segnalazione 28 giugno 2021
Studi - Affari sociali #GaranziaInfanzia #EuChildGuarantee: fase pilota e adozione della Raccomandazione che nel 2021 estende il modello di intervento a tutti gli Stati membri dell'Unione per prevenire e combattere l'esclusione sociale dei bambini bisognosi garantendo l'accesso a una serie di servizi chiave

Programma Child Guarantee

La prima fase del Child Guarantee è iniziata nel 2015 con una Risoluzione del Parlamento Europeo che auspicava lo sviluppo di un Programma di Garanzia per l'infanzia e l'adolescenza per il contrasto della povertà multidimensionale. Cinque gli ambiti coinvolti: istruzione, salute, nutrizione, condizioni abitative e cura della prima infanzia.

Nel 2017, la Commissione Europea ha avviato la seconda fase del Programma per esplorare il potenziale campo di applicazione del Child Guarantee commissionando uno studio di fattibilità; con lo scopo di esaminare e formulare proposte e raccomandazioni per combattere la povertà; e l'esclusione sociale tra i minorenni e individuare i gruppi di bambini e adolescenti più; vulnerabili.
La terza fase del Programma Child Guarantee – iniziata nel 2020 e tuttora in corso – ha lo scopo di sperimentare in 7 Stati membri dell'Unione Europea - Grecia, Italia, Croazia, Bulgaria, Germania, Spagna, Lituania - programmi pilota di contrasto alla povertà minorile ed esclusione sociale per dimostrarne la fattibilità. La Commissione Europea ha inoltre affidato all'UNICEF – Ufficio Regionale per l'Europa e l'Asia Centrale – il compito di collaborare con le autorità competenti degli Stati Membri durante questa fase pilota.

In Italia la fase pilota del Child Guarantee è sviluppata sotto la direzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia e dell'UNICEF. La sperimentazione, in Italia, riguarda due livelli di intervento:
1. Ricerca - Viene condotta una ricerca approfondita di tutte le politiche in corso che contribuiscono alla lotta alla povertà minorile e all'esclusione sociale, al fine di individuare i minorenni maggiormente bisognosi, gli sforzi già in atto a livello di politiche nazionali e locali e le maggiori criticità. I risultati della ricerca potranno essere utili per informare la formulazione del piano nazionale d'azione dedicato.
2. Sperimentazione di modelli di intervento - Vengono testati dei modelli operativi pilota per il supporto di bambine, bambini e adolescenti in condizione di particolare vulnerabilità ed esclusione sociale, che potranno essere integrati nel piano d'azione nazionale e che contribuiranno alla costruzione del Child Guarantee Europeo e che potranno essere replicati negli altri Stati Membri. In particolare: Affidamento familiare per minorenni particolarmente vulnerabili (0-6 anni; con disabilità; stranieri); Semi-autonomia per adolescenti fuori famiglia; Integrazione di componenti di housing sociale e sviluppo competenze del XXI secolo all'interno della Sperimentazione Nazionale Care Leavers; Sviluppo competenze del XXI secolo per il supporto alla transizione scuola-lavoro; Contrasto alla povertà educativa; Affiancamento e supporto a famiglie vulnerabili attraverso i Centri per la Famiglia.

La Raccomandazione 2021/1004

La Raccomandazione (UE) 2021/1004 del Consiglio del 14 giugno 2021, che istituisce una garanzia europea per l'infanzia, assieme ai dati e risultati raccolti durante la fase di sperimentazione in corso, sono parte della Strategia dell'UE sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che riunisce tutte le iniziative esistenti sotto un quadro politico coerente per l'azione interna ed esterna dell'UE.
Più in particolare, la Raccomandazione del 14 giugno 2021, ai fini di una governance, un monitoraggio e una comunicazione efficaci e tenendo debitamente conto delle strutture e dei meccanismi nazionali esistenti, raccomanda agli Stati membri di:

- destinare risorse adeguate e utilizzare in maniera ottimale i fondi nazionali e dell'Unione, in particolare il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo europeo di sviluppo regionale nonché, ove opportuno, REACT-EU, InvestEU, il dispositivo per la ripresa e la resilienza e lo strumento di sostegno tecnico;

- designare un coordinatore nazionale della garanzia per l'infanzia, dotato delle risorse e di un mandato adeguati che consentano di coordinare e monitorare efficacemente l'attuazione della   raccomandazione;

- affrontare la dimensione territoriale dell'esclusione sociale, tenendo conto delle esigenze specifiche dei minori in funzione delle particolari zone urbane, rurali, remote e svantaggiate, sulla base di un approccio integrato e multidisciplinare;

- presentare alla Commissione, entro nove mesi dall'adozione della Raccomandazione, un piano d'azione per attuare la Raccomandazione fino al 2030, tenendo conto delle circostanze nazionali, regionali e locali nonché delle azioni e misure strategiche esistenti a sostegno dei minori bisognosi.