In data 21 febbraio 2023, il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, ha trasmesso alla Presidenza della Camera dei deputati gli estremi di una procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell'Italia ai sensi dell'articolo 258 TFUE.
Si tratta della procedura 2022/4024, avente per oggetto la violazione del diritto dell'Unione (ai sensi dell'art. 45, par. 2, TFUE) relativamente agli istituti del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza.
In particolare, la Commissione ha deciso di avviare una procedura di infrazione in ragione del fatto che il regime di reddito minimo italiano non è in linea con il diritto dell'UE in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, soggiornanti di lungo periodo e protezione internazionale. Una delle condizioni per accedere al reddito di cittadinanza in Italia è di aver soggiornato nel paese per 10 anni, di cui 2 consecutivi, prima di poter presentare la richiesta. A norma del regolamento (UE) n. 492/2011 e della direttiva 2004/38/CE, le prestazioni di sicurezza sociale come il "reddito di cittadinanza" dovrebbero essere, invece, pienamente accessibili ai cittadini dell'UE.
Facendo seguito alla suddetta comunicazione del 21 febbraio 2023, in data 11 marzo 2023 il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso alla Presidenza della Camera dei deputati, ai sensi dell'art. 15, c. 2, L. 234/2012 (Legge sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea), la relazione concernente tale procedura di infrazione.