segnalazione 10 aprile 2018
Studi - Affari sociali Contrasto alla povertà

I numeri

Questi i dati emersi dalla Presentazione dell'osservatorio statistico sul reddito di inclusione: primo trimestre 2018:

  • 7 su 10 nuclei beneficiari risiedono nelle regioni del Mezzogiorno e vi è maggior incidenza dove c'è più disoccupazione;
  • 3 beneficiari su 4 del SIA e del ReI sono in famiglie numerose;
  • il ReI è stato fondamentale per molte famiglie, per le quali rappresenta l'unico forma di sostegno;
  • un quinto dei beneficiari è rappresentato da nuclei familiari con disabili.

Strumenti programmatici per il contrasto della povertà - Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con un comunicato ha annunciato l'approvazione, da parte della Rete della protezione e dell'inclusione sociale (organismo presieduto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e che riunisce gli assessori regionali e di alcuni comuni individuati dall'ANCI, responsabili territoriali delle politiche sociali) del Piano per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà: strumento programmatico per l'utilizzo di quota-parte delle risorse del Fondo Povertà finalizzate al finanziamento degli interventi e servizi sociali per il contrasto alla povertà (297 milioni nel 2018 per il rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali necessari per l'erogazione del ReI, comprensivi di una quota di 20 milioni riservata agli interventi e servizi in favore delle persone in condizione di povertà estrema e senza dimora). Tuttavia, per divenire operativo, il Piano nazionale dovrà essere approvato dalla Conferenza Unificata (Governo-Regioni-Comuni) per poi aprire la strada ai successivi Piani regionali, attraverso i quali ciascuna regione indicherà gli specifici rafforzamenti da prevedere nei propri territori e le forme di collaborazione e cooperazione tra i servizi sociali e i centri per l'impiego. Due sono le condizioni poste dal Piano nazionale: che gli ambiti di programmazione dei comparti sociale, sanitario e delle politiche del lavoro siano resi omogenei a livello territoriale; che nella programmazione e realizzazione degli interventi si tenga conto delle attività del Terzo Settore impegnato nel campo delle politiche sociali.

Per approfondire si rinvia alla Documentazione di inizio Legislatura pubblicata sul sito della Camera. In particolare ai temi Le misure a sostegno della famiglia e i fondi per le politiche sociali e Misure di contrasto alla povertà.

Rapporti di valutazione e Monitoraggi utili per l'implementazione del ReI  

Nel novembre del 2017 è stato pubblicato il  Rapporto di valutazione: dal SIA al REI, che illustra i risultati di una valutazione indipendente sull'attuazione del Sostegno per l'Inclusione Attiva (Sia) promossa dall'Alleanza contro la povertà in Italia al fine di trarne indicazioni utili alla successiva implementazione del Reddito d'Inclusione (Rei). Lo studio è stato condotto da un team centrale di ricercatori e da una rete di rilevatori locali referenti delle organizzazioni che fanno parte dell'Alleanza, e la fase di rilevazione, si è realizzata nel periodo aprile- giugno 2017 e di conseguenza si riferisce alla fase di avvio del programma. E' stato inoltre sviluppato un database aggiornato sugli Ambiti Territoriali Sociali- ATS presenti in Italia al 1 gennaio 2017 con sviluppo di indicatori demografici e socioeconomici oltre a un indicatore sulla platea dei beneficiari potenziali. Tale database è messo a disposizione delle amministrazioni e dei ricercatori in formato opendata ed è stato utilizzato per le analisi statistiche che incrociano i risultati dell'indagine con i dati di contesto. Gli ATS inclusi nel database dell'Alleanza sono 594 (ATS aggiornati a gennaio 2017 che hanno ricevuto i finanziamenti del Pon Inclusione Avviso 3/2016).

Questi in estrema sintesi le conclusioni del Rapporto:

  • accesso alla misura da parte della platea di beneficiari potenziali: a metà febbraio 2017, quindi a cinque mesi dall'avvio, in tutto il Paese il SIA aveva raggiunto meno di un nucleo su tre dei potenziali beneficiari. Il SIA intercetta nuclei beneficiari in condizioni di povertà non in carico ai servizi: il 45% degli ATS delle regioni del Sud (molti in Campania e Sicilia) afferma che ‘nessuna o poche' delle domande di SIA riguardano nuclei già conosciuti, mentre tale percentuale scende al 25% nel caso degli ATS del Centro –Nord. Si tratta, quindi, di una soglia di take–up (inteso come percentuale dei percettori della misura rispetto alla platea dei beneficiari eleggibili per il benefit) ancora modesta ma in linea con quella di altre misure di integrazione al reddito con condizionalità (CCTs) presenti nella letteratura sui Paesi OCSE e citate in precedenza, che a regime (cioè dopo 2-3 anni) variano dal 40% all'80%;
  • qualità della governance: sembrerebbe che la misura riesca a fornire risposte più adeguate ai nuclei multi problematici mentre sugli altri, coloro che hanno solo un disagio economico e lavorativo, risulta più difficile intervenire in quanto sarebbe necessario ridefinire il ruolo, l'organizzazione e la titolarità delle politiche sul lavoro (Centri per l'impiego - CPI). Dagli studi di caso si rileva, in generale, una scarsa propensione alla collaborazione tra CPI e Servizi Sociali con un paio di eccezioni molto interessanti; una nella regione con il sistema di welfare più ricco (Ambito di Pordenone in Friuli Venezia Giulia) e l'altra nella regione con il sistema più povero ( Ambito di Corigliano Calabro nel Cosentino);
  • allineamento dei tempi: limitare o compensare il disallineamento temporale tra parte passiva della misura (erogazione del beneficio) ed effettiva possibilità di utilizzo da parte degli Ambiti delle risorse previste dal PON Inclusione per il rafforzamento dei servizi;
  • presa in carico dei Nuclei e la predisposizione di progetti personalizzati:  a una forte attenzione data agli strumenti per la valutazione multidimensionale non corrisponde, ancora, nella programmazione dei servizi, la possibilità effettiva di sviluppare dei progetti personalizzati e di dare attenzione ai bisogni dei diversi membri del nucleo familiare;
  • infrastrutturazione degli Ambiti e strategie innovative di attivazione delle comunità locali: proseguire con l'investimento sull'infrastrutturazione in una logica di supporto e sviluppo di capacità amministrative rafforzando la sperimentazione di modelli di intervento atti a mobilitare le risorse sempre presenti nei territori e non solo a rafforzare servizi più consolidati;
  • Linee guida sul SIA: possibili miglioramenti.

(per saperne di più pagina dedicata sul sito di Alleanza contro la povertà)

Infine, nel gennaio 2018  la Caritas ha proposto alle Caritas diocesane un seminario di approfondimento su alcuni temi di interesse per gli operatori: il ruolo dei sistemi di welfare locale nell'influenzare l'applicazione e l'efficacia del SIA; l'impatto del SIA sui beneficiari; la costruzione di alleanze territoriali per il contrasto della povertà col Rei; le caratteristiche del Rei e la realizzazione di una effettiva integrazione tra le misure attualmente esistenti.

Quadro sinottico delle misure regionali di contrasto alla povertà

L'allegato 5 del Rapporto di valutazione: dal SIA al REI presenta le Misure regionali di integrazione al reddito e contrasto della povertà.