segnalazione 20 aprile 2020
Studi - Trasporti Tabella di marcia europea verso la revoca delle misure di contenimento della COVID-19, in particolare nel settore dei trasporti

La Commissione europea ha pubblicato la Comunicazione (C/2020/2419), presentata dalla Presidente della Commissione europea e dal Presidente del Consiglio europeo e che risponde alla richiesta avanzata dai membri del Consiglio europeo per una strategia di uscita coordinata con gli Stati membri, che prepari il terreno per un piano di rilancio globale e investimenti.

La tabella di marcia si basa sulle competenze e sulla consulenza fornite dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dal gruppo consultivo sulla Covid-19 della Commissione, e tiene conto dell'esperienza e delle prospettive di diversi Stati membri e degli orientamenti dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Essa contiene raccomandazioni generali destinate agli Stati membri, con l'obiettivo di preservare la salute pubblica mentre vengono gradualmente revocate le misure di contenimento per rilanciare la vita sociale e l'economia: non intende indicare che le misure di contenimento possano essere eliminate immediatamente, ma piuttosto guidare le azioni degli Stati membri e delineare la cornice di un coordinamento a livello UE e transfrontaliero, pur riconoscendo la specificità di ciascuno Stato membro. La situazione epidemiologica specifica, l'organizzazione territoriale, i servizi sanitari, la distribuzione della popolazione e le dinamiche economiche sono alcuni dei fattori che possono influenzare le decisioni degli Stati membri in merito a dove, quando e come revocare le misure. Il coordinamento nell'allentare le misure rese necessarie dalla Covid-19 è considerata una questione di comune interesse europeo: le misure di contenimento, e il loro graduale allentamento, non incidono solo sulla salute pubblica, bensì anche sulle catene del valore caratterizzate da un elevato livello di integrazione e sui sistemi di trasporto nazionali e transfrontalieri indispensabili per consentire la libera circolazione di persone, merci e servizi. È quindi considerato essenziale stabilire un quadro comune ed opportuno tenere presente la natura integrata del mercato unico nel revocare tali misure, fermo restando che le tempistiche e le modalità specifiche differiranno da uno Stato membro.

Sulla base dei pareri scientifici dell'ECDC e del gruppo consultivo sul coronavirus, la Commissione ha tra l'altro elaborato una serie di raccomandazioni agli Stati membri sulla revoca graduale delle misure di contenimento.

Le misure che in qualche modo coinvolgono il settore dei trasporti sono di seguito descritte:

1) La Commissione ritiene che occorra un approccio graduale all'apertura delle frontiere interne ed esterne per arrivare in seguito a ripristinare il normale funzionamento dello spazio Schengen:

a) I controlli alle frontiere interne dovrebbero essere revocati in modo coordinato: la Commissione ha lavorato con gli Stati membri per limitare l'impatto del ripristino dei controlli alle frontiere interne sul funzionamento del mercato interno e sulla libera circolazione e si sta adoperando per ridurre al minimo gli effetti della situazione attuale sul settore dei trasporti, compresi gli operatori e i passeggeri

La Commissione ha infatti già proposto maggiore flessibilità nell'applicazione delle norme esistenti per l'uso delle bande orarie da parte delle compagnie aeree (regolamento (UE) 2020/459 del 30 marzo 2020 relativo all'assegnazione di bande orarie negli aeroporti UE) e ha adottato gli orientamenti sulle corsie verdi ("green lanes") (C(2020) 1897 final) e sulle operazioni di trasporto aereo per agevolare la libera circolazione delle merci nell'UE (C(2020) 2010 final). Ha inoltre adottato gli orientamenti sui diritti dei passeggeri (C(2020) 1830 final) e sui diritti dei marittimi, dei passeggeri e delle altre persone a bordo delle navi (C(2020) 3100 final).

Le restrizioni di viaggio e i controlli alle frontiere applicati attualmente dovrebbero essere revocati una volta che si sarà constatata una sufficiente convergenza della situazione epidemiologica nelle regioni di confine e vi sarà un'ampia applicazione responsabile delle regole sul distanziamento sociale. Per la progressiva riapertura delle frontiere si dovrà dare precedenza ai lavoratori transfrontalieri e stagionali, evitando ogni discriminazione nei confronti dei lavoratori mobili dell'UE. Gli Stati membri confinanti dovrebbero mantenersi in stretto contatto per facilitare tale processo in stretto coordinamento con la Commissione. Nella fase di transizione occorre intensificare gli sforzi per mantenere un flusso ininterrotto di merci e proteggere le catene di approvvigionamento. Le restrizioni di viaggio dovrebbero essere allentate prima di tutto tra le zone in cui la circolazione del virus è relativamente bassa. Di concerto con gli Stati membri, l'ECDC terrà un elenco aggiornato di tali zone. Inoltre, la Commissione elaborerà orientamenti più dettagliati sul modo in cui ripristinare gradualmente i servizi di trasporto, la connettività e la libera circolazione a un ritmo commisurato alla situazione sanitaria, anche in vista della programmazione delle vacanze estive.

b) La riapertura delle frontiere esterne e l'accesso nell'UE ai residenti di paesi terzi che vi soggiornano dovrebbero avvenire in una seconda fase, e dovrebbero tenere conto della diffusione del virus al di fuori dell'UE e dei rischi di reintroduzione. Per garantire le misure di distanziamento sociale adottate dagli Stati membri dell'UE e dai paesi associati Schengen è necessario un riesame costante della necessità di limitare i viaggi non essenziali verso l'UE.

2) Le attività economiche dovrebbero riprendere gradualmente per garantire che autorità e imprese possano prepararsi in modo adeguato e sicuro a un aumento delle attività. I modelli applicabili sono molteplici: lavori che comportano scarsi contatti interpersonali, mansioni adatte al telelavoro, rilevanza economica, turnazione fra lavoratori, ecc. Non tutta la popolazione dovrebbe riprendere il lavoro contemporaneamente e la precedenza va accordata ai gruppi e ai settori meno a rischio che sono fondamentali per agevolare l'attività economica (ad esempio i trasporti). Poiché dovrà rimanere ampiamente in uso il distanziamento sociale, è opportuno incoraggiare il telelavoro. 

3) La graduale reintroduzione dei servizi di trasporto dovrebbe essere modulata in funzione della revoca delle restrizioni di viaggio e della riapertura di particolari tipi di attività, sempre tenuto conto del livello di rischio nelle zone interessate. I trasporti a più basso rischio e individuali (ad esempio i veicoli privati) dovrebbe essere consentiti non appena possibile, mentre i trasporti pubblici dovrebbero essere reintrodotti gradualmente in concomitanza con le necessarie misure di tipo sanitario (ad esempio, riduzione del numero di passeggeri nei mezzi di trasporto, aumento della frequenza dei servizi, messa a disposizione di materiale protettivo al personale e/o ai passeggeri, utilizzo di barriere protettive, messa a disposizione di gel disinfettante presso i nodi di trasporto e nei veicoli, ecc.). L'uso delle mascherine non chirurgiche  in pubblico potrebbe essere preso in considerazione, particolarmente quando si frequentano luoghi affollati e angusti come i negozi di alimentari, i centri commerciali o i mezzi pubblici di trasporto. L'uso delle mascherine in società dovrebbe comunque essere preso in considerazione soltanto come misura complementare e non come soluzione sostitutiva delle misure preventive quali il distanziamento fisico, il galateo respiratorio, la meticolosa igiene delle mani e la necessità di evitare di toccare viso, naso, occhi e bocca.