La realizzazione degli obiettivi di crescita digitale, di modernizzazione della pubblica amministrazione e di rafforzamento della capacità amministrativa del settore pubblico sono considerate una priorità per il rilancio del sistema Paese da parte del PNRR.

La Componente 1 della Missione 1 del Piano prevede due aree di intervento.

La prima area è costituita dalla Digitalizzazione della pubblica amministrazione, incentrata soprattutto sulla creazione di infrastrutture digitali per la p.a., sulla interoperabilità dei dati, sull'offerta di servizi digitali e sulla sicurezza cibernetica con la finalità di realizzare una trasformazione della p.a. in chiave digitale.

La seconda è dedicata in modo particolare alle misure per l'Innovazione della pubblica amministrazione, incentrate principalmente sulla valorizzazione del personale e della capacità amministrativa del settore pubblico e sulla semplificazione dell'attività amministrativa e dei procedimenti.

La digitalizzazione dei procedimenti caratterizza al contempo molte delle politiche e degli interventi di riforma del PNRR e costituisce uno degli assi strategici attorno al quale si sviluppa l'intero Piano.

A sua volta, la semplificazione normativa rappresenta un obiettivo che accompagna l'intera attuazione del PNRR.

In tale ambito, si colloca altresì la riforma del quadro legislativo in materia di contratti pubblici, nel rispetto di determinati target.

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Una delle aree di intervento della Missione 1 ("Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo"), nell'ambito della Componente 1 ("Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A."), è dedicata al personale e si articola, in particolare:

  • nella riforma dei meccanismi di selezione del personale della PA, anche tramite un nuovo portale digitale unico del reclutamento che faciliti la pianificazione strategica del capitale umano delle amministrazioni centrali e locali;
  • nella riorganizzazione dei modelli di competenza e dei meccanismi di progressione di carriera (verticali e orizzontali).

 
Gli investimenti finanziati nell'ambito di tale area di intervento sono i seguenti:

1. Procedure per l'assunzione di profili tecnici (M1C1-I.1.9-53).

Per l'attuazione di questo profilo vengono in considerazione:

  • il D.L. n. 44 del 2021, art. 10, che ha disciplinato le modalità per effettuare il bando per il reclutamento di 2.800 unità di personale non dirigenziale nelle amministrazioni pubbliche con ruolo di coordinamento nazionale nell'ambito degli interventi previsti dalla politica di coesione dell'Unione europea e nazionale per i cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027, nelle autorità di gestione, negli organismi intermedi e nei soggetti beneficiari delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il relativo bando è stato pubblicato il 6 aprile 2021. Sul punto, l'art. 11, co. 2, del D.L. 36/2022 stabilisce che le risorse finanziarie, ripartite tra le amministrazioni pubbliche operanti nell'ambito della politica di coesione ai fini dello svolgimento di procedure di assunzione di personale non dirigenziale a tempo determinato ma non impegnate dalle amministrazioni medesime, possano essere da queste ultime destinate alla stipula di contratti di collaborazione con soggetti in possesso di professionalità tecnica analoga a quella del personale non reclutato. Tali contratti non possono superare la durata di trentasei mesi  
  • il D.L. n. 80 del 2021, articolo 9, che prevede il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, nel numero minimo pari a 1.000 unità, per il supporto agli enti territoriali nella gestione delle procedure complesse, tenendo conto del relativo livello di coinvolgimento nei procedimenti amministrativi connessi all'attuazione del PNRR. Il DPCM del 12 novembre 2021 ha ripartito le risorse per i relativi reclutamenti, nel limite di 320,3 milioni di euro complessivi per gli anni 2021-2024, a valere sul Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation EuItalia.

    Il 30 novembre 2021 sono stati pubblicati gli avvisi per il conferimento degli incarichi, secondo i fabbisogni professionali previamente definiti e distribuiti a  livello regionale. Le regioni conferiscono gli incarichi entro dicembre 2021 sulla base delle procedure disciplinate dal DM del 14 ottobre 2021 relativo alle modalità per l'istituzione degli elenchi dei professionisti e del personale in possesso di un'alta specializzazione per il PNRR.

    Il DM 29 agosto 2022 assegna 30 mln di euro (delle risorse residue previste dal DM 6 agosto 2021, pari a 48,10 mln, e non impegnate), alle regioni e province autonome per il conferimento dei suddetti incarichi. I restanti 18,1 mln di euro sono assegnate al Dipartimento della funzione pubblica per la realizzazione di attività per il coordinamento e il rafforzamento delle attività operative di governance del progetto, mediante la realizzazione di un portale di progetto e di una unità centrale, che cessa entro il 31 dicembre 2026.

    Si segnala, inoltre, che l'art. 7 del D.L. 36/2022 ha assegnato ulteriori 30 mln di euro, derivanti dalle risorse non assegnate con il suddetto DPCM, per il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto ai procedimenti amministrativi connessi all'attuazione del PNRR a soggetti in possesso di professionalità tecnica analoga a quella del personale non reclutato
  1. Istruzione e formazione (M1C1-I.1.9-64,65,66,67)

Nell'ambito di tale Investimento, è stato presentato il Piano strategico "Ri-formare la PA" rivolto ai 3,2 milioni di dipendenti pubblici e articolato in due filoni: il primo, "PA 110 e lode", inaugurato dal protocollo d'intesa firmato ad ottobre 2021, agevola l'iscrizione a corsi di laurea e master presso tutte le Università italiane; il secondo, attivato anche attraverso il programma di assessment e formazione digitale Syllabus, prevede l'avvio di programmi formativi specifici per sostenere le transizioni previste dal PNRR.

Sul punto, il 24 marzo 2023 il Ministro per la PA ha firmato la Direttiva sulla formazione, in attuazione dell'obiettivo del PNRR, che prevede siano offerti corsi di formazione ad almeno 750mila dipendenti pubblici entro il 2026. Secondo la Direttiva, le PA dovranno garantire a ciascun dipendente almeno 24 ore di formazione all'anno, arrivando quindi a circa tre giornate lavorative su base annua da dedicare all'accrescimento delle competenze.

Inoltre, il DM 23 marzo 2022 istituisce i due programmi "Tirocinio InPA" e "Dottorato InPA", volti alla promozione, rispettivamente, dell'orientamento   professionale   di   studenti universitari e di contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca presso le PA, e il DM 23 marzo 2022 ha delineato il Framework delle competenze trasversali del personale non dirigenziale (DM 28 giugno 2023).

La riforma è la seguente:

  • Riforma del pubblico impiego (M1C1-R.2.1-56,58,59,59bis) 

Per il traguardo M1C1-56, entrata in vigore:

  • del D.L. 80/2021, recante la legislazione attuativa per la riforma del pubblico impiego (accesso alla dirigenza, carriere, valorizzazione del merito e della produttività, eliminazione del tetto al salario accessorio, valorizzazione delle elevate professionalità, rilancio Formez PA e SNA);
  • dell'art. 10 del D.L. 44/2021, che ha introdotto a regime una nuova procedura semplificata per lo svolgimento dei concorsi pubblici. Per i concorsi banditi a decorrere dal 1° maggio 2022 la disciplina semplificata è quella dettata dal nuovo art. 35-quater del D.lgs. 165/2001, introdotto dal D.L. 36/2022, che ha parzialmente sostituito il suddetto art. 10;
  • dell'art. 1 del D.L. 36/2022 che prevede che le nuove linee di indirizzo per le PA relative alla predisposizione dei rispettivi piani triennali dei fabbisogni di personale – adottate con decreto del Dip.to della funzione pubblica del 22 luglio 2022 - concernano anche la definizione dei nuovi profili professionali, individuati dalla contrattazione collettiva, con particolare riguardo all'insieme di conoscenze, competenze e capacità del personale da assumere;
  • dell'art. 3 del D.L. 36/2022 che integra la procedura semplificata per l'espletamento dei concorsi pubblici prevista dall'art. 10 del DL 44/2021 e che dispone che entro il 31 dicembre 2022 venga adottato il Decreto del Presidente della Repubblica che aggiorni le norme relative allo svolgimento dei concorsi pubblici dettate dal D.P.R. 487/1994;
  • dell'art. 5 del D.L. 36/2022 che introduce criteri di discriminazione positiva in favore del genere meno rappresentato nelle amministrazioni;
  • dell'art. 6 del D.L. 36/2022 che ridefinisce il quadro normativo sulla mobilità orizzontale;
  • dell'art. 12 del D.L. 13/2023 volto a comporre, in una disciplina unitaria ed omogenea, le modalità di funzionamento e di utilizzo del Portale unico del reclutamento per tutte le amministrazioni, centrali e locali e per le autorita amministrative indipendenti (rinviando, sul punto, ad un apposito decreto del Ministro per la pubblica amministrazione);

 Si ricorda che il nuovo Portale unico del reclutamento della PA è attivo dal 23 novembre 2021 ed è diventato obbligatorio per tutte le amministrazioni pubbliche centrali e le autorità amministrative indipendenti dal 1° novembre 2022; da tale data, infatti, i predetti soggetti devono obbligatoriamente utilizzare il Portale per tutte le procedure di assunzione a tempo determinato e indeterminato. Il Portale è esteso anche alle Regioni e agli enti locali per le rispettive selezioni di personale e le relative modalità di utilizzo sono definite con apposito decreto , ed è obbligatorio dal 1° giugno 2023.

Per ulteriori chiarimenti, si rinvia alla circolare del Dip.to della Funzione pubblica n. 1 del 2022.

 

Per il traguardo M1C1-58 si segnalano, in particolare:

  • il DPR 81/2022 che reca l'individuazione e l'abrogazione degli adempimenti relativi ai documenti di programmazione assorbiti dal PIAO;
  • il DM 30 giugno 2022, n. 132, che definisce il contenuto del PIAO;
  • il DM 22 luglio 2022 recante le linee di indirizzo per la predisposizione dei piani dei fabbisogni di personale delle PA, nonché per l'individuazione dei nuovi profili professionali individuati dalla contrattazione collettiva. Sul punto, la banca dati Regis segnala che entro il 30 aprile 2023 sarà approvato il DM relativo alla definizione delle competenze soft per il personale di qualifica non dirigenziale;
  • le Linee Guida sulla "Parità di genere nell'organizzazione e gestione del rapporto di lavoro con le pubbliche amministrazioni" (c.d. Gender Gap);
  • le nuove Linee guida per l'accesso alla dirigenza pubblica, approvate con decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 28 settembre 2022 sulla base delle proposte della Sna, dopo l'intesa in Conferenza Unificata;
  • il DM finalizzato ad adeguare l'organizzazione del DFP alla necessità di disporre di una governance del processo di riforma delle pubbliche amministrazioni intrapreso in attuazione del PNRR. A tale provvedimento si affianca il DM istitutivo del Comitato scientifico per la valutazione dell'impatto delle riforme in materia di capitale umano pubblico, la cui esperienza viene rafforzata alla luce dell'introduzione di una norma di rango primario di disciplina del nuovo "Osservatorio nazionale del lavoro pubblico" (articolo 2 del DL 44/2023) che assorbe e implementa le attività del predetto Comitato, la cui definizione del funzionamento e composizione è demandata ad un apposito DM del Ministro per la PA.

Inoltre, sono stati pubblicati:

  • il D.P.R. del 13 giugno 2023, n. 81 che modifica e aggiorna le disposizioni del DPR 487/1994, recante l'aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici;
  • il D.P.R. del 16 giugno 2023, n. 82, recante la disciplina per lo svolgimento dei concorsi pubblici.

  

Il traguardo M1C1-59 risulta in corso di realizzazione. In particolare, sono state individuate le 10 pubbliche amministrazioni pilota per lo sviluppo del framework dei profili professionali e si è svolto un primo incontro e avviato le attività di mappatura delle esperienze di HRM innovativa.

Si segnala, poi, l'avvio della fase individuazione del secondo gruppo di 30 pubbliche amministrazioni con cui sperimentare il framework completo ai fini del rilascio degli output definitivi che saranno oggetto di un'azione di disseminazione ad ulteriori 200 PA.

Nel nuovo Piano viene introdotto un nuovo traguardo, M1C1-59bis, per la pubblicazione della prima relazione semestrale relativa agli Indicatori Chiave di Prestazione aziendale, che prevede entro il secondo trimestre del 2024 l'entrata in vigore della gestione strategica delle risorse umane nella Pubblica Amministrazione.

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l'individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021 (parzialmente integrato da modifiche successive).
La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l'attuazione dei suddetti interventi, come tenendo conto delle modifiche approvate dal Consiglio dell'UE l'8 dicembre 2023.

(milioni di euro)
Missione/ Componente
Investimenti/ Riforme
Risorse PNRR
Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore
Traguardo/ Obiettivo
M1C1
Riforma 1.9.Riforma del pubblico impiego (M1C1-56,58,59,59-bis)
-
PCM – Ministro per la Pubblica Amministrazione
T2 2022 (T-M1C1-56)
T2 2023 (T M1C1-58)
T4 2023 (T-M1C1-59)
T2 2024 (T-M1C1-59bis)
M1C1
Investimento 2.1. Portale unico del reclutamento (M1C1-56 - in Riforma 1.9)
11,5
(sovvenzioni)
PCM – Ministro per la Pubblica Amministrazione
T2 2022 (T)
M1C1
Investimento 1.9. Procedure per l'assunzione di profili tecnici (M1C1-53)
9
(sovvenzioni)
PCM – Ministro per la Pubblica Amministrazione
T4 2021 (T)
M1C1
Investimento 1.9. Istruzione e formazione (M1C1-64,65,66,67)
139
(sovvenzioni)
PCM –  Ministro per la Pubblica Amministrazione                
T2 2026 (O-M1C1-64,65,66,67)


Per approfondimenti sui singoli investimenti e sul relativo stato di attuazione si rinvia agli allegati Investimenti e Riforme.

ultimo aggiornamento: 28 febbraio 2024

Nel PNRR la semplificazione normativa è un intervento riformatore essenziale per favorire la crescita del Paese ed è trasversale rispetto a tutte e sei le missioni del Piano.

Nell'analisi fornita dal Piano, il numero eccessivo di leggi e la loro scarsa chiarezza costituiscono un ostacolo per la vita dei cittadini e un freno per le iniziative economiche; le azioni intraprese negli ultimi decenni in merito alle politiche di semplificazione normativa non hanno avuto un completo successo, sia a causa della diminuzione delle risorse a disposizione della Pubblica Amministrazione – fattore che ne ha indebolito la capacità amministrativa - , sia per la mancata adozione di interventi organizzativi che avrebbero dovuto accompagnare le misure di semplificazione adottate.

Il PNRR si pone l'obiettivo di superare i limiti finora incontrati nell'azione di semplificazione e razionalizzazione della legislazione, tramite l'organizzazione più efficiente e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e mirati interventi contestuali di miglioramento dell'efficacia e della qualità della regolazione.

Le risorse per la semplificazione normativa, pur non esattamente quantificate, fanno parte della componente 1 della Missione 1

Per realizzare misure di semplificazione normativa il Piano prevede in particolare in primo luogo il rafforzamento delle strutture per la semplificazione amministrativa e normativa, tramite il reclutamento delle professionalità necessarie; l'adozione di provvedimenti attuativi della riforma della pubblica amministrazione; la costituzione, nell'ambito del DAGL, di un'apposita unità per la semplificazione normativa.

Al riguardo, il decreto-legge n. 77 del 2021 (articolo 5), nel definire la struttura di governance del PNRR, ha previsto, tra gli altri, l'istituzione - presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - dell'Unità per la razionalizzazione e il miglioramento della regolazione.

Tra le funzioni affidate all'Unità per la regolazione rientrano:

  • l'individuazione degli ostacoli all'attuazione del PNRR derivanti da disposizioni normative e dalle relative misure attuative proponendo possibili rimedi, sulla base delle segnalazioni dalla Cabina di regia;
  • l'elaborazione di proposte per superare le disfunzioni derivanti dalla normativa vigente e dalle relative misure attuative, utilizzando anche le verifiche d'impatto della regolamentazione;
  • l'elaborazione di un programma di azioni prioritarie ai fini della razionalizzazione e revisione normativa;
  • la promozione e il potenziamento delle iniziative di sperimentazione normativa, anche tramite relazioni istituzionali con analoghe strutture istituite in Paesi stranieri, europei ed extraeuropei, tenendo in adeguata considerazione le migliori pratiche di razionalizzazione e sperimentazione normativa a livello internazionale;
  • la ricezione e la valutazione delle ipotesi e proposte di razionalizzazione e sperimentazione normativa formulate da soggetti pubblici e privati.

Sono state previste inoltre disposizioni (art. 5, co. 5) relative al funzionamento dell'Ufficio per la semplificazione del Dipartimento della funzione pubblica, chiamato ad operare in raccordo con la suddetta Unità per la regolazione per:

- promuovere e coordinare attività di rafforzamento della capacità amministrativa nella gestione di procedure complesse rilevanti ai fini del PNRR, nonché interventi di semplificazione e della predisposizione del catalogo dei procedimenti standardizzati previsti nel PNRR;

- promuovere interventi normativi e tecnologici di semplificazione anche attraverso un'agenda per la semplificazione condivisa gli enti territoriali;

- pianificare e verificare su base annuale gli interventi di semplificazione. 

Il successivo D.L. n. 152/2021, all'articolo 38, ha dettato alcune disposizioni per il potenziamento dell'Unità per la semplificazione e la qualità della regolazione, già incardinata presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, contestualmente ridenominata Unità per la semplificazione.

Il Piano richiama inoltre le seguenti finalità:

  • adottare misure relative alle iniziative normative del Governo, quali una adeguata istruttoria preventiva degli interventi, una più accorta analisi e verifica di impatto della regolazione, con particolare riferimento agli effetti sui destinatari (cfr. anche la scheda relativa alla modernizzazione della pubblica amministrazione);
  • una maggiore attenzione alla chiarezza, comprensibilità e accessibilità della normazione;
  • una riduzione del gold plating.

Al contempo, nell'ambito degli interventi normativi per la razionalizzazione della legislazione, nel Piano si richiamano tra le altre: la semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni; la semplificazione e razionalizzazione delle normative in materia ambientale; semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di rigenerazione urbana; la semplificazione delle norme in materia di investimenti e interventi nel Mezzogiorno; l'abrogazione e la revisione di norme che alimentano la corruzione.

Gli interventi saranno realizzati attraverso leggi ordinarie, leggi di delegazione legislativa e relativi decreti delegati.

Nel cronoprogramma sono riepilogate le riforme e le misure normative previste nell'ambito dell'attuazione del PNRR.

ultimo aggiornamento: 15 gennaio 2022

La semplificazione amministrativa è considerata una riforma trasversale abilitante l'attuazione del PNRR. Interventi mirati sono previsti nel secondo asse di intervento della componente 1 della Missione 1, dedicato alle misure di modernizzazione della pubblica amministrazione (M1C1.2). Gli investimenti e le azioni programmati dal Piano in tale ambito hanno la finalità di eliminare i vincoli burocratici, rendere più efficiente ed efficace l'azione della Pubblica Amministrazione, con l'effetto di ridurre tempi e costi per le imprese e i cittadini.

Nel Piano si constata che nonostante le politiche di semplificazione normativa e amministrativa siano state ripetutamente sperimentate in Italia nell'ultimo decennio, questi sforzi, tuttavia, non hanno prodotto effetti incisivi in termini di rimozione di vincoli e oneri, aumento della produttività del settore pubblico e facilità di accesso di cittadini e imprese a beni e servizi pubblici. Le cause di questa inefficienza sono da ricercare nel fatto che le azioni sono state condotte principalmente a livello normativo, con pochi e insufficienti interventi organizzativi, soprattutto a livello locale, nonché con investimenti molto limitati nel personale, nelle procedure e nelle tecnologie. Per questo il Piano intende accompagnare le azioni di riforma legislativa da un forte intervento a sostegno della capacità amministrativa, soprattutto attraverso adeguate azioni di supporto tecnico a livello locale, per reingegnerizzare i procedimenti in vista della loro digitalizzazione e assistere le amministrazioni locali nella transizione dal vecchio al nuovo regime.

 

Le azioni previste implicano innanzitutto misure normative di riordino di processi e procedure, rispetto ai quali l'investimento finanziario previsto ha ad oggetto le risorse strumentali da impiegare a supporto tecnico per la piena implementazione delle riforme.

In particolare, alla semplificazione amministrativa il Piano dedica un investimento e un azione di riforma, recanti risorse complessivamente pari a 717,8 milioni di euro.

In base alle attese del PNRR l'investimento e l'azione di riforma perseguono i seguenti obiettivi specifici:

  • Riduzione dei tempi per la gestione delle procedure, con particolare riferimento a quelle che prevedono l'intervento di una pluralità di soggetti, quale presupposto essenziale per accelerare gli interventi cruciali nei settori chiave per la ripresa
  • Liberalizzare, semplificare (anche mediante l'eliminazione di adempimenti non necessari), reingegnerizzare, e uniformare le procedure, quali elementi indispensabili per la digitalizzazione e la riduzione di oneri e tempi per cittadini e imprese
  • Digitalizzazione delle procedure amministrative per edilizia e attività produttive, per migliorare l'accesso per cittadini e imprese e l'operatività degli Sportelli Unici per le Attività Produttive e per l'Edilizia (SUAP e SUE) attraverso una gestione efficace ed efficiente del back-office, anche attraverso appositi interventi migliorativi della capacità tecnica e gestionale della PA
  • Monitoraggio degli interventi per la misurazione della riduzione di oneri e tempi e loro comunicazione, al fine di assicurarne la rapida implementazione a tutti i livelli amministrativi, e contemporaneamente la corretta informazione ai cittadini

Il decreto del Ministero dell'Economia del 6 agosto 2021 pubblicato il 24 settembre in Gazzetta ufficiale, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari e l'individuazione di traguardi e obiettivi semestrali, ha assegnato la titolarità di tutti i progetti considerati in questa area alla Presidenza del Consiglio - Ministro per la pubblica amministrazione. Con il dPCm 4 ottobre 2021 (pubblicato in GU 26 ottobre 2021, n. 256) è stata istituita e disciplinata l'Unità di missione per il coordinamento attuativo del PNRR, relativamente agli interventi a titolarità del Dipartimento della funzione pubblica.

Per quanto riguarda lo stato di attuazione dei progetti del PNRR in materia di semplificazione, la Relazione del Governo del 23 dicembre 2021 ha dato conto dei risultati raggiunti nel primo semestre di attuazione in relazione ai primi 51 obiettivi previsti dal Piano, di cui tre concernenti la semplificazione (M1C1 - 52, 53 e 54), mentre la seconda Relazione del Governo del 5 ottobre 2022 dà conto di un quarto traguardo in materia (M1C1 - 57), nonché di ulteriori dettagli sui progetti in via di realizzazione. La terza e la quarta Relazione del Governo del 22 febbraio 2024 danno qualche aggiornamento sullo stato dei lavori in relazione ai prossimi traguardi in questo settore, che sono previsti entro il 31 dicembre 2024.

Investimenti e riforme

In materia rileva la riforma 2.2: Buona Amministrazione e semplificazione (M1C1-R 2.2, 52, 57, 60, 61, 63), come indicato nel decreto del Ministero dell'Economia del 6 agosto 2021, insieme con le altre 2.1. Accesso e reclutamento e 2.3: Competenze e carriere, che compongono tre assi della riforma 1.9: Riforma della pubblica amministrazione.

In base al Piano è necessario eliminare i vincoli burocratici e rendere più efficace ed efficiente l'azione amministrativa, riducendo tempi e costi per cittadini e imprese. 

In primo luogo, l'azione di riforma deve semplificare e accelerare le procedure direttamente collegate all'attuazione del PNRR (M1C1 - 52 e 57). In base all'allegato alla decisione UE, dette misure devono comprendere l'eliminazione delle strozzature critiche riguardanti, in particolare:

  • la valutazione d'impatto ambientale a livello statale e regionale;
  • l'autorizzazione dei nuovi impianti per il riciclaggio dei rifiuti;
  • le procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili e quelle necessarie per assicurare l'efficientamento energetico degli edifici (il cosiddetto Superbonus) e la rigenerazione urbana.

Azioni specifiche devono essere dedicate alla semplificazione delle procedure nell'ambito della conferenza di servizi.

In secondo luogo, l'obiettivo degli interventi sottesi alla riforma è adottare misure strutturali volte a ridurre i tempi per la gestione delle procedure, con particolare riferimento a quelle che prevedono l'intervento di una pluralità di soggetti, quale presupposto essenziale per accelerare gli interventi cruciali nei settori chiave per cittadini e imprese, liberalizzare e semplificare, anche mediante l'eliminazione di adempimenti non necessari, reingegnerizzare e uniformare le procedure (M1C1 - 60, 61, 63).

La riforma prevede entro la metà del 2026 la semplificazione e reingegnerizzazione di 600 procedure al fine di creare un catalogo completo dei procedimenti e dei relativi regimi amministrativi, stabilendo a tal fine due traguardi intermedi. Gli ambiti di intervento sono molteplici: vanno dall'ambiente, alle comunicazioni e al commercio, dall'edilizia all'energia, dalla pubblica sicurezza alla salute e al turismo, nonché alcuni procedimenti nei settori dell'anagrafe e dello stato civile. 

Il programma di interventi di semplificazione è stata parzialmente modificato con la revisione del PNRR, approvata l'8 dicembre 2023, al fine di:

  • specificare che le procedure di semplificazione previste possono essere, alternativamente, di semplificazione o di digitalizzazione;
  • inserire nell'elenco delle procedure oggetto dei traguardi intermedi le procedure commerciali e la disabilità;
  • chiarire che nel conteggio delle 600 procedure da semplificare (M1C1-63) sono incluse quelle dei traguardi intermedi (M1C1-60 e 61), nonché che dovranno essere garantiti la verifica e il monitoraggio dell'effettiva attuazione delle procedure semplificate.

In relazione alla semplificazione delle procedure amministrative per l'attuazione del PNRR, un primo traguardo è stato raggiunto entro il 31 dicembre 2021 con l'entrata in vigore della legislazione primaria sulla semplificazione delle procedure amministrative per l'attuazione del PNRR. (M1C1-52), mediante disposizioni contenute nei decreti-legge n. 77 del 2021 e n. 152 del 2021. 

Il D.L. n. 77 del 2021 che ha introdotto:

a) modifiche alla legge 7 agosto 1990 n. 241, finalizzate a rafforzare il silenzio assenso e i poteri sostitutivi per accelerare anche le procedure del PNRR (articoli 61-63);

b) semplificazione sulla disciplina di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) prevista dalla parte seconda del Codice dell'ambiente (articoli 17-28);

c) semplificazioni delle procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili (articoli 32 e ss.) e della disciplina per fruire del c.d. Superbonus (articolo 33);

d) semplificazioni in materia di opere pubbliche la cui realizzazione dovrà rispettare una tempistica stringente anche in considerazione del fatto che le opere stesse sono indicate nel PNRR o incluse nel Fondo complementare (articoli 44 e ss.).

Successivamente, Il D.L. n. 152/2021 ha proseguito l'adozione di misure di semplificazione necessarie per una efficace attuazione del PNRR, con particolare riferimento: alle procedure di approvazione del Contratto di programma tra MIMS e RFI al fine di ridurre i tempi di realizzazione degli investimenti ferroviari (articolo 5); agli interventi relativi alle infrastrutture ferroviarie e all'edilizia giudiziaria (articolo 6); alla presentazione dei progetti di nuove attività nelle ZES (articolo 11); ai requisiti di eleggibilità per l'accesso, da parte degli studenti universitari e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), alle borse di studio (articolo 12); alla realizzazione di alloggi e residenze per gli studenti universitari (articolo 15); all'attuazione dei progetti di digitalizzazione della logistica (articolo 30); alla digitalizzazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni (articolo 27); al procedimento di programmazione del sistema del servizio civile universale (articolo 40).

Un secondo traguardo, raggiunto entro il 31 dicembre 2022, riguarda l'entrata in vigore delle procedure amministrative per la riforma della semplificazione finalizzata all'attuazione del PNRR (M1C1-57). Per quanto riguarda lo stato di attuazione di tale obiettivo, una parte degli interventi di semplificazione nei settori chiave per l'attuazione del PNRR contenute nei decreti-legge n. 77 e n. 152 del 2021 sono stati realizzati con norme suscettibili di applicazione immediata. Per quanto riguarda le disposizioni che hanno richiesto successivi interventi di natura secondaria, dal Regis si apprende che sono stati individuati 11 interventi attuativi di semplificazione, di competenza di diverse amministrazioni pubbliche, che risultano tutti adottati entro il termine di attuazione del 31 dicembre 2022.

In relazione alle Milestones  M1C1 - 60, 61, 63, si segnala quanto segue:

  • si è svolta tra febbraio e maggio 2022 una consultazione pubblica sulla piattaforma ParteciPA  e aperta a cittadini, categorie produttive, sindacati, associazioni del terzo settore, finalizzata ad acquisire elementi utili alla individuazione delle procedure e delle modalità di intervento. Il 5 agosto 2022 è stato pubblicato il report analitico sugli esiti della consultazione;
  • la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 (L. n. 118/2022) ha delegato il Governo ad adottare, entro il 27 agosto 2024, uno o più decreti legislativi per procedere ad una nuova ricognizione dei regimi amministrativi delle attività private e alla loro semplificazione mediante eliminazione delle autorizzazioni e degli adempimenti non necessari (articolo 26);
  • numerose disposizioni sia del decreto legge n. 77/2021, che ha introdotto semplificazioni nei settori chiavi per l'attuazione del PNRR, sia del decreto-legge n. 13/2023, hanno introdotto misure di semplificazione e accelerazione degli investimenti pubblici in particolare in materia di ambiente, energia, edilizia scolastica e infrastrutture. Nella terza e nella quarta Relazione del Governo al Parlamento sullo stato di attuazione del PNRR, si legge che molte di tali disposizioni sono riconducibili alla attuazione della milestone M1C1-60 (T4-2024);

  • Il disegno di legge C. 1640, all'attualmente all'esame del Parlamento, reca una delega al Governo entro il 31 agosto 2024 per la semplificazione dei procedimenti amministrativi nei seguenti settori (Capo I): turismo, disabilità, materia farmaceutica e sanitaria, prevenzione degli incendi e sicurezza antincendio dei prodotti, nonché autorizzazioni di polizia. Reca inoltre un'ulteriore delega per la semplificazione e razionalizzazione di procedimenti per l'accesso ai servizi digitali entro il 30 giugno 2025. Infine introduce direttamente alcune misure di semplificazione in materia di accesso ai e gestione dei medicinali (Capo II).

Gli interventi di semplificazione e velocizzazione delle procedure amministrative sono principalmente finanziati con l'investimento 2.2. Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance (M1C1-I 2.2) per complessivi 734,2 milioni di euro, di cui 717,8 milioni riservati ad azioni mirate di semplificazione, sistemi di monitoraggio e comunicazione dei risultati di semplificazione, supporto alle amministrazioni per garantire il raggiungimento degli obiettivi di semplificazione. 

L'investimento si articola in cinque sub-investimenti:

  • Assistenza tecnica a livello centrale e locale (M1C1-I 2.2.1) attraverso la creazione di una task force temporanea (3 anni) di circa 1.000 professionisti a supporto tecnico delle amministrazioni territoriali nella realizzazione delle riforme di semplificazione dei procedimenti e nella gestione delle nuove procedure. Il finanziamento per questa azione di capacity building è di 368,4 milioni €. L'intervento è collegato all'obiettivo M1C1-54 che è stato conseguito al 31 dicembre 2021. 

In merito all'attuazione, si segnala che dapprima il D.L. n. 80/2021 (articolo 9) come modificato da D.L. n. 152/2021 (articolo 31), ha previsto il conferimento di incarichi di collaborazione a professionisti ed esperti, nel numero minimo pari a 1.000 unità, per il supporto agli enti territoriali nella gestione delle procedure complesse, tenendo conto del relativo livello di coinvolgimento nei procedimenti amministrativi connessi all'attuazione del PNRR. La disposizione ha demandato ad un DPCM il riparto delle risorse per i relativi reclutamenti, nel limite di 320,3 milioni di euro complessivi per gli anni 2021-2024, a valere sul Fondo di rotazione per l'attuazione del Next generation Eu-Italia.

In attuazione di tali disposizioni, il  D.P.C.M. 12 novembre 2021 ha stabilito il riparto di 320,3 milioni di euro in favore di Regioni e Province autonome per il conferimento di incarichi di collaborazione per il supporto alla gestione delle procedure complesse, in favore di regioni, province, città metropolitane, comuni e loro unioni. Il decreto individua altresì i criteri e le modalità di funzionamento dell'assistenza (TA), definendo l'oggetto dell'intervento, il percorso da seguire per l'attivazione della TA, le relative modalità di gestione e le modalità di verifica dei risultati. I piani territoriali approvati dalle Regioni e Province autonome hanno individuato gli obiettivi di riduzione dei tempi e di recupero dell'arretrato, le procedure oggetto di semplificazione e i fabbisogni professionali.

Il 30 novembre 2021 sono stati pubblicati sul Portale del Reclutamento "inPA" gli avvisi per il conferimento degli incarichi, secondo i fabbisogni professionali previamente definiti e distribuiti a livello regionale.

Secondo gli avvisi le regioni conferiscono gli incarichi entro dicembre 2021 sulla base delle procedure disciplinate dal decreto del Ministro per la pubblica amministrazione 14 ottobre 2021 relativo alle modalità per l'istituzione degli elenchi dei professionisti e del personale in possesso di un'alta specializzazione per il PNRR.

Il decreto-legge n. 36 del 2022, all'articolo 7, comma 1, lettera c), ha destinato ulteriori risorse, per un ammontare pari a 30 milioni di euro (a valere sulle risorse residue e non impegnate del sub-investimento 2.2.1) da destinare al conferimento da parte delle amministrazioni attuatrici di nuovi incarichi professionali. Sono, inoltre, destinate risorse per 18,1 milioni di euro al coordinamento e al rafforzamento delle attività operative di governance del progetto. Le relative risorse sono state ripartite con decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione 29 agosto 2022.  Il fabbisogno complessivo di incarichi è stato aggiornato da ultimo a 1218 unità.

Nella quarta relazione al Parlamento del 22 febbraio 2024, il Governo riporta che in data 3 novembre 2023, il Dipartimento della Funzione pubblica ha trasmesso alla Struttura di missione PNRR una proposta di aggiornamento del progetto "Assistenza tecnica a livello centrale e locale" in modo da coinvolgere le task force regionali di esperti anche nel supporto alla attuazione dei progetti previsti nel PNRR.

  • Semplificazione e standardizzazione delle procedure (M1C1-I 2.2.2): l'obiettivo è la realizzazione di un archivio completo, uniforme e aggiornato di tutte le procedure e dei relativi regimi amministrativi, con pinea validità giuridica sull'intero territorio nazionale. Questo archivio porta a definitiva sintesi tutte le esperienze di semplificazione attuate con il PNRR. L'investimento previsto a carico dei fondi del PNRR è di 4 milioni €, che si aggiungono alle risorse finanziarie stanziate nell'ambito del PON Governance 2014-2020. L‘investimento è collegato ai traguardi M1C1-61 e, in misura maggiore, M1C1-63 della Riforma 2.2.

Secondo la Relazione del Governo del 22 febbraio 2024 è stata conclusa la prima rilevazione dei procedimenti oggetto di intervento e sono in corso le attività di analisi delle procedure e dei relativi regimi amministrativi che condurranno ad un'ampia campagna di semplificazione e standardizzazione. Lo scorso 19 dicembre 2023 è stato firmato il decreto di approvazione della scheda progetto.

  • Digitalizzazione delle procedure SUAP e SUE (M1C1-I 2.2.3): la finalità dell'intervento è quella di una completa digitalizzazione delle procedure per le attività di impresa e per l'edilizia, per migliorare l'operatività degli Sportelli unici, come SUAP e SUE. L'attività comprende la definizione di standard tecnici comuni di interoperabilità dei sistemi informatici delle PA, in collaborazione con il Ministero per l'innovazione digitale, per dare piena attuazione al principio "once-only". Il costo complessivo della digitalizzazione delle procedure di SUAP/SUE e della loro effettiva attuazione presso le amministrazioni locali è stimato in € 324,4 milioni. L‘investimento rientra nell'ambito del più ampio obiettivo sotteso ai traguardi M1C1-60-61-63 della Riforma 2.2.

Sono state sottoscritte le convenzioni con AGID, Invitalia e Unioncamere in qualità di soggetti attuatori. L'analisi sul grado di distanza tra le piattaforme esistenti e le specifiche tecniche dei SUAP adottate in attuazione del decreto interministeriale 12 novembre 2021 è stata avviata nel corso del primo semestre 2022 e si è conclusa a marzo 2023. Sulla base della Relazione del 22 febbraio 2024 risultano in via di conclusione le attività di assessment tecnologico delle principali soluzioni sul mercato e di analisi della situazione per quanto riguarda gli enti, ovvero le amministrazioni diverse dai comuni che devono dialogare con i SUAP in quanto responsabili del rilascio di pareri, atti, ecc. necessari ai fini del procedimento principale. Con il DPR 26 settembre 2023 sono state adottate le nuove specifiche tecniche di interoperabilità degli sportelli unici.

L'adeguamento delle piattaforme SUAP dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2024. L'adeguamento delle piattaforme SUE dovrà concludersi entro il 30 giugno 2026.

  • Monitoraggio e comunicazione delle azioni di semplificazione (M1C1-I 2.2.4). Il progetto è orientato a garantire il presidio degli interventi di semplificazione previsti dal PNRR, al fine di assicurarne la tempestiva implementazione a tutti i livelli amministrativi e aumentare la conoscenza delle riforme introdotte da parte di cittadini e imprese. L'investimento previsto è di € 21 milioni ed è collegato al traguardo M1C1-63 della Riforma 2.2.

Nel corso del 2022 si è svolta e conclusa la consultazione pubblica sulla piattaforma ParteciPA per la raccolta di segnalazioni e suggerimenti di semplificazione e l'individuazione delle procedure su cui intervenire in modo prioritario. È stata inoltre attivata la collaborazione con l'Unità per la razionalizzazione e il miglioramento della regolazione della Presidenza del Consiglio dei ministri per la verifica di impatto dei principali interventi di riforma in materia di semplificazione previsti dal PNRR. Nella Relazione del 7 giugno 2023 si dà conto della redazione da parte di SDA Bocconi di un documento metodologico sullo sviluppo di un sistema di monitoraggio delle semplificazioni amministrative. Secondo quanto emerge dalla Relazione del Governo del 22 febbraio 2024, sono stati formalizzati: un accordo con ISTAT (soggetto attuatore) finalizzato alla progettazione e implementazione di un sistema integrato di rilevazioni ed elaborazioni statistiche; una convenzione con Invitalia (soggetto attuatore) per il supporto alle attività di monitoraggio quali-quantitativo e di comunicazione. Dalla consultazione di ReGis risulta in data 29 dicembre 2023 la registrazione del progetto "PAeSE PA e Semplificazione: monitoriamo e comunichiamo la semplificazione della PA introdotta dal PNRR".

  • Amministrazione pubblica orientata ai risultati (M1C1-I 2.2.5). L'obiettivo è l'introduzione di un nuovo sistema di performance management per i dipendenti della PA e di specifici incentivi alle performance direttamente collegati agli effettivi output dell'amministrazione e ai risultati delle politiche. A questo scopo è altresì prevista una riforma degli Organismi Indipendenti di Valutazione. L'investimento previsto è di € 16,4 milioni.
Con il decreto-legge n. 36 del 2022 sono state innovate le modalità di selezione dei componenti degli Organismi indipendenti di valutazione prevedendo l'utilizzo del portale inPA per il conferimento dei relativi incarichi (art. 2, co. 5). La disciplina dell'Elenco nazionale dei componenti degli OIV è stata riformata attraverso un decreto del Ministro per la Pubblica amministrazione del 7 agosto 2023. Nel frattempo il decreto-legge n. 44 del 2023 (art. 2) ha soppresso la Commissione tecnica per la performance, trasferendo le relative funzioni al neo istituito Osservatorio nazionale del lavoro pubblico, a cui è assegnato il compito di promuovere lo sviluppo strategico del PIAO e le connesse iniziative di indirizzo in materia di lavoro agile, innovazione organizzativa, misurazione e valutazione della performance, formazione e valorizzazione del capitale umano, nonché di garantire la piena applicazione delle attività di monitoraggio sull'effettiva utilità degli adempimenti richiesti dai piani non inclusi nel Piano, anche con specifico riguardo all'impatto delle riforme in materia di pubblica amministrazione.

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l'attuazione degli interventi generali di semplificazione amministrativa della Missione 1, Componente 1.

Missione/ Componente
Investimenti/ Riforme
Risorse PNRR
Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore
Traguardo/ Obiettivo
M1C1
2.2. Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance (M1C1-I.2.2)
di cui:
734,2
(sovvenzioni)
di cui:
PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione
 
M1C1
2.2.1. Assistenza tecnica a livello centrale e locale (M1C1-I.2.2.1, 53, 54)
368,4
(sovvenzioni)
PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione
T4 2021 (T)
T4 2021 (O)
M1C1
2.2.2 Semplificazione e standardizzazione delle procedure (M1C1-I.2.2.2, 61, 63)
4
(sovvenzioni)
PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione
T2 2025 (T)
T2 2026 (T)
M1C1
2.2.3 Digitalizzazione delle procedure (SUAP e SUE) (M1C1-I.2.2.3, 60)
324,4
(sovvenzioni)
PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione
T4 2024 (T)
M1C1
2.2.4: Monitoraggio e comunicazione delle azioni di semplificazione (M1C1-I.2.2.4, 63)
21
(sovvenzioni)
PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione
T2 2026 (T)
M1C1
2.2.5: Amministrazione pubblica orientata ai risultati (M1C1-I.2.2.5)
16,4
(sovvenzioni)
PCM – Ministro per la Pubblica amministrazione
 
 
 
 
 
M1C1
Riforma 2.2: Buona amministrazione e semplificazione (M1C1 - R.2.2, 52, 57, 60, 61, 63)
-
 
T4 2021 (T)
T4 2022 (T)
T4 2024 (T)
T2 2025 (T)
T2 2026 (T)

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia agli appositi allegati Investimenti e Riforme.

ultimo aggiornamento: 25 marzo 2024

La Digitalizzazione della pubblica amministrazione costituisce la prima delle due aree di intervento della componente 1 "Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA" compresa nella Missione 1 "Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo" del PNRR e rappresenta, al contempo, uno dei temi trasversali del Piano.

Per la digitalizzazione della PA si prevedono 7 investimenti e 3 riforme.

 

Titolare degli interventi è la Presidenza del Consiglio - Dipartimento per la trasformazione digitale che è titolare di due ulteriori interventi: Banda ultra larga e 5G e Tecnologie satellitari ed economia spaziale, entrambi afferenti alla Componente 2 "Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo", nell'ambito della medesima Missione 1.

In sintesi, il processo di  digitalizzazione delle pa prevede in primo luogo la creazione di infrastrutture digitali per la p.a. anche attraverso la realizzazione del Polo strategico nazionale (investimento 1.1 per le p.a. centrali e 1.2 per le p.a. locali). Si tratta di un ambiente cloud destinato ad ospitare la Piattaforma digitale nazionale dati ove confluiranno le informazioni provenienti da tutte le amministrazioni, consentendo l'interoperabilità dei dati (investimento 1.3). L'obiettivo finale è di sviluppare, attraverso la piattaforma, un'offerta integrata e armonizzata di servizi digitali per i cittadini (investimento 1.4). Per il funzionamento del sistema di digitalizzazione delle p.a. è indispensabile, altresì, garantire la sicurezza cibernetica delle infrastrutture e dei dati. Al potenziamento della sicurezza cibernetica  è dedicato un articolato investimento (1.5) che prevede, tra l'altro, l'istituzione della Agenzia per la cybersicurezza nazionale. Completanto il quadro un investimento dedicato alla digitalizzazione delle grandi Amminsitrazioni centrali (1.6) e l'investimento volto a migliorare le competenze digitali di base dei cittadini al fine di superare il digital divide (1.7).

Nel dicembre 2023 è stato pubblicato il  Piano triennale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026, lo strumento realizzato dall'Agenzia per l'Italia digitale (AgID) e Dipartimento per la trasformazione digitale per governare i processi di transizione digitale della Pubblica Amministrazione. Il Piano triennale  costituisce l'evoluzione delle due precedenti edizioni e  attribuisce uno spazio più rilevante al PNRR, oltre a fornire un quadro organico dei vari ambiti di cui si compone, tramite la collaborazione con i soggetti che esercitano competenze istituzionali e responsabilità sull'implementazione.

 

In particolare, gli investimenti finanziati nell'ambito della Componente 1, prima area di intervento sono i seguenti.

1.1. Infrastrutture digitali (M1C1 I 1.1-3, 17, 26)

L'obiettivo dell'investimento consiste nel garantire che i sistemi, le serie di dati e le applicazioni della PA siano ospitati in strutture digitali affidabili secondo il principio del Cloud First. A tal fine si prevede la realizzazione del Polo Strategico Nazionale (PSN), infrastruttura cloud nazionale pubblico-privata. Le Amministrazioni possono scegliere di migrare verso il PSN o verso un cloud commerciale disponibile sul mercato (cloud public). Entro il 2026 almeno 280 PA centrali dovranno essere migrate al cloud.

Il Polo Strategico Nazionale è operativo dal dicembre 2022 quando è stato svolto il collaudo dell'infrastruttura che è pronta ad ospitare le migrazioni di sistemi, dataset e applicazioni della p.a. Dal febbraio 2023 sono stati avviati i lavori per la migrazione di dati e servizi della p.a. sull'infrastruttura cloud PSN.

1.2 Abilitazione e facilitazione al cloud per le PA locali (M1C1 I 1.2-125, 139, 147)

Come l'investimento 1.1 è indirizzato alle amministrazioni centrali, l'investimento 1.2 ha l'obiettivo di garantire la migrazione dei dati e delle applicazioni delle PA locali verso un'infrastruttura cloud sicura, consentendo a ciascuna amministrazione di scegliere liberamente all'interno di una serie di ambienti cloud pubblici certificati. La migrazione interessa oltre 12.000 pa locali (comuni, scuole e strutture sanitarie).

Il 18 ottobre 2022 l'unità di missione del PNRR del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato le Linee guida per i soggetti attuatori individuati tramite gli Avvisi pubblici di PA digitale 2026 e dedicati agli enti locali.

Tra l'aprile 2022 e il novembre 2023 sono stati pubblicati 9 avvisi per la migrazione al cloud, 3 destinati ai comuni, 4 alle scuole e 2 alle ASL.

Al 31 dicembre 2023 sono 12.333 i progetti di migrazione finanziati. 

1.3 Dati ed interoperabilità (M1C1 I 1.3-4, 12, 18, 27)

L'investimento ha l'obiettivo di garantire la piena interoperabilità e la condivisione di informazione tra le PA secondo il principio dell'once only ("una volta per tutte"), evitando al cittadino di dover fornire più volte la stessa informazione a diverse amministrazioni.

È articolato in due sub-investimenti. Il primo consiste nello sviluppo della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) (istituita dall'art. 50-ter del CAD), infrastruttura tecnologica, ospitata nel cloud, che consentirà alle amministrazioni di rendere disponibili le proprie informazioni attraverso interfacce digitali API Application Programming Interface consultabili da tutte le amministrazioni centrali e locali. Il secondo sub-investimento riguarda lo Sportello digitale unico (previsto dal regolamento (UE) 2018/1724) che consentirà l'armonizzazione tra gli Stati Membri e la digitalizzazione di procedure e servizi. Lo Sportello Digitale Unico prevede l'abilitazione all'accesso online alle informazioni, alle procedure amministrative ed ai servizi di assistenza utili a sostenere i bisogni dei cittadini e delle imprese dell'Unione europea che si trovano in un altro paese dell'Unione. Il regolamento prevede la digitalizzazione completa di 21 procedure amministrative prioritarie legate ai principali eventi della vita (Nascita, Residenza, Studio, Lavoro, Trasferimento, Pensionamento, Avvio, gestione e chiusura di un'impresa) dei residenti degli Stati Membri con particolare riferimento al fatto che siano rese disponibili a livello transfrontaliero.

In merito all'attuazione dell'investimento si segnala che la Piattaforma Digitale Nazionale Dati è operativa dall'ottobre 2022, entro i termini previsti dal coronoprogramma. L'AgID, con la determinazione 15 dicembre 2021, n. 627, ha adottato le Linee guida sull'infrastruttura tecnologica della Piattaforma digitale nazionale dati per l'interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati. Sono stati fissati i termini entro i quali le p.a. devono aderire alla piattaforma: le pubbliche amministrazioni sono tenute ad accreditarsi alla PDND, a sviluppare le interfacce di programmazione (API) ed a rendere disponibili le proprie basi dati sulla piattaforma entro il 30 settembre 2023, i gestori di servizi pubblici entro 31 marzo 2024, le società a controllo pubblico entro il 30 settembre 2024 (D.M. 22 settembre 2022).

Al 31 dicembre 2023 sono 6.143 i progetti finanziati di cui 6.122 riguardano i comuni e 21 regioni e province autonome.

Per quanto riguarda lo Sportello digitale unico, lla misura è stata avviata il 6 ottobre 2021 con la firma dell'Accordo tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e l'Agenzia per l'Italia digitale (AGID) per un importo di 90 milioni di euro. Il target è stato conseguito al 31 dicembre 2023, con le 19 procedure applicabili all'Italia conformi ai criteri definiti dal Regolamento (UE) 2018/1724.

1.4 Servizi digitali e esperienza dei cittadini (M1C1 I 1.4-13, 23, 126, 127, 128, 140, 144, 145, 146, 148, 149, 150, 151) articolato in 6 sub-investimenti

L'investimento ha l'obiettivo di sviluppare un'offerta integrata e armonizzata di servizi digitali per i cittadini, garantirne la diffusione generalizzata nelle amministrazioni centrali e locali e migliorare l'esperienza degli utilizzatori. Il miglioramento dei servizi digitali offerti ai cittadini è diretta conseguenza della trasformazione degli elementi "di base" dell'architettura digitale della Pubblica Amministrazione, tra cui le infrastrutture cloud e l'interoperabilità dei dati. L'obiettivo di ogni milestone è avere una media di 50 servizi per i Comuni, 20 servizi per le Regioni, 20 servizi per le aziende sanitarie, 15 servizi per scuole e università.

Le principali misure riguardano l'accessibilità, i pagamenti tramite PagoPA, l'applicazione IO, l'identità digitale (SPID e carta di identità elettronica), l'Anagrafe nazionale della popolazione residente - ANPR, la Piattaforma notifiche digitali. 

Per quanto riguarda il miglioramento dell'esperienza dei cittadini nell'utilizzo di siti e servizi pubblici digitali sono stati pubblicati tra aprile e dicembre 2022 diversi avvisi pubblici destinati a comuni e scuole per la realizzazione e il miglioramento dei siti web istituzionali secondo modelli comuni. A giugno 2023 sono 233 le scuole che hanno completato il rifacimento del loro sito Internet e hanno potuto ricevere le risorse per un totale di oltre 1,7 milioni di euro. Al 31 dicembre 2023 risultano finanziati complessivamente 13.424 progetti. 

E' stata  stipulata una convenzione relativa allo sviluppo, al supporto ed alla diffusione dei pagamenti digitali attraverso la piattaforma PagoPA ed AppIO, con PagoPA S.p.a. A fine 2023 risultano oltre 16.000 enti aderenti alla piattaforma PagoPA e 13.700 a AppPA. 

Nel gennaio 2022 si è completata l'adesione di tutti i comuni italiani all'Anagrafe nazionale della popolazione residente - ANPR che consente ai cittadini  residenti di ottenere on-line i certificati anagrafici e fruire di altri servizi da remoto, come il cambio di residenza. 

Per quanto riguarda la Piattaforma per la notificazione degli atti della pubblica amministrazione, con il DPCM 8 febbraio 2022, n. 58 è stato adottato il regolamento che ne disciplina le modalità di funzionamento, in attuazione dell'art. 26, comma 15, del D.L. 76/2020. Il 3 marzo 2022 è stata sottoscritta la Convenzione con PagoPA per gli sviluppi della Piattaforma notifiche digitali e il relativo Piano operativo. Il D.M. 30 maggio 2022 ha provveduto ad individuare i costi e i criteri e modalità di ripartizione e ripetizione delle spese di notifica degli atti tramite la piattaforma. Il 9 giugno 2022 PagoPA S.p.A. ha pubblicato le specifiche tecniche relative all'integrazione degli enti alla piattaforma. Al 10 dicembre 2023 1.797 comuni sono integrati con la Piattaforma SEND e hanno effettuato almeno una notifica con valore legale. 

Milano, Roma,Napoli, Bari, Firenze e Torino sono le città che hanno concluso la sperimentazione dei servizi di mobilità innovativa previsti dal progetto Mobility as a Service for Italy (MaaS). E' in fase di avvio la sperimentazione di ulteriori 7 progetti pilota  nei seguenti territori: P.A. Bolzano e regioni Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia, Campania e Abruzzo.

1.5 Cybersecurity (M1C1 I 1.5-5, 6, 7, 8, 9, 20, 21, 22)

L'investimento è volto alla creazione ed al rafforzamento delle infrastrutture legate alla protezione cibernetica del Paese a partire dalla attuazione della disciplina prevista dal Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica PSNC in linea con i requisiti di sicurezza della direttiva (UE) 2016/1148 sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS). 

L'attuazione ha preso avvio con il decreto-legge 14 giugno 2021, n. 82, con il quale si è proceduto alla definizione dell'architettura nazionale di cybersicurezza e all'istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN). Successivamente, il 14 dicembre 2021 è stato sottoscritto l'accordo tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e l'ACN, quale soggetto attuatore per l'intero investimento. Oltre all'istituzione dell'Agenzia sono stati conseguiti entro il dicembre 2022 ulteriori 4 traguardi:

  • Dispiego iniziale dei servizi nazionali di cybersecurity
  • Avvio della rete dei laboratori di screening e certificazione della cybersecurity
  • Attivazione di un'unità centrale di audit per le misure di sicurezza PSNC e NIS
  • Sostegno al potenziamento delle strutture di sicurezza

Dal 19 gennaio 2023 la qualificazione dei servizi cloud per la Pubblica Amministrazione è diventata di competenza dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che subentra all'Agenzia per l'Italia Digitale (AgID).

L'8 febbraio 2023 l'ACN ha adottato  il decreto direttoriale che determina tempi e modi per la transizione delle infrastrutture e servizi digitali gestiti dalle Pubbliche Amministrazioni o dalle Società a controllo pubblico al nuovo quadro regolatorio relativo alla valutazione e verifica di rispondenza ai requisiti di qualità e sicurezza.

Si segnala che è in corso di esame parlamentare un disegno di legge recante disposizioni in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici (A.C. 1717).  

1.6 Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali (M1C1 I 1.6-11, 14, 15, 16, 25, 123, 124, 129, 130, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 138, 141, 142, 143, 152, 153, 154, 155) articolato in 7 sub-investimenti

L'investimento ha l'obiettivo di ridisegnare e digitalizzare un insieme di processi, attività e servizi prioritari nelle grandi amministrazioni centrali per migliorare l'efficienza di tali amministrazioni e semplificare le procedure. Le amministrazioni coinvolte sono: Ministero dell'Interno, Ministero della giustizia, Ministero della difesa, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), Consiglio di Stato e Guardia di finanza. 

Sono stati sottoscritti gli accordi con tutti i soggetti attuatori: Ministero dell'Interno (15 novembre 2021), INPS (9 dicembre 2021), INAIL (10 dicembre 2021) Ministero della giustizia (14 dicembre 2021), Consiglio di Stato (15 dicembre 2021), Ministero della difesa (24 dicembre 2021) e Guardia di finanza (31 dicembre 2021). Risultano attuati gli obiettivi in scadenza al 31 dicembre 2023.

1.7 Competenze digitali di base (M1C1 I 1.7-24, 28), articolato in 2 sub-investimenti

L'investimento mira a migliorare le competenze digitali dei cittadini anche al fine di superare il digital divide. attraverso due misure: l'istituzione del Servizio Civile Digitale che prevede il reclutamento di giovani per aiutare gli utenti ad acquisire competenze digitali di base e la creazione di Centri di facilitazione digitale, punti di accesso fisico (presso biblioteche, scuole, centri sociali), che offrono ai cittadini servizi di facilitazione digitale e formazione per l'acquisizione di competenze digitali. 

Per quanto riguarda il Servizio civile digitale, la misura è stata avviata con l'Accordo sottoscritto il 14 dicembre 2021 tra il Dipartimento per la trasformazione digitale e il Dipartimento delle politiche giovanili e del servizio civile universale (DG SCU) per l'importo di 55 milioni di euro.
Il 19 gennaio 2022 è stato sottoscritto dai due Dipartimenti il programma quadro del Servizio Civile Digitale (SCD) e il 25 gennaio 2022 è stato pubblicato il primo avviso per la presentazione di programmi di SCD da parte degli enti dell'Albo del SCU. In data 2 agosto 2022 è stato pubblicato il bando per la selezione, tra gli altri, di 2160 operatori volontari da impiegare in progetti afferenti a programmi di intervento di Servizio civile digitale. Il 31 gennaio 2023 è stato pubblicato il secondo avviso per gli Enti dell'Albo del Servizio Civile Universale che prevede l'impiego di 5.000 giovani volontari che fanno seguito ai 2.000 già operativi a seguito del primo avviso del 2022.

Relativamente alla misura Centri di facilitazione digitale il 21 giugno 2022 la Conferenza delle Regioni ha approvato positivamente il modello operativo di funzionamento, la ripartizione dei fondi, dei punti di facilitazione e dei target nonché le modalità attuative proposte dal Dipartimento per la trasformazione digitale. Alla luce di ciò con decreto n.65 del 24 giugno 2022 è stata approvata la ripartizione delle risorse e, dopo l'esame degli organi di controllo, si procederà con la richiesta dei Piani Operativi alle regioni e province autonome per la successiva stipula degli Accordi.

Le tre riforme previste in materia di digitalizzazione della PA sono le seguenti.

1. Processo di acquisto ICT (M1C1 R 1.1-1)

La riforma mira a razionalizzare e accelerare la procedura di appalto per le risorse ITC, semplificando e centralizzando i controlli, limitatamente agli acquisti del PNRR, eliminando le complessità richieste dalla legislazione italiana in aggiunta alla normativa europea. 

L'unico traguardo relativo alla riforma, in scadenza al 31 dicembre 2021 (M1-C1-1), è stato raggiunto con l'approvazione dell'articolo 53 del decreto-legge n. 77 del 2021 (semplificazioni) che prevede:

  • il ricorso all'affidamento diretto degli appalti ICT;
  • l'interoperabilità tra le diverse banche dati gestite dagli organismi di certificazione che intervengono nel processo di verifica dei requisiti;
  • l'istituzione di un fascicolo virtuale dell'operatore economico.

2. Supporto alla trasformazione delle PA (M1C1 R 1.2-10)

La riforma definisce la governance necessaria per sostenere le PA centrali e locali nel campo della digitalizzazione per attuare le misure di cui agli investimenti 1-7 e anche per gli investimenti e le riforme nel settore della sanità digitale inclusi nella missione 6. Si prevede l'istituzione di un ufficio per la trasformazione digitale della PA. (Transformation office) composta da un team centrale, affiancato da sette team territoriali a supporto della digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni.

Inoltre si prevede l'istituzione di una nuova società (NewCo) dedicata a Software development & operations management per sostenere l'aggiornamento digitale delle amministrazioni centrali. 

In attuazione della riforma, il D.L. 9 giugno 2021, n. 80 art. 10 ha previsto l'inserimento presso la struttura della Presidenza del Consiglio competente per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, fino al 31.12.2026, di un contingente massimo di 338 esperti per l'attuazione degli interventi di digitalizzazione previsto dal PNNR.

Inoltre, è stato attivato il servizio per la realizzazione della piattaforma PA Digitale 2026 che, al momento, fornisce le informazioni alle PA destinatarie degli interventi di digitalizzazione; in futuro sarà il punto di accesso alle risorse del PNRR destinate alla trasformazione digitale e costituirà la piattaforma per il monitoraggio e la rendicontazione delle missioni e componenti del PNRR di competenza del Dipartimento per la trasformazionme digitale.

Il D.L. 36/2022 (art. 28) ha autorizzato la costituzione della NewCo denominata 3-I spa. La società, con sede in Roma, a capitale interamente pubblico, svolge le proprie attività a favore dell'INPS dell'INAIL, dell'ISTAT, della Presidenza del Consiglio, del Ministero del lavoro e di altre pubbliche amministrazioni centrali. Con il DPCM 5 agosto 2022 è stato approvato lo statuto della società 3-I spa che il 16 dicembre 2022 è stata iscritta al registro delle imprese.  

3. Cloud first e interoperabilità (M1C1 R 1.3-2)

La riforma ha l'obiettivo di semplificare e innovare il contesto normativo per facilitare gli interventi di digitalizzazione

Per quanto riguarda l'attuazione della riforma rilevano principalmente alcune disposizioni del decreto-legge semplificazioni (D.L. 31 maggio 2021, n. 77). In particolare si segnala l'abolizione dell'obbligo di concludere accordi quadro per le amministrazioni che accedono alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (art. 39, co. 2, lett. a), n. 1); chiarimenti relativi agli aspetti della privacy; il trasferimento dei dati da un sistema informativo a un altro non modifica la titolarità dei dati e il loro trattamento (art. 39, co. 2, lett. a), n. 2); abrogazione dell'autorizzazione necessaria per l'accesso diretto ai dati (art. 39, co. 5, lett. a); introduzione della possibilità per l'AgID di disciplinare mediante i regolamenti relativi a Centri Elaborazione Dati (CED) e cloud i termini e i metodi con cui le pubbliche amministrazioni devono effettuare le migrazioni dei CE (art. 41, co. 2); introduzione di sanzioni da comminare in caso di mancato rispetto dell'obbligo di migrare verso il cloud (art. 41, co. 1). 

Rientrano negli atti attuativi della riforma:

  • la Strategia Cloud Italia, pubblicata il 7 settembre 2021, predisposta con l'ACN, che reca le indicazioni strategiche per la classificazione dei dati nella Pubblica amministrazione e per avviare l'intervento sul Polo Strategico Nazionale e i progetti di migrazione al cloud;
  • le Linee guida sull'infrastruttura tecnologica della Piattaforma Digitale Nazionale Dati per l'interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati, adottate con determinazione dell'AgID n. 627 del 15 dicembre 2021;
  • il Regolamento recante i livelli minimi di sicurezza, capacità elaborativa, risparmio energetico e affidabilità delle infrastrutture digitali per la PA e le caratteristiche di qualità, sicurezza, performance e scalabilità, portabilità dei servizi cloud per la pubblica amministrazione, le modalità di migrazione nonché le modalità di qualificazione dei servizi cloud per la pubblica amministrazione, adottato con determinazione dell'AgID n. 628 del 15 dicembre 2021.

Il quadro finanziario del PNRR, con la ripartizione delle risorse tra le Amministrazioni titolari degli interventi e l'individuazione di traguardi ed obiettivi semestrali, è stato definito con il D.M. Economia e finanze del 6 agosto 2021, come parzialmente modificato dal D.M. 24 agosto 2022.

La Tabella che segue espone, in forma riepilogativa, il quadro finanziario per l'attuazione degli interventi della Missione 1, Componente 1, area di Intervento 1 (Digitalizzazione della PA). Il citato D.M. 24 agosto 2022 è intervenuto sull'investimento 1.4 Servizi digitali e cittadinanza digitale. Fermo restando l'importo complessivo dell'investimento, è stato aumentato il finanziamento del sub-investimento 1.4.1 (+200 mln) e diminuito quello dei sub-investimenti 1.4.3 (-170 mln) e 1.4.4 (-30 mln).

Missione/ Componente
Investimenti/ Riforme
Risorse PNRR
Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore
Traguardo/ Obiettivo
M1C1
1.1 Infrastrutture digitali (M1C1 I 1.1-3, 17, 26)
900
(sovvenzioni)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2022 (T)
T3 2024 (T)
T2 2026 (O)
M1C1
1. 2 Abilitazione al cloud per le PA locali (M1C1 I 1.2-125, 139, 147)
1.000
(prestiti)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T1 2023 (T)
T3 2024 (T)
T2 2026 (O)
M1C1
1.3 Dati ed interoperabilità
di cui:
646
(sovvenzioni)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
 
M1C1
1.3.1 Piattaforma nazionale digitale dati (M1C1 I 1. 3-4, 18, 27)
556
(sovvenzioni)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2022 (T)
T4 2024 (T)
T2 2026 (O)
M1C1
1.3.2 Single Digital Gateway (M1C1 I 1.3-12)
90
(sovvenzioni)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2023 (O)
M1C1
1.4 Servizi digitali e cittadinanza digitale
di cui:
2.024
(prestiti / sovvenzioni)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
 
M1C1
1.4.1 Citizen experience - Miglioramento della qualità e dell'usabilità dei servizi pubblici digitali (M1C1 I 1.4-140, 148)
813
(prestiti)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2024 (T)
T2 2026 (O)
M1C1
1.4.2: Citizen inclusion - Miglioramento dell'accessibilità dei servizi pubblici digitali (M1C1 I 1.4-144)
80
(prestiti)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T2 2025 (O)
M1C1
1.4.3 Servizi digitali e cittadinanza digitale - piattaforme e applicativi (PagoPA e AppIO) (M1C1 I 1.4-126,127, 149, 150)
561
(prestiti)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2023 (T)
T2 2026 (O)
M1C1
1.4.4 Estensione dell'utilizzo delle piattaforme nazionali di Identità Digitale (SPID, CIE) e dell'anagrafe nazionale digitale (ANPR) (M1C1 I 1.4-145, 146)
285
(prestiti)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2025 (T)
T1 2026 (O)
M1C1
1.4.5: Piattaforma Notifiche Digitali (M1C1 I 1.4-128, 151)
245
(prestiti)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2023 (T)
T2 2026 (O)
M1C1
1.4.6: Mobility as a service for Italy (M1C1 I 1.4-13, 23)
40
(sovvenzioni)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2023 (T)
T1 2025 (O)
M1C1
1.5 Cybersecurity (M1C1 I 1.5-(M1C1 I 1.5-5, 6, 7, 8, 9, 20, 21, 22)
623
(sovvenzioni)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2022 (T)
T4 2024 (O)
M1C1
1.6: Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali
611,2
(prestiti / sovvenzioni)
PCM – Dipartimento per trasformazione digitale
 
M1C1
1.6.1: Digitalizzazione del Ministero dell'Interno (M1C1 I 1.6-129, 152)
107
(prestiti)
PCM - Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2023 (T)
T2 2026 (O)
M1C1
1.6.2: Digitalizzazione del Ministero della Giustizia (M1C1 I 1.6-130, 131, 153, 154)
133,2
(prestiti)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2023 (T)
T2 2026 (O)
M1C1
1.6.3: Digitalizzazione dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e dell'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) (M1C1 I 1.6-123, 124, 132, 132, 134, 155)
296
(prestiti)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2022 (T)
T4 2023 (T)
T4 2023 (O)
T2 2026 (O)
M1C1
1.6.4: Digitalizzazione del Ministero della Difesa (M1C1 I 1.6-135, 136, 138, 141, 142, 143)
42,5
(prestiti)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2023 (T)
T4 2024 (O)
M1C1
1.6.5: Digitalizzazione Consiglio di Stato (M1C1 I 1.6-14, 16)
7,5
(sovvenzioni)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2023 (T)
T2 2024 (O)
M1C1
1.6.6: Digitalizzazione Guardia di Finanza (M1C1 I 1.6-11, 15, 25)
25
(sovvenzioni)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
T1 2023 (T)
T1 2024 (T)
T2 2025 (O)
M1C1
1.7: Competenze digitali di base (M1C1 I 1.7-
195
(sovvenzioni)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
 
M1C1
1.7.1: Servizio Civile Digitale (M1C1 I 1.7-24)
60
(sovvenzioni)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
T2 2025 (O)
M1C1
1.7.2: Rete di servizi di facilitazione digitale (M1C1 I 1.7-28)
135
(sovvenzioni)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
T2 2026 (O)
M1C1
Riforma 2: Supporto alla trasformazione (M1C1 R 1.2-10)
155
(sovvenzioni)
PCM –   Dipartimento per trasformazione digitale
T4 2022 (T)

 

Ulteriori risorse per la digitalizzazione della PA pari a 1,4 miliardi di euro, sono rese disponibili dal Fondo complementare al PNRR (istituito dal decreto-legge 59/2021). Si tratta degli stanziamenti così denominati:

Per la realizzazione del progetto Polis, l'articolo 38 del DL 50/2022 ha previsto la stipula di convenzioni tra il Ministero dello sviluppo economico e le amministrazioni pubbliche. Il progetto, affidato a Poste italiane, ha l'obiettivo di rendere accessibili i servizi delle amministrazioni pubbliche in modalità digitale nei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti tramite uno "sportello unico" di prossimità situato nel territorio del comune. Il progetto prevede interventi per 1,2 miliardi (800 milioni dal piano complementare e 400 da Poste). 

 

Nell'ambito della Missione 1 particolare rilievo ai fini della digitalizzazione della PA assumono gli interventi sulle reti a banda ultra larga che rappresentano l'investimento 3 della seconda componente (M1C2), con risorse pari a 6,71 miliardi di euro.


La digitalizzazione è al contempo, come ricordato, uno dei temi trasversali del Piano che ricorrono anche in altre missioni coinvolgendo diversi settori tra cui:

  • le infrastrutture nel loro complesso, da quelle energetiche a quelle dei trasporti, dove i sistemi di monitoraggio con sensori e piattaforme dati rappresentano un archetipo innovativo di gestione in qualità e sicurezza degli asset (Missioni 2 e 3);
  • l'istruzione, nei programmi didattici, nelle competenze di docenti e studenti, nelle funzioni amministrative, della qualità degli edifici (Missione 4);
  • la sanità, nelle infrastrutture ospedaliere, nei dispositivi medici, nelle competenze e nell'aggiornamento del personale, al fine di garantire il miglior livello di assistenza sanitaria a tutti i cittadini (si veda ad es. Fascicolo sanitario elettronico - FSE, Missione 6 Componente 2).

 
Da tempo tutti i settori della pubblica amministrazione sono coinvolti nella trasformazione digitale attraverso l'automazione delle procedure di competenza. A titolo di esempio si ricorda la digitalizzazione delle procedure dei contratti pubblici, le cui modalità di attuazione sono state adottate con il DPCM 12 agosto 2021, n. 148 (pubblicato nella G.U. 26 ottobre 2021, n. 256).


Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia agli appositi allegati Investimenti e Riforme.

 

ultimo aggiornamento: 28 marzo 2024

La Missione 1, componente 1, del PNRR, prevede la riforma del quadro legislativo in materia di contratti pubblici, nel rispetto dei seguenti target:

  • entro giugno 2021, entrata in vigore di un decreto-legge sulla semplificazione del sistema dei contratti pubblici (M1C1-69);
  • entro dicembre 2021, entrata in vigore di tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato) per il sistema degli appalti pubblici. (M1C1-71);
  • entro giugno 2022, entrata in vigore della legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici (M1C1-70);
  • entro marzo 2023, entrata in vigore del decreto legislativo attuativo della delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici (M1C1-73);
  • entro giugno 2023, entrata in vigore di tutte le leggi, regolamenti e provvedimenti attuativi (anche di diritto privato) per la revisione del sistema degli appalti pubblici (M1C1-74);
  • entro dicembre 2023, pieno funzionamento del sistema nazionale di eProcurement (M1C1-75);
  • entro dicembre 2023,  entrata in vigore delle linee guida sugli appalti sotto soglia UE (M1C1 73-quater);
  • entro dicembre 2023, riduzione a meno di 100 giorni del tempo medio tra la pubblicazione del bando e l'aggiudicazione dell'appalto per i contratti superiori
    alle soglie UE (M1C1-84);
  • entro dicembre 2023, il tempo medio tra l'aggiudicazione dell'appalto e la realizzazione dell'infrastruttura ("fase esecutiva") deve essere ridotto almeno del 10% (M1C1-85); 
  • entro dicembre 2023,  almeno il 20% del personale delle pubbliche amministrazioni è stato formato grazie alla Strategia professionalizzante degli acquirenti pubblici,  (M1C1-86);
  • entro dicembre 2023, almeno il 15 % delle stazioni appaltanti dell'Amministrazione centrale utilizza i sistemi dinamici di acquisizione, (M1C1-87);
  • entro giugno 2024, adozione di linee guida sull'attuazione del sistema di qualificazione per le amministrazioni aggiudicatrici (M1C1-73-bis);
  • entro dicembre 2024, incentivi per la qualificazione e professionalizzazione delle stazioni appaltanti (M1C1-73-ter);
  • entro dicembre 2024,  entrata in vigore di nuove disposizioni giuridiche sul finanziamento dei progetti volte a rafforzare l'efficienza e la concorrenza, in particolare per accrescere la contendibilità delle concessioni (M1C1 73-quinquies);
  • entro dicembre 2024, supporto alla qualificazione e all'eProcurement, con l'istituzione di una funzione di supporto agli appalti nel quadro della strategia di
    professionalizzazione degli acquirenti pubblici (M1C1-75-bis);
  • entro dicembre 2024, misure per migliorare la velocità decisionale nell'aggiudicazione degli appalti da parte delle amministrazioni aggiudicatrici (M1C1-84-bis);
  • entro dicembre 2024, il tempo medio tra l'aggiudicazione dell'appalto e la realizzazione dell'infrastruttura ("fase esecutiva") deve essere ridotto almeno del 12% (M1C1-97).
  • entro dicembre 2024, almeno il 40% del personale delle pubbliche amministrazioni è stato formato grazie alla Strategia professionalizzante degli acquirenti pubblici (M1C1-98);
  • entro dicembre 2024, almeno il 20% delle stazioni appaltanti utilizza i sistemi dinamici di acquisizione (M1C1-99);
  • entro dicembre 2025, tempo medio tra la pubblicazione del bando e l'aggiudicazione dell'appalto a 115 giorni per i contratti superiori alle soglie UE (M1C1-96);
  • entro dicembre 2025, il tempo medio tra l'aggiudicazione dell'appalto e la realizzazione dell'infrastruttura ("fase esecutiva") sarà ridotto almeno del 15% (M1C1-97 bis);
  • entro dicembre 2025, almeno il 60% dei dipendenti pubblici formati attraverso la strategia di professionalizzazione degli acquirenti pubblici in vista della qualificazione (M1C1-98-bis);
  • entro dicembre 2025, almeno il 50% delle stazioni appaltanti locali possiede le competenze digitali richieste dalla qualifica (anche per mezzo di
    centrali di committenza) (M1C1-99 bis).

Con riferimento alla riforma riguardante il quadro legislativo in materia di contratti pubblici, con l'approvazione e la pubblicazione del D.Lgs. 36/2023, in materia di appalti e concessioni pubbliche, è stata data attuazione alla legge n. 78 del 2022, che ha delegato il Governo ad emanare un nuovo Codice dei contratti pubblici. Con l'approvazione, avvenuta l'8 dicembre 2023, da parte dell'Ecofin della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, sono state introdotte nuove misure (M1C1-73-bis, M1C1- 98-bis, M1C1-99-bis) tese, nel complesso, ad aumentare il livello di professionalizzazione, anche sul piano della formazione, nonché ad incentivare il ricorso alla qualificazione. È stata, inoltre, prevista la creazione di una specifica funzione di supporto, nel nuovo investimento dedicato M1C1-Investimento 1.10 (M1C1-75-bis), per assistere le stazioni appaltanti nella delicata fase di passaggio all'integrale digitalizzazione delle procedure di appalto. Infine, una nuova milestone (M1C1-73-ter) prevede una fase di assessment in merito all'impatto del sistema di qualificazione introdotto dal d.lgs. n. 36/2023, cui faranno seguito iniziative volte a incentivare il ricorso alla qualificazione.
Il nuovo Piano ha previsto una Circolare interpretativa del Ministero delle Infrastrutture (M1C1-73-quater, T4 2023) volta chiarire che anche per gli affidamenti sottosoglia UE (art. 50 del Codice dei Contratti Pubblici) le amministrazioni aggiudicatrici possono applicare le procedure aperte o ristrette previste dalla direttiva 2014/24/UE. Infine, nell'ottica di incrementare l'efficienza degli affidamenti e promuovere il confronto competitivo nella fase di affidamento dei contratti pubblici, è stato assunto l'impegno di ridefinire l'istituto del project financing (M1C1-73-quinquies, T4 2024). Quanto alla velocizzazione dei tempi degli appalti, si segnala che quattro obiettivi – due previsti a fine 2023 (M1C1-84, M1C1-85) e due collegati a questi previsti a fine 2024 (M1C1-96, M1C1-97) – sono stati riformulati.
In particolare, per quanto riguarda l'obiettivo di riduzione a 100 giorni del tempo medio per l'aggiudicazione dell'appalto (M1C1-84, T4 2023; M1C1-96, T4 2024), sono state apportate modifiche volte a chiarire i termini temporali (facendo riferimento al termine per la presentazione delle offerte) e i parametri per la misurazione dei tempi medi. Con riferimento al primo traguardo (M1C1-84 T4 2023) è stato inoltre chiarito che i tempi medi verranno calcolati con la metodologia usata dalla banca dati TED e sulla base dei dati disponibili nella Banca Dati di ANAC. Sempre nella prospettiva di contribuire a rendere più celeri le procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici, il nuovo Piano prevede un nuovo traguardo (M1C1-84-bis - T4 2024) che richiede una specifica fase di assesment delle procedure di appalto, mirata a identificare eventuali criticità nelle procedure di assegnazione dei contratti nonché a suggerire eventuali ulteriori iniziative finalizzate a ridurre i tempi decisionali. Per quanto riguarda i traguardi relativi ai tempi tra l'aggiudicazione dell'appalto e la realizzazione delle infrastrutture (M1C1-85, T4-2023; M1C1-97, T4-2024; M1C1-97-bis, T4-2025), sono state apportate modifiche volte a rimodulare l'obiettivo di riduzione dei tempi in misura pari al 10% per l'anno 2023, al 12% per il 2024 e al 15% per il 2025 in ragione di circostanze oggettive tra cui le criticità connesse all'approvvigionamento delle materie prime e le carenze nella disponibilità di manodopera, già impegnata in altri cantieri, che influenzano i tempi di realizzazione dei lavori. 

La tabella seguente sintetizza lo scadenziario relativo alle principali misure illustrate. 

Missione/Componente
Investimenti/ Riforme
Amministrazione Titolare/ Soggetto attuatore
Traguardo/ Obiettivo
M1C1-69
M1C1-70
M1C1-71
M1C1-73
M1C1-73-bis
M1C1-73-ter
M1C1-73-quater
M1C1-73-quinquies
M1C1-74
M1C1-75
M1C1-75-bis
M1C1-84
M1C1-84-bis
M1C1-85
M1C1-86
M1C1-87
M1C1-96
M1C1-97
M1C1-97 bis
M1C1-98
M1C1-98 bis
M1C1-99
M1C1-99 bis
Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni
PCM - Segretariato generale 
T2 2021 (T)
T2 2022 (T)
T4 2021 (T)
T1 2023 (T)
T2 2024 (T)
T4 2024 (T)
T4 2023 (T)
T4 2024 (T)
T2 2023 (T)
T4 2023 (O)
T4 2024 (T)
T4 2023 (O)
T4 2024 (T)
T4 2023 (O)
T4 2023 (O)
T4 2023 (O)
T4 2025 (O)
T4 2024 (O)
T4 2025 (O)
T4 2024 (O)
T4 2025 (O)
T4 2024 (O)
T4 2025 (O)

Per approfondimenti e dettagli sui singoli interventi e sul relativo stato di attuazione si rinvia all'apposito allegato Riforme.

ultimo aggiornamento: 27 febbraio 2024