comitati promotori di promuovere i referendum e le iniziative e ai cittadini di sottoscriverle.
La I Commissione Affari Costituzionali della Camera sta esaminando il disegno di legge costituzionale A.C. 1921, volto a modificare alcuni articoli della seconda parte della Costituzione con la finalità principale di introdurre l'elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri (si veda in proposito il tema Le riforme costituzionali).
Il disegno di legge rinvia alla legge ordinaria la definizione del sistema per l'elezione, oltre che del Presidente del Consiglio, anche delle Camere, con previsione in Costituzione che le elezioni del Presidente del Consiglio e delle Camere siano contestuali e che vi sia un premio di maggioranza su base nazionale tale da garantire alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere, nel rispetto del principio di rappresentatività e di tutela delle minoranze linguistiche. Inoltre, modifica l'articolo 57 della Costituzione prevedendo che il principio dell'elezione a base regionale del Senato debba comunque far salvo, oltre ai seggi assegnati alla circoscrizione estero, anche il premio di maggioranza su base nazionale nelle elezioni politiche.
Una norma transitoria dispone l'applicaizone delle lagge a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere – seguente alla scadenza naturale della legislatura – successiva alla data di entrata in vigore della disciplina per l'elezione del Presidente del Consiglio e delle Camere.
Nella Gazzetta Ufficiale del 25 luglio 2024 è stato pubblicato il DPCM 18 luglio 2024 che attesta l'operatività della Piattaforma nazionale referendum e iniziative popolari istituita dalla legge di bilancio 2021 e gestita dal Ministero della giustizia.
La legge di bilancio 2021 (L. 178/2020, art. 1, commi 341-344 come modificati dal D.L. 77/2021, art. 38-quater) ha istituito e disciplinato una piattaforma digitale per la raccolta in modalità digitale delle firme necessarie per la presentazione delle richieste di referendum popolari abrogativi (art. 75 della Costituzione) e costituzionali (art. 138) nonché per la presentazione delle proposte di legge di iniziativa popolare (art. 71).
Si prevede in particolare che la raccolta delle firme possa avvenire mediante SPID, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi (sono le modalità previste dall'articolo 65, comma 1, lettera b) del decreto legislativo 82/2005, Codice dell'amministrazione digitale - CAD).
In base alla norma, sono caricate sulla piattaforma, da parte dei promotori, le proposte di referendum costituzionale o abrogativo o di proposte di legge di iniziativa popolare. La piattaforma acquisisce inoltre il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita del sottoscrittore e il comune nelle cui liste elettorali questi è iscritto ovvero, per i cittadini italiani residenti all'estero, la loro iscrizione nelle liste elettorali dell'anagrafe unica dei cittadini italiani residenti all'estero.
La legge di bilancio 2021 ha istituito un fondo di 100.000 euro annui a decorrere dal 2021 destinato alla realizzazione della piattaforma.
Inoltre, le caratteristiche tecniche, l'architettura generale, i requisiti di sicurezza e le modalità di funzionamento della piattaforma sono demandate ad un decreto del Presidente del Consiglio adottato di concerto con il Ministro della giustizia e sentito il Garante per la protezione dei dati personali. A tale disposizione è stata data attuazione con il DPCM 9 settembre 2022. Con tal provvedimento si prevede che la piattaforma, a partire dalla data in cui è assicurata l'interoperabilità con la PDND ovvero con l'Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), permette la verifica della correttezza dei dati dei cittadini fruitori della piattaforma e la loro iscrizione nelle liste elettorali. Fino a quando il dato relativo all'iscrizione nelle liste elettorali non è disponibile in ANPR, la piattaforma consente ai soggetti promotori di inviare al comune competente, con posta elettronica certificata o altro servizio elettronico di recapito certificato qualificato, la richiesta di verifica dell'iscrizione dei sottoscrittori nelle liste elettorali con rilascio del relativo certificato (art. 4).
Le modifiche introdotte alla legge di bilancio 2021 dal decreto-legge n. 77 del 2021 avevano consentito, in attesa della predisposizione della piattaforma, che, a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino alla data di operatività della piattaforma di raccolta delle firme digitali, le firme necessarie potessero essere raccolte anche mediante documento informatico, sottoscritto con firma elettronica qualificata, a cui è associato un "riferimento temporale validamente opponibile ai terzi". La disposizione specifica che le firme elettroniche qualificate raccolte non sono soggette all'autenticazione prevista dalla legge n. 352 del 1970. Si dispone che gli obblighi previsti dalla legge (in particolare dall'articolo 7, commi 3 e 4, della legge 25 maggio 1970, n. 352) "sono assolti mediante la messa a disposizione da parte dei promotori", successivamente alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'annuncio di referendum, del documento informatico, da sottoscrivere con firma elettronica qualificata.
La Camera dei deputati ha approvato il 4 luglio 2023 una proposta di legge di iniziativa parlamentare che delega il Governo a disciplinare con decreto legislativo l'esercizio del diritto di voto degli elettori che per motivi di studio, lavoro o cura si trovano in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza. Il testo è ora all'esame del Senato (A.S. 787).
La proposta di legge approvata dalla Camera il 4 luglio 2023 conferisce una delega al Governo con un duplice oggetto:
La delega dovrà essere esercitata entro 18 mesi nel rispetto dei principi di uguaglianza, personalità, libertà, segretezza e sicurezza del voto.
Si prevede, per l'adozione dei decreti legislativi, la procedura del doppio parere parlamentare e la possibilità di adottare, entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive.
Per approfondire si veda il dossier del Servizio studi della Camera.
Il decreto-legge 7/2024 ha introdotto in via sperimentale la possibilità da parte degli studenti fuori sede di votare nel luogo di domicilio, con esclusivo riferimento alle elezioni europee del 2024. La disposizione riguarda gli elettori che sono temporaneamente domiciliati, per un periodo di almeno 3 mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle elezioni, in un comune italiano situato in una regione diversa da quella di residenza. Se il comune di domicilio appartiene alla medesima circoscrizione elettorale in cui ricade il comune di residenza gli studenti possono chiedere di votare nel comune di temporaneo domicilio. Se invece si trova in una circoscrizione diversa possono votare nel comune capoluogo della regione in cui è situato il comune di temporaneo domicilio. In questo ultimo caso il voto è espresso per le liste e i candidati della circoscrizione di appartenenza dell'elettore ed è esercitato presso sezioni elettorali speciali appositamente istituite.
Il 25 settembre 2022 si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Le elezioni politiche 2022 si sono svolte secondo il sistema introdotto con la legge n. 165 del 2017.
Si tratta di un sistema misto in cui l'assegnazione di 3/8 dei seggi (147 alla Camera e 74 al Senato comprensivi dei seggi della Valle d'Aosta e del Trentino Alto-Adige) è effettuata, con metodo maggioritario, in collegi uninominali. L'assegnazione dei restanti 5/8 dei seggi avviene invece con metodo proporzionale, (245 seggi alla Camera e 122 seggi al Senato) in collegi plurinominali, tra le liste e le coalizioni di liste che abbiano superato le soglie di sbarramento del 3 per cento per la singola lista e del 10 per cento per le coalizioni, o anche, limitatamente al Senato per le singole liste, del 20 per cento a livello regionale. Ciascun elettore dispone di un solo voto da esprimere su un'unica scheda, recante il nome del candidato nel collegio uninominale, il contrassegno di ciascuna lista o, nel caso di liste collegate in coalizione, i contrassegni di tali liste, con a fianco i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale (da due a quattro). Sono proclamati eletti, per la parte proporzionale, i candidati della lista del collegio plurinominale secondo l'ordine di presentazione, nel limite dei seggi cui la lista abbia diritto. Per la parte maggioritaria, è proclamato eletto il candidato più votato in ciascun collegio uninominale.
Per garantire la parità di genere, nella successione interna delle liste nei collegi plurinominali, i candidati sono collocati secondo un ordine alternato di genere, a pena di inammissibilità; inoltre, nel complesso delle candidature presentate nei collegi uninominali e, limitatamente ai capilista, delle liste nei collegi plurinominali, nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento (a livello nazionale alla Camera, a livello regionale al Senato).
Otto deputati e quattro senatori sono eletti dai cittadini residenti all'Estero con sistema proporzionale.
Per approfondimenti si rinvia al Manuale elettorale e ai dossier Il sistema di elezione del Parlamento nazionale e I collegi elettorali per la Camera e il Senato.
Le elezioni dei 76 membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia si sono svolte sabato 8 e domenica 9 giugno 2024, secondo il sistema previsto dalla legge n. 18 del 1979. Si tratta di un sistema elettorale proporzionale con soglia di sbarramento del 4% e possibilità di voto di preferenza; i seggi sono assegnati a liste concorrenti presentate nell'ambito di 5 circoscrizioni comprendenti più regioni.
Alcune modifiche al procedimento elettorale sono state introdotte, prima delle elezioni dal decreto-legge n. 7 del 2024 che:
Gli elementi essenziali del sistema elettorale, la disciplina della campagna elettorale e dei finanziamenti a partiti e candidati sono illustrati nel Manuale elettorale 2024.
Il decreto-legge 12 dicembre 2022, n. 190 ha disposto che le operazioni di votazione per le consultazioni elettorali e referendarie del 2023 si svolgessero - oltre che nella giornata di domenica, dalle ore 7 alle ore 23 - anche nella giornata di lunedì, dalle ore 7 alle ore 15.
La disposizione deroga, solamente per l'anno 2023, quanto previsto dalla normativa vigente, la quale prevede lo svolgimento delle elezioni nella sola giornata di domenica.
La legge di stabilità 2014 (legge n. 147/2013) - nell'ambito di misure volte a conseguire risparmi di spesa per le consultazioni elettorali - ha infatti disposto che, a decorrere dal 2014, le operazioni di votazione in occasione delle consultazioni elettorali o referendarie si svolgano nella sola giornata della domenica, dalle ore 7 alle ore 23 (art.1, comma 399).