La Commissione autorizza, su base semestrale, l'erogazione dei fondi agli Stati membri solo se risultano conseguiti, in maniera soddisfacente, i traguardi (milestones) e gli obiettivi (target) previsti nel Piano nazionale, che riflettono i progressi compiuti nella realizzazione degli investimenti e delle riforme programmati. La Commissione europea ha fin qui versato all'Italia 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento, pari al 13% dell'importo totale previsto a favore del nostro Paese, nonchè la prima rata da 21 miliardi (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti), a seguito della valutazione positiva sugli obiettivi del PNRR che l'Italia doveva conseguire entro il 31 dicembre 2021.
Il Governo italiano alla fine di giugno 2022 ha inviato alla Commissione europea la richiesta di pagamento della seconda rata, pari a 21 miliardi, visto il conseguimento di tutti i traguardi e gli obiettivi previsti dal Piano entro il primo semestre del 2022. La Commissione europea al riguardo ha espresso una valutazione preliminare positiva il 27 settembre 2022; l'erogazione della seconda rata richiede il parere positivo del Comitato economico finanziario entro quattro settimane.
Entro il 31 dicembre 2022 dovranno essere conseguiti 55 obiettivi e traguardi, ai quali si lega l'erogazione da parte delle istituzioni europee della terza rata di finanziamento prevista per il PNRR italiano, del valore di 19 miliardi.
Con il D.M. del Ministero dell'economia e delle finanze del 6 agosto 2021 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 settembre 2021), come modificato dal D.M. 23 novembre 2021
e dal D.M. 3 febbraio 2022
, è stata disposta l'assegnazione delle risorse finanziarie (191,5 miliardi di euro) previste per l'attuazione dei singoli interventi del PNRR alle Amministrazioni centrali titolari, indicando la somma complessiva spettante a ciascuna di esse e la ripartizione di traguardi e obiettivi per scadenze semestrali di rendicontazione.
Specifiche disposizioni procedurali per l'attuazione del PNRR sono state introdotte con il decreto-legge n. 121 del 2021 , il quale ha previsto, in particolare, che le amministrazioni responsabili stabiliscano criteri di assegnazione delle risorse ulteriori rispetto a quelli ordinari previsti dalla disciplina di settore e idonei ad assicurare il rispetto delle condizionalità, degli obiettivi iniziali, intermedi e finali e dei cronoprogrammi previsti dal PNRR, nonché i relativi obblighi di monitoraggio.
Con il decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 sono state introdotte norme urgenti per l'attuazione del PNRR, in vista della scadenza, al 31 dicembre 2021, dei 51 traguardi e obiettivi che condizionavano l'erogazione delle prime tranche di sovvenzioni e di prestiti da parte dell'Unione Europea.
Con il decreto-legge 30 aprile 2022, n. 36 sono state introdotte ulteriori misure urgenti per l'attuazione del PNRR, in vista della scadenza, al 30 giugno 2022, dei 45 traguardi e obiettivi da raggiungere per il conseguimento della seconda rata europea.
Ulteriori disposizioni volte ad agevolare il raggiungimento di obiettivi e traguardi del PNRR sono contenute nel decreto-legge n. 17 maggio 2022, n. 50 e nel decreto-legge 7 luglio 2022, n. 85
.
Il 13 agosto 2021 la Commissione europea , a seguito della valutazione positiva del PNRR, ha erogato all'Italia, a titolo di prefinanziamento (ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento n.2021/241/UE
), 24,9 miliardi di euro (di cui 8,957 miliardi a fondo perduto e per 15,937 miliardi di prestiti), pari al 13% dell'importo totale stanziato a favore del Paese in sovvenzioni e prestiti nel quadro del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Il 13 aprile 2022 la Commissione europea ha versato all'Italia la prima rata semestrale da 21 miliardi (10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti), a seguito della valutazione positiva sugli obiettivi del PNRR che l'Italia doveva conseguire entro il 31 dicembre 2021.
All'inizio del mese di luglio 2022 il Governo ha dichiarato il conseguimento di tutti gli obiettivi (45 interventi, di cui 15 riforme e 30 investimenti) previsti per il secondo semestre di attuazione del Piano (1° gennaio – 30 giugno 2022). La Commissione europea ha espresso il 27 settembre 2022 una valutazione preliminare positiva sul raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi previsti per il primo semestre del 2022. Entro quattro settimane è previsto, al riguardo, il parere del Comitato economico e finanziario, il braccio tecnico del Consiglio dei ministri Ue delle Finanze (Ecofin). In caso di parere positivo, la Commissione erogherà all'Italia la rata di 21 miliardi di euro, entro un altro mese dal parere tecnico.
In relazione ai traguardi e agli obiettivi conseguiti entro il 30 giugno 2022 si veda il dossier predisposto dal Servizio studi della Camera.
Per quanto concerne il ruolo delle Camere nelle attività di controllo e monitoraggio sull'attuazione del PNRR, si sono susseguite una serie di norme, non sempre coerenti tra loro, che hanno definito il quadro dei rapporti tra Governo e Parlamento.
Inizialmente la legge di bilancio per il 2021 ha previsto la trasmissione alle Camere, da parte del Consiglio dei ministri, di una relazione annuale, entro il 30 giugno di ciascun anno dal 2021 al 2027, nella quale sono riportati i prospetti sull'utilizzo delle risorse del programma Next Generation EU e sui risultati raggiunti. La relazione indica, altresì, le eventuali misure necessarie per accelerare l'avanzamento dei progetti e per una migliore efficacia degli stessi rispetto agli obiettivi perseguiti.
Il decreto-legge n. 77 del 2021 ha stabilito, invece, che la relazione sullo stato di attuazione del PNRR sia trasmessa alle Camere dalla Cabina di regia, tramite il Ministro per i rapporti con il Parlamento, ed abbia cadenza semestrale. Con una modifica inserita dall'articolo 9-bis del D.L. n. 152/2021
si prevede che la relazione contenga anche una nota esplicativa relativa alla realizzazione dei traguardi e degli obiettivi stabiliti nel periodo di riferimento. La Cabina di regia trasmette, inoltre, anche su richiesta delle Commissioni parlamentari, ogni elemento utile a valutare lo stato di avanzamento degli interventi, il loro impatto e l'efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti, con particolare riguardo alle politiche di sostegno per l'occupazione e per l'integrazione socio-economica dei giovani, alla parità di genere e alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
L'articolo 1, commi 2-7, della legge n. 108 del 2021 (di conversione del D.L. n. 77/2021), al fine di assicurare al Parlamento la possibilità di effettuare un monitoraggio efficace sull'attuazione dei progetti previsti dal PNRR e sul rispetto dei termini, nonché di prevenire, rilevare e correggere eventuali criticità relative all'attuazione del PNRR, stabilisce che il Governo è tenuto in particolare a fornire alle Commissioni parlamentari competenti: le informazioni e i documenti utili per esercitare il controllo sull'attuazione del PNRR e del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR; tutti i dati, gli atti, le informazioni e i documenti necessari allo svolgimento dei loro compiti; i documenti, riguardanti le materie di competenza delle medesime, inviati agli organi dell'Unione europea relativamente all'attuazione del PNRR.
Le Commissioni parlamentari competenti, sulla base delle informazioni ricevute e dell'attività istruttoria svolta, anche in forma congiunta, con le modalità definite dalle intese tra i Presidenti della Camera e del Senato, monitorano lo stato di realizzazione del PNRR e i progressi compiuti nella sua attuazione, anche con riferimento alle singole misure, con particolare attenzione al rispetto e al raggiungimento degli obiettivi inerenti alle priorità trasversali del medesimo Piano, quali il clima, il digitale, la riduzione dei divari territoriali, la parità di genere e i giovani. Possono quindi formulare osservazioni ed esprimere valutazioni utili ai fini della migliore attuazione del PNRR nei tempi previsti.
Come già stabilito dalla legge n. 196 del 2009 (legge di contabilità) per l'esame dei documenti di finanza pubblica (DEF e NADEF), si prevede che i Presidenti delle Camere possano adottare intese volte a promuovere le attività delle Camere, anche in forma congiunta, nonché l'integrazione delle attività svolte dalle rispettive strutture di supporto tecnico. Si intende in tal modo favorire lo svolgimento congiunto dell'attività istruttoria utile al controllo parlamentare e potenziare la capacità di approfondimento dei profili tecnici a supporto delle Commissioni parlamentari competenti.
Le Camere possono stipulare con il Ministero dell'economia e delle finanze una convenzione per disciplinare le modalità di fruizione dei dati di monitoraggio rilevati dal Sistema informativo unitario «ReGiS» (la convenzione è in corso di perfezionamento).
La Corte dei conti riferisce almeno semestralmente al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR (D.L. n. 77/2021 , art. 7, comma 7). La prima Relazione
sullo stato di attuazione del PNRR è stata approvata dalla Corte dei conti nel marzo del 2022. La Relazione
sullo stato di attuazione del PNRR relativa al I semestre 2022 è stata approvata dalla Corte dei conti il 1° agosto 2022. Le relazioni della Corte dei conti sullo stato di attuazione del PNRR sono raccolte nei Doc. CCLXIII-bis, n. 1
.
L'articolo 43 della legge europea 2019-2020 (legge 23 dicembre 2021, n. 238 ) dispone, nuovamente, che il Governo trasmette alle Camere, su base semestrale, relazioni periodiche sullo stato di avanzamento dell'attuazione del programma di riforme e investimenti contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le Commissioni parlamentari competenti per l'esame del PNRR esaminano le relazioni semestrali e svolgono ogni opportuna attività conoscitiva finalizzata al monitoraggio del corretto utilizzo delle risorse dell'Unione europea assegnate all'Italia, alla verifica del conseguimento soddisfacente dei traguardi e degli obiettivi intermedi, anche in considerazione delle regole fissate dall'articolo 24 del regolamento (UE) 2021/241 sull'erogazione dei contributi finanziari, nonché alla valutazione dell'impatto economico, sociale e territoriale derivante dall'attuazione delle riforme e dalla realizzazione dei progetti finanziati. Le Commissioni parlamentari svolgono, in particolare, audizioni dei soggetti responsabili e attuatori dei progetti e sopralluoghi nei luoghi in cui sono in corso di realizzazione i progetti del PNRR aventi ricadute sui territori. Al termine dell'esame di ogni relazione semestrale possono essere adottati atti di indirizzo al Governo che indicano le eventuali criticità riscontrate nel programma di adozione delle riforme concordate in sede europea e nello stato di avanzamento dei singoli progetti.
Il 23 dicembre 2021 il Governo ha presentato al Parlamento la prima Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza , annunciando il raggiungimento dei 51 traguardi e obiettivi con scadenza al 31 dicembre 2021, funzionali al pagamento della prima rata di sovvenzioni e di prestiti da parte dell'Unione Europea (si veda, al riguardo, il dossier
predisposto dal Servizio studi della Camera). La Relazione preannuncia che a partire dal 2022 le Relazioni semestrali saranno trasmesse al Parlamento entro la prima metà di aprile, in corrispondenza con la trasmissione del Documento di economia e finanza (DEF), ed entro la fine di settembre, nell'ambito della procedura prevista dal semestre europeo. in tal modo, ciascuna relazione illustrerà le indicazioni conclusive sulla rata oggetto della precedente rendicontazione effettuata alla Commissione europea e lo stato di avanzamento degli interventi oggetto della successiva rendicontazione e, più in generale, sullo stato di attuazione del Piano. Il Governo evidenzia, infine, che nelle prossime relazioni, i contenuti potranno essere ulteriormente arricchiti e migliorati, anche in relazione al progressivo sviluppo del sistema ReGiS e della reportistica prodotta dal medesimo sistema.
Il 6 ottobre 2022 il Governo ha trasmesso al Parlamento la seconda Relazione sullo stato di attuazione Piano . In una prima sezione
sono elencati i progressi compiuti nell'attuazione del PNRR nel corso del 2022: dal pagamento della prima rata in aprile, conseguente al raggiungimento di traguardi e obiettivi in scadenza entro il 31 dicembre 2021, alla richiesta di pagamento della seconda rata a fine giugno 2022, con il raggiungimento dei risultati previsti per i primi sei mesi del 2022, certificato lo scorso 27 settembre con la valutazione positiva da parte della Commissione europea. In una seconda sezione
sono contenute le indicazioni puntuali sullo stato di avanzamento di ciascuna misura del Piano, riforme e investimenti, come fornite dalle Amministrazioni titolari.
La Camera dei deputati ha esaminato la Relazione (Doc, CCLXIII, n. 1 ) tramite le proprie Commissioni. Si sono pronunciate, approvando le indicate risoluzioni, le Commissioni Bilancio (8-00154
e 8-00155
), Giustizia (8-00160
), Cultura (8-00157
), Affari sociali (8-00158
e 8-00159
), Agricoltura (8-00151
), Politiche dell'UE (8-00152
e 8-00153
), Affari costituzionali (8-00166
e 8-00167
) e Trasporti (8-00168
). Al Senato il Doc. CCLXIII, n. 1 è stato assegnato
alle Commissioni riunite 5ª (Bilancio) e 14ª (Politiche dell'Unione europea); è stato presentato uno schema di risoluzione
che non è stato votato.
Nel secondo semestre 2022 il PNRR prevede 55 interventi, di cui 23 Riforme e 32 Investimenti, al conseguimento dei quali è condizionata l'erogazione da parte delle istituzioni europee della terza rata di finanziamento prevista per il PNRR italiano, del valore di 19 miliardi.
Per 39 interventi è previsto il conseguimento di traguardi (milestone), mentre per 16 interventi è previsto il raggiungimento di obiettivi (target) (ad esempio, la concessione di almeno 300 borse di ricerca a studenti, la realizzazione di 7.500 nuovi posti letto negli alloggi per studenti, il rimboschimento delle aree urbane ed extraurbane con almeno 1.650.000 alberi piantati).
I 55 traguardi e obiettivi da conseguire nel secondo semestre 2022 riguardano le seguenti Missioni:
Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo): 12 investimenti e 12 riforme; si segnalano gli investimenti nelle infrastrutture digitali e la Cybersecurity, nonchè le riforme del processo civile e penale, del quadro in materia di insolvenza, dell'amministrazione fiscale e in tema di concorrenza.
Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica): 1 riforma in tema di servizi idrici integrati e 9 investimenti, tra i quali si segnalano gli interventi sulla resilienza climatica delle reti, le isole verdi e le green communities;
Missione 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile): 3 riforme (semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica, concessioni portuali, cold ironing) e 3 investimenti (alta velocità sulle linee Napoli-Bari e Palermo-Catania, sviluppo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario, porti verdi);
Missione 4 (Istruzione e ricerca): 4 riforme sul sistema di istruzione primaria e secondaria e sugli alloggi per gli studenti; 1 investimento per il finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori (300 borse di studio);
Missione 5 (Inclusione e coesione): 2 riforme in tema di centri per l'impiego e lotta al lavoro sommerso; 6 investimenti in tema di parità di genere, progetti a favore di disabili, servizi sociali nelle aree interne, piani urbani integrati;
Missione 6 (Salute): 1 riforma, riguardante gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e 1 investimento, relativa alla fornitura di servizi per la digitalizzazione degli ospedali.