Il 30 novembre la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento (COM(2022) 672 final) che istituisce un quadro volontario di certificazione dell'Unione per gli assorbimenti di carbonio, al fine di contribuire, in coerenza con il Green Deal e il regolamento europeo sul clima, alla riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
In particolare, la proposta intende incentivare e accelerare la diffusione degli assorbimenti di carbonio attraverso il sequestro nei suoli agricoli, lo stoccaggio nei prodotti e lo stoccaggio permanente. Essa si articola in tre pilastri:
Tra le modalità di sequestro di carbonio rientra quello che si può effettuare nei suoli agricoli: il carbonio può essere immagazzinato naturalmente grazie ad attività che ne migliorano la cattura nei suoli e nelle foreste (ad esempio l'agrosilvicoltura, il ripristino delle foreste, la gestione migliorata del suolo) e/o ne riducono il rilascio dai suoli nell'atmosfera (ad esempio il ripristino delle torbiere). Queste attività contribuiscono a perseguire l'obiettivo dell'UE di 310 Mt di assorbimenti netti di CO2 nel settore dell'uso del suolo, del cambiamento di uso del suolo e della silvicoltura (c.d. LULUCF).
Per ulteriori approfondimenti si rinvia al dossier del Servizio RUE.
Il Registro pubblico dei crediti di carbonio
Misure per aumentare l'assorbimento di carbonio nel settore agricolo sono state introdotte recentemente nell'ordinamento italiano (articolo 45,comma 2-quater- 2-octies, D.L. n. 13/2023). Al fine di valorizzare le pratiche di gestione agricole e forestali sostenibili, in grado di migliorare le capacità di assorbimento del carbonio atmosferico, e aggiuntive rispetto a quelle prescritte dalla normativa unionale e nazionale in materia di conduzione delle superfici agricole e forestali è' istituito presso il CREA il Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale; i crediti in questione sono utilizzabili nell'ambito di un mercato volontario nazionale, in coerenza con le disposizioni relative al Registro nazionale dei serbatoi di carbonio agro-forestali di cui al D.M. Ambiente 1 aprile 2008 .
Inoltre, i crediti di cui trattasi:
- non possono essere utilizzati né nel mercato EU-ETS né nel mercato CORSIA (Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation);
- pur contribuendo al raggiungimento degli obiettivi nazionali di assorbimento delle emissioni di gas serra contabilizzati da ISPRA nell'ambito degli obblighi internazionali, rilevano, ai fini dell'impiego su base volontaria, esclusivamente per le pratiche aggiuntive di gestione sostenibile realizzate in base a quanto disposto dal successivo comma 2-sexies, ferma restando la competenza di ISPRA per le attività connesse all'Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio (INFC).
Il CREA ammette all'iscrizione nel Registro i crediti di carbonio generati e certificati secondo le modalità stabilite dalle linee guida , su richiesta dei soggetti proprietari ovvero gestori di superfici agroforestali, come definite ai sensi degli articoli 3, comma 3, e 4 del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34 e dal Piano Strategico della Politica agricola comune di cui al regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, che realizzano attività di imboschimento, rimboschimento e gestione sostenibile agricola e forestale, aggiuntive a quelle previste dalla vigente normativa unionale e nazionale di settore.
Le linee guida - adottate entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge con decreto interministriale (MASAF e MASE) previa intesa in sede di conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano – sono volte a:
-individuare i criteri per l'attuazione dei commi 2-quater (Istituzione del registro dei crediti di carbonio) e 2-quinques (esclusione dei crediti dal mercato EU-ETS e dal mercato CORSIA);
-definire le modalità di certificazione dei crediti e di gestione del Registro nell'ambito del Sistema Informativo Agricolo Nazionale – SIAN, in coerenza con le informazioni territoriali e produttive presenti nei fascicoli aziendali censiti nel Sistema.
Inoltre, le modalità di iscrizione, aggiornamento e controllo dei crediti registrati sono definite con decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste entro ulteriori sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto che prevede le linee guida di cui al presente comma.
Sull'istituzione del registro dei crediti di carbonio presso il CREA si segnala la risposta del Governo all'interrogazione n.5-02335.
Piano strategico della PAC 2023-27
Al fine di migliorare l'adattamento ai cambiamenti climatici il Piano strategico nazionale della PAC comprende una serie di interventi e azioni volti a ridurre le emissioni di gas climalteranti e ad aumentare le capacità di sequestro del carbonio del settore agricolo e forestale, nonché a ridurre le emissioni di metano e protossido di azoto connesse alla gestione degli allevamenti zootecnici e all'impiego di fertilizzanti azotati di sintesi. Infatti, tra le norme della condizionalità ritroviamo:
- il mantenimento dei prati permanenti e il divieto di conversione o aratura dei prati permanenti nei siti di Natura 2000;
- la protezione adeguata di zone umide e torbiere;
- la rotazione delle colture;
- la copertura del suolo.
Nell'ambito del primo Pilastro, l'Eco-schema 2 "Inerbimento delle colture arboree" e l'Eco-schema 4 "Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento" contribuiscono sia a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra che a incrementare la capacità di sequestro del carbonio dei terreni agricoli ed a favorire la conservazione ed il ripristino della fertilità del suolo.
Sebbene gli interventi del primo Pilastro siano quelli maggiormente connessi alla riduzione delle emissioni, anche il secondo Pilastro, tra gli interventi dello sviluppo rurale, include una serie di misure utili ad aumentare la capacità di sequestro del carbonio del suolo e tra queste ritroviamo: la copertura del suolo (incluso l'inerbimento delle superfici arboree e delle colture intercalari), la lavorazione ridotta, la permanenza dei residui colturali sulla superficie del suolo o il loro interramento, la gestione sostenibile degli apporti di sostanza organica, la conversione dei seminativi in prati e pascoli, il mantenimento dei prati permanenti, i terreni a riposo, l'agro-forestazione, l'agricoltura biologica, la produzione integrata, l'agricoltura di precisione, le infrastrutture ecologiche (ad es. fasce tampone, fasce erbacee, boschetti, prati umidi e zone umide, ecc.) e gli investimenti per la promozione delle energie rinnovabili e la copertura degli stoccaggi [PianetaPSR].