Costituzione, diritti e libertàConstitutional and institutional reforms

Il riordino delle competenze dei ministeri

Reorganisation of the powers of the Ministries

ITALIANO ENGLISH

Nel corso della XVIII legislatura si sono susseguiti diversi interventi di riordino delle attribuzioni dei ministeri, adottati mediante decreti-legge spesso in occasione dell'avvio dell'attività dei Governi che si sono succeduti nella legislatura. 

During the 18th legislature, there were several interventions to reorganize the attributions of ministries, adopted by means of decree-laws often at the start of the activities of governments in the legislature.

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 Tra i primi atti del primo Governo della legislatura (Conte I), il decreto-legge 86/2018   (convertito con L. 9 agosto 2018, n. 97) ha modificato le competenze di alcuni ministeri e della Presidenza del Consiglio dei ministri come segue:

  • ha trasferito al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (che assumeva la nuova denominazione di Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo - MIPAAFT) le funzioni in materia di turismo in precedenza esercitate dal MIBACT, il quale era tornato ad assumere la denominazione di Ministero per i beni e le attività culturali - MIBAC. Venivano trasferite dal MIBAC al MIPAAFT, con decorrenza dal 1° gennaio 2019, le risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione dei residui, della Direzione generale turismo che è stata soppressa. Veniva contestualmente istituito presso il MIPAAFT il Dipartimento del turismo;
  • ha attribuito al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare i compiti, attribuiti in precedenza alla Presidenza del Consiglio dei ministri, in materia di coordinamento e monitoraggio di determinati interventi di emergenza ambientale e in materia di contrasto al dissesto idrogeologico e di difesa e messa in sicurezza del suolo. Al medesimo Ministero vengono altresì attribuite le funzioni relative alla promozione dell'economia circolare e all'uso efficiente delle risorse, nonché al coordinamento delle misure di contrasto e contenimento del danno ambientale e di ripristino in sicurezza dei siti inquinati;
  • ha individuato un complesso di funzioni in materia di famiglia, adozioni, infanzia e adolescenza, disabilità, spettanti - in parte in base alle norme già vigenti, in parte in base a trasferimenti di competenza disposti dal medesimo articolo - al Presidente del Consiglio ovvero al Ministro delegato per la famiglia e le disabilità;
  • ha soppresso il dipartimento della Presidenza del Consiglio denominato "Casa Italia", istituito per la valorizzazione del patrimonio abitativo del territorio e delle aree urbane. Le relative funzioni rimangono comunque affidate alla Presidenza del Consiglio.
  • ha introdotto disposizioni per interventi di edilizia scolastica;
  • è intervenuto sulla ripartizione delle funzioni relative alla politica di coesione tra l'Agenzia per la coesione territoriale e la Presidenza del Consiglio al fine di consolidare le attribuzioni spettanti a quest'ultima.

Il decreto dava al Governo la possibilità (fino al 30 giugno 2019) di adottare i regolamenti di organizzazione dei ministeri, ivi inclusi quelli degli uffici di diretta collaborazione, con decreto del Presidente del Consiglio, in luogo di regolamenti governativi di delegificazione, adottati con DPR. La deroga, che riguarda tutte le amministrazioni, era funzionale a semplificare ed accelerare il riordino dei ministeri coinvolti.

 

Con l'avvio del Governo Conte II, il decreto-legge 21 settembre 2019, n. 104   è tornato nuovamente a riorganizzare le funzioni in materia di di turismo già esercitate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali in virtù del D.L 86/2018 (art. 1), le quali sono state nuovamente trasferite al Ministero dei beni e delle attività culturali.

Inoltre, il D.L. 104/2019 ha provveduto a:

  • trasferire al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale le funzioni (con le relative risorse umane e strumentali) esercitate dal Ministero dello sviluppo economico in materia di politica commerciale e promozionale con l'estero e di sviluppo dell'internazionalizzazione del sistema Paese. Inoltre, ha trasferito dal Ministero dello sviluppo economico al Ministero degli affari esteri le competenze sulle autorizzazioni per le esportazioni di materiali che rientrano nella Convenzione sulla proibizione delle armi chimiche e per le esportazioni di materiali a duplice uso (art. 2);
  • istituire, fino al 31 dicembre 2020, la struttura tecnica per il controllo interno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con una dotazione di 15 unità di personale (art. 4);
  • ridefinire l'organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare superando il modello incentrato sulla figura del segretario generale e sulle direzioni generali e adottando una struttura per dipartimenti, individuati nel numero massimo di due.

Nel corso della XVIII legislatura, è successivamente intervenuto il decreto-legge n. 1 del 2020 limitatamente all'organizzazione delle funzioni ministeriali in materia di scuola, università e ricerca. In particolare, con il decreto è stato soppresso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR), scorporandone le relative attribuzioni in due Ministeri: il Ministero dell'istruzione e il Ministero dell'università e della ricerca

Il provvedimento disciplina l'ordinamento dei due Dicasteri, stabilendo, per il primo, un'organizzazione per dipartimenti e, per il secondo, un'organizzazione in uffici dirigenziali generali coordinati da un segretario generale.

Al Ministero dell'università e della ricerca sono attribuite le funzioni e i compiti dello Stato in materia di istruzione universitaria, di ricerca scientifica, tecnologica e artistica e di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM). Al Ministero dell'istruzione sono attribuite le funzioni e i compiti spettanti allo Stato in ordine al sistema educativo di istruzione e formazione.

Più ampio l'intervento del legislatore con il più recente decreto-legge n. 22 del 2021 che, a seguito della formazione del Governo Draghi, ha riorganizzato l'amministrazione ministeriale in funzione degli obiettivi dell'attività di governo e delle priorità perseguite in relazione al PNRR. Tra le novità principali si segnala: 

  • l'istituzione del Ministero della transizione ecologica (MITE), in sostituzione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, accorpando le funzioni di questo con quelle in materia di politica energetica e mineraria del Ministero dello sviluppo economico. Trasferite al MITE, tra l'altro, le competenze in materia di "sicurezza nucleare e disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi" e di "agro-energie".  È inoltre prevista la ridenominazione del Comando carabinieri per la tutela ambientale e l'adeguamento dello statuto dell'ENEA. Nell'ambito delle materie di competenza del MITE rientrano: l'autorizzazione di impianti di produzione di energia di pertinenza statale, ivi compresi quelli da fonti rinnovabili, anche se ubicati in mare; oltre che la ricerca e coltivazione di idrocarburi, anche la riconversione, dismissione e chiusura mineraria delle infrastrutture di coltivazione di idrocarburi ubicate nella terraferma e in mare e ripristino in sicurezza dei siti. Il Ministro della transizione ecologia partecipa di diritto alle riunioni del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica. Presso il MITE è stato istituito - fino alla data di entrata in vigore del regolamento di organizzazione - il Dipartimento per l'energia e il clima, in cui confluiscono due Direzioni generali trasferite dal MISE (cioè, la Direzione generale per l'approvvigionamento, l'efficienza e la competitività energetica e la Direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari), e la Direzione generale per il clima, l'energia e l'aria, già istituita presso il MATTM.

 

Al fine di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione viene istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, il  Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE). Il Comitato, che è presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal Ministro della transizione ecologica, approva il  Piano per la transizione ecologica - sul quale è acquisito il parere della Conferenza Unificata e, come specificato in sede referente, della competenti Commissioni parlamentari - al fine di coordinare le politiche in materia di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, mobilità sostenibile, contrasto del dissesto idrogeologico e del consumo del suolo, mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, risorse idriche e relative infrastrutture, qualità dell'aria, economia circolare, bioeconomia circolare e fiscalità ambientale. Il Presidente del Consiglio trasmette alle Camere ogni anno una  relazione sullo stato di attuazione del Piano.

 

  • la ricostituzione del Ministero del turismo, già abrogato con il referendum nel 1993, scorporando le funzioni in materia di turismo dal Ministero per i beni e per le attività culturali e per il turismo, per trasferirle ad un dicastero dotato di portafoglio. Viene così aumentato il numero complessivo dei ministeri da 14 a 15. Di conseguenza viene modificata la denominazione del Ministero per i beni e per le attività culturali e per il turismo in Ministero della cultura;
  • il mutamento di denominazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili;

 

Si interviene anche sulle funzioni del Governo in materia di innovazione tecnologica e transizione digitale prevedendo che il Presidente del Consiglio promuova, indirizzi e coordini l'azione del Governo in diverse materie, tra cui l'innovazione tecnologica; la strategia italiana per la banda ultra larga; la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese; le infrastrutture digitali materiali e immateriali.

La sede di coordinamento e monitoraggio dell'attuazione delle iniziative di innovazione tecnologica e transizione digitale delle pubbliche amministrazioni viene individuata nel nuovo Comitato interministeriale per la transizione digitale, istituito dal decreto-legge, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, o, in sua vece, dal Ministro delegato per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale.

Inoltre, il decreto ha reso permanente il Gruppo di supporto digitale alla Presidenza del Consiglio dei ministri istituito in via temporanea dal decreto-legge n. 76 del 2020 per l'attuazione delle misure di contrasto all'emergenza COVID-19. Il Gruppo ha il compito di garantire al Ministro per l'innovazione tecnologica le professionalità richieste per l'esercizio dei compiti attribuitigli dal decreto-legge - nonché di coordinare e monitorare l'attuazione dei progetti in materia di transizione digitale, da prevedersi in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il provvedimento inoltre pone in capo alla Presidenza del Consiglio, ovvero al Ministro delegato della famiglia, le funzioni di competenza statale in materia di Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza. Conseguentemente, le risorse del Fondo vengono trasferite dallo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali al bilancio della Presidenza del Consiglio dei ministri.