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Difesa e Sicurezza internazionale

Defence and international security

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Nel corso degli ultimi decenni sono state approvate in Italia alcune fondamentali ed innovative riforme nel campo della Difesa che sono da porre in relazione ad altrettanto significativi mutamenti intervenuti nello scenario geo-politico mondiale e tali da imporre una revisione dell'organizzazione e dell'attività delle Forze armate dei Paesi Europei e della NATO, tra cui il nostro.

Nell'ottica di realizzare una maggiore integrazione tra le diverse Forze armate nel 1997 è stata approvata la legge per la riforma dei vertici militari (legge 18 febbraio 1997, n. 25  ). Nel 1999, la legge 380 ha segnato l'ingresso del personale femminile nelle forze armate, mentre nel 2000 l'Arma dei Carabinieri è stata elevata a rango di quarta Forza Armata.

A sua volta la legge n. 331 del 2000     ha determinato uno spartiacque nella storia delle forze armate della Repubblica, disponendo  la graduale sostituzione, al termine di un periodo transitorio, dei militari in servizio obbligatorio di leva con volontari di truppa e la progressiva riduzione dell'organico complessivo delle Forze armate a 190.000 unità.

 La trasformazione in senso riduttivo dello strumento militare, prevista dalla legge sulla professionalizzazione delle forze armate, è stata ulteriormente rafforzata a partire dal 2012  con l'approvazione della legge delega n. 244 (c.d. "Legge Di  Paola") e con i successivi decreti legislativi delegati che hanno definito la portata dell'intervento legislativo volto a conseguire, in un arco temporale definito, uno strumento militare di dimensioni più contenute ma maggiormente efficiente e integrato nel contesto dell'unione europea e della Nato.

Nel solco di queste riforme va collocata la legge 28 aprile 2022, n. 46  , approvata sul finire della XVIII legislatura, che riconosce e disciplina per la prima volta nell'ordinamento giuridico italiano l'esercizio della libertà sindacale del personale militare.

Il cammino parlamentare che nella XVIII legislatura ha condotto all'approvazione di questa rilevante normativa  trae origine dalla  sentenza della Corte Costituzionale n. 120 del 2018   con la quale la Consulta, innovando il proprio precedente orientamento giurisprudenziale, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1475, comma 2, del d.lgs. 15 marzo 2010, n. 66   (Codice dell'ordinamento militare) in quanto prevedeva che i militari non potessero "costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali", invece di prevedere che i militari potessero "costituire associazioni professionali a carattere sindacale alle condizioni e con i limiti fissati dalla legge", fermo restando "il divieto di aderire ad altre associazioni sindacali".

 

Altrettanto significativa è la  legge n. 119 del 2022  , anch'essa approvata sul finire della XVIII legislatura, che ha prorogato al 2034 il termine per la riduzione delle dotazioni organiche complessive delle Forze armate a 150.000 unità, prevista dalla richiamata legge n. 244 del 2012  .

Il provvedimento è intervenuto, inoltre, sul reclutamento nelle carriere iniziali delle forze armate delineando un percorso professionale finalizzato, tra l'altro, a ridurre i tempi necessari per il passaggio nei ruoli del servizio permanente. La legge n. 119 del 2022   ha previsto anche una delega al Governo finalizzata ad incrementare le dotazioni organiche complessive di personale militare altamente specializzato nei settori tecnico-logistici e sanitario, ad istituire una riserva ausiliaria dello Stato e riformare la sanità militare. Viene, altresì, contemplata la possibilità di intervenire con misure di flessibilità nelle dotazioni delle singole forze armate in relazione alle differenti esigenze operative. La legge prevede che la delega venga attuata dal Governo entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge (28/08/2022) ed i relativi schemi di decreto dovranno essere trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti ai fini dell' espressione del relativo parere.

Per quanto concerne, poi, l'impiego di personale militare nella tutela dell'ordine pubblico la natura straordinaria che ha connotato il lancio dell'operazione "Strade sicure" nel 2008 ha da tempo lasciato il posto a un dispositivo più strutturato e continuativo. A seguito dell'insorgere dell'emergenza COVID-19 i militari impegnati nell'operazione "Strade sicure" sono stati chiamati a svolgere, oltre ai tradizionali compiti assegnati al dispositivo, anche una serie di attività volte a fronteggiare il diffondersi del virus.

In considerazione di questi nuovi compiti il dispositivo è stato più volte incrementato attraverso i diversi provvedimenti d'urgenza adottati nella XVIII legislatura dal Governo per fronteggiare l'emergenza pandemica.

Sul fronte internazionale, successivamente all'aggressione militare da parte della Federazione Russa nei confronti dell'Ucraina del 24 febbraio scorso il Governo ha autorizzato, fino al 31 dicembre 2022, previo atto di indirizzo delle Camere, la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell'Ucraina (Cfr. il tema "Cessioni di materiali d'armamento alle autorità governative dell'Ucraina").

Lo scorso 1° marzo la Camera, a conclusione delle comunicazioni sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, rese dal Presidente del Consiglio, ha approvato, la risoluzione 6-00207   il cui punto 3 impegna il Governo ad assicurare sostegno al popolo ucraino, con azioni di assistenza umanitaria e finanziaria e - tenendo informato il Parlamento e in coordinamento con altri paesi europei e alleati - con la cessione di apparati e strumenti militari per la difesa.

Ad oggi sono stati adottati quattro decreti interministeriali concernenti l'invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell'Ucraina. Gli allegati contenenti il dettaglio delle forniture, a titolo gratuito, sono stati considerati "documenti classificati".

Lo scorso 4 ottobre il Ministro della Difesa Guerini ha riferito al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) in merito al contenuto del quinto decreto interministeriale, in corso di pubblicazione.

Per quanto concerne, poi, la partecipazione del personale militare italiano al potenziamento dei dispositivi NATO sul fianco est dell'Alleanza il Parlamento ha da ultimo autorizzato la partecipazione dell'Italia alla nuova missione nell'area sud-est dell'Alleanza, con 1.000 unità di personale, da modulare tra Bulgaria e Ungheria e 380 mezzi (cfr. il tema "La partecipazione italiana alle missioni internazionali").

Da ultimo, nella seduta del 22 giugno il Presidente del Consiglio ha reso comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno 2022. Al termine della discussione la Camera ha approvato la risoluzione n. 6-00224, con la quale si impegna, tra l'altro, il Governo a continuare a garantire, secondo quanto precisato da decreto-legge n.14 del 2022, il necessario ed ampio coinvolgimento delle Camere con le modalità ivi previste, in occasione dei più rilevanti summit internazionali riguardanti la guerra in Ucraina e le misure di sostegno alle istituzioni ucraine, ivi comprese le cessioni di forniture militari.

Per quanto concerne, più in generale, la partecipazione delle forze armate italiane a missioni militari all'estero ha assunto nel tempo una considerevole importanza, sia in considerazione del notevole incremento delle operazioni che hanno visto impegnati contingenti militari italiani, sia sotto il profilo del maggior impiego di uomini e di mezzi, connesso alla più complessa articolazione degli interventi ai quali l'Italia partecipa. A sua volta il contributo italiano alle missioni internazionali è mutato in maniera significativa nel corso degli ultimi decenni, passando da semplici operazioni di intervento umanitario, attraverso l'invio di osservatori internazionali, a missioni di mantenimento della pace (peace keeping), di formazione della pace e prevenzione dei conflitti (peace making), di costruzione della pace (peace building), fino ad arrivare a missioni di spiegamneto di una forza di pace (peace enforcement).

Per quanto riguarda il 2022 il Parlamento ha autorizzato la partecipazione di oltre 12 mila unità di personale militare a operazioni internazionali fuori dai confini nazionali. Il maggior numero di missioni è presente nel continente africano, ma con riferimento alla consistenza numerica delle unità impiegate nei diversi teatri operativi, il maggior numero di militari autorizzato è in Europa.

L'autorizzazione parlamentare è stata disposta ai sensi della legge n. 145 del 2016  , approvata sul finire della XVII legislatura, che ha assegnato al Parlamento un ruolo centrale nella fase relativa all'invio di personale militare nei diversi teatri operativi.  

Con riferimento, infine, al controllo parlamentare sui programmi di acquisizione dei sistemi d'arma la "legge Giacchè" (legge 4 ottobre 1988, n. 436  ) ha assicurato una più profonda condivisione delle responsabilità tra Governo e Parlamento per l'adeguamento dei sistemi e delle dotazioni dei militari disponendo che vengano trasmessi alle Camere, ai fini dell'espressione del parere delle Commissioni competenti, gli schemi di decreto concernenti i programmi finanziati attraverso gli ordinari stanziamenti di bilancio che non siano riferiti al mero mantenimento delle dotazioni o al ripianamento delle scorte. Nel corso della XVIII legislatura il Governo ha presentato alle Camere, ai fini dell'espressione del prescritto parere parlamentare, 82 schemi di decreto, di cui due ritirati.

In recent decades, a number of fundamental and innovative reforms in the field of defence have been approved in Italy. These reforms relate to equally significant changes in the global geo-political landscape, requiring a significant overhaul of the organisation and life of the armed forces of European countries and NATO, including ours. 

With a view to achieving greater integration between the different armed forces, the law for the reform of military leadership was approved in 1997 (Law No 25 of 18 February 1997  ).

In 1999, Law 380 marked the entry of female personnel into the armed forces, while in 2 000 the Arma dei Carabinieri was raised to the rank of Fourth Armed Forces. 

Law No 331 of 2000  , in turn, established a watershed in the history of the Republic's armed forces, providing for the gradual replacement, at the end of a transitional period, of compulsory military service by military volunteers and the progressive reduction of the total number of staff in the armed forces to 190.000 units. 

 The transformation of the military instrument  , provided for in the Law on the professionalisation of the armed forces, into a narrower direction has been further strengthened since 2012 with the adoption of delegating law No 244 (the ‘Paola Law') and the subsequent delegated legislative decrees defining the scope of legislative action aimed at achieving, within a defined timeframe, a military instrument of a smaller size but more efficient and integrated in the context of the European Union and the NATO. 

These reforms include Law No 46 of 28 April 2022  , adopted at the end of the 18th parliamentary term, which recognises and regulates for the first time in the Italian legal system the exercise of freedom of association for military personnel. 

The parliamentary path which led to the adoption of this relevant legislation in the 18th parliamentary term stems from Judgment No 120 of 2018   of the Constitutional Court, in which the Consulta, in innovation in its previous case-law, declared Article 1475 (2) of Legislative Decree No 66 of 15 March 2010   (Military Code) to be unconstitutional in so far as it provided that military personnel could not ‘form professional associations of a trade-union nature or join other trade union associations', rather than providing that military personnel could ‘form professional associations of a union nature under the conditions and within the limits laid down by law', without prejudice to ‘the prohibition on joining other trade union associations'. 

Several draft legislative decrees to regulate important aspects of the new rules should be sent to the Chambers for the purpose of expressing the required parliamentary opinion.

 Equally significant is Law No 119 of 2022  , also approved at the end of the 18th parliamentary term, which extended to 2034 the deadline for reducing the overall staffing levels of the armed forces to 150.000 units, provided for in Law No 244 of 2012  .

 The measure also took action on recruitment to the initial careers of the armed forces, setting out a career path aimed, among others, at reducing the time needed to move to permanent service roles. Law No 119 of 2022   also provided for a delegation to the Government to increase the overall staffing levels of military personnel highly specialised in the technical, logistical and health sectors, to establish an auxiliary state reserve and to reform military health. Provision is also made for the possibility of intervening with flexibility in the budgets of individual armed forces according to the different operational needs. The law provides that the delegation is to be implemented by the Government within twelve months of the date of entry into force of Law (28/08/2022) and the relevant draft decrees must be sent to the parliamentary committees responsible for issuing the relevant opinion.

Next, as regards the use of military personnel in the protection of public order, the extraordinary nature of the operation ‘Safe Roads' in 2008 has long left the place to a more structured and continuous device. Following the outbreak of the COVID-19 crisis, in addition to the traditional tasks assigned to the device, the military personnel involved in the "Safe Roads" Operation were also called upon to carry out a number of activities to tackle the spread of the virus. 

In view of these new tasks, the mechanism has been increased several times through the various emergency measures adopted by the Government in the 18th parliamentary term to deal with the pandemic emergency.

 On the international front, the participation of the Italian armed forces in military missions abroad has become of considerable importance over time, both in view of the considerable increase in operations involving Italian military forces and in terms of the increased use of men and resources, linked to the more complex structure of the interventions in which Italy participates. In turn, Italy's contribution to international missions has changed significantly over the last decades, from mere humanitarian interference operations, through the sending of international observers, to peacekeeping, peace-building and peace making, peace building and peace enforcement missions. From the point of view of their duration, these operations are very variable in scope, ranging from missions completed in a few months to others, which, on the other hand, cover a considerable period of time.

 As regards 2022, Parliament authorised the participation of more than 12 thousands military personnel in international operations outside national borders.

 That authorisation was granted pursuant to Law No 145 of 2016, adopted at the end of the 17th parliamentary term, which gave Parliament a central role in the deployment phase of military personnel to the various theatres of operation. 

 Finally, with regard to parliamentary scrutiny of programmes for the acquisition of weapon systems, the ‘Giacchè Law' (Law No 436 of 4 October 1988  ) ensured a deeper sharing of responsibilities between the Government and the Parliament for the adaptation of military systems and equipment by providing that draft decrees concerning programmes financed by ordinary budgetary appropriations, which do not relate merely to the maintenance of allocations or the rescheduling of stocks, are sent to the Chambers for the purpose of expressing the opinion of the competent committees. During the 18th parliamentary term, the Government submitted to the Chambers, with a view to expressing the required parliamentary opinion, 82 draft decrees, two of which were withdrawn.