La necessità di incrementare e rendere più efficiente la persecuzione di reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione europea ha portato all'adozione, a livello europeo, della Direttiva (UE) 2017/1371 in tema di lotta contro la frode che leda gli interessi finanziari dell'Unione (c.d. "direttiva PIF") e del Regolamento UE/1939/2017, che istituisce l'Ufficio del Procuratore europeo («EPPO»). L'Italia ha recepito la Direttiva con il decreto legislativo n. 75 del 2020, ed ha adeguato l'ordinamento interno al Regolamento con il decreto legislativo n. 9 del 2021. Uno schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del d.lgs. n. 9 (A.G. 22) è stato trasmesso alle Camere dal Governo il 13 febbraio 2023.
La necessità di incrementare e rendere più efficiente la persecuzione di reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione europea ha portato all'adozione, a livello europeo, di due atti strettamente collegati:
L'Italia ha recepito la Direttiva 2017/1371 con il d. lgs. 75/2020, attuativo della delega contenuta nell'art. 3 della legge n. 117 del 2019.
Il Regolamento UE/1939/2017 è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri; tuttavia lo stesso demanda agli ordinamenti nazionali il necessario adeguamento della disciplina ordinamentale e processuale allo scopo di assicurare effettività all'obiettivo della tutela degli interessi finanziari dell'Unione. Allo scopo l'art. 4 della legge n. 117 del 2019 – Legge di delegazione europea 2018 ha delegato il Governo all'adeguamento dell'ordinamento nazionale alle disposizioni del suddetto regolamento (UE) 2017/1939, con riguardo all'armonizzazione del diritto interno con il nuovo ufficio inquirente europeo, le nuove figure istituzionali e le relative competenze, i rapporti con le autorità inquirenti nazionali nonché gli aspetti procedimentali della cooperazione. In attuazione della suddetta disposizione di delega il Governo ha emanato il d. lgs. n. 9 del 2021.
La direttiva (UE) 2017/1371 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2017, nota come "direttiva PIF", reca norme per la lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale.
Per conformarsi alle disposizioni contenute nella Direttiva, il decreto legislativo n. 75 del 2020 presenta le seguenti principali novità:
Sullo schema di decreto legislativo avevano espresso il prescritto parere le Commissioni giustizia di Camera e Senato.
L'art. 4 della legge n. 117 del 2019 – Legge di delegazione europea 2018, ha delegato il Governo all'adeguamento dell'ordinamento nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/1939, istitutivo della Procura europea. Gli obblighi di adeguamento previsti dall'articolo 4 riguardano l'armonizzazione del diritto interno con il nuovo ufficio inquirente europeo, le nuove figure istituzionali e le relative competenze, i rapporti con le autorità inquirenti nazionali nonché gli aspetti procedimentali della cooperazione.
Dopo l'esame parlamentare dello schema di decreto legislativo AG 204, sul quale hanno espresso il proprio parere le commissioni Giustizia di Camera e Senato, il Governo ha emanato il decreto legislativo n. 9 del 2021, che:
Sulla disciplina introdotta dal decreto legislativo n. 9 del 2021 è da ultimo intervenuto l'art. 34 del decreto-legge n. 17 del 2022, che ha:
Il Governo ha trasmesso alla Camera e al Senato, per l'espressione dei prescritti pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti, uno schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del d.lgs. n. 9 (A.G. 22).
Lo schema si compone di due articoli:
La Commissione Giustizia della Camera ha espresso un parere favorevole con osservazione nella seduta del 23 febbraio 2023. Per i profili finanziari, la Commissione Bilancio ha espresso valutazione favorevole con un rilievo sulle conseguenze di carattere finanziario in data 21 febbraio 2023.