Al fine di affrontare le sfide connesse alla crisi pandemica e al conseguente rallentamento delle economie europee, l'Unione europea ha approntato, nel quadro del Next Generation EU, il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and resilience facility – RRF), un nuovo strumento finanziario per supportare la ripresa negli Stati membri.
La Recovery and Resilience Facility, il cui funzionamento è disciplinato dal Regolamento n.2021/241/UE, ha una dotazione di 723,8 miliardi di euro, di cui 338 di grant (sovvenzioni) e 385 di loans (prestiti). L'Italia è il paese che ha ricevuto lo stanziamento maggiore, pari a 191,5 miliardi, di cui 68,9 miliardi di grants e 122,6 miliardi di loans.
L'accesso alle risorse della RRF avviene sulla base di un Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR - Recovery and Resilience Plan), con cui ciascun Stato membro definisce un pacchetto coerente di riforme e investimenti per il periodo 2021-2026. Il Piano nazionale deve dettagliare i progetti, le misure e le riforme previste nelle aree di intervento riconducibili a sei pilastri fondamentali:
1) transizione verde;
2) trasformazione digitale;
3) crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, compresi coesione economica, occupazione, produttività, competitività, ricerca, sviluppo e innovazione e un mercato unico ben funzionante con PMI forti;
4) coesione sociale e territoriale;
5) salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, anche al fine di aumentare la capacità di reazione e la preparazione alle crisi;
6) politiche per la prossima generazione, infanzia e gioventù, incluse istruzione e competenze.
Il Piano nazionale, inoltre, deve:
- essere coerente con le sfide e le priorità specifiche per Paese individuate nel contesto del Semestre europeo e con le informazioni contenute nei Programmi nazionali di riforma, nei Piani nazionali per l'energia e il clima, nei Piani territoriali per una transizione giusta, nei Piani nazionali per l'attuazione della Garanzia Giovani e negli Accordi di partenariato;
- destinare almeno il 37% della dotazione al sostegno della transizione verde, compresa la biodiversità;
- destinare almeno il 20% alla trasformazione digitale;
- fornire una dettagliata spiegazione delle modalità con le quali il Piano intende contribuire alla parità di genere e alle pari opportunità, rafforzare il potenziale di crescita e attenuare l'impatto sociale ed economico della crisi;
- definire i target intermedi e finali e un calendario indicativo dell'attuazione delle riforme e degli investimenti, da completare al più tardi entro la fine di agosto 2026;
- indicare le modalità per il monitoraggio e l'attuazione del Piano, tappe, obiettivi e indicatori inclusi;
- dare conto delle misure nazionali volte a prevenire, individuare e correggere corruzione, frodi e conflitti di interesse.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) dell'Italia è stato presentato in via ufficiale dal Governo italiano il 30 aprile 2021, a conclusione di un lungo processo di elaborazione che ha visto a più riprese il contributo del Parlamento, con attività conoscitive e di indirizzo.
Il 13 luglio 2021 il PNRR dell'Italia è stato definitivamente approvato con Decisione di esecuzione del Consiglio , che ha recepito la proposta di decisione della Commissione europea. Alla Decisione di esecuzione del Consiglio è annesso un ampio allegato
, con cui vengono definiti, in relazione a ciascun investimento e riforma, precisi obiettivi e traguardi, cadenzati temporalmente, al cui conseguimento si lega l'assegnazione delle risorse su base semestrale.
Il PNRR italiano è strutturato su 6 Missioni e prevede di destinare almeno il 40% delle risorse complessive ai territori del Mezzogiorno. Inoltre, nel rispetto delle soglie stabilite dalla normativa europea, il Piano prevede che il 37% delle risorse sia indirizzato a interventi per la transizione ecologica e il 25% alla transizione digitale.
Con il D.M. del Ministero dell'economia e delle finanze del 6 agosto 2021 è stato, quindi, definito il riparto delle risorse finanziarie del PNRR (191,5 miliardi di euro) tra le Amministrazioni centrali titolari degli interventi, indicando la somma complessiva spettante a ciascuna di esse e la ripartizione delle risorse in relazione ai traguardi e agli obiettivi da conseguire, per ciascuna scadenza semestrale.
Il 28 dicembre 2021 Italia e Commissione europea hanno siglato gli Operational Arrangements (OA) relativi al PNRR italiano, con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026) relativi al conseguimento dei traguardi ed obiettivi (Milestone e Target) necessari per il riconoscimento delle rate semestrali in favore dell'Italia.
Al fine di finanziare specifiche azioni che integrano e completano il PNRR, con il decreto-legge n.59 del 2021 il Governo ha istituito il Fondo complementare al PNRR, con una dotazione complessiva di 30,6 miliardi per gli anni 2021-2026. Gli obiettivi iniziali, intermedi e finali dei programmi e degli interventi contenuti nel Piano nazionale per gli investimenti complementari sono stati individuati nell'allegato 1 del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 15 luglio 2021
.
Attraverso interventi normativi d'urgenza è stata definita l'architettura del sistema di governance del PNRR, con la creazione di nuovi organismi e uffici, nonchè la predisposizione di strumenti e sedi di raccordo tra livello centrale e territoriale ai fini dell'attuazione degli investimenti.
Per quanto concerne l'attuazione del PNRR, la normativa europea prevede che la Commissione autorizzi, su base semestrale, l'erogazione dei fondi agli Stati membri solo se risultano conseguiti, in maniera soddisfacente, i traguardi (milestones) e gli obiettivi (target) previsti nel Piano nazionale, che riflettono i progressi compiuti nella realizzazione degli investimenti e delle riforme.
Il 13 agosto 2021 la Commissione europea , a seguito della valutazione positiva del PNRR italiano, ha erogato al nostro Paese, a titolo di prefinanziamento, 24,9 miliardi di euro (di cui 8,957 miliardi a fondo perduto e per 15,937 miliardi di prestiti), pari al 13% dell'importo totale stanziato a favore dell'Italia.
Il 13 aprile 2022 la Commissione europea ha versato all'Italia la prima rata semestrale da 21 miliardi (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti), a seguito della valutazione positiva sugli obiettivi del PNRR che l'Italia doveva conseguire entro il 31 dicembre 2021.
In relazione ai traguardi e agli obiettivi conseguiti entro il 31 dicembre 2021 si veda il dossier predisposto dal Servizio studi della Camera.
All'inizio del mese di luglio 2022 il Governo ha dichiarato il conseguimento di tutti gli obiettivi (45 interventi, di cui 15 riforme e 30 investimenti) previsti per il secondo semestre di attuazione del Piano (1° gennaio – 30 giugno 2022); il 27 settembre 2022 la Commissione europea ha espresso una valutazione preliminare positiva sul raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi previsti per il primo semestre del 2022, ai fini dell'erogazione della seconda rata di 21 miliardi. Entro quattro settimane è previsto il parere del Comitato economico e finanziario, all'interno del Consiglio dei ministri Ue delle Finanze. In caso di parere positivo, la Commissione erogherà all'Italia la rata di 21 miliardi di euro, entro un altro mese dal parere tecnico.
In relazione ai traguardi e agli obiettivi conseguiti entro il 30 giugno 2022 si veda il dossier predisposto dal Servizio studi della Camera.
Con specifico riferimento al ruolo di controllo del Parlamento sull'attuazione del PNRR, è previsto che il Governo trasmetta alle Camere una specifica relazione, con cadenza almeno semestrale. Il 23 dicembre 2021 il Governo ha presentato al Parlamento la prima Relazione sullo stato di attuazione del PNRR , annunciando il raggiungimento di tutti i 51 traguardi e obiettivi con scadenza al 31 dicembre 2021. La Relazione è stata oggetto di esame in varie commissioni parlamentari, con l'approvazione di specifici atti di indirizzo.
Il 6 ottobre 2022 il Governo ha trasmesso al Parlamento la seconda Relazione sullo stato di attuazione Piano . In una prima sezione
sono elencati i progressi compiuti nell'attuazione del PNRR nel corso del 2022: dal pagamento della prima rata in aprile, conseguente al raggiungimento di traguardi e obiettivi in scadenza entro il 31 dicembre 2021, alla richiesta di pagamento della seconda rata a fine giugno 2022, con il raggiungimento dei risultati previsti per i primi sei mesi del 2022, certificato lo scorso 27 settembre con la valutazione positiva da parte della Commissione europea. In una seconda sezione
sono contenute le indicazioni puntuali sullo stato di avanzamento di ciascuna misura del Piano, riforme e investimenti, come fornite dalle Amministrazioni titolari.
Attualmente sono in corso le attività per il conseguimento degli obiettivi relativi al terzo semestre di attuazione del PNRR, da raggiungere entro il 31 dicembre 2022. Si tratta di 55 obiettivi e traguardi, ai quali si lega l'erogazione da parte delle istituzioni europee della terza rata di finanziamento, del valore di 19 miliardi.
Uno specifico tema, curato dal Servizio Bilancio dello Stato e dal Servizio Studi del Senato, illustra i dati relativi alle risorse utilizzate per il finanziamento del PNRR, alle principali destinazioni di spesa e alle relative implicazioni per la finanza pubblica, con particolare riguardo agli effetti dell'attuazione del Piano sul deficit e sul debito pubblico. Sono altresì fornite informazioni relative all'impatto macroeconomico atteso dalla realizzazione degli interventi inclusi nel PNRR e nel Piano complementare di interventi, finanziato con risorse nazionali.