Il monitoraggio della spesa sanitaria effettuato dalla Ragioneria dello Stato per l'anno 2021 (qui il rapporto - Anno 2022) ha mostrato che esistono buoni margini di razionalizzazione dei costi per far fronte alla dinamica della popolazione come ad esempio per gli effetti dell'invecchiamento della popolazione, garantendo la qualità e l'universalità dei servizi erogati. Tra i dati rilevati, si evidenzia un aumento del disavanzo delle Regioni che ha superato, in misura consolidata, il miliardo di euro, parallelamente ad una dinamica crescente della spesa privata per la sanità, in particoalre per farmaci non rimborsabili, visite mediche e diagnostica ambulatoriale.
Gli effetti dell'implementazione degli interventi di razionalizzazione dei costi tramite i diversi livelli di governance dal 2012 (per la verifica dei limiti di spesa e di appropriatezza delle prestazioni) hanno avuto riflessi sulla spesa sanitaria corrente, contraddistinta da un contenimento del trend di crescita, in particolare fino al 2018, con un incremento medio annuo nell'arco del periodo 2012-2021 che ha fatto registrare un aumento medio annuo del 3,3% contro l'1,8% del decennio seguente. Tale ultimo valore risulta fortemente condizionato dall'incremento osservato nell'ultimo biennio, in quanto, fino al 2019, i tassi di variazione non hanno superato il 2%, mentre hanno raggiunto il 6,1% nel 2020 e il 4,2% nel 2021, per le azioni di contrasto del virus SARS-CoV-2 programmate attraverso interventi urgenti.
Qui la variazione annua:https://www.camera.it/temiap/leg18/15/RGS - Delta spesa sanitaria 2013-2021.JPG
A causa dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 si è avuto un aumento del rapporto tra la spesa sanitaria corrente e il PIL fino al 7,4% nel 2020 e al 7,2% nel 2021, valori superiori e differenti rispetto alla dinamica tendenzialmente decrescente negli anni precedenti (vedi grafico https://www.camera.it/temiap/leg18/15/RGS - incremento spesa sanitaria e PIL.JPG).
Ulteriori spese nel settore salute si avranno anche per l'attuazione della M6 PNRR, interamente dedicata ad interventi nel settore sanitario e socio-sanitario (qui le misure).
Dal 2012 al 2021, in particolare, il fabbisogno sanitario nazionale ha evidenziato un andamento tendenzialmente crescente analogo a quello della spesa sanitaria. Le maggiori differenze tra le due grandezze sono riscontrabili nel 2017, anno in cui il finanziamento ordinario è risultato superiore alla spesa sanitaria corrente per circa 400 milioni di euro, e nel 2021, anno in cui è risultato inferiore di quasi 5.800 milioni di euro.
Il consistente aumento della spesa nel 2021 è da imputare, come nel 2020, all'inclusione nella spesa sanitaria corrente dei costi sostenuti dal Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 (qui le principali). La copertura di tali oneri non è disposta mediante risorse afferenti al fabbisogno nazionale standard, ma è assicurata attraverso ulteriori provviste stanziate ad hoc e trasferite su un'apposita contabilità speciale che ne garantiscono l'integrale copertura degli oneri (ex articolo 122 del DL. 18/2020). Con particolare riferimento al 2021, sulla spesa del Commissario ha inciso l'implementazione del Piano vaccinale antiCovid-19 , per il considerevole reclutamento di vaccinatori e la realizzazione di diversi hub vaccinali.
Per quanto riguarda le voci di spesa, quella per redditi da lavoro dipendente ha segnato un incremento annuo dello 0,5% dal 2012 al 2021, soprattutto dopo il 2018 per il riconoscimento degli aumenti retributivi della tornata contrattuale 2016-2018, comprensivi di arretrati, iniziando dal personale del comparto SSN, poi per aumenti riconosciuti alla dirigenza sanitaria medica e non medica e successivamente per quella professionale tecnica e amministrativa. Hanno avuto un peso sulla dinamica anche l'autorizzazione ad indire nuove procedure per la stabilizzazione del personale e a bandire concorsi straordinari; la possibilità di rinviare il pensionamento dei dirigenti medici del SSN, di agevolare il conseguimento delle abilitazioni professionali e l'equipollenza dei titoli di accesso oltre che facilitare il reclutamento degli specializzandi.
Anche sul fronte dei consumi intermedi vi è stata un notevole crescita in aumento - in particolare nel 2020 e 2021 per contrastare l'emergenza sanitaria da Covid-19 - che ha portato questa voce di spesa verso un aumento annuo di quasi 4.000 milioni, a fronte di un valore rilevato in passato in media di circa 700 milioni. Anche in questo caso, l'incremento osservato è in buona parte giustificato dagli oneri sostenuti dal Commissario straordinario, quantificabili in quasi 1.300 milioni nel 2020 e in quasi 3.200 milioni nel 2021, con variazioni in aumento di 7,6% nel 2020 e 5,4% nel 2021, anche per il ricorso alle forme di lavoro flessibile.
La voce della spesa per farmaceutica convenzionata tra il 2012 e il 2021 si è attestata in media intorno a un livello di quasi 8.000 milioni di euro, equivalente a un decremento medio annuo del 2,1%, mentre per quanto riguarda l'assistenza medico-generica da convenzione, la spesa per l'analogo periodo è passata da 6.710 a 7.155 milioni di euro, corrispondente in media ad un incremento annuo dello 0,7%.
Per le altre prestazioni sociali in natura da privato, l'aggregato in questione ha fatto registrare mediamente nel medesim arco temporale 2012-2021 una crescita di 25.100 milioni di euro (+1,7% in media ogni anno).
Si rileva inoltre che per il 2021, la spesa sanitaria privata, dopo il rallentamento registrato nel 2020 (pari a -11,6% rispetto al 2019), presenta una significativa risalita fino alla cifra di 37,16 miliardi di euro, pari al +20,7% rispetto ai valori dell'anno precedente (qui la tabella della distribuzione per regione della spesa privata - out of pocket).