L'Assemblea della Camera ha approvato la proposta di istituire, per tutta la durata della XIX legislatura, una Commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, avvenute nel 1985, a distanza di un mese l'una dall'altra, in circostanze mai chiarite. Ora il provvedimento passa all'esame del Senato.
La I Commissione Affari costituzionali ha concluso, nella seduta del 16 marzo 2023, l'esame in sede referente delle proposte di legge C. 665 (Francesco Silvestri), C. 880 (Morassut) e C. 879 (Zaratti), volte ad istituire, per la durata della XIX legislatura, una Commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta a Roma il 22 giugno 1983, quando la ragazza aveva quindici anni, in circostanze mai chiarite. Si tratta di proposte di legge per le quali è stata deliberata l'urgenza in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo.
A seguito delle modifiche e integrazioni apportate in sede referente sul testo della pdl C. 665, adottato come testo base, l'ambito dell'indagine della Commissione parlamentare di inchiesta è stato esteso anche alla scomparsa di Mirella Gregori, avvenuta a Roma il 7 maggio 1983, quando la ragazza aveva sedici anni, ritenendo la Commissione che le due vicende siano connesse, non solo da un punto di vista temporale ma anche perché dallo sviluppo delle indagini giudiziarie e delle inchieste giornalistiche sono emersi collegamenti tra i due casi.
Il testo della proposta approvata in sede referente, assegna alla Commissione in particolare il compito di:
a) ricostruire e analizzare in maniera puntuale la dinamica della scomparsa delle due ragazze, esaminando anche il materiale e i dati acquisiti attraverso le inchieste giudiziarie e le inchieste giornalistiche;
b) esaminare e verificare fatti, atti e condotte che possano avere costituito ostacolo o ritardo nell'accertamento giurisdizionale delle responsabilità connesse agli eventi, anche promuovendo azioni presso Stati esteri, finalizzate ad ottenere documenti o altri elementi di prova utili alla ricostruzione della vicenda.
Al termine dei propri lavori, la Commissione presenterà una relazione sui risultati dell'inchiesta e potranno essere presentate anche relazioni di minoranza.
Quanto alla composizione della Commissione, l'articolo 2 prevede un totale di 40 componenti, 20 senatori e 20 deputati, nominati rispettivamente dal Presidente del Senato e dal Presidente della Camera in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di almeno un senatore per ciascun gruppo presente in Senato e di un deputato per ciascun gruppo presente alla Camera. La proposta, come modificata sul punto in sede referente anche a seguito del parere della Commissione Giustizia, stabilisce inoltre che i componenti la Commissione dichiarano alla Presidenza della Camera di appartenenza di non aver ricoperto o di non ricoprire ruoli nei procedimenti giudiziari relativi ai fatti oggetto dell'inchiesta.
Per l'espletamento delle funzioni della Commissione, si prevede che essa fruisca di personale, locali e strumenti operativi, posti a disposizione dai Presidenti delle Camere, d'intesa tra loro, e che le spese per il funzionamento della Commissione, quantificate in 50.000 euro all'anno, siano poste a carico, in parti uguali, dei bilanci di Camera e Senato.
Il provvedimento, approvato dall'Assemblea della Camera nella seduta del 23 marzo 2023, passa all'esame del Senato (S. 622).