Il 28 maggio 2024 l'Assemblea della Camera ha approvato la proposta di legge A.C. 304-A che reca una delega al Governo per la riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi per i titolari di cariche di Governo, statali e regionali, e per i componenti delle autorità amministrative indipendenti.
Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Per approfondire si veda il dossier del Servizio Studi della Camera.
La proposta di legge A.C. 304-A, che consta di un unico articolo, al comma 1 delega il Governo ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data della sua entrata in vigore, un decreto legislativo di riforma della disciplina in materia di conflitto di interessi per i titolari di cariche di governo statali, regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano, nonché per i presidenti e i componenti delle autorità indipendenti di garanzia, vigilanza e regolazione.
Al comma 2 si precisa che per titolari di cariche di governo statali si intendono il Presidente del Consiglio dei ministri; i Vicepresidenti del Consiglio dei ministri, i ministri, i vice ministri, i sottosegretari di Stato e i commissari straordinari del Governo di cui all'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, per titolari di cariche di governo regionali si intendono il presidente della regione e i componenti della giunta regionale e per titolari di cariche di Governo nelle province autonome di Trento e di Bolzano si intendono i due presidenti di provincia e i componenti delle due giunte provinciali.
Come specificato al comma 5, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di cui al comma 1, la legge 20 luglio 2004, n. 215, recante norme in materia di risoluzione dei conflitti di interessi, è abrogata.
Al comma 3 vengono indicati i princìpi e i criteri direttivi che il Governo deve osservare nell'esercizio della delega:
a) individuare una situazione di conflitto di interessi quando uno dei titolari delle cariche di governo partecipa all'adozione di un atto o omette l'adozione di un atto dovuto trovandosi in una delle situazioni di incompatibilità previste;
b) individuare le situazioni di incompatibilità tra la titolarità delle cariche di Governo e l'assunzione di cariche, uffici e funzioni, in enti di diritto pubblico, anche economici, in imprese pubbliche o private, in organismi di diritto pubblico, consorzi, nonché aziende speciali e istituzioni;
c) individuare le situazioni di incompatibilità tra la titolarità delle cariche di governo e lo svolgimento di attività professionali o di lavoro autonomo, in forma associata o societaria, di consulenza o arbitrale, svolte in favore di soggetti pubblici o privati;
d) prevedere un termine per la rimozione di tali situazioni di incompatibilità;
e) prevedere che vi sia incompatibilità tra la titolarità delle cariche di governo e la proprietà, il possesso o la disponibilità di partecipazioni superiori al 50 per cento del capitale sociale di un'impresa che svolga la propria attività in regime di concessione rilasciata dallo Stato o dalle regioni o di un'impresa che sia titolare di diritti esclusivi o che operi in regime di monopolio;
f) previsione di un termine per l'opzione tra il mantenimento delle cariche di governo e il conferimento delle partecipazioni a una società fiduciaria;
g) prevedere obblighi di dichiarazione al momento dell'assunzione della carica di governo, ai fini dell'accertamento dell'esistenza delle situazioni di incompatibilità previste;
h) prevedere, per i titolari di cariche di governo, dell'obbligo di astenersi dal partecipare a qualsiasi decisione che possa determinare situazioni di conflitto di interessi;
i) disciplinare le modalità con le quali la situazione di conflitto di interessi può essere rimossa;
l) attribuire i poteri di vigilanza, di accertamento e di sanzione delle violazioni all'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) e, con riferimento alle situazioni di incompatibilità riguardanti il presidente e i componenti dell'AGCM, all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC);
m) prevedere che si tenga conto di quanto disposto dall'articolo 29-bis della legge 28 dicembre 2005, n. 262 per quanto riguarda le incompatibilità dei componenti e i dirigenti della CONSOB cessati dall'incarico.
Al comma 4, la proposta di legge prevede il parere delle commissioni parlamentari competenti sullo schema di decreto legislativo.
Il comma 6 precisa che per le regioni a statuto ordinario le disposizioni del progetto di legge costituiscono principi fondamentali cui adeguare le leggi regionali in materia di incompatibilità dei presidenti di regione, ai sensi dell'articolo 122 della Costituzione e contiene la consueta clausola di salvaguardia delle autonomie speciali.
Il provvedimento in esame trae origine da una proposta di legge di iniziativa parlamentare, il cui esame in sede referente presso la I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati è iniziato il 2 marzo 2023 (A.C. 304 Giuseppe Conte e altri).
Nella sua configurazione originaria, tale proposta – finalizzata ad abrogare la vigente legge sul conflitto di interessi (L. n. 215 del 2004) – interveniva su diversi ambiti, tra cui i conflitti di interessi per i titolari di cariche di governo nazionale, cui sono equiparati i componenti delle autorità amministrative indipendenti; l'incompatiblità dei titolari di cariche di governo statali, regionali e locali oltre che dei componenti delle autorità indipendenti; il divieto di percezione di erogazioni provenienti da Stati esteri a carico di alcuni titolari di cariche di governo statali, regionali e dei parlamentari.
Per approfondire il contenuto della proposta di legge si veda il dossier predisposto dal Servizio Studi per l'esame in sede referente.
Tra il mese di aprile 2023 e il febbraio 2024, la I Commissione Affari Costituzionali ha proceduto a una serie di audizioni informali. Il Comitato per la legislazione ha espresso il proprio parere sul testo – formulando alcune osservazioni - il 13 marzo 2024.
Il 21 marzo 2024 la I Commissione Affari Costituzionali ha approvato un emendamento del relatore, insieme ad alcuni subemendamenti al medesimo emendamento, interamente sostitutivo della proposta di legge, che conferisce al Governo una delega per riformare la disciplina del conflitto di interessi.
Il giorno stesso la medesima Commissione ha deliberato di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento, come modificato dalla proposta emendativa approvata.
L'Assemblea della Camera ha aprrovato, con alcune modifiche, il provvedimento il 28 maggio 2024.