tema 15 luglio 2025
Studi - Cultura I percorsi liceali
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I licei si inseriscono nel secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, il quale è articolato in due tipologie di percorsi:

  • la scuola secondaria di secondo grado, di durata quinquennale, per le studentesse e gli studenti che hanno concluso positivamente il primo ciclo di istruzione. Le scuole organizzano percorsi di liceo, di istituti tecnici e di istituti professionali per le studentesse e gli studenti da 14 a 19 anni;
  • i percorsi triennali e quadriennali di istruzione e formazione professionale (IeFP) di competenza regionale, rivolti sempre alle studentesse e agli studenti che hanno concluso positivamente il primo ciclo di istruzione.

Nei percorsi liceali, come nei percorsi di istruzione e formazione professionale, si realizza il diritto-dovere all'istruzione e formazione.

L'unitarietà del sistema è definita attraverso la riconosciuta pari dignità dei percorsi, l'autonomia didattica, organizzativa e di ricerca e sviluppo delle istituzioni che erogano gli stessi, la reversibilità delle scelte e dunque la facoltà di passare da un percorso all'altro, la possibilità di svolgere parte dei percorsi attraverso i Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento - PCTO (ex alternanza scuola-lavoro).

L'allegato A al decreto legislativo n. 226 del 2005 fissa il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione (PECUP) che rappresenta il tratto comune tra i vari percorsi e sostanzia il diritto-dovere all'istruzione.

Tale profilo costituisce il risultato del processo formativo e didattico di ciascuno studente e rappresenta la sintesi delle competenze, conoscenze e capacità maturate al termine del percorso quinquennale. Il profilo è unico per tutti i percorsi del secondo ciclo e si articola tenendo conto delle specificità degli indirizzi di studio e della pluralità degli approcci formativi e metodologici.

I licei sono, quindi, finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore e costituiscono parte del sistema dell'istruzione secondaria superiore quale una delle articolazioni del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all'articolo 1 del decreto legislativo n. 226 del 2005. 

La disciplina dei licei è dettata dal decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, concernente il regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (legge 6 agosto 2008, n. 133). Il quadro dell'offerta formativa è completato dalle Indicazioni Nazionali per i licei, adottate con il decreto ministeriale 7 ottobre 2010, n. 211, in attuazione dell'articolo 13, comma 1, del decreto del presidente della Repubblica n. 89 del 2010.

Il sistema dei licei comprende i licei artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, delle scienze umane e del made in Italy (articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010). Tali percorsi saranno trattati diffusamente infra.

 

La relazione illustrativa al regolamento per il riordino dei licei evidenziava che il previgente ordinamento scolastico, come delineato all'art. 191 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 (Testo unico della scuola), prevedeva tre tipologie di liceo: classico, scientifico e artistico. Il liceo linguistico faceva parte del sistema delle scuole non statali, regolato ancora dal decreto ministeriale 31 luglio 1973.
Nel tempo erano state avviate numerose sperimentazioni pedagogiche, linguistiche, musicali e coreutiche, alcune ispirate alla "Commissione Brocca". Tali sperimentazioni, anche dette "assistite" o "autonome", si diffusero in modo massiccio: nell'anno scolastico 2007-2008, a fronte di cinque indirizzi liceali di ordinamento, si potevano contare 51 progetti "assistiti" dal Ministero e 396 indirizzi sperimentali. Le sperimentazioni pre-autonomia si distinguevano per l'elevato numero di discipline, l'estensione dell'orario settimanale, l'enfasi disciplinare e la pervasività delle prescrizioni programmatiche.
Il percorso liceale rimase a lungo ingessato – prosegue la relazione – in una gerarchia di ascendenza gentiliana, come stabilito dal comma 3 dell'articolo 191 del Testo unico, che definiva le finalità differenziate dei vari tipi di istituto.
Negli anni precedenti al riordino del sistema, si susseguirono tentativi di riforma dei cicli scolastici, tra cui la legge 10 febbraio 2000, n. 30 e la legge 28 marzo 2003, n. 53, che delegò il Governo a definire le norme generali sull'istruzione. Il decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 propose un sistema dei licei e un sistema di istruzione e formazione professionale "di pari dignità".
Tuttavia, gli ordinamenti previsti dal decreto legislativo n. 226 del 2005 non entrarono mai in vigore. L'articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40, ne prorogò l'attuazione, soppresse il liceo economico e quello tecnologico, e rilanciò gli istituti tecnici e professionali. Il successivo articolo 64 del decreto legge 25 giugno 2008 confermò l'esigenza di una razionalizzazione dei percorsi scolastici. Con l'articolo 37 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, la revisione dell'istruzione secondaria superiore venne definitivamente fissata "a decorrere dall'anno scolastico e formativo 2010-2011".
Il riordino dei licei si collocò nel solco dei precedenti interventi normativi, riconfermando l'identità dei licei nel secondo ciclo d'istruzione, facendo acquisire ai giovani capacità critica e conoscenza approfondita, superando la frammentazione dei percorsi e demandando alle scuole la progettazione culturale tramite il Piano dell'offerta formativa.

 

L'identità dei licei è definita dall'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010. In tale norma si stabilisce, tra le altre cose, che essi forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. 

I percorsi liceali hanno durata quinquennale. Si sviluppano in due periodi biennali e in un quinto anno che completa il percorso disciplinare.

I criteri secondo cui i percorsi dei licei sono stati riordinati, anche con riferimento ai risultati di apprendimento, all'orario annuale e alla quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche, sono definiti dall'articolo 10.

In particolare, l'articolazione dei percorsi liceali è delineata dalla norma secondo criteri coerenti con il quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (EQF), specificando che i risultati di apprendimento devono essere declinati in termini di conoscenze, abilità e competenze. L'orario annuale, comprensivo della quota riservata alle regioni, alle scuole autonome e all'insegnamento della religione cattolica, è suddiviso in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e in eventuali insegnamenti attivati nel piano dell'offerta formativa.

È riconosciuta, inoltre, rilevanza all'autonomia scolastica, consentendo alle singole istituzioni scolastiche di intervenire sui piani di studio entro il limite del 20% del monte ore complessivo nel primo biennio, del 30% nel secondo e nuovamente del 20% nel quinto anno, senza tuttavia poter ridurre l'orario di ciascuna disciplina di oltre un terzo nell'arco del quinquennio né sopprimere le materie previste nell'ultimo anno. Le istituzioni scolastiche possono costituire dipartimenti come articolazioni del collegio dei docenti e dotarsi di un comitato scientifico con funzione consultiva, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. Possono inoltre organizzare, attraverso il PTOF e nei limiti del bilancio, attività e insegnamenti facoltativi coerenti con il profilo del percorso liceale, la cui frequenza, se scelta, è obbligatoria e concorre alla valutazione. Le scuole possono stipulare contratti con esperti esterni e organizzarsi in rete.

Le attività obbligatorie sono finalizzate all'acquisizione delle competenze essenziali per ciascun indirizzo, e in presenza di economie certificate, può essere previsto un contingente di organico aggiuntivo per potenziare tali attività o attivarne di nuove.

La valutazione periodica e finale degli apprendimenti, nonché l'esame di Stato, sono regolati dall'articolo 11. La disposizione stabilisce che al superamento dell'esame di Stato conclusivo dei percorsi liceali è rilasciato il titolo di diploma liceale, indicante la tipologia di liceo e l'eventuale indirizzo, opzione o sezione seguita dallo studente. Il diploma consente l'accesso al sistema della formazione superiore (ricomprendente le università e gli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica – AFAM) e al sistema di istruzione tecnologica superiore (costituito dagli Istituti tecnologici superiori - ITS Academy).

L'articolo 12 del regolamento disciplina il monitoraggio e la valutazione del sistema dei licei, ad opera del Ministro dell'istruzione e del merito, con l'ausilio dell'Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI).

Il passaggio al nuovo ordinamento e l'attuazione del regolamento in esame nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di Bolzano, nonché nelle scuole con lingua di insegnamento slovena, sono stati regolati con l'articolo 13 e con l'articolo 14.

 

Un ruolo fondamentale svolgono poi le Indicazioni Nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali.

Le Indicazioni Nazionali per i licei sono state formalmente adottate, come detto, con il decreto ministeriale 7 ottobre 2010, n. 211, in attuazione dell'articolo 13, comma 1, del decreto del presidente della Repubblica n. 89 del 2010.

L'articolo 12 del regolamento prevede che tali Indicazioni siano aggiornate periodicamente in relazione agli sviluppi culturali e alle esigenze delle università, della formazione artistica e del mondo del lavoro. Ad oggi, non risultano tuttavia nuove revisioni ufficiali delle Indicazioni per i licei dopo il 2010, né sono presenti bozze pubbliche in corso di approvazione riguardanti il secondo ciclo.

Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano la declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente (c.d. PECUP) a conclusione dei percorsi liceali. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono l'intelaiatura sulla quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio Piano triennale dell'offerta formativa, i docenti costruiscono i propri percorsi didattici e gli studenti sono messi in condizione di raggiungere gli obiettivi di apprendimento e di maturare le competenze proprie dell'istruzione liceale e delle sue articolazioni. Le Indicazioni nazionali comprendono una nota introduttiva e la declinazione degli obiettivi di apprendimento per ciascun indirizzo liceale.

Per ogni disciplina sono state redatte delle linee generali che comprendono una descrizione delle competenze attese alla fine del percorso, seguite da obiettivi specifici di apprendimento articolati per nuclei disciplinari relativi a ciascun biennio e al quinto anno. Tali obiettivi assumono quanto richiesto ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione e costituiscono uno nucleo comune da integrare e declinare a seconda delle specificità dei percorsi. Le Indicazioni sono calibrate tenendo conto delle strategie suggerite nelle sedi europee per la costruzione della "società della conoscenza", dei quadri di riferimento delle indagini nazionali e internazionali e dei risultati attesi dalle istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Le competenze attese sono suddivise in cinque aree: metodologica, logico-argomentativa, linguistica e comunicativa, storico-umanistica, scientifica, matematica e tecnologica. Le Indicazioni mirano ad evidenziare come ciascuna disciplina – con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio – concorra ad integrare un percorso di acquisizione di conoscenze e competenze molteplici. La competenza linguistica in italiano è un obiettivo trasversale comune a tutte le discipline.

Le Indicazioni si fondano su alcuni criteri costitutivi: l'esplicitazione dei nuclei fondanti e dei contenuti imprescindibili, l'unitarietà della conoscenza senza separazione tra "nozione" e abilità, la costruzione di un profilo coerente dei processi culturali mediante il dialogo tra le discipline, la centralità della lingua italiana, e la possibilità di revisioni periodiche. Non dettano alcun modello didattico-pedagogico, ma valorizzano la libertà metodologica dei docenti e la progettazione autonoma delle scuole, rifiutando ogni tentativo di prescrittivismo.

Lo sviluppo delle competenze digitali e l'acquisizione di conoscenze inerenti ai temi della cittadinanza e della Costituzione attraversano tutte le discipline e i contesti scolastici. L'autonomia scolastica e la qualità dei processi educativi risultano decisive per il successo formativo. L'articolazione in competenze attese e obiettivi specifici chiarisce il legame tra contenuti e competenze disciplinari, senza rinunciare al valore formativo delle conoscenze.

ultimo aggiornamento: 8 luglio 2025

I dati disponibili offrono una panoramica sull'andamento delle scelte scolastiche degli studenti italiani al momento dell'iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado e sull'evoluzione delle prospettive post-diploma in relazione al tipo di percorso scolastico intrapreso.

I grafici riportati in questa sezione, costruiti a partire da fonti ministeriali ufficiali, consentono di comprendere alcune dinamiche strutturali del sistema scolastico italiano, in particolare la distribuzione tra i diversi percorsi (liceali, tecnici, professionali) e le conseguenze sulle scelte successive all'ottenimento del titolo di studio.

I percorsi liceali sono tuttora scelti dalla maggioranza degli studenti italiani. Nel grafico sottostante - che rappresenta i nuovi iscritti alla scuola secondaria di secondo grado dal 2015 a oggi - emerge in maniera netta la prevalenza costante dell'opzione liceale, scelta da una quota che si attesta stabilmente intorno al 55% del totale degli studenti. Il restante 45% si distribuisce tra percorsi tecnici e professionali, con un rapporto di oltre due a uno in favore dei primi. Il dato è significativo non solo per la sua stabilità nel tempo, ma anche per la leggera ma costante erosione della componente professionale. Tale tendenza riflette una consolidata percezione culturale e sociale dell'istruzione liceale come canale privilegiato per l'accesso all'università e, più in generale, come percorso di maggiore prestigio formativo.

 

Fonte: elaborazione dai dati sulle iscrizioni comunicati annualmente dal Ministero dell'istruzione e del merito

Come si può osservare nel grafico che segue, anche nell'anno scolastico 2024/2025, nella scuola secondaria di secondo grado circa la metà degli studenti frequenta un percorso liceale.

Fonte: elaborazione dati estratti dal Focus "Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2024/2025" pubblicato dal Ministero dell'istruzione e del merito (pag. 9).

L'opzione per il percorso di studi appare fortemente correlata a quella che si prevede essere la prospettiva successiva all'ottenimento del diploma. La figura che segue si focalizza sulle scelte post-diploma e consente di mettere in relazione il tipo di scuola frequentata con le traiettorie successive. Esso mostra che più dei due terzi dei diplomati liceali proseguono gli studi, contro circa il 30% dei diplomati tecnici e appena il 10% dei diplomati professionali. Questa forte correlazione tra tipo di percorso e prosecuzione negli studi conferma la funzione orientativa dei licei verso l'università, mentre per i tecnici e ancor più per i professionali prevale l'ingresso immediato nel mondo del lavoro. Per una migliore comprensione dei dati in tabella, si fa presente che la voce "Altro" comprende sia situazioni di lavoro precario o saltuarie (durata inferiore ai 30 giorni, rapporti non soggetti a comunicazioni obbligatorie), sia situazioni di ricerca attiva di occupazione. 

FONTE: Focus " Risultati a distanza: inserimento nel mondo del lavoro dei diplomati ", Ministero dell'istruzione e del merito 

Venendo all'analisi delle scelte compiute dagli studenti all'interno dei percorsi liceali emerge la forte prevalenza dell'indirizzo scientifico nelle sue varie declinazioni, la progressiva affermazione del liceo linguistico e delle scienze umane, e il peso relativamente minore, seppur significativo, del liceo classico e di quelli a carattere artistico o musicale. Il Grafico e la Tabella che seguono forniscono una panoramica dettagliata sulla distribuzione degli studenti iscritti ai percorsi liceali nell'anno scolastico 2024/2025, suddivisi per indirizzo di studio e per anno di corso, dal primo al quinto. Il dato complessivo evidenzia che il totale degli studenti frequentanti i licei in Italia ammonta a 1.346.023 unità.

Tra gli indirizzi liceali, il più frequentato in assoluto è il liceo scientifico tradizionale, con 333.734 studenti distribuiti in modo relativamente equilibrato lungo i cinque anni di corso. Se si sommano anche gli iscritti alle sue articolazioni interne – in particolare l'opzione scienze applicate, che conta 231.123 studenti, e la sezione sportiva, con 33.622 iscritti – il liceo scientifico nel suo complesso si conferma come il percorso liceale di gran lunga più scelto dagli studenti italiani.

Il liceo linguistico si colloca al secondo posto in termini di numero di iscritti, con 191.700 studenti complessivi, anch'essi distribuiti in modo piuttosto omogeneo tra i vari anni di corso. Seguono, in ordine di numerosità, il liceo delle scienze umane (165.658 studenti), che si articola anche nell'opzione economico-sociale, la quale da sola conta 89.242 iscritti. Il liceo artistico raggiunge i 130.487 studenti, mentre il liceo classico, pur rappresentando storicamente uno degli indirizzi fondanti del sistema liceale italiano, conta oggi 140.919 studenti, registrando numeri inferiori rispetto agli altri percorsi più orientati alle scienze o alle lingue. Più contenuti risultano infine i numeri relativi al liceo musicale e coreutico, con 20.009 iscritti, e ai licei europei/internazionali, che si attestano su 9.529 studenti totali.

Fonte: elaborazione dai dati riportati nel Focus "Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2024/2025", pubblicato dal Ministero dell'istruzione e del merito (pag. 10).

Osservando la distribuzione per anno di corso, si nota una progressiva riduzione del numero di studenti dal primo al quinto anno, passando da 289.877 iscritti al primo anno a 243.318 al quinto. Questo calo può essere ricondotto, almeno in parte, a fenomeni di abbandono scolastico, cambi di indirizzo o ripetenze, fattori che influenzano fisiologicamente la tenuta della coorte scolastica nel tempo.

Fonte: dati estratti dal Focus "Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2024/2025" pubblicato dal Ministero dell'istruzione e del merito (pag. 10).

Concentrando l'attenzione sull'evoluzione delle iscrizioni ai diversi percorsi liceali nel decennio compreso tra l'anno scolastico 2014/2015 e il 2024/2025, i dati evidenziano che l'andamento complessivo vede il liceo scientifico mantenere la posizione largamente predominante nel tempo. Il liceo delle scienze umane mostra invece una crescita costante, passando dal 14,5% iniziale al 18,9% dell'ultimo anno rilevato, con un incremento di oltre quattro punti percentuali. Questo percorso è l'unico, tra quelli rappresentati, a evidenziare una progressione regolare e continua. Al contrario, il liceo linguistico, dopo una fase iniziale di aumento che lo aveva portato a un picco del 17,4% nel 2017/2018, manifesta un'inversione di tendenza e un calo progressivo fino al 14,2% nel 2024/2025. Il liceo classico mostra un andamento decrescente: dal 13,2% del 2014/2015 al 10,5% nel 2024/2025, con un calo costante che riflette una graduale contrazione dell'interesse verso questo indirizzo. Il liceo artistico registra una sostanziale stasi attorno al 9% degli iscritti, fino all'ultimo triennio nel quale si è passati al 9,7%. Infine, nella categoria "altri licei" sono stati inseriti il liceo musicale e coreutico e i licei europei/internazionali che presentano valori decisamente più bassi.

Nel complesso, il grafico evidenzia un sistema liceale in cui, a fronte della stabilità del liceo scientifico, emergono due traiettorie contrapposte: la crescita del liceo delle scienze umane e il declino graduale di quello classico e di quello linguistico.

È interessante osservare più nello specifico l'evoluzione delle iscrizioni ai diversi indirizzi interni del liceo scientifico nel periodo compreso tra l'anno scolastico 2014/2015 e il 2024/2025. L'andamento più marcato riguarda il percorso ordinario del liceo scientifico, che mostra un calo costante nel decennio considerato: si passa dal 75,4% del 2014/2015 al 55,8% del 2024/2025. In dieci anni, quindi, la quota relativa di studenti iscritti alla formula tradizionale sul totale degli iscritti ai percorsi del liceo scientifico si è ridotta di quasi venti punti percentuali. Specularmente, l'opzione scienze applicate ha registrato un incremento regolare e continuo, salendo dal 24% del 2014/2015 al 38,6% del 2024/2025. Questo indirizzo, che rafforza l'area scientifico-tecnologica (con l'introduzione dell'insegnamento dell'informatica a scapito del latino e di un terzo del monte orario di filosofia), ha guadagnato consenso in modo progressivo, sottraendo quote alla versione tradizionale del percorso. Anche la sezione sportiva mostra una crescita costante seppur più contenuta: si passa dallo 0,6% dell'anno scolastico 2014/2015 al 5,6% nel 2024/2025. Si tratta di un aumento significativo in termini relativi, che testimonia un crescente interesse verso un percorso che coniuga formazione scientifica e pratica sportiva.

Nel complesso, i grafici analizzati restituiscono un quadro del sistema liceale italiano in cui si evidenziano sia le tendenze consolidate nelle scelte scolastiche degli studenti sia le implicazioni che tali scelte comportano sul piano formativo e professionale. La costante e netta preferenza per i percorsi liceali, in particolare per l'indirizzo scientifico e le sue articolazioni, conferma una dinamica strutturale che tende a premiare gli indirizzi percepiti come più solidi e versatili, capaci di offrire ampie opportunità di prosecuzione degli studi universitari. L'analisi della distribuzione per anno e per indirizzo mette, inoltre, in luce fenomeni di progressiva contrazione delle coorti scolastiche negli anni successivi al primo, che potrebbero riflettere criticità legate all'abbandono, alla mobilità tra indirizzi o alla perdita di motivazione.

Per quanto attiene al confronto tra diversi percorsi, a fronte di una stabile predominanza del liceo scientifico nel suo complesso (ma con una forte redistribuzione interna a favore dell'opzione scienze applicate), emerge la crescita del liceo delle scienze umane (nelle due varianti socio-pedagogica e giuridico-economica) e il calo graduale di quello classico e di quello linguistico.

Particolarmente rilevante è la stretta correlazione tra tipo di liceo frequentato e scelta post-diploma: emerge infatti con chiarezza come i percorsi liceali, e soprattutto quelli generalisti (come mostra il successo del liceo scientifico), siano strettamente correlati con la prosecuzione degli studi, mentre gli indirizzi tecnico-professionali sembrano preferiti da studenti più interessati a un inserimento più immediato nel mondo del lavoro. 

In definitiva, l'insieme delle evidenze tratte dai grafici sottolinea una forte polarizzazione del sistema scolastico secondario italiano a favore dei percorsi liceali, all'interno dei quali spicca il primato dell'indirizzo scientifico. Questa dinamica, se da un lato riflette le aspirazioni formative degli studenti e delle loro famiglie, dall'altro pone interrogativi sull'equilibrio complessivo dell'offerta formativa, sull'efficacia orientativa della scuola del primo ciclo e sulla capacità dei percorsi non liceali di garantire pari dignità e pari opportunità.

ultimo aggiornamento: 8 luglio 2025

L'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 stabilisce che il percorso del liceo artistico è indirizzato allo studio dei fenomeni estetici e alla pratica artistica.

Esso favorisce l'acquisizione dei metodi specifici della ricerca e della produzione artistica e la padronanza dei linguaggi e delle tecniche relative. Inoltre, fornisce allo studente gli strumenti necessari per conoscere il patrimonio artistico nel suo contesto storico e culturale e per coglierne appieno la presenza e il valore nella società odierna. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per dare espressione alla propria creatività e capacità progettuale nell'ambito delle arti.

Il percorso del liceo artistico, a partire dal secondo biennio, si articola in sei indirizzi: arti figurative; architettura e ambiente; design; audiovisivo e multimediale; grafica; e scenografia. Gli indirizzi si caratterizzano rispettivamente per la presenza di laboratori nei quali lo studente sviluppa la propria capacità progettuale. Le discipline e i laboratori sono organizzati dalle istituzioni scolastiche mediante il piano dell'offerta formativa nel rispetto delle proprie specificità al fine di potenziarne e arricchirne le caratteristiche.

L'orario annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 1122 ore nel primo biennio, corrispondenti a 34 ore medie settimanali, di 759 ore, corrispondenti a 23 ore medie settimanali nel secondo biennio, e di 693 ore, corrispondenti a 21 ore medie settimanali nel quinto anno. L'orario annuale delle attività e degli insegnamenti di indirizzo è di 396 ore nel secondo biennio, corrispondenti a 12 ore medie settimanali, e di 462 ore, corrispondenti a 14 ore medie settimanali nel quinto anno.

Il piano degli studi del liceo artistico e dei relativi indirizzi è definito dall'Allegato B al medesimo regolamento.

 

L'allegato B al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010, contenente, come detto, il Piano degli studi del Liceo artistico, presenta, in forma tabellare, l'articolazione oraria annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori previsti per ciascuno degli anni di corso - dal primo biennio fino al quinto anno – per ciascuno degli indirizzi in cui si articola il percorso.

In particolare, per ciascun indirizzo è indicato l'orario annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti, pari a 1122 ore nel primo biennio, 759 nel secondo biennio e 693 al quinto anno, a cui si aggiungono le ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, pari a 396 ore nel secondo biennio e 462 ore al quinto anno, per un totale di 1155 ore annue dal terzo anno in poi.

Tutti i percorsi prevedono discipline comuni come lingua e letteratura italiana, lingua e cultura straniera, storia, filosofia, matematica con informatica nel primo biennio, fisica, scienze naturali (biologia, chimica, scienze della Terra), chimica dei materiali, storia dell'arte, scienze motorie e sportive, religione cattolica o attività alternative.

Nel primo biennio sono presenti anche discipline grafiche e pittoriche, geometriche, plastiche e scultoree, oltre al laboratorio artistico, che ha prevalentemente una funzione orientativa verso gli indirizzi attivi dal terzo anno e consiste nella pratica delle tecniche operative specifiche, svolte con criterio modulare quadrimestrale o annuale nell'arco del biennio, fra cui le tecniche audiovisive e multimediali.

A partire dal terzo anno, ciascun indirizzo presenta le sue specificità.

Nell'indirizzo arti figurative, le attività di indirizzo comprendono il laboratorio della figurazione e discipline pittoriche e/o discipline plastiche e scultoree.

Nell'indirizzo architettura e ambiente, il laboratorio di architettura è affiancato da discipline progettuali di architettura e ambiente.

Nell'indirizzo design, sono previste il laboratorio del design e le discipline progettuali di design.

L'indirizzo audiovisivo e multimediale comprende il laboratorio audiovisivo e multimediale e le relative discipline.

Nell'indirizzo grafica, le attività si articolano nel laboratorio di grafica e nelle discipline grafiche.

Infine, l'indirizzo scenografia comprende il laboratorio di scenografia, discipline geometriche e scenotecniche e discipline progettuali scenografiche.

In tutti gli indirizzi è previsto l'insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (secondo la metodologia CLIL - Content and Language Integrated Learning) compresa nell'area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell'area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato.

Di seguito si riportano, in forma tabellare, i piani degli studi relativi ai sei indirizzi in cui si struttura il percorso liceale artistico.

 

Indirizzo ARTI FIGURATIVE

Indirizzo ARCHITETTURA E AMBIENTE

Indirizzo DESIGN

Indirizzo AUDIOVISIVO E MULTIMEDIALE

Indirizzo GRAFICA

Indirizzo SCENOGRAFIA

Le indicazioni nazionali specifiche per il liceo artistico (contenute nell'allegato C del decreto 7 ottobre 2010, n. 211) ribadiscono che il liceo artistico fornisce allo studente una formazione culturale equilibrata nei due versanti, umanistico e scientifico, e favorisce l'acquisizione dei metodi specifici della ricerca e della produzione artistica, la padronanza dei linguaggi e delle tecniche relative, nonché la conoscenza del patrimonio artistico nel suo contesto storico e culturale.

Lo studente apprende a cogliere pienamente la presenza e il valore dell'arte e della cultura artistica nella società odierna e a esprimere la propria creatività e capacità progettuale nell'ambito delle arti. Il percorso guida lo studente a sviluppare le competenze necessarie per dar vita a prodotti originali e consapevoli, nei diversi campi delle arti, anche attraverso il confronto diretto con opere d'arte e contesti reali. Lo studio dell'opera d'arte è finalizzato a educare il senso estetico, a sviluppare capacità di osservazione, analisi e interpretazione, a comprendere i significati simbolici e a riconoscere le funzioni e i valori dell'arte.

Lo studente sviluppa la capacità di affrontare in modo critico la complessità della realtà contemporanea e acquisisce un'adeguata padronanza dei processi di progettazione, delle metodologie operative e delle tecniche espressive connesse alle diverse discipline artistiche. Il percorso permette di acquisire una preparazione adeguata per proseguire negli studi di ordine superiore e per l'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro. L'insegnamento della storia dell'arte è centrale nel curricolo del liceo artistico ed è strettamente integrato con le discipline artistiche e con i laboratori di indirizzo. Il percorso liceale è caratterizzato da un biennio comune e da un successivo triennio che si articola in sei indirizzi: arti figurative, architettura e ambiente, design, audiovisivo e multimediale, grafica, scenografia. Ogni indirizzo consente allo studente di approfondire specifiche tecniche e linguaggi artistici attraverso laboratori e discipline progettuali caratterizzanti.

Il liceo artistico persegue la formazione dello studente come persona e come cittadino, promuovendo il rispetto e la valorizzazione delle diversità individuali e culturali, la partecipazione consapevole alla vita sociale e la sensibilità etica ed estetica.

La metodologia didattica è fondata sull'integrazione fra dimensione teorica e operativa, sul confronto critico, sulla valorizzazione della creatività e sulla pratica laboratoriale. Il laboratorio costituisce il luogo privilegiato di apprendimento, sperimentazione e sintesi tra conoscenze e abilità.

L'insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica attivato secondo la metodologia CLIL favorisce l'ampliamento delle competenze comunicative e culturali degli studenti.

I risultati di apprendimento attesi al termine del percorso sono articolati in competenze culturali, linguistiche, logico-argomentative, artistiche, progettuali, critiche e metodologiche, secondo quanto indicato dal profilo educativo, culturale e professionale dello studente liceale.

ultimo aggiornamento: 8 luglio 2025

L'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 prevede che il percorso del liceo classico è indirizzato allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica.

Esso favorisce una formazione letteraria, storica e filosofica idonea a comprenderne il ruolo nello sviluppo della civiltà e della tradizione occidentali e nel mondo contemporaneo sotto un profilo simbolico, antropologico e di confronto di valori. Inoltre, lo stesso favorisce l'acquisizione dei metodi propri degli studi classici e umanistici, all'interno di un quadro culturale che, riservando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consente di cogliere le intersezioni tra i saperi e di elaborare una visione critica della realtà. Infine, esso guida lo studente ad approfondire ed a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie.

L'orario annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo biennio, che mantiene la denominazione di ginnasio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, e di 1023 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 31 ore medie settimanali.

Il piano degli studi del liceo classico è definito dall'Allegato C del medesimo regolamento.

 

L'allegato C del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010, contenente, come detto, il Piano degli studi del Liceo classico, presenta, in forma tabellare, l'articolazione oraria annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori previsti per ciascuno degli anni di corso, dal primo biennio fino al quinto anno.

Nel primo biennio (primo e secondo anno), nel quale in base alla previsione di legge gli studenti seguono un carico orario annuale pari a 891 ore, le discipline principali includono Lingua e letteratura italiana, Lingua e cultura latina, Lingua e cultura greca, Lingua e cultura straniera, Storia e Geografia (integrate nel biennio iniziale), Matematica comprensiva di Informatica, Scienze naturali (che comprendono Biologia, Chimica e Scienze della Terra), Scienze motorie e sportive e Religione cattolica o attività alternative.

Nel secondo biennio, corrispondente al terzo e quarto anno, l'orario si innalza a 1023 ore annue e alcune discipline si ristrutturano: Storia e Geografia lasciano il posto alla sola Storia, mentre si introducono nuove materie come la Filosofia, la Fisica e la Storia dell'arte. Lingua e cultura latina e greca subiscono una lieve riduzione oraria rispetto al biennio precedente.

Anche al quinto anno l'orario annuale rimane pari a 1023 ore. La struttura didattica si mantiene coerente con quella del secondo biennio, proseguendo l'approfondimento delle discipline già introdotte e garantendo la continuità degli studi classici.

L'allegato C specifica inoltre che è previsto l'insegnamento, secondo la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), di una disciplina non linguistica in lingua straniera. Tale insegnamento può riguardare una materia compresa tra quelle obbligatorie o tra quelle attivabili dalle istituzioni scolastiche, a seconda delle risorse di organico disponibili annualmente.

Complessivamente, il piano degli studi del Liceo classico riflette una impostazione fortemente umanistica, fondata sulla centralità delle lingue e culture latina e greca, integrate da discipline scientifiche, storiche e filosofiche, con l'obiettivo di fornire una formazione culturale completa e di alto profilo.

Di seguito si riporta, in forma tabellare, il piano degli studi.

Le indicazioni nazionali specifiche per il liceo classico (contenute nell'allegato C del decreto 7 ottobre 2010, n. 211) ribadiscono che il liceo classico è indirizzato allo studio della civiltà classica e della cultura umanistica. Favorisce una formazione di tipo storico, letterario e filosofico e la padronanza delle strutture linguistiche, logico-argomentative e comunicative del pensiero. Fornisce allo studente strumenti necessari per comprendere i testi e i documenti fondamentali della tradizione culturale occidentale e per collocarli nel loro contesto storico e culturale di riferimento.

Lo studente acquisisce gli strumenti per una lettura critica della realtà contemporanea, per affrontare con consapevolezza le problematiche del mondo attuale, per proseguire con successo negli studi universitari e per inserirsi in modo attivo e responsabile nella vita sociale e professionale.

Il percorso del liceo classico è indirizzato allo studio della lingua e della cultura latina e greca, della lingua italiana, della storia e della filosofia. Lo studente raggiunge una conoscenza approfondita dei testi letterari, filosofici, storici e scientifici e una padronanza della lingua italiana. Impara a cogliere le interconnessioni tra i saperi e sviluppa la capacità di utilizzare criticamente gli strumenti informatici e le tecnologie della comunicazione.

Attraverso la lettura diretta e commentata dei testi classici in lingua, lo studente acquisisce una conoscenza critica della civiltà classica, cogliendone l'influsso sulla cultura europea e occidentale e sviluppando una solida cultura generale. Matura competenze argomentative e interpretative e sviluppa una mentalità analitica e riflessiva. Sa utilizzare la conoscenza delle lingue classiche come strumento per lo sviluppo del pensiero critico e per il potenziamento delle capacità espressive.

Il liceo classico permette agli studenti di acquisire una visione organica della realtà, di interpretare la complessità del mondo contemporaneo e di affrontare problemi e situazioni con atteggiamento critico e autonomo. Offre una solida preparazione per l'accesso a qualsiasi facoltà universitaria, con particolare riferimento agli studi umanistici, giuridici, filosofici, storici e linguistici.

 

ultimo aggiornamento: 15 luglio 2025

L'articolo 6 stabilisce che il percorso del liceo linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l'italiano, e per comprendere criticamente l'identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse.

L'orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, e di 990 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 30 ore medie settimanali.

Il piano degli studi del liceo linguistico è definito dall'Allegato D del medesimo regolamento.

 

L'allegato D del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010, contenente, come detto, il Piano degli studi del Liceo linguistico, presenta, in forma tabellare, l'articolazione oraria annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori previsti per ciascuno degli anni di corso, dal primo biennio fino al quinto anno.

Le attività e gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti prevedono 891 ore annuali nel primo biennio e 990 ore annuali nel secondo biennio e nel quinto anno. Le discipline comuni includono lingua e letteratura italiana per tutti e cinque gli anni, con un monte ore annuale di 132. Nel primo biennio sono previsti l'insegnamento della lingua latina per 66 ore all'anno, storia e geografia per 99 ore, matematica con informatica per 99 ore, scienze naturali (biologia, chimica, scienze della Terra) per 66 ore, scienze motorie e sportive per 66 ore, religione cattolica o attività alternative per 33 ore. A partire dal terzo anno, sono introdotte la filosofia per 66 ore annuali, la storia per 66 ore, la fisica per 66 ore, la storia dell'arte per 66 ore, e la matematica senza informatica per 66 ore.

Il percorso prevede l'insegnamento di tre lingue e culture straniere. La prima lingua è insegnata nel primo biennio per 132 ore all'anno e nel triennio per 99 ore. La seconda e la terza lingua sono insegnate per 99 ore nel biennio e 132 ore all'anno nel triennio. Sono comprese 33 ore annuali di conversazione con docente di madrelingua. Dal primo anno del secondo biennio è previsto l'insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica (CLIL), compresa nell'area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell'area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. Dal secondo anno del secondo biennio è previsto inoltre l'insegnamento, in una diversa lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL), anch'essa compresa nell'area delle attività e degli insegnamenti obbligatori o attivabili.

Di seguito si riporta, in forma tabellare, il piano degli studi.

Le indicazioni nazionali specifiche per il liceo linguistico (contenute nell'allegato D del decreto 7 ottobre 2010, n. 211) ribadiscono che il liceo linguistico fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate nelle lingue moderne, anche attraverso lo studio di contenuti e discipline in lingua straniera. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, e a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa in tre lingue straniere, oltre l'italiano, e per comprendere criticamente l'identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse. Promuove l'acquisizione di strumenti atti a comprendere e confrontare sistemi culturali differenti. Favorisce l'incontro e l'interazione fra persone, lingue e culture, anche mediante esperienze di studio e di lavoro all'estero, lo sviluppo di processi cognitivi e metacognitivi, e l'elaborazione personale di contenuti in forma autonoma e critica.

Lo studente impara a stabilire relazioni fra gli elementi linguistici, a riflettere sul funzionamento della lingua e a sviluppare strategie per imparare a imparare. È in grado di produrre testi orali e scritti di varia tipologia adeguati ai diversi scopi comunicativi, di affrontare in lingua straniera situazioni quotidiane, di studio e di lavoro, e di riflettere su contenuti disciplinari e culturali, mettendo a confronto diverse prospettive.

Il percorso del liceo linguistico sviluppa una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico-letterario e storico-filosofico, favorendo anche l'acquisizione dei saperi e dei metodi propri della matematica, delle scienze fisiche e naturali, dell'economia e delle scienze giuridiche. Fornisce strumenti adeguati per proseguire gli studi di ordine superiore, per inserirsi nella vita sociale e nel mondo del lavoro e per accedere alla formazione continua nel corso dell'intera vita.

L'insegnamento delle discipline linguistiche si avvale di docenti madrelingua e prevede esperienze di conversazione, produzione e comprensione orale.

L'insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica, attuato secondo la metodologia CLIL, ha inizio nel primo anno del secondo biennio per una lingua e nel secondo anno del secondo biennio per un'altra lingua. È previsto l'uso delle tecnologie informatiche nella didattica e nello studio delle lingue.

La metodologia didattica si basa sull'interazione, sulla partecipazione attiva degli studenti, sull'utilizzo di materiali autentici, sul confronto interculturale e sul lavoro per progetti.

I risultati di apprendimento attesi al termine del percorso sono articolati in competenze comunicative, linguistiche, culturali, logico-argomentative, critiche, metodologiche e relazionali, in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente liceale.

ultimo aggiornamento: 15 luglio 2025

L'articolo 7 prevede che il percorso del liceo musicale e coreutico, articolato nelle rispettive sezioni, è indirizzato all'apprendimento tecnico-pratico della musica e della danza e allo studio del loro ruolo nella storia e nella cultura. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per acquisire, anche attraverso specifiche attività funzionali, la padronanza dei linguaggi musicali e coreutici sotto gli aspetti della composizione, interpretazione, esecuzione e rappresentazione, maturando la necessaria prospettiva culturale, storica, estetica, teorica e tecnica.

L'orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 594 ore nel primo biennio, nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 18 ore medie settimanali.

Al predetto orario si aggiungono, per ciascuna delle sezioni musicale e coreutica, 462 ore nel primo biennio, nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 14 ore medie settimanali.

Il piano degli studi del liceo musicale e coreutico e delle relative sezioni è definito dall'allegato E del medesimo regolamento.

 

In base all'allegato E, riportante, come detto, il piano degli studi del liceo musicale e coreutico, l'organizzazione didattica si articola in un primo biennio, un secondo biennio e un quinto anno, con un orario annuale complessivo di 1056 ore per ciascun anno di corso.

Tutti gli studenti, indipendentemente dalla sezione frequentata, seguono un insieme di insegnamenti comuni che costituiscono l'asse culturale di base del percorso liceale. Tali insegnamenti comprendono Lingua e letteratura italiana, impartita per 132 ore annue in ciascun anno; Lingua e cultura straniera, con 99 ore annue per tutti i cinque anni; Storia e geografia nel primo biennio per 99 ore l'anno, mentre dal terzo anno in poi è previsto l'insegnamento della Storia, per 66 ore annue, cui si aggiunge la Filosofia a partire dal terzo anno, anch'essa con 66 ore annue. L'insegnamento della Matematica, che include anche l'informatica nel primo biennio, è presente con 99 ore nel primo e secondo anno, e 66 ore negli anni successivi. Le Scienze naturali, articolate in Biologia, Chimica e Scienze della Terra, sono previste con 66 ore nel primo biennio, mentre Fisica entra nel curricolo solo dal terzo anno con 66 ore annue. Costante lungo l'intero percorso è l'insegnamento della Storia dell'arte, con 66 ore annue, così come l'insegnamento della Religione cattolica o di attività alternative, previsto per 33 ore all'anno.

A questo nucleo comune si aggiungono, a seconda della sezione prescelta — musicale o coreutica — gli insegnamenti specifici.

Nella sezione musicale, gli studenti svolgono attività di Scienze motorie e sportive per 66 ore all'anno e seguono discipline caratterizzanti quali Esecuzione e interpretazione, con 99 ore nei primi due anni e 66 nei successivi tre; Teoria, analisi e composizione, sempre con 99 ore annue lungo tutto il percorso; Storia della musica, con 66 ore ogni anno; Laboratorio di musica d'insieme, che occupa 66 ore nel primo biennio e 99 ore dal terzo al quinto anno; Tecnologie musicali, con 66 ore annue.

Nella sezione coreutica, il piano prevede anch'esso 66 ore annuali di Scienze motorie e sportive, ma si caratterizza per l'ampio spazio dedicato alle discipline del movimento e della danza: Tecniche della danza, con ben 264 ore ogni anno; Laboratorio coreutico, previsto per 132 ore nel primo biennio; Laboratorio coreografico, che inizia dal terzo anno con 99 ore annuali; Teoria e pratica musicale per la danza, con 66 ore nei primi due anni; Storia della danza, presente dal terzo anno con 66 ore annue; Storia della musica, in questo caso con un impegno annuale ridotto a 33 ore nel triennio finale.

Inoltre, è espressamente prevista la possibilità di attivare, nell'ambito delle discipline obbligatorie o degli insegnamenti facoltativi attivabili dalle scuole, un insegnamento in lingua straniera secondo la metodologia CLIL, nei limiti dell'organico assegnato annualmente alle istituzioni scolastiche.

Di seguito si riporta, in forma tabellare, il piano degli studi, suddiviso suddiviso per le due sezioni.

 

Le Indicazioni nazionali distinguono i percorsi formativi delle due sezioni autonome del Liceo musicale e coreutico: la sezione musicale e la sezione coreutica, ciascuna caratterizzata da un proprio impianto curricolare, coerente con l'identità e le finalità specifiche del percorso.

Per la sezione musicale, si prevede che il percorso consenta allo studente di acquisire la padronanza dei linguaggi musicali, sviluppando progressivamente competenze esecutive, interpretative e compositive. A tal fine, viene valorizzata la pratica strumentale e vocale, sia individuale sia d'insieme, in rapporto ai repertori più rappresentativi della cultura musicale europea e internazionale, anche attraverso l'uso delle tecnologie musicali. Viene assicurato allo studente l'utilizzo dei principali codici della comunicazione musicale, l'acquisizione di competenze nei repertori musicali e l'approccio alla pratica della musica d'insieme, con particolare attenzione alla creatività personale e all'improvvisazione. Lo studente è guidato a eseguire e interpretare opere di epoche, generi e stili diversi, utilizzando tecniche e conoscenze coerenti con le finalità del percorso liceale, a conoscere e utilizzare le principali tecnologie elettroacustiche e informatiche, a partecipare ad insiemi musicali vocali e strumentali, a cogliere i valori estetici contenuti nelle opere musicali, e ad acquisire una consapevolezza storica e critica dello sviluppo della musica in relazione anche alle altre arti. L'educazione musicale è intesa anche come fattore di crescita culturale e personale, capace di sollecitare l'espressione individuale e la riflessione sul senso dell'esperienza estetica.

Per la sezione coreutica, invece, l'accento è posto sull'apprendimento delle tecniche della danza classica e contemporanea e sull'acquisizione della consapevolezza del corpo come strumento espressivo. Il percorso formativo è finalizzato a sviluppare la capacità di eseguire, interpretare e creare movimenti e composizioni coreografiche, in relazione ai diversi linguaggi della danza e alle relative tecniche, con particolare attenzione alla dimensione creativa e alla cultura corporea. Lo studente acquisisce una formazione specifica nelle tecniche principali della danza, classica e contemporanea, nella storia della danza e della musica, nella teoria e pratica musicale per la danza, nonché nel laboratorio coreografico e coreutico. Viene valorizzata la componente laboratoriale, intesa come spazio didattico privilegiato per la sperimentazione, l'improvvisazione e la composizione coreografica. Lo studente deve essere in grado di eseguire e interpretare movimenti e sequenze coreografiche appartenenti a generi, stili ed epoche differenti, di conoscere e utilizzare in modo consapevole i linguaggi del corpo e della danza, di leggere e analizzare le opere coreutiche dal punto di vista tecnico, stilistico ed espressivo, di comprendere il ruolo e l'evoluzione storica della danza all'interno della cultura occidentale e non solo, di interagire con altri linguaggi artistici e performativi, nonché di utilizzare elementi di musicalità e strutture ritmiche funzionali alla danza.

Entrambe le sezioni condividono la finalità di sviluppare negli studenti un'autonoma capacità critica e interpretativa, la padronanza dei linguaggi specifici, l'attitudine alla lettura estetica e storica del patrimonio culturale e la competenza nell'uso di tecnologie coerenti con i rispettivi ambiti artistici. Tuttavia, mentre la sezione musicale si struttura attorno all'educazione all'ascolto, all'esecuzione strumentale e vocale e all'analisi musicale, la sezione coreutica si fonda sull'esperienza corporea, sull'educazione al movimento e alla creazione coreografica, sviluppando una cultura fisica e artistica integrata.

ultimo aggiornamento: 15 luglio 2025

L'articolo 8 stabilisce che il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica.

In particolare, esso favorisce l'acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire ed a sviluppare le conoscenze e le abilità ed a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale.

La disposizione prevede, inoltre, che nel rispetto della programmazione regionale dell'offerta formativa, può essere attivata, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, l'opzione «scienze applicate» che fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alla cultura scientifico-tecnologica, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche, della terra, all'informatica e alle loro applicazioni.

Accanto a questi percorsi, il decreto del Presidente della Repubblica 5 marzo 2013, n. 52 (emanato ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89) disciplina l'organizzazione dei percorsi delle sezioni ad indirizzo sportivo nel sistema dei licei.

La sezione ad indirizzo sportivo si inserisce strutturalmente, a partire dal primo anno di studio, nel percorso del liceo scientifico di cui all'articolo 8 del medesimo decreto n. 89, nell'ambito del quale propone insegnamenti ed attività specifiche.

La sezione ad indirizzo sportivo è volta all'approfondimento delle scienze motorie e sportive e di una o più discipline sportive all'interno di un quadro culturale che favorisce, in particolare, l'acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri delle scienze matematiche, fisiche e naturali nonché dell'economia e del diritto. Guida lo studente a sviluppare le conoscenze e le abilità ed a maturare le competenze necessarie per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, l'attività motoria e sportiva e la cultura propria dello sport, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative.

Le istituzioni scolastiche coinvolte assicurano, con opportune misure anche attraverso gli itinerari di orientamento, le pari opportunità di tutti gli studenti, compresi quelli che si trovano in condizione di criticità formativa e in condizione di disabilità nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente. La sezione ad indirizzo sportivo realizza il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei di cui all'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89. A tale fine, il profilo è integrato con i risultati di apprendimento previsti per la sezione ad indirizzo sportivo.

La sezione ad indirizzo sportivo adotta le forme di flessibilità didattica e organizzativa previste dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, anche al fine di adeguare il percorso liceale, nel quale essa è strutturalmente inserita, agli specifici bisogni formativi degli studenti, ivi compresi gli alunni disabili e con bisogni educativi speciali. Ai fini della determinazione della quota del piano degli studi rimessa all'istituzione scolastica, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 10, comma 1, lettera c), del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010.

Al superamento dell'esame di Stato è rilasciato il diploma di liceo scientifico, con l'indicazione di "sezione ad indirizzo sportivo".

 

L'orario annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti del liceo scientifico (sia per il percorso ordinario e l'opzione «scienze applicate», in base all'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010; sia per l'indirizzo sportivo, in virtù dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 52 del 2013) è di 891 ore nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, e di 990 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 30 ore medie settimanali.

Il piano degli studi del liceo scientifico e della relativa opzione «scienze applicate» è definito dall'allegato F al regolamento di cui al decreto n. 89 del 2010.

I risultati di apprendimento, il piano degli studi e gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alla sezione ad indirizzo sportivo sono invece riportati nell'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica n. 52 del 2013.

 

Quanto all'allegato F al decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010, esso riporta, come detto, il piano degli studi del Liceo scientifico, suddiviso nel percorso ordinario e nell'opzione "scienze applicate". Entrambi i percorsi sono articolati in un primo biennio, un secondo biennio e un quinto anno conclusivo.

Nel percorso ordinario del Liceo scientifico, le attività e gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti comprendono: Lingua e letteratura italiana per 132 ore annue in ciascuno dei cinque anni; Lingua e cultura latina per 99 ore annue in tutti e cinque gli anni; Lingua e cultura straniera per 99 ore annue; Storia e Geografia per 99 ore nel primo e secondo anno, cui seguono Storia per 66 ore nel triennio conclusivo; Filosofia introdotta dal terzo anno con 99 ore annue; Matematica, comprensiva di Informatica nel primo biennio, per 165 ore nel primo e secondo anno e 132 ore nel triennio successivo; Fisica per 66 ore nel primo biennio e 99 ore nel secondo biennio e nel quinto anno; Scienze naturali, che comprendono Biologia, Chimica e Scienze della Terra, per 66 ore nel primo biennio e 99 ore negli ultimi tre anni; Disegno e storia dell'arte con 66 ore per ciascun anno; Scienze motorie e sportive con 66 ore annuali per tutti e cinque gli anni; Religione cattolica o attività alternative con 33 ore annue. Il monte ore complessivo è pari a 891 ore annuali nel primo biennio e 990 ore annue nel secondo biennio e nel quinto anno.

Per l'opzione "scienze applicate" del Liceo scientifico, vengono mantenuti alcuni insegnamenti del percorso ordinario, ma con modifiche significative. In questa versione non è presente l'insegnamento del Latino, mentre viene introdotta l'Informatica come disciplina autonoma, prevista per 66 ore in ciascuno dei cinque anni. Anche in questo caso, Lingua e letteratura italiana è impartita per 132 ore annue, così come la Lingua e cultura straniera. Storia e Geografia è presente nel primo biennio con 99 ore annue, mentre Storia continua con 66 ore nei successivi tre anni; Filosofia è prevista con 66 ore nel triennio. Matematica è presente con 165 ore nel primo anno e con 132 ore annue nei quattro anni successivi. Fisica è insegnata per 66 ore nel primo biennio e 99 ore nel triennio. Scienze naturali, che comprendono anche qui Biologia, Chimica e Scienze della Terra, hanno un peso potenziato: 99 ore nel primo anno, 132 nel secondo e 165 ore annue dal terzo al quinto anno. Il Disegno e storia dell'arte, le Scienze motorie e sportive e la Religione cattolica o attività alternative mantengono lo stesso monte ore del percorso ordinario. Anche per l'opzione scienze applicate, il totale delle ore annue è pari a 891 nel primo biennio e 990 dal terzo al quinto anno.

In entrambe le articolazioni è previsto l'insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica secondo la metodologia CLIL, selezionabile tra le attività e gli insegnamenti obbligatori o tra quelli attivabili dalle istituzioni scolastiche, nei limiti dell'organico assegnato annualmente.

Quanto alla sezione ad indirizzo sportivo del liceo scientifico, l'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica n. 52 del 2013 stabilisce che in ciascuno dei cinque anni sono previste 132 ore annue di lingua e letteratura italiana, 99 ore di lingua e cultura straniera, 66 ore di disegno e storia dell'arte, 66 ore di scienze motorie e sportive e 33 ore di religione cattolica o attività alternative. L'insegnamento della matematica, comprensivo dell'informatica nel primo biennio, è previsto per 165 ore annue nel primo e secondo anno e per 132 ore annue nel triennio successivo. Le scienze naturali, comprendenti biologia, chimica e scienze della terra, sono impartite per 66 ore nel primo biennio e per 99 ore nel secondo biennio e nel quinto anno. La fisica è insegnata per 66 ore nei primi due anni e per 99 ore negli ultimi tre. Storia e geografia sono previste nel primo biennio per 99 ore annue, mentre storia è impartita per 66 ore dal terzo al quinto anno. Filosofia è introdotta a partire dal terzo anno con 66 ore annue.

A queste discipline si aggiungono tre insegnamenti caratterizzanti l'indirizzo sportivo: diritto ed economia dello sport, previsto per 33 ore annue dal terzo al quinto anno; scienze motorie e sportive, potenziate a 165 ore nel secondo biennio e nel quinto anno; discipline sportive, previste per 99 ore annue dal terzo al quinto anno.

È inoltre previsto l'insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica secondo la metodologia CLIL, da individuare nell'area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o in quella degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato.

Di seguito si riportano, in forma tabellare, i piani degli studi relativi al percorso ordinario, all'opzione "scienze applicate" e alla sezione ad indirizzo sportivo.

Percorso ORDINARIO

Opzione "SCIENZE APPLICATE"

Sezione a INDIRIZZO SPORTIVO

Le Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento relativi al liceo scientifico (percorso ordinario e opzione "scienze applicate") sono contenute all'Allegato F al decreto ministeriale 7 ottobre 2010, n. 211. Quanto all'indirizzo sportivo, invece, le indicazioni nazionali sono riportate nell'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica n. 52 del 2013.

Quanto all'Allegato F al decreto ministeriale 7 ottobre 2010, n. 211, le Indicazioni propongono un impianto culturale e formativo solido, coerente con le finalità del liceo scientifico, volto allo sviluppo armonico delle competenze logico-argomentative, scientifiche, linguistiche, storiche e filosofiche, nella prospettiva di una preparazione completa sia per il proseguimento degli studi universitari sia per la partecipazione consapevole alla vita sociale e civile. In particolare, il documento definisce in modo dettagliato e articolato le finalità formative del liceo scientifico, delineando per ogni disciplina un percorso coerente con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente liceale, valorizzando tanto le conoscenze teoriche quanto le competenze trasversali e metodologiche.

La matematica occupa un ruolo centrale nel liceo scientifico. Lo studente conosce concetti e metodi della matematica classica e moderna, applica il pensiero matematico alla realtà e sviluppa modelli anche con strumenti informatici. Il percorso comprende aritmetica, algebra, geometria euclidea e analitica, funzioni, calcolo differenziale e integrale, probabilità, statistica, logica e informatica. La matematica è presentata in prospettiva storica e concettuale, valorizzando il legame con scienze, filosofia e tecnologia. L'uso degli strumenti informatici è integrato nel percorso per facilitare la rappresentazione e la risoluzione dei problemi.

È, inoltre, attribuito un ruolo centrale alla padronanza della lingua italiana, considerata un bene culturale nazionale, essenziale per l'identità dello studente e per l'accesso alla conoscenza. Lo studente deve acquisire la capacità di esprimersi con chiarezza e proprietà, di affrontare testi complessi e di sviluppare una riflessione metalinguistica basata sui diversi livelli della lingua. In letteratura, l'obiettivo principale è stimolare il gusto per la lettura e sviluppare la familiarità con i testi, cogliendone i significati impliciti, i riferimenti culturali e la struttura estetica. Particolare attenzione è riservata alla lettura della Divina Commedia, alla conoscenza della storia letteraria italiana dalle origini a oggi e al confronto con le letterature straniere.

Nel campo della lingua e cultura latina, lo studente è guidato alla comprensione dei testi fondamentali della latinità in chiave sia linguistica sia culturale. È previsto un approccio alla traduzione che non si limiti all'applicazione meccanica di regole, ma favorisca l'immedesimazione nel mondo culturale degli autori. Lo studio dei testi avviene in lingua e/o in traduzione, secondo una scansione storica dai primordi fino al IV secolo d.C., con attenzione al confronto tra latino e italiano e alle permanenze nella cultura europea.

Lo studio della lingua straniera si articola in un percorso di progressivo approfondimento delle competenze linguistiche e culturali, con l'obiettivo di raggiungere almeno il livello B2 del Quadro Comune Europeo. Lo studente acquisisce abilità di comprensione, produzione e interazione, nonché capacità di analisi e riflessione critica su testi e fenomeni culturali. Il percorso è caratterizzato da un approccio interculturale e dall'uso costante della lingua straniera, anche in contesti disciplinari diversi.

In storia e geografia, lo studente sviluppa la capacità di comprendere eventi, trasformazioni e relazioni nel tempo e nello spazio. In storia, si parte dalle civiltà antiche e medievali per arrivare all'età contemporanea, con particolare attenzione alla storia d'Italia e alle relazioni globali. In geografia, si studiano le relazioni tra ambiente, popolazione, economia e cultura, con l'uso di strumenti cartografici, statistici e informatici. Entrambe le discipline sono integrate nella riflessione sui temi della cittadinanza e della Costituzione.

Lo studio della filosofia ha come finalità la consapevolezza del significato della riflessione filosofica come forma essenziale del pensiero umano. Lo studente acquisisce gli strumenti per comprendere i principali autori e sistemi filosofici, dal pensiero antico a quello contemporaneo, e per sviluppare un pensiero critico e argomentativo. Il percorso include lo studio diretto dei testi e si articola in modo sistematico dai Presocratici a Hegel nel secondo biennio, fino alle correnti del Novecento nel quinto anno.

Quanto all'allegato A al decreto del Presidente della Repubblica n. 52 del 2013, relativo alle indicazioni nazionali riguardanti l'indirizzo sportivo, esse mostrano chiaramente che l'indirizzo sportivo non è concepito come un percorso tecnico-professionale, bensì come un'opzione liceale a pieno titolo, in cui la dimensione sportiva è intesa in senso culturale, educativo e formativo, articolata secondo i principi della licealità. L'integrazione tra pratica sportiva e sapere scientifico e umanistico è alla base del progetto formativo di questo indirizzo, che mira a sviluppare una visione complessa e critica del fenomeno sportivo nella sua dimensione biologica, pedagogica, giuridica, economica e sociale.

In particolare, nel percorso liceale a indirizzo sportivo, lo studente acquisisce una piena consapevolezza della propria corporeità, intesa come conoscenza, padronanza e rispetto del proprio corpo, matura un atteggiamento positivo verso uno stile di vita sano e attivo, e consolida i valori sociali dello sport. Sperimentando una vasta gamma di attività motorie e sportive, lo studente sviluppa armoniosamente le proprie capacità fisiche e neuromotorie, impara ad analizzare criticamente le proprie prestazioni e quelle altrui, e diventa consapevole del linguaggio corporeo come forma di comunicazione non verbale.

La pratica sportiva, individuale e di squadra, permette di riconoscere e valorizzare attitudini personali, dapprima con l'acquisizione di abilità motorie di base, quindi con l'apprendimento di tecniche specifiche, e si realizza in coerenza con la finalità educativa della scuola, anche attraverso l'inserimento nei Centri Sportivi Scolastici. L'attività fisica regolare diventa così strumento per la costruzione di un'identità consapevole, di fiducia in sé stessi e di capacità organizzative personali, anche attraverso l'uso di tecnologie innovative e con attenzione al rispetto delle norme di sicurezza.

Nel primo biennio, dopo aver verificato le conoscenze pregresse, il percorso si concentra sulla percezione di sé e sul completamento dello sviluppo funzionale delle capacità motorie ed espressive. Lo studente amplia le capacità coordinative e condizionali, apprende il linguaggio corporeo e i messaggi non verbali, sperimenta i ruoli sportivi, anche di arbitraggio e giuria, e conosce i principi fondamentali di prevenzione e sicurezza nei diversi ambienti di pratica. Le attività motorie realizzate in ambienti naturali favoriscono il recupero di un rapporto equilibrato con l'ambiente e la sintesi tra saperi scolastici.

Nel secondo biennio, prosegue lo sviluppo della formazione motoria e sportiva con il potenziamento delle capacità espressive e critiche, l'acquisizione di metodiche di allenamento e la capacità di valutare le proprie prestazioni. Gli studenti partecipano attivamente alla vita sportiva scolastica, approfondendo aspetti tecnici, teorici e tattici delle discipline, inclusi i fondamenti di primo soccorso e l'uso consapevole delle tecnologie.

Nel quinto anno si valorizzano le attitudini personali e si rafforzano le competenze trasferibili, finalizzate allo sviluppo di uno stile di vita consapevole e attivo. Lo studente conosce gli effetti positivi dell'attività fisica, sa affrontare il confronto agonistico con correttezza, applica strategie tecnico-tattiche, organizza eventi sportivi e adotta comportamenti rispettosi della salute e dell'ambiente, anche con l'ausilio di strumenti tecnologici.

Per quanto riguarda le discipline sportive, lo studente conclude il percorso liceale avendo acquisito gli strumenti per gestire in modo autonomo la propria pratica sportiva come stile di vita orientato al benessere. È in grado di suggerire tecniche e strumenti adeguati alla pratica ludico-sportiva, conosce l'igiene dello sport, la fisiologia dell'esercizio e le norme tecniche e organizzative delle discipline praticate, comprese quelle per disabili. Ha appreso le teorie dell'allenamento, le strategie competitive e sa correggere gli errori esecutivi. Può svolgere ruoli organizzativi, arbitrali e di giuria in contesti scolastici e ambientali diversi.

Nel primo biennio lo studente integra conoscenze di base relative alla biologia del movimento, alla meccanica e ai processi cognitivi legati all'azione motoria. Affina le condotte motorie e apprende i fondamentali tecnici di sport individuali e di squadra, pratiche di fitness, orientamento, allenamento e prevenzione dei danni.

Nel secondo biennio amplia le conoscenze e affronta la programmazione dell'allenamento differenziato, anche per lo sport integrato e per disabili. Sviluppa competenze tecniche e metodologiche in sport individuali, di squadra, combinati e di combattimento, sperimenta nuovi ruoli e consolida le capacità valutative.

Nel quinto anno, infine, completa lo studio teorico degli sport più diffusi e dimostra capacità di applicazione della produzione scientifica nel campo delle scienze motorie. Approfondisce le discipline già praticate e ne esplora di nuove, con particolare attenzione alle attività motorie adattate, allo sport integrato, e alla gestione tecnica, organizzativa e metodologica delle varie discipline sportive. L'intero percorso mira allo sviluppo della persona nella sua dimensione corporea, relazionale e sociale, promuovendo competenze trasferibili e durature.

 

ultimo aggiornamento: 15 luglio 2025

L'articolo 9 stabilisce che il percorso del liceo delle scienze umane è indirizzato allo studio delle teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell'identità personale e delle relazioni umane e sociali. Guida lo studente ad approfondire ed a sviluppare le conoscenze e le abilità ed a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche di indagine nel campo delle scienze umane.

L'orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali e di 990 nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 30 ore medie settimanali. 

Il piano degli studi del liceo delle scienze umane e della relativa opzione economico-sociale è definito dall'allegato G del medesimo regolamento.

 

L'allegato G del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010, contenente, come detto, il Piano degli studi del Liceo delle scienze umane, presenta, in forma tabellare, l'articolazione oraria annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori previsti per ciascuno degli anni di corso, dal primo biennio fino al quinto anno, distinguendo tra percorso ordinario e percorso economico-sociale.

Per il percorso ordinario, il monte ore annuo è pari a 891 ore per ciascuno dei due anni del primo biennio e sale a 990 ore per ciascun anno del secondo biennio e per il quinto anno. Il curricolo prevede una forte presenza delle discipline umanistiche, con particolare attenzione alle scienze umane, che comprendono antropologia, pedagogia, psicologia e sociologia, e che assumono un peso crescente negli anni successivi al biennio. Si studiano inoltre filosofia, storia, geografia, lingua e letteratura italiana, lingua e cultura latina, lingua straniera, matematica con informatica al biennio, fisica, scienze naturali che includono biologia, chimica e scienze della Terra, storia dell'arte, scienze motorie e religione o attività alternative. L'insegnamento di diritto ed economia è presente solo nel primo biennio.

Per quanto riguarda l'opzione economico-sociale, il piano di studi prevede lo stesso carico orario annuo, ma con alcune differenze significative nelle discipline. Viene meno l'insegnamento del latino, sostituito dall'introduzione di una seconda lingua straniera, presente per tutti e cinque gli anni. Le scienze umane in questo caso comprendono antropologia, metodologia della ricerca, psicologia e sociologia, e sono distribuite con lo stesso monte ore per ogni anno del quinquennio. La disciplina diritto ed economia politica è presente stabilmente in tutti gli anni, a conferma dell'indirizzo socio-economico del percorso. Filosofia compare solo a partire dal terzo anno, mentre le scienze naturali si interrompono dopo il secondo anno.

L'allegato C specifica inoltre che è previsto l'insegnamento, secondo la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning).

In entrambe le articolazioni, il piano degli studi esprime una progettazione culturale volta a coniugare una solida formazione umanistica con competenze trasversali nel campo delle scienze sociali e della contemporaneità.

Di seguito si riporta, in forma tabellare, il piano degli studi, sia con riferimento al percorso ordinario che all'opzione economico-sociale.

 

Percorso ORDINARIO

OPZIONE ECONOMICO-SOCIALE

Le indicazioni nazionali specifiche per il liceo delle scienze umane (contenute nell'allegato D del decreto 7 ottobre 2010, n. 211) ribadiscono che il liceo delle scienze umane fornisce allo studente gli strumenti necessari per comprendere la complessità e la specificità dei processi formativi, delle relazioni umane e sociali, e dei fenomeni culturali ed educativi.

Lo studente approfondisce e sviluppa le conoscenze e le abilità, e matura le competenze necessarie per cogliere la varietà e la complessità dei fenomeni sociali, con attenzione ai fondamenti teorici e pratici delle scienze umane.

Il percorso guida all'acquisizione di strumenti per comprendere i principali processi culturali, educativi, relazionali e sociali, e consente allo studente di sviluppare la capacità di osservazione e analisi dei fenomeni sociali, con particolare riferimento ai processi formativi, alle dinamiche relazionali e comunicative, e alla costruzione dell'identità personale e sociale.

Lo studente sviluppa la capacità di elaborare riflessioni personali e autonome, padroneggiando contenuti e linguaggi specifici delle scienze umane, e acquisisce consapevolezza delle problematiche educative e relazionali connesse alla contemporaneità. È in grado di analizzare criticamente le diverse forme della convivenza e della vita associata, e di affrontare problemi morali ed etici.

Il percorso consente l'approfondimento e la riflessione su tematiche e problemi attuali, anche attraverso il confronto diretto con esperienze di volontariato, tirocinio e stage formativi. Il liceo delle scienze umane prevede l'insegnamento di discipline comuni a tutti i percorsi liceali, con particolare attenzione all'integrazione tra saperi umanistici e scientifici.

L'insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera, attivato secondo la metodologia CLIL, favorisce l'ampliamento delle competenze comunicative e culturali degli studenti.

Il percorso offre una formazione articolata che consente di accedere a qualsiasi facoltà universitaria, in particolare a quelle a indirizzo umanistico, psicopedagogico e sociale, e di inserirsi nella vita sociale e nel mondo del lavoro.

ultimo aggiornamento: 15 luglio 2025

L'articolo 9-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 stabilisce che il percorso del liceo del made in Italy è indirizzato allo studio delle scienze economiche e giuridiche volte, all'interno di un quadro culturale ampio, alla promozione, gestione e valorizzazione degli specifici settori produttivi del made in Italy. Lo stesso guida lo studente a sviluppare e ad approfondire le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la pluralità degli scenari storico-geografici, artistico-culturali ed economico-produttivi caratterizzanti l'evoluzione e l'affermazione del made in Italy. Inoltre, il percorso guida lo studente alla comprensione dei processi di internazionalizzazione delle imprese, dei principi e degli strumenti per la gestione d'impresa, nonché delle tecniche e delle strategie di mercato per le imprese del made in Italy.

L'orario annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, e di 990 ore, corrispondenti a 30 ore medie settimanali, nel secondo biennio e nel quinto anno.

Il piano di studi del liceo del made in Italy e gli obiettivi specifici di apprendimento in relazione alle attività e agli insegnamenti compresi nel piano stesso sono definiti, rispettivamente, dagli allegati G-bis e A-ter al medesimo regolamento.

 

Si ricorda che il liceo del made in Italy è stato introdotto, a decorrere dall'anno scolastico 2024/2025, dalla legge 27 dicembre 2023, n. 206, recante disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy. In particolare, l'articolo 18 della citata legge, al fine di promuovere, in vista dell'allineamento tra la domanda e l'offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy, ha istituito, con il comma 1, il percorso liceale del made in Italy, inserendolo, appunto, nell'articolazione del sistema dei licei di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010.

In attuazione dell'articolo 18 citato - e in particolare del comma 2 - è stato quindi adottato il decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 2024, n. 222, recante il regolamento concernente la definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del percorso liceale del made in Italy, integrativo del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 2010 ed emanato nel rispetto delle Linee guida per le discipline STEM approvate con il decreto ministeriale n. 184 de 15 settembre 2023.

L'Allegato 1 al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 2024, n. 222 ha inserito nel decreto del Presidente della Repubblica. n. 89 del 2010 l'Allegato A-bis, con cui si delinea uno specifico profilo educativo, culturale e professionale (c.d. PECUP) del liceo del made in Italy (che dunque si colloca in un allegato diverso da quello che contiene il profilo di tutti gli altri percorsi, l'Allegato A). In particolare, si prevede che il percorso del liceo del made in Italy è indirizzato allo studio delle scienze economiche e giuridiche collegate alla promozione, gestione e valorizzazione degli specifici settori produttivi del made in Italy. Esso guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per cogliere la complessità e la pluralità degli scenari storico-geografici, artistico-culturali ed economico-produttivi caratterizzanti l'evoluzione e l'affermazione del made in Italy, oltre che ad acquisire la comprensione dei processi di internazionalizzazione delle imprese, dei principi e degli strumenti per la gestione d'impresa, nonché delle tecniche e delle strategie di mercato per le imprese del made in Italy.

  

L'Allegato 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 222 del 2024 ha introdotto l'Allegato G-bis nel decreto del Presidente della Repubblica. n. 89 del 2010, con cui è definito il Piano di studi del percorso liceale del made in Italy, comprensivo dell'indicazione delle classi di concorso cui è affidato l'insegnamento delle discipline ivi previste.

Nel primo e nel secondo anno, gli studenti seguono 132 ore annue di "Lingua e letteratura italiana", insegnamento affidato alle classi di concorso A-12 e A-11. Per quanto riguarda "Storia e geografia", sempre nei primi due anni, sono previste 99 ore annue e le classi di concorso competenti sono la A-12 e la A-11. Dalla terza alla quinta classe è previsto l'insegnamento della sola "Storia", per 66 ore annue, con classi di concorso A-19, A-12 e A-11. Filosofia entra nel piano di studi solo nel triennio finale, con 66 ore per ciascun anno, ed è assegnata alla classe di concorso A-18. L'insegnamento di "Diritto" è previsto nel primo biennio, con 99 ore annue, ed è associato alla classe A-46. "Economia politica" è presente nello stesso biennio con 99 ore annue, sempre sotto la responsabilità della classe A-46.

Due insegnamenti sono specificamente riferiti al "Made in Italy": "Scienze giuridiche per il made in Italy" e "Scienze economiche per il made in Italy", entrambi introdotti nel secondo biennio e nel quinto anno, con 99 ore annue ciascuno e con insegnamento affidato alla classe A-46.

L'insegnamento della "Lingua e cultura straniera 1" è previsto in ogni anno scolastico con 99 ore annue, assegnato alla classe A-22 (ex A-24). Anche "Lingua e cultura straniera 2" è presente nel curricolo, ma con un numero inferiore di ore, pari a 66 annue in ogni anno scolastico, e affidato alla stessa classe di concorso. Matematica è prevista per l'intero quinquennio con 99 ore annue ed è insegnata da docenti delle classi A-26 e A-27. La "Fisica" è introdotta solo nel triennio finale con 66 ore annue ed è assegnata alla classe A-27. Le "Scienze naturali", affidate alla classe A-50, sono previste solo nel primo biennio con 66 ore annue. L'insegnamento di "Storia dell'arte e del design", assegnato alle classi di concorso A-01 (ex A-17) e A-54, è impartito con 33 ore annue nei primi due anni e con 66 ore annue nel triennio successivo.

Le "Scienze motorie e sportive", a cura della classe A-48, sono presenti in tutti gli anni con 66 ore annue. Infine, "Religione cattolica o attività alternative" occupano 33 ore annue per ciascun anno scolastico.

Il totale delle ore annuali ammonta a 891 per ciascun anno del primo biennio e a 990 per ciascun anno del secondo biennio e del quinto anno. Sono inoltre previste attività aggiuntive: i "Laboratori interdisciplinari per il made in Italy", con un monte ore progressivo che va da 30 ore nel secondo anno a 60 ore nel quinto anno, e i "PCTO per il made in Italy", con 20 ore nel secondo anno, 100 ore nel quarto anno e 60 ore nel quinto.

Di seguito si riporta, in forma tabellare, il piano degli studi.

L'Allegato 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 222 del 2024 introduce nel corpo del decreto del Presidente della Repubblica 89 del 2010 l'Allegato A-ter, il quale reca le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento in relazione alle attività e agli insegnamenti compresi nel piano degli studi del liceo del made in Italy. Tali indicazioni, in raccordo con il PECUP, rappresentano la base sulla quale le istituzioni scolastiche strutturano la propria offerta formativa, i docenti costruiscono i propri percorsi didattici e gli studenti sono messi in condizione di raggiungere gli obiettivi di apprendimento e di maturare le competenze proprie del liceo del made in Italy.

Nella premessa alle menzionate indicazioni, si evidenzia che il percorso liceale del made in Italy intende promuovere negli studenti uno sguardo ampio e trasversale rispetto agli argomenti degli insegnamenti, all'intersezione tra i nuclei disciplinari ed epistemologici delle discipline previste dal curricolo. In particolare, esso intende favorire lo sviluppo della dimensione estetica, attraverso il potenziamento e il dialogo tra le discipline letterarie, artistiche, storico-geografiche, filosofiche e i nuclei concettuali delle discipline economiche e giuridiche, con riferimento alla promozione del made in Italy, in termini culturali e di proiezione economica, dalle realtà distrettuali ai mercati mondiali. Il liceo del made in Italy intende, inoltre, rafforzare la consapevolezza della centralità della dimensione internazionale attraverso lo sviluppo delle competenze linguistico-comunicative in due lingue straniere, rispettivamente almeno al livello B2 e B1 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, e l'insegnamento in lingua straniera di un'altra disciplina non linguistica.

In riferimento all'ambito metodologico, didattico, organizzativo, l'indirizzo di studi privilegia il coinvolgimento diretto degli studenti, attraverso il ricorso a metodologie di apprendimento attivo e partecipato.

 Le indicazioni nazionali declinano gli obiettivi di apprendimento chiamati a realizzare il profilo educativo, culturale e professionale del liceo del made in Italy nelle discipline individuate, che sono le seguenti: lingua e letteratura italiana; storia e geografia; filosofia; economia politica/scienze economiche per il made in Italy; diritto/scienze giuridiche per il made in Italy; lingua e cultura straniera 1; lingua e cultura straniera 2; matematica; fisica; scienze naturali; storia dell'arte e del design; scienze motorie e sportive.

A queste si affiancano, oltre ai percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento (PCTO) (ex alternanza scuola-lavoro), due percorsi laboratoriali interdisciplinari:

- il laboratorio interdisciplinare di ambito umanistico-linguistico (lingua e letteratura italiana, storia e geografia, filosofia, storia dell'arte e del design), denominato «cultura e comunicazione del made in Italy»;

- il laboratorio interdisciplinare ambito scientifico-giuridico-economico (matematica, fisica, diritto/scienze giuridiche per il made in Italy, economia politica/scienze economiche per il made in Italy) denominato «dai distretti ai mercati globali: strumenti e strategie per il made in Italy».

 Venendo più nel dettaglio alle indicazioni previste per singola materia, in continuità con quanto già fatto in passato, sono definite le linee generali e le competenze legate all'insegnamento della stessa e gli obiettivi specifici di apprendimento nei due bienni e nell'anno finale.

Ci si concentra qui di seguito solo sugli aspetti più caratterizzanti del nuovo percorso, costituiti dagli insegnamenti Scienze economiche e Scienze giuridiche per il made in Italy, dall'insegnamento Storia dell'arte e del design (ridenominato e parzialmente adattato al nuovo percorso) e dalle attività laboratoriali interdisciplinari, nonché dai percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO), che vengono potenziati rispetto a quanto avviene per gli altri licei

In particolare, con riferimento alle Scienze economiche per il made in Italy, le indicazioni nazionali prevedono che al termine del percorso liceale lo studente padroneggi il lessico di base e i fondamentali elementi costitutivi dell'economia politica, dell'economia industriale e dell'economia aziendale, con particolare riferimento al modello produttivo del made in Italy e alla sua internazionalizzazione. Dopo il primo biennio dedicato allo studio dell'economia politica, nel secondo biennio e nell'ultimo anno si appuntano gli aspetti maggiormente innovativi del percorso, in cui lo studente entra nell'analisi delle dinamiche che riguardano la vita dell'impresa, con specifico riguardo ai settori tipici del made in Italy. Questo approccio implica lo studio dei comparti tipici del tessuto produttivo italiano, con particolare cura per la composizione delle filiere, passando da strutture corte come i distretti fino alle grandi catene del valore internazionali. Al quinto anno lo studente mette a frutto le competenze e le conoscenze acquisite negli anni precedenti ed è in grado di analizzare le strategie per leggere e interpretare gli scenari macroeconomici e le conseguenti scelte operate dai policy maker e dalle singole imprese. Lo studio si concentra sulla valorizzazione dei prodotti italiani, integrando competenze di marketing, economia, politica economica ed economia aziendale, con un forte focus sulle peculiarità del made in Italy. Il programma intende fornire agli studenti le competenze necessarie per comprendere e gestire efficacemente le sfide del posizionamento del made in Italy sui mercati globali, attraverso una solida base teorica e l'analisi di case studies di marchi italiani di successo.

Con riguardo alle scienze giuridiche per il made in Italy, le indicazioni nazionali prevedono che al termine del percorso liceale, lo studente sia in grado di utilizzare le competenze giuridiche applicate ai diversi settori dell'attività di impresa, contribuendo al supporto delle filiere industriali nella più ampia cornice del made in Italy. Nel corso del quinquennio sviluppa conoscenze nel campo del diritto pubblico, approfondendo i fondamenti giuridici alla base dell'attività economica. Nel campo del diritto civile analizza le implicazioni dei negozi giuridici e del diritto industriale, con particolare riferimento alla difesa della proprietà intellettuale. Studia inoltre il quadro normativo del commercio internazionale, con particolare attenzione alle condizioni di importazione, esportazione, e agli investimenti esteri, concentrandosi sul diritto doganale e la politica commerciale dell'Unione europea. Lo studente acquisisce inoltre specifiche competenze nel campo del diritto dei consumatori e, più in generale, della regolazione del mercato.

In ordine all'insegnamento "Storia dell'arte e del design", si rimarca la scelta di cambiarne la denominazione dall'originario "Storia dell'arte". Coerentemente, a partire dal secondo biennio, è prevista una particolare attenzione alla storia delle arti applicate, con riferimento anche alle tradizioni artigiane presenti nel territorio nelle quali si colgono le premesse dello sviluppo di produzioni caratterizzanti il made in Italy, all'analisi storico-estetica del design a partire dalle origini fino al XIX secolo, con approfondimenti su alcuni dei progettisti nazionali più influenti e delle aziende che li hanno sostenuti. Nel quinto anno, si approfondiranno l'evoluzione delle produzioni artigianali nelle regioni italiane e in Europa e il rapporto tra arte e industria, approfondendo casi esemplari del XX secolo di progettisti e aziende particolarmente rilevanti per il panorama nazionale e internazionale.

Quanto al laboratorio interdisciplinare "Cultura e comunicazione del made in Italy", esso intende seguire lo studente in un percorso che lo conduca a saper individuare, analizzare e riconoscere: gli elementi caratterizzanti la cultura del made in Italy; le specificità territoriali che lo connotano; la presenza e la diffusione nelle dimensioni temporale e spaziale del patrimonio materiale e immateriale dell'Italia. A tal fine, il laboratorio potrà avvalersi di casi di studio, buone pratiche, storie di successo, eventualmente con l'apporto di esperti provenienti da università, ITS Academy e imprese, anche al fine di sviluppare specifiche competenze per la valorizzazione della dimensione estetica delle manifestazioni del made in Italy. Si prevede inoltre che il laboratorio dedicherà una specifica attenzione all'acquisizione di competenze comunicative, volte alla promozione del made in Italy anche in ambito internazionale attraverso le più innovative modalità di comunicazione.

Più in particolare, il laboratorio si sviluppa a partire dal secondo anno del primo biennio (15 ore), prosegue nel secondo biennio e quinto anno (per la durata rispettivamente di 20 ore, 25 ore, 30 ore) per un monte ore complessivo di 90. Esso si articola in quattro tematiche: a) la comunicazione per il made in Italy; b) il patrimonio culturale e paesaggistico nazionale; c) arte, estetica e design del made in Italy; d) uno sguardo al futuro.

Quanto al laboratorio interdisciplinare "dai distretti ai mercati globali: strumenti e strategie per il made in Italy", esso ha il compito principale di seguire lo studente in un percorso che lo guidi verso la conoscenza dei principali distretti industriali del made in Italy, con un focus sulle vocazioni economiche dei territori e sui modelli produttivi e organizzativi adottati per rispondere alle sfide presenti e future dei mercati internazionali di riferimento. L'intento del laboratorio è quello di integrare l'apprendimento teorico della matematica, che fornisce le tecniche di base comunemente usate in economia, con le discipline giuridiche ed economiche, al fine di dotare lo studente dei fondamentali strumenti di analisi quantitativa e qualitativa. Il laboratorio si articolerà anche nello studio di concrete situazioni di business e di casi specifici connessi alle filiere industriali del made in Italy, e alla loro tutela, valorizzazione e promozione sui mercati globali. Nella progettazione del laboratorio verranno coinvolti gli insegnamenti delle due lingue straniere in modo da poter veicolare, in ambito internazionale, contenuti utili alla promozione del made in Italy.

Anche tale percorso, si sviluppa a partire dal secondo anno del primo biennio (15 ore), prosegue nel secondo biennio e quinto anno (per la durata rispettivamente di 20 ore, 25 ore, 30 ore) per un monte ore complessivo di 90. Esso si articola in quattro tematiche: a) distretti e filiere produttive del made in Italy; b) tutela del made in Italy; c) valorizzazione del made in Italy; d) promozione, internazionalizzazione e digitalizzazione per il made in Italy.

 In ordine ai percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO), si segnala l'incremento di 30 ore rispetto al "monte orario" minimo ad essi dedicato per i Licei, nonché l'introduzione di 20 ore già a partire dal secondo anno del primo biennio (come previsto per i nuovi istituti tecnici e professionali, ma non per gli altri percorsi liceali).

Il rapporto tra liceo del made in Italy e il liceo delle scienze umane - opzione economico-sociale 

L'articolo 18, comma 4, della legge 27 dicembre 2023, n. 206, aveva disposto l'attivazione delle classi prime dei percorsi liceali del made in Italy a decorrere dall'anno scolastico 2024/2025 e, contestualmente, aveva previsto che in tali percorsi confluisse l'opzione economico-sociale presente all'interno del percorso del liceo delle scienze umane, ferma restando, per le classi successive alla prima, la prosecuzione, fino a esaurimento, di tale opzione. Il comma 5 prevedeva che, in via transitoria, la costituzione delle classi prime del percorso liceale del made in Italy potesse avvenire, su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l'opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane, e previo accordo tra l'ufficio scolastico regionale e la regione, subordinatamente alla disponibilità delle occorrenti risorse umane, strumentali e finanziarie, nel limite di quelle disponibili a legislazione vigente nonché all'assenza di esuberi di personale in una o più classi di concorso e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Tale attivazione era stata prevista sulla base del quadro orario di un piano degli studi specificamente previsto per il primo biennio (e recato dall'Allegato A della legge n. 206 del 2023), che è stato poi confermato, nella disciplina a regime recata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 222 del 2024, e in particolare dal suo Allegato 3.

In relazione a tale fase transitoria, la nota ministeriale del 28 dicembre 2023 aveva chiarito che, "secondo quanto previsto dal combinato disposto dei commi 4 e 5 dell'articolo 18, della legge n. 206/2023, solamente le istituzioni scolastiche statali e paritarie che nell'ambito della programmazione regionale dell'offerta formativa già erogano il percorso del liceo delle scienze umane, opzione economico sociale, possono richiedere l'attivazione di prime classi del liceo del made in Italy per l'anno scolastico 2024/2025, e che a garanzia del rispetto delle clausole di invarianza finanziaria previste dalla legge, l'attivazione delle prime classi del liceo del made in Italy deve prevedere la rinuncia da parte dell'istituzione scolastica all'attivazione di un numero corrispondente di classi prime del liceo delle scienze umane – opzione economico-sociale. Si potrà, quindi, richiedere di sostituire tale percorso liceale con il nuovo indirizzo di studi del liceo del made in Italy oppure si potrà scegliere di mantenere entrambi i percorsi, ma per un numero complessivo di classi prime non superiore a quello delle classi prime funzionanti nel corrente anno scolastico."

Anche alla luce di tale genesi, appare rilevante a questo punto evidenziare quali siano le differenze tra il piano di studi del liceo del made in Italy e il piano di studi del liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale, da cui il nuovo liceo sostanzialmente deriva, per gemmazione. Ebbene, le differenze tra i due percorsi sono le seguenti:

- lo sdoppiamento dell'insegnamento "Diritto ed economia politica" (previsto per 99 ore annuali, dal primo al quinto anno, nel liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale) in due distinte materie "Diritto" ed "Economia politica" (da 99 ore annuali l'una), che poi, dal terzo anno al quinto anno, diventano rispettivamente "Scienze giuridiche per il made in Italy" e "Scienze economiche per il made in Italy" (ancora, 99 ore annuali l'una);

- il venir meno dell'insegnamento "Scienze umane (Antropologia, Metodologia della ricerca, Psicologia, Sociologia)", caratterizzante il liceo delle scienze umane e ivi previsto, anche per l'opzione economico-sociale, per 99 ore annuali, dal primo al quinto anno;

- il cambio di denominazione dell'insegnamento "Storia dell'arte" in "Storia dell'arte e del design", e il suo anticipo al primo biennio, per 33 ore annuali, a scapito dell'insegnamento della "Lingua e cultura straniera 2", che passa da 99 a 66 ore annuali. Questa differenza viene meno in relazione all'ultimo triennio, quando le ore annuali dedicate alle due citate materie passano, rispettivamente, a 66 e 99, come tuttora previsto per il liceo delle scienze umane, opzione economico-sociale;

- l'introduzione dei due laboratori interdisciplinari di cui si è dato conto sopra, rispettivamente di ambito umanistico-linguistico (denominato «cultura e comunicazione del made in Italy») e di ambito scientifico-giuridico-economico (denominato «dai distretti ai mercati globali: strumenti e strategie per il made in Italy»), cui è dedicato un monte orario complessivo quinquennale di 180 ore (90 a laboratorio), a partire dal secondo anno (30 ore) e poi a crescere per i successivi (40, 50 e 60 ore nel triennio finale);

- l'incremento di 30 ore dell'orario minimo dedicato, nel quinquennio, ai percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO), e la previsione dello svolgimento di 20 ore di tali percorsi già a partire già dal secondo anno;

- la precisazione secondo cui l'insegnamento, nella lingua straniera 1, dei contenuti di un'altra disciplina non linguistica (CLIL) è previsto per una disciplina caratterizzante il percorso liceale, e la previsione che esso si sviluppi nel terzo, quarto e quinto anno di corso, per almeno un terzo del monte ore annuale della disciplina prescelta.

 Si segnala in merito che, in commento alle Indicazioni nazionali di cui all'Allegato 2, il Consiglio superiore della pubblica istruzione, nel parere reso sullo schema di decreto recante il regolamento di disciplina del liceo del made in Italy, in data 31 maggio 2024, ha segnalato che esse "vista la portata innovativa e le finalità del nuovo percorso di studi liceale secondo le intenzioni della legge istitutiva, avrebbero potuto più opportunamente ridisegnare l'impianto curriculare complessivo, concentrandosi su nuclei tematici e obiettivi di apprendimento per non vanificare l'interessante introduzione dei laboratori interdisciplinari, favorendo un approccio sistemico utile anche per affrontare la complessità del contesto extra-scolastico in funzione anche orientativa e di sviluppo del percorso futuro degli studenti". Al contrario, prosegue il Consiglio, "rispetto al percorso del Liceo delle scienze umane opzione "economico sociale" di cui al vigente decreto del Presidente della Repubblica. n. 89 del 2010, le variazioni effettuate riguardano invece minimali interventi sia in relazione alle discipline introdotte che ai "piani orario" limitando fortemente l'impianto innovativo di un nuovo percorso liceale".

Sul punto, nella relazione illustrativa dello schema di quello che sarebbe divenuto il decreto del Presidente della Repubblica n. 222 del 2024, il Ministero dichiarava di aver ritenuto di non poter accogliere tale indicazione "in quanto la predisposizione delle Indicazioni nazionali del Liceo del made in Italy si colloca nella più ampia cornice del sistema dei percorsi liceali di cui deve mantenere l'impianto complessivo che prevede l'assetto curriculare per discipline". 

Il periodo dell'articolo 18, comma 4, della legge 27 dicembre 2023, n. 206 che sanciva la confluenza dell'opzione economico-sociale presente all'interno del percorso del liceo delle scienze umane all'interno del nuovo percorso liceale del made in Italy è stato successivamente soppresso dall'articolo 8-bis del decreto-legge n. 160 del 2024, e dunque nel corso dell'anno scolastico 2024/2025. Per effetto di tale intervento normativo, l'opzione economico-sociale presente all'interno del percorso del liceo delle scienze umane permane, quindi, in via ordinaria (e non più quindi solo fino a esaurimento), quale percorso autonomo rispetto a quello del liceo del made in Italy.

Si tenga presente che, secondo i dati diffusi dal Ministero dell'istruzione e del merito (2024/20252025/2026) le iscrizioni ai neoistituiti percorsi liceali del made in Italy sono stati lo 0,08% del totale per l'anno scolastico 2024/2025 e lo 0,09% del totale per l'anno scolastico 2025/2026, mentre quelle ai percorsi liceali delle scienze umane, opzione economico sociale, sono state il 3,96% del totale per l'anno scolastico 2024/2025 e il 4,21% del totale per l'anno scolastico 2025/2026.

   
ultimo aggiornamento: 15 luglio 2025
 
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