I distretti del cibo, inclusi i biodistretti, sono stati istituiti dalla legge di bilancio 2018 (art. 1, comma 499, L. n. 205/2017)), ai quali sono chiamate a partecipare le imprese agricole, agroalimentari e sociali al fine di promuovere, attraverso le attività agricole, lo sviluppo territoriale, la coesione e l'inclusione sociale, l'integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale, la sicurezza alimentare, nonché di ridurre l'impatto ambientale delle produzioni e lo spreco alimentare, salvaguardando il territorio e il paesaggio rurale.
Il modello dei distretti del cibo è finalizzato inoltre a ridare slancio alle esperienze dei distretti rurali già presenti sul territorio nazionale, così come a incentivare la nascita di nuove realtà attraverso la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati.
Come previsto a livello normativo, infatti, è possibile ottenere il riconoscimento di distretti del cibo per i distretti rurali e agroalimentari di qualità, i distretti localizzati in aree urbane o periurbane caratterizzati da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree, i distretti caratterizzati dall'integrazione fra attività agricole e attività di prossimità, i distretti biologici.
L'individuazione dei distretti del cibo avviene attraverso le regioni e le province autonome di appartenenza che provvedono alla comunicazione al Mipaaf, presso cui è costituito il Registro nazionale dei distretti del cibo.
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 72/2019, ha chiarito che «i contratti di distretto sono i contratti tra il Mipaaf e le imprese facenti parte dei distretti, volti ad agevolare le attività agricole e agroalimentari». Sono così estese ai distretti del cibo le misure già previste per i distretti agroalimentari ai sensi dell'art. 66 della legge n. 289/2002.
Con DM 17 settembre 2024 il Masaf ha fissato i nuovi criteri e modalità per l'attuazione dei contratti di distretto, nonché le misure agevolative per i distretti del cibo, precedentemente disciplinati dal dm n. 7775 del 22 luglio 2019.