tema 10 luglio 2023
Studi - Affari esteri
Balcani occidentali

Il quadrante del Balcani riveste una particolare importanza per la vicina Italia, che da molti anni partecipa con i propri contingenti militari all'opera internazionale di mantenimento della pace e stabilizzazione ed ha rilevanti interessi economici con la stessa (il nostro Paese è il secondo partner commerciale degli Stati della regione, il primo per investimenti diretti, con un export di oltre 6 miliardi di euro e con migliaia di imprese italiane operanti nella regione).

Sono nondimeno assai numerosi gli attori che competono per estendere la loro influenza in Paesi che storicamente hanno oirentato le proprie scelte di politica estera non solo ad Occidente, in direzione dei Paesi dell'UE e della NATO, anche ad Oriente (dalla Russia alla Turchia, sino alle monarchie della Penisola arabica) e più in là, verso la Cina, ora particolarmente competitiva con lil suo progetto di  "Belt and Road Initiative".

Lo scorso 29 giugno l'Aula della Camera ha autorizzato la prosecuzione della partecipazione dell'Italia ad una serie di missioni internazionali per l'anno 2023, alcune delle quali hanno da diverso tempo luogo nei Balcani Occidentali.

A sua volta il Governo ha riferito sulla situazione nei Balcani occidentali  nel corso della seduta delle Commissioni Affari esteri  della Camera e Affari esteri e difesa del Senato del 26 gennaio 2023 (qui  il resoconto dell'audizione) 

Nel corso della seduta dello scorso 12 luglio la Commissione affari esteri della Camera ha approvato la Risoluzione n. 7-00120 Formentini ed altri sulla stabilizzazione e l'integrazione europea dei Balcani Occidentali.

 È, inoltre, in corso di esame presso le Commissioni III e XIV della Camera la risoluzione 7-00123 Onori sull'allargamento dell'Unione europea ai Balcani Occidentali.

Si segnala, inoltre, che una delegazione delle Commissioni Affari esteri e comunitari e difesa della Camera hapartecipato alla Conferenza Nazionale L'Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione (qui il testo della  Comunicazioni sugli esiti della missione).

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Attività di indirizzo in Commissione

Nel corso della seduta dello scorso 12 luglio la Commissione affari esteri della Camera ha approvato la Risoluzione n. 7-00120 Formentini ed altri sulla stabilizzazione e l'integrazione europea dei Balcani Occidentali.

L'atto di indirizzo impegna il Governo ad intensificare in tutte le sedi le iniziative diplomatiche e le interlocuzioni necessarie alla promozione ed all'organizzazione di una conferenza internazionale con i Paesi dei Balcani Occidentali, con l'obiettivo di stabilizzare la regione ed arginare le spinte conflittuali che stanno pericolosamente riemergendo, riaffermando la centralità del processo di integrazione europea della regione.
Nelle premesse della risoluzione  si osserva, in particolare, come  l'Italia sia tra i principali contributori alla sicurezza regionale attraverso la partecipazione alle missioni internazionali Kfor in Kosovo ed Eufor Althea in Bosnia ed Erzegovina, "circostanza che conferisce al nostro Paese un ruolo di primo piano nei Balcani Occidentali, dove si vuol contribuire incisivamente allo sviluppo del dialogo tra gli Stati della regione e tra questi e l'Unione europea (…).
    È, inoltre, in corso di esame presso le Commissioni III e XIV della Camera la risoluzione 7-00123 Onori sull'allargamento dell'Unione europea ai Balcani Occidentali.

Attività di indirizzo in Assemblea

Nel corso della  seduta del 29 giugno 2023  l'Aula della Camera ha autorizzato la prosecuzione della partecipazione dell'Italia ad una serie di missioni internazionali per l'anno 2023, alcune delle quali hanno da diverso tempo luogo nei Balcani Occidentali.

Nello specifico la Camera ha approvato la deliberazione del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 sulla partecipazione dell'Italia a quattro nuove missioni internazionali nell'anno 2023 Doc. XXV n. 1 , nonché in ordine alla relazione analitica sulle missioni internazionali svolte nel 2022, anche ai fini della loro prosecuzione per l'anno 2023 Doc. XXVI n. 1 La deliberazione era stata trasmessa alle Camere in data 3 maggio 2023 per la discussione e le conseguenti deliberazioni parlamentari.

Con particolare riferimento alle missioni nei Balcani la Camera ha approvato la prosecuzione delle seguenti operazioni:

-         NATO Joint Enterprise nei Balcani (scheda 1/2023 Doc. XXV n. 1 );

-       European Union Rule of Law Mission in Kosovo - EULEX Kosovo (scheda 2/2023 Doc. XXV n. 1 );

-       EUFOR ALTHEA in Bosnia-Erzegovina (scheda 3/2023 Doc. XXV n. 1 );

-       United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (scheda 4/2023 Doc. XXV n. 1 );

-       NATO Sea Guardian nel Mar Mediterraneo (scheda 5/2023 Doc. XXV n. 1 );

-       EUNAVFOR MED operazione Irini (scheda 6/2023 Doc. XXV n. 1 );

La Camera, ha inoltre, autorizzato la prosecuzione nell'anno 2023 della missione di cui alla scheda 42/2023 Doc. XXV n. 1 , concernente la partecipazione di 17 unità di personale della Polizia di Stato alla missione dell'Unione Europea denominata EULEX Kosovo, la missione di cui alla scheda 43/2023, riguardante la partecipazione di una unità di personale della Polizia di Stato alla missione UNMIK ((United Nations Mission in Kosovo) delle Nazione Unite e la missione di cui alla scheda 44/2023 relativa alla partecipazione 89 di Forze di Polizia e Guardia di finanza alla Missione di assistenza alla Polizia albanese.

Nello specifico nella richiamata seduta del  seduta del 29 giugno 2023  , l'Assemblea della Camera nella  seduta del 29 giugno 2023 ha approvato, con distinte votazioni:
  • la risoluzione Rosato ed altri n. 6-00033 e la risoluzione Chiesa, Zoffili, Orsini, Bicchielli ed altri n. 6-00036;
  • il dispositivo della risoluzione Provenzano ed altri n. 6-00034, respingendone la premessa;
  • nelle parti non risultate precluse e ad eccezione dei capoversi respinti, riferiti alle missioni nn. 35, 36, 37, 38, 39, 48, 49 e 50, il dispositivo della risoluzione Pellegrini ed altri n. 6-00035, respingendone la premessa;
  • il dispositivo, nelle parti non precluse, della risoluzione Fratoianni ed altri n. 6-00037, respingendone la premessa.
 

Audizioni 

Nel corso della seduta delle Commissioni Affari esteri della Camera e Affari esteri e difesa del Senato del 26 gennaio 2023 ha avuto luogo l'audizione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sulla situazione nei Balcani occidentali.

(qui  il resoconto dell'audizione).

Missioni della III Commissione 

Il 24 gennaio 2023 una delegazione delle Commissioni Affari esteri e comunitari e difesa della Camera ha partecipato a Triete Conferenza Nazionale L'Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione.

In allegato al resoconto sommario della seduta della Commissione affari esteri del 31 gennaio 2023 è riportata una relazione sugli esiti della missione svolta dai richiamati parlamentari.

Attività legislativa

Nella Gazzetta ufficiale del 5 giugno2023 è stata pubblicata la legge n. 62/23 recante la ratifica e l'esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Croazia sulla delimitazione delle zone economiche esclusive, fatto a Roma il 24 maggio 2022.

La legge tre origine dalla proposta di legge A.C.770, approvata dalla Camera nella seduta del 4 aprile 2023 e successivamente trasmessa  al Senato che l'ha approvata in via definitiva nella seduta del 9 maggio 2023 ( AS.639).

ultimo aggiornamento: 12 settembre 2023

L'UE ha da tempo sviluppato una politica per sostenere la graduale integrazione dei paesi dei Balcani occidentali nell'Unione europea.

Il 1º luglio 2013 la Croazia è stata il primo dei sette paesi ad aderire all'UE, mentre il Montenegro, la Serbia, la Repubblica di Macedonia del Nord e l'Albania sono candidati ufficiali.

Sono stati avviati negoziati di adesione e aperti capitoli di negoziato con Montenegro e Serbia, nel luglio 2022 sono stati avviati negoziati con Albania e Macedonia del Nord. Nel dicembre del 2022 la Bosnia-Erzegovina ha ottenuto lo status di paese candidato e, sempre nel dicembre del 2022, il Kosovo è stato ufficialmente riconosciuto dalla Commissione europea come Stato "potenzialmente candidato"

L'Albania ha presentato domanda di adesione all'UE il 28 aprile 2009. Nell'ottobre 2013 la Commissione ha pertanto raccomandato in modo inequivocabile di riconoscere all'Albania lo status di paese candidato, che è stato ottenuto dal paese nel giugno 2014. Alla luce dei progressi compiuti dall'Albania, la Commissione ha ripetutamente raccomandato di avviare i negoziati di adesione. Nel giugno 2018 il Consiglio ha convenuto sulla possibile apertura dei negoziati di adesione con l'Albania nel giugno 2019, purché fossero soddisfatte le condizioni necessarie. Nel marzo 2020 il Consiglio ha infine deciso di approvare l'apertura dei negoziati di adesione, fatto salvo il rispetto di una serie di condizioni. Nel luglio 2020 la Commissione ha presentato agli Stati membri il progetto di quadro di negoziazione, il primo a tenere conto della "metodologia rivista per l'allargamento ai Balcani occidentali" che è stata pubblicata nel febbraio 2020. I negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania, trattati congiuntamente in virtù di una raccomandazione positiva condivisa della Commissione, sono stati formalmente avviati nel luglio 2022 in seguito a lunghi ritardi principalmente dovuti a disaccordi tra la Macedonia del Nord e la Bulgaria riguardo all'identità, alla lingua e alla storia.

La Bosnia Erzegovina ha presentato domanda di adesione all'UE nel febbraio 2016 e ha ottenuto lo status di paese candidato nel dicembre 2022, a condizione che il paese adotti le misure raccomandate per rafforzare lo Stato di diritto, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, la gestione della migrazione e i diritti fondamentali.

L'ex Repubblia Jugoslava di Macedonia (ora Repubblica di Macedonia del nord) a presentato la domanda di adesione all'UE nel marzo 2004 e le è stato accordato lo status di paese candidato nel dicembre 2005. Tuttavia, per diversi anni non è stato possibile avviare i negoziati di adesione, principalmente a causa della controversia con la Grecia sul suo utilizzo della denominazione "Macedonia".

I negoziati di adesione con la Macedonia del Nord e l'Albania, trattati congiuntamente in virtù di una raccomandazione positiva condivisa della Commissione, sono stati formalmente avviati nel luglio 2022 in seguito a lunghi ritardi principalmente dovuti a disaccordi tra la Macedonia del Nord e la Bulgaria riguardo all'identità, alla lingua e alla storia.

Il  Kosovo ha presentato la sua richiesta di adesione all'Unione europea il 15 dicembre 2022, dopo essere stato ufficialmente riconosciuto dalla Commissione europea come stato "potenziale candidato".

Ha dichiarato unilateralmente la sua indipendenza nel febbraio 2008. Cinque Stati membri dell'UE (Cipro, Grecia, Romania, Slovacchia e Spagna) e due paesi della regione (Serbia e Bosnia-Erzegovina) non hanno riconosciuto l'indipendenza del Kosovo. Nel luglio 2018, sei anni dopo la pubblicazione di una tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti, la Commissione ha confermato che il Kosovo aveva soddisfatto tutti i criteri. Il Parlamento europeo ha seguito immediatamente la stessa via e ha deciso di avviare negoziati interistituzionali, che sono attualmente in corso. Nella regione solo il Kosovo rimane escluso dalla liberalizzazione dei visti, in quanto alcuni Stati membri dell'UE continuano ad esprimere riserve. In seguito al raggiungimento di un accordo storico tra Belgrado e Pristina nell'aprile 2013 per quanto riguarda la normalizzazione delle relazioni (l'"accordo di Bruxelles"), nel giugno 2013 il Consiglio europeo ha deciso di avviare negoziati relativi a un ASA con il Kosovo, che è entrato in vigore il 1º aprile 2016. La futura integrazione del Kosovo nell'UE, così come quella della Serbia, rimane strettamente legata all'attuazione del dialogo ad alto livello tra il Kosovo e la Serbia agevolato dall'UE, che dovrebbe portare a un accordo esaustivo e giuridicamente vincolante sulla normalizzazione delle loro relazioni.

Il Montenegro, che ha ottenuto l'indipendenza nel 2006, ha presentato la domanda di adesione all'UE nel dicembre 2008.

Al paese è stato riconosciuto lo status di paese candidato nel dicembre 2010 e nel giugno 2012 sono stati avviati i negoziati di adesione. Conformemente al "nuovo approccio" dell'UE al processo di adesione, i capitoli di negoziato fondamentali sullo Stato di diritto (il capitolo 23 sulla riforma giudiziaria e i diritti fondamentali e il capitolo 24 sulla libertà, la sicurezza e la giustizia) sono stati avviati in una fase iniziale del processo di negoziato, nel dicembre 2013. Ad oggi sono stati aperti tutti i 33 capitoli di negoziato vagliati, ma solo tre di essi sono stati provvisoriamente chiusi.  L'ultimo capitolo fondamentale rimasto (sulla politica di concorrenza) è stato aperto nel giugno 2020.

La Serbia ha presentato la domanda di adesione all'UE nel dicembre 2009 e, nel marzo 2012, quando Belgrado e Pristina hanno raggiunto un accordo sulla rappresentazione regionale del Kosovo, le è stato riconosciuto lo status di paese candidato. I negoziati di adesione sono stati formalmente avviati il 21 gennaio 2014. I primi due capitoli, compreso quello sulla normalizzazione delle relazioni con il Kosovo, sono stati aperti nel dicembre 2015. I capitoli chiave sullo Stato di diritto (capitoli 23 e 24) sono stati aperti il 18 luglio 2016. Ad oggi sono stati aperti 22 dei 35 capitoli di negoziato, due dei quali sono stati provvisoriamente chiusi. Tra questi figurano i capitoli che costituiscono il cosiddetto "gruppo di capitoli 4" sull'agenda verde e la connettività sostenibile e che sono stati aperti nel dicembre 2021, i primi dal dicembre 2019. La futura integrazione della Serbia nell'UE, così come quella del Kosovo, rimane strettamente legata all'attuazione del dialogo ad alto livello tra la Serbia e il Kosovo agevolato dall'UE, che dovrebbe portare a un accordo esaustivo e giuridicamente vincolante sulla normalizzazione delle loro relazioni.

Si ricorda anche che sono membri della NATO: Albania (2009), Montenegro (2017) e Macedonia del Nord (2020) e, negli ultimi due casi con polemiche nella regione e rimostranze dalla Russia.

Serbia, Bosnia ed Erzegovina e Kosovo sono fuori dall'Alleanza. Si segnala anche che Albania, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia fanno parte del Consiglio d'Europa.

er un approfondimento di questo argomento si veda: Il ruolo degli attori globali nei Balcani Occidentali: proiezione e strumenti tra livello tattico e strategico , a cura dell'Osservatorio di politica internazionale.

Per una panoramica  sull'impatto che il conflitto russo-ucraino sta avendo in Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Kosovo, Serbia – in una serie di dimensioni chiave quali la dimensione economica, sociale e politica -, si rinvia al seguente lavoro dell'Osservatorio di politica internazionale " L'impatto della guerra in Ucraina suiBalcani Occidentali" giugno 2022".

ultimo aggiornamento: 5 luglio 2023



Lo scorso 24 gennaio ha avuto luogo a Trieste la Conferenza nazionale "L'Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione. Obiettivi ed opportunità per il sistema Italia".

La Conferenza è stata organizzata dal Ministero degli affari esteri e della Cooperazione internazionale e dal ministero dell'Economia e finanze e alla medesima ha partecipato una delegazione di parlamentari delle Commissioni Esteri e Difesa della Camera.

Come risulta dalle Comunicazioni sugli esiti della richiamata missione (pubblicate in allegato alla seduta del 31 gennaio 2023), la Conferenza è stata organizzata con l'intento di illustrare ai partecipanti istituzionali e agli operatori il contesto regionale, le opportunità di sviluppo e investimento per il sistema Paese e gli strumenti, anche finanziari, italiani e multilaterali per favorire la crescita e l'integrazione di quest'area economica, oltre che geopolitica, di rilievo essenziale per l'Italia.

Il Ministero degli affari esteri e della Cooperazione internazionale ha, in particolare, sottolineato la novità rappresentata dalla collaborazione fra i due ministeri MAECI e MEF nel perseguimento degli obiettivi indicati dalla Conferenza, il cui presupposto basilare è costituito da una comune visione dei Balcani, visti come regione essenziale per la proiezione della nostra stabilità economica, per l'espansione delle nostre PMI e per la sicurezza energetica e militare della nazione, nonché dall'intenzione di veicolare un messaggio rassicurante a chi deve investire e lavorare in questa regione.
  Nel corso della Conferenza il Commissario Varelhy ha fornito un ampio quadro dello stato del processo di allargamento riferito ai vari Paesi della regione, precisando che l'integrazione politica perseguita dall'Unione europea potrà funzionare solo se preceduta dall'integrazione sociale ed economica. Si è, inoltre, soffermato sul piano di investimenti europeo del valore di 30 miliardi di euro, pari a 1/3 del Pil dell'intera regione, come esempio concreto di un nuovo approccio volto a garantire la reale integrazione della regione, mediante la realizzazione di ampi progressi nei settori della connettività, dell'energia, dei trasporti, dell'economia digitale. L'aiuto delle banche commerciali e di investimento risulta in tal modo essenziale a creare il tessuto base dello sviluppo in cui confluiranno le PMI con il loro apporto specifico. Ha altresì ringraziato i soldati italiani per il loro contributo significativo e riconoscibile alla sicurezza e alla stabilità della regione e in generale l'Italia per la quota di cooperazione economica che sta fornendo, auspicando che la nostra Nazione e i Balcani occidentali diventino sulla base di questa strategia anche la porta di ingresso dell'energia verde verso l'Europa.

 

ultimo aggiornamento: 5 luglio 2023

Lo scorso 6 dicembre ha avuto luogo il primo vertice in assoluto tra i leader dell'UE e dei Balcani occidentali organizzato nella regione dei Balcani occidentali (Tirana), dopo gli incontri in Slovenia nel 2021 e a Sofia nel 2020. 

Al termine del vertice è stata rilasciata la Dichiarazione di Tirana, 6 dicembre 2022

  Nella dichiarazione di Tirana l'UE riafferma il suo impegno pieno e inequivocabile a favore della prospettiva di adesione all'Unione europea dei Balcani occidentali e chiede l'accelerazione del processo di adesione, sulla base di riforme credibili da parte dei partner, di un'equa e rigorosa condizionalità e del principio meritocratico.

Nella dichiarazione, i leader dell'UE accolgono con favore la determinazione dei partner dei Balcani occidentali a difendere i valori e i principi europei fondamentali, in linea con il diritto internazionale. I leader dell'UE ricordano l'importanza di proseguire le riforme, segnatamente nel settore dello Stato di diritto, e in particolare quelle riguardanti l'indipendenza e il funzionamento del sistema giudiziario e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata.

Durante il vertice è stato anche fatto il punto sui progressi compiuti nell'attuazione del Piano economico e di investimento da circa 30 miliardi di euro, che mira a sostenere progetti di transizione verde e digitale, trasporti sostenibili, energia pulita, sostegno al settore privato e sviluppo del capitale umano nei Balcani occidentali.

Infine, il Vertice è stato l'occasione per discutere la cooperazione dell'UE con la regione in materia di gestione della migrazione, sicurezza informatica, istruzione e gioventù. La Commissione ha recentemente approvato un finanziamento di 70 milioni di euro per contribuire a migliorare le capacità di gestione delle frontiere e intensificare la lotta contro il traffico di migranti e la tratta di esseri umani nei Balcani occidentali. Le università dei Balcani occidentali saranno inoltre incluse nell'iniziativa Università europee nell'ambito di Erasmus+, a parità di condizioni con gli Stati membri dell'UE, per creare ulteriori opportunità per i giovani.

Per un approfondimento del Vertice si veda qui

 

ultimo aggiornamento: 5 luglio 2023

La risoluzione del Parlamento del 18 gennaio 2023ha ricevuto una certa attenzione, anche per la posizione assunta nei confronti del commissario per il Vicinato e l'allargamento. L'operato del commissario, l'ungherese Oliver Varhelyi, è fortemente criticato per le posizioni assunte nella crisi politica interna alla Bosnia-Erzegovina, considerate non imparziali e di indebito sostegno alla componente più nazionalista della minoranza serba.     

 

Sul punto, il Parlamento europeo:

  • continua a esprimere profonda preoccupazione per le notizie secondo cui il commissario per il Vicinato e l'allargamento cerca deliberatamente di eludere e indebolire la centralità delle riforme democratiche e dello Stato di diritto nei paesi candidati all'adesione all'UE;

  • esorta la Commissione ad avviare un'indagine indipendente e imparziale per verificare se la condotta e le politiche perseguite dal commissario costituiscano una violazione del codice di condotta e degli obblighi dei commissari ai sensi dei trattati.

     

La risoluzione del Parlamento europeo contiene altre valutazioni di interesse.

Viene intanto ribadita la (storica) posizione di "forte sostegno a favore del futuro europeo e dell'adesione all'UE di tutti i paesi dei Balcani occidentali quali membri a pieno titolo della famiglia dell'UE". In questa prospettiva l'avvio dei negoziati con Albania e Macedonia del Nord, e la concessione dello status di paese candidato alla Bosnia-Erzegovina vengono accolti con favore.

 

Il Parlamento europeo, inoltre:

  • invita gli Stati membri a rinnovare il loro impegno a favore dell'allargamento rispettando gli impegni assunti dall'UE nei confronti dei paesi dei Balcani occidentali, in particolare sopprimendo immediatamente l'obbligo del visto per i cittadini del Kosovo;

  • sottolinea la necessità che i paesi candidati si allineino pienamente alla politica estera Ue e invita la Commissione e gli Stati membri a utilizzare la PESC quale strumento per rafforzare la cooperazione;

  • sottolinea che i paesi che desiderano aderire all'UE devono allinearsi pienamente ai valori fondamentali e alle politiche comuni alla luce della guerra di aggressione illegale della Russia;

  • evidenzia che i diritti umani e la dignità umana non sono negoziabili e che pertanto i paesi candidati devono integrare i diritti delle persone con disabilità, della comunità LGBTI+, delle donne e delle ragazze di altri gruppi vulnerabili in tutti i settori e in tutte le politiche;

  • chiede una più stretta collaborazione tra l'UE e i paesi in materia di sicurezza e difesa.

     

Per quanto riguarda le relazioni tra Serbia e Kosovo, il Parlamento europeo:

 

  • sottolinea l'urgente necessità di intensificare il processo di dialogo Pristina-Belgrado, con l'obiettivo di normalizzare le relazioni bilaterali sulla base del riconoscimento reciproco;

  • denuncia la continua tendenza all'escalation da parte della Serbia e degli attori sostenuti dalla Serbia, anche attraverso blocchi illegittimi, attacchi violenti e la minaccia di azioni militari, volti a forzare le concessioni e minare la Repubblica del Kosovo;

  • ricorda la sua posizione secondo cui l'indipendenza della Repubblica del Kosovo è irreversibile e ribadisce il suo invito ai cinque Stati membri che non l'hanno ancora fatto a riconoscere l'indipendenza del Kosovo con effetto immediato.

 

Sulla Bosnia-Erzegovina

  • esorta gli attori politici del paese a dar prova di impegno e a compiere passi significativi verso l'adesione all'Ue, attuando le 14 priorità fondamentali e le riforme indicate, compresa le riforma elettorale, al fine di garantire i principi di uguaglianza e non discriminazione per tutti i cittadini e i popoli costituenti (criticando anche le proposte dall'Alto rappresentante Onu, "che rischiano di minare la legittimità democratica e di consolidare il nazionalismo etnico");

  • invita la Commissione e il SEAE ad assistere il Paese nella rapida attuazione delle priorità fondamentali e nel prevenire il regresso verso le politiche nazionaliste del passato;

  • ribadisce la necessità di garantire il pieno rispetto dei diritti di ogni cittadino, indipendentemente dall'appartenenza etnica, politica e religiosa.

  • denuncia la retorica e l'attività secessionista in corso in Bosnia-Erzegovina, compresa la celebrazione da parte dello Stato bosniaco e di attori di paesi terzi di feste nazionali dichiarate incostituzionali dalla Corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina;

  • ribadisce il suo invito ad adottare sanzioni mirate nei confronti degli attori destabilizzanti in Bosnia-Erzegovina, compresi quelli che ne minacciano la sovranità e l'integrità territoriale, in particolare Milorad Dodik, come anche altri funzionari di alto rango della Repubblica di Serbia e funzionari di paesi terzi che forniscono sostegno politico e materiale per le politiche secessioniste.

ultimo aggiornamento: 5 luglio 2023

Secondo dati ISTAT nell'area che comprende Croazia e Slovenia, oltre ai Paesi dei Balcanoi occidentali l'interscambio commerciale nel primo semestre 2022 ha registrato una crescita del 50,2% rispetto ai 10,8 miliardi dei primi sei mesi del 2021. In particolare, è cresciuto l'export italiano pari a 8,8 miliardi nei primi sei mesi del 2022 rispetto a 6,1 miliardi del primo semestre 2021 (+44,2%).

L'import in sei mesi è stato pari a 7,4 miliardi ed è cresciuto del 58% in un anno, rispetto ai 4,7 miliardi dei primi sei mesi dell'anno precedente.

Le principali regioni italiane nel commercio sono: Lombardia con 3,7 miliardi di scambi nei primi sei mesi del 2022 e una crescita del 39,7% in un anno, rispetto ai primi sei mesi del 2021; Veneto con 3,1 miliardi, +35,1%; Emilia Romagna con 1,7 miliardi, in crescita del 37,9%. Seguono Friuli Venezia Giulia con 1,2 miliardi, +38,5%, Sicilia con un miliardo, +273%.

Tra i settori del manifatturiero, per l'export prevalgono metalli e prodotti in metallo con 1,6 miliardi nei primi sei mesi dell'anno, in crescita del 34% rispetto ai primi sei mesi del 2021, coke e prodotti petroliferi raffinati con 1,3 miliardi, +297%, moda con 1 miliardo, +22%, macchinari con 814 milioni, +23%, prodotti chimici con 715 milioni, +36%. Per import primi settori i metalli e prodotti in metallo con 1,1 miliardi, +72%, il tessile con un miliardo, +14%.

 

ultimo aggiornamento: 5 luglio 2023

Nel corso della XVIII legislatura, sono stati approvati numerosi disegni di legge di ratifica di trattati internazionali riguardanti Stati dell'area dei Balcani occidentali. Tra questi si segnalano:

  • l'Accordo di cooperazione culturale e di istruzione con il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 15 aprile 2014 (legge 16 gennaio 2019, n. 5);
  • l'Accordo bilaterale aggiuntivo con la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di estradizione, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016 e l'Accordo bilaterale aggiuntivo con la Repubblica di Macedonia alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale inteso a facilitarne l'applicazione, fatto a Skopje il 25 luglio 2016 (legge 16 gennaio 2019, n. 9);
  • l'Accordo bilaterale con la Bosnia ed Erzegovina aggiuntivo alla Convenzione europea di estradizione, inteso ad ampliarne e facilitarne l'applicazione, fatto a Roma il 19 giugno 2015 (legge 17 gennaio 2019, n. 10);
  • Accordo con la Repubblica di Serbia inteso a facilitare l'applicazione della Convenzione europea di estradizione, fatto a Belgrado il 9 febbraio 2017 ed Accordo con la Repubblica di Serbia inteso a facilitare l'applicazione della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale fatto a Belgrado il 9 febbraio 2017, (legge 24 luglio 2019, n. 87);
  • Accordo con il Governo della Repubblica di Serbia sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Belgrado il 16 dicembre 2013 (legge 8 novembre 2019, n. 135),
  • Protocollo al Trattato del Nord Atlantico sull'adesione della Repubblica di Macedonia del Nord, fatto a Bruxelles il 6 febbraio 2019 (legge 24 ottobre 2019, n. 129);
  • Scambio di Note per il rinnovo a tempo indeterminato dell'Accordo tcon il Ministero della difesa macedone sulla cooperazione nel campo della difesa del 9 maggio 1997, fatto a Skopje il 3 febbraio e il 23 agosto 2017 (legge 22 aprile 2021, n. 64);
  • Accordo con il Governo della Repubblica del Kosovo sul trasferimento delle persone condannate, fatto a Roma l'11 aprile 2019 (legge 29 aprile 2021, n. 66).

Non è stato concluso l'iter di approvazione,a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, il disegno di legge A.C. 3538, recante ratifica ed esecuzione dell'Accordo con la Repubblica della Macedonia del Nord in materia di sicurezza sociale, fatto a Skopje il 25 luglio 2014, il cui esame era stato avviato dalla Commissione Affari esteri della Camera nella seduta del 25 marzo 2022

ultimo aggiornamento: 5 luglio 2023
 
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