Con la legge n. 20 del 2019, il Parlamento ha consentito al Governo di adottare decreti legislativi integrativi e correttivi dei decreti emanati in attuazione della delega per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza, di cui alla legge n. 155 del 2017.
In tal modo è stato reso possibile intervenire sulla riforma introdotta dal decreto legislativo n. 14 del 2019, recante codice della crisi di impresa e dell'insolvenza, in quanto la legge n. 155 del 2017 non aveva previsto questa possibilità.
La legge specifica che la procedura di adozione dei decreti correttivi ed integrativi nonché i principi e criteri direttivi cui il governo dovrà attenersi, sono quelli già fissati dalla legge n.155 del 2017 per l'esercizio della delega principale e che per l'emanazione dei decreti il governo avrà a disposizione due anni dal termine ultimo stabilito per l'entrata in vigore delle disposizioni del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza.
In attuazione della legge n. 20 del 2019 è stato dapprima emanato il decreto legislativo n. 147 del 2020 che detta disposizioni integrative e correttive del Codice della crisi d'impresa volte essenzialmente ad eliminare dal testo del codice alcuni refusi ed errori materiali, a chiarire il contenuto di alcune disposizioni e coordinare i diversi istituti ivi previsti, integrando, ove necessario, le norme per garantirne il più efficace funzionamento.
Il decreto recava anche alcune disposizioni innovative, che tuttavia sono state successivamente abrogate dal d. lgs. n. 83 del 2022.
Le disposizioni integrative e correttive sono entrate in vigore unitamente al Codice, il 15 luglio 2022.
Recentemente, è stato emanato un ulteriore decreto correttivo, il decreto legislativo n. 136 del 2024, in attuazione non solo della citata legge n. 20 del 2019, ma anche sulla base della legge di delegazione europea 2019-2020 che ha delegato il Governo a recepire la direttiva sulla ristrutturazione e sull'insolvenza (direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, recepita, come si è visto con il d.lgs. n. 83 del 2022. Le disposizioni di maggiore rilievo contenute nel d. lgs. n. 136 del 2024 riguardano:
il rafforzamento della fase di prevenzione della crisi, rendendo possibile accedere alla composizione negoziata in presenza di squilibri economico-finanziari;
la possibilità di proporre accordi transattivi anche per i debiti erariali nonché di omologare il piano di ristrutturazione anche in assenza del consenso da parte del creditore pubblico;