Ambiente e gestione del territorio

Rifiuti radioattivi

Norme approvate nella XVIII legislatura

Le questioni principali attengono alla localizzazione di un deposito nazionale per i rifiuti radioattivi (previsto dal Titolo III del D.Lgs. 31/2010) e alla presentazione del Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi (previsto dall'art. 7 del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 45 di attuazione della direttiva 2011/70/EURATOM che ha istituito un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi).

La mancata trasmissione del citato programma all'UE ha comportato l'instaurazione di un contenzioso europeo che ha portato alla sentenza di condanna, nei confronti dell'Italia, emessa dalla Corte di giustizia dell'UE (sentenza 11 luglio 2019, causa C-434/18  ).

In seguito, la definizione del Programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi è avvenuta, dopo il completamento dell'iter istruttorio (ivi compresa l'acquisizione del parere reso dalla Conferenza unificata in data 1 agosto 2019  ), con il D.P.C.M. 30 ottobre 2019  , pubblicato nella G.U. dell'11 dicembre 2019.

Nell'ottobre 2020 la Commissione europea ha avviato la procedura di infrazione 2020/2266 per mancata osservanza da parte dell'Italia di alcune disposizioni della direttiva 2011/70/EURATOM con riferimento al programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.

Si ricorda che con la legge 8 maggio 2019, n. 40  , è stato ratificato ed è stata data esecuzione all'Accordo transattivo fra l'Italia e la Comunità europea dell'energia atomica sui princìpi governanti le responsabilità di gestione dei rifiuti radioattivi del sito del Centro Comune di Ricerca (CCR) di Ispra (in provincia di Varese), fatto a Bruxelles il 27 novembre 2009.

Norme in materia di rifiuti radioattivi si rinvengono inoltre nella legge europea 2018 (L. 37/2019  ), che all'art. 18 reca disposizioni relative alla responsabilità primaria e alla responsabilità ultima in materia di combustibile esaurito o rifiuti radioattivi, e nella legge di delegazione europea 2018 (L. 117/2019), che all'art. 20 reca i princìpi e i criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 2013/59/Euratom, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti.  

Occorre inoltre ricordare che anche nel corso della XVIII legislatura è proseguita l'emanazione (prevista dall'art. 4, comma 1-bis, del D.L. 314/2003) dei decreti di riparto annuale dei contributi a favore dei siti che ospitano centrali nucleari ed impianti del ciclo del combustibile nucleare.
Le quote relative al 2016 sono state ripartite con la delibera CIPE 57/2018  , mentre al riparto relativo al 2017 si è provveduto con la  elibera CIPE 52/2019  . Per gli esercizi 2018 e 2019 il riparto è stato effettuato, rispettivamente, con le delibere CIPE n. 68   e n. 69   del 2020. La ripartizione dei contributi previsti per l'anno 2020 è avvenuta con la delibera CIPESS 22 dicembre 2021, n. 91  .

Inoltre l'art. 12-bis del D.L. 183/2020   (c.d. milleproroghe) modifica l'art. 27 del D.Lgs. 31/2010 al fine di differire da 60 a 180 giorni il termine - decorrente dalla pubblicazione della proposta di Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del Parco Tecnologico annesso al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi – per la formulazione di osservazioni sulla proposta di Carta nazionale da parte delle regioni, degli enti locali e dei soggetti portatori di interessi qualificati, e da 120 a 240 giorni il termine, anch'esso decorrente dalla medesima pubblicazione, entro il quale la SOGIN S.p.A. promuove un Seminario nazionale sul Parco tecnologico.
Ulteriori disposizioni sono dettate dall'art. 12, comma 5 in materia di sorveglianza radiometrica su materiali o prodotti semilavorati metallici o prodotti in metallo. Su tali disposizioni si innesta l'articolo 11-undecies del D.L. 52/2021 che dispone alcune modifiche alla normativa vigente riguardante alcuni termini riferiti ad obblighi per la protezione da radiazioni ionizzanti e proroga ulteriormente quanto previsto dal D.L. 183/2020 in relazione all'applicazione di un regime transitorio per la sorveglianza radiometrica. In seguito i termini per la sorveglianza radiometrica sono stati ulteriormente prorogati (si veda, da ultimo, l'art. 11, comma 5, del D.L. 228/2021  ). In materia è altresì intervenuto l'art. 40 del D.L. 17/2022  . Elementi di informazione sono stati forniti in risposta all'interrogazione 5-06655  .

L'articolo 37-quater del D.L. 77/2021   prevede l'estensione dei finanziamenti del Fondo per gli interventi di messa in sicurezza e risanamento dei siti con presenza di rifiuti radioattivi prodotti da interventi di bonifica di installazioni industriali contaminate da sostanze radioattive a seguito di fusione accidentale di sorgenti radioattive o per il rinvenimento di sorgenti orfane (istituito dall'art. 1, comma 536, della legge di bilancio 2018) a tutti i siti con presenza di rifiuti radioattivi.

Si ricorda inoltre il comma 417 dell'art. 1 della legge di bilancio 2022 (L. 234/2021  ) che, al fine di consentire il completamento degli interventi di messa in sicurezza e gestione dei rifiuti pericolosi e radioattivi siti nel deposito dell'area ex Cemerad nel territorio del comune di Statte, in provincia di Taranto, autorizza la spesa di 8,8 milioni di euro per l'anno 2022.

Con l'articolo 34 del decreto-legge n. 73 del 21 giugno 2022   è stato disposto il commissariamento della Sogin S.p.A., in considerazione della necessità e urgenza di accelerare lo smantellamento degli impianti nucleari italiani, la gestione dei rifiuti radioattivi e la realizzazione del deposito nazionale.

Attività parlamentare e relazioni

Al fine di approfondire l'attuale situazione della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti nucleari sul territorio nazionale, la 10a Commissione (Industria, commercio, turismo) del Senato ha svolto, a partire dal settembre 2018, un ciclo di audizioni nell'ambito dell'affare assegnato n. 60  .

La tematica dei rifiuti radioattivi è stata altresì oggetto di una serie di audizioni svolte dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati che ha approvato, nella seduta del 21 dicembre 2021, una relazione sulle procedure di localizzazione del deposito unico nazionale dei rifiuti radioattivi (Doc. XXIII, n. 16  ).

Nell'agosto 2021 è stata trasmessa al Parlamento la relazione della Corte dei conti sulla gestione finanziaria della società gestione impianti nucleari (SOGIN S.p.A) per l'esercizio 2019 (Doc. XV, n. 454  ).

In tale relazione viene ricordato che alla SOGIN "sono affidati compiti che attengono al mantenimento in sicurezza, al decommissioning e alla gestione dei rifiuti radioattivi prodotti dagli impianti di fabbricazione del combustibile nucleare e dalle centrali in dismissione sul territorio nazionale, nonché alle attività relative alla chiusura del ciclo del combustibile" e che la stessa società "è incaricata altresi di provvedere alla localizzazione, realizzazione ed esercizio del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e dell'annesso Parco Tecnologico, come previsto dal D.Lgs. 15 febbraio 2010, n. 31 e successive modifiche".

E' inoltre stata trasmessa al Parlamento la relazione sulle attività svolte dall'ISIN e sullo stato della sicurezza nucleare nel territorio nazionale, riferita all'anno 2020 (Doc. CCLVIII  , n. 2). Nell'ottobre 2021 l'ISIN ha pubblicato l'inventario nazionale dei rifiuti radioattivi aggiornato al 31 dicembre 2020  .

In risposta all'interrogazione 4/04307  , nella seduta del 21 maggio 2020, il Ministro dello sviluppo economico ha fornito elementi in merito allo stato della procedura per la localizzazione degli impianti e dei sistemi per il deposito di materiali e rifiuti radioattivi sul territorio nazionale e, in particolare, ha ricordato che sono stati realizzati diversi aggiornamenti della CNAPI (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee), la quale "attualmente si trova nuovamente in corso di validazione presso l'Isin". Nel mese di dicembre 2020, la Sogin, con il nulla osta rilasciato il 30 dicembre 2020   dai Ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente, ha pubblicato la CNAPI sul sito www.depositonazionale.it  .
Elementi in proposito sono stati forniti, nel mese di gennaio 2021, in risposta all'interrogazione 5/05252   e 3/02028  , nonché nel documento consegnato nel corso dell'audizione, in videoconferenza, di rappresentanti di SOGIN  , tenutasi il 31 marzo 2021.
Con l'approvazione delle mozioni 1-00414 e abbinate  , avvenuta nella seduta del 13 aprile 2021, si è impegnato il Governo, tra l'altro, "ad adottare iniziative per assicurare che tutte le fasi procedimentali in cui si articola la scelta dei siti idonei e l'individuazione del sito ove ubicare il Parco tecnologico siano caratterizzate dalla concertazione e condivisione con le regioni, i territori e le comunità locali interessate, nel rispetto dei principi di trasparenza, leale collaborazione e cooperazione istituzionale prevedendo una tempistica adeguata che tenga conto della complessità della materia e dell'impatto della pandemia sulla operatività delle strutture amministrative", nonché "ad informare preventivamente il Parlamento sugli esiti della consultazione pubblica e sulle scelte del Ministri interessati per la definitiva approvazione della Carta nazionale delle aree idonee (CNAI), nonché riguardo all'individuazione del previsti benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere; ad esplicitare le intese raggiunte con le regioni interessate e gli enti locali coinvolti, nonché la corretta esecuzione delle fasi di chiusura e post chiusura dell'impianto nel rispetto delle prescrizioni emesse nel «periodo di controllo istituzionale», presentando a tal fine una relazione annuale alle Camere". Ulteriori elementi sull'iter della procedura in questione sono stati forniti nella risposta all' interrogazione 3-02877  , resa nella seduta del 6 aprile 2022, ove si legge che "secondo il cronoprogramma attuale, è stata valutata come percorribile l'ipotesi di entrata in esercizio del deposito nel 2029, con individuazione del sito nel mese di dicembre 2023", nonché nella risposta all' interrogazione 5/08410  .

Si ricorda, inoltre, che la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati ha approvato, nella seduta del 30 marzo 2021, la Relazione sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia e sulle attività connesse (Doc. XXIII, n. 9  ).

Elementi di informazione sono stati forniti nel corso delle audizioni, in videoconferenza, di rappresentanti della Società gestione impianti nucleari - Sogin S.p.A. (svolta nella seduta del 25 maggio 2021  ) e del Direttore dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN) e del Direttore del dipartimento fusione e tecnologie per la sicurezza nucleare dell'ENEA (svolta nella seduta del 23 giugno 2021  ).

Nella risposta all'interrogazione 3-02728  , resa nella seduta del 19 gennaio 2022, il Ministro della transizione ecologica ha sottolineato che "nel corso degli ultimi anni, si sono verificate alcune disfunzionalità che pongono dubbi sull'effettiva capacità di Sogin di rispettare gli impegni che è stata chiamata ad assolvere, in primis l'andamento dell'attività di decommissioning che, rispetto agli obiettivi fissati dai vari piani a vita intera, continua a procedere molto a rilento, con conseguente slittamento dell'obiettivo finale. Sullo stato di avanzamento dell'attività di decommissioning si rappresenta che, al 31 dicembre del 2021, Sogin ha eseguito il 35,5 per cento dei lavori di smantellamento dei siti e l'estrema lentezza dell'attività si evince confrontando gli obiettivi fissati con le soglie di avanzamento effettivamente raggiunte". 

In risposta all'interrogazione 5/08301   è stato ricordato che con l'art. 34 del decreto-legge n. 73 del 2022 è stato disposto il commissariamento della Sogin S.p.A., proprio in considerazione della urgenza e necessità di accelerare il processo industriale di smantellamento degli impianti nucleari presenti sul territorio nazionale e la realizzazione del deposito nazionale.