Con l'Accordo sottoscritto da Governo e Regione Sardegna in data 20 ottobre 2024 e recepito dalla legge di bilancio 2025 (legge n. 207 del 2024, art. 1, commi 713-715), viene confermato il contributo alla finanza pubblica già stabilito a decorrere dal 2022, disciplinato l'ulteriore contributo alla finanza pubblica dovuto in relazione alla nuova governance economica europea e determinato l'importo da restituire allo Stato, a titolo di risorse ricevute in eccesso per l'emergenza sanitaria.
Quanto alla restituzione delle risorse ricevute in eccesso rispetto alla perdita di gettito causata connessa all'emergenza Covid-19 per il biennio 2020-2021, l'importo stabilito per la regione Sardegna, a seguito delle risultanze dei lavori del tavolo tecnico appositamente istituito (art. 111, D.L. 34 del 2020), è pari a 92.568.134 euro. La norma (comma 714) specifica che in caso di mancato versamento della somma stabilita a favore del bilancio dello Stato, entro il 31 marzo 2025, il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato a trattenere il corrispondente importo a valere sulle somme a qualsiasi titolo spettanti alla Regione.
Un altro punto recepito dalla legge di bilancio 2025, concerne gli effetti finanziari sulle entrate della Regione per l'anno 2025 e successivi, conseguenti le misure fiscali contenute nella legge di bilancio 2025 stessa; i ristori delle eventuali perdite di gettito della Regione, dovranno essere definiti attraverso l'intesa, applicando quindi quanto stabilito dall'art. 23 della legge n. 111 del 2023 di delega al Governo per la riforma fiscale. La medesima disposizione, riferita a tutte le autonomie speciali, è contenuta nell'art. 1, comma 907, della legge di bilancio 2025.
Concorso alla finanza pubblica
La legge di bilancio 2025 (comma 715) stabilisce il concorso alla finanza pubblica dovuto dalla Regione Sardegna a decorrere dal 2026, nell'importo di 306,4 milioni di euro annui; viene perciò confermato l'importo stabilito dalla legge di bilancio 2022, in attuazione dell'accordo bilaterale con il Governo del 14 dicembre 2021, che determina il contributo dovuto a decorrere dall'anno 2022 in 306,4 milioni di euro annui. A riguardo le parti hanno inoltre concordato di aggiornare la quantificazione del concorso alla finanza pubblica, nonché i rapporti finanziari tra Stato e Regione, entro il 30 giugno 2032 per le annualità successive al 2032.
In analogia con quanto stabilito anche per le regioni Valle d'Aosta e Sicilia (commi 559 e 545 della legge di bilancio 2022), il contributo della regione è determinato fermo restando (vale a dire in aggiunta) a quanto stabilito dalle norme della legge di bilancio 2021 (legge 178 del 2020), ai commi 850, 851 e 852, sul contributo alla finanza pubblica richiesto all'intero comparto delle regioni e delle province autonome, per ciascun anno dal 2023 al 2025, in considerazione dei risparmi di spesa conseguenti la razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi e determinato in 196 milioni di euro annui complessivi che dovrà essere ripartito tra le regioni entro il 30 settembre 2022.
Come le altre regioni a statuto speciale la Regione Sardegna è, inoltre, tenuta all'ulteriore contributo alla finanza pubblica nell'ambito della nuova governance economica europea, stabilito per il complesso delle autonomie speciali dal comma 787 della legge di bilancio 2025 a decorrere dal 2025. La Regione Sardegna dovrà accantonare la somma di 27 milioni di euro per il 2025, 85 milioni per ciascun anno dal 2026 al 2028 e 134 milioni per il 2029 (comma 715). Le modalità di attuazione del contributo, riportate nel testo dell'accordo (punto 4), ricalcano quanto disciplinato in relazione a tutti gli enti territoriali dalle norme della legge di bilancio 2025 (commi 789-793). Si tratta in sostanza di accantonare le risorse stabilite in un fondo vincolato destinato al ripiano anticipato del disavanzo o, in caso di avanzo di amministrazione, destinato agli investimenti da utilizzare nell'esercizio successivo.
Compensazione degli svantaggi dovuti all'insularità
In attuazione dell'accordo del 14 dicembre 2021, la legge di bilancio 2022 (comma 544) attribuisce alla regione Sardegna, a decorrere dal 2022, la somma di 100 milioni di euro annui da destinare alla compensazione degli svantaggi strutturali legati alla condizione di insularità. Le risorse sono una quota di quelle già accantonate con la legge di bilancio 2021, a decorrere dal 2021, per la revisione degli accordi con le autonomie speciali, in particolare con le regioni Sardegna, Sicilia e Friuli Venezia Giulia.
La questione è menzionata ancora nell'accordo del 20 ottobre 2024, con il proposito di riconvocare il tavolo congiunto per la definizione delle misure compensative degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità, come già stabilito dagli accordi del 7 novembre 2019 e del 14 dicembre 2021, e in ottemperanza ai principi dettati dalla sentenza della Corte costituzionale n. 6 del 2019.
Entrate regionali
Con l'accordo del 7 novembre 2019, recepito con la legge di bilancio 2020 (legge n. 160 del 2019) ai commi da 866 a 873, viene stabilito da un lato, il contributo alla finanza pubblica (di cui si è già detto) e dall'altro il trasferimento di risorse dallo Stato alla Regione per la definizione del contenzioso pregresso in materia di entrate tributarie, pari a 412 milioni di euro in cinque anni (comma 870); per spese di investimento in opere pubbliche pari a 1.428,8 milioni in 14 anni e per spese di investimento nel settore sanitario pari a 111 milioni di euro (comma 871). Agli enti di area vasta della regione, inoltre, è attribuito un contributo di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2020 (comma 872).
Il comma 870 della legge di bilancio 2020 attua quanto concordato in merito alla definizione del contenzioso pregresso in materia di entrate tributarie spettanti alla Regione. A titolo transattivo e a saldo e stralcio di ogni pretesa relativamente alle entrate tributarie pregresse, è attribuito alla Regione un trasferimento di complessivi 412 milioni di euro, da erogare come segue, in cinque anni:
L'accordo, e le norme di legge che lo recepiscono, chiudono quella che è stata definita la ‘vertenza entrate', ossia il mancato adeguamento delle entrate erariali della regione alle modifiche statutarie che hanno attribuito alla regione, a decorrere dal 2010, i nove decimi dell'IVA e i sette decimi di tutte le entrate erariali dirette o indirette (aliquote stabilite dall'articolo 8 dello statuto, L. cost. n. 3 del 1948). A conferma di ciò, la norma specifica che rimane invece aperta la questione della compensazione dei costi dell'insularità, affrontata, come visto, con il successivo accordo del dicembre 2021.
La legge n. 160 del 2019, a seguito dell'accordo del novembre 2021, provvede agli ulteriori trasferimenti descritti di seguito.
Il comma 871 attribuisce alla Regione un trasferimento di risorse aggiuntive per spese di investimento per complessivi 1.428,8 milioni di euro da destinare a spese di manutenzione straordinaria, restauro e conservazione, ristrutturazione e valorizzazione di strade, scuole, immobili pubblici, beni culturali e archeologici, strutture sanitarie, strutture atte a garantire il diritto allo studio universitario, nonché per l'integrazione dei fondi statali destinati ad opere di prevenzione idrauliche ed idrogeologiche. La norma disciplina le modalità di erogazione delle quote annuali in un arco temporale di 14 anni.
Viene poi attribuito alla Regione un trasferimento di 111 milioni di euro per spese di investimento nel settore sanitario, a valere sulle risorse per gli interventi in materia di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, previste dall'articolo 20 della legge n. 67 del 1988 ed incrementate da ultimo dal comma 555 della legge di bilancio 2019 (legge n.145/2018). Le modalità di erogazione delle somme sono le stesse previste per il trasferimento destinato a spese di investimento in opere pubbliche (ossia una quota del 20 % ad inizio lavori e il saldo secondo la certificazione dello stato di avanzamento dei lavori).
Il comma 872 attribuisce alle province della regione Sardegna e alla città metropolitana di Cagliari, un contributo di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2020. Il contributo sarà ripartito tra gli enti in modo tale da compensare il concorso alla finanza pubblica richiesto ai medesimi enti dalla legge di stabilità 2015 (legge n. 190 del 2014, comma 418).