tema 27 settembre 2022
Studi - Bilancio
Il quadro finanziario delle province e delle città metropolitane

Le ingenti misure di riduzione della spesa imposte alle province e alle città metropolitane per assicurare il concorso di tali enti al risanamento dei conti pubblici, e la riforma effettuata con la legge 56/2014, che ha ridefinito le funzioni e il ruolo delle province, hanno profondamente inciso sugli assetti finanziari di tali enti.

La mancata approvazione della riforma costituzionale che prevedeva, tra l'altro, la soppressione delle province (referendum costituzionale del 4 dicembre 2016) ha ulteriormente fatto emergere la necessità di interventi di razionalizzazione degli assetti istituzionali e finanziari degli enti in questione. Nel corso degli ultimi anni, per assicurare le risorse necessarie per l'esercizio delle funzioni fondamentali di province e città metropolitane, si è proceduto mediante l'assegnazione di specifici contributi destinati, sostanzialmente, ad assorbire il concorso alla finanza pubblica nonché a sostenere gli investimenti.

Con le due leggi di bilancio per il 2021 e 2022 sono state introdotte disposizioni volte a definire un assetto finanziario definitivo per il comparto delle province e delle città metropolitane, a decorrere dal 2022, coerente con il disegno del federalismo fiscale. Il nuovo sistema di finanziamento, che prevede l'istituzione di due fondi unici, cui si affianca un nuovo contributo statale destinato al finanziamento delle funzioni fondamentali di province e città metropolitane, prevede un meccanismo di perequazione nel riparto delle risorse, che tenga progressivamente conto della differenza tra i fabbisogni standard e le capacità fiscali come approvati dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard, secondo un modello analogo a quello applicato per i comuni, con il progressivo abbandono dei criteri storici di attribuzione delle risorse anche per tali enti.