provvedimento 15 marzo 2023
Studi - Istituzioni Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie

La legge 2 marzo 2023, n. 22 ha istituito, per tutta la durata della XIX legislatura, la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, e ne disciplina le funzioni, i poteri, la composizione e l'organizzazione. 

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La legge 22/2023 riproduce in buona parte il contenuto della legge 99/2018, istitutiva della medesima Commissione di inchiesta nella XVIII legislatura, con alcune innovazioni.

Alla Commissione sono attribuiti (art. 1, comma 1) i seguenti compiti, che coincidono, con qualche modifica, con quelli stabiliti nella scorsa legislatura:

  • verificare l'attuazione delle misure legislative contro la criminalità organizzata e la mafia e, in particolare, quelle riguardanti le persone che collaborano con la giustizia e le persone che prestano testimonianza e quelle relative al regime carcerario previsto per le persone imputate o condannate per delitti di mafia, anche con riguardo al monitoraggio delle scarcerazioni; rispetto alla legge 99/2018 è stato aggiunto il compito di verificare anche l'attuazione delle disposizioni in tema di lotta alla criminalità organizzata, con particolare riguardo alla disciplina in materia di liberazione condizionale introdotta dal D.L. 162/2022 (possibilità, a determinate condizioni, di accedere ai benefici penitenziari anche per i soggetti non collaboranti condannati all'ergastolo per reati "ostativi");
  • verificare l'attuazione e l'adeguatezza delle disposizioni in materia di tutela delle vittime di estorsione e usura e dei familiari delle vittime delle mafie;
  • verificare l'adeguatezza della normativa in materia di organizzazione dei sistemi giudiziari, sistemi informativi e banche di dati in uso agli uffici giudiziari e alle forze di polizia;
  • accertare la congruità della legislazione vigente, formulando le proposte di carattere legislativo e amministrativo ritenute necessarie per rendere più coordinate e incisive le iniziative di Stato, regioni ed enti locali contro la mafia, anche al fine di costituire uno spazio giuridico antimafia a livello europeo e internazionali; in questo ambito, ad integrazione della legge 99/2019, la proposta di legge fa anche riferimento all'esigenza di accertare la congruità della normativa con riferimento alle evoluzioni delle mafie, con particolare riferimento alle cosiddette "mafie silenti" e "mafie mercatiste", ai "comitati criminal-affaristici", e "massomafie";
  • indagare sul rapporto tra mafia e politica anche riguardo alla sua articolazione territoriale e ai delitti e alle stragi di carattere politico-mafioso con particolare riferimento alla selezione dei gruppi dirigenti e delle candidature per le elezioni anche in relazione al codice di autoregolamentazione sulla formazione delle liste delle candidature per le elezioni approvato dalla Commissione antimafia istituita nella XVIII Legislatura;
  • accertare e valutare le tendenze e i mutamenti in atto nell'ambito della criminalità di tipo mafioso;
  • valutare la penetrazione nel territorio nazionale e le modalità operative delle mafie straniere e autoctone;
  • indagare sulle forme di accumulazione di patrimoni illeciti e al fenomeno del riciclaggio e valutare la congruità della normativa vigente per la prevenzione e in contrasto di tali fenomeni, con riferimento, tra l'altro al sistema del gioco e delle scommesse anche on-line;
  • accertare le modalità di difesa del sistema degli appalti dai condizionamenti mafiosi con particolare riferimento, come specificato rispetto alla legge n. 99 del 2018, all'attuazione dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR;
  • esaminare l'impatto negativo derivante al sistema produttivo dalle attività delle associazioni mafiose;
  • programmare un'attività volta a contrastare, monitorare e valutare il rapporto tra le mafie e l'informazione, con particolare riferimento alle diverse forme in cui si manifesta la violenza o l'intimidazione nei confronti dei giornalisti;
  • verificare l'adeguatezza delle norme patrimoniali sulla confisca dei beni e sul loro uso sociale e produttivo, proponendo le misure idonee a renderle più efficaci;
  • verificare l'adeguatezza delle strutture preposte al contrasto e alla prevenzione della criminalità e al controllo del territorio e curare i rapporti con gli organismi istituiti a livello regionale e locale per contrastare le organizzazioni mafiose;
  • esaminare la natura e le caratteristiche storiche del movimento civile antimafia e monitorare l'attività svolta dalle associazioni di carattere nazionale o locale che operano per il contrasto delle attività delle organizzazioni criminali di tipo mafioso;
  • svolgere un monitoraggio sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione da parte della criminalità di tipo mafioso negli enti locali sugli atti di intimidazione nei confronti degli amministratori locali;
  • esaminare la possibilità di impiego degli istituti e strumenti previsti per la lotta contro il terrorismo ai fini del contrasto delle mafie;

 

La proposta di legge prevede, inoltre, i seguenti specifici compiti, ulteriori rispetto a quanto previsto dalla legge 99/2018.

Si tratta, in particolare, dei seguenti compiti:

  • accertare e valutare la natura e le caratteristiche delle nuove forme di criminalità di tipo mafioso connesse all'immigrazione, a nuove popolazioni residenti e a specifici contesti, sociali, economici e culturali con particolare riguardo all'infiltrazione all'interno della comunità nigeriana, con attenzione allo sfruttamento di donne e minori; al settore manifatturiero cinese, particolarmente radicato in alcune zone della Toscana tra Prato e Firenze, con attenzione allo sfruttamento del lavoro clandestino e alla sicurezza nei luoghi di produzione; all'esportazione di capitali verso Stati esteri attraverso canali di trasferimento di denaro, regolari o irregolari;
  • valutare la congruità della vigente normativa riguardante i sistemi di pagamento elettronici e l'uso delle valute virtuali, in quanto canali privilegiati dalla rete criminale, e individuare specifiche misure finalizzate a prevenire il rischio di riciclaggio;
  • monitorare i meccanismi di sviluppo e attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per verificare l'assenza di anomalie sintomatiche di infiltrazioni mafiose.

 

In linea con quanto già previsto nella scorsa legislatura, viene inoltre previsto che la Commissione:

  • riferisce alle Camere annualmente e ogniqualvolta ne ravvisi la necessità e, comunque, al termine dei suoi lavori;
  • procede alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria.

 

Inoltre, i rappresentanti dei partiti che aderiscono alle norme del codice di autoregolamentazione sulla formazione delle liste elettorali, hanno la facoltà di trasmettere alla Commissione le liste delle candidature provvisorie. Alla Commissione Antimafia spetta la verifica della sussistenza di eventuali condizioni ostative alle candidature in base al Codice di autoregolamentazione nei casi in cui le candidature le siano così trasmesse.

 

L'art. 2 disciplina la composizione della Commissione prevedendo, in particolare, che la Commissione è composta da 25 senatori e 25 deputati, nominati dai Presidenti della Camera di appartenenza (anche tenendo conto della specificità dei compiti assegnati alla Commissione) in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di almeno un deputato per ciascun gruppo esistente alla Camera e di almeno un senatore per ciascun gruppo esistente al Senato;

Tale configurazione è il risultato delle modifiche operate in sede referente. Il testo base iniziale adottato dalla Commissione prevedeva infatti che (in linea con quanto previsto nella scorsa legislatura) fosse assicurata la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento.

 

L'articolo 3 prevede la possibilità, analogamente a quanto stabilito dalla legge 99/2018, che la Commissione possa organizzare i propri lavori attraverso uno o più comitati interni.

 

In relazione al profilo delle testimonianze davanti alla Commissione, l'articolo 4 dispone - in linea con quanto già previsto nella scorsa legislatura - l'applicazione delle disposizioni previste dagli artt. da 366 (Rifiuto di uffici legalmente dovuti) a 372 (Falsa testimonianza) del codice penale, nonché l'applicazione dell'art. 203 (Informatori della polizia giudiziaria e dei servizi di sicurezza) del codice di procedura penale.

 

L'articolo 5 reca disposizioni che, in linea con quelle già previste nella scorsa legislatura, disciplinano l'acquisizione di atti e documenti da parte della Commissione e il regime di segretezza degli stessi.

 

L'articolo 6 reca disposizioni, anch'esse in linea con quelle previste nella scorsa legislatura, in merito all'obbligo del segreto da parte dei componenti la Commissione e del personale addetto e all'applicazione, nei casi di violazione, dell'art. 326 codice penale (Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio).

 

Con riferimento all'organizzazione interna della Commissione, in linea con quanto già previsto nella scorsa legislatura, l'art. 7 disciplina l'adozione di un regolamento interno, la pubblicità delle sedute e le risorse umane e strumentali per l'espletamento delle funzioni della Commissione. 

Il comma 5 dell'articolo 7 disciplina le spese per il funzionamento della Commissione, prevedendo che le stesse sono stabilite nel limite massimo di 300.000 euro per l'anno 2023 e per ciascuno degli anni successivi e sono poste per metà a carico del bilancio interno del Senato e per metà a carico del bilancio interno della Camera dei deputati. I Presidenti delle Camere, con determinazione adottata d'intesa tra loro, possono autorizzare annualmente un incremento delle spese in questione, comunque in misura non superiore al 30%, a seguito di richiesta formulata dal presidente della Commissione per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell'inchiesta.

ultimo aggiornamento: 15 marzo 2023
 
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temi di Costituzione, diritti e libertà