Nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 26/5/2023 è stata pubblicata la legge n. 55 del 15/5/2023: Adesione della Repubblica italiana alla Convenzione sul controllo e la marchiatura degli oggetti in materiali preziosi, con Allegati, fatta a Vienna il 15 novembre 1972.
L'A.C. 849 dell'on Formentini ed altri (che assorbiva l'A.C. 903 dell'on. Quartapelle Procopio e l'A.C. 923 del Governo), era stato approvato con modificazioni dalla Camera il 14/3/2023 e definitivamente dal Senato (S. 602) il 9/5/2023.
Una analoga proposta di legge (A.C. 3307), era stata approvata in sede referente dalla III Commissione della Camera nella scorsa legislatura, il 16 marzo 2022, ma l'iter di approvazione non era stato completato.
La Convenzione sul controllo e la marchiatura degli oggetti in metalli preziosi (nota anche come «Convenzione sui metalli preziosi», «Convenzione di contrassegno» o «Convenzione di Vienna») è un trattato internazionale, firmato il 15 novembre 1972 a Vienna dai rappresentanti dei governi di Austria, Finlandia, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Svezia Svizzera.
Successivamente hanno aderito alla Convenzione i seguenti Stati (tra parentesi la data di entrata in vigore): Irlanda (8 novembre 1983), Danimarca (17 gennaio 1988), Repubblica ceca (2 novembre 1994), Regno dei Paesi Bassi (16 luglio 1999), Lettonia (29 luglio 2004), Lituania (4 agosto 2004), Israele (1° giugno 2005), Polonia (22 novembre 2005), Ungheria (1° marzo 2006), Cipro (17 gennaio 2007), Slovacchia (6 maggio 2007), Slovenia (5 marzo 2009), Croazia (19 marzo 2018) e Serbia (24 giugno 2020).
Il marchio comune di controllo è il primo marchio di garanzia internazionale ed è accettato non solo negli Stati contraenti della Convenzione ma anche in altri Paesi, dove è riconosciuto come simbolo di qualità.
La Convenzione consente agli uffici di controllo nazionali designati ai sensi della Convenzione stessa di applicare il marchio di controllo comune ad articoli di platino, oro, palladio e argento, dopo averne verificato la finezza secondo i metodi di prova concordati.
La domanda di adesione alla Convenzione è stata presentata dall'Italia con l'obiettivo di condividere lo scopo della Convenzione. di «facilitare il commercio internazionale degli oggetti in metalli preziosi, mantenendo, nel contempo, la tutela del consumatore giustificata dalla particolare natura di tali oggetti».
Il testo della Convenzione è costituito da 15 articoli, un breve preambolo e due allegati tecnici. Inoltre, la Convenzione è integrata da una raccolta di documentazione relativa alle decisioni su materie tecniche connesse agli allegati I e II alla Convenzione e agli atti del Comitato permanente.