tema 15 maggio 2025
Studi - Affari esteri
La strategia italiana nell'Indo-pacifico

Nella seduta del 17 maggio 2023, la III Commissione Affari esteri e comunitari della Camera ha deliberato all'unanimità, ai sensi dell'articolo 144, comma 1 del Regolamento lo svolgimento di un'indagine conoscitiva sulle tematiche relative alla proiezione dell'Italia e dei Paesi europei nell'indo-pacifico.

Lo svolgimento dell'attività di indagine ha avuto luogo all'interno dell'apposito Comitato permanente sulla politica estera per l'Indo-pacifico, che la Commissione Affari esteri della Camera ha deliberato di istituire al proprio interno nel corso della seduta del 27 luglio 2023 (cfr. seduta del 27 luglio 2023).

Nella seduta del 12 marzo 2025 la Commissione ha adottato il Documento conclusivo.

Per un approfondimento si vedano i seguenti prodotti dell'Osservatorio di politica internazionale:
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Nel corso dell'indagine conoscitiva, il Comitato permanente per la politica estera nell'Indo-pacifico ha approfondito, in particolare, le implicazioni geopolitiche di questa vastissima area che riveste un ruolo sempre più strategico nelle dinamiche globali anche al fine di valutare le possibilità per l'Italia di sviluppare sinergie e collaborazioni con i partner della regione che condividono il medesimo quadro di valori e la preoccupazione per i rischi di instabilità che possono prodursi nell'Indo-pacifico.

Il Documento conclusivo evidenzia infatti proprio nelle sue premesse come la necessità avvertita di dare avvio all'indagine conoscitiva abbia preso le mosse dal peso che lo scacchiere dell'Indo-Pacifico ha assunto nel contesto della definizione degli equilibri globali. Sul Pacifico si affacciano in effetti la prima, la seconda e la terza economia mondiale, che sono quelle degli Stati Uniti, della Repubblica popolare cinese e del Giappone. Per altro verso, l'Oceano Indiano è interessato dal tratto marittimo della Nuova Via della seta (Belt and Road Initiative) - con la quale Pechino sta cercando non soltanto di allargare i mercati di sbocco della sua industria manifatturiera, ma  altresì di dilatare la propria influenza politica - e, in prospettiva, dal corridoio IMEC, che congiunge il Mediterraneo e l'Oceano indiano. È in questa cornice che vanno inserite la strategia complessiva dell'Italia e le scelte della sua politica estera e di proiezione esterna, soprattutto considerando che dell'Indo-Pacifico è parte anche la sezione orientale del Mediterraneo allargato, sede di prioritari interessi nazionali.

Il programma dell'indagine si è svolto attraverso audizioni che hanno riguardato rappresentanti del Governo e delle Istituzioni, rappresentanti diplomatici italiani ed esteri, studiosi ed esperti e che hanno affrontato molteplici temi. Nonostante la grande ricchezza, varietà e articolazione dei contributi offerti, il Documento conclusivo ha messo in luce come siano emerse diverse linee interpretative comuni. Pur nella consapevolezza della difficoltà di raggiungere una definizione univoca di "Indo-Pacifico", ad esempio, tutti gli auditi hanno convenuto sull'importanza strategica della regione, divenuta fulcro geopolitico globale in quanto crocevia di sfide di sicurezza e di opportunità economiche. Sotto il profilo politico, la competizione tra Cina e Stati Uniti rappresenta una delle dinamiche dominanti dell'area. Più nello specifico, tre elementi sembrano assumere particolare rilievo: la crescente assertività della Cina, che persegue una ridefinizione dell'ordine internazionale attraverso strumenti economici, militari e diplomatici; l'intento degli Stati Uniti di rafforzare la propria architettura di sicurezza "a raggiera"; l'impegno degli Stati dell'area nella "tessitura" di alleanze mini-multilaterali e bilaterali. In questo quadro, centrali sono i temi della sicurezza marittima e della libertà di navigazione che, nella valutazione di molti auditi, implicano un impegno degli Stati per il rispetto del diritto internazionale e la promozione di un ordine internazionale basato sulle regole.

Sotto il profilo economico, il Documento conclusivo ha sottolineato come l'Indo-Pacifico ospiti il 60% della popolazione mondiale, produca il 60% del PIL globale e sia un'area cruciale per i flussi commerciali internazionali e per la sicurezza economica. Tema trasversale a molte audizioni è stato quello della gestione della transizione energetica e delle filiere di approvvigionamento di minerali critici, con particolare attenzione al ruolo della Cina in questi settori ed alle implicazioni per la resilienza economica globale. Più intervenuti hanno ricordato l'India-Middle East-Europe Economic Corridor (IMEC) quale alternativa alla Nuova Via della Seta e strumento per rafforzare i legami economici e commerciali tra Europa e Asia attraverso un'infrastruttura integrata che combina trasporti marittimi, ferroviari e digitali e che potrebbe riservare un ruolo da protagonista all'Italia qualora il porto di Trieste diventasse il terminale finale del corridoio. Molti esperti hanno inoltre sottolineato la necessità per l'Italia di adottare una propria strategia per l'Indo-Pacifico, collocata all'interno di quella europea oppure autonoma ma coordinata con questa, bilanciando l'attenzione tra Mediterraneo allargato e regioni più lontane. In particolare, si è considerato prioritario e necessario aumentare la "presenza" italiana nell'Indo-Pacifico, promuovendo la diplomazia navale italiana e la partecipazione dell'Italia ad operazioni congiunte di sicurezza, valorizzando il soft power nazionale attraverso la diplomazia culturale e scientifica e rafforzando la partnership con attori regionali chiave quali Giappone, India, ASEAN e Australia, al fine di rispondere efficacemente alle sfide globali, inclusi il cambiamento climatico, l'instabilità politica e la regressione democratica di alcuni Paesi della regione.

Nel corso dell'indagine conoscitiva, sono state svolte le seguenti audizioni: 

Gabriele Abbondanza, docente presso l'Università di Madrid e l'Università di Sydney e ricercatore presso l'Istituto Affari Internazionali (IAI). Seduta del 27 settembre 2023
Lorenzo Termine, ricercatore presso il Centro Studi Geopolitica.info e docente presso l'Università degli Studi Internazionali di Roma. Seduta del 27 settembre 2023
Emanuele Rossi, analista di politica internazionale Seduta del 18 ottobre 2023
John Delury, professore di studi cinesi presso la Yonsei University Graduate School of International Studies (GSIS) di Seul Seduta del 18 ottobre 2023
Alessio Patalano, professore di studi dell'Asia orientale presso il King's College di Londra Seduta del 18 ottobre 2023
Giulia Pompili, giornalista Seduta del 26 ottobre 2023
Stefano Pelaggi, ricercatore presso l'Università degli studi di Roma «La Sapienza» Seduta del 8 novembre 2023
Vas Shenoy, esperto di rapporti Europa-India Seduta del 22 novembre 2023
Filippo Fasulo, Co-responsabile dell'Osservatorio Geoeconomia dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI) Seduta del 28 novembre 2023
Giada Messetti, giornalista Seduta del 29 novembre 2023
Simone Pieranni, giornalista Seduta del 6 dicembre 2023
Lorenzo Lamperti, giornalista Seduta del 14 dicembre 2023
Paolo Dionisi, Ambasciatore d'Italia in Thailandia Seduta del 20 dicembre 2023
Marco della Seta, Ambasciatore d'Italia in Vietnam Seduta del 20 dicembre 2023
Sujan R. Chinoy, Direttore generale del Manohar Parrikar Institute for Defence Studies and Analyses (MP-IDSA) Seduta del 25 gennaio 2024
Seong-ho Lee, Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia Seduta del 31 gennaio 2024
Aurelio Insisa, Jean Monnet Fellow presso il Centro Robert Schuman per gli studi avanzati dell'Istituto universitario europeo Seduta del 6 febbraio 2024
Giulio Pugliese, docente di politica giapponese presso l'Università di Oxford e Direttore studi Europa-Asia presso lo Schuman Centre dell'Istituto universitario europeo Seduta del 14 febbraio 2024
Zahid Rastam, Ambasciatore della Malaysia in Italia Seduta del 27 febbraio 2024
Michelangelo Pipan e Romeo Orlandi, rappresentanti dell'Associazione Italia-ASEAN Seduta del 12 marzo 2024
Satoshi Suzuki, Ambasciatore del Giappone in Italia Seduta del 12 marzo 2024
Axel Berkofsky, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Pavia Seduta del 21 marzo 2024
Simona Alba Grano, professore associato di sinologia presso l'Università di Zurigo Seduta del 4 aprile 2024
Duong Hai Hung, Ambasciatore della Repubblica socialista del Vietnam Seduta del 10 aprile 2024
Nguyen Hung Son, Vicepresidente dell'Accademia diplomatica del Vietnam Seduta del 10 aprile 2024
Marianne Péron-Doise, direttrice dell'Osservatorio geopolitico dell'Indo-Pacifico dell'Istituto delle relazioni internazionali e strategiche (IRIS) Seduta del 16 aprile 2024
Kaush Arha, rappresentante dell'Atlantic Council's Global China Hub
Seduta del 24 aprile 2024
Céline Pajon, ricercatrice dell'Istituto francese delle relazioni internazionali (IFRI) Seduta del 24 aprile 2024 
Andrea Margelletti Presidente del Centro Studi Internazionali (CeSI) Seduta del 15 maggio 2024
Mark Clifford e Mark Sabah Rappresentanti del Committee for Freedom in Hong Kong Seduta del 22 maggio 2024
Alison Burrows Incaricata d'affari dell'Ambasciata di Australia in Italia Seduta del 26 giugno 2024
Nathaniel Imperial Ambasciatore della Repubblica delle Filippine in Italia Seduta del 10 luglio 2024
James Crabtree Ricercatore presso lo European Council on Foreign Relations Seduta del 17 luglio 2024
Giuseppe Gabusi Professore associato dell'Università degli studi di Torino e responsabile del programma «IndoPacific» del Torino World Affairs Institute Seduta del 19 settembre 2024
Giorgio Silli Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Seduta del 24 settembre 2024
David Burton Vice Ambasciatore del Regno Unito Seduta del 26 settembre 2024
Guglielmo Picchi Direttore per le Relazioni internazionali del Centro Studi politici e strategici Machiavelli Seduta del 16 ottobre 2024
Fabrizio Bozzato Direttore della Division of Ocean Vision and Action presso l'Ocean Policy Research Institute della Sasakawa Peace Foundation Seduta del 23 ottobre 2024
David Capie Professore di relazioni internazionali e direttore del Centro di studi strategici alla Victoria University di Wellington, Nuova Zelanda Seduta del 14 novembre 2024
Jason Young Direttore del Centro di ricerca sulla Cina contemporanea Komaru Kura e professore associato di scienze politiche e relazioni internazionali presso l'Università Victoria di Wellington della Nuova Zelanda Seduta del 21 novembre 2024
Vina Nadjibulla Vicepresidente della Asia Pacific Foundation of Canada Seduta del 5 dicembre 2024
Enrico Credendino Amm. Capo di Stato Maggiore della Marina militare Seduta del 12 dicembre 2024
L'audio/video delle sopra richiamate audizioni è consultabile alla seguente pagina del sito della Camera dei deputati.

ultimo aggiornamento: 16 maggio 2024

Nel corso della seduta della Commissione affari esteri del 13 aprile 2023 il Governo, in risposta all'interrogazione n. 5-00680 Formentini sulla elaborazione di una strategia nazionale relativa al quadrante dell'Indo-Pacifico, ha reso noto che in questa area l'Italia è impegnata nella realizzazione di attività in diversi ambiti che coincidono con le sette priorità della Strategia dell'Unione europea per la cooperazione nell'indo-pacifico: prosperità sostenibile e inclusiva, transizione verde, governance degli oceani, partenariati digitali e tecnologici, connettività, sicurezza e difesa, sicurezza umana.

Il Governo, ha quindi, chiarito che:

-   il contributo italiano alla Strategia europea per l'Indo-Pacifico è sintetizzato in un documento pubblico, da aggiornare via via alla luce delle nuove priorità e opportunità di cooperazione economica e settoriale con gli organismi multilaterali e i Paesi della macro-regione;

-   è in corso un rafforzamento delle dotazioni delle sedi diplomatiche italiane nell'area ed è aumentato il personale della carriera diplomatica in Giappone, Australia e Bangladesh. Si prevedono ulteriori misure in vista dell'organizzazione di Expo Osaka 2025; sono stati istituiti nuovi posti per funzionari della promozione economica e commerciale a Manila, Jakarta e Osaka ed è stato aperto un nuovo Consolato Generale a Bangalore. Anche il personale a contratto locale è stato aumentato in 7 Paesi, con particolare attenzione a Cina, India e Pakistan.

L'approccio italiano, secondo quanto puntualizzato dal Governo, è caratterizzato da una visione inclusiva, con il coinvolgimento di tutti gli attori e le Organizzazioni regionali. L'Italia è partner di SASEAN dal 2020 e partner di Dialogo del Pacific Islands Forum e della Indian Ocean Rim Association, rispettivamente dal 2007 e dal 2019. Nell'ambito del Partenariato con l'ASEAN, sono state realizzate numerose attività di formazione e capacity building su temi importanti come il contrasto al cyber crime, le attività anti-pirateria, il diritto del mare e la gestione sostenibile delle coste.  Sono in programma nuove iniziative in tema di lotta alla corruzione, tutela dell'ambiente e del patrimonio culturale, cooperazione spaziale.

Il Governo ha, inoltre reso noto che l'Italia è impegnata anche nello sviluppo e nel rafforzamento delle relazioni bilaterali con i partner nella regione, a cominciare dai Paesi con cui si condividono il sistema di valori. A tal riguardo ha osservato che le eccellenti relazioni con il Giappone sono testimoniate dall'intensificazione dei contatti ad alto livello, anche nel quadro delle Presidenze consecutive del G7.

Con Giappone e Regno Unito è stato di recente avviato il programma GlobalCombat Air  per lo sviluppo congiunto di caccia di ultima generazione. Nella dichiarazione politica congiunta sul Programma dello scorso 9 dicembre i Capi di Governo dei tre Paesi hanno confermato l'impegno politico e industriale pluriennale e la volontà di assicurare la sicurezza globale, attraverso la realizzazione di un velivolo per il futuro, pensato per garantire l'interoperabilità con i principali alleati e partner internazionali. Un altro partenariato strategico è quello che dal 2018 lega l'Italia alla Repubblica di Corea, importante attore regionale con cui si registra un forte aumento dell'interscambio commerciale.

Il Governo ha, quindi, sottolineato, che la visione inclusiva dell'indo-pacifico consente all'Italia di continuare a coltivare il dialogo con la Repubblica Popolare Cinese, che "fosse anche solo per le dimensioni della sua economia e della sua popolazione" rimane un interlocutore imprescindibile dinanzi alle grandi sfide globali, quali il cambiamento climatico, la transizione energetica e il contrasto alle pandemie e ad altre emergenze quali l'insicurezza alimentare.

Con riferimento alla sicurezza marittima, il Governo ha reso noto che l'Italia è impegnata a contribuire anche su questo fronte. La campagna navale del Pattugliatore Polivalente d'Altura Francesco Morosini testimonia l'attenzione per questo tema, collegato al rispetto del diritto internazionale del mare. Nel programma, della durata di cinque mesi, è prevista anche la partecipazione ad alcuni dei più importanti eventi fieristici nel settore della Difesa navale. Sono previste soste in dodici Paesi, identificati secondo criteri di interesse sia dal punto di vista industriale, sia di cooperazione nel settore della sicurezza. A tal riguardo, il Governo ha fatto presente che la tappa a Singapore, partner di primo piano nel sud-est asiatico, ha permesso di ribadire l'intenzione dell'Italia di proseguire la collaborazione in corso con la città-Stato con particolare attenzione al settore scientifico-tecnologico, delle start-up portaerei Cavour, nave ammiraglia della nostra Marina. Lo stesso Governo italiano è attivo nella ricucitura e nel rilancio di alcune relazioni bilaterali di grande importanza e con significative prospettive in quello scacchiere, che avevano conosciuto un momento di freddezza nel passato recente: è il caso tanto dei rapporti con gli Emirati Arabi Uniti, quanto dei rapporti con la stessa India.

 

 

ultimo aggiornamento: 15 settembre 2023

Nel corso dello svolimento dell'interrogazione a risposta immediata Formentini e altri n. 3-01864 (su Iniziative volte ad assicurare, anche attraverso la nomina di un rappresentante speciale, la piena partecipazione dell'Italia allo sviluppo del corridoio infrastrutturale IMEC per l'interscambio commerciale tra gli Stati Uniti d'America, l'Europa e l'India) il Ministro il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, ha annunciato la decisione del Governo di nominare l'ambasciatore Francesco Maria Talò Inviato speciale dell'Italia per l'IMEC, con il mandato di focalizzarsi non solo sugli aspetti politici nell'area, ma anche su quelli legati al rafforzamento dell'export lungo la direttrice indo-mediterranea della Via del cotone (cfr. resoconto della seduta)

il Ministro degli Affari esteri ha sottolineato,  in particolare, l'importanza delle esportazioni per lo sviluppo economico e industriale dell'Italia, soprattutto nei mercati extra-UE ad alto potenziale.

Il Ministro ha quindi evidenziato come la Via del cotone - un corridoio economico e logistico che dall'Italia arriva in India passando per il Medio Oriente - rappresenti una straordinaria opportunità per l'Italia, un vero e proprio ponte indo-mediterraneo verso il Pacifico. La Via del cotone può avere importanti ricadute positive per il nostro Paese, per le aziende, per il sistema portuale - ad esempio quello di Trieste, snodo centrale di questo corridoio logistico - e per la proiezione economica e geopolitica italiana come crocevia nel Mediterraneo.

ultimo aggiornamento: 4 aprile 2025
 
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