segnalazione 24 giugno 2021
Studi - Affari esteri OSSERVATORIO DI POLITICA INTERNAZIONALE , Flussi migratori, Focus n. 41, a cura del Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI), gennaio-aprile 2021
Nell'ambito dell' OSSERVATORIO DI POLITICA INTERNAZIONALE è stato pubblicato il Focus Flussi Migratori n. 41, a cura del Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI), gennaio- aprile 2021
Abstract 
 
A maggio 2021, in India - ormai vicina a raggiungere i 1,4 miliardi di abitanti e a diventare il primo Paese al mondo per numerosità della popolazione, superando la Cina -si sono registrati ufficialmente circa 27 milioni di casi di Covid-19 e oltre 300 mila decessi. Soprattutto, sembra sia arrivata a inizio maggio la fase drammatica di picco della diffusione della pandemia, con un numero di nuove infezioni che superava i 350 mila casi e oltre 4 mila decessi giornalieri. Secondo molti osservatori, purtroppo i numeri reali sarebbero molto più alti, soprattutto per effetto di una nuova variante del virus, la B.1.617, apparsa per la prima volta a ottobre 2020 proprio in India.  
È noto che le popolazioni migranti rientrano tra le fasce più vulnerabili della popolazione e sono esposte a subire le conseguenze negative più gravi della pandemia. Per questa ragione, le tre sezioni che compongono il Focus sono concentrate sull'India, offrendo elementi informativi sulla diaspora indiana (la più grande del mondo, con 18 milioni di persone del paese che risiedevano fuori dal proprio Paese di origine nel 2020), la realtà delle migrazioni in Asia e le condizioni dei migranti che vivono in India ai tempi della pandemia da Covid-19. 
La prima sezione analizza il carattere globale, ma anche fortemente concentrato, della diaspora indiana: in 13 Paesi i si concentra ben il 93 per cento dell'intera diaspora indiana nel mondo. In pratica si configurano 5 poli di attrazione: il polo di prima prossimità dei Paesi asiatici più vicini; il polo di prossimità relativo con forte attrazione lavorativa dei Paesi dei Golfo; il polo nord-americano ad alto reddito; il polo europeo ad alto reddito, e l'Australia. Inoltre, una specificità che caratterizza le migrazioni indiane e che si riverbera sul processo di integrazione/inclusione nella società di accoglienza è il duplice livello migratorio. Coesistono, cioè, una natura comunitaria della diaspora insieme a quella delle individualità, determinando così una continua interazione tra processi di integrazione/inclusione collettiva e individuale. 
La seconda sezione illustra alcune specificità delle migrazioni asiatiche. Se la popolazione mondiale è aumentata nell'ultimo trentennio, ancor più alto è stato il tasso di crescita dello stock di migranti internazionali e ancora maggiore è stato quello delle migrazioni intraasiatiche.  
I dati disponibili indicano infatti che le migrazioni sono anzitutto intra-asiatiche e che le migrazioni all'interno dell'Asia sono soprattutto all'interno della sotto-regione di appartenenza. A livello di singoli Paesi, il fenomeno appare disomogeneo: complessivamente, si tratta di 49 Paesi (50 se si aggiunge la Russia) e lo stock di migranti internazionali è stato pari nel 2020 a 114,9 milioni di persone (125,7 milioni aggiungendo i migranti originari dalla Russia).  
Sei Paesi (India, Russia, Cina, Siria, Bangladesh e Pakistan) sono all'origine di circa la metà di tutte le migrazioni asiatiche. Sorprendentemente, i dati più recenti disponibili mostrano una tenuta del flusso di rimesse a dispetto della crisi innescata dalla pandemia, con un incremento su base annua addirittura superiore al 5% nel caso dell'Asia meridionale.  
La situazione dei migranti asiatici nei diversi Paesi dell'Asia è stata accomunata, durante la pandemia, da un trattamento discriminatorio rispetto ai cittadini nativi sul piano della protezione sociale e delle misure di sostegno, oltre che delle basilari misure preventive come la dotazione di o accesso ai dispositivi di protezione personale, il distanziamento sociale al lavoro e la possibilità di lavarsi le mani frequentemente. Allo stesso tempo, i migranti hanno svolto e svolgono un ruolo importante nella risposta alla pandemia, lavorando in settori essenziali. 
La terza sezione riprende il tema della vulnerabilità particolare dei migranti in India, focalizzandosi sulle specificità dei migranti interni. Nel Paese si stima che siano 600 milioni i migranti interni e di questi circa 200 milioni sono persone che provengono da un altro distretto. C'è una quota minore di questa popolazione che è particolarmente vulnerabile, marginalizzata e oggetto di discriminazione durante la pandemia. La crisi sanitaria ha messo a nudo i limiti strutturali di modelli di sviluppo che persistono nel tempo e sono incapaci di tutelare gli interessi, i diritti e la dignità di persone che patiscono l'intersezione di stratificazioni e molteplici discriminazioni che la situazione attuale sta solo acuendo.