Il 13 luglio 2021 il Consiglio Ecofin ha approvato, sulla base della proposta della Commissione, il PNRR dell'Italia all'interno di un pacchetto che ha incluso anche i PNRR di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna. La decisione di esecuzione relativa all'Italia (doc 10160/21) è stata corredata di un allegato che ha definito in dettaglio, per ogni investimento e riforma, obiettivi e traguardi precisi. Al loro conseguimento è stata subordinata l'assegnazione delle risorse su base semestrale.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia è stato successivamente modificato: una prima volta con Decisione di esecuzione del Consiglio approvata l'8 dicembre 2023 (16051/23) (qui il nuovo allegato con il dettaglio di investimenti e riforme); in seguito, il Consiglio Ecofin del 14 maggio 2024 ha approvato ulteriori modifiche al PNRR dell'Italia (9399/24) (qui l'ulteriore nuovo allegato con il dettaglio di investimenti e riforme).
L'obiettivo degli interventi previsti dal PNRR è, anzitutto, quello di innalzare il potenziale di crescita del sistema economico, favorendo la transizione verso un modello di sviluppo fondato sulla conoscenza. Inoltre, gli stessi interventi intendono perseguire gli obiettivi di un significativo aumento del volume della spesa in ricerca e sviluppo e di una più efficace collaborazione tra la ricerca pubblica e il mondo imprenditoriale.
In questa pagina web si riporta il quadro delle misure del PNRR riguardanti l'Università e la ricerca. Esse sono collocate, assieme alle misure in materia di Istruzione, all'interno delle due componenti della Missione 4 del Piano ("Istruzione e ricerca"): la Componente 1, denominata "Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università" e la Componente 2, denominata "Dalla ricerca all'impresa".
Le misure del PNRR in materia di Università e ricerca sono in tutto 20, suddivise in 5 Riforme e 15 Investimenti: nel complesso, esse stanziano un totale di oltre 14 miliardi di euro (11,3 miliardi di prestiti e 2,7 miliardi di sovvenzioni).
All'interno della Componente 1, dedicata come si è detto al "Potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università", le misure riguardanti l'Università e la ricerca, di competenza del Ministero dell'università e della ricerca, sono 8, suddivise in 4 Riforme e 4 Investimenti, e stanziano risorse per un totale di poco oltre 3 miliardi di euro (di cui 1,2 di prestiti e 1,8 di sovvenzioni). Tra gli obiettivi generali citati nella Componente 1, possono citarsi qui i seguenti:
- favorire l'accesso all'Università, rendere più rapido il passaggio al mondo del lavoro e rafforzare gli strumenti di orientamento nella scelta del percorso universitario;
- riformare e aumentare i dottorati di ricerca, garantendo una valutazione continua della loro qualità.
Passando alla Componente 2 della Missione 4, quella dedicata a "Istruzione e ricerca", essa contiene esclusivamente misure concernenti l'Università e la ricerca, e pertanto esse sono tutte trattate in questa pagina. La Componente si prefigge i seguenti obiettivi di fondo:
- rafforzare la ricerca e favorire la diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata, condotta in sinergia tra università e imprese;
- sostenere i processi per l'innovazione e il trasferimento tecnologico;
- potenziare le infrastrutture di ricerca, il capitale e le competenze di supporto all'innovazione.
Nel suo complesso, la Componente 2 è composta da 12 misure: 1 Riforma e 11 Investimenti che, a seguito della revisione del PNRR concordata con le istituzioni europee nel dicembre 2023, stanziano risorse per un totale di 11 miliardi di euro (di cui circa 10,1 miliardi di prestiti e 0,9 miliardi di sovvenzioni).
I ministeri coinvolti nell'attuazione della Componente 2 sono due: il Ministero dell'università e della ricerca, capofila dell'attuazione dell'unica Riforma della Componente e titolare di 7 Investimenti, per un totale di 8,55 miliardi di euro; e il Ministero delle imprese e del made in Italy, titolare dei restanti 4 Investimenti, per un totale di 2,45 miliardi di euro.
La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario, comprensivo delle successive modifiche del Piano, per l'attuazione degli interventi della Missione 4, Componente 1, limitatamente a quelli di competenza del Ministero dell'Università e della ricerca, e Componente 2.
Missione/ Componente | Investimenti/ Riforme | Risorse PNRR iniziale | Risorse PNRR ultima versione | Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore | Traguardo/ Obiettivo |
M4C1 | Riforma 1.5 - Riforma delle classi di laurea (M4C1-R.1.5-1,10) | -- | -- | MUR | T4 2021 (T) T4 2023 (T) |
M4C1 | Riforma 1.6 - Riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni (M4C1-R 1.6-1,10) | -- | -- | MUR | T4 2021 (T) T4 2023 (T) |
M4C1 | Investimento 1.6 - Orientamento attivo nella transizione scuola-università (M4C1-I.1.6-24) | 250 (sovvenzioni) |
250 (sovvenzioni) |
MUR | T2 2026 (O) |
M4C1 | Riforma 1.7 - Alloggi per studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti (M4C1-R.1.7-27-30) | 960 (prestito) |
1.198 (prestito) |
MUR | T4 2021 (T) T2 2023 (T) T4 2022 (O) T2 2026 (O) |
M4C1 | Investimento 1.7 - Borse di studio per l'accesso all'università (M4C1-I.1.7-2,11,15,15-bis) | 500 (sovvenzioni) |
808 (sovvenzioni) |
MUR | T4 2021 (T) T4 2023 (O) T4 2024 (O) T4 2025 (O) |
M4C1 | Investimento 3.4 - Didattica e competenze universitarie avanzate (M4C1-I.3.4-23,23-bis) | 500 (sovvenzioni) |
272,1 (sovvenzioni) |
MUR | T2 2026 (O) T2 2026 (T) |
M4C1 | Riforma 4.1 - Riforma dei dottorati (M4C1-R.4.1-1) | -- | -- | MUR | T4 2021 (T) |
M4C1 | Investimento 4.1 - Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale (M4C1-I.4.1-12) | 432 (sovvenzioni) |
504 (sovvenzioni) |
MUR | T4 2024 (O) |
M4C2 | Riforma 1.1 - Attuazione di misure di sostegno alla R&S per promuovere la semplificazione e la mobilità (M4C2-R.1.1-4) | - | - | MUR | T2 2022 (T) |
M4C2 | Investimento 1.1 - Fondo per il Programma Nazionale della Ricerca (PNR) e Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) (M4C2-I.1.1-5-7) | 1.800 (prestito) |
1.800 (prestito) |
MUR | T4 2023 (O) T2 2025 (O) T2 2025 (O) |
M4C2 | Investimento 1.2 - Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori (M4C2-I.1.2-1,1-bis) | 600 (sovvenzioni) |
210 (sovvenzioni) |
MUR | T4 2022 (O) T2 2025 (O) |
M4C2 | Investimento 1.3 - Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca (M4C2-I.1.3-8) | 1.610 (prestito) |
1610 (prestito) |
MUR | T2 2025 (O) |
M4C2 | Investimento 1.4 - Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies (M4C2-I.1.4-19,9) | 1.600 (prestito) |
1.600 (prestito) |
MUR (in collaborazione con MIMIT) | T2 2022 (T) T2 2026 (O) |
M4C2 | Investimento 1.5 - Creazione e rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione per la sostenibilità", costruendo "leader territoriali di R&S" (M4C2-I.1.5-18,18-bis) | 1.300 (prestito) |
1.242,8 (prestito) |
MUR | T2 2022 (T) T2 2026 (O) |
M4C2 | Investimento 2.1 - IPCEI (Important Project of Common European Interest) (M4C2-I.2.1-10,11,12,22) | 1.500 (prestito) |
1.500 (prestito) |
MIMIT | T2 2021 (T) T2 2022 (T) T2 2023 (T) T2 2025 (O) |
M4C2 | Investimento 2.2 - Partenariati per la ricerca e l'innovazione - Orizzonte Europa (Horizon Europe) (M4C2-I.2.2-2) SOPPRESSO | 200 (sovvenzioni) |
200 (sovvenzioni) |
MIMIT | T4 2025 (O) |
M4C2 | Investimento 2.2-bis - Accordi di innovazione (M4C2-I.2.2-bis-2-bis) NUOVO |
- | 164 (prestito) |
MIMIT | T4 2025 (O) |
M4C2 | Investimento 2.3 Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria (M4C2-I.2.3-13,14,15,15-bis) | 350 (prestito) |
350 (prestito) |
MIMIT | T4 2025 (O) T2 2026 (O) T2 2026 (O) T2 2026 (T) |
M4C2 | Investimento 3.1 - Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (M4C2-I.3.1-17,16,16-bis) | 1.580 (prestito) |
1578,1 (prestito) |
MUR | T2 2022 (T) T2 2023 (O) T2 2026 (O) |
M4C2 | Investimento 3.2 - Finanziamento di start-up, Fondo Digital Transition (M4C2-I.3.2-20,21-bis,21) | 300 (prestito) |
400 (prestito) |
MIMIT | T2 2022 (T) T4 2024(T) T2 2026 (O) |
M4C2 | Investimento 3.3 - Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori dalle imprese (M4C2-I.3.3-3) | 600 (sovvenzioni) |
510 (sovvenzioni) |
MUR | T4 2024 (O) |
Nei paragrafi che seguono sono illustrate le singole misure di interesse per l'Università e la ricerca. Per ciascuna misura è riportata la lista degli obiettivi e dei traguardi previsti: nel caso degli obiettivi e dei traguardi il cui termine di conseguimento sia già spirato, è sinteticamente riportato l'esito registrato. Per ciascuna misura sono altresì segnalate le eventuali modificazioni apportate in occasione delle revisioni del PNRR via via concordate con le istituzioni europee.
Per una descrizione più analitica, soprattutto in merito all'attuazione delle misure, si rinvia alle tabelle di dettaglio, riferite rispettivamente agli investimenti e alle riforme.
Quanto ai traguardi ed obiettivi conseguiti, si rinvia anche ai dossier, predisposti da questo Servizio Studi di "Monitoraggio dell'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza":
Infine, per una analisi di dettaglio delle proposte di revisione, si rinvia al Dossier DFP n. 28/R/1 "Le proposte del Governo per la revisione del PNRR e il capitolo RepowerEU" del 31 luglio 2023.
La M4C1 contiene 4 Riforme dedicate al settore universitario e della ricerca. Di esse, le 3 che sono illustrate in questo paragrafo sono di carattere puramente ordinamentale, e non comportano lo stanziamento di risorse.
M4C1 – Riforma 1.5
Riforma delle classi di laurea
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
La riforma prevede l'aggiornamento dei curricula universitari, riducendo i rigidi confini esistenti che limitano fortemente la possibilità di creare percorsi interdisciplinari. Ci si attende che essa ampli le possibilità di attuazione di programmi di formazione professionale introducendo classi di laurea innovative professionalizzanti.
Traguardo: T4 2021 (M4C1-1)
Adozione della riforma a livello legislativo.
Esito: La disposizione di legge attuativa è costituita dall'articolo 14 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152.
Traguardo: T4 2023 (M4C1-10)
Entrata in vigore delle disposizioni attuative.
Esito: La riforma è stata attuata con il decreto ministeriale 6 giugno 2023, n. 96 (Modifiche al regolamento sull'autonomia didattica degli atenei) e con i decreti ministeriali 1648 e 1649 del 19 dicembre 2023 (relativi rispettivamente alle Classi di laurea e alle Classi di laurea magistrale).
M4C1 - Riforma 1.6
Riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Si intende semplificare le procedure per l'abilitazione all'esercizio delle professioni, rendendo l'esame di laurea coincidente con l'esame di Stato, al fine di velocizzare l'accesso al mondo del lavoro.
Traguardo: T4 2021 (M4C1-1)
Adozione della riforma a livello legislativo.
Esito: La disposizione legislativa attuativa è costituita dalla legge 8 novembre 2021, n. 163.
Traguardo: T4 2023 (M4C1-10)
Entrata in vigore delle disposizioni per l'efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario
Esito: Entro la fine del 2022 sono stati adottati i decreti ministeriali attuativi concernenti le lauree magistrali a ciclo unico abilitanti alle professioni di farmacista (DM n. 570 del 2022), medico veterinario (DM n. 569 del 2022), odontoiatra (DM n. 568 del 2022) e psicologo (DM n. 567 del 2022). In seguito, sono stati adottati i decreti ministeriali attuativi concernenti le lauree professionalizzanti per le professioni tecniche industriali e dell'informazione (DM nn. 684 e 687 del 2023), per quelle agrarie, alimentari e forestali (DM nn. 683 e 686 del 2023), e per quelle per l'edilizia e il territorio (DM nn. 682 e 685 del 2023).
M4C1 – Riforma 4.1
Riforma dei dottorati
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
La riforma mira all'aggiornamento della disciplina dei dottorati, semplificando le procedure per il coinvolgimento di imprese e centri di ricerca in questo ambito e potenziando la ricerca applicata. La riforma integra tutti gli investimenti relativi ai dottorati nell'ambito delle due componenti della Missione 4.
Traguardo: T4 2021 (M4C1-1)
Entrata in vigore della riforma.
Esito: La disposizione legislativa attuativa è costituita dai commi 8-10 dell'articolo 3 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80; il decreto ministeriale attuativo è il n. 226 del 14 dicembre 2021).
Una Riforma di particolare rilievo della M4C1 è la 1.7, in materia di alloggi universitari. Essa si colloca in realtà a metà tra la Riforma e l'Investimento, perché ad una prima sezione di carattere ordinamentale, la cui implementazione doveva concludersi per la fine del 2022, segue una sezione attuativa che comporta l'investimento di ben 1,2 miliardi di euro.
M4C1 - Riforma 1.7
Alloggi per studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 1.198 milioni di prestiti
La riforma intende incoraggiare la realizzazione, da parte di soggetti privati e pubblici, di strutture di edilizia universitaria, prevedendo la copertura, da parte del MUR, di una parte dei proventi da locazione per i primi tre anni di gestione delle strutture stesse. L'obiettivo è aumentare i posti disponibili per gli studenti fuorisede entro il 2026. Con l'investimento previsto ci si prefigge di aggiungere 60.000 posti letto a quelli esistenti, riducendo così in modo significativo il divario dell'Italia rispetto alla media dell'UE per quanto riguarda la percentuale di studenti assegnatari di un alloggio. In tal modo si vuol garantire un ampio accesso alle strutture abitative così che un numero ragionevole di studenti possa permettersi un'istruzione avanzata nell'ambito di studi prescelto e nel luogo di preferenza, indipendentemente dal contesto socioeconomico di provenienza. A tal fine, il 30% dei nuovi posti dovrà essere riservato agli studenti in difficoltà socioeconomiche, come definiti dalle organizzazioni per il "Diritto allo Studio". L'importo del canone di locazione per gli studenti universitari dovrà essere inferiore almeno del 15% rispetto ai prezzi praticati sul mercato locale. L'investimento non deve comprendere l'approvvigionamento di caldaie a gas naturale. Gli alloggi già utilizzati a fini abitativi per studenti prima della pubblicazione del relativo invito a presentare progetti non possono essere contabilizzati ai fini degli obiettivi. Per raggiungere l'obiettivo finale di posti letto creati, gli inviti a presentare progetti devono essere pubblicati tra il 2021 e il 2025.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) è stato eliminato il vincolo inizialmente previsto della camera singola, ripristinando la possibilità di realizzare una quota di camere doppie, requisito fondamentale per garantire la sostenibilità economica degli investimenti, ed è stato modificato il meccanismo di verifica del target finale, relativo alla effettiva creazione del posto letto e alla sua disponibilità all'assegnazione entro il 30 giugno 2026. Inoltre è stato specificato che il 30% dei posti sarà assegnato a studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi, e che l'importo del canone di locazione per gli studenti universitari dovrà essere inferiore almeno del 15% rispetto ai prezzi praticati sul mercato locale. Rispetto a questa misura, tenendo conto dell'aumento dei prezzi, è stato raggiunto un accordo con la Commissione europea per un incremento della dotazione finanziaria di 238 milioni di euro.
Traguardo: T4 2021 (M4C1-27)
Modifica della legislazione vigente in materia di alloggi per gli studenti (legge n. 338 del 2000 e decreto legislativo n. 68 del 2012) al fine di: 1) agevolare la ristrutturazione e il rinnovo delle strutture al posto di nuovi edifici su terreni vergini (green-field), garantendo il più alto standard ambientale da parte dei progetti presentati; 2) semplificare, anche grazie alla digitalizzazione, la presentazione e la selezione dei progetti e, quindi, i tempi di realizzazione; 3) prevedere per legge una deroga ai criteri di cui alla L. 338/2000 per quanto riguarda la percentuale di cofinanziamento concedibile.
Esito: Le norme attuative sono l'articolo 64, comma 8, del decreto legge n. 77 del 2021 e l‘articolo 15 del decreto-legge n. 152 del 2021.
Obiettivo: T4 2022 (M4C1-29)
Entrata in vigore della riforma della legislazione sugli alloggi per studenti.
Esito: Le norme attuative di rango primario sono l'articolo 14, comma 6-viciesquater del decreto-legge n. 36 del 2022, l'articolo 39 del decreto-legge n. 115 del 2022, l'articolo 25 del decreto-legge n. 144 del 2022.
Traguardo: T2 2023 (M4C1-28)
Aggiudicazione dei contratti iniziali per la creazione di posti letto supplementari.
NB. La versione originaria del Piano prevedeva in materia un target quantitativo, pari ad almeno 7.500 nuovi posi letto, con scadenza T4-2022, nell'ambito della terza rata. Il Governo ha concordato con le istituzioni europee di posticipare la scadenza al T2-2023, ossia nell'ambito della quarta rata, e di trasformare il target in una milestone che prevede l'assegnazione di un primo insieme di contratti per la realizzazione di ulteriori posti letto. Nell'ambito di tale modifica la Commissione europea ha specificato che non sono ammissibili al finanziamento posti che già in precedenza erano stati destinati ad ospitare studenti.
Esito: A seguito dei due avvisi pubblicati con il decreto ministeriale del 26 agosto 2022, n. 1046 (modificato dal DM n. 1089 del 15 settembre 2022) e con il decreto ministeriale 2 dicembre 2022, n. 1252, sono state approvate due graduatorie, rispettivamente con il decreto ministeriale del 28 novembre 2022, n. 1246, e con il decreto ministeriale del 14 febbraio 2023, n. 77, per un totale di 72 interventi ammessi a finanziamento, al netto delle rinunce.
Obiettivo: T2 2026 (M4C1-30)
Creazione di almeno 60.000 posti letto supplementari conformemente alla legislazione pertinente, tra cui la legge n. 338/2000, quale riveduta nell'agosto 2022, e il nuovo sistema legislativo adottato nell'ambito del traguardo M4C1-29.
NB. La descrizione dell'obiettivo nella versione originale del PNRR prevedeva che entro il T2 2026 i posti letto non dovessero essere solo creati ma anche assegnati. La descrizione è stata modificata in sede di revisione del PNRR alla fine del 2023.
I 4 investimenti della M4C1 di competenza del Ministero dell'università e della ricerca sono volti a potenziare le opportunità degli studenti universitari in tutte le fasi della loro carriera: dai corsi di orientamento alle scuole superiori, all'incremento e all'ampliamento delle borse di studio, fino all'estensione del numero di dottorati, sia in generale che in relazione a specifici settori attenzionati. Nel complesso, tramite i 4 investimenti in commento sono stanziati 1,8 miliardi di sovvenzioni.
M4C1 - Investimento 1.6
Orientamento attivo nella transizione scuola-università
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 250 milioni di sovvenzioni
La misura mira a facilitare e incoraggiare il passaggio dalla scuola secondaria superiore all'università e a ridurre il numero di abbandoni universitari, contribuendo in tal modo all'aumento del numero dei laureati. Ci si attende che l'investimento determini un innalzamento degli indicatori di successo (frequenza scolastica, miglioramento dei livelli di apprendimento, numero di studenti ammessi all'anno accademico successivo, ecc.) e una mitigazione dei divari di genere, entrambi in termini di occupazione e partecipazione all'istruzione superiore in tutti i campi. L'iniziativa prevede l'offerta di corsi a tutti gli studenti della scuola secondaria superiore per sostenerli nella scelta dell'istruzione terziaria, facilitando una miglior corrispondenza tra preparazione e percorso professionale e aiutandoli a orientarsi nella transizione scuola-università. Si dovranno prevedere lezioni impartite da docenti dell'istruzione superiore a studenti della scuola secondaria di secondo grado. La sostenibilità dovrà essere conseguita estendendo la formazione ai professori delle scuole superiori in modo che, a seguito di questo programma triennale, l'orientamento possa continuare a essere impartito da personale interno alle scuole superiori.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) si è preferito espungere dalla descrizione dell'investimento le parti che limitavano lo svolgimento dei corsi di orientamento ai soli terzo, quarto e quinto anno della scuola superiore, estendendone così l'applicabilità a tutta la durata del percorso di studi.
Traguardo: T2 2026 (M4C1-24)
Frequenza di un corso di transizione scuola-università da parte di almeno 1.000.000 di studenti della scuola secondaria superiore.
M4C1 – Investimento 1.7
Borse di studio per l'accesso all'università
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 808 milioni di sovvenzioni
L'obiettivo della misura è garantire la parità di accesso all'istruzione, agevolando l'accesso all'istruzione terziaria per gli studenti in difficoltà socioeconomiche e con un costo di opportunità relativamente elevato per gli studi avanzati a fronte di una transizione precoce verso il mercato del lavoro. In particolare, tale obiettivo dovrà essere conseguito aumentando il numero delle borse di studio previste per gli studenti universitari nell'ambito del sostegno del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Questa misura è integrata da React-EU, da cui si prevede il finanziamento di 13.000 borse di studio per l'accesso all'università nelle regioni meridionali per il 2023.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023), è stato concordato con la Commissione europea un aumento di 308 milioni di euro nella dotazione finanziaria dell'investimento. Per quanto riguarda i target della misura, viene ora previsto che per tre anni di seguito vengano erogate, esclusivamente a valere sui fondi dell'investimento in esame, borse di studio ad almeno 55.000 studenti ogni anno. La versione originaria del PNRR individuava target fissati sul totale generale delle borse di studio erogate, non solo di quelle esclusivamente finanziate con le risorse di cui al presente investimento, prevedendo che tale numero dovesse salire da 256.000 a 300.000 al T4 2023 e poi a 336.000 al T4 2024.
Traguardo: T4 2021 (M4C1-2)
Entrata in vigore di decreti ministeriali di riforma delle borse di studio al fine di migliorare l'accesso all'istruzione terziaria (tramite l'aumento di 700 euro dell'importo delle borse e l'ampliamento del numero di beneficiari tramite un innalzamento dei requisiti ISEE).
Esito: La normativa attuativa è costituita dall'articolo 12 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 e dal decreto ministeriale 17 dicembre 2021, n. 1320).
Obiettivo: T4 2023 (M4C1-11)
Assegnazione, ad almeno 55.000 studenti, di borse di studio finanziate esclusivamente dai fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Esito: Secondo quanto riportato dalla Quarta relazione del Governo, i dati di monitoraggio acquisiti per l'anno accademico 2022/23 evidenziano un numero di borse attive al 30 novembre 2023 pari a circa 246.000, di cui 58.303 a carico del PNRR.
Obiettivo: T4 2024 (M4C1-15)
Assegnazione, ad almeno altri 55.000 studenti, di borse di studio finanziate esclusivamente dai fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Esito: Secondo quanto riportato dal Governo su REGIS in data 19 dicembre 2024, i dati di monitoraggio acquisiti per l'anno accademico 2023/24 evidenziano un numero di borse attive al 30 novembre 2024 pari a circa 271.229, 61.213 a carico del PNRR.
Obiettivo: T4 2025 (M4C1-15-bis)
Assegnazione, ad almeno altri 55.000 studenti, di borse di studio finanziate esclusivamente dai fondi del dispositivo per la ripresa e la resilienza.
M4C1 - Investimento 3.4
Didattica e competenze universitarie avanzate
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 272,1 milioni di sovvenzioni
La misura mira a qualificare e innovare i percorsi universitari (e di dottorato), mediante tre obiettivi strategici: digitalizzazione, "cultura dell'innovazione" e internazionalizzazione. Saranno in particolare attuate le seguenti sotto-misure:
- iscrizione, nell'arco di tre anni (100+200+200), di un numero massimo di 500 dottorandi a programmi dedicati alle transizioni digitale e ambientale,
- creazione di tre poli per l'istruzione digitale (Digital Education Hubs, DEH) per migliorare la capacità del sistema d'istruzione superiore di offrire un'istruzione digitale a studenti e personale universitario,
- rafforzamento delle scuole universitarie superiori;
- realizzazione di 10 iniziative educative transnazionali - TNE - in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale;
- attività d'internazionalizzazione degli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM) attraverso il sostegno a 15 progetti d'internazionalizzazione di detti istituti, per promuovere il loro ruolo all'estero nella conservazione e nella promozione della cultura italiana.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) le risorse afferenti all'investimento in commento sono state ridotte da 500 a 272,1 milioni di euro.
Obiettivo: T2 2026 (M4C1-23)
Almeno 500 nuovi dottorati di ricerca assegnati nell'arco di tre anni in programmi dedicati alle transizioni digitale e ambientale. Il progetto mira a qualificare e innovare i percorsi universitari (e di dottorato) attraverso le seguenti leve: a) digitalizzazione; b) "cultura dell'innovazione"; c) internazionalizzazione.
Traguardo: T2 2026 (M4C1-23-bis)
Attuazione delle sotto-misure in materia di didattica e competenze universitarie. Le sotto-misure devono comprendere: 1. la creazione di tre poli per l'istruzione digitale (Digital Education Hubs, DEH); 2. l'attivazione di tre scuole universitarie superiori; 3. la realizzazione di dieci iniziative educative transnazionali - TNE; 4. la realizzazione di 15 progetti d'internazionalizzazione di istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).
M4C1 – Investimento 4.1
Estensione del numero di dottorati di ricerca e di dottorati innovativi per la Pubblica Amministrazione e il patrimonio culturale
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 504 milioni di sovvenzioni
La misura mira ad aumentare la riserva di capitale umano impegnato in attività orientate alla ricerca, nelle amministrazioni pubbliche e nel patrimonio culturale. L'investimento prevede l'assegnazione di ulteriori 1.200 borse di dottorato generiche all'anno (per tre anni), 1.000 ulteriori borse di dottorato all'anno (per tre anni) nell'ambito delle amministrazioni pubbliche e almeno 200 nuove borse di dottorato all'anno (per tre anni) destinate al patrimonio culturale.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) le risorse afferenti all'investimento in commento sono state incrementate da 432 a 504 milioni di euro.
Obiettivo: T4 2024 (M4C1-12)
Assegnazione di almeno 1.200 borse di dottorato supplementari all'anno (su tre anni); assegnazione di almeno 1.000 borse di dottorato supplementari all'anno (su tre anni) nell'ambito delle Amministrazioni pubbliche; assegnazione di almeno 200 nuove borse di dottorato all'anno (su tre anni) destinate al patrimonio culturale.
Esito: Le borse sono state concesse negli anni accademici 2022-2023 (decreto ministeriale n. 351 del 2022), 2023-2024 (decreto ministeriale n. 118 del 2023), 2024-2025 (decreto ministeriale n. 629 del 2024). Il totale delle borse computate al presente target, a seguito di revoche e riassegnazioni, è di 7.161 (3.577 borse per i dottorati di ricerca applicata, 2.978 borse per i dottorati per la PA; 606 borse per i dottorati per il Patrimonio Culturale). Il Governo afferma che il target è raggiunto, essendo stato conseguito al 99,4%, dunque entro la soglia di tolleranza del 5% individuata dalla Commissione Europea.
L'unica Riforma della M4C2 vede la partecipazione dei due Ministeri coinvolti nell'attuazione della Componente, e può considerarsi emblematica di tutto il complesso delle sue misure, collocandosi all'incrocio tra il versante universitario e della ricerca e quello dell'impresa.
M4C2 – Riforma 1.1
Attuazione di misure di sostegno alla R&S per promuovere la semplificazione e la mobilità
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca (capofila) e Ministero delle imprese e del made in Italy
La riforma è attuata dal MUR e dal MIMIT attraverso la creazione di una cabina di regia interministeriale e l'emanazione di due decreti ministeriali: uno in ambito di mobilità, per aumentare e sostenere la mobilità reciproca (attraverso incentivi) di figure di alto profilo (es. ricercatori e manager) tra Università, infrastrutture di ricerca e aziende; l'altro in ambito di semplificazione della gestione dei fondi per la ricerca e inteso a riformare il percorso professionale dei ricercatori in modo da consentire a questi ultimi di concentrarsi maggiormente sulle attività di ricerca. La riforma spinge verso un approccio più sistematico alle attività di R&S, superando l'attuale logica di riassegnazione delle risorse e favorendo la condivisione, ed è orientata alla semplificazione della burocrazia nella gestione dei fondi dedicati alle attività di ricerca pubblico-privata, con un impatto significativo in quanto si evitano la dispersione e la frammentazione delle priorità. Gli Enti pubblici di ricerca (EPR) hanno un ruolo fondamentale sia come possibili leader progettuali per i Partenariati, per i Campioni nazionali e per gli Ecosistemi territoriali, sia come potenziali partecipanti ai bandi sul Fondo PNR e sul Fondo per le infrastrutture.
Traguardo: T2 2022 (M4C2-4)
Adozione dei decreti ministeriali sulla semplificazione e la mobilità nella R&S collegati al fondo di finanziamento ordinario.
Esito: La cabina di regia MUR-MIMIT è stata istituita con il decreto ministeriale n. 1233 del 10 novembre 2021; il decreto ministeriale di semplificazione della gestione dei fondi per la ricerca è il n. 1314 del 14 dicembre 2021, successivamente integrato dal n. 1368 del 24 dicembre 2021; il decreto ministeriale in materia di mobilità tra università e imprese è il n. 330 del 30 marzo 2022.
Il primo ambito di intervento della Componente 2 è dedicato al rafforzamento della ricerca e alla diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata, condotta in sinergia tra Università e imprese. Esso si compone di 5 investimenti, per un totale di 6,46 miliardi di euro, ed è interamente in capo al Ministero dell'università e della ricerca.
M4C2 - Investimento 1.1
Fondo per il Programma Nazionale della Ricerca (PNR) e Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN)
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 1,8 miliardi di prestiti
La misura consiste nel finanziamento di progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (PRIN). I progetti hanno una durata di almeno due anni e prevedono la collaborazione di unità di ricerca appartenenti ad università ed enti di ricerca. I progetti finanziati sono selezionati dal Ministero dell'università e della ricerca sulla base della qualità del profilo scientifico dei responsabili, così come dell'originalità, dell'appropriatezza metodologica, dell'impatto e della fattibilità del progetto di ricerca. Questo tipo di attività stimolerà lo sviluppo di iniziative promosse dai ricercatori verso la ricerca di frontiera e una maggiore interazione tra le università ed enti di ricerca. L'investimento finanzierà, fino al 2026, 5.350 progetti.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) è stato concordato con la Commissione europea di rimuovere il vincolo, inizialmente previsto, della durata triennale dei progetti, specificando che essi devono avere una durata minima di due anni.
Obiettivo: T4 2023 (M4C2-5)
Assegnazione di almeno 3.150 progetti di ricerca di interesse nazionale.
Esito. La Quarta relazione del Governo informa che sono stati ammessi a finanziamento 3.753 progetti che prevedono complessivamente 10.108 unità di ricerca, per un ammontare di risorse finanziate complessive pari a circa 741,7 milioni di euro.
Obiettivo: T2 2025 (M4C2-6)
Premiati (complessivamente) almeno 5.350 Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale.
Obiettivo: T2 2025 (M4C2-7)
Dovranno essere assunti almeno 900 nuovi ricercatori a tempo determinato. I ricercatori assunti si concentreranno sulle priorità coerenti con i sei cluster del Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l'Innovazione 2021-2027: i) salute; ii) cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, società dell'inclusione; iii) sicurezza dei sistemi sociali; iv) digitale, industria, aerospaziale; v) clima, energia, mobilità sostenibile; vi) prodotti alimentari, bioeconomia, biodiversità, agricoltura, ambiente.
M4C2 - Investimento 1.2
Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 210 milioni di sovvenzioni
L'investimento si prefigge di sostenere le attività di ricerca di un massimo di 2.100 giovani ricercatori – sul modello dei bandi European Research Council-ERC, Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships-MSCA-IF e Seal of Excellence – al fine di consentire loro di maturare una prima esperienza di responsabilità di ricerca. Una parte del contributo è vincolata all'assunzione di almeno un ricercatore "non-tenure-track" e parte del contributo è dedicato a brevi periodi di mobilità per attività di ricerca o didattica in altre località in Italia o all'estero.
Obiettivo: T2 2025 (M4C2-1-bis)
Concessione di almeno 850 borse di ricerca a studenti. La procedura di selezione per l'assegnazione delle borse di ricerca include criteri di ammissibilità che garantiscano che i progetti selezionati siano conformi agli orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" (2021/C58/01) mediante l'uso di un elenco di esclusione e il requisito di conformità alla pertinente normativa ambientale dell'UE e nazionale. Il conseguimento soddisfacente dell'obiettivo tiene conto anche del fatto che almeno 850 giovani ricercatori abbiano ottenuto un contratto.
NB. La Quarta relazione del Governo evidenzia che il target previsto nella versione originaria del PNRR (M4C2-1 a T4-2022), che consisteva nella sottoscrizione di 300 contratti di ricerca, era stato conseguito di stretta misura a causa di un basso tasso di adesione dei soggetti proponenti (solo 290 domande su 700 finanziamenti banditi). In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) è stata quindi concordata una riduzione dell'importo di 390 milioni di euro originariamente allocato (da 600 a 210 milioni) ed è stato contestualmente introdotto il nuovo target finale M4C2-1-bis al T2-2025.
M4C2 - Investimento 1.3
Partenariati estesi a università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca di base
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 1,61 miliardi di prestiti
L'investimento punta a sostenere almeno 14 grandi programmi di ricerca di base realizzati in partenariato da istituti di ricerca e imprese private. Ogni programma includerà iniziative specifiche per promuovere il coinvolgimento delle piccole e medie imprese e incoraggiare attività complementari, rafforzando così le catene tecnologiche nazionali e la loro partecipazione alle catene del valore strategiche a livello europeo e globale. I criteri di selezione dei progetti includono il rispetto degli obiettivi e delle priorità del Piano Nazionale per la Ricerca (PNR) e il coinvolgimento delle varie parti interessate per combinare il livello di maturità tecnologica con il livello di preparazione della società.
Obiettivo: T2 2025 (M4C2-8)
Assunzione di almeno 100 nuovi ricercatori a tempo determinato per ciascuno dei partenariati previsti per la ricerca di base firmati tra istituti di ricerca e imprese private. Firma di almeno 14 partenariati di ricerca di base tra istituti di ricerca e imprese private.
Esito: I 14 programmi da finanziare sono già stati individuati (qui la lista).
M4C2 - Investimento 1.4
Potenziamento strutture di ricerca e creazione di "campioni nazionali" di R&S su alcune Key enabling technologies
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca in collaborazione con il Ministero delle imprese e del made in Italy,
Risorse: 1,6 miliardi di prestiti
Questa misura mira al finanziamento della creazione di centri di ricerca nazionale in grado di raggiungere, attraverso la collaborazione di Università, centri di ricerca e imprese, una soglia critica di capacità di ricerca e innovazione. Elementi essenziali di ogni centro nazionale saranno la creazione e il rinnovamento di rilevanti strutture di ricerca, il coinvolgimento di soggetti privati nella realizzazione e attuazione dei progetti di ricerca e il supporto alle start-up e alla generazione di spin off.
Traguardo: T2 2022 (M4C2-19)
Aggiudicazione di appalti per progetti riguardanti campioni nazionali di R&S sulle key enabling technologies.
Esito: In data 6 aprile 2022 è stato pubblicato il decreto direttoriale n. 548 del 31 marzo 2022, di approvazione delle graduatorie. I decreti di ammissione al finanziamento dei 5 Centri nazionali che hanno ottenuto i contratti sono i decreti direttoriali 1031-1035 del 17 giugno 2022. Qui il comunicato stampa del MUR del 15 giugno 2022.
Traguardo: T2 2026 (M4C2-9)
I 5 Centri Nazionali che hanno ottenuto contratti devono essere operativi e devono aver completato le loro attività come definito dal relativo bando di progetto.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023), l'obiettivo iniziale (relativo all'aggiudicazione dei contratti alle strutture di ricerca, e dunque sostanzialmente ripetitiva rispetto al traguardo precedente) è stato trasformato in un traguardo quantificabile nel numero di Centri nazionali in grado di completare le proprie attività nel termine previsto. La scadenza, rispetto alla versione originaria del PNRR è stata contestualmente posticipata di 6 mesi.
M4C2 – Investimento 1.5
Creazione e rafforzamento di "ecosistemi dell'innovazione per la sostenibilità", costruendo "leader territoriali di R&S"
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 1,243 miliardi di prestiti
La misura si concretizza attraverso il finanziamento, entro il 2026, di almeno 10 "leader territoriali di R&I" (esistenti o nuovi) selezionati sulla base di apposite procedure competitive, con attenzione alla capacità di promuovere progetti di sostenibilità sociale. Ogni progetto dovrà presentare in misura significativa i seguenti elementi: a) attività formative innovative condotte in sinergia dalle università e dalle imprese e finalizzate a ridurre il mismatch tra competenze richieste dalle imprese e competenze fornite dalle università, nonché dottorati industriali; b) attività di ricerca condotte e/o infrastrutture di ricerca realizzate congiuntamente dalle università e dalle imprese, in particolare le PMI, operanti sul territorio; c) supporto alle start-up; d) coinvolgimento delle comunità locali sulle tematiche dell'innovazione e della sostenibilità.
La selezione dei progetti da finanziare avviene sulla base dei seguenti criteri: i) la qualità scientifica e tecnica e la sua coerenza con la vocazione territoriale; ii) l'effettiva attitudine a stimolare le capacità innovative delle imprese, in particolare delle PMI; iii) la capacità di generare relazioni nazionali ed internazionali con importanti istituzioni di ricerca e società leader; iv) l'effettiva capacità di coinvolgimento delle comunità locali.
Traguardo: T2 2022 (M4C2-18)
Aggiudicazione di appalti per progetti riguardanti gli ecosistemi dell'innovazione.
Esito: I decreti di ammissione al finanziamento dei progetti sono i decreti direttoriali da 1049 a 1059 del 17 giugno 2022. Qui la lista dei progetti finanziati.
Obiettivo: T2 2026 (M4C2-18-bis)
Almeno 10 ecosistemi dell'innovazione hanno completato le attività secondo quanto stabilito nel pertinente invito a presentare progetti.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) si è concordato di introdurre un target finale per il T2-2026, che prima non era previsto. Esso prevede che almeno 10 ecosistemi di innovazione abbiano completato le attività previste dal bando. I bandi in corso di finanzimento sono 11.
Il secondo ambito di intervento della Componente 2 è dedicato al sostegno ai processi di innovazione e al trasferimento tecnologico. Esso si compone di 3 investimenti, per un totale di 2,05 miliardi di euro, ed è interamente in campo al Ministero delle imprese e del made in Italy.
M4C2 - Investimento 2.1
IPCEI (Important Project of Common European Interest)
Amministrazione titolare: Ministero delle imprese e del made in Italy
Risorse: 1.5 miliardi di prestiti
L'obiettivo della misura è quello di integrare l'attuale fondo IPCEI, di cui all'articolo 1, comma 232, della legge di bilancio per il 2020 (legge n. 160 del 2019), con risorse aggiuntive. Nello specifico, la misura vuole sostenere gli investimenti, l'innovazione e la diffusione tecnologica, stimolando inoltre il processo di transizione nazionale verso un modello economico basato sulla conoscenza. In tale prospettiva, la partecipazione delle imprese italiane agli "Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo" (IPCEI) consente al tessuto produttivo nazionale di posizionarsi lungo le catene del valore considerate strategiche a livello europeo, aumentare il livello degli investimenti e dei servizi per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie, nonché favorire l'adozione di queste ultime da parte delle PMI, andando ad incrementare la competitività complessiva del sistema paese.
NB In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) è stata concordata una precisazione, finalizzata a consentire che, ai fini del target, il numero complessivo di progetti sostenuti con le risorse PNRR includessero quelli presentati non solo dalle imprese, ma anche dai centri di ricerca, in coerenza con i normali meccanismi di funzionamento degli IPCEI.
Traguardo: T2 2021 (M4C2-10)
Varo dell'invito a manifestare interesse per l'identificazione dei progetti nazionali, compresi i progetti IPCEI microelettronica.
Esito: Pubblicati sul sito del MIMIT gli avvisi per la presentazione delle manifestazioni di interesse da parte delle imprese relative agli IPCEI concernenti le catene strategiche del valore dell'idrogeno (5 febbraio 2021), della microelettronica 2 (22 febbraio 2021) e delle infrastrutture e servizi cloud (30 marzo 2021).
Traguardo: T2 2022 (M4C2-11)
Entrata in vigore dell'atto nazionale che assegna i finanziamenti necessari a sostenere i progetti partecipanti.
Esito: Si veda il decreto ministeriale 27 giugno 2022 - Definizione delle modalità di accesso agli interventi agevolativi connessi ai programmi IPCEI finanziati con risorse PNRR
Traguardo: T2 2023 (M4C2-12)
Pubblicazione dell'elenco dei partecipanti.
Esito: Si veda il decreto direttoriale 28 giugno 2023, che attesta l'elenco dei partecipanti ai progetti IPCEI, ad eccezione di IPCEI Cloud, autorizzato dalla Commissione UE solo il 5 dicembre 2023, quindi dopo la scadenza prevista del T2 2023. Tuttavia, i progetti IPCEI attivati nei settori Idrogeno e Microelettronica sono 25, e dunque in numero superiore al limite minimo di 20 fissato dal successivo obiettivo.
Obiettivo: T2 2025 (M4C2-22)
Almeno 20 progetti sostenuti attraverso il modello IPCEI. La stima dei valori obiettivo si basa sui metodi operativi dei progetti IPCEI attivati in Italia (Microelettronica 1, Batterie 1, Batterie 2).
M4C2 – Investimento 2.2 (SOPPRESSO)
Partenariati per la ricerca e l'innovazione - Orizzonte Europa (Horizon Europe)
Amministrazione titolare: Ministero delle imprese e del made in Italy
Risorse: 200 milioni di sovvenzioni
L'obiettivo della misura è sostenere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, individuati con inviti specifici a partecipare ai partenariati europei nell'ambito di Orizzonte Europa. Queste iniziative di ricerca transnazionali possono costituire un importante motore per lo sviluppo di R&I su questioni strategiche per la ripresa dell'economia italiana. In particolare, il sostegno si focalizza sui seguenti partenariati: i) High Performance Computing, ii) Key digital technologies, iii) Clean energy transition; iv) Blue oceans - A climate neutral, sustainable and productive Blue economy; v) Innovative SMEs. La misura, attuata dal MIMIT consente di dare continuità a iniziative realizzate attraverso il Fondo per la crescita sostenibile (FCS), abilitando sinergie tra livelli di governo e fonti finanziarie diverse.
NB In sede di revisione del PNRR (maggio 2024), l'investimento è stato soppresso. Nelle premesse alla decisione del Consiglio che ha approvato tale revisione si segnala che l'Italia ha motivato la soppressione con il fatto che l'obiettivo è ormai irrealizzabile nella sua totalità in quanto l'evoluzione del mercato ha determinato una domanda insufficiente. L'Italia ha chiesto di usare le risorse liberate dalla soppressione dell'investimento 2.2 per includere una misura nuova (l'Investimento 2.2-bis della medesima M4C2, vedi subito infra) e per innalzare il livello di attuazione richiesto di una misura esistente (riforma 1.8 della M1C1, in materia di Digitalizzazione della giustizia). Non sono esplicitati i termini esatti della ripartizione dei 200 milioni tra le due citate misure.
Obiettivo: T4 2025 (M4C2-2)
Devono essere assegnati almeno 205 progetti.
Esito: Soppresso
M4C2 – Investimento 2.2-bis (NUOVO)
Accordi di innovazione
Amministrazione titolare: Ministero delle imprese e del made in Italy
Risorse: non ancora chiaro l'ammontare complessivo.
L'investimento mira a finanziare progetti di ricerca, sviluppo e innovazione (detti "accordi di Innovazione") per sostenere la creazione di nuovi prodotti, processi o servizi o il miglioramento di quelli esistenti, grazie allo sviluppo di Key Enabling Technologies (tecnologie abilitanti fondamentali) in settori coerenti con il pilastro II del programma Orizzonte Europa, a norma del regolamento (UE) 2021/695. I beneficiari del progetto sono imprese, associazioni di imprese o organizzazioni di ricerca che portano avanti un accordo di Innovazione in una delle seguenti aree di intervento: tecnologie di fabbricazione; tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche; tecnologie abilitanti emergenti; materiali avanzati; intelligenza artificiale e robotica; industrie circolari; industria pulita a basse emissioni di carbonio; malattie non trasmissibili e rare; malattie infettive, comprese le malattie trascurate e legate alla povertà strumenti, tecnologie e soluzioni digitali per la salute e l'assistenza, compresa la medicina personalizzata; impianti industriali nella transizione energetica; competitività industriale nel settore dei trasporti; mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili; mobilità intelligente; stoccaggio dell'energia; sistemi alimentari; sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell'Unione; sistemi circolari.
NB L'investimento è stato inserito in sede di revisione del PNRR (maggio 2024), in occasione alla contestuale soppressione dell'investimento 2.2, Partenariati per la ricerca e l'innovazione - Orizzonte Europa (Horizon Europe) (vedi subito supra). Non è ancora chiaro quanta parte dei 200 milioni di euro originariamente stanziati in favore dell'investimento 2.2 sono stornati in favore del nuovo investimento 2.2-bis, e quanta parte invece in favore della riforma 1.8 della M1C1, in materia di Digitalizzazione della giustizia).
Obiettivo: T4 2025 (M4C2-2-bis)
Completamento di almeno 32 Accordi di innovazione
M4C2 – Investimento 2.3
Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria
Amministrazione titolare: Ministero delle imprese e del made in Italy
Risorse: 350 milioni di prestiti
L'obiettivo della misura consiste nel sostenere, anche attraverso un processo di riorganizzazione e razionalizzazione, una rete di 50 centri (Centri di Competenza, Polo europeo dell'innovazione digitale, Marchio di eccellenza, Struttura di prova e sperimentazione, Punti nazionali di Innovazione Digitale) incaricati dello sviluppo progettuale, dell'erogazione alle imprese di servizi tecnologici avanzati e di servizi innovativi e qualificanti di trasferimento tecnologico, al fine di aumentare i servizi tecnologici avanzati a beneficio delle aziende focalizzandosi su tecnologie e specializzazioni produttive di punta. I centri erogano i servizi seguenti: i) valutazione digitale; ii) prova prima dell'investimento; iii) formazione; iv) accesso ai finanziamenti; iv) sostegno finanziario e operativo allo sviluppo di progetti innovativi (livello di maturità tecnologica (TRL) oltre 5); vi) intermediazione tecnologica; vii) sensibilizzazione a livello locale.
L'investimento si compone di due linee di intervento: nella prima linea, il dispositivo per la ripresa e la resilienza finanzia 35 centri in esclusiva, senza intervento di altre fonti dell'UE; nella seconda linea, il dispositivo per la ripresa e la resilienza finanzia in parte 13 poli europei dell'innovazione digitale (EDIH) e 2 strutture di prova e sperimentazione (TEF), mentre un'altra parte dei costi, riferita a determinati pacchetti operativi, è coperta dal programma Europa digitale.
Si specifica che i criteri di ammissibilità contenuti nel capitolato d'oneri per i prossimi inviti a presentare progetti escludono le attività connesse ai combustibili fossili, compreso l'uso a valle, le attività nell'ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento, le attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico, le attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all'ambiente.
NB In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) la descrizione dell'intervento è stata significativamente modificata. Anzitutto, il numero di centri sostenuti dalla misura è stato ridotto da 60 a 50; in secondo luogo, è stato specificato che i poli europei dell'innovazione digitale (EDIH) e le strutture di prova e sperimentazione (TEF) possono ricevere finanziamenti anche da altri fondi dell'UE, compreso il programma Europa digitale, per lo svolgimento di taluni pacchetti operativi delle loro attività; in terzo luogo, l'investimento è stato disarticolato nelle due distinte linee di intervento sopra descritte, che si differenziano per fonte del finanziamento e per tempistiche di raggiungimento degli obiettivi.
Obiettivo: T4 2025 (M4C2-13)
Operatività di 27 poli nuovi nell'ambito della prima linea di intervento della misura. L'obiettivo si concentra su tre tipi di poli: centri di competenza, marchio di eccellenza, rete dei poli di innovazione sul campo.
NB In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023), il numero di poli da rendere operativi entro il T4 del 2025 è stato ridotto da 42 a 27, ai quali si aggiungono gli 8 centri di competenza già oggi esistenti.
Obiettivo: T2 2026 (M4C2-14)
Erogazione di 307 milioni di euro nell'ambito della prima linea di intervento della misura a favore dei centri di trasferimento tecnologico per potenziare la rete nazionale ed erogare i prescritti servizi alle imprese.
NB In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) l'obiettivo è stato riformulato, in particolare identificando un nuovo indicatore, ossia il valore finanziario esborsato in favore dei centri di trasferimento di tecnologia, in luogo di quello precedente, che consisteva nella quantificazione dei servizi erogati dai centri (in questi termini, l'obiettivo era fissato a 600 milioni di valore dei servizi erogati, una cifra ben più alta di quella stanziata in loro favore).
Obiettivo: T2 2026 (M4C2-15)
Almeno 5.000 PMI sostenute da centri nazionali finanziati (centri di competenza; marchio di eccellenza; poli nazionali dell'innovazione digitale) nell'ambito della prima linea di intervento della misura.
NB In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) il numero di PMI da sostenere entro il T2 del 2026 è stato incrementato da 4.500 a 5.000.
Traguardo: T2 2026 (M4C2-15-bis)
Completamento di tutti i pacchetti operativi dei 13 poli europei dell'innovazione digitale e delle 2 strutture di prova e sperimentazione nell'ambito della seconda linea di intervento della misura.
NB Il traguardo è stato inserito in sede di revisione del PNRR (dicembre 2023), essendo direttamente derivante dalla ripartizione dell'investimento in due linee di intervento, in tale sede concordata. Si specifica che sono esclusi dall'ambito materiale oggetto del traguardo i pacchetti operativi finanziati dal programma Europa digitale.
Il terzo ambito di intervento della Componente 2 è dedicato al potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e alla innovazione. Esso si compone di 3 investimenti, per un totale di 2,49 miliardi di euro, e vede coinvolti sia il Ministero dell'università e della ricerca, titolare di 2 investimenti per un totale di 2,09 miliardi di euro, che il Ministero delle imprese e del made in Italy, titolare di un investimento per 0,4 miliardi di euro.
M4C2 - Investimento 3.1
Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e ricerca
Risorse: 1.578,1 milioni di prestiti
Il fondo mira a facilitare l'osmosi tra la conoscenza scientifica generata in infrastrutture di ricerca di alta qualità e il settore economico, favorendo l'innovazione. A tale scopo la misura sostiene la creazione di infrastrutture di ricerca e innovazione che colleghino il settore industriale con quello accademico. Il Fondo per l'edilizia e le infrastrutture di ricerca finanzia la creazione o il rafforzamento, su base competitiva, di infrastrutture di ricerca di rilevanza pan-europea e infrastrutture di innovazione dedicate, promuovendo la combinazione di investimenti pubblici e privati. In particolare, la misura deve finanziare almeno 30 progetti infrastrutturali (esistenti o di nuovo finanziamento) con un research manager per ogni infrastruttura.
NB La versione iniziale del PNRR prevedeva una quantificazione complessiva del finanziamento di 1 miliardo e 580 milioni di prestiti. in sede di revisione del PNRR (dicembre 2023) la quantificazione è stata leggermente rivista al ribasso.
Traguardo: T2 2022 (M4C2-17)
Notifica dell'aggiudicazione di appalti per i progetti riguardanti il sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione.
Esito: Con i decreti direttoriali del 16 giugno 2022 (8 infrastrutture di ricerca nell'Area Health&Food), 17 giugno 2022 (3 infrastrutture di ricerca nell'Area Social and Cultural Innovation), 17 giugno 2022 (3 infrastrutture di ricerca nell'Area Digital), 20 giugno 2022 (8 infrastrutture di ricerca nell'Area Physical Sciences and Engineering), 21 giugno 2022 (2 infrastrutture di ricerca nell'Area Environment) e 22 giugno 2022 (Infrastrutture tecnologiche di innovazione) sono state approvate e graduatorie definitive per i finanziamenti di 24 infrastrutture di ricerca (nei mesi successivi aumentante sino a 33) e 24 infrastrutture tecnologiche di innovazione.
Obiettivo: T2 2023 (M4C2-16)
Almeno 30 infrastrutture finanziate per il sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione L'infrastruttura per l'innovazione comprende infrastrutture multifunzionali in grado di coprire almeno tre settori tematici quali: i) quantistica, ii) materiali avanzati, iii) fotonica, iv) scienze della vita, v) intelligenze artificiali, vi) transizione energetica. Il conseguimento soddisfacente dell'obiettivo dipende anche dall'assunzione di almeno 30 research manager per il sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione.
Esito: Allo stato attuale, risultano finanziate 33 Infrastrutture di Ricerca, e 24 Infrastrutture Tecnologiche e di Innovazione. Inoltre, a quanto sostiene la Quarta relazione del Governo, sono stati assunti 37 manager delle infrastrutture.
Obiettivo: T2 2026 (M4C2-16-bis)
Almeno 30 infrastrutture di ricerca e innovazione create o che hanno completato le attività conformemente al pertinente invito a presentare progetti.
NB Il traguardo è stato inserito in sede di revisione del PNRR (dicembre 2023).
M4C2 – Investimento 3.2
Finanziamento di start-up, Fondo Digital Transition
Amministrazione titolare: Ministero delle imprese e del made in Italy
Risorse: 400 milioni di prestiti
La misura è volta a potenziare il fondo Nazionale innovazione attraverso l'istituzione del Digital Transition Fund (DTF), gestito da CDP Venture Capital SGR Spa - Fondo Nazionale Innovazione (SGR), per favorire la transizione digitale delle filiere e delle piccole e medie imprese che realizzano progetti innovativi negli ambiti, in particolare, dell'intelligenza artificiale, del cloud, dell'assistenza sanitaria, dell'industria 4.0, della cybersicurezza, del fintech e della blockchain, ovvero di altri ambiti della transizione digitale. Il progetto è volto a stimolare la crescita dell'ecosistema innovativo italiano tramite investimenti di capitale di rischio (venture capital) diretti e indiretti.
Il DTF, che ha una vita di 15 anni, avendo come attività gli investimenti in start up e venture capital, si allinea ai requisiti della commissione Europea per le facility.
NB La configurazione del DTF come facility ai sensi della normativa europea è stata concordata con la Commissione europea in sede di revisione del PNRR (dicembre 2023). La modifica ha anche incrementato l'importo finanziario dell'investimento, dai 300 milioni iniziali ai 400 milioni attuali, e ha espunto il riferimento all'obiettivo di finanziare, tramite il fondo, almeno 250 imprese entro il T2 2025.
Traguardo: T2 2022 (M4C2-20)
Firma dell'accordo fra il Governo italiano e il partner esecutivo Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che istituisce lo strumento finanziario.
Esito: In data 27 giugno 2022 vi è stata la firma dell'accordo finanziario tra il Ministero dello sviluppo economico (ora Ministero delle imprese e del made in italy) e CDP Venture Capital SGR S.p.A. L'accordo finanziario è stato approvato con decreto direttoriale del 28 giugno 2022 (cfr. Relazione MIMIT "PNRR – Stato di attuazione degli interventi di competenza del MIMIT -A che punto siamo", settembre 2022, pag. 17).
Traguardo: T4 2024 (M4C2-21-bis)
L'Italia trasferisce 400.000.000 EUR a CDP Venture Capital per il dispositivo. Il conseguimento soddisfacente dell'obiettivo implica anche una modifica dell'accordo attuativo tra Italia e CDP Venture Capital SGR e del regolamento del dispositivo, nel rispetto delle condizioni stabilite nella decisione di esecuzione del Consiglio.
NB Il traguardo è stato inserito in sede di revisione del PNRR (dicembre 2023), nella quale si è deciso di configurare il DTF come una facility ai sensi della normativa europea.
Esito: Il Governo, in data 20 dicembre 2024, informa su REGIS che l'accordo finanziario tra MIMIT e CDP è stato modificato il 10 giugno 2024, che in data 20 novembre 2024 sono state apportate le necessarie modifiche al Regolamento di Gestione del Fondo, e che tutti e 400 i milioni previsti sono stati trasferiti a CDP Venture Capital entro il 31 dicembre 2024.
Obiettivo: T2 2026 (M4C2-21)
Sottoscrizione da parte di Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital di convenzioni di finanziamento giuridicamente vincolanti con start-up, programmi di incubazione/accelerazione o fondi di venture capital per l'importo necessario a utilizzare il 100 per cento dell'investimento dell'RRF (400 milioni di EUR) nel dispositivo (compreso il tetto medio del 13 per cento delle commissioni di gestione e dei costi del Fondo Digital Transition nel ciclo di vita del fondo e incluse le condizionalità ex ante per i cicli d'investimento successivi, ad eccezione delle commissioni di performance e di tutti i costi e tutte le commissioni di gestione relativi ai fondi di terzi).
NB L'obiettivo è stato modificato in sede di revisione del PNRR (dicembre 2023), nella quale si è deciso di configurare il DTF come una facility ai sensi della normativa europea.
M4C2 - Investimento 3.3
Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l'assunzione dei ricercatori dalle imprese
Amministrazione titolare: Ministero dell'università e della ricerca
Risorse: 510 milioni di sovvenzioni
L'obiettivo della misura consiste nel potenziamento delle competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle Key Enabling Technologies, mediante: l'istituzione di programmi di dottorato dedicati, con il contributo e il coinvolgimento delle imprese; incentivi all'assunzione di ricercatori da parte delle imprese. Nello specifico, la misura, attuata dal MUR, prevede l'assegnazione di un totale di 6.000 borse di dottorato in 3 anni, con il cofinanziamento privato e l'incentivo all'assunzione di ricercatori da parte delle imprese.
NB. In sede di revisione del PNRR (dicembre 2023), considerati gli esiti delle assegnazioni della prima delle tre annualità di dottorato (1.708 borse assegnate in luogo delle 5.000 bandite), è stata concordata una rimodulazione dell'investimento, volto a ridurre (da 15.000 a 6.000) i percorsi di dottorato da attivare e ad incrementare (da euro 30.000 a euro 60.000) il contributo assegnato alle università per ciascuna borsa di dottorato concessa, al fine di rendere le borse più attrattive. Contestualmente, il finanziamento previsto è stato ridotto da 600 a 510 milioni di euro.
Obiettivo: T4 2024 (M4C2-3)
Assegnazione di almeno 6.000 borse di dottorato.
NB. In coerenza con quanto concordato con le istituzioni europee in sede di revisione del PNRR (dicembre 2023), il target previsto per il T4-2024 è sceso da 15.000 a 6.000 percorsi di dottorato attivati.
Esito: Le borse sono state concesse negli anni accademici 2022-2023 (decreto ministeriale n. 352 del 2022), 2023-2024 (decreto ministeriale n. 117 del 2023), 2024-2025 (decreto ministeriale n. 630 del 2024). Il totale delle borse assegnate computate al presente target, a seguito di revoche e riassegnazioni, è pari a 5.780. Il Governo afferma che il target è raggiunto, essendo stato conseguito al 96,33%, dunque entro la soglia di tolleranza del 5% individuata dalla Commissione Europea.
Il coinvolgimento delle impese nei dottorati innovativi finanziati, è stato assicurato dal decreto-legge n. 13 del 2023, che all'articolo 26, commi 1-4, ha introdotto un esonero contributivo a favore delle imprese che partecipano al finanziamento delle borse e che assumono a tempo indeterminato personale in possesso del titolo di dottore di ricerca (non necessariamente finanziato dal PNRR) ovvero che è, o è stato, titolare di contratti da ricercatore. In attuazione di tali disposizioni sono stati adottati il decreto ministeriale n. 1456 del 19 ottobre 2023 e il decreto direttoriale del 15 maggio 2024, n. 644.