In Italia, il servizio militare femminile, avviato nell'anno 2000 a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 380/1999, costituisce uno dei grandi cambiamenti che hanno segnato il processo di trasformazione del mondo militare dell'ultimo ventennio.
Attualmente le Forze Armate e l'Arma dei Carabinieri, incluse le capitanerie di porto, registrano la presenza di oltre 20 mila unità di personale militare femminile (poco più dell'8 per cento del totale del personale militare).
Il personale militare femminile è stato impiegato in numerose missioni internazionali nel corso del 2024, secondo la Relazione analitica relativa alle missioni internazionali (Doc. XXVI n. 3) presentata al Parlamento nel febbraio 2025.
Secondo gli ultimi dati disponibili (relativi al 31 dicembre 2023), le Forze Armate e l'Arma dei Carabinieri, incluse le capitanerie di porto, hanno registrato la presenza di 22.565 unità di personale femminile, confermando il trend in crescita rispetto alle 20.652 unità dell'anno precedente, alle 15.995 unità presenti alla fine del 2018, alle 17.707 a fine 2019, alle 17.945 unità a fine 2020 e alle 19.138 unità a fine 2021.
Le unità sono così ripartite:
- 2.563 Ufficiali;
- 3.818 Sottufficiali;
- 14.745 Graduati e Militari di truppa;
- 1.479 Allievi di accademie e scuole militari.
Grafico 1 – Composizione del personale femminile per grado (anno 2023)
Fonte: Rielaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa – su dati tratti dalla Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2023) –Doc. XXXVI n. 3.
La tabella seguente mostra la ripartizione del personale femminile al 31 dicembre 2023 per Forza armata e per categoria.
Tabella 1 – Personale femminile al 31 dicembre 2023
*C.E.M.M.= Corpo degli equipaggi militari marittimi
Fonte: Rielaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa – su dati tratti dalla Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2023) – Doc. XXXVI n. 3.
Grafico 2 – Percentuale di personale femminile per Corpo al 31 dicembre 2023
Fonte: Rielaborazione Servizio Studi – Dipartimento Difesa – su dati tratti dalla Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2023) – Doc. XXXVI n. 3.
Per quanto riguarda il reclutamento, non esistono percorsi differenziati di selezione se non per quanto riguarda le prestazioni richieste per agilità, forza e resistenza che prevedono, in alcuni concorsi, parametri diversi tra uomini e donne, alla stregua di quanto avviene per la valutazione delle prestazioni sportive degli atleti.
La tabella seguente espone il personale femminile reclutato nel corso dell'anno 2023.
Tabella 2 – Personale femminile reclutato nel 2023
Nel campo della formazione e dell'addestramento della componente femminile non sussistono particolari differenziazioni tra uomini e donne, in quanto tutto il personale frequenta i medesimi corsi presso gli istituti militari e le scuole di addestramento. Particolari forme di tutela sono previste per il personale femminile che durante i corsi di formazione e di specializzazione risulti in stato di gravidanza e per il personale frequentatore di corsi di formazione di base con figli fino al dodicesimo anno di età.
Relativamente alla progressione di carriera nella Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2023) si evidenzia che, secondo una proiezione teorica, le prime Ufficiali donne provenienti dai ruoli normali d'Accademia, saranno valutate per l'avanzamento al grado di Colonnello nel 2026. L'Arma dei Carabinieri ha già Ufficiali donna nei gradi di Generale di Brigata e Colonnello provenienti dal Corpo Forestale e dalla Polizia di Stato.
Per quanto riguarda l'impiego, il personale militare femminile, svolge incarichi, sia sul tenitorio nazionale, sia in tutti i principali teatri operativi, nei diversi ruoli/corpi e specialità, senza particolari differenziazioni rispetto alla componente maschile. Nessuna differenziazione di genere è prevista per la scelta del personale da impiegare presso gli organismi internazionali in Italia e all'estero: la selezione operata viene fatta sulla base dei requisiti individuali e professionali posseduti. Il personale militare femminile assolve oggi gli incarichi, sia sul territorio nazionale che in tutti i principali Teatri operativi, nei diversi ruoli/corpi e specialità, senza differenziazioni.
Con riferimento alle professionalità operative, la Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate (anno 2023) osserva che le prestazioni offerte dalle donne risultano essere paritetiche a quelle dei colleghi di sesso maschile. Esse, ad esempio, sono impiegate nei reparti di fanteria, a bordo di carri armati, come piloti e membri di equipaggi di aerei ed elicotteri, a bordo e al comando di navi e sottomarini, nel controllo capillare del territorio in qualità di Carabinieri, come responsabili di porti, lungo le coste del Paese.
Nelle missioni all'estero, in particolare, la Difesa italiana continua a promuovere le candidature di personale militare femminile per la copertura di posizioni quali Ufficiali di Staff e Osservatori militari all'interno delle missioni a guida ONU, in virtù della sua adesione al progetto delle Nazioni Unite di incrementare il numero di donne schierate nei teatri operativi.
La Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso, che il Governo presenta annualmente alle Camere, presenta, fra l'altro, l'andamento di ciascuna missione e i risultati conseguiti, anche con riferimento esplicito alla partecipazione delle donne e all'adozione dell'approccio di genere nelle diverse iniziative, per attuare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1325 del 31 ottobre 2000 e le risoluzioni successive, nonché i Piani d'azione nazionali previsti per l'attuazione delle stesse.
Unico caso di impiego differenziato sulla base del genere di appartenenza è rappresentato dai Female Engagement Team (FET), nuclei specializzati formati da personale militare femminile specializzate nell'interagire con la popolazione locale femminile dei territori dove operano, al fine di accrescere il consenso della comunità locale verso il personale militare e creare un ambiente di cooperazione ottimale per il raggiungimento degli obiettivi della missione (cfr. pagina 48 e 49 della Relazione sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate, anno 2023).